Nuova Repubblica - anno V - n. 28 - 14 luglio 1957

,.,. 8 (171\ nuova rep ubb/ira I 1\1 M bi RG11\l E 11 L CO l\l Il E Ci 1\1 O l\l llZIO l\l bi LE DI U1\11 T11'. POP OL11RE COSÌ HANNO PARLATO 01 ·NOI I L CONVEGNO nazionale di Unità popolare ha avuto una larga eco sulla stampa ita~i~na: In~ori:i:azi?ni ~ commenti sono apparsi su quotidiani dei p1u d1vers1 . orientamenti politici: La St,ampa, n Giorno, L'Unità, La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Tempo, 1l Tirreno' dì Livorno; e; con maggiore respiro, Il Paese, che ha fornito un'ampia e obiettiva documentazio~e, Il Corri•zre di Trie– ste, La Nuova Sardegna, Il Giornale del Mattino, Il Gior- . nale di 81".zscia, 1L Popolo di Roma, Il Popolo di Milano, Sicilia del Popolo, Il Popolo Nua1;0 di Torino e natural– mente l'Avanti! Fra i p·eriodici che fino ad oggi si sono o~cupati del Convegno segnaliamo: L'Es'presso, Corri– spondenza socialista, Il Punto, La 5'.entinelLa del Cana– vese, Democrazia socialista, La squilla, Il Nuovo ~d•zale. Una particolare attenzione ai lavori e agli orienta- 111enti del Convegno ha dedicato un gruppo di giornali democristiani. E' stata soprattutto messa in evidenza, criticamente e polemicamente, la posizione di Codignola. Questi sarebbe stato - a giudizio di Vittorio Citterich (H Popolo del 2 luglio 1957) - "l'interprete_ più rigoroso e ideologicamente agguerrito dei motfvi che stanno <?lla base del rifiuto dell'irilmediata cqnfluenza nel PSI". D'altra parte Codignola, chiedendo un ·aggìorn·amento ideologico, politico e sindacale, è andato oltre la richiesta delle garanzie formali di libertà interna: e ciò ha si– gnificalo la trasformazione della " fiducia esplicitamente accordata al ~SI" in una "fiducia di prospettiva e non completamente attuale" Più oltre la polemica prende la mano dell'articolista, che ne fa uso abbastanza disinvolto. Così si denuncia "il puritanesimo di molli esponenti" di UP per i quali sareb– be valido "il giudizio di Pégaux sui kantiani: 'hanno le mani pulite ma è perché non hanno mani'". Così ci si do– manda ironi~amente se Codignola sia per caso un inte, gralista dal moment·o che, dopo aver tacciato. di ' integra– lismo cattolico' Giorgio La Pira che non volle " accor– dare piena fiducia al PSI includendolo nella Giunta co– munale " di Firenze, si è messo anche lui a chiedere 'garanzie', 'condizioni',· eccetera. Dove la distorsione polemica non è forse visibile che a un lettore piuttosto smaliziato. Ma basterebbe osservare soltanto che in sede di convegno nazionale si trattava di discutere la "oppor– tunità" di una confluenza immediata di UP (movimento a carattere democratico e socialista) in un'altra orga– nizzazione politica (partito socialista), mentre in sede di consiglio comuna1e si trattava di decidere di un possi– bile accordo amministrativo fra due forze po1itiche che erano e dovevano rimanere diverse, l'accordo non impli– cando ovviamente l'accettazione della ispirazione ideolo– gica e meno che mai della disciplina interna. propria dell'altro partito. Giuseppe Fonterossi e Fulvio Donati, in due corri– spondenze romane rispettivamente per il -Giornale di Brescict e H Tirreno di Livorno, si sono occupati di noi , con un linguaggio così affine da far pensare che si tratti della stessa persona. A sentire il Fonterossi e il Donati i dirigenti di UP volevano "sostanziali modifica~ioni sul piano statutario, in modo da ottenere almeno due posti in Direzione - per Parri e Codignola (??) - e qualche seggio nel Comitat'o centrale". Il Donati aggiunge: "Non aveva evidentemente fatto Scuola agli amici dell'on. Parri l'esperienza negativa della disciolta USI, i cui esponenti, partiti con lo stesso ambizioso programma, erano riusciti a spunta·re (sic), dopo dura fatica, soltanto sei posti nel Comitato Centrale". E' da chiarire: 1) quale nesso esista mai tra lo Statuto del PSI e l'ingresso nella direzwne e nel CC di quel partito; 2) se, come parrebbe di capire, occorra una modificazione statutaria per en– trare in Direzione e non per entrare nel Comitato cen– trale. Forse si scoprirà che per certi giornalisti Statuto· significa quella cosa regalata da Carlo A1bei-to. Ma non c'è da affannarsi troppo con il cervéllo. "E' destino che col caldo i problerrii socialisti ricomincino a bollire, poi evaporano, c0me l'altr'anno". Secondo Democrazia socialista, settimanale diretto da Paolo Rossi, Simonini e Treves, UP è fatta di "coscienze politicamente in(luiete e insiéui:e ", V:erso le: quali si devono nutrire "sentimenti umanamente comprensivi" (grazie), ma dalle quali nOn può.venire nu.lla di concreto. Anzi, una infinità di guai: per esempio·" l'esistenza del Movimento si risolse in un'altra dispersione di ,forzè e di voti". E come no? i clerico-so.cial-moderati tipo Paolo Rossi e Simonini, osannanti alle truffe elettorali, ne sanno ben qualco.sa e il fatto ancor gli brucia. Da sinistra a destra: P. Caleffi, G. Mazzali, P. \'ittorelli Il periodico del sen. Eugenio Reale, Corrispondenza socialista, ha dedicato due note al Convegno di UP, ca– dendo però in alcune inesattezze. Dire ad es. " il gruppo di Farri., di Zuccarlni, di Morante ... ", alludendo a una corrente· di UP, significa essere indietro di almeno due anni: Zuccarini ha abbandonato le file di UP e le posi– zioni di Morante sono tutt'altra cosa di quelle di Parri. Di più: "Le trattative (fra UP e ];'SI) sono ... naufragate di fronte alla richiesta avanzata da UP di stabilire sta– tutariamente che gli impiegati del partito non possano accedere a incarichi direttivi, il che avrebbe reso prati– camente acefalo l'apparato del PSI"., Assicuriamo il cor– sivista clie è stato informato male. " I dirigenti di Unità popolare, infine, sembrano propensi a sciogliere il loro movimento e trasformarlo in un organismo culturale". Affe~azione, anche questa, che non risulta condivisa · da lle~~uno dei dirigenti di UP. L'Espresso del 7 luglio ricorda con simpatia il passato di UP, i suoi meriti al tempo della legge maggioritaria. Anche qm però,..una inesattezza (e magari due): "perduta una minoranza (quella repubblicana) con la riascita del partito radicale, Unità popolare scelse.. la via giusta quando si rifiutò di trasformarsi in partito e si orientò verso il PSI". Si ricorderà invece che UP non Perse in quella occasione la minoranza "repubblicana" (e Farri, dove lo mettiamo?), né ha aspettato la nascita del par– tito radicale per rifiutare di _;.cÌarsiuna struttura partitica. L'Esvresso conclude: "La logica stessa delle cose.. se- 1 gna.. Ja strada ad Unità popolare anche se per ragioni ideologiche non mancheranno resistenze di qualche uomo che potrebbe. semmai, ade ~i.re ad altri gruppi politici". Per La Sentinella del Canavese, organo comunitario, fl rinvio della "fusione" non ha senso. " Questo è il momento decisivo del PSI ". Siamo d'accordo, ma perché tanto desiderio di vederci confluire nel partito socialista, perché tanta benevola insistenza da parte di un Movi– mento che semmai h·a' dato l'impressione di accedere all'idea di una unificazione socialista ..tout court e, in mancanza di questa, qt vagheggiare un avvicinamento al -PSDI? Se "è il momento del PSI" favoriamolo tutti questo momento, e questo processo, con le µostre idee diverse e magari le nostre illu_sioni, ma avendo ben chiara l/3. met_a politica da reé]lizzare. A conclusione, riportiamo alcuni passi del commento dell'A::vanti!, -appafso nel1'edizione -d~l 2 luglio sott6 il titolo "Valore politico".· I compagni e gli amici di UP - vi si legge - "~accanto a noi e con noi hanno com– battuto battaglie che non si _possono dimenticare". Ma 01:a.'.' -è nel PSI che dovranno arricchire il loro patrimonio morale e politico. E' nel PSI che dovranno proporre le loro ·soluzioni ai problemi del nostro tempo e del nostro Paese Lo avvertono e lo affermano quando si propqn– gono di, intensificare rapporti e di affrettar~ condizioni, e intanto sollecitano la sinistra socialista e democratica ad organizzarsi in funzione del grande programma di rinno– vamento c}1e noi proponiamo". "Unità popolare non è una ~ostra frazione, non è una nostra eresia. Unità popo– làre è Una formazione democratica che proviene da più ispirazioni e da più esperienze che appunto perché ha attinto alle fonti più vive della nostra storia e della nostra cultura .è destinata a soddisfare nel nostro Par– tito la sua più vera vocazione di lotta socialista e democratica ", Dichiarazio11i di voto Riproduciamo alcune di.chiarazioni di voio lette al Convegno nazionale d.i Unità popolare. H pri– mo dòcumento ha· la struttura di una mozione, perchè come 'tale fu -presentato; al momento del voto fu annunciato che la mozione veniva ritiTata e trasformata in dicliiarazione dei firmatari. Il Convegno, udita la relazione di Vittorelli, gli in– terventi di Codignola, di Farri e degli altri compagni, ritiene che nQn siano emerse indicazioni politico– ideologiche tali da garantire la funzionalità di un'auto– nomia ··che voglia c0ntribuire al rinnovamento ideolo– gico-strutturale della classe operaia; respinge delle scelte autonomistiche fondate su mo– tivi psicologici, quali si sono chiaramente manifestate nel convegno, o su valutazioni di ins~fficienze interne del PSI, in parte innegabili, ma avviate ad essere sem– pre più un residuo del passato, dato l'indiscutibile moto ascensionale del PSI; chiede che la direzione si impegni a presenta!·e al CC, entro un mese, un documento nuovo da presentare al PSI; documento critico che non abbia però carattere impositivo, ma costituisca una qualificazione politica e ideologica della confluenza di UP e dell'apporto che UP inte11de portare alla elaborazione di una politica socia– lista ed al rinnovamento delle strutture organizzative. Il Convegno trova infatti che o si riconosce la evoiu:– zione del PSI - e allora bisogna inserirvisi in modo qualificato per conquistarsi nuove libertà interne - op– pure si disconosce questa capacità e allora anche le garanzie rich1este non hanno senso. G. Chiarugi, G. Morales, F. Ravà., P. But– titta, C. Zanchi, B. Amoletti, E. Piazza compagni sottoscritti hanno preso atto della rela– zione della direzione, della relazione di Vittorelli, dei di– scorsi di Codignola. e Parri, oltre a tutti gli altri inter– venti, e della mozione Codignola. Essi, interpretando anche il pensiero di altri com– pagni non presenti al Convegno, tengono a dichiarare: giudichiamo la mozione Codignola come una netta indicazione di confluenza, pur nella volontà di far accet– tare dal PSI alcune condizioni minime; però ci pare chiaro che essa non vuole istituzionalizzare un rapporto federativo fra· PSI e UP e non ifnplica modificazioni pre– giudiziali dello Statuto del PSI pur nella giusta esigenZa di fornire le garanzie di una maggiore circolazione di idee riel Partito; ' riteniamo tuttavia che il compito che si prospetta ad UP .;- cioè una azione di rinnovamento del movimento operaio nel movimento stesso - ·richieda una omogeneità ed una chiarezza ideologica che, anche per chiara dimo– strazione in questo Convegno, UP è ancora lontana dal- l'avere; · dobbiamo perciò dichiarare che la confluenza non esaurisce, anzi inizia, i problemi in questo senso; e che è solo espressione di coscienza politica prendere netta– mente posizione, non su scelte meccaniche, ma sui mo– tivi che queste scelte giustificano e qualificano; la nostra posizione è nettamente e duramente una posizione clas– sista e rivoluziònaria; il senso che perciò diamo alla politica socialista delle riforme come politica per tutto il movimento operaio è quello di una lotta di classe orientala e strutturata in modo moderno, conscia delle sue responsabilità di guida di altri interessi, ma netta– mente appuntata anche ad una trasformazione rivolu– zionaria de1la società; fuori di questa posizione si han– no soltanto posizioni riformiste socialdemocratiche che, indipendentemente dalle intenzioni personali, .ricadono nell'ambito del riformismo paternalista e non possono condurre ad una trasformazione socialista della società; riteniamo perciò non esaurienti le scelte che co-· munque oggi il Convegno possa fare, per mancanza di qualificazione politico-ideologica; e non possiamo che invitare i compagni tutti ad un dibattito· su Nuova Re– pubblica che permettq. di prendere ciascuno delle posi– zioni nette e che qualifichi una confluenza, dandole tutta la effettiva autorità. che essa deve avere. · G. Tagliazucchi, E. GrendJi, S. Spazzati .I sottoscritti delegati al Convegno Naz10nale dì Unità popolare e membri del Comitato centrale uscente di– chiarano, nel votare lq mozione Giorgi-Orilia-Codignola, di essere mossi prevalentemente dalJa preoccupazione di conservare la unità del movimento. Condividono del documento che votano la valuta– zione positiva dell'opera del PSI che è stata ed è deter– minante nella lotta in atto per la creqzione in ltalia di uno Stato moderno. Questa valutazione positiva non im– plica peraltro disconoscimento di una funzione propria di Unità popolare sino al momento in cui la situazione politica del paese non consenta la confluenza in un unico movimento di socialisti e di democratici di sini– stra attraverso l'abbandono da parte delle organizza– zioni operaie di quella più rigida organizzazione che è oggi loro connaturale. Il compito di Unità popolare è di contribuire a che quel giorno giunga al più presto. G. Fer-retti, G. Malan, P. Levi, P. Bianconi, L. Dondoli, L. Casale

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