Nuova Repubblica - anno V - n. 23 - 9 giugno 1957

8 L'apprendista stregone ( IJis. di Di110 n0!1Clii) A PROPOSITO DI DUE SENTENZE D}JI.JLACOR,'1.'E ILPRIVILEGIO DEGLI. ACATTOLICI di GIORGIO PEYROT L A CORTE Costituzionale ha sinora emes~o due sen. lenze che interes~ano direttamente 11:l. Jibertà 'reli– giosa. Esl)e sono la prima. e l'ulti,na (n. 45) plie portino la firma del J>residente De 1\icola. C'ol primo eh que,;li giudicati venne anzitutto affer– rnah, h1 competenza della Cç11-tea decidere anche delle con– ll'over~ic relative alla legittimità. costituzionale delle norme antcwior·i alla Costituzione; e q11indi dichiarata J'illegit– Limit,\ ·costituzionale delle norme contenute nell'art. 113 del T. U. di P. S. Ìl)31, tranne quella espressa al suo quinto comma clte pre8crive le affissioni non possano farsi fuori dei lt1oghi destinati dall'autorità competente. Questa sen– tC'n,1a non ha avuto come causa un atto di intolleranza religio:--a, ma 30 ordinanze di rinvio so.rte ln procédirnent.i penali relativi all'ese1·cizio del diritto di libf"rtù di stampa. Tuttu',·ia, il giudicato della Corte interessa anche Ja libertà religio:--a, avendo Ja CoJ-te dichiarato che hanno cessato· cli ave1·e effetto le restrizioni che, in base alla legge di po– lizia del 1931~ si potevano oppone al di1·itto di manifestare liberamente li proprio pensiero ed j propri convincimenti mediante la distribuzione o l'affissione di stampati in luo– ghi pubblici o aperti al pubblico: restrizioni con le quali le autori!,\ di polizia impedivano la propaganda e 1a diffu– sione del pensiero non conformista sia in campo politico eorne in canipo religioso. La loro caduta sE>gna un indi– scusso beneficio pe1· la circolazione delle idee in mezzo al n0s ro popolo, almeno fintanto che non venga nuovamente impedito l'esercizio del « diritto di manifestare liberamente 'il. pl'Oprio pensiero Con la parola, lo scritto e ogni altro mez'l.ù di diffusione» (art. 21 Costituzione), irnponendo nuovamente l'obbligo di un preavviso con consegucmto pos– sibilità di ·un divieto per 1a distribuzione e l'affissione di starnpali; come è stato pi·eventivato nel progetto di modi– fica della legge di polizia in discussione ora al Senato. La sentenza n. 45 della Corte dichiai·a la illegittimità c0:-tiluzionale della norma contenuta nell'art. 25 del 'I'. U. cli P. S. 1931, nella parte che implicava l'obbligo del preav– viso (e quindi il~possibile divieto a norma del successivo art. 2G) peL·le fun1.ioni, cerimonie e pratiche religiose che si svolgon.o in luoghi apel'ti al pubblico. Tale sentenza trae origine da uno cli qnei casi tipici di intolleranza religiosa che si sono verificati a centinaia nel nostro paese e che testimoniano quale sia stato il modo e lo spirito con cui, in questi primi nove -anni di vila costituzionale e di governo democristiano, siano state rispettate le norme re– lative alla 1il5ertà religiosa delle minoranze dettate dalla Co,::tituzione repubblìcana. ll pastore evangelico di un piccolo paese della Calabria. f,Lvevaprnso in fitto un locale e vi aveva tenllto il G gennaio 1055 una funzione religiosa. Denunciato, veniva condan– nato dul p1·etol'e di Locr·i per pretesa violazione dell'articolo 25 del T.U. di P.S.; ma, avendo egli fatto l'icorso, era di poi af-<soltoin sedo di appello dal Tribunale di Locri perchè, sul fondnrnonto delle norme costituzionali, il fatto non co– stituisce r~ato. A questo punto interviene, contro l'applica– zione della Costituzione, il procuratore della Repubblica presso la Corte d'appello di Catanzaro, ricorrendo per cas– sazione. Ed è bel1e rammentare che i procuratori della _.Repubblica sono, tra i maB:istrati, quelli che dipendono dal :Mini,;lero, nonostante la Co:--tituziono p1·eveda che « 1a ma– gi8trat.11rn costituisce un Ol'dine autonomo ed indipendente eia ogni altrn potere> (articolo 104). La Corte di cassa– zione a sezioni unite penali sollevò l'incidente cli cost-itu- 7,ionalWl sull'.articolo 25 predetto e la Corte Costituzionale ha dec1~0 con sentenza del 18 marzo '57 nel i.nodo suddetto. Queste due septenze chiariscono in modo definitivo la– situazione giuridica relati,·a a due t,·a i più significativi diritti affermati dalla Costituzione in tema di libertà reli– giosa; e cioè il diritto di prnpagandare liberamente la pro– pria fede religiosa e qnel)o di esorcitàre in pubblico il pro– prio cullo. Stabiliti così i due suddetti di1·itti in modo certo e chiaro, che consente ai singoli ed alle Joro istituzioni reli– giose di conoscere in modo esatto qual'è Ja portata dei di1·itti di libe1·tà assicul'8ti a tufti nel nostro paese, è ap– pena il caso di sottolineare che, sulla base del p1·incipio che « tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla. legge», di tali diritti possono godere in modo eguale sia i cattolici che colol'O che professano una fede diversa. Anzi, per i cattolici la prassi è indubbial)lente più favorevole visto che a Roma, ad esempio, dinanzi alle edi– cole, sui pubblici marciapiedi (in luogo pubblico cioè), si svolgono abitualmente pratiche religiose senza che nessuno pensi a dame il ,preavviso di tre giorni e senza che la po– lizia faccia osservare la nol'rna dcll'a1'ticolo 25 suddetto che, per .le pratiche religiose in luogo P\1bb1ico, è pur sempre 1n vigore. · Questa chiarificazione snll'arnpie.z:,-;a dc.i diritti di libertà. non è piaciuta però .in taluni ambienti cattolict Vi è in– fatti chi ( Il Nuovo Gior-n,ale di Piacenza del 29 marzo '57), all'indomani della pubblicazione della sentenza n. 45, po– nendosi 'la domanda « da.:.quale parte è il privilegio», la– mentava che « queste sentenze, come quelle del genere che « potrebbero venir in segu·ito, vanno riformando sensibil– ?s: mente Ja legislazione che regge lo stato giuridico dei culti « non cattolici ... talchè si può p1·esumere che, pl'Ocedendosi « per questa via, quelle comunità nn bel giorno non avranno « più una· disciplina, mentre in,·ece rimarranno pienamente « in vigoi·e Je norme del Concordato tra la Sanla Sede e «l'Italia». Ciò è sinto,natico, ·in quanto, viene a denunciat'si così che il grado di liberi.ii, .religiosa stabilito dalla Costituzione, abolite Je precedenti l'est,·izioni i,npostc alle confessioni 1·e– Jigiose diverse dalla cattolica, dete1·rnina per queste confes– sioni uno stato di libertà che certi ambienti cattolici repu– tano pili ampio di quello che la Sal)l:a Sede sia rinscita a spnntare al tempo fascista col Concol'clato. Se è così - e può darsi che sia - pos~o che la Costituzione vuole tutte le confessioni l'eligiose ugnalmente !:ibere davanti alla legge, i cattolici, invece di lagnarsi, non hanno che da pl'endere iniziatìve perchè le autorità ecclesh1.stiche pongano in moto 'le procedure previste dalla Costituzione per la revisione dei Patti Lateranensi e reclamino per loro quelle maggiori ]ibertì~ che le altre confessioni avrebbero già ottenuto in base alla sola Costituzione,. E' ovvio però che tutti si guar– dano bene dal modificare il Concordato, perchè a toccarlo ci sarebbe anche qualche cosa da rimetterci. __ (1661'juova _repubblica PAESE cu-E VAI Una città del Mezzogiorno Otf/1(( le.1/el'n di 1111 ,wsl,.o i:,mico mel'idiumtfc 1·ipro– d1wìa11111que.,/i 1,nwi. che cm.fit,iiscrmo 1111 eflicacc «.,pac– cato» </ella. ,,it11aùo11c JJOlilica di llmli yrn11lli. ceulrl del Mnwyforno. · Caro Codignofo, la situazione Jocule si espone. facilmente i il ÙOmuné · in seguito allo ultime elezioni~ è in mano alla. DC, con -il benevolo voto od astensione del PSI; con grande gioia di quegli elettori di tale partito, che erano convinti di n-0n aveJ' votato per la democrazia Cl'istiana. La amministrazione stessa si è imbarcata in un pro– gramma di lavori cit.tadini, a 1nò del sindaco di Napoli, consistenti in ri[acimenti di marciapiedi, nuovi impianti elettrici stradali, progetti di piscine, fontane luminose ecc., -il cui scopo nit imo è l'entrata al parlamento del l'attuale sindaco. l\fassi,na potenza locale è, naturalme11te, l'arcivescovo, onnipotente ed onnipl'esente; vengono poi due o ire co– Jossi economici, dalle l'ecenti ed enormi fortune (ben me– ritate, del resto, data la lorn appartenenza alla Unione Cl'istiana degli .imprenditori, e Ja lorn pia parlccipaziono ·• nl!e var.ic lctlure del Vnngelo) .. Le ,·ecenti eler.ioni, svoltesi in qualc:lie comune della Pl'Ovincia, ht1nno dato per 1·isultato un aumento della DC, un buon mantenimento delle posizioni del PCJ, ed una flessione di tutti gli altri. Pr·essappoco, come vedi, è lo stesso schieramento e gli stessi risultali che si hanno, in grande, sul piano nazionale. Sta di fatto che la DC da ormai dieci anni comanda indi– sturbata ed incontrollata, padrona di tutte le posizioni, nessuna esclusa; fermamente decisa a rimanere in seggio iii saecl9ta saeculorum ed a go\'érnare, contro la destra, con l'appoggio della sinistra, e, contro la sinistra, con l'ap– poggio della destrn. Un colpo al cerchio ed uno alla botte; così sono tutti conlef!li, industriali, agricoltori, operai, contadini; e così si fanno passare tutte le leggi ed i concordati cli questo mondo.. Si fa il ministern. delle partecipazioni, con l'tlp– poggio delle sinistre poi si fa ministto J'on. Togni e si ridivenb:\ amici delle destrn. E così, tutti contenti; ma i più contenti di tutti sono, naturalmente, i democristiani che frattanto, zitti zitti piano piano, hanno scoperto il mclodo infallibile per farsi indisturbati i fatti loro; e molte volte gli affari loro li fanno tra le lodi unive1'Sali, anche dei re• sidui oppositori onesti. Ne .-isulla che chi, come me, non è disposto a cor– rer·e ad iscriversi alla DC (come invece la più elementare cura de-i propri interessi consiglierebbe di fare), e corra ancora di ragionare con la sua testa, si trova ad un certo punto sbalestrato. Il poveretto pensa che - in una situf\– zione di questo genere - quello che ci vuole in Italia è un bel partito di opposizione - opposizione integrale - che combatta gli scandali, le immoralità, le soperchierie, il dilagante conformismo, Ja corruzione amministrativa (oh calunniato Impero Ottomano!), le illegalità, l'applfoaziono delle leggi a senso unico, gli abusi, lo strapotere degli organi govemativi, Ja mancanza di ogni tutela por jl cit– tadino, il fiscalisnio esoso, lo statalismo spinto all'eccesso ed inteso come affarismo a colpo sicn1·0; che denunzi a vho aperto la scarsa giustizia della giustizia, gli episodi come il pl'Ocesso di Venezia («chi ~tocca i fili muore>. I tipi come Montagna 'sono sacri ed invjolabili, ed un conto è la vita pl'ivata di « zio Giuseppe> ed un altro è quella del dottor l")iccioni. Abbiamo anche appreso che gli accusati ed .i testimoni a difesa possono dire e non dire; ma che i testimoni di accusa sono in definitiva quelli che debbono rendere conto, nel modo più minuzioso ed esatto; e vengono anzi preavvertiti dalla eccellentissima Corte che, qualsia.si cosa dicano, sono tutte bugie). Un partito, infine, i cui deput_ati non si elargiscano pensioni, paghino le tasso come tutti gli altri italiani, e non si costruiscano le ca:-:o con i soldi dei contribuenti; o non vadano a ficcarsi nello varie casse più o meno dei°IUezzogiorno. Invece no: chi ragiona così è « mas.simalista >, « anar– chico > 1 « banicaclero », « Spl'ovveduto», forsanche « provo– catore» od addi1·ittura « strnmento della reazione». Costui non capisce le ec~else ragioni per ·clli fu strategicame11te opportuno inserirn nella Costituzione il Concordato; né pc-r– ché si dovette p1·es.santement.e dare il voto alle donne, pur sapendosi che così si con.segnava l'Italia a Santa :Madre Chiosa. , MI\I\IIFESUZIOI\IE J\ TUHII\IO PER01\lORI\RE I FRI\IELLI ROSSELLI l'Associazione G. L. di Torino e «Resistenza1t hanno organizzato un COTJYegnonazionale dei « giellisti » nella mattinata di domenièa 16 giu– gno p. v., per onorare e ricordare i fratelli Ros– se/li. Alla manifestazione pubblica sono invitati tutti i compagni e gli amici, che possono indirizzare le richieste di chiarimenti a: Redazione di «Resistenza», Casella Postale 100, Torino. Oratcire ulliciale sarà il pral. Aldo Garosci.

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