Nuova Repubblica - anno V - n. 29 - 21 luglio 1957

8 PAESE CHE VAl Lettera 'aperta . ·al sindaco di, Càf!lpobasso 1Ll.rno Signo'r Sindaco, }a S. V. per la prima volta nel J.fJ-l7fu eletto sindaco di Cl:lmpohasso, e in una delle sedute consiliari del tempo fu discussa la richiesta dell'opposizione di rivedere 1a topono- 1nas.tica dì questo capoluogo. Fin da. 8llorn. mai ha ritenuto opportuno dare il nome gl01'ioso di qualcuna delle vittime della tirannia fascista a qualche strada. Non volle nernmeno 'c:he la sola parola « Rc!)nbblica », giù realtà storica e alla quale aveva pur giurato fedeltà, fosse incisa in un quadratò di marmo. La giustificazione data in sede di consiglio comu– nale fu che «in tal modo si sarebbero ofresi i sentimenti di molti cittadini». · E-' vero che propriq in quella seduta un ineffabile consi– gliere ciel PSI si associò alla moti,·aZlone dandole pa·rtita vinta. Ma è allrettanto vero che Ella aveva, e ha sempre, pure il dovere di rispettare anche i sentirnenti di tanti altri ciLtadini che sono antirascisti e rept1bblicani. C:on~ideri, signor. sindaco, che tutti i comuni italJani - unica singolare eccezione Campobasso capoluogo - hanno da tempo dato a. strade e piazze nomi che glorificano la ].ibe1·tà e la Repubbljca. Qui si accredita la falsa leggenda che in Campobasso non vivono repubblicani e uomini liberi. Possiamo pur comprendere j( suo imbarazzo per aver sempre prefeJ"ilo i voti missini e monarchici anche quando poteva scegliere differentemente ~scludendo f>SJ e PCI. In– dubbiamente 1:imbarazzo oggi è maggiore anche perchè nel, ·consiglio comunale trova un ex federale che potre.bbe rfoor– . da.r·e ,nolte cose di1'ne~ticafe. M~ Lei_ ha già- liberato il suo ~pirìto, almenò-co-mé sèmbra, en'.:l·ando nella DC. Un po' di audacia democratica non nuocerebbé. Lo creda, 1fo1isiamo· faziosi. Ci Col}tentetemmo al'lph~ ;3e scegliesse solo nomi dçil'la sua pal'te politica innanzi a cui ci inc_hiniamo rive. renti. Don Minzoni e don Pigozzi non sono degni di dare i loro nomì 8.0che alle :strade 'di Campobasso? Oppurn qui è un reato ricordfil'e ti.nche saCerdoti che fnrono assassinati per. v,olonth di 4: quadrumviri » primà, e poi di criminali agenti nazist.i? , ~ Veramente ·chi sci·ive non sa quale risposta dare, e per– cìò sarà lietò -se von-à éompiacei·si di seiogl iel'e questo enigma campobassano. · · . · A iniziare da piazza Cabt·iele Pepe, fin su aIle pàlazzine dei mutilati, questo capoluogo è zeppo di tutti i ,nomi dei Savoia-. Strn"no, manca chi ha dato qualcosa agli studi: il duca Ckgli AbrÙzzi. Non d0mandiamo di togliére i più rap~ presentativi p'efchè abbiamo il senso della stÒl'ia\ Questi ha già seppèllito inevocabilmente il fascismo e con'dan~ na.lo i Savoi~. Ha 4nche registrato la data di nas.cita della vivente Repubblica. · Signor Sindaco, ritei1go ~he pu.l'e lei può dimostrare di avere il senso della sto1·ia.. Consenta di dire che è suo dover~ rispettare pure i nostri sentimenti, e sfatare la Jeggenda. che Qt!esta C<!,ffipobasso, che induùbiamente ama, è 1a peg– gio.ro Vandea italiana. Se così fosse non resterebbe che di– sperare dellà locale DC di cui Ella è ~pre:-isione e che qua– lifica Con la sua attività di primo cittadino. Con 1·ispeUo Ettore LaUi Quelli di Od'alonia D A MOLTI anni a questa parte, quando apriamo .il giorna.le ]a mattina restia.mo con l'animo sospeso: è facile leggere di episodi sempre nuovi, abenanti quanto disgustosi. Si tratterà di nn titolone o di nna pic– cola nùtizia di fondo•pagina, non importa: i nemici della democrazia non lasciano passare occasione per mettere in mostrn la loro faccia tosta e fare un po' di baccano. I processi contro i partigiani non si contano più. L'oro di Dongo farà correre ancora fiumi di inchiostro. Tempo fa. si. è perfino tentato di far condannare in tribunale i capi della Resistenza romana, per incapacità militare e respon– sabilità diretta nell'eccidio delle Fosse Ardeatine. IL 14 _giugno i giornali ci informavano che presso il Tribunp.le militare di Roma stava per concludersi u~a istrut– toria sulla eroica condotta degli ufficiali e dei soldati della divisione 4: Acquh, immolatisi a Cefalonia .in impari com– battimento contro i tedeschi aggressori. Lo scopo dell'inda– gine: accertamento di eventuali responsabilità penali! ,·Il padre di un caduto - che per l'appunto è anche un magistrato - esige la punizione dei responsabili dell'eccidio. Purtroppo, per lni i responsabili non sono gli ufficiali na– zisti, ma gli italiani, e precisamente quegli ufficiali che, ligi al giuramento prestato e all'onor· militare, avrebbero costrntto a combattere il generale comandante, per ptute sua desideroso di arrendersi. Se lo avessero lasciato libero di arrender5i - ragiona l'esimio magistrato - sarebbe stata evitata una inutile strage; dunque gli ufficiali che hanno imposto il combattimento sono r.ei di ribellione e responsa– bili della morte di tanti soldati; dunque bisogna punirli e, se sono gii~ morti combattendo, bisogna dichiarare non degna di o,nore la loro memoria! E' una logica talmente tortuosa da lasciarci sbalorditi e confondérci le idee. E quel che è peggio, individui di simile statura morale e mentale mettono in moto giudici e gior• nalisti e tirano in ballo senza rispetto alcnno morti e vivi, con la pretesa di giudicare da un angolo visuale - ahimè quanto ristretto! - situazioni e fatti storici che investono direttamente il destino storico e civile di un paese. Pe1• difendere un loro presunto diritto non esitano a .offendere e infanga.re tutto un popolo, a Servirsi di un arti– colo di codice pe1· giudicare a loro modo sulla pace e sulla guerra 1 sull~ libertà e sulla schiavitù nazionali, senza com- (172) nuova repubblica (Dis. di Dino Boschi) ' - Garibaldi, questo grande cattolico di sinisJra ... prendere clie non è lecito anteporr·e l_a propria privata ra– gione a tui principio per cui migliaia di uomini hanno sacri. fìcato consapevolmente l'esistenza. - . Sé il ç1e~uiryziaìite~tnagistratQ.'tè un fascista, allora il suo gesto è chia.1·0 a tu.t,ti: Hitle.,r e Ì\'(ussolini erano i padroni e gli ita.lia.ni dovevari.o obbedirn. "Ma se il suo gesto è stato dettato soltanto dal dolore di un padre che vuole vendicare il fìglio perduto, ,allora rimane veramente incomprensibile. Per fortnna, questa volta Tlon avremo eroi trascinati ~-r('iribunale: prol_)rio mehtre scriviamo, nfficia]j e sol• • dat.i Sol').o slati. assolti jn istrutto,.ria con pieno ricoi:iosci– mento dei loro -meriti. Il 'bia·simo per le indiscriminate àtrocitù cor[ùri'esl3e·dalle· tnif.>Pe tedesche a Cefalonia è nato dal. gi~1dizio d({ _poj)qli - si/ legge nelle concJu. sio·~~dell~ Senten,1,a istrnttorÌa - mentre fra gli italiani rirhane indelèbile il ricordo~ di quesù prodi soldati della ·divisione « Acqni » che sepJ)èro mosh'a.rsi 1neritevoli della imperitura riconoscenza de.Ila Patriii. (Bruno Biral) Garibaldi a Budapest I L QUINDICINALE Adesso (15 luglio 1957), vagamente · or·ientato sul versante della sinistra cattolica, pub– blica nha delle più curiose, e a loro modo sincere e vibrate, commemorazioni~;J{ Giuseppe Garibaldi. Ripfo. ducia-mo quasi integralmente il passo in questione : « L'Uomo Garibaldi, pieno di difetti e di errori, è Pur de– gno di esse.r ve.nerato. L'Uomo, più ancora che il Gene• raie: l'uomo che seppe essere marina.io e contadino e tentò di esser anche poeta, che poeta fu, anche se non ricor– diamo uno solo dei suoi brutti versi, l'uomo che essendo soldatç> di ventnra accettava la guerra. solo in quanto ri– bellione alla tirannia, sperando, che tolte di mezzo le ti– rannie si potesse pensare a toglier di mezzo le gnerre, l'uomo che seppe essere col'aggioso e generoso e buono sempre. « Ci si permetta dunque di amai-lo, di venerarlo, di commemorarlo anche se 13idichiarò anticlericale! ~ E per commemora1·lo non vi era bisogno di organiz. zare una di qÌ10lle ,pompose cerimonie di cui tutti siamo arcistufi, si poteva forse concedergli l'onore di una serie cli francobolli (sempre redditizia per l'erario, del resto), ma si poteva soprattqtto cosfruire, far qualcosa. «Una cana1izzazione del Po od nna scuola, un'auto• strada o un villaggio operaio, un laboratorio od un ospe– dale. (S-iamo perfettamente d'accordo - n. d. r..). ~ Con un. centinaio di milioni si poteva cavarsela: press'a poco il costo del processo di Dongo, ridotto ad una farsa buona soltanto a sc1·editare la Resistenza. « Quella Resistenza a cui Giuseppe Garibaldt, vivo, avrebbe pa1·tecipato, senza fame una speculazione eletto– rale, e comunque - e si poteva ben sottolinearlo - non certamente nelle file comuniste. - « Ma forse ... Forse sì. è stato bene tacere, dimenticare: Lui a Budapest ci sarebbe andato! ». Teleguida E , ALLO STUDIO una censura - di secondo o terzo grado - sugli spettacoli te.levisivl. Commedie, film, riviste e opere liriche già inserite nei pro• grammi settir:panali della TV dovrebbero essere prececjute da un giudizio del Centro Cattolico Televis 0 ivo. q;: Ragazzi - dirà un giorno l'annunciatrico, cercando disperatamente di abbozzare un sorriso materno - andàte a giocare ul biliardino. La ~P.raviatà non è per voi>. L'ineffabile Mr. Hynes Q UESTO è un pedodo di visite internazionali a medio. livello. Abbiamo visto per csenlpio La l'ira, in te. . i~roto, stringere mani di ilJustri personaggi con tur– bante. Chiestogli che cosa pensasse del sultano del Marocco, l'ex sindaco di Ffrenze ha risposto di averne tratto l':mp1'03- sione di un « uomo solidò :., il qL1ale può 4:'. perfettamente costituir·e ji legame auspicato tra l'Africa e l'Occidente». E' un'opinione apprezzabile. Ma La Pil·a non ha voluto limitarsi a rilasciare dichiarazioni lusinghiere per l'emi– nentissimo ospite. Ha voluto ottenere almeno un l'isultat.o concreto: ovverosia il 4: gemellaggio» tra le, città di Fi– renze e di Fez, che si reali;,.;zedi ufficialmente - informano i giornali - verso la fine dell'anno, dopo l'elezione della municipalità di Fez. Tale gemellaggio è possibile in ra– gione delle « similitudini storiche, culturali e artistiche> delle due città. Ci guardiamo bene dal dubitarne, però sia• pi.o anche certi che quando la Pira capiterà nell'Alaska - e p.rima o poi questo deve accadere - altre similitudini saranno rivelate alla nostra stupefatta ignoranza: scher• zando, viaggiando che male ti fò? Un'altra -visita, e questa ben pi.ù t claITlorosa >, si è . avuta C(?nl'arrivo a Roma di Mr. Hynes 1 sindaco di Boston. Ospjte ufficiale dell'Urbe, egli se n'è andato a spasso con Giulio Caradonna e si è dato anche a una piccola fugfl., dopo che alcnni clienti di un locale non avevano gradito la richiesta sua e del fascistissimo accomp·agnatore di far suonare nientemeno che «Giovinezza». Nello stesso po• riodo, alcuni americani della delegazione ·di :Mr. Hyne.~ hanno schiamazzato, sempre nella città dei sette colli fa. tali, con elementi missinl. Sembra che gli inni del regime si siano alternati, in vll'tù dell'associazione canora italo• americana, a serenate e canzonette inequivoca.bilmente oscene, forse per protestare contrn la mancata registrazjone nel dizionario del Tommaseo di due sinomini: fascismo e fogna. Finalmente Mr. Hynes è rjpartito alle ore piccole, in mezzo a nn tripudio di petardi e fuochi aL·tificiali. l\Ietta in conto, on. Tu_pini: tanto, chi ci badi:t a queste intem– peranze notturne? -Purché sia tutelato il carattere sacro di Roma ... QUADERNI DI UOVA REPUBBLI Otlo anni di autonomia siciliana, di A. Ramirez L. 100 La riforma fondiciria in Sicilia, di G. Gesualdo » 100 Orie-ntamenti sindacaii (Per il Congresso Na• zionale della CGIL) . . . . . . . . » 100 In difesa di Danilo. Dolci, di P. Calamandrei » 100 Una sola politica (Le elezioni amministrative del 1956) . • 100 Inventario e invito per la battaglia di domani, di F. Farri » 100 NO V l T A' Documenti di vita valdostana. I. Dal riparto fiscale alla zoi:ia franca » 200 Le ragioni della crisi ungherese, di E. Kardelj » 100 In distribuzione presso LA NUOVA ITALIA • FIRENZE PIAZZA INDIPENDENZA, Z9

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