Nuova Repubblica - anno V - n. 31 - 4 agosto 1957

n U O T 7n ~:!~ 3 ~~~~;i~ I/ ~ \Ll-a..Casstan Bon.-1- rfJ re11uhhlìE~~ Comitato direttivo, TRISTANO COOIGNOLA (direttore resp.), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segr. di redazione I GIUSEPPE FAVATI. Olrez. e redazd Firenze, Piazza libertà 15, tel. 50-998. Amm.: Firenze, Pia'zza Indipendenza 29, tcl. -483-207/8. Autorlz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Prlnted In lt•ly. St. flp. de «La Nazione•, Firenze, Via Rlcasoli 8. 174 • ANNO V • N. 51 VIGILIA D'AUTUNNO P OLITICAMENTE siamo entrati in una stagione che è già di vigilia d'autunno. E' prevedibile infatti che di qui a fine settembre non vi sarà, nella po– sizione dei partiti, nessun mutamento notevole. Ma sotto urla stasi apparente, è credibile che i prossimi due mesi .varranno, a ciascuno, per predisporre le proprie posi– zioni elettorali. Di qualche partito, questa decisiva figura è ormai delineata. I liberali ad esempio non hanno nulla da mutare rispetto a quanto hanno detto e fatto sin dal– l'ullimo anno della esperienza tripartita. E' inutile dire che siamo agli antipodi di Malagodi; ma vogliamo rico– noscergli una coerenza, una pervicacia, una insistenza, una mancanza di infingimenti, un ricorso a pretesti così fran cam ente cuciti a filo rosso, che ci sembra di dovergli .i:..., u.ot' c- 8e--Pe,.-"trmi in tondo, l'unica finzione <li Malto; i1odi consiste nel travestire, in mod~ estren:amen.te _ suc– cinto, di espressioni virtuose e patrie la difesa mmter– rotta di palesi interessi. Viva la faccia della Confintesa, si può concludere, quando essa si presenta tonda e vigile qual'è in realt.à. Bisogna però aggiungere che il compito di Malagodi è facilitato dalla semplicità schematica di una provata tradizione e dalla brutalità degl'interessi da ·patrocinare. Non occorre poi molta immaginazione ad operare il sincretismo fra la brava grettezza ammini– strativa della destra storica, e le strutture del maggiore capitalismo italiano. Malagodi sta tuttavia riuscendo a persuadere varia gente che la destra costituzionale è lui. Anche qui c'è una agevolazione: la grottesca intemperanza e il funam– bolismo parlamentare deJie destre estreme. Per quanto esse abbiano a tentare, di qui ad ottobre, di ricom– porsi, è molto dubbio che possano arrestare il loro de– c1ino elettorale. La cosa è grave più per i monarchici nazionaJi che per i missini. L'elettorato missino è di quelli che, tendenzialmente, si esauriscono solo con le variazioni anagrafiche; quello monarchico, ai confini, è polivalente: può egualmente votare liberale o demo– cristiano. In queste condizioni si è portati a giudicare che la politica di Covelli sia stata tutto un lungo er– rore. Errore quando il suo partito negò l'investitura a Fanfani; errore quando la accordò a Zoli, dopo averne ascoltato un programma che i monarchici non possono in alcun modo accettare. Errore, infine, l'aver legato il PNM al MSI. Noi non immaginiamo facilmente come dovrebbe essere condotta la politica di un partito le– gittimista (parliamo, s'intende, dei monarchici naziona– li: quelli « popolari » sono un fatto dopolavoristico); ma i fatti dicono da sè che quella ispirata da Covelli non è stata che un troppo lungo errore. Non vi sarà giu– stifìcazio~e per questo partito dinanzi agli elettori. Già lo si vede, del resto, dal tentativo di rimedio a cui i mo– narchici ricorrono, e che consiste nel proclamare di aver votato per Zoli al solo scopo di consolidare la loro villoria sul centrismo. Ora è ovvio che a questo argo– mento neanche il più ingenuo elettore può prestare fede. E' infatti troppo notoriamente acquisito che le .destre avranno semmai cercato di approfittare del crollo del centrismo; ma che non vi hanno mai ed in nessun modo contribuito. La situazione delle destre si presenta dunque, per ottobre, a un dipresso così: il PLI non apporterà alla sua linea mutamenti sostanziali perchè non ne ha bisogno; missini e monarchici, perchè non possono. 11 movimento, per i partiti italiani, incomincia dal1a democrazia cri– stiana. Si è osservato questa settimana il grosso sforzo spiegato dall'onorevole Fanfani per dimostrare che il suo partito « tira diritto>> prendendo voti da chiunque, indifferente da chi vengano. Una parte dei commenta– tori politici, anche autorevoli, hanno consentito alla le– gittimità di questa .. impostazione. Ma è una legittimità , J A - (/"/~~ Un numero L. 40. Estero l. 50. Un numero arretrato l. SO. Abbonamenti, annuo per Italia e Fta:1cia L. 1500, sem. t. 800, trim. l. 450. Estero: l. 2000, 1100. 600, Sostenitore L. 10.000. CIC pos~. 5/6261, cla Nuova Italia., f-irenze. Gli abbonamenti de• corrono dall'inizio del mese. Per putbflcltà rivolgersi all'Amml• nlstrazione. Tariffa I L. 15.000 per insetzionl di mm. 70 per colonna. ESCE LA DOMENICA e Nuova ~epubblica > à settimanale pol'ftkoe di cultura. E' anche giornale mtirale, registrato- presso Trib. di Firenze con decreto n. 1027 del 21 luglio 1955,. Man~critti, fotografie, disegni an– d1• se non pubblka·ti, non si restituiscono. Diritti riservati per tutti i Paesi: Il periodico viene Inviato gratuitarnente In saggio • chiunque .ne faccia richiesta. Spediz. in abbonam. postale Gr. Il); 4 AGOSTO -1957 • L. 40 L'ult.imo {rido (l)is. di Dino Boschi) unicamente formale, non priva di ► una certa insolenza. In realtà, solo i partiti tendenzialmente totalitari possono assumere questa linea di condotta, che rkhiede di essere fondata su una dottrina di partito unico. Senonché i partiti totalitari stessi, non pretendono di << tirare di– ritto>> se non quando hanno conquistato tutto il potere. Non è il caso della DC, che totalitaria, di fatto, non è, e che non detiene ancora tutto il potere. In queste con– dizioni, lo spregio di Fanfani per le altre forze parla– mentari di cui il governo ha bisogno è fuori luogo. Senza il loro appoggio, esso non potrebbe compiere nep– pure un passo. Quindi l'espressione equivoca: abbiamo costituito e restiamo un governo di minoranza presta– bilita - è poc0 più che una bouta,de. La democrazia cristiana è obbligata a tener conto di determinate forze, che sono in Italia quelle di sinistra. Che poi faccia pas– sare per la propria politica quella che sola le è pos– sibile, cioè quella che può ottenere una maggioranza che non sia formata da partiti extracostituzionali, sarà un argomento elettorale; ma è facilmente smentibile dalla polemica che la campagna elettorale scatenerà. In queste condizioni non crediamo che la DC possa arrivare ad aprile in un atteggiamento di sussiegoso isolamento. Il programma per il quale ha formato nu.:. tritissime commissioni è già una scelta: la scelta di future maggioranze, che nel futuro parlamento (ove la DC non consegua la maggioranza assoluta) potranno non essere patteggiate solo che si· voglia evitare il di– sdoro di un Seguito di caudatari. Ecco perchè riteniamo che nei prossimi mesi la vita interna della DC e i suoi indirizzi dovranno per forza precisarsi, e che l'unità formale a Vallombrosa raggiunta da Fanfani sia in realtà abbastanza fragile. Naturalmente non siamo pro– feti, e potrebbe anche accadere che la sinistra demo– cristiana, paga di un posto in direzione, faccia silenzio, e si rimetta a Fanfani. M-a esitiamo, sino a prova con– traria, a crederlo. Le maggiori novità sono ormai da attendersi, però, dal centro sinistro e dalla sinistra. E 1 ormai normale che si chiarisca Ja condizione dei socialdemocratici. Le prime indicazioni su un certo numero di congressi pro- (se,pt~ a vag. 2, 3.a col.) INCONTRO PSI-U Martedì 30 luglio u. s., nella sede· della Di– rezione del PSI, si sono riunite una delegazione del Partito Socialista Italiano, composta dai com– pagni Nenni, De Martino, Mazza/i, ed una dele– gazione di Unità popolare, composta doi compa– gni Porri, Codignola, Sagona e Vittore/li. La delegazìone di UP ha i/lustrato il manda– to da essa ricevuto dal Convegno per l'intensifi– cazione dei rapporti già in atto, ai vertici e alla base, non come line a se stessa, ma come ul– teriore, incentivo per affrettare la realizzazione delle condizioni che consentano la confluenza di UP nel PSI. In tale prospettiva le due delegazìoni si sono trovate d'accordo per sviluppare l'azione comune, a cominciare dai compiti politici immediati. Esse soqo state anche concordi nel riconoscere che /'impegno fondamentale è, nel momento pre– sente, quello della lotta contro il centrismo, in tutte le sue possibili forme, lotta che esìge la mobilitazione di tutte le forze e correnti demo– cratiche e socialiste intorno al PSI. Le due delegazioni hanno infine convenuto di procedere ad ulteriori scambi di idee, in succes– sive riunioni, olio scopo di dare sviluppo e com– pimento all'azione in corso.

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