Nuova Repubblica - anno III - n. 42 - 25 dicembre 1955

8 (Di.,. di Dino Boschi) Spaccio sudamericano lt CONGHESSO BOI.OGNESEDELLA DC di GIUSEPPE MARTINELLI N ·Er GIORNI 19 e 20 novembre si è svolto a Bologna il lX con_gresso provinciale ordin~rio_ della DC. E~so era particolarmente atteso · dall·opm1one pubblica p,,iché avrebbe dovuto chiarire una volta per tutte la que– stio11e della candidatura Dossetti, e dimostrare se questo atto sarebbe stato tale da provocare una nuova situazione nel mondo cattolico e nella democrazia cristiana. Il nome del noto ex-parlamentare emiliano ha risuo– nato nell'aula del congresso negli interventi di ogni _dele– gato, riscuotendo una unanimità entusiastica di consensi, provocando una sequenza interminabile di applausi, dimo– strando che ancor vivo è nei cattolici il ricordo dell'ispi– ratore cli Cronache sociali. Oggi possiamo dire con certezza che Dossetti sarà, nelle prossime elezioni amministrative, il capolista della DC, poiché il congresso di Bologna ha dichiarato di accettare ciecamente il programma che sarà avanzato da Dossetti e che costituiva la condizione ciel suo impegno. Quello cui abbiamo assistito è il classico congresso pre-elettorale, dove la lotta e il dibattito interno vengono totalmente sacrificati di fronte alla necessità di f.ar conver– gere tutte 1.,.- [orze verso la lotta e il dibattito esterno, dove i motivi costruttivi e ragionati lasciano il posto alle sfer– zate polemiche e alle accuse spesso avventate. A Bologna una sola voce ha finito col prevalere, una sola dimensione è apparsa, quella dell'invettiva anticomu– nista, della più assoluta e categorica chiusura a sinistra, delrastiosa e avventata critica all'amminist1·azione Dozza. Mai il discorso si è portato ad analizzare la pu.r grave e difficile situazione p'olitica nazionale; niente si è detto del governo, delle posizioni dei partiti, della eventualità di nuove e anticipate elezioni politiche. I leaders di ogni cor– rente erano impegnati in una sola nobile gara: dimostrare tra essi chi era P.iù anti-comunista, chi, in tal senso, dava più garanzie. Ma i risultati erano scontati in partenza: l'on. Elkan, segreta rio provinciale uscente, grazie alla sua instancabile attività e alla personale abilità, si dimostrava chiaramente in grado di controllare il congrnsso. L'on. Elkan, che è intin,amente legato alla corrente di «concentrazione», ha surclassato in breve tempo il tradizionale dominio di « Ini– .ziativa democratica» e l'influenza ciel suo leader locale, l'on. Angelo Salizzoni, confermando lo stato di generale· indebolimento del prestigio fanfaniano nel partito. · Per questo è bene riportare lo stato di insoddisfazione che serpeggia tra i concentrazionisti pii, qualificati, per la candidatura Dossetti; essa viene infatti ritenuta comè un atto destinato a rafforzare le posi,;ioni fortemente compro– messe dell'attuale segretario del partito, mentre, sempre secondo il loro parere, renderebbe più difficile un suc– cesso elettorale. Dossett.i è -persona non molto conosciuta noll'ambiente bolognese e suscita perplessità e riserve nella I borghesia poco illuminata della città, poiché teme cli dover subire un'esperienza spiacevole di tipo lapiriano. La no• tizia secondo la quale il Resto del Carlino appoggerebbe apertamente e senza riserve !'on. Dossetti, se è vera, do– vrebbe ridurre questi timori; pure è innegabile che essi siano consistenti e che i concentrazionisti li abbiano tra di loro rilevati, talché la candidatura sarebbe loro stata pra• ticamente imposta dal cardinale: Tornando al congresso di Bologna, ci sembra interes– sante vedere come le varie correnti si apprestassero a sal– vaguardarsi. Non solo era previsto una grande debacle, di « Iniziativa democratica», ma una generale perdita di po– sizioni degli aclisti guidati dall'on. Bersani, un indeboli– mento dei sindacalisti, che pure non avevano mai avuto un'in[luenza .rilevante. Queste due cor;enti contribuivano, però, tradizionalmente, alla vittoria di « Iniziativa demo– cratica» e la ·coscienza della loro debolezza le portò a ri– nunciare all'abituale alleanza costringendo «Iniziativa» a.cl· avanzare la carta del listone unico. I concentrazionisti accettarono la. proposta del listone; in cambio, i· vari leaders furono costretti moralmente a lo– dare a piene voci ]'on. Elkan e il suo clan gonelliano. I seggi fnrono cosl ripartiti: su 24, 12 andarono a Concen– .trazione, 4 a Iniziativa, 4 agli aclisti, 4 ai'sindacalisti. Se– nçnché fanno parte del comitato provinciale anche ·i se– gretari di zona ed essi sono, in gran maggioranza, legati a Elkan: _quella cli Bologna è dunque una nettissima vit– toria cli « Concentrazione». Si agginnga che uno degli esponenti più autorevoli cli qnesta corrente a Bologna, il dottor Corrado Barberis, di– rigente oltretutto dell'ufficio stampa dell'on. Gonella, in un discorso preciso e intransigente contro J'apertura a sinistra, ha accusato di debolezza in quel senso i dirigenti di Ini– ziativa, costringendoli a. fare professioni ridicole di anti– comunis,no in termini che, con l'intervento del dottor Fe– licori, direttore generale di Delta Padano, avrebbero fatto impallidire uno tra i missini più accesi. Alla fine però l'anticomunis,.,;o cli tutti trovava, per bocca di un ennesimo oratore, la massima garanzia nella candidatura. dell'on. Dossetti, che mai fu indulgente « verso i traditori della patria», e a noi offriva l'occasione di ri– levare fino in fondo la preoccupante decadenza del partito di maggioranza, che continua a muoversi come un ele– fante, sènza un cervello, senza una chiara o istintiva dire– zione; abbiamo constatato una totale insufficienza di giu– dizio, una straordinaria incapacità a fare dis.!orsi politici, una persistente utilizzazione ·dei preconcetti più scontati e 1·idicoli; e non· può· non sopravvenire al-la fine la de– nuncia sincera del pericolo che investe la comunità na– zionale (e la stessa fede religiosa) se la DC continua ad essere guidata da uomini fino a tal punto· incapaci e irqrnaturi. (90) nuova repubblica UNl'l1A' POPOLAUE A 1'0IUN0 IMPEG UNIVERSITO G LI STUDENTI dell'Università di Torino hanno eletto (13-16 dicembre) i loro rappresentanti al « parla– mento studentesco > («Interfacoltà>). Per la pri• ma volta i giovani di Unità popolare e gli indipendenti di sinistra. ha.nno presentata una propria lista, la lista di « Alternativa democratica>, ottenendo un risultato supe– . riore alle pievisioni: 235 voti e 4 seggi (Luca Bernardelli, Ett01'e Gliozzi, Enrico Fubini, Gian Mario Nasso), cioè il 7,68% d_!li votanti. Questo risultato riesce significativo se si tien conto delle condizioni e del significa.to della lista. Essa, jnfatti, è stata letteralmente « imp,·ov-visata > in una settimana, no.n ha avuto i mezzi economici necessari per impostare una propaganda adeguata, è stata bersagliata da calunnie provenienti da destra e eia sinistra (i giovani comunisti hanno brillato nell'arte di insultare ,<;enza fon– damenti), e per giunta era politicar,nente qualificata: cosa grave, quest'ultima, nell'Università, dove il n1etodo mi– gliore per ottenere dei voti rimane sempre quello di pun– tare sull'equivoco facendo appello al qualunquismo e al disinteresse politicÒ della maggior parte degli studenti. In quanto al significato della lista, essa per la prima. volta nell'Università ha realizzato un incontro tra clemo– c1·atici di sinistra, socialisti, e cattolici di sinistra (questi ultimi in base agli orientamenti proposti da Tristano Co– clignola e Arturo Carlo J"emolo su Esprit): formula nuova, con la qnale si è cercato. e si cercherà cli sbloccare, in ca,npo universitario, una situazione chiusa nel conformi– smo e nell'incapacità di e~primere concretamente, sul pia.no pratico-organizzativo, le esigenze e ]e deluse aspira– zioni degli studenti più consapevoli; formula che si pro– pone di qualif.icai·e politicamente quella parte di elettori che esige una differenziazione dai comunisti (il cui spic– ciolo tatticismo politico non fa· che riproporre, sotto altre forme, u~a confo,·mistica rinuncia) e che ·d'altra parte non è stata bene ioopres ionata dall'Unione Goliardica Italiana di Torino, la quale ha fatto dubitare della sua attuale clemoc,·aticità, col proporre una lista unica dai neofascisti ai comunisti, proposta fallita per la coerenza politica, bisogna 1·iconoscerlo, dei missini, oltre che, se vo– gliamo credere a quanto dicono gli interessati, per le pressioni dei comunisti sull'UGI torinese (è noto che i comunisti quest'anno hanno collaborato . attivamente alla propaganda elettorale dell'UGI, e hanno votato per e:ssa). Il fatto che..la lista di « Alternativa democratica> abbia incontrato il consenso degli universitari in misura supe– riore alle p1·evisioni costituisce un sintomo positivo della volontà di 1·innovamento degli studenti ·e della loro capa– cità di superare il qualunquismo e le imposizioni ge.rar• chiche dei partiti a « struttura vertica.le >, per una qualifi– cazione politica precisa, libera e. spregiudicata: nel senso di una alternativa democratica di sinistra, non elusa nel– l'asservimento a gruppi che dietro all'etichetta del « lai• cismo > mascherano la loro compiacenza filo-governativa, e non paralizzata, d'altra parte, dall'asservimento agli « or. dini cli scuderia» dei comunisti. Incoraggiati dal consenso incontrato nell'Università, i giovani di sinistra di « Alter– nativa democratica» (Unità popolare e indipendenti) de– vono ora incominciare a realizzare il programn,a sul qua.le si sono impegnati di fronte agli universitari: mantenere i contatti tra la «base» universitaria e l'Interfacoltà (cosa che finora nessun grnppo universitario ha mai voluto o saputo fare), iniziare le pubblicazioni di un giornale con il quale diffondere anche tra gli studenti la conoscenza dei problemi della vita universita,·ia e del suo rapporto e dei suoi contributi alla vita nazionale, pron,uovere incontri, inchieste e dibattiti, fare conoscere inoltre agli "tmiversitari la realtà di altri ambienti (come per esempio le reali con– dizioni dei lavoratori nelle fabbriche), organizzare gruppi di studio e di formazione culturale non astrattamente acca– demica n,a «civilmente» impegnata, ecc. ecc. Sarà questo l'unico modo cli non deludere gli elettori e di affrontare, per quaryto può dipendere da noi, le situa– zioni e i problemi della vita universitaria e del contributo cli essa allà vita della nazione, chiarendo concretamente se l'impegno era soltanto a parole (secondo il costume pu– ramente propagandistico di certi altri gruppi universitari) o vorrà e. sere tradotto in fatti: cosa che si vedrà nei pi-os– simi mesi. LUCIO CABUTTI L'ECO DELLA STAMPA UFFICIO DI RITAGLI DA GIORNALI E RIVISTE Direttore: Umberto Frug_i"Gele Milano, Via G. Compagnoni 28 Corrisp. Casella- Postale 3549 Telegr. Ecostampa

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