Nuova Repubblica - anno V - n. 18 - 5 maggio 1957

8 INIZIArrIVE CA Rl)lJCCI A·N E di LANFRANCO CARETTJ E ' APl'ENA iniziato l'anno commemorati,,o del cin– quantent.ll' iO della morte del Carducci e giil si sono avnte un po' dovunque celebrazioni pili o meno ufficiali, e in margine a queste celebrazioni anche le pri– rnc non inattese del resto, speculazioni politiche. C'è chi si i«111~nta che ancor poco è stato fatto e chi, al contrario, prot0sta per l'eccesso di reverenza (dicono questi ultimi: e non esageriamo, alla fin fine Carducci era anticleri~ale e massone! , ) . Perché stupirsi? Ogni commemoraz10ne del gcne1·e trasc.ina sempre con sé inevitabilmente questo strascico di improvvisi zeli e di vanità offesa. In un'epoca, eorne la no.stra, nella quale l'anima, dei personaggi illu– sll'i della patria è djsputata a colpi di fondente al capez– ztt!e stesso del morente o sulla lapide appena murata (con indiscteta esibizione di necrnfilia !) , sarebbe fon,e salutal'e che si tinunciasse, pel' decreto legge ove occol'ra, ai cin– quanl~nari e ai centenari, o aln1eno si impedisSe ai «: non addelt.i ai lavorj » l'inlerverlto impudico in faccende che non li 1-iguardano. Ma tant'è! Sono' cose che si dicono d8 tempo senza risultato, e forse occorrerà acconciarsi al malvezzo cercando di trarne l'unico vantaggio consentito, che è quello di poter vede1·e bene in faccia la « pruderie:. e il fariseismo dei galantuomini di casa nostra. A Bologna intanto si è tenuto un convegno di studi <'arducciani indetto dall'Università {12-14 aprile). Vi sono state relazioni di Fl'ancesco Flora· (Refozione d'apertura.), Giacomo Devoto (Il Carducci e la Un{J1taitaliana), Cio– vttrmi Spadolini (Il Carducci nelfo 8toria d'Italia), Raf– faele Spongano (Relozione di chiusura), e comunicazioni di {Jl'nberlo Bosco, Roberto 'i\'eiss, Giuseppe Toffanin, Ì\ta ri0 Marcazzan, ed altri ancora. .L'editore Sansoni, dal canto suo, ha dato cor~o ad un'iniziativa assai lodevole, e cioè alla ristampa di un buon numero (venti.cinque) di quei classici italiani anno– tati che videro la luce, nell'ormai farnosa « Biblioteca ciu·ducciana », a cura ~degli studiosi più vicini al Car– ducci e che, sia pure in misura diversa, Ju,·ono tutti degni rapp1·esentanti del metodo st~rico. Lo scopo delle attuali ristampe ha un valore essenzialmente documen– tario. Intende, cioè, trarre dall'oblìo una serie omogenea di cornmenti ai nostri classici che costituiscono un mo– dello di filologia umanistica. Per questa esigenza rigo- 1·0:mmente storica, bene ha fatto l'editore a non far « ag– giorna1·e > questi testi perché altrimenti avrebbe snatu– rato la loro precisa fisionomia e avrebbe cancellato pro– prio quella pàtina leggermente arcaica che testimonia _il gu~to di un'epoca, la otiltur~. di una nostra austera e p,·oba stagione lett.erada. Niente aggiornamenti, dnnque, ma soltanto nuove prnsentazioni affidate a studiosi mo– derni particolal'ment~ competenti per ogni autore (da De Robertis a Fubin.i, da Contini a Folena, da Luporini a Spong~'}O,. da Bigi. a Bonora, da Nencioni a Segre, da Romagnoli a Seroni e via dicendo). QL1este presentazioni hanno appunto lo scopo di mostrare quale sjgnifìcato ab– bi,-.no avuto questi volumi, quali siano i loro limiti sto– rici e quali siano le loro sopravviventi virtù di confron– tarli alle nostre nuove esigenze. Chi vorrà scrivere il ca– pilulo del Carducci lettore e critico dei classici, nel ·qua– dro del gusto letterario cli fine Ottocento e dei pri,rni del .No,·ecento, troveriL perciò in q~rnsta ristampa collettiva ~amwniana i documenti fedelmente riprOdolti e una serie di avvii alla valutazione serena e pacata del Carducci ste~~o, del suo metodo di interpl'Ctazione letteraria e della sua scuola. Altl'a pubblicazione da segnalare è costituita dal vo– lume di Luigi Russo or OJ'a apparso presso l'editore La– ter'l.a · (Carducci senza retorica, Bari, 195i). L'opera, che è dedicata alla memoria di Piero Calamandrei, rillnisce OppMtunarnente dieci saggi composti dal 1949 ad oggi. L'unif'o saggio antico è quello relativo a Ca1-ducci cri– tico, stampato nel 1935 in .«Pan». Benché si tratti di. · s)1ggi a sé ~tanti, l"imp.1·essione è che queste pagine ven– gaQo alla fine a realizzare. una trattazione organica sulla figura e sulFopera del Carducci critico, politico e· Poeta. ]I tono è~vivamente polemico e mira a ricuperare la fìgtua del Cal·ducci. sopl'a .un piano piuttosto·e1evato in oppo.si– zione a ee1·te modeme · liffiitazioni ·critiche~ ·Molto int0- ross~inte. il Capitolo Sul Linguaggio poetico del Carducci, anche se non condividiamo del tutto ]a censura inizia.le · v<-rso alcuril ti giovani stilisti, pei-chè ci sembra che una - questione di priorità metodologica sia ancora questio'ne secondaria e accidentale ai fini dei risultati critici, né alcuno, credo, vonà negare i meriti del ~usso anche nel .campo delle rtcerche critico-linguistiche=· dalle annota– ' zioni al Machiavelli a quelle sul Verga. E questo sia detl? da pa1te di chi si 1·itiene estJ·aneo ·alla querelle in quanto non « giovane stilista » né pe1· anagrafe né pe1· nonnale pratica metodologica. L'editore Zanichelli, infine, pubblica il diciannovesimo volume dell'epistolario cnrducciaffo (C. Ca,·ducc( Lettere, Bologna,· voi. XIX). Si t1·atta delle lettel'C che f~1rono scritte dal 18 luglio 1894 al 24 dicembre 189G. Dispo– niamo orrnai cli ben 5412 lette.re e mancano .ancora dieci anni alla moJ"te del poeta. Affrettiamo perciò col pensiero il corr:pimento dell'opera. e Ja compilazione di accurati ed esaurienti indici che rendano agevolmente utilizzabile questa eccezionale miniera di notizie di ogni genere e che consentano di tl'8rre dall'epistolario indicazioni critiche e prospettivo storiche nuove. (l>i.~. di Dino no.~chi) Ili Bramino Polivalente LETTERE AL DIRETTORE Il A l\'CORA DELLA· SALISBURGO ITALIANA In relazione alla nota apparsa in questa .sede sotto il titolo La Salisburgo italiana riceviamo la seguente lettera, che integralmente pubblichiamo: BOLOGNA. 22 aprile 1957 Caro Codir,'nola, nel n. IG .di N'llova Repubblica (datato 21 aprile 1957) leggo tuia !ettera di Edmondo Aroldi e Luigi Gozzi in rne ..ito al Festival della Prosa al Teatro Comunale di Bo– logna. Mi associo toto corde. Quanto scrivono Aroldi e Gozzi è tt,tto vero. Ma c'è cli più: la situazione .del Tea– tl'O àçQ,rnnale di Bologna si presta a qualche consi~era– zione. Essendo il teati-o di proprietà del Comune, l'Ente Autonomo che lo regge dipende, per ]a costituzione del suo Comitato e per la presenza del Sindaco a presiederlo, dall'Arrnninistrazione comunale della città. E' vero che la nomina del sovrintendente viene effettuata dalle autorità governative, ma su -indicazione del Sindaco, che propone una rosa cl.i. tre nomi Ebbene, quando si è trattato di so– stitt1ire', nel maggio dell'anno scoJ"so, il dimissionario Do– nati, il Sindaco di Bologna, comunista, e capo di una anT– ministrazione composta di comunisti ed in parte di Bocia– listi, ha proposto come primo 1!,"brhe quello del commenda.tor Carlo Alberti Cappelli, grosso e comniercialniente abile im~ prescirio, come 1o definiscono Aroldi e Gozzi. A parte la. manifesta incompatibilità della sovrintendenza dì un Ente che vive prnticamente alle spallo dello Stato con l'esercizio di molteplici attività d'impresario privato ne11a stessa. città e nello stesso teatro delFEnte, debbono essere segnalati i criteri con i quali la sola grossa amministrazione comu– nale di sinistra esistente in Italia amministra .i beni della città. La' fiducia mostrnta nell'opera di chi fa dei principi · del liberismo e della cçmconemm nn dogma di vita, anche se può servire a trantjuirlizzare l'elettorato borghese, atro– cemente spaventato a suo tempo dagli intendimenti di • per·equazione sociale prospettati da Dossetti, dovrebbe · render quanto meno perplessi coloro che preferiscono in · O!:,YTii caia;o sostenere un'nmministra:<'..ione qualificatasi di sinistrn. Quanto al Festival' della Prosa, idealo ed Rttuato da Cappelli quando non era ancora sovrintendente dell:Ente Autonomo del Comunale, bisogna i·iconoscere che l'inten: dimC9to 01·iginalè era otiinio: p"reserltare al pubblico la attivjtà dei teatri stabili, che, dichiar.andesi stabili, si do- - veva presumere non avrebbero tiasfer-itcr in altra sede i loro spettacoli. Ora è avvenufo che i le:it1·i!i:letli stabili agiscono · regolarmente in tutte le grnsse città italiane e certamente si . presenterebbe·ro .a Bologna, .cittù teatralmente importante, . an.che senza lo_ sVolgiménto del Festival, .mentre le com- pagnie di giro vogliono pl'Csental'si solo in occasione del · Festival per f.!cqniStllre prestìgio_e raceogliel'C applausi pili qualificati. Oltre ·agli. inconveniOnti accennati da Aroldi e Go7.zi;. mi p~:re se ne deQba segn_alpl'e uno di estrema gra:vitù .. Gli· stessi spettacoli çhe il 1j11bbl~co vero potrebbe vedere al· ComJmale o in altri teatri ~di Bol9gna per un · prezzo ragionevole, sono imposti pe;· un limi-~ati~sirno nu– mero di recite a prezzi di gl'8n lunga supet·iori a quelli consueti per la· prosa nella stessa città. ~ Non posso chiudere queste osservazioni-senza dare atto al comm. Cappelli di un gesto coraggios0 e necessari~: il . riconoséimento dell'orchestra del Teatro Comunale come or– chestra stabile dell'Ente, e Ja profonda trasformazione della stessa, con forte abbassamento dell"eti~ media degli elementi del complesso. I più cordiali saluti I talo Malavaai (161) nuova repubblica PAESE CHE VAI Dio conservi ìl re (sardo) I MONARCHlC[ popolari hanno sferrato, una massic– cia offensiva prnpagandistica e 01·ganizzativA jn vista della p1·ossima competizione elettorale per il rinnovo della Assemblea Regionale sarda. Le sezioni del PM-P, che ancora tre mesi or sono· erano praticamente inesistenti, sor– gono come .funghi e aumentano a vista d'occhio gli ade– renti. Non c'è villaggio, si può dire, della Sardegna che non abbia la 0 sua sfal'zosa· sede mun_ila di enor1ne striscia azzurra con la corona ,aurea ed i ]eoni rampanti! Lussuose macchine fregiate del simbolo regio percor– ron'O incessantemente le strade polverose dell'isola a por– tare_ la buona novella. p Comandante non lJa mancato di valutare il forte fattore psicologico della recente no– vità per la Sal'degna degli impianti TV, ed ha provve– duto a forni.re ogni sezione con almeno 50 adct"Cnti di un televisore. Ed è uno spelti.teolo comtnovent.e vedere con quanta · rinnovata fede monal'chica queste folle contadine gremi– scanO le sedi, specie il giovedì sera. Pare infatti che lu nostF1lgia per ·gli esuli di Qascais aumenti sensibilmente in occasione delle trasmissioni dl Mlke Bongiorno. Ma tant'è. Questo è il nostro po,·ero :Mezzogiorno politicamente infantile e pur cosi avido di novità. Ieri non riuscivamo a spiegt1t·ci il fenomeno as.,rnrdo delle pl€lbi nap(?letane che inneggiavano a.i rappresentanti del paternalismo reazio– nario rneridionale in c~mbio del tradizionale piatto di lenticchie o meglio, in questo caso, del chilogrammo di pasta. Oggi Assistiamo impotenti a qnesto improvviso quanlo assurdo assalto della popolazione di Sardogria alle sedi monarchiche. Inutile dire po.i che il PMP ha quasi del tnilo soppian– tato le superstiti posizioni dol rivale PNl\'I, del PLI, UQ, 1\181, ed ora marcia verso l'ambiziosa mèta dello sfo.lda– mento del le fo1·ze democ1·atìche cristiane. A questo prnposito glova osservare come i monar– chici popolal'i si presentù10 all'elettorato corne un par– tito di cattolici, liberi da quella ipoteca laicista che av– . vinghia liberali e mona,,chici covelliani, e quindi como una i:tl.ternativa al potere della DC. Domenica si è aperta ufficiali'nente a Cagliari la cam– pagna elettorale con il grande comizio popolare del Ca– valiere del La,·01·0, Comandante Achille Lauro. Abbian10 sentito commossi riecheggiare nella piazza Costituzione la mal'Cia reale e il fatidico « Cunservet Deus su Re>, l'inno sardo dedicato a.Ila monarchia sabauda, che man– dava in lacrime due anziane nobildonne zitelle che ci secle,·ano accanto. Ogni tanto un annunciatore, dall'inconfondibile ac– cento pal'tenopeo, intratteneva il pubblico, elencando i rneriti e le virtù del Comandante, con frasi traboccanti di entllsiasrno e di sgrarnmaticatul'e. Tra l'altro, merita di essere ricordata una frase dedicata al « grande esulo S.M. Umbel'to Il di Savoia, legittimo Capo dello Stato, italiano> (per l'appunto l'attribuzione di « Capo dello Stato_> non esiste per la persona del Re nello statuto albe1·tino). Il discorso del Comandante si è svolto ~secondq i noti schemi: struttura patemalistica dello Stato, immancabile compartecipazione agl( utili, abolizione della giiL strimin– zita 1·iforma .agraria, lotta senza quartiere ai monopoli dol Nord (e a quelli del Sud?); mentre in politica est-era, dopo il rituale saluto ai martiri nngheresi, Lauro si è mosso prudentemente nei limiti de11a alleanza atlantica e della comunitA europea. Questo il qnadr·o delle prime schermaglie della c,am– pagna. elettorale in Sardegna. Sapranno Je forze sociali– ste, democratiche, laiche opporl'C un a1·gine efficiente?. ,- (Gianfranco Contu.) * DOM.ANDA l'amico E. P. di Modena: « in quale legislatura è stato eletto l'onorevole Tanassi e di quale assemblea le– gislativa ha fatto parte;· che laurea possiede il dottor Tanassi e quale è la Università degli studi che gliela ha rilasciata it. L'amico E. P. sembra attribuire al segretario del PSDI la "re– sponsabilità" di certi titoli elargiti dalla stampa d'informazione. Che Tanassi abbia o no la laurea è forse cosa di rilievo, caro amico E. P.? St sa che a Roma basta essere impiegati i1i qual– che ministero per diventare «dottore», né eventuali smentite della persona interessata servirebbero a niente (a11che lo zio Giuseppe è dottore). Quanto alla qualifica di onorevole, invece, possiamo preoccuparci di informare il nostro amico che Tanassi lo è. ma lo diventerd. ·* UN CONCORSO nazionale per articoli e servizi giornalistici. · · dotato' di 100.000 lire di premi è bandito dal Centro ,:ti Giornalls~o degli studenti dell'Università di Padova, in colla– borazione con il quoti(f.iano Il giorno. Il concorso, aperto aglt universitari e ai laureati di non più· di 27 anni di età, avrà i seguenti temi: a) in.dagine sulla vita dell'università italiana {problemi di. facoltà, soluzioni che si impongono, moviment.o studentesco, raffronti con università straniere, ecc.),· b) indagine sulle condizioni di vita della città in cui si vive. Sarà premiato · con la pubblicazione su Il giorno e con la somma di lire 50.000 il migliore articolo di ciascun tema. Gli elaborati, possibilmente corredati da fotogrO./ie inedite, t•anno inoltratt al Centro di giornalismo dégli studenti - Uni– versità - Palazzo del BI>, Padova, entro la mezzanotte del 30 maggio p. v., secondo le norme contenute nel bando ufficfale, che il Centro invierà a quanti ne faranno richiesta.

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