Nuova Repubblica - anno III - n. 41 - 18 dicembre 1955

• 8 (l.'on. Llt Ptra ha invitato i ~,rofe~sp, i (lorenl!ni a non sci~perare, motiuandn il .suo iule111enlo con la difesa dt•t valo1i c11ll11ral1 e sptntunlt della 'cittll) ( Dis. di Dino Boscl,i) \ La guida autorizzata IL DELLE SENTENZA ILLUMINATA Con esposto del 28 gennaio 1955 .diretto al Procura– tore della Repubblica di Genova, 'ìl dottor Camera .de Asarta, per la presidenza diocesana ,dell'Azione. Cattolica, denunciava gli autori dell' opùsèÒlo « Controllo delle na- · scitè a Mezzi pratici per avere figli solo quando si vo– gliono> (1), e chiedeva, in attesa di giudizio, il sequestro preventi:vo delle copie. Riteniamo possano interessare i nostri lettori i testi integrali della requisitoria del P. M. e della sentenza asso– luto,-ia emessa dal tribunale di Milano, compiacendoci del coraggio manifestato in questa occasione dalla magi– stratura. Il P.M. Visti gli atti a carico di: Zaccaria Cesare Caleffi Giovanna in Zaccaria Cassinari Giorgio imputati del reato di cui agli artt. ll0 e 553 C.P. per avere • in concor.so trn loro, i primi due scritto è il terzo pubbli– cato quale titolare della casa editrice « Editoriale Ethos>, l'opuscolo « Controllo delle nascite», in Milano nel 1954, incita.nc !o così pubblicamente a pratiche contro la pro- . creazione. Ritenuto che per lo stesso fatto gli imputati Zaccaria Cesare e Caleffi sono stati già giudicati dal Tribunale di Napoli ed assolti perché ;i fatto non costituisce reato, con sentenza in data 8 marzo 1950, divenuta _irrevocabile dal 9 aprile 195,0, per cui, nei loro confronti, deve dichiarare non doversi procedere perché l'azione penale non poteva essere esercitata per il divieto sancito dall'art. 90 C.P.C. In quanto alla responsabilità del nuovo editore, Cas– sinari Giorgio, reputa il P.M. che nei di lui confronti debba dichiararsi non doversi procedere perché il fatto non costituisce reato. Invero, se si esamina attentamente la pubblicazione de. nunciata, si rileva che la stessa non contiene una propa– ganda contro la procreazione, in quanto in definitiva pro– pugna una procreazione cosciente e volontaria, dalla quale la famiglia e la società potrebbero trarre b"enefici ben più sensibili di quelli auspicati con la politica demografica. Essi si sono limitati a propugnare un rrietodo da usare per controllare le nascite esulando dal loro scritto anche il dolo specifico di far propaganda contro la procreazione ed anche il fine di lucro, come. è dato desumere dalla se– riati, degli studi in base ai quali l'argomento è trattato, la competenza della pubblicazion.e, quali traspaiono dalla stessa. P. Q. M. chiede che il sig. Giudice dichiari non doversi proce– dere contro Zaccaria ·Cesare e Caleffi Giovanna in Zac– caria perch6 l'azione penale non poteva essere esercitata, p~r essere stati gli imputati già prosciolti dallo stesso r,iato con sentenza irrevocabile, e contro Cassinari Giorgio trattandosi di persona non punibile perché il fatto non costituisce reato. MILANO, 27 luglio 1955 Il Sostituto Procuratore della Repubblica F.to : Dr. MARIO VOLTERRA SENTENZA DEL GIUDICE ISTRUTTORE ri'RIBUNALE CIVILE E PENALE DI MILANO Il Giudice istruttore presso il Tribunale Civile e Pe– nale di Milano ha pronunciato la sentenza nel procedi– mento penale contro ' · 1) Zaccaria Cesare 2) Caleffi Giovanna 3) Cassi nari Gìorgio imputati del reato di cui agli artt. ll0 e 553 C.P., per avere, in ·concorso tra loro, i primi due scritto ed il terzo pub– blicato, quale titolare della Casa Editrice « Editoriale Ethos», l'opuscolo « Controllo delle nasc·ite », in Milano, nel 1954, incitando così pubblicamente a pratiche contro la procreazione. I primi due imputati, pe/lo stesso fatto, sono già stati dal Tribunale di Napoli giudicati con sentenza 8 marzo '50, divenuta irrevocabile il 9 aprile 1950, ed assolti perché il fatto non costituisce reato. Nei loro confronti, quindi, deve dichiararsi non do– versi procedere perché l'azione penale a mente del– l'art. 90 C.P.C., non poteva essere esercitata. Per quanto concerne il nuovo editore, Cassinari Gior– gio, è invece d'uopo entrare nel merito. · Il denunciante, paladino dei dogmi della Chiesa, non distingue tra norme religiose e giuridiche. La violazione dell'art. 553 C.P., infatti, si ha alter– nativamente, o quando vi è pubblico incitamento ·a pra- · tiche contro la procreazione, o propaganda a favore di esse. Nella specie nessuna delle due ipotesi ricorre, in quanto la pubblicazione si limita a far conoscere i me– todi pi,, idonei a limitare la procreazione, non sollecitando il lettore a metterli· in atto. In sostanza, lo- spirito del– l'opuscolo si può ·compendiare in questo concetto: « .Se volete figli procreateli, se non li volete, i sistemi da usare sono questi». Il che non è incitamento, né, propaganda, ma, se si vuole, insegna1nento. P. Q. M. conforme richiesta del P.M. V. l'art. 395 C.P.C. dichiara 1) n.d.p. contro Zaccaria Cesare e Caleffi Giovanna per– ché l'azio,ie penale non poteva essere esercitata per essere stati gli imputati già assolti dallo stesso reato con sen- tenza. irrevocabile; ~ 2) n.d.p. contro Cassinari Giorgio perché il fatto _ascrit– togli non ?Ostituisce reato. MILANO, 8 agosto 1955 Ii Cancelliere F.to : PROVENZANO Il Giudice Istruttore F.to : Dr. SECCHI '<1) L'opuscolo. e. ,ucilo a. c(1ra dell'Editoriale Ethos (Casella Po.r;t .. "lS72, Milano), presso le l11dtislrie Gra{lche Beriiabei (Pia Orti 16, Milano). Biblioteca IIIU lliU (89) nuova repubblica ALLARIBALTA di ANNA GAROFALO L A CENERENTOLA di ieri, confinata tutto il giorn9 fra scope e fornelli, si vedrà fra poco al centro di un vivissimo interesse parlamentare. Si discuterà in molte sedute di lei, dei suoi meriti, dei suoi diritti, si udiranno espressioni come « lavoratrice senza vacanze», « angelo del focolare», si parlerà della sua vecchiaia so– litaria e misera, delle sue malattie non confortate dalla Cassa Mutua. . Le massaie che si incontrano al mercato e quelle che scendono la sera a prendere il latte, si domanderanno come ,~~i, li un tratto, le loro grigie e bonarie figu;.e sembra stiano a cuore ai grandi di Montecitorio più della riforma • agr~ria e del problema dei petroli. Il fatto è che le ele– zioni si avvicinano e tenersi buono il 53 % dell'elettornto - cioè le donne - fa gola, indistintamente, a tutti i par– titi politici. C'è stata addirittura una gara di velocità nel presentare alla Camera. progetti in favore della casalinga e - occorre dirlo - si tratta di uno zelo un po' sospetto. Fu nel 1946 che l'Alleanza Femminile Itali<ma e il Mo– vi1nento li'emmin-ile Repubblicano cominciaronO, a studiare la. possibilità di creare un'assicurazione volontaria per tutte quelle donne çhe, prive di 1·edditi propri e di .diritto a pensione, sarebbero. venute a trovarsi, nell'età matura, senza alcuna risorsa, dopo aver speso l'intera vita al ser– vizio della famiglia. « Le massaie - si disse· - sono lavo– ratrici: come tutte le altre, ma la loro fatica non viene riconosciuta né apprezzata in· maniera concreta. Nel caso loro si può parlare davvero di sfruttamento. Occorre 1·ipa– rare ». Era, però, più facile a dirlo che a farlo, perché la forma da dare a questa nuova assicurazione appariva problematica: chi avrebbe dovuto pagare i contr.ibuti pre– videnziali? Il marito, lo Stato, la casalinga? Si doveva creare un'assicurazione volontaria o obbligatoria? Si do– vevano assicurare tutte le donne o solamente le più biso– gnose? In questi dubbi, contrasti e timidezze ancestrali il tempo passava. Le povere .casalinghe anziane continua– vano a sfaccendare, magari in casa altrqi, le vedove con figli sposati venivano accettate a denti stretti dalle nuore, molte conoscevano là tristezza del «gerontocomio» o del convento squallido, e in quanto alle inferme cronfohe, esse non trovavano posto nemn1eno in ospedale, dove, con1e .si sa, si entra· solo con la febbre alta. Le idee buone, però, fanno strada e, a un certo mo– ·mento, .le aderenti al Movimento Femminile Repiibblicano diedero vita a un progetto concreto che !'on. Macrelli pre– sentò in parlamento il 13 luglio '55, con il titolo: Assicu– razione sociale delle donne casalinghe. La p.roposta, che porta il numero 1709, prevede non un ente previdenziale, che peserebbe con forti spese di gestione, ma un sistema mu'tualistico, che permetta alle stesse interessate di ge– stire i fondi, costituiti dai loro contributi e da contributi dei Comuni e de!Je Province. Avveniva però che, nella stes– sa· data, anzi 24 ore prima, con il numero 1707 l'on. Mi– chelini del movimento sociale italiano ed altri missini e monarchici presentavano un alt1·0 disegno di legge sullo stesso tema e cioè: Istituzione di un ente di previdenza ed assistenza alle madri. Si tratterebbe di un nuovo < ()ar– rozzone >, l'ENPAM, alle cui entrate 'si dovrebbe· prov• vedere con i contributi delle iscritte e un sovraprezzo del 5 per cento sugli spettacoli, e a cui dovrebbero essere ammesse tutte le donne casalinghe - madri e no - che abbiano. un reddito non superiore alle 60.000 lire mensili. Il 21 luglio '55 ecco un terzo disegno di legge, il n. 1733, presentato. dalle onorevoli comuniste e socialiste Jotti, Nenni, Viviani, Rossi, Caporaso, con il titolo: Istitu– zione di una pensione e di un'assicurazione volontaria a favore delle donne di casa. Questa proposta dovrebbe com– prendere tutte le massaie con reddito familiare comples– sivo inferiore alle 600.000 lire annue ·e i contributi dovreb– bero essere pagati dai datori di lavoro, con un contributo addiziona le su quelli dovuti all'INPS, per le assicura– zioni gen·erali obbligatori~. E' chiaro che da questa corsa elettorale in favore della donna non potevano essere assenti i democristiani, i quali pme•presentavano il 23 luglio '55 una proposta (n. 1737) a firma dell'on. Titomanlio e altri per una Assicurazione volontarfo a favore della casalinga aperta a coloro che hanno un reddito personale inferiore a 120.000 lire annue con il pagamento di quote mensili, da· parte sia delle in– teressate che dell.o Stato all'Istituto di Previdenza Sociale. Restà da parlare dei socialdemocratici, i. quali si sono associati alla pr.oposta repubblicana, dei liberali, i qu_ali pare stiano anch'essi preparando un loro progetto, affidato alle .cure della .moglie dell'editore Garzanti e che ~ovrebbe comprendere tutte le donne, ricche e povere. La co;..temporaneità di tante proposte sembra fatta per accrescere la confusione e mettere in imbarazzo chi de'Q"e decidere . .Se occorre riconoscere all'iniziativa: repubblicana il merito. dell'anzianità e un notevole senso pratico, si può fin d'ora prevedere che la Camera· adotterà una pro– posta che- concilierà i differenti punti di vista e conterrà, speriamo, il ineglio di ognuno. · Essenziale- è che si arrivi a garar,tire alle casalinghe un minimo di sicurezza per l'avvenire, ténendO presenti i loro· interessi. e -non quelli del partito che più. si è dato da fàre per acquistare benemerenze. ·

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