Nuova Repubblica - anno IV - n. 40 - 30 settembre 1956

8 LETTERA DALLA SICILIA (130) nuova repubblica dell8 polizii )i è 1l{~ls-a in moto, rumorosaruente e tardi– van1ente,. rnà. si è ''-P1essa.,.).n moto. Come? Mentre scri– viamo a I,alermo 8, dinton,1-i vengono arrestati indi~cri– minatamente · cittadini giù. noti alla pofo'..in per i lol'O l tr11scorsi mafiosi o meno, mentre la incostituzionale Com- ]V([ AFI A 'E . A e Q IJ A s AN 1 rni8sione provinciale per il confjno di polizia ha iniziato . · · . J . . · : . J_~ ·. . . . ' ·· , · ' .· 1· ·: _[_' .• .·, ·. '< il suo h,,-o,·o. I siciliani, cl\e a queste operazioni sono ·1 ·1 {,J;i·('lbii:_liati sin dai primi anni dell'unità italiana e che i-"4-<~sanno per esperienza che non è così che si distrugge la grnm'igna della mafia, non si nascondono come anchi'1 a frnire e· dicono già che in questo Yero e proprio rastrel– Jamonto incapperanno soltanto « li pisci cli cannu 'l.za :. (pesci da pesCal'e con la canna), mentre « li 'nfanfari '» di PIETRO PALERMO, :1ettenibre L A :MAFIA, fenomeno tipicamente siciliano carattc– riz.,,atosi nella vita del feudo, s_ta allargan~o il. suo campo d'azione, trasformandosi ~la ?1:gan1~zaz1one, t"ipicame1lte rurale in 01·ga11izzazione c1tlad111u eh marca gangsteristico-capitalista. , . . . . Se non può affermarsi che ti gangster1s1!1? sia .re~10- meno interamente importato negli Stati Uniti dagli 1111- rnigrnti siciliani, è ce1·to per:ò c~e _le .si~e ~ile sono .stat~ largamente ingrossate da singoli m~hv1d111 o da mten grupj)i mafiosi che per qualche motivo avevAno abban– donato' la loro tena d'origine per cel'Care fol 'tu.na al– t1cstero. Tornando in patria, e apprendendo come m essa gli «umici» 1 •imasti non trovino più da vivere con l'usata flitivitit, gl.i « amici amer!cani » rne~t~no na_tural,me~1te a /oro disposizione l'espel'ienza acqu1s1ta. Qual e. 1 espe: i)eirna che qn0sti «galantuomini». hannq. fatto,, 1~ qnei lontani lidi? Si sa che il gangstenstno nato., quasi come !u nudia; nelle sconfinflte pt·oJ?.ri~ti\ _tt~~Tiere_ ·clell'_q: ~po.ca cr 01·0, doi · pionieri, trasfere_ndos1 1n·c1tt.n, p~r rnot1v1 eco • nomici che qui sarebbe trQ.PP.O lungo· esammare, h.a tro– \·Hto it suo nahll'ale ambiente cli vita o nei mercati. ccn: t,·o dell'approvvigionamento alimen.ta1·e- delle g~a~d 1 cittil, o ai margini e spess? aU'int~rno delle ?J'8n,d1 m– dur ;h.ie, · regolando l'asst1n:t;1one dei prestntO'.'I . d oper~, ·n:-:sicurançlo' protezion~ agli immobili ~ed a~11 1mp1anh, ~- co:::ì vfa~ I mafiosi siciliani, mai seconch A. ne:c;suno: ;1011 si. sOno fatti ripetel'e la lezione: i recenti av~ 1 enimenh pHlei·mit~ni, intorno all'ambif"nte df"I. merCato ortofnitti– ~)10 ne sono la ripr-ova Cl). Ecco che _cosa afferma, al Hgu~yrj(), la C.omrnissiòne per lo s,tn~i.°, del .car~vi~a. a Jlalermò: « Le cause prime, a parel'e della Com1n1ss10ne, CiiO :dete.rmin 'a.no il carovita i\ Palenn'o sonò: ·1) la so- 1)1·H\7\iivcnza di Alcuni fenomeni assoc.i~tivi {!cgg_i mafia), çhe, ·Ji,.y_o1·iti dalla debolezza di talum ambienti res~)on– snl)ilj .. fs!::na1~0 1~ libera concorren~a e talvolta. avvian~ i:1J~H3~~-~Lo clet b~ni cfalla produz1o~e al. co~sumo fnor1 del IibArQ e sano g10ro delle forze economiche, ecc. ecc.~· · 'rl linguaggio schematico della 'relazione non tral~sc1.a C(u;itiliqt,e_ a·i1tusha1·c lo s,·olgimento del ~istem~, .mch– èand(l poi· cliiaramente la via seguita dai maf1os1 per 1fp_gdunirej• 0 · i ·loro scopi: « Le vendite vengono effettuate cnÌ ~ si,,;f:i:11a.· clf"ll\1$ta e della trnttatiq1 ·privatn. Il primo . ~i,,te,lla · c[Qvl'ebbe adotta .. si quando il mercato si pre– se,nta ~a!uro di merce o quando si trntta di .derrate d~– I?<wil?i~i. ;1 secondo sistema dot·l'el~b~ adotta1·s1. quan_do ~l m€'rcuio si pr ~enta poco approvv1g1onato al fme d1 ev1- fa1·C' .. che .j prezzi salgano sensibilrnonle in funzione .de!le t) 1 lmhQse. clo,n.andH e delle e:-:ig11eoff Pde. _I. comm1ss10- nrl1·i• clie opérèino nel mel'cato sono 54. E::;s1 dovl'obhero, ~n·onclci ie norme i·egolamentari, occupar:::i solo cli rice– ,f,,n; le de·nate; di custodil'le e di cu1·Rrne ln vendita per oonto :dei. 1)rod11ttori e dei grossisti. E' opinione gcne– r.-nlf'.ehe essi comme ..cino anche in pl'Op1·io. e che a mezzo di inieT~edia1·i di loro fid11cia facci,rno arrluire la merce al lll(';cato, regolandone l'immissione nel tempo e nella C]uantiti~ oppol'tuni, in relazione al principio del ma%irno profitto. Accade così che l'asta perda ogni importanza economica:.. TuÙo ciò non dù tuttavia spiegazione sufficiente sul– l'o1·igine del pote1·e della mafia né sn'lla quasi assoluta in111nmità dei suoi membri. Nel caso del me,-cato ortofrutticolo, cho ,·ede i pro– duttori ed i consumatol'i alla mercé di quelli che dovreù– bt3••o essere soltanto dei m.ediatori. la spiegazione va c~r– Cfll'a nelle campagne intorno a Palei-mo cd ai paesi ~i– rini dove i mafiosi o con pressioni di1'elte sui propr,e– bu-i' di pozzi d'ar·qna o con consol'zi idl'O•ag1·icoli costi– tuiti per lo sfruttamento collettivo di grosse so1·gcnti o bacini cli raccolta. 1'iescono a ricattar·e i piccoli proprie– tari con la minaccia della siccità. li,« rHgionarnento » che il mafioso fa al piccolo proprieta1·io è brovissimo ed eloquentissimo: « O vendi agli "amici" oppurn l'a<'qua pc1· ii-rigarn clov1·ai accontentar·ti di vocler·la da lont;mo ». Questa se'l.Ìone dell'organiz:za'l.ione mafiosa viene chia– mata mafia dei giardini, ché giardini vengono chiamati qui sitt. 1 frutteti che le piantagioni cli limoni. ta g-rande elettrice Ma non è soltanto in questo .sett.orc che la mnfia. er-:ercita il suo potel'e. E' noto infat1i · come nelle solfare, negli appalti pubblici, in quasi tuile le jni'l.iative inclu– ~triali, nell'assunzione degli impiegati per gli uffici del governo regionale e pel'sino nell'assegnazione di 'incarichi d'insegnamento 11niven,itario 1 senza J'a.iuto della mafia non è pl'aticamente possibile far niente. ln tu\te queste· losche attivitit è naturnle che i mafiosi vadano fld in– cappare nel'!e norme del codi,·e; come è possibile quindi per- essi sfuggire al rigo1·e della legge? La ri$pO$ta è sem– plice, o generallnente nota. La mafia, forte dei ricatti economici esercitati su piccoli e grnndi proprietari, su piccoli e grandi operatori economici, e del timore che incute sugli strnti sociali meno progrediti del popolo si– ciliano, è ancora in moltisSime zone la « grande elet– trice, dei partiti governativi e di destra. Possono i de-, pntati eletti con J'appoggio dei vezzi di nqvtmta, (capi-• 1'.1afia) agire contl'o di Ossa? ·Valga per tuiti rescmpi• BUTTITTA. dell'ex presidente della commissione esteri della Camera, on. prof. Gaspare Ambrosini, non rieletto nelle liste della DC alle ultime- elezioni pel' il suo chiaro e fermo atteg– giamento antirnafioso. (Ricordo che a Bagheria, paese democristiano e mafioso per tradizione, l'on. Ambrosini - venuto a fare un comizio - trovò la sezione dc chiusa e dovette accontentarsi di parla1·e, su nn tavolo apprestato lì per lì, ad· uno sparutissimo numero di occa– sionali ascoltatori). Durante l'ultima campagna amministrati,·a alcuni giornali.<:>ti •di sinistra scrivevano con sicumera di un nuovo corso nella vita. della DC siciliana, soltanto per– ché in alcuni paesi erano state presentate dlle liste cat– toliche in conconenza; noi non ci sentivamo di condivi– dere il loro entusiasmo e non per congenito anticlerica– lismo, ma perché sapevamo da quali dissensi « ideologico– politici » venivano fuori simili scissioni. A ViJ\abate, per esempio e pet· !'estare vicini agli avvenimenti del mer– cato ortofrutticolo delFAcquasanta cli Palermo, si pre– sentavano due liste dc, una sotto l'insegna dellb scudo croci~lo ed ut'ln all'insegn·a del San Oio1·gio che n§cide il drago, car·a alla oleografia popolare siciliana; il grande c-letto1·e della pl'ima lista ei-a il mafioso Giovanni Di Peri, · fel'ito a fucilate soltanto ti-e giomi dopo .]'uccisione del capomafia Antonino Cottone, sostenitore della seconda. Altro che sini:stra e clestrn, ma 1111 clan mafioso contro l'altro! (2). Li pisci di cannuu:a Non è comunque nelle nostre intenzioni scrivere un saggio sui rapporti trn mafia, •'banditism9, democrazia cristiana e politica nal',ionale o regionale. Desideriamo limita.rei ad ìnforma1·e i nostd lettori su avvenimenti re– centi che, pur trovando larga eco sulla stampa a diffu– sione nazionale, spesso vengono presentati in una luce deformante. Ci riferiamo ancora. alla catena. di delitti che sta stendendo le sue maglie intorno al mercato clel– F Acquasanta di Palermo, allargandole a spirale sino alle campagne ed ai paesi vicii1i, ed alle reazioni delle auto– rità p1'eposte al manfenimento dell'ordine pubblico. In un p.rimo tempo, il questore di Palermo ha negato ogni le– game tra l'uno e l'altro assassinio, inventando per ognuno di essi causali diverse; poi, sotto la spinta dell'opinione tjitf;blica e dei giornali anche governativi, ha dovuto ri~ credersi. (Vogliamo sperare però che in questo caso gli ulteriori sviluppi della situa:t;ione non mettano in luce legami e connivenze del tipo di quelli denunciati ~ai pl'ocessi e dalle inchieste giornalistiche sulla banda Giu– liano e compari). In un secondo tempo, la.· macchina. (pesci gl'Ossi: capimafiosi) se la faranno al solito franca. In questa opernzione .si è inserita la polernica in– torno all'a1ticolo 31 dello statuto della Regione siciliima ( Legge costituzionale n. 2), che prevede che in Sif'ilia il potern cli polizia deve dipendere dal pi-esidente della Regione stessa. Non apPena un giornale de!la sera .di Palermo ha risuscitato ]a controvel'sia i soliti antireg10- nalisti di professione si sono messi a sbraitare, mostrando sopratlutto ed ancora una vplta il loro e~trerno disprezzo per il detti,to costituzionale. Ci ha meravigliato però ve– del'e l'autorevole ll Giorno mettersi dalla loro parte e ri è parsa giuf-ltificata la vivace rea'l.ione dell'opinione pub– blica cli sinistra siciliana, anche sé siamo convinti rl1e nel sno caso si traiti di puro e semplice difetto d'infor– mazione sui poteri attribuiti dallo statuto speciale della Regione siciliana al P .. esiclente. Ci dicano co,nunque i difensori dell'idea unitari.1 in che modo ctedono di mettere rinleclio. all'attuale situa– zione dell'ordine pubblico in Sicilia. Ci dicano se centi– naia e migl°U1ia-d.i ann( di' coÌ1fino, el~rgiti magnanima: mente· cla\Je commissiOni cli polizia, han..110·tolto in tanta anni una sola dellè Sue possibilitù di dominio ali.a mafia. Noi, in assenza di una loro risposta, continueremo a creclel'e che soltanto assicurando ai naturali or_gani del potei-e, non ultima la Magistratu1·a, la possibilità .di agire liberamente e con decisione, senza intromissioni di or– gani e di forze estranei, sia possibile risolvere il pro– blenrn. E' necessario poi rimuoYere gli ostacoli economici che si oppongono _ad un'effettiYa liberazione del popolo siciliano e che crermo forse da soli le condizioni per il fioti1·e di fenomeni così grnvi. E' stato detto tante volte che la Sicilia non ha bi– sogno di leggi eccezionali e di operazioni coloniali di polizia, ma di _giustizia e di libel'tit; noi non ci stanchia1110 di ripeterlo, così Come non ci stanchiamo di ripetere d1e soltanto applicando la Costituzione e lo Statuto regio– nale siciliano che cli essa fa parte integrante, e realizzando quindi le riforme che vi sono previste, è possibile can– cellare pel' sempre il ricordo di strutture medioevali an– corn. sopravvissute in questa parte del nostro paese: (1) Per una più ampia trattazione sui rapporti tra mafia e gangsterismo americano si veda il saggio ~i Michele Pantaleone, già deputato all'Assemblea Regionale Sici– liana. in Mondo Operaio del 7 maggio 1955. (2) Per maggiori notizie sul vero volto della DC in Sicilia si veda il volumetto n grano è rosso: vita e morte di Salvatore Carnevale nella collana << A tlualità » delle edizioni Avanti, 1956, e quindi in « L'attivista, diretti,·e ed esperienze n PSI; 1955, l'articolo di Libero Lizza– dri, Dopo t'assassini.o del copipag110 Carnevale. Con– siderazioni critiche. (Dis. PAGINE DI SCIENZE NATURALI - Il Martin pescatore e il Martin viaggiato~

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