Nuova Repubblica - anno III - n. 30 - 2 ottobre 1955

8 (Primt' n11ffripa1io11i sullrt moda mnschile 19:iG: ritoruo etl classico; bn11dita o(Jni slr<wa(Jaww: ~UJ}/>dlo tli rioore,· c1·<walta a colori sobri; collo chiuso alto e diritto; /icwchi 11<u1 molto svasati) (Di.~. di Di110 Boschi) Preoccupazioni in casa R.omita OPERAZIONE FALLITA A s. MARINO FASCISTI E PRETI Abbiamo •·iaevuto e pubblichiamo; Eg,.ègio Dir~ttare, ROMA, 31 agosto 1955 mi paré che sia· ormai diventata una consuetncline ciel Sùo giornale quella "di dénigrase i socialisti deinocratici e di dare giudizi positivi. sngli atteggiamenti del I'Sl. Io non discuto le idee politiche S.ue e dei Suoi ami<:i, ma credo che sarebbe loro dovere osse1·,·are una maggiore op– biottivitìt, rinunciando a certe· .esagerazioni e defol'lnazioni polemiche, che denotano troppo palesemente sentimenti di rancore. Conosco bone la situazione di San Marìno, perché sono deputato del collegi'o di Bologna, verso il qnale gravita la piccola Rèpubblica. Conosco personalmente tutti i dirigenti del Pa,·tito Socialista Democratico Sanmarinese, e credo <1ncl1edi conosce,·e discretamente gli altri partiti della pic– <iola Repubblica. ., ·. E' per questo che trovo veramente indecotoso L'arti– colo apparso sul n. 25 della Nuova Repubblica, nel qnnle si afferrna che il popolo sanmarinese, nelle recenti ele,.ioni, ha detto no nl clerico-fascismo. li Suo giornale ò arrivato dunque a mettere i socialdemocratici nello stesso calderone dei fascisti! A tanto in Italia non erano arrivati, fino ad ora, nemrneno i conumisti. Il sig. Alessandro Ro,·eri nel summenzionato articolo si è divertito a dipingere la lista della Democrazia Cri– stiana come una lista cli fascisti, fingendo di ignorare che di ex fascisti. ve ne erano in tutte le liste sanmarinesi, come ve ne sono in tutti i gruppi parlamentari italiani, nessuno esclt1so; Per quanto poi concerne il sig. Baldncci, dipinto come fascistone, è notorio che egli, dopo essere stato inizialmente fascista, si ·rihellò apertamente contro il regime, fino ad essere imprigionato. Se qnesto si potesse dire di tutti gli ex fascisti ita.liani, credo che ta.nto io cJ:,e Lei ne potremmo essere assai lieti.· · Né i principali rappresentanti dell'APIL (lista para– fascista presentatasi nelle elezioni del 1051) figuravano nella lista DC, come sembra far credere il sig. Roveti. E' dunque completamente falso che i socialdemocratici si siano alleati con una. lista democristiana parafascista .. La DC di San Marino J1a le stesse caratteristiche della DC italiana; e non si vede perché quell'alleanza che in Italia viene criticata sì, ma entro certi limiti, debba essere con– siderata a San l\'farino. addirittura ultrareazionaria. Per quanto concerne la composizione del Partito So– cialista Democratico Sanmarinese, posso assicurarLe che i principali suoi esponenti sono conosciuti da noi da molti anni come socialisti. Essi però ci clicevano di non militare nel partito socialista sanmarinese in relazione alla politica decisamente paracomunista dei suoi dirigenti. Non vedo perché si tro,·i tanto da -ridire se essi, incoraggiati dai so– cialdemocratici italiani, hanno deciso, qualche mese prima delle elezioni, di costituire il partito. Mi pare perfettamente logico clie, soprattutto alla vigilia delle prove elettorali, coloro che hanno un'idea politica sentano il dovere di co– stituire un'organizzazione. La stessa cosa fecero del resto i Snoi. amici cli Unità I'opolare alla vigilia delle elezioni del 1953. . Il Suo corrispondente da San Marino, piuttosto che andare a corcarn se qualche candidato delle liste di opposi– zione era stato fascista (senza peraltro indagare sulle liste governative) avrebbe fatto bene a parlarci di altre cose. In primo luogo avrebbe fatto bene a dhci se risultava con– cretamente che il PSDI e in genere i partiti_ di opposizione difondessel'O interessi conservatori e 1·eazionari. Questo il Suo corrispondente non ce lo ha detto: il che ci lascia sup– porre che non avesse molto da dii-e su questo argomento. In secondo luogo il sig. Alessandro Roveri avrebbe fatto bene a indagare circa l'onestà, la correttezza, e le doti morali in genere dei candidati del PSDI, per dirci se risultasse che essi non meritavano la fiducia popolare. La stessa cosa avrebbe potuto fare pe,· i candidati della De– mocrazi_a Cristiana, e naturalmente anche per i candidati dei partiti governativi. In una repubblica che ha le dimen– sioni di un comune italiano anche queste cose hanno no– tevole importanza. In definitiva, egregio direttore, voglio dirLe che quel– le pochi?_persone coraggiose e volonterose, le quali hanno deciso, ar costituire il Partito Socialista Democratico San– n1arinese, non sono asservite a nessnn interesse conserva– tore, non sono succubi della democrazia cristiana, sono lontane da ogni nostalgia fascista quanto i militanti del movimento cli Unità Popolare, hanno dei sentimenti ge– nuiuan1ente socialdemocratici, e sono infine delle persone oneste e specchiate, rispettato da tutti, e non meritevoli delle spiritose ironie del sig. Alessandro Roveri. La mia posizione non mi consente di andare oltre e di scendere sul terreno della polemica politica. Se no, si potrebbe dire· che ho mancato di delicatezza nei confronti della Repubblica Sanm{rinese. Voglia. gradhe i miei osscqni. Luigi Preti L ' ON. PRETI, da quel democratico d'antica data che è, si preoccupa - e come dargli torto! - del suo colle– gio elettorale: tanto pii, che a tutti è nota. la curiosa vicenda della sua convalida, tuttora in sospeso davanti alla Giunta dell·e Elezioni. Egli non poteva quindi non intervenire in 11na faccenda che lo riguardava da vicino, la conispon– denza del nostro Rovel'i a.pparsa sul n. 25 di Nuova Repttbblica del 28 agosto: cd è intervenuto con quella genemsa burbanza di difensore d'ufficio della DC, che gli è eia tutti (e soprnttutto clall'on. Fanfani) riconosciuta. Per fortuna, la sua alta posizione di responsabilità l'ha fatto contenere, per non dar luogo - com'egli giustamente te– meva - a preoccupanti complicazioni diplomatiche con la vicina repubblica; ma non gli ha impedito di compiere una scorrettezza giornalistica (ci perdoni on. PI"eli, ci perdoni) pubblicando su « La Giustizia» clell'8 settembre la lettera a noi diretta. E sta bene: per parte nostra, non abbiamo avuto fretta, nel desiderio di l'ispondergli con quella pun– tuale esattezza ch'egli ce,tamente si meJ"ita. 1) Nessuna consuetudine di cliflamare il PSDI né al– cun ranco.-o eia parte nostra per i dirigenti cli quel partito. Che diamine! non furono proprio loro che, nella prima– Yera del '53, ci consentirono gene1·osamente di portare il nostm contributo al fallimento della legge maggioritaria? Se mai, ecco, un giudizio politico, cli intelligenza politica, non proprio entusiastico. 2) Esperite nuove accurate indagini, non sembra che la qualifica di fascisti (ex, s'intende, cx) attribuita dal no– stro Roveri ad alcuni dei candidati della lista DC fosse pro– prio arbitra1·ia. E' vero o non è voro p. es. che il Balclucci fu tra i «fondatori», poi consigliere e reggente fascista, e pedino direttore del non dimenticato «Assalto» di Bo– logna? Ma, soccorre il Preti, egli « si ribellò apertamente contro il regime, fino ad essere imprigionato». Allora, sup– plemento d'informazioni. E' vero che pii, tardi il Bellucci si scontrò con gli interessi della famiglia Gozzi, la quale monopolizzava il potere localo e gli montò contro acldirit- (78} µuova repubblica· tma un processo; ma il Balclncci non conobbe né persecu– zione né confino politico, e 11011poténdo più 1·estare per ragioni personali a S. ~1arino, continl-lÒ a, vi,·el'e indistur– bato a Roma. Quanto ad altri candidati dc: Federico Bigi fu comandante delle organizzazioni giovanili fasciste e vico comandante delle Squadre d'Azione fino al 28 luglio '43; l\Iarino Bcncclctlo Belluzzi, consigliere del Consiglio fa– scista e comandante delle medesime squadre fino alla stessi, data; Carlo Balsimelli fu consigliere e Reggente fascista. \'ode on. P1·eli, poiché noi siamo stati antifascisti sul serio non abbiamo nrssuna difficoltà a passa,· sopra a qnesto cose e a fa,· fìnta di climentica,·e. Ma la .-toria resi!, la sto1·ia: Lei ce l'insegna; e poiché ci ha invitato a. cantnro, cantian10. 3) Vi erano, fra i candidati governati,·i, egualmente degli ex-fascisti? Non. lo sappiamo, non abbiamo potuto aéce1·tado, né comunque lo ~eghiamo per princ1p,o: ma psrché mai né Lei né il sig. Balducci hani\o fatto dei nomi,. hsnno citato dei fatti? 4) Rispettabiliti, dei socialdemocratici sanmarinesi. E chi l'ha mai messa in dubbio? TI nostro corrispondente si limitava a scrivere testualmente: « la Democrazia Cristiana Sanmarinese, alleata dei fascisti dell'APIL nel '51, ciel Pa,·tito Socialista Democratico Sanmarinese quest'anno>. E ancora: « quell'alleanza con un partilo che ha aperto le b1accia > ai fa.-cisti. E' Yero, e ne diamo atto ,·olentiel'i alron. Preti, che nella lista democristiana non fignravuno come candidati elementi gi,ì candidati nella lista del– J'APIL, ma quale significato politico si può attribui,·e alla. clecisione dcll'APIL, alla vigilia delle elezioni, di ritirnre tutti i prop1·i candidati, in favore della lista democristiana alleata con quella socialdemocrntica? Qnella. decisione fn annunciata alla cittadinan7.a con un rnanifcsto, cli cu.i in calce riproduciamo copia per edificazione dei nostri lettori; e· quanto al neonato Partito Socialista Democratico San– marinese, basteri, citare qualche espressione del suo ma– nifesto elettorale per coglierne la geniale linea politica: « in seno all'Italia ed al mondo democratico, un'isola co– n,unista 1·appresenta nn controsenso as.'-.urdo, e il nostro Paese, per as~icnrarsi la stima, la fiducia e la bene,·olon– za dei goYerni occidentali (sic!) ha bisogno della collabo– razione di tutti i cittadini a tendenza democratica>; « il Partito Socialista Sanmarinese, strettamente legato al co– munismo, rnppresenta l'arbitrio, la dittatura, il totalita– rismo e tende a sopprimere la liberti, della Patria »; o ri– cord.are che J;o Sta.to, organo dell'APlL, il Lo aprile at– tacca va i socia ldcmocratici come « borghesi », perché chie– devano la ridnzione delle imposte, e la modificazione del patto colonico a favore dei proprietari! Sembra dunque pinttosto ardita l'affermazione dol– l'on. Sottosegretario: « E' dunque completamente falso che i socialdemocratici si siano alleati con una lista democri– stiana para fascista». li carattere de.ll' allenza e la pe,·sona– lit,, di alcuni dei maggiori candidati dc sono stati suffi– cientemente lumeggiati, ci s<-mbra, dalle poche notizie .ri– portate di sopra; e la natura apertamente reazionaria della DC sanmarinese non è un mister-o per hessuno. · Vorremmo solo consigliare all'on. Preti di non rischia– re, per l'avvenire, figure di questo genere, in vista non solo della sua · carica, ma anche dei suoi elettori che, forne stanno assottiglia!,dosi. * Ecco il testo del mamifesto dell'APIL: A. P. I. L. ASSOCIAZ. PATRlOTTICA INOIPENPENTE DEL LAVORO CITTADINI! Ai socialcomunisti non è giunto gradito l'annuncio che l'APIL non presenterà. in queste elezioni. una propria lista. né designerà candidati nelle liste di altri raggruppamenti politici. Costoro facevano mollo assegnamento su una presenta. zione dell'APIL; e non certamente per simpatia, avendola essi perseguitala nel corso di tutti questi anni e avendole im– pedito di esprimere adeguatamente le proprie critiche e di svolgere una normale attività di partito. Il loro scopo era ben allro: porre in crisi. con ulteriori divergenze. con dispersione di energie e di voli. lo schiera– mento anticomunista, accrescendone le probabilità di in– successo. Di fronte al fatto compiuto del ritiro dell'APIL, gli am. bienti del governo si, sono posti a rumore. Adusali a concepire i problemi politici sollo il profilo commerciale, i rossi hanno chiesto quale prezzo avessero pa– gato la democrazia cristiana e il partito socialista democra– tico all'APIL, per ottenerne il sacrificio e, constatalo che la rinuncia era in atto. hanno essi stessi offerto un prezzo a no; dell'APIL. tentando di far leva su presunti rancori dei nostri aderenti verso capi democristiani e socialdemocratici, allo scopo di indurli a votare per le liste socialcomuniste o, quantomeno. scheda bianca. e prospettando vaghe e diaboli– che intese fra gli alli papaveri del nostrano marxismo e- i fascisti immarcescibili dell'APIL, per l'occasione divenuti onesti e patrioti, dopo essere stati tenuti alla gogna. CITTADINI! A questo punto, per timore di perdere il potere e le po. sizioni. sono giunti i nostri nemici! Qualunque barriera e qualunque abisso essi sarebbero pronti a superare pur di salvare il salvabile. pur di tampo. nare una falla che ogni giorno di più si allarga irrime– diabilmente. Ma l'APIL non è una accolta di utili idioti, di franchi ti– ratori, di opportunisti. L'APIL è un partito che ha una tradizione politica, fon-· data sulla coerenza e sulla lealtà. Il suo attuale ·sacrificio non è stato pagato, perché com– piuto spontaneamente nella consapevolezza di una realtà che doveva essere affrontala con sensibilità politica e senso del dovere. L'APIL terrà ancora una volta fede alle proprie origini e alle proprie intemerate tradizioni. votando compatta per i partili antisocialcomunisti poiché solo facendo argine al co– mune nemico e fiaccandone la baldanza e il livore, sarà pos– sibile una nuova primavera della nostra Repubblica, un nuo– vo ordine di libertà e di democrazia. San Marino, 9 Agosto 1955 - 1654 d.F.R. La Direzione Centrale

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