Nuova Repubblica - anno IV - n. 1 - 1 gennaio 1956

~- =---- . =-----===- ( (l(f{ « ('(llt'/11/('('Ìfl » Off(I « /r1/11co di !'Of)t!l'/111'(/ ») « E se mettessimo un giocatore all'attacco? n PAESE CHE VAI Arlecchinate ·1 .\ C:IU~'.L'1\ ~omuna:le ~1n~nii1.1i~frati,·a. di l\111cern_ta ..J lrn delibe1·nto- che il -~:•neo teat1:o « J:atll'o_ ~?ss1 > · ,·enga cednlo pel' conlei-enze e d1~cors1 poltt1c1 sol– ti111to nel ca,;o che l'or~_1tore gja, un minist ..o fl ~olto~P– gl'f•ifu·io o, comunque, un rappresentante• dfll governo. Essendo la giunta comunale di l\Jarnata con1posta dai denioi-·t·istiani con la solita aggiunta cauch1toria df'i ·social– ck•n1ocrntici, Appare lcgittirno attencle,·si che i sarngat:tiani, e::-nu1·ito il r·eper-torio rnelodnnnmatièo, f-i diano al lefllro cornico, mettendo· in .scena, per es., IA. comrneclil:\ goldo– ninna A rlec,·h-i,10, servo d·i dt1e padroni. Grandi" alla ribotta S U U'.\" (JL:01·'1Dl.\\0 « incli1;ende11te > di Li,·orno, Rb– binrno lt>tto il ~f•g11Pnte comunicato: « 1 proprie– tari f' i dirigPnti d..,.J New York Times ~hanno of. ferlo una col1u~i-..me in onc:ii-l" del co1_1leDino~ Gi-andi che ha compiuio la sua prin,a ,·i::;ila negli ,8tati Unjti · clopo la guf'._ri-a .. Pino ql'J:!llçl.i.,· ora, avvQ.catò spociali,-,. · ZHlo in ·dir·ilto i11ternaiio·nalr:. ha· con-tpi1)lo la. Sua visita per una J)l'!3~8 •. çli'• qmtatti •dir·etti con varie, ))P,ri::onaliti\ ame1·icane,_ f.at) .o ségn_ò_a- coI·diali acco'glietlze in , ari am– bienti politici tJin~nZiari. l/ultirna visi_ta cli Grandi negli : St~ti Unib 1:isi_t_l,e al -H)31 è(uando nella sua qua lit~ di l\1i- t;iistro degli ·t\ft:0,·i Esteri italiano fu ,ospite· dèlla. Ca:sa BiflncH ». · , Suttolincia;·no I~ fn.1!:le« ,·ipre!';ia di contatti dir-etti», e l'altra «fatto ~egno a ~ordiali. accoglienze in varj am– bienti politici e finanziari»- Ripresa sign_ifica «- ricomin– ciamento, il ripigliar di nuovo a fare:>: dobbiamo proprio collegarlo con l'anno 1931, situato nell'ultima parte della nota di 1:1.ge11ziA.? Toponomastica triestina H O SOTTOMANO il resoconto della commiss-ione o.:,– munale di Trieste, incaricata di trovare nomi adatti per le nuove vie della città: quelle nate dal– l'espansione di questi ultimi tempi e dalla costruzione di nuovi quartieri. Il resoconto ha una data antel'iore al 25 ap,.ile scorso: e le p,:ime proteste che suscitò in città, quando veune 1·eso noto, furono determinate dalla completa ignoranza del rnovirnerlt.o·di resistenza che v'era pm· stato, in Jtalia e n Tl'ieiste, e di cui proprio allor·a si stava pee celeb1·arn il decennale. Tali pl'Oteste ebbero un effetto assai misero. Infatti fu affr·ettatamente annunciato che, in occasione del decen– nale della .Resistenza, la toponomastica cittadina si sa- 1·ebbe a.nicchita di altri nuovi nomi. Questi fm•.:,no: un « piazzale della Resistenza-», squallidamente privo, a-1- rncno pel' Ol'a, di case; una « piazza della Repubblica >, che non può fare invidia, per' vastità, a quet1e dei bei pa.esotti friulani, essendo infatti· più che una piazza un al~ largamento di -trna via (la via Mazzini), in cui si tro– vano solamente, l'uno di fronte all'altro, una banca ed tm .istituto di assicurazioni. Da ultimo, ci sa1·à una « 51Cali– nata delle Medaglie d'o1'.:, > {dedicata a tutte le mednglie .d'oro di Tl'ieste; si noti: a tutte). In verità tale scalinata non esiste, ed è, da anni ormai, matel'ia di batzellette in città., appunto pe1·ché ci viene sempre promessa e non si costn1isce ma i. Il rnsoc-onto della cornmissione, presieduta da un pro– fesso1·e democristiano, permette di riconoscere subito i « criteri ispiratori»: troviamo vie dedicate a onesti a1-tisti e prio1·i istriani, tutta gente 1·ispolverata dalla. grande dot– trina degli addetti alla toponomastica; troviamo llllfl via dedicata a Publio Palpellio Clodio Quirinale, ch'era un triestino comandante la flotta ravennate; e un'altra al pa– dre di li'abio Severo, perché su una antica lapide c'era scritto essere egli « vir egregius, (Fabio Severo aveva giù la sua via; presto toccherà a.I nonno). Ad Opicina, zona L\bitata da. molti sloveni, si è ·invece sbizzarrita. una fan- ta,-.ia 111eno st·0r·ica e nie11L-d'falto compl'Omette1de: qui le vie sono dedicate aj v.ini locali, ai fior.i, al calcal'e, · che, e.-:sendo la materla che forma l'altipiano carsico, sn} quale si tl'o,·a Opicina, è ben impodante: tutto fa brodo pur di fin dimenticar-e che into ..no vi sorge,;,a il famigerato Poli– g0no dR Liro, in cui tanti antifascisti vennero fucilati. Trieste, citt-ì1 che ebbe la. medaglia. d'oro anche per la Re:::i~tenza, semhr-a lcner·e quest'ultima in assai scarsa con– siderav.ione. Ultimo tocco: corne il Co1·so fu ribalte;1,zato recente– rnf'nte Cv1·so Italii1, così la Pitnza clell"Unità è stata mu– tata in Piazza clell'UniU1 cl'.l.lalia: l'Italia ci sta sempre bene, e poi bisogna elir11inarc.1og11l possibilitù di spiace– voli equivoci t I'er il morne11to ci si potni.. consolino andando a ve– df>1•e ~ \"ero11a u11a via dedicata a Rita Rosani, hiestina, n1ed1-1glia d"01•0 della Resistenv.a. l .. ei e Curie! attendono che ve·nga costniita quella famosa sca.linnta. E quando veni1 la scalirrn.ta, si I r·o,·e1·a11110 i loi-o nomi Yici11i a cp10lli delle ,nedaglie d"oro d'Africa o di Spagna. Ne:-:sun di- . sprezzo naiuralnwnt~ verso que,.;ti ultimi: m}1 e:--si nulla . pn~~ono insegnarci, !-e non· che 'si può sbRflù11·e. (1·. c.) i <Trem~nda. vendetta e ATECORI.Co' è stato il marosciallo Juin in un discor– so pronunciato ternpo addieti-o a Saint-M!_chel, e di cui siamo venuti a conoscenza leggendo l'editoriale ciel pr·.imo numero di Uni,, connne au F·,·Ònt (Uniti come al fronte). Si. tratfa del bollettino degli ex-combattenti di Casablanca, iscritti al rnovitn0nto colonialista P1·ésence [i''l'O-'rtr;aiae. Ecco la fatidic~i i)a1·ola del maresciallo, con il cont.r~canto dei suoi segwwi: « Poss(mo i /ranre.rti dell"A/r.ica del Nord, ai qitali ap– partengo, e che insienie con i loro fratelli mussnlmani hanno tanto combattuto per liberm·e il suolo nazionale ed luin.no pagato il più pesante tr-ibuto, non avere in u11 giorno prossimo da maledire una pa,tria ingrata>. Abbiamo compl'eso, signor Maresciallo. Ma poiché noi non vogliamo a nessun costo « llVer da nwledire tm pro:1simo gio·l'no una pcttrin ingrata>, Noi .li'rancesi dell'Africa. del Nord, '< Gù11·ia.1nosOlennemente di fare q!l.alunque cosa, sa– c-r·ificando se necessario anche la vita, per salvare l'opera della F1·ancia. in Africa,, giuriam.o di liberare la mad'l·epa– (ria dall'imp1·esa de{Jli sciacalli puzzolenti o profumati, che si accaniscono c,Ua liquiclozione del patr·imonio sacro della Francia». . Noi seg11irerno fi,no in fondo, e in qualu.nq11e posto, il capo, che indicandoc-i la via, oserà guardarci dir-itto negli o,cchi riprendendo la /rase cele1)re: <t Se avanzo, aeguitem-i. Se iridietl'eggio, tttcidetenti. Se muoio, vendicatemi». Il messo comunale N EL MUNICJPrQ cruna l°"aliti, della prov. cli Sas-ona, affidato a una. poco sole.-te arnminjstr-azione di indi– pendenti (alia-s dPmocristiani), s'è installato il messo comunale, nostalgico dei tempi passati. Costui, 'tra l'altro, esei-cita anche le funzioni di esattore della CIELI, di agen– te per la vendita dei gas liquidi, e di assict1rS1to.re. No– vello piccolo gerarca, dopo aver molto dernocristian~mente pensato: « Dio rne l'ha data, gut1.j a chi la tocca! », depo · sita la sua onorevole mole sulla poltrona. del sindaC'o, sem• · pre vacante, e amminist1·a lranquilh.m1ente la cosa pub– bliça. Di tanto· in tanto, bontà sua, c.:,nvoca la giunta pe1·- ché ratifichi le sue decisioni; alcuni membri della qual giunta, riluttanti per naturale filosofica disposizione, va a prendere a domicilio. Dimenticavamo: la cassa del Co1nune è depositata in una banca a suo nome, e sembra che il nostro eroe, la scorsa estate, abbia dovuto sospendere la cura di Chian– ciano, perchè l'attività comunale era rimasta bloccata. (9.1). n~wva rc}lnblJ/fra -, AHIA Ul;l\llLANO MALA GO ~ E LA GIULIErfTA V ER~O SER.\ venne. 11el mio studio, l'amico Coffmdc•. « Andiamo a fare quattro passi e a vcdt•1·e le vo– ti-ine :,, 111i disse. Brnvo, p1·opi-io quello chi" volevo fai-(•. >Jell"ar·ia molle e festosa dei gin .. 11i pt·t>cedentì il Na– tale, i\lila110 presentava il suo volto; g.-igio nelrar·i1t. n,a llelle ,·ie turnultuo8o e nffacce-ndalo e ln fondo goder·eccio, con 1~1 sua gente che sa guadagnare ma ~a anche spen– dNc, che anzi gu.adagna pe1· spencler·e. I.e veti-jne. erano tutte agghindate e, scintillanU ·_di luci, ;1,eppe di mi11e of– Jerte, allett:Onti e rpe,: lo pili volgari,. ijTe~istibili pe1•.molli ffslwtli ·e sopnlllutt-5 pe1· la esibizione Senza pudore cl'i lutto q11flnto, pe1· tutti j gusti, il negozjo offrivu. Trascinai Goffredo, che inclinl'tva pei· j negozi di mo– bili ·e ·di ninriol-i, ve'.1·sole -Caleidoscopiche vet,·ino dl•llc li– i),.ci·ie. -A San: Babila, dove opera if librniò pili espeH() di ·Milano; c'.e1·a1~0 in .rnosha~ i librì di ci1·costanza: quelli pc1· 1-~gazzi; le eclizio;1i conenti e pregiate di pitturA, i ro111anzl della tradizione rilegati in manocchino. In que."?=tigirH·ni, nienle libti cli_ sapienza, timidamente ,·intanati negli ~l'i1.f– ral'i, in attesa ciel loro ti11Tio che san\ pt>r i gio ..ni rklla vendita quieta, dell'amatore che cerca la raritù o ck·l bi– bliofilo che cerca. il v·icnt de poraitre. Entram,no. No,~ c'era tempo per le solite quatt1·0 cl1inc– chiel'e con Osimo, che ci fece appena un cenno con la mano, al di sopl'a delle teste di clne garrnle ragazzine che . volevano rogalar·e lib.-.ì ma non sapevano quali e f1;.11ga– vano nella pai.iente cosci:e1na. di Osimo il sugge.-.irnrnlo che non le umiliasse. Romanzi e romanzi, e Jnolti libri per bambini; e acquirenti qUasi tntte donne, corne .~e gli uo111ini avessero dimenticato· l'esi::itenza dei libri. l\1n no, era solo il fatto che per gli uomini i l'egali di l'\atide · hanno prez,-,i più vistosi e tutt'altra. di1·ezione. I'erC'01-renrn10 il Cotso fino alla Rinascente, sotto il cui. porticato incombeva un orribile pendulo pataccone, fi-,1 la _ nube e la nave, fra l'ael'onave della fantaséienza e lo !-'fu,-– nw.lo di patate o, se volete, la omelette alla 111n1·1ncllala: con striatu1·e rutilanti di luci, che lasciavano a. hocc:a ape1·ta i buoni lnianzoli calati in città per le $pese nflla– lizie e i 1· agazzi.ni che si volgevan-o facend·o!òìl tnt~c-irH,r& i111p;1zientemente dalle mamme frettolose. Facendo m:• pc," alle gomitate entn1.mmo e ci insinuammo nei reparti, (•~– serv.undo gli orientamenti· degli acquirenti. C"erano, si, molte donnette dall'aspetto dimesso che compravano le piccole oose da poche centinaia di lire; c'erano tr~11viN~ e operai fuori tumo che medita.vano_ lungamente, 111cerh fra il desiderio di sbalordire i-· loro piccolini e le mag1•e possibilità del bilancio familiare; ma, incombente e ru– morosa c'era anche la folla indiffeJ"enziata, tipicamente milane~e, della moglie dell'impiegato e del pi·ofessiouista, dell'insegnante, del comnwrciante piccolo e medio e grosso, che in questi gio1·ni perde la testa e un po' volutamente un po' per l'allettamento di tutta la grazia di Dio eh-a ha sotto gli occhi, si slancia nell'acquisto g1'.Jsso, che durante fanno non potrù. mai fare, ch_e durante l'anno dovrà 8con– tare con sacrifici più o meno pesanti. Semel in anno .... con quel che segue; e questo latino a Milano è molto popolare! lo è almeno quattro volte all'anno, con l 1 osservanza stretta di onomastici e compleanni e camevale e Natale e ca1)0- da11no. Che volete fa1·ci? « Del 1:esto - con1mC1ùa,~a Goffredo· che vende appa. recchi elettrodomestici a rate e s'intende di queste cose - è tutto commercio~- . . . ·« E' Ja conquista di nna gioia effimera, 1~1a di u~a gioia - dissi io -. Il padre che vedé sì e no urnt. volta. a.I o-jorrio· i figli, in questi giorni si ùrnner·ge tutlo nella fan~gHa e spiega il funzion·ament,~ ?ei gioci:lttoll à.i bi:tw– bini, inizia-ndo11e subito la demoliz1one ». . « E' tutto comniel'cio - riprese Goffl'Cdo -, ma ,·ed1 clie ho ragione io quando dico che la gen!e spende tropL)o, chn è incosciente ,. « Cosa pretendi! gli fHi f,ue le guc>ne, gli diti la_ $~J1- 8aziQne che la loro vita è attaccata a. u11. fìlo, e vuoi che p~nsin~ ~I cloma1~i? Fo,·zi la loto capacitù cli' acquisto cc,.,~ la. p1·opaganda frenetica, con la vendita~ n. rnle, con gli allettamenti della vita facil-3, e vuoi che pe11~ino al rispfÙ– rnio e al domani?>. « Cosa diRvolo hai con le!, vendi.ta a 1·atet Le t11P,so– lite ·fibsofesserie. Non hai un briciolo di scuso p1·atico. j t commercio con l'ester-o è fermo; bisogna pu1· ve,lder~ in patrin. E impoi-tar-e dall'estero, come faccio io. .Dùi ~-r,ovi– mento al donal'O, dài commel'cio. Eh, lo so io e-osa c1 vo·r- 1-ebbe. Ci vonehbe un go,·erno di Pella e di Mnh1godi cho cònoscono queste cose. Cosa vuoj che ~1e sappia ~! S~gni. che è un pl'Ofess·ore di universitìi, con quella faccrn civi– lina e patita». « Lascia starn Segni. Io rispondevo alla tua o~sc•Yfl– zione cl1e la gente spende t,·oppo. A proposito, cos"hai rc– ga.lalo a tua. moglie?». - _ . « Ah, stai zitto. Ha.·,·olnto a tutti i costj che camhrn,s1 la "millecento" c·an una "giulietta." grigio-perla. E l,a voluto nnche una collana chè rni è costata un oc>chio. Le donne ... ». PIC

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