Nuova Repubblica - anno III - n. 19 - 17 luglio 1955

8 ARRIVANO I SOTTO,SEGRtTARI Peggio delle cavallette (Dis. di Dino· Boschi) PREVIDENZA TERMALE di MARIA. LUIGIA ·G·UAITA S ·• GIULIANO TERME è un borgo ai pi~cli di qnei' bellis~imi colli pisani per cui i lucchesi « veder P.isa. non ponno »; da una roccia di un 'belliss.imo giallo rosso fiammeggiante nel sole, contornata da grandi ulivi che ricordano quelli della Calabria, sgorga una ricca sor– gPnte di acque calde, e l'aria intorno ne fumiga e trema, Queste acqué termali hanno avuto fin da tempi an– tichissimi alterni periodi di fama e di 'oblio. Furono in gran voga durante il Granducato di Toscana; ora la bella villa settecentesca dove il Duca di Lorena curava i suoi acciacchi, gli impianti termali e i bei giardini, risollevati dallo stato di squallido abbandono in cui erano éaduti, sono sede, fin dal 1937; di un Istituto di cura della Pre– videnza Sociale, C'è inoltre un albergo per privati, anche questo gestito dalla Previdenz&, e una sede della Pia Casa per i poveri della provincia di Pisa, La Pia Casa e;a l'erede dfretta di tutte le terme, che andarono a ·rotoli s<'tto la sua amministrazione, non abbastanza attrezzr.ta per gestirle, cosicchè l'intervento dell'Istituto della Pre– ,;;denza fu una provvidenza per le Terme e per il paese intero. L'Istituto, insieme a cinque o sei cave di calce idrau– lica sempre più o meno in crisi, rappresenta l'unica fon– te di guadagno per tutti gli abitanti del Paese, Essi accettano di buon grado il lavoro offerto e non avvertono l'ingiustizia del contratto che sottoscrivono, o almeno non fa modo organizzato e cosciente, Infatti il personale medico e salariato, qui come gli altd Istituti termali, è incredibilmente considerato sem– pre avventizio, con un trattamento a contratto che sca– de ogni anno: alla chiusura annuale tutti vengono au-· tematicamente licenziati, per essere poi, alla riapertura degli stabilimenti, riassunti su domanda, a discrezione della Direzione, L'interruzione del contratto porta alla perdita di una parte delle ferie, di una parte della tre– dicesima mensilità, e anche di una aliquota del premio di operosità; inoltre va anche considerato che avendo un contratto a scadenza, non ma.tura per loro il diritto al libretto delle ferrovie, concessione per la quale sono ri– chiesti almeno due anni di lavoro continuativo. L'aspirazione di tutti i salai·iati, medici compresi, consiste nell'ottenere che le Terme rimangano aperte in continuità anzichè per nove mesi, La Previdenza giustifica la chiusura a causa della stagione troppo fredda, poco àdatta alle cure termali;- ma se questi istituti: S. Giulia.no, Salsomaggiore, Battaglia, ecc, resta.no aperti fino al 20 di– cembre, non è chiaro· con qua.le criterio metereologico ven-· ga stabilito che alla fine di dicembre le cure siano ancora possibili, e non possano essere riprese che al 15-20 marzo, I salariati vedono del problema solo il lato· assillante dei tre mesi di disoccupazione (e quasi tutti hanno moglie e figli), ma c'è anche un. altro aspetto, quello che interessa gli assistiti, Se questi istituti restassero sempre aperti (bastando un'interruzione di venti giorni per pulizie e restauri) le domande di assistenza accettate aumentei·eb– hern ogni anno di qualche migliaio, e i turni potrebbero essere 1·iportati ai 15 giorni come era una volta, ahzichè ai 13 attuali, con maggiore beneficio di ogni assistito, O li assistiti sono nella grande maggioranza lavora.– tori,.:J;>er i quali i rispettivi datori di lavoro sono obbli– ga ti' per legge a 1·itenere e versare a loro volta le quote cli assicurazione fissate dalle tabelle. Alla- pensione che fa Previdenza pagherà al lavoratore (al cinquantacinquesi– mo 11,nnod'età per le donne, .al sessantesimo per gli no– mini, quando l'assicurato non preferisce versare ancora per cinque anni quote volontarie per aumentare propor– zionatamente la sua futura pensione, pur sa.pendo che così diminuirà la durata della stessa.), la Previdenza, bontà sua, aggiunge le cure termali e sanatoriali a completamento delle Casse mutue. Il lavoratore ha dunque diritto, nel caso di determina– te malattie, a tre anni di cure tel'lnali. Alcune assic.mate volontarie hanno trovato il modo di prolungarne la cura; allo scadere dei tre anni fanno domanda di essere messe in pensione, la Previdenza chiede loro il perchè ed esse denunciano i loro acciacchi; dicono che si devono curMe, che non possono seguitare a fare ulteriori versamenti e che si contentano della pensione ridotta. La Previdenza, in questo caso previdente, promette subito e volentieri altri tre anni di cure pmchè le assistite seguitino i versa.menti. E' un calcolo che conviene alle singole assicurate, ma un calcolo che conviene ancora di più alla Previdenza. E così alcuni beneficiano maggior– mente di queste cure al posto di altri che forse ne avreb– bero maggiore necessità; basta entra.re nel girn. Ma che proprio la Previdenza sorta per assistere i lavoratori, tutti i lavoratori, e con un giro annuale di miliardi, faccia di queste esose economie e, usi poi con i propri salariati un contratto di lavoro che non ha nulla di sociale, mantenendoli avventizi a oltranza, lascia. dolo– samente stupiti. E ancora un altro sospetto si affaccia: che questo contratto, così tenacemente difeso nelle alte gerarchie, sia conservato più che per una ragione di economia per un fine discriminatorio, Questo non è ancora successo a S. Giuliano, dove il direttore delle Te:rme è popola.re : asc9lta le lamentole <lolle donne del paese durante i turni femminili e più ancora capisce le preoccupazioni dei mariti (sorridendone un poco) durante i turni maschili. Così tutti amici, Alla Camera del Lavoro, pure conoscendolo per un ex fascista, ne parlano bene:· per ora non si è mai valso della sua autorità per non riassumere q~1alche salariato, benchè siano tutti PC. Il che si deve, spiegano,- alla lettera che egli chiese e ottenne nel '45 da.J CLN locale per essere riconfermato nel suo vecchio posto, Auguriamoci che l'idil– lio duri per molto ancora e che qui non si faccia -sentire nessuna discriminazione politica. A conclusione di questa affrettata nota, sugli aspetti meno conosciuti della Previdenza in atto, ci possiamo domandare se qu~sta Istituzione sia il risultato di una moderna e sana Previdenza sociale o non piuttosto una emanazione della Provvidenza divina, che non è sempre equanime, giacchè imperscrutabili sono le vie del Signore. nuova repubblica I· -ARIA'- DI MILANO f ACANZE ESTI ~ ELETTURE BORGH A RIA DI VACANZA, I beat·i possidentes hanno già spedito le famiglie e la sera rinnovano l'eterna illu– sione_ di ogni anno di un ritorno allo scapolato, scia– mando per le trattorie con giardino e piste da ball~ e fa– cendo gli occhi di pesce frìtto alle ragazzine, Dopo cinque giorni saranno stufì di delusioni e si rifugeranno in casa .per stare comodamente in pigiama e pantofole, Altra faccenda per gli operai e impiegati, In attesa del loro turno cli vacanza, che passeranno nei borghi del Varesotto o sui laghi o nelle pensioncine al mare, si pi– giano tristemente nei tram o anancano in bicicletta, o . quando stanno così così sfrecciano sui motoscooters. facen– dosi maledire da automobilisti e pedoni. In tram si sta male, Si ha nn bell'aprire i finestrini: vi si installano e vi si pigiano in sette o -otto e quellj che son dentro sbuffano, sventolano i giornali con facce severe ... o adirate. Meglio noi). discutere verso l'una sui· tram di Milano: c'è caso di sentirsi dire: « Lei non sa con chi parla». Proprio ieri un giovanotto, rimbrottato da un anziano signore con pancia perché impedì va il passaggio, tutto occuTiato com'era a curvarsi ~erso una ragazzina, seduta, gli rispose con sal'Casmo: « Stia calmo, altrimenti le scop– pietà il· fegato ». Il signore con pancia si calmò di colpo e replicò: « Lii ch'el staga qiiiet; nim mangi"m e be"m » (Lei stia quieto, ché noi mangiamo e beYia.mo, ce ne fre– ghiamo, insomma), Scenette di questo genere, rarnmente con fine pitt drammatico, sono di ogni 01·a. Gli ambrosiani, originari o di importazione, sono paciocconi, nonostante leggano Il Cor– ~ie,·e della Sera, La Natte e l'Unità. I più pacati Corriere Lombardo e Avanti! hanno un pubblico più ristretto, e ri– strettissimo Il Popolo e La Pat,-ia, anche se per il mal di fegato dànno il lorn ansioso contributo. Volete delle cifre? O.on sufficiente approssimazione.sono le seguenti (si dice appunto delle copie distribuite a Milano): Co1·1-ie1·e della Sera 80,000 La Notte 21,000 • La Patria 4,000 l'Unità 25,000 Avanti! 10,000 Cor,-iere Lombardo 10,000 Il Popolo 3,000 Du11que voi avete· 115,000 copie di giornali conser– vatori o r~azionari .( Corriere della Sera, La Natte, La Pa– t,ria, Corrie,·e Lomba,·do) ; 35,000 copie di giornali di sini~ stra, e 3000 del giornale democristiano, 1· inforza.to con 5000 circa dell'o1·gano della Curia, L'Italfo, diretto da monsi– gnor Pisoni. L'opinione «laica» si rifugia in piccola parte nella lettura dell'Avanti! ( che potrebbe guadagnare molti let– to1·i se facesse ulteriori passi verso un tof\O più obbiettivo e se riuscisse ad a.rricchire i servizi) e, piit in quella de La Stampa di 'forino, la qu_ale, a quanto pa.re , fra edizione antimeridiana e pomeridiana, vende circa 70,000 copie. Cosa c'entra tutto questo con le vacanze? E diamine, c'en– tra perché quella delle vacanze è l'unica epoca in cui i buoni borghesi, industriali, commercianti, dirigenti d'azien– da, trovano il tempo di leggere il giornale. Per tutto il resto dell'anno dànno uno sguardo distratto ai titoli po– litici o di cronaca del Corr-iere della Sera, leggono qualche volta il fondo, e comprano a sera tardi La Natte per leg– gere i comm~nti fumettistici sui films e scegliere il cinema. I_nvece in questa stagione, avendo qua.Iche ora di solitudine in casa, si rifanno una cultura politica; e gli càpita a volte di addormentarsi sul commento di Panfilo Gentile, che gli cade sullo stomaco servendo da_ cataplasma. A Milano dunque normalmente si leggono poco i gior– nali, pochissimo i libri. Ma capirete, in una città che con– tiene bene o male, tra residenti e « ambulanti », due mi– lÌoni di persone, i libri se ne vendono pur sempre, in cifra assoluta, C.hi si vende di più nelle librerie? Moravia « a scatola chiusa», Pratolini, Rea, 'In una libreria di moda. l'altro giorno, una bella signoi:.a bionda sui trenta– cinque disse al commesso:-. « Mi dia l'ultimo Moravia». « Il disprezzo?» chiese il commesso. « Se è l'ultimo, mi dia qnello » 1·ispose la bionda 9reatura con voce flautata. PIC

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