Nuova Repubblica - IV - n. 33-36 - 2 settembre 1956

8 PALAZZO VECCHIO di PAOLO LUNGHI S UBITO dopo la pr.oclanwzione _dei resullnti el_et.tor~li, a -Firenze si e1·a diffusa una smgolare euforia: s1 sa– rebbe fatta l'npe1·tura a sinistra! ·, l,s, DC, capeggiata dal prof. La Pira, aveva avuto nn buon successo elettorale sui fierissimi avven.t,ri della de– Rt1·a liberale; i socialisti ed UP, dal canto loro, avevano 11ote,·olmente rniglio1·ato le posizioni a danno dei cnmH– r,i:--ti e dei repubblicani. li prof. La Pira, che, senza mani– fost.srn una spiccata propensione per i socialisti, aveva •w1·ò energicamente chiuso verso i liberali, si trincerò jn ...,0 mprensibile riserbo: la maggioranza assolut!l DC n()n c·era e bisognava n1uoversi con prudenza, anche se la mi~•tica GomHnità cittadina appariva più cho mai a por- la'r.11, di mano. . ]i\ 1 il momento dei giovani avvocatini della. sinistra DC: La ,1_ 1 ira è una garnnziH per la .nos;tra politica, diceva.no r:c)11 ·un sorriso di superiorità coinpiaciuta. Renderemo huca lu ~tHt ini,-,iativa mediante l'incontl'O con i socialisti; Amin• t·o1·el•'anCani ha sempre avuto paura di La Pira, che, si sa; è mdto più valutato di lui nelÌe alte sfere ecclesiastiche. Dalresempìo di Fi .. enze prenderanno coraggio anche Ve– nl.'zia, Milano e Genova. Tanto è vero che ci fu un gran vin vai a. Firenze di giovani e giovanissimi sinistri DC di me;,-,'Italia: p~rfino una riunione semisegreta delle « sinistre di baRe »: Galloni, .Ripamonti, Ama ud, Dorigo, l_'iRtelli, Zilletti sinistreggiavano a oltranza in bella com– petizione, fino a insinwne che lo stesso segreta1·io « di f<inistrn » della :ÒC fiorentina, rispondente al nome augu– rale di Speranza, ern, in fondo, un uomo di destra, esi– tante e pronto ai peggiori compromessi. Lo Speranza ri– batteva dà par suo che lui era di sinistra, ma COff i piedi sulla iena, 1.nentre gli alti-i erano, i°n definitiva, degli av– venturieri opportunisti. Però questi picco]~ scrnz.i non potevano certo inc1·inal'e tanta 8peranza: si faceva pe1·fìno ii nome cl.i un misterioso quanto autorevolissimo «zio», Pl'onto a interpone la sua influen:,;a per il i11igliore anda– ruento delle cose. .I. contatti con gli esponenti socialisti si moltiplica– v,Ano: al Consiglio Nazionale della DC, avvenuto nel frat– t~mpo e termina.lo con una jnconti-astata affermazione del Fanfani (il solo Galloni, dei congiurati di Firenze, ·aveva avuto il coraggio cli fare la sua pal'te fino in fondo, e pnciò aveva subito il pubblìco e severo l'abbuffo dello :wlantissimo Rumo,·) veniva annessa SCl)l'Sa importanza. Fanfani è ammattito, e, poi, non conta nulla, per Fi- 1·enr.e: La Pira par-la direttamente col Vaticano e spiega lol'O che cosa si de,·e hue perché tutto vada per il meglio. E cominciò davvero il momento di La Pira. Co1·se dal Papa, e tornò con la sconsolante notizia: niente apertura, pe1· ora: vedremo se si potrà Care fra 4nalrhe mese, fo1·se a ottobre, fol'se a Natale, chissà! Ji1tanto, raga,,;zini, lasciatemi lavorare. Fat·ò cose gran– d.iose: cinqnanta: miliardi di p1·estiti svi'l.zeri, municipali;,;– z~1;,;ione (anzi ... requisizione, che diamine!) del gas onde d1n pl'Ova di schiCtto sinistt'ismo, città satellite di Sor– gnne, anche se il piano Tegolatore pl'evede l'espansione vCrso l'opposto punto cardinale, tanto a determinare il nuovo baricentro cittadino ci penserà la Madonna: Fi– renze è una città così singolare! Quello che pili importa è che il sindaco devo er-:sere io, -anzi sono io, io sto già tr·Httando coi ministe1·i pCI' il bene futuro c)i Firenze: come ~arù Romita a internue la fenovia se me ne dovessi andare? ] ragazzini della sinisha DC intesero subito da quale pinte era impugnata la cavezza e sparirono di circola– :r.ione con piccoli movimenti di coaa; i ragazzini degli allri partiti, più o meno di sinistra, rimasero perplessi. La Pira era pronto a sac1·ificarsi per salvare Firenze, una ,·era fortuna per la cittt1 avere un candidato sindaco così dinamico e servizie,·ole, ma della divisione delle leve di governo con le forze necessa1·i~ a forrni:u-e una maggio- 1·a1w,a stabile non se ne parlava neanche. Tutt'al più q11alche commissione, e magari la partecipazione aHa gi_untfi come ossel'vato1·i, per render conto ai .rispettivi elet– tori di come La Pirn fosse il solo capace amministra"tore di Firenze. Peccato che qùf'sta prospettiva ,·enisse ritenuta J)()CO digoitosa e poco lusinghiera: se avessel'O accetiato, 1a . Com11nità cittc,a1·1w e1·a cosa fatta! E poi lui, La Pira, ,·olcwa l'apertura; soltanto, non poteva, ecco tutto; e, con– statata l'impotenza, bif.lognava aver fiducia: la fede smuove le montagne, solo che i socialisti ne avessero avnta un fantino, anche il PApa e Amintore Fanfani (che tra l'nllrn è così piccolo) si sarebbero potuti Smuo~~ere. I socialisti non ne Fecero nulla, e allora la sirena della Conw_nità cittadina intonò un altro dolcissimo canto per i raga,,.zini comunisti . .l socialisti sono accecati dalla loro grnltezza, non sanno vedere i valori uriivel'sali, e poi li consigliano male quei laici arrabbiati cli UP (specie quel Codignola la cui intel"ligenza ha un che di satanico ...), mn voi comunisti i valori universali, in (ondo, lì capite ... peccato che siate così materialisti ... ma, orsù vi"a, datemi i voti ... io., lo sapete, sono amico di Bogomolov e ho ab– h·acciato il sindaco di !\fosca. Niente anche da qnesta parte. Che nera ingrnlitucline ! Allora, ultima u,tio, pote,·ano entnue in giunta i· laici f<'1·,·e1·sidi U.P. Basta\'a che si sepiirassero dal PSI e fa– cesMro una dichiarazione antiçomunista, aderendo al cen– tro democratico: in tal caso, benché laici, sarebbero ·dive– nuti candidi come cherubini. In definitiva, lo capite, socia– li~li e laici sono persone tollerabili: basta che i socia-listi i·espingano le istanze laiche e i laici quelle ~ocialiste; è la (Dls. di Dino Boschi) (A Verbicaro, in Calabria, c'è una scuola elementare in un ovile) Classe t.nista. combinazione che ha un puzzo di zolfo ,·erafnente "demo– niaco! Acqua anche da questa parte. Le spel'8nze. cli La Pira rimanevano i socialdemocratici, il cui leade,· Ricciotti Bondi si era dichiarato per la net1- tralit;1, i liberali del conte .Fossòmbroni, suo il'l'educibile quanto ottocentesco avversario, i fascisti del comandante Magrini, che, da vecchio aviatore, voleva soprattutto Patria o ingrandimento. dell'aernporto. C'era poi, tra i socialcle· mocr·atici, nn vecchio infern1iere mHssone, certo Sacchi, sensibile ai valo1·i dell'assessorato già pl'Oficuarnente go– duto sotto La Pira. La Pira ne uscì per un capello: stra battuto alla prima seduti'\ dal prof. Ca\f1.m~1ndrei e sottoposto, per tji più, all'onla cli un franco tin1tore democrist-inno, prevalse alla scç:ondll, dopo che CRlamanclrei si era rili1·8to con una clurn e nobilissima dichia1·Rzione, a pa1·itit di voti col can– didat<l_ socialista Ramat, solo perché nato sei mesi prima del S'tii>~competito1·e. L·infermeria e l'aviazione avevano, comu;1que, funzionato, anche se il mito dell'imbattibilitil e del sinistrisriio di. La Pira soffersern un fiero colpo. Si iniziò il terzo tempo: quello delle segreterie nazio– nali, dei liberali e dei socialdemocratici. Era da loro, e sol– tanto <;la loro, che poteva venire la salvezza·. Una giunta aveva bisogno di almeno 29 voti, pe1· essere sicura di par-:s,11·eal completo ed evitHt"e le cattive compagnie di as– sesso1·i socialisti o di UP, e La Pira, ormai svalntato, :ri.on ern cert-o l'uomo più adHtto a realizzal'e l'operazione, coi suoi lrascor-si. Enhò in scena il deus ex machina, fino al– lora in riserva: Brnnzi, segret'àrio regionale DC, presi– dente dell'Ente Nazionale Cellulosa, uomo di fiducia degli indust1·iali cartari, dalla fisionomia inconfondibile che con– forma la vaga allusione ittica del cognome (naso pronun– ciAto e ampia bocca sfuggente, come quei p1·ossi pesci chianM~i selaci dai naturalisti e squilli dai marinai». L'OPERAZIONE Brnnzi [u perseguita con energia: i i-agazzini della sinistra DC, diffidati in consiglio dal compiere alzate di ingegno, tacquero, e l'avva Speranza ad– dirittura collaborò facenèlo del suo meglio. Venne !'on. G. F. l\ialagodi e, tanto nomin·i, il vecchio conte, bestemmiàndo, dovette ammainare bandiera: la gloriosa sezione del PLI non poteva rimane1·e senza sovven,-,ioni e qualche sacrificio per l'immobilismo governativo bisognava pur farlo,' ne an– dasse la castrazione politica del liberalismo fiorentino. Venne l'ambasciatore pel'sonale dell'on. Saragat, troppo impegnato al Viminale ·per muove1·si di persona. Anche quest'ultimo, benché rispondesse soltanto all'oscuro nome di dr. Cari– glia, ebbe migliore fo1tuna del più noto Lami Starnuti, bistrattalo pochi giorni prima dalla socialdemocrazia mi– lanese pe1· i suoi viscidi o maldestri tentativi di intmllazzo sa.ragaitiano. L''incorruttibile Ricciotti Bondi si -trincerava diet1·0 n.na deliber-a del direttivo favorevole all'alleanza coi socjali:sti, ma il Ci.niglia. lo scavalcò e concluse direlta– mente· jl mercato· col Sacchi, sempre pronto, e col tel'ZO consiglie1·e, tal _l\faier, cbe, per aver avuto l'astuzia di ce– dere pe1· ultimo, diveniva assessore a1rniano. Al Èondi non J'esta,·a che v.otare coi socialisti, unico e solo, a testimo– nianza della legalità calpestata. Scissione in piena regola della socialdemocrazia, ultimo atto di una longa comme– dia che ormai aveva seccato attori e spettato1·i. Quando il sen 1 izievole Speranza si levò a pai-lare, im• pacciutissimo, per espol'l'e i termini dell'operazione Branzi, nessuno rispose. Boncli era iin-ipe ..ito, i socialdemocratici collabor·Hzioni!;,ti non sapevano ()arlare, Pistelli triste, Fos– sombroni pensava al coraggiv degli antenati, le sinistre annoiate. Solo La Pira sfoggiava ancora l'abituale sorriso, ma a mezza bocca. Anche ]ui era ormai fuori ginoco, prigioniero del quaclripal'tito, mentre per i socialisti si _apriva Ja strada diritta dell'opposi:,;ione. Nel silenzio del Consiglio la definizione pilt calzante di quanto stava accadendo la ~vrebbe data Cambronne. (123_-126) nuova repubblica ()HOC 'fELEVISIVO LASIGAR P ER QUANTO si rife,·isce alla rnor·~litil.' - dice una · 1·ccente sentenza della Corte Costitu,,,10nale - non dovrà certo tene1·si conto delle convinzioni intime. del cittadino di per se stesse incoercibili, né delle teorie in materia di morale, la cui manifestazione, come ogni altra del pensiero, è libera o disciplinata da altre norme Jl legge. Ma i cittadini hanno diritto di··non essere turbati ed offesi da manifestazioni immorali, quando queste ri– sultino pregiudi~icvoli anche alla sanità, indicatft nel– l'art JG della Costituziono, o creino situazioni ambientali favorevoli allo s\,iluppo della delinquenza comune». Che qualche cosa si dovesse fare per impedire che i tele– spcttato1·i, alla vista della sigaraia di Casale Monfenato, contraessero la febbre maltese o tornassero a casa con ]o sguardo fisso, decisi ad accoltellare la zia, è indubbio. Si dice infatti che i più efferati delitti maturino in un hurnus ambientale in cui generalmente figura con premi– nenza una fol'mosa ragazza, sia sotto forma di cartellone pubblicita1·io all'angolo della via che si percorre tutti i giorni, sia in qualità di p1·esentall-ice di un programma televisivo molto seguito. · Ora, se pensate che la signoi-ina Ca.roppo, nella più· favorevole delle ipotesi, sarebbe dovuta compa1·ire sui teleschermi per altre ben quattro_ volte e se considerate che oltre alla vistosità del fisico la· poveretta ha. l'aggravante di favorir-e, nell'esercizio infamante della f,:Uapl'ofessione di sigaraia, l'ulteriore diffusione di un vizio pemicioso che altl'O non è se non la cansa prima della disel'zìone delle · funzioni religiose '(nelle chiese è vietato fumare), vi ren– dete facilmente conto dellt) miriadi di omicidi stupri ven– dette che nel giro di un mese si sarebbero vcrificàti in Italia, non bastasse la delinquenza cornune. Così noi, che al g.iovedì sera non andiamo mai a vedere la televisione perché siamo nemici della cultura, giovedì sco~·so ci siamo precipitati al bar più vicino sicuri di veder allestire una pira colossale in uno dei piazzali della Fiera di Milano: sì c'era stato q1.rnlche spiritoso che aveva detto che la signorina Garoppo non si sarebbe ripresentata, rna si trattava evidentemente dei soliti ingenui. Manche– rebbe alh·o. -Una si fa largo fra· le altre .diecimila che non sono niente da meno cli lei, si mette dei panni nor– mali1 magal·i un· po' attillati, ma che non hanno niente- a che vedcrn con le scollature ombelicali delle nostre att1·ici, mette in imbaraz,,;o tutti coloro che non hanno letto il « roppor'lo J:èinsey :., spinge al delitto i titubanti,- alla pl'O– stituzione le debuttanti, alla follia gli in.ibiti, viola in– sornma in modo patente l'a1·t. lG della Costituzione e adesso fa finta di niente e dice che non si ripresent.a; s'è bru– ciato il Savonarola per molto meno ; adesso donemmo lasciar col'l'ere. - La RAI-TV non scherza c'on quesle cose: proibisce l'uso dell'aitl'ibuto «divino> quando, anziché. all'Onnipotente, lo si voglia riferire, putacaso, a un ;nodello di Dior; la costellazione della vergine è divenuta la costellazione della fanciulla; la parola «amante» è stata censurata perfino nell'accezione « amante del vino», rnenb·e in nna comme– dia di Sabatino Lopez' in luogo di « era l'amante del 'fale » fu posto « si faceva vedere in giro col Tale>, senza alcun riferimento all'Appia. Antica. Capirete, se non si ricorresse a questi accorgimenti, oltre alla moralità ci andl'ebbel'o dì ~ezzo anche la culhna e l'educazione civica, che possono molto più agilmente essere incoraggiate con canzonet.te sul tipo di lncliscutibil– mente tua: « Per ogni strada - tu costringi tanta gente - cli fermarsi - e di· doverti - ammiral' ». Donde la nostra certezza del rogo. E già pregustavamo con sottile gusto della coreog'.rafia l'incedern della signorina Caroppo con un cappuccio in testa come nel celebrn ·rj. tratto di Fra' Bartolomeo, quando Mike Bongiorno saltò fuori impacciatissimo con quella « choc disneuroclinico da surménage in soggetto di:stooico » destinato a salvare la moralità. Mezzucci. Così, olb·e a non essere riusciti a salvare né mora– lità né cultura, si sono avute tre vittime, anziché una con:ie sarebbe stato col rogo da noi proposto: anzitutto la .si– garaia, costretta a mutare abbigliamento, atteggiamento, portamento e a fare la CUI'a dimagrante a causa delle sue eccellenti condi,-,ioni di salute; poi il medico, costretto a cercare all'ultimo momento una formula dilatoria, vista rimpossibilità, per il fisico della sigal'aia•, di calare di dieci chili in uoa settimana; infine il « signor Mike », co– sti·etlo a fingere di spaventare la. mamma della sigaraia. Senza contare noi, che siamo 1·imasti piuttosto dcll1si. Tanto più che avevamo avuto l'impressione, gratuita na– tu1·alniente, che la RAI-TV avesse scelto la sigaraia, fin dalla pt·ima volta, prop1·io a. coitsa delle sue eccellenti con• dizioni di salute. Siamo in errore? BURBA L'ECO DELLA STÀMPA UFFICIO DI RITAGLI DA GIORNALI E RIVISTE Direttore: Umberto Frugiuele Milano, Via G. Compagnoni 28 Corrisp. Casella Postale 3549 Telegr. Ecostampa

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