Nuova Repubblica - anno V - n. 12 - 24 marzo 1957

8 GIOVANI E UNIVERSITA' NEO-ILLIBERALI Caro Codlgnola, avevo indirizzato al d-i-l'ettoredi Nord e Sud a.lcime con– siderazioni su di un recente saggio di Paolo Ungari, dove, oltre che discutere ampiamente di politica scolastica e stu– dentesca, si facevano riferimenti volemici anche a contri- btit·i avparsi su Nuova Repubblica. · Poichè la r·ivista napoletana non ha, credu tO di con– cedere la pubblicazione del mio scr·itto, ti prego di voler– mi accordare tu lo spazio· necessario. Grazie e cordial-i salut·i • C. C. FIRENZE, 18 gennaio 1957 Egregio Direttore, ho letto sul numero di questo mese il saggio di Paolo Ungari (Riforma universitaria e democrnzia industriale) e ho notato che, come d'8.bitudine, l'autore non ha saputo resistere alla tentazione di far precedere (e seguire) la trat– taZione vera e propria della materia da apprezzamenti polemici che compromettono l'utilità del suo contributo. L'analisi dell'Ungari, anche se riprende in forma più organica temi già da lui avanzati in altre occasioni, è cer– tamente di tal livello, e di tale originalità, da fa:r meditare chiunque porti ,interesse ai problemi dell'istruzione supe– riore, e non soltanto superiore; le polemiche dello stesso. in1'"ece, scadono sul pia.no dell'inesattezza. e del ripicca, quando addirittura non avviliscono una ricerca culturale di solido fondamento a pretesto per una iniziativa politica non altrettanto meditata, e di scarsa effitienza.. Meglio sarebbe stato, per l'Ungari, osservare sin dal principio il proponimento di cui all'inizio del paragrafo 3 ( « proporre problemi- piuttosto che opporre polemiche»). Se infatti esiste, come esiste, una certa qual spinta « poujadistica » in alcuni settori arretrati dell'opinione studentesca, è evi– dente che qualsiasi iniziativa volta ad « avanzare soluzioni scolastiche di interesse generale » deve mostrare in con– creto, e non soltanto a parole, la capacità di controllare e di guidare le istanze più immediate della catego'ria stu– dentesca, superandole e quasi dialettizzandole in più ma– ture e organiche propòste politiche, e compiendo così opera di agitazione e di educazione politica al contempo. Resta però pregiudiziale - e questo sembrerebbe ammetterlo, pas– sim, anche }'Ungari - che senza l'intervento massiccio della studentesca quale unica forza capace di mutare l'equi– librio interno alla struttura universitaria e determinare così un fatto nuovo nelle odierne morte gore di t8nti am– bienti Accademici e amministrativi, « nessuna proposta di riforma riuscirebbe a sormontare il limite di pretesto ». E' cul"ioso come l'Ungari si sia sempre adoperato_ per smen– tire nelle opere, e nelle polemiche, il valore politico di quel vasto movimento studentesco volto all'intervento nelle cose universitarie e addirittura al governo delle uni– ,tersità, dopo averlo posto in teoria come momento di rot– tura indispensabile e fondamentale. Logico quindi che l'UGI intenda proporsi come « associazione generale degli studenti», volta a promuovere attivamente la più ampia confluenza di forze studentesche su di un comune deno– minatore di autonomia e dl iniziativa, e come il problema di una più precisa definizione ideale e politica del suo orientamento sia pure sempre importante, ma chiara ente S""Jccessivo e secondario alla mobilizzazione delle energie studentesche. Che per avanzare soluzioni per la scuola - le quali, se vere soluzioni, non possono non ispirarsi ad una concezione dell'interesse generale, anche se forse non al suddetto interesse tout court come principio meta~ fisico individuabile ~ addirittura ipostatizzabile in ana– loga « classe » - non sia possibile prescindere da una valutazione· culturale della scuoia e del suo rapporto con la società, pare cosa ovvia. Ma altrettanto ovvio dovrebbe essere che, analogamente à quanto accade nella prassi sin– dacale, almeno dove i sindacati hanno avuto autonoma origine e au'tonomo sviluppo, la· maturazione culturale e ideologica Procede· di pari passo con l'azione capace di rimalgamarne le forze, e le di verse concezioni ideali si scontrano è prevalgono, e conquistano' le coscienze, nel movimento della politica delle cose, di fronte alla realtà. Il movimento studentesco non è, e non può essere, un sindacato, e nessuno l'ha seriamente mai sostenllto, nono– stante le ·contrarie insinuazioni dell'Ungari, ma non è 1.1gnalmenté possibile pretendere di raccogliere la studen– tesca italià.nft. attorno ad una imposta.zione culturale pre– cisata a priori, e chissà perché, quasi per unzione divina, proprio da Paoio - Ungari! U risultato concreto, inf~tti, della direzione politica dell'Ungari sul movimento studen– tésco (presidenza dell'ÙNURI dal gennaio al luglio '56) è stato appunto l'ineffi_ciepza dimostrata dall'UNURI sul (Dis. di Dino llosclti) LEGGI DI PS - Ascensione e beatificazione problema dell'esame di stato, perché le idee, alquanto dogmatiche e preconcette, del presidente non riuscivano· a guidare né a interpretare in a.lcup modo_ le aspirazioni - non in tutti i casi «iponjadiste », mi sia concesso, chè altrimenti ben poco ci si lascerebbe sperare per il futuro - degli studenti. E oggi è l'Ungari a sottolineare la passata inefficienza dell'UNURI che lui dirigeva! Vorrei rilevare, ancora, la scar~a coerenza della poli– tica universitaria dell'Ungari col carattere politico del partito cui appartiene, ' il partito radicale. Radicalesimo significa, se non andiamo errati, politica di ampia conver– genza dì forze, al di là e al di sopra di pregiudiziali e ortodossie ideologiche, per una serie di radicali 1·iforme nella società e nello stato. Quanto questo sia possibile con ·:~ilitransigenza ideologica neo•liberale, e di riflesso antisocialista, che }'Ungari va dimostrando, i fatti giudi– cheranno. E' molto indicativo, per ora, che anche al re– cente congresso goliardico di Perugia, l'Ungari sia stato abbandonato dalla stragrande maggioranza dei giovani esponenti radicali, Pann~lla in testa, e costretto a ricevere suo malgrado i poco desiderati omaggi dei liberali orsel– liani e dei qualunquisti di varia estrazione, di fronte alla sostanziale unità di intenti stabilitasi tra presenze radi– cali e presenze socialiste ·del PSI e di Unità popolare. Probabilmente all'acuta - voi:_rei dire gobettiana - sen– sibilità liberale del Pannella>-è parso peric.oloso affidare le fortun_e della « libertà liberatrice » al chiuso e dogma-– tico neo-liberalismo dell~Ungari. Questo ci dice già qual– cosa, tanto che viene da:\ chiedersi coffie intendano - l'Un• gari e la Sui rivista che pare anche per gli altri versi condividerne molte opinìoni - conciliare Ja loro posizione politica con quella rece1hemente espressa dal partito radi– cale, per una alleanza tutt'altro che contingente· e limi– tata con le forze socialìste. Snll'analisi più fondata con– tenuta nel saggio ci Erebbe ancora molto da dire, e mqlto ariche in senso utt'altro che polemico, ma credo di averLe· già chiesto a: bastanza spazio con questa pre- cisazfone. · 'f La ringrnzio e Le unJsco i migliori saluti, f Giulio- f]hiarugi . P. S. - Nella nota pagi'na 35 si accenna alla pole- rp.ica Ungari-Golzio su Mondo Op_eraio del giugn_o '56. E' intervenuta anche Nuova .Repy,bblica, ""ma con l'articolo di Giordano Parodi (i1Jediazione re~le>>, n. 30). Lo stesso settimanale si è occupalto frequen_temente di scuola e di movimento stu·dentesco,~ a.nche_ se non è esatto che siano ritornate « quasi quincijcinalµiente » . le « tesi criticate ». Tesi, anzi, ne sono comparse Q1olte, e_ spesso anche· in dibattito tra loro. r.. g·UADERNJ DEL PONTE " PIERO CALAMA_NDREI,, Sono racColte in que&to·Volume· qu'attro relazioni Pf~sentate al Conve-gno ·su «Li– bertà religibsa e ~libertà costituziònali >), pr~mosso dal circolo « La Riforma ,, di Mi– lano nello scorso luglio .. LA LIBERTA' RELIGIOSA IN ITALIA di G. PEYROT - L. BORGHI C. MAGNI - A. CAPITINI LA NUOVA ITALIA EDITRICE - FIRENZE PIAZZA INDIPENDENZA, 29 I saggi r}uniti in guestO volurrietto of– frono un serio contributo alla formazione di una cosciènza civica che voglia e sappia difendere le libertà. previste dalla Costi– tuzione. Pagg. VIII-84 - L. 350 . (155) nuova repubblica @ESECHE VAI Le cronache della Minerva D UNQUE, lunedì festa nelle scuoio. Martodl 19, festa di S. G)useppe, e delle frittelie. Lunedì 25, fesia di Gaetano (Martino) martire dell'Euratom. La scuola italiana è tutta una festa. E, come si sa, l'Euratom è vera• mente un avvenimento che muove i cuori ed i sentimenti dei ragazzi. Cosa dovranno mai dire gli insegnanti alle loro scolaresche, per spiegare questa strana sigla? ç!osa ne sanno loro del « mercato comune »? Quando mai la scuola italiana, è stata strutturalmente in grado d'illustrare, far compren– dere dei problemi politici, anche infinitamente più semplici di questo? e perché mai - ammesso e non concesso che l'avvenimento sia cosi degno di solennizzazione - si conti– nua ad adottare il «barbaro» sistema di far coincidere ogni solennizzazione con la «forca.» a scuola? Che l'onorevole Rossi abbia sentito l'impellente bisogno di dare una mano all'onorevole Martino, ce ne possiamo anche rendere conto: e d.el resto l'onorevole Simonini non è stato da meno al Senato, esaltando le virtù democratico– socialiste dell'onorevole Togni: ma perché ci devono sempre andal'e di mezzo i nostri ragazzi? E a proposito dell'onorevole Rossi: che n'è stato, di grazia, dell'ordinanza da tutti attesa per le prossime ele. zioni del Consiglio Superiore? Se non andiamo errati, col, setteffibre '5G si compiva il terzo anno di funzionamento dell'attuale Consiglio, e dunque, per legge, le nuove elezioni dovevano aver luogo in primo grado nel marzo, e in secondo grado nel 1naggio. L'onorevole Rossi, che è un così ·nobile costituzionalista (a· proposito, perché non si ripensa _a. lui per la successione di De Nicola? .ci parrebbe, francamente, il preSidente più idoneo per tranquillizzare le ansie papa– line), dovrebbe conoscere, e certamente conosce, la legge meglio di noi. Forse è diventato anch'egli assertore, come l'onorevole La Pira, dello jus non scriptum.? Gioventù italiana (dello scudo crociato ...) Senza commenti, e a puro scopo edificatorio, si pubblica integralmente il seguente documento: 4; Il sottoscritto chiede di interrogare il Presidente dol Consiglio dei ministri per conoscere se la Gioventù Ita.liana sia un ente statale oppure una organizzazione di partito, la quale si permette col pubblico denaro le più assurde discr~i minazioni nei confronti dei giovani non iscritti alla demo– crazia cristiaQa. Per sapere, a tal uopo, ~e è a conoscenza che il Commi&J, sariato per la Gioventù Italiana di Catanzaro, per il IG di.,, cembre 195G, in occasione della celebrazione della terza as,. semblea nazionale delle rappresentanze popolari del Mez-:. zogio1·no e delle isole, che si terrà a Reggio Calabria, con lettera del 21 novembre 1956, n. 2156 di protocollo, ha comunicato agli Istituti tecnici industriali, agli Istituti teci nici agrari ed a tutti i sindaci del Mezzogiorno e delle isole, il seguente bando di concorso: 1) in attuazione tji deliberazione della direzione <lolla democrazia cristiana, anche per l'a'nno scolastico 195G-57 viene indetto il concor~o di borse di studio intitolate ad Al– cide De Gasperi; 2) il concorso è aperto per 100 borse di studio, cia– scuna di lire centomila; 3) le borse di studio di cui al presente bando sollo riservate a giovani residenti nelle province laziali di Latina e Frosinone, in quelle dell'Abruzzo e Molise, Campania, Lu~ cania, Puglie, Calàbria, Sicilia e Sardegna; 4) possono concorrere ·all'assegnazione delle borse stu– denti, figli di cittadini italiani residenti nelle province sud– dette e iscritti al partito della dern,ocrazia cristiana, stu– denti che nel corrente anno scolastico siano alunni di un Istituto tecnico agrario o di un Istituto tecnico industriale e abbiano conseguito nell'anno 1955-56 la media di alme– no 7-10; 5) il concorso è per titoli ed ogni concorrente deve far .pervenjre improrogabilmente entro il 3 dicembre 1956 al– l'ufficio provinciale S.P.E.S. della democrazia cristiana, Corso Mazzini n. 159, Catanzaro, i seguenti documenti: a)· domanda. in carta semplice; b) documento dell'autorità scolastica certificante i voti conseguiti dal concorrente negli scrutini finali dell'anno sColastico 1955-56 in un corso. di Istituto tecnico industriale o Istituto tecnico agrario; e) certificato di residenza del padre d,el _concorrente; d) certificato da cui risulti l'appartenen~o del padre del ~oncorrente al partito della de,riocrazia cristia~a. · Per sapere altresì qu<;t,liprovvedimenti egli intenda adot– tare,pe1·ché detto bando venga revocato e perch~ 'certe cose molto poco democratiche sia.no commessè da E,nti statali che avrebbero il diritto di rispettare la libert~ __ che la Co– stituzione repubblicana assicura a tutti i cittadini it~liani. Messinetti Silvio, medico chirurgo, primario dL .Ospèdale, comunista ~ Catanzaro».

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