Nuova Repubblica - anno IV - n. 2 - 8 gennaio 1956

C'. 8 UNA GENTILE TRADIZI.ONE di ANNA GAROFALO •LA :.RIV:{ST,A Nq_stro_figlfo,_o;gano ufficiale dell'Opera . ··, 'Nazionalè. Matèrllità ·e Infanzia, pubblica 'mla foto– . o grafia .(senza corrimenti) in cui si vedono",due· ;baili– .·bini, vestiti da f~ai1celli, aècall.t9 ad, ~na minùscola c~'Ssa ·:aa- morto bianca, ·coperta. di fi·ori. _La~ didaSç~lia -_~p1egJ.:- :c.ne . i~ ~m piccolo porto s!)ignolo;' ·P~ebLr <lef éarhiin:àl, ~ « ··yi~e --u11-ast,:ana usanza».· Chi, dopo ayor- ratto..:.;~' "v~"tO,:gu~- ' '' "•) ,. . i.,·" - . .ri~ct'! da quaicqe malattia,. ce!ebr!l' ·iso} :e.nn ~mente i propri fu~:erali e -f:!egu~in corteo·]~ ca~s~a~he, senza«, l'ainto,-della :·P,rQvvjdenza », avrebbe dovuto· ospita.rlò. ~-a~tradiziçme - ,-:-:-·seCOndo la rivista - è vecchia di secoli ma· ancora oggi · ,;iv•a ·e~ praticala. ·In qliesto· casò, il- mìraèolatb è ·José · Sarltos 1 ~he· si accinge a sciogliere il voto che Sua madrn a'\•~'Vafaito ·perché- il piccino gu~risse dalla' rosolia. · ·. E- così, la rivista d~dicata ali~ mamme e. ai bambini - ·-·~òn h~ ·a~ruto'p~o.Prio ni'e~te da 'dfre a·l riguardo?..:Nel!e ~ue .,pagine sì tro.v~nò le ·più, accurate le;ioni .~di ·igi~~;! ;e'· di :~ti~ricµltura, si· dàn'no, qon:sig'l}:atte,ntj ; ~~orey9lf~s.ulla educazione dei bambini, tenenclo contò dei .«pomplessi •»e . degli «.istinti». Si mettono ili guardia:' i· geriitorr·contro "-l'eccessivo rigore, contro il pericolo 'della, solitudine, si parla di Iil)~rtà, di «autogoverno», si dettano norme e ri– .Cefte per la migliore pappa e il migljOre gioCo: m~ si 'tace, · quall..do si pubblic'a una fotografia che mostra un banlbirio · accanto alla bara· che « avi-ebbe _dovuto ospitarlo». Sem– bra. dover.oso, alla rivista cattolica, mostrare prudenza e rispetto per una notizia che arriva dalla. cattolicissima Spagna; tutta la ·sua amorev~lezza, tu_tta I.a sua· solleci– tudine per la salute fisica e psichica del bambino vanno · a fa~si benedire, ~e sono in gioco un « miracolo » e un · « voto», qualunque sia la forma in cui miraco1o e voto 'sono t1:attati e cioè a sPese del siste,na nervoso di un bam– bino· convalescente. L'.imniagine che vediamo del piccolo José Santos è con– fortante. Il fraticello di cinque o sei anni vi appare florido e non molto compreso di trovarsi accanto al suo potenziale sarcofago; ne è prova la merenda che sta sbocconcellando. Ma questo è un momento, l'attimo in cui il flruh lo ha colto. La maffima avrà pure. dovuto spiegargli eh~ cosa è · una bara, un funerale e che cosa lui ha rischiato, con l'in- nocente rosolia. La mamma~ insomma, ha aperto per lui i eo;ì piccino un varco sul mistero della morte, della « sua morte», per di più. Il bambino ha l'aria intelligente. Certo ha' fatto domande, ha riflettuto sulla « strana usanza », ci ; pellserà ancora domani, e quando vedrà per strada un fu– . nerale ·vero domanderà alla mamma se nella cassa c'è · (lualcuno o se, anche stavolta, la provvidenza ha fatto ,il -·mifacolo. .« ·sta zitto, sta zitto» dir~ la mamma, imbarazzata per la domanda difficile; o forse insisterà nell'er:r;ore e dirà _che ·.li! qh8lla cassa c'è un ll1orto cattivo, me;itre ·lui, José, è . bnono e innocente e in più ha una mamma bra:Va nel fare i voti. Eh, no, questa volta la rivista deJla maternità e in– : fanzia ha proprio perduto una buona occasione. Quella di dire che la religione, la vera, non deve prestarsi a ma– cabre carnevalate, che un bambino va rispettato e preser– vato da manifestazioni di bass9 fanatismo. Bastava una preghiera « al Bambino Gesù che lo aveva fatto guarire :i>, una di quelle gentili preghiere che, a fine d'anno, i bam– bini di tutto il mondo indirizzano al cielo per chiedere i doni. Un simile comipento, da parte della rivista, avrebbe forse incontrato anche l'approvazione dei numerosi vescovi e monsignori e parroci le cui immagini riempiono le pa– gine in carta patinata e che non mancano mai a tutte ]e inaugurazioni di asili e nidi dell'associazione, con grande · spreco di genuflessioni e baciamani da parte delle auto– . rità. Invece si è preferito il silenz.io , che, come si_ sa è d'oro, perché con esso non si sbaglia mai. Ed. ora la Spagna di Franco~ la Spagna di Puebla del Carmina],- è entrata nell'ONU, per una di quelle opera– zioni di alchimia politica, per uno di quei mercati, che sa– rebbero parsi impossibili solo poco tempo fa. Nessuno le chiederà conto delle « gentili tradizioni », per cui' si permette a bambini di pochi anni mascherati da frati, di seguire in corteo la propria cassa da morto. E qu_esta è solo una ·delle domande - e forse la più inno– cente - di quelle che non le ver:i:annQ fatte. L'ECO DELLA STAMPA UFFICIO DI RITAGL,- DA GIORNALI E RIVISTE Dìrettore: Umberto Frugiu~le Milano, Via G. Compagnoni 28 Corrisp, Casella Postale 3549 Te!egr. Ecostampa (92) nuova repubblica (« Il panorama di Milano s<lr<,: punteggiato da enormi. grattacieli, che r1:11der(lnnu piil bella la città che [)rima appariva pin.lfa .e mo– no/una » --. da 1111adichiarazione ali~ •stampa del sindaco di ~lilano), = (Dis., cli Dino llu;,c/d) LA. GUIDA: <( Guardino. oltre, dove l'~n~f;:~~~~o,d3!1 0 aci!:~:~: 0 :i;!,ano ce~,e il_ posto a· un pacsariio 120+300 420 MILIONI STILE IMPERO di MARCELLA OLSCHKI R , 'ùCONTANO gli storici della scienza che quando fu installata u.na piccola macchina elettronica, a ti– tolo sperimentale, in una stazione ferroviaria ita– liana, il rag. Giovanni Cirillo vi sostò davanti, a lungo, in– credulo. Poi, tentato dai bottoni lustri di ottone, inter– ruttori di plastica, leve e aggeggi vari di forrrìa inusitata e affascinante, girò la manovella e la macchina subito si mise in moto. Dopo aver sferragliato per alcuni secondi emettendo lampi e cigolii, sospiri e rumoretti, chiaramente sentenziò: « tei è il rag. Giovanni CifillO abitante in Via di Sotto n. 39. E' in attesa del diretto per Roma in partenza alle ore 14,33 ». Stupito sì, ma ancora. incredulo, il rag. Cirillo si mise · in testa di farla. in barba all'elettronica. Mollando 500 lire a un facchino ben disposto, si fece dare in prestito ber– retto e gabbanella. éurvo e rattrappito su se stesso, ca– rico di valige, senza alzar la testa, dette rabbiosamente un altro -giro di manovella. Lenta e chiara, risuonò di nuovo la risposta: « Lei è il rag. Giovanni Cirillo .abitante in Via di Sotto n. 39. E' in attesa del diretto per Roma in partenza alle ore 14,33 ». Rosso per la rabbia e schiumante vendetta, il povero ragioniere, implorando, riuscì .a farsi prestare per" pochi minuti una divisa completa da capostazione con tanto di berrettone gallonato e segnalino rosso e verde. Impettito e dignitoso, sicuro di sè, eccolo ancora una volta davanti alla macchina infernale. Questa volta il lampeggiare degli )ngranaggi è accecante, i rumoretti si fanno indecenti, ruo– tano specchietti, scattano le.ve. . Nel silenzio che segue si alza ancora chiara la voce: « Lei è il rag. Giovanni Ciril1o abitante in Via di Sotto n. 39, e a furia di fa.re il fesso ha perso_ il diretto per Roma in partenza alle ore 14,33 ». S IAMO SERI: quando un grosso, indipendentissimo giornale del Nord ci ha dato la notizia dell'inaugu– razione deUti g.r:ande calcolatrice elettronica di Roma, da buoni it.aliani .a:v_remmo dovuto sentirci fieri e orgogliosi, invece df' fal'ci venire in mente la. barzelletta .. Se non artro, il sottotitolo stessò dell'articolo avrebbe dovuto farci pro– vare almeno un senso di so,ddisfazione per l'evidente rag– giungimento di un benessere economico nazionale. « La calcolatrice - dice il sottotitolo - è costata 300 milioni ». Poche settimane prima era stata inaugurata una scala mobile alla stazione di Milano, e Io stesso giornale ce ne dette in modo commovente la notizia: era necessaria, so– prattutto per i ragazzi, e ci sembrò più che giusto che per quello scopo fossero stati spesi 120 milioni. Centoventi più trecento uguale quattrocentoventi: non sono poi tanti, è Vero, ma è anche chiaro che se si spendono per la scala e }?èr !'-elettronica, vuol proprio dire che non c'era nulla di più urgente e-_ necessario. Ed ecco come l'articolo di cui sopra è riuscito '·8 con– vincerci della straordinaria utilità della calcolatrice de– scrivendoèi la grande cerimonia della sua inaugurazione davanti al presidente della Repubblica: « Il Capo· dello Stato, ricevuto e guidato da .... » (ecc. ecc. ecc.) « si è molto interessato al funzionamento della calcolatrice, la quale ha sbrigato in un batter d'occhio le operazioni che via via le si proponevano, compresa la de• terminazione dei giorni della nascita, del matrimonio e della nascita. del priµio figlio del presidente della Repubblica. Ha successivamente indicato la data della domenica delle Palme d'un certo anno, molto lontano da quello corren~e; ha estratto logaritmi a richiesta; .ha ordinato alfabetica• mente un lungo elenco di nomi; ha risolto un arduo pro– blema in materia di economia dei traspo1·ti. Infipe, (Attenzione! Attenzione!) « con divertito stupore da parte degli astanti, tra i quali figuravano ... » (ecc. ecc. ecc.). «,la macchina ha intonato la marcia trionfale dell'Aida, mel'\– ·tre sul nasti·o di una telescrivente appariva la scritta: " Viva il presidente Gronchi" ». Quante cose ci ha fatto venire in mente quell'inconf01;1- dibile stilé giornalistico che ancora oggi è tanto àpprezzatO t In tutti noi c'è l'imasto l'angolino delle nostalgie e non p,o_s .. siamo fare a meno di pensare, con una_ dolorosa stretté\ l\l cuore, quanto di questo spettacolo avrebbe goduto qne1l'l.\l• tro capo dello Stato, quello di prima, dei bei tempi. Fierç} nella bella divisa, le braccia virilmente ficcate nei fianchi, gli occhi lampeggianti di ro~ana fierezza: lui non a.vrè,qb~ certamente mostrato « divertito stupore»: avrebbe asc()I. tato impassibile l'enunciazione delle date di nascita çlòi suoi pargoletti, la data del suo matrimonio, la soluzi~iie dell'arduo problema di econoffii~· Qei trasporti. Poi, · ln mezzo allo sventolio dei garruli gagliardetti, la macchin_a avrebbe intonato le maschie note di « Giovinezza» e sul nastro 'di una telescrivente sare9be ap'p~rsa Ja sc.rittà': « Viva il duce». Eppure, tutto sommato, può darsi benissimo chC là calcolatrice sia veramente di grande ntilitiL e che ( tre– cento milioni siano stati davvero « bene spesi». ~er ese~. pio, e può essere un ,suggerimento, si ,potrebbe chiedere all'elettronica quante m;igliaia di chiloi ;net.ri hanno {atfo ultimamente all'estero i nostri ministri e à .questo scopo sarebbe utile e grazioso un diagramma con bandierine co– lorate che indic~ino I vari spostamenti, .Come quelle che in tempo di guerra venivano dis.tribnite ai pubblici loc41i per indica.re le avanzate delle_ nostre ti-uppe. Si potrebbo altresì apprendere dall'elettronica. quanti milioni sono stati spesi per questo « turismo. politico» e se dovesse risul– tarne. una cifra imbarazzante, potrebbe anche darsi che ~i deci.desse cli fal'e a meno di qualche itinerario 1 o di mopi– .ficarlo, o addirittura di rimandarlo al prossimo esercizio ·finanziario. E ci sarebbe anche da scommettere, in questo caso, che la spesa dei 300 milioni per la mirabile mac– china sarebbe bell'e riscattata.

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