Nuova Repubblica - anno V - n. 19 - 12 maggio 1957

(162)' nuova repubblica _ I SE1~1'EGIORNI ·NEL MONDO DI KHRUSCIOV ·IL LUNqO discorso pronunciato martedì scorso dal primo seg.retario del PCUS, Khrusciov, davanti ·al Soviet. Supremo, ha tradotto iB t~rmini concreti le tesi sulla rio1·g.anizzazione ·ctella. stru_ttura burocratica ed economica dell'Unioné ·sovietica, che egli aveva enun– ciato due mesi fa. Il piano di decentramento dell'economia sovietica costituisce la più eloquente condanna delle strutture bu– rocratiche centralizzate istitu.ite sotto. il regime stali– niano. La .storia non ·si può rifare con i <<se» e con i· « ma » e quindi non sarà mai possibile stabilire se la politica di pianificazione iniziata sotto Stalin.'dopo la liquida~ione della N~P potesse avvenire in quelle forme . articolate e autonç,mistiche che Lenin aveva tentato di istituire fin dall'epoca del comunismo di guerra o se non , potesse prescindere da una certa burocratizzazione. Ma è possibile affermare che, nel sistema accen– tratore seguito sotto Stalin, non solo il dittatore sovie– tico non si preoccupò mai ,di mantenere una certa vita democratica interna, che consentisse agli organismi cen– trali di pianificazion~ di conoscere ·altrime_nti che per induzioni O per calcoÌi puramente àrbitrari le esigenze· ~ del mercato interno, ma soppresse pure con tutti i mezzi , ogni opposizione interna, nell'ambito dello stesso sistema sovietico, per eliminare possibili rivali, e si mantenne al potere con la coazione .poliziesca e l'invio di milioni di sospetti in campi di lavoro {orzatò. Quelli che, al XX Congresso, sono stati definiti gli ec– cessi burocratici, le violazionì della legaii'tà socialista e via discorrèndo, sono in reaÙà nient'alt1;0• che gli effetti di un sistema che, a prescindere .dal.'mag~iore o minÙre accentramento burocratico della· gestiòne ·poÙtìca ed ecO-:. nomica del paese, sopprimeva completamente dai suoi presupposti la democrazia interna, di qu,-:i.lsivoglia specie, e il · rispetto dèlle libertà individuali. Il xX Congresso ha condannato gli effetti del si– stema staliniano e le tesi di Khrusciov si propongono ora di eliminarne gl'inconvenienti sul piano economico; ma, in questo cammino alla rovescia, che potrebbe forse un giorno ricondurre l'Unione Sovietica verso nuove , fori-ne di democrazia, la radice non viene ancora attac- cata direttalTiènte. Anche sul piano dell'evoluzione interna del regime sovietico vi è tuttavia un elemento positivo che non si può sottovaÌutare: la rifor.ma drastica del sistema eco– nomico, anche se per ora si limita a spostare il centro delle responsabilità .dai moltePlici ministeri economici, che acceptrava!"}o ogni potere nelle l~ro mani, agli orga– nismi delle varie repubbliche che formano l'Unione, mette in 01oto un processo di autonomizzazione che_ difficilmente può evitare uno ·dei· due sbocchi seguenti: o il ritor-no graduale a fo}me di .autogestione locale e di democrazia caP~llare, o un ,trasporto del sistema cte:II'accentramento buriocratico d~l piano nazionàle a Q~ello locale, che fatal– merlte degenera in Cfl.OS e in una situazjone destinata a determinare ;a democrazia integrale o un· •più duro tota– litarismo accentrat0re degli organi nazionali di gov·erno. In entrambi i _cas~, una porta~ che fino ad ogg{ era sempre riniasta chiusa: si:.apre alla ricer.ca di i:uove {orme .di deffiocrazìa. ; Un paese come l'Unione Sovietica non s:i accinge a compiere· U!)a riforma strutturale così profonda come quella contenuta nelle tesi di Khrusciov 'se. si appresta a sèatenare una guerra, mondiale o localizzata~:.◊· ;e, teme di kssere da un momento all'altro oggetto di un'aggres– siohe. La riforma Khrusciov non si applicherà proba– bilinente in modo improvviso, ·ma presume un lungo pe11iodo durante il quale il paese dovrél occuparsi sopra't– tutto dei suoi problemi interni,, senza tenere tutti i suoi caq~o:r:ii puntati <iontro ~n ·e~eptua"i~ •·. nemico esterno. , La ripresa del dialogo ·fra' l'Unione ·sovietica .e le grdpdi potenze occidentali, al~a. q_u.al~.facevamo accenno nel:la nostr~ ultima nota, . tròya qu'indi conferma nella prospettiva di distension_e: in cui• Si-deve pér forza inqua– dr~re l'attuazione·- della --Ì-~ifÒl:~·~: ·pr~seòiata· da Khrusciov. ; Disarmo, fasCia ne~1irale: e, for~e,' flilalmente, uroità te~bsca, diventanò quindi obbiettivi raggiungibiìi, in t.:na trahativa con l'Unione Sovietica, ''Più che ill qi:;alsiasi altfo momento d~l passato; raggiungibili forse µiù facil– mel'1te che all'ePòc~a dello-<< spir-ito di Ginevra l>o dell'ini– zio·. della « deSta(if:1-izz~zion~~>~ doÌ:>o ii :Xx Congresso Questa, dunque;• è.;:l'ora delle occa·siJ:mi da non perdere. Speriamo che ·nòrl/ ... divènti ancoi:a. una volta l'ora delle oc~asioni pei:dut~•; ,::· · ' _ ,,- P,\OLO VITTORELLI 5 <1 D~ci oggi il nostro missi1Ie teleguidato H (Dis. di Dino Boschi} LETTJ~RA DA BONN I~' ORA ·DELLA SPD P ER LA PRIMA volta dopo la fine della guerra i te– deschi hanno avuto nu9vamente paura. La « pole– mica atomica» scatenata dall'appello dei 1-S scien– ziati nucleari di Gottinga e l'emozione ·sus,citata in tutto jl paese da questo e· da altri moniti contro la follia di una c0nflagrazione nucleare ha creato una psicosi carica di terrore e di spavento quale nessun èvento degli anni scor– s'i, forse neppure il blocco di Berlino, era ancora riuscito a provocare. Indubbiamente l'appello dei fisici atomici ha toccato una corda alla quale è particolarmente sensibile un'opinione p~tijica _abituata ormai alla prospe_rità, pro– spettando l'eventualità di una Gatastrofe capace di spa~: zare via d'un colpo il frutto dell'operosità dei tedeschi e la loro tranquillità, conquistata grazie· al «miracolo» dèlla ricostruzione economica. Al fondo quindi di questa paura c'è certamente una esigenza di conservazione dell'attuale stabilità e· benessere, che si esprime sulla improvvisa « ri– volta délla coscienza», l'unica rivolta che sembra mai pos– sibile in Germania, che ha spinio molti tedeschi a pren-. dere posizione contro i piani di riarmo atomico di Ade– nauer. A questo proposito c'è da sperare che la campagna intrapresa dai socialdem0cratici e dai;Jiberaldemocrat~ci contro la dotazione di armi atomiche a1le nuove forze ar– mate tedesche non abbia a subìre arresti dopo la dura nota sovietica del 27 aprile; è da sperare che almeno que– sta volta sulla paura di fare il gioco dei comunisti pre– valgano il senso di responsabilità e l'esatta valutazione dei pericoli che incombono Sull'umanità. L'indignazione df Adenauer per il g~sto dei fisici "at~ miei di Got.tinga è più che gius_tificata. Il cancelliere non è abituato a vedersi rotte le uova nel paniere, e soprat-. tutto è un fatto inaudito in Germania che dei severi pro– fessori universitari osino uscire· dalla proverbiale torre d'avorio .delle loro accademie per interfel'lre in atrp.ri tan– to più grandi di loro. Tanto maggiore, quindi, è stato il dispetto di Adenauer per il chiasso che ne è derivato sui .piani per il riarmo atomico della Bundest1., ..zhr. In effetti, il cancelliere sa meglio di chiunque altro che non hanno nessun valore le sue ripetute affermazioni, secondo le quali la Repubblica di Bonn, alla quale dovrebbe essere inter– detta la costruzione di. tali ordigni, non intenderebbe nep– pure chiedere ai suoi alleati la fornitura di armi atomiche. Non solo è noio che il cambio della guardia al ministero della difesa ha avuto come principale obiettivo e conse– guenza la fevi.Sione déi pial)i militari ad opera del nuovo ministro Strauss, per adeguarli alla nuova strategia occi– •del1.tale fondatà essenzialrrientè sul potere distruttivo delle armi nucleari, ma l'affermazione che Bonn non intende chiedere la foinitùra di élrmi atomiche è semplicemente ridicola, non Volendo significare affatto che la B·undeswehr non sarà dbtata di armamenti atomici. Ciò per la sempli- federale di rilasciare una promessa chiara e impegnativa che esso non si adopererà per lo sviluppo, la produzione e l'uso di armi atomiche nella Repubblica federale. E' noto anzitutto che i piani per lo sfruttamento dell'energia ato– mica presentati qualche tempo fa al Bundestag dal mini- • stro Balke~preveQon9 un rapi.do .sviluppo, Ptr i prossimi anni, della p,otenza. nucleare Jed~sca, e~un~_volta installate le attrezzature di base per lo sfruttamento dell'energia' a scopi di pace chi garantirà che essa non venga utilizzata anche per altri fini? In secondo luogo, anche se Adenauer fosse disposto a rilasciare una promessa come quella richie"' stagli, gli impegni con l'alleanza atlantica renderebbero priv,a di ogni valore una rinuncia unilaterale di Bonn. L'op– posizione ha buon gioco -n~ll'affermare che sarebbe molto più facile ottenere la rinuncia di Bonn agli armamenti nucleari che accelerare un accordo per il disarmo atomico tra le grandi potenze, ma fin quando non si riuscirà a ot– tenere un nùovo orientamento di tutta la politica di Bonn, non si uscirà dal campo delle schermaglie polemiche. Pro– prio la polemica atomica ha dimostrato quali enormi peri– coli si celino nel1'eventualità di un riarmo atomico di una Germania divisa. Per la CDU la psicosi -di panico è quanto ci vuole per tenta.re di ricreare un clima di guerra fredda e di correre verso un altro clamoroso successo .elettorale che ripeta il trionfo dèl 1953. Ma appunto per questo 1a SPD e FDP non possono limitarsi p. sostenère gli appelli del Giappone e di Nehru o dei fisici di Gottinga;· esse de– vono lavorare per rovesciare l'attuale governo, per costi– tuire quindi una nuova maggioranza in grado noh soltanto di protestare e di appoggiare appelli altrui, ·ma di fare sentire il suo peso concretamente, frenando intanto ·in Germania la corsa al riarmo. I SOCIALDEMOCRATICI, per raggiungere questo obiettivo, oltre intensificare l'agitazione tra., le mas– se, c0n. l'aiuto dei sindacati che hanno timidamente aderito all'ap()ello dei 18 di Gottinga, devono cercare di uscire dall'isolamento, nel quale continuano a trovarsi nei confronti degli altri partiti socialisti, fac"efldosi promotori di un largo fronte dei socialisti europei per la sospensio~e degli esperimenti nucleari e successivamente per la con– clusione di un accordo sul disarmo. Nella Gerinania stessa essi dovranno rifiutare ogni collaborazione all'attuazione dei piani governativi di riarmo atomico. . cissima circostanza che Bonn non ha neppure bisogno di avanzare una richiesta del genere, poichè le armi atomi– che le saranno consegnate colllunq'Ue dagli Stati Uniti,. tanto più dopo la decisione del consiglio del Nato, prese con la partecipazione ·di Adenauer in persona, di dotare di armamenti nucleari tutti i paesi membri. Tutta l'astu– zia di Acteriaue·r c0nsiste quindi sulla combinazione di gio– ·chi di parole di medioc're abilità, ai quali nessuno può Ancora una volta Ja socialdemocrazia vede presen– tarsi la possibilità ,di andare al potere, ma se essa nep– pure alle prossime elezioni dovesse raccogliere un nu– mero di consensi tali da consentirle di assumere resp_onsa– bilità di governo e di esércitare influenza· diretta sulla po– litica tedesca, una prospettiva del genere le sarà pre~lusa f0rs~ per sempre. ·La Germania è oggi a una svolta senza .precedenti nella storia del paese dopo-~l'assurda divisione: a determinarne il futuro saranno le for-ze che riusciranno a inserirsi in questa piega degli avv~nimenti, con il peso della loro responsabilità e dell_a lo~o aderenza ai problemi e all esigenze delle masse popolari. Per questo, un netto e categoÌ-ico no al riarmo atoffiico, la ·d'unificazione tede– sca e il patto di Sicureiza ·in Europ~ dovranno essere i ca-= posaldi del programma della SPD, se questa Vorrà aprire . prestare fede. Tutfavià c'è da domandarsi quale efficacia possa avere, all'infuori di. eventuali ripercussioni sulla campagna elet– torale ormai in avanzata preparazione, la richiesta presen– tata· concordemente dalla SPD e dalla FDP al· governo • •gli occhi a1 tedeschi.' Dietro la sconfitta eletto~ale ~elle ·opposizioni e una ·n"uova vittoria di' Adenauer ·non CI sa– ranno· che la corsa alla .follia atomica e lo spettro di una Germania p.ol ~erier~ d'Europa anche n;;~i;;~ n;.~~:::K ' - '

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