Nuova Repubblica - anno III - n. 19 - 17 luglio 1955

f-'?. nuova PIER! ANNA Vfa Campane 4 . r Comitato dirett.: TRISTANO CODIGNOLA ( dirett. resp. ), PIERO CALEFFI,PAOLO VITTORELLI.Segret. di red.: GIUSEPPE FAVATI, Direzione e redaz.: Firenze, Piazza della Libertà 15, tel. 50·998. Amministraz., Firenze, Piazza Indipendenza 29, tel. 483-2ò7/8, Autorizz. del Tribunale di Firenze, n. 678 del 30 dicembre 1952. P'rinted in ltaly. St. Tip. de «la Nazione», Firenze, Via Ricasoli 8. 67 - ANNO IIl • N. 19 L'ASINO ·I)lBO l{IDANO M ODESTA LA POSTA POLITICA dei partiti di mag. , gioranza, modesti gli uomini e corte le briglie che li guidano: modeste. perciò le soluzioni delle crisi politiche e le formazioni politiche che esse producono. Questa opaca realtà di fondo e di sottofondo dovrebbe ren– derci guardinghi degli ottimismi semplicisti; questa massa vischiosa di interessi che reagisce come il caucciù dovrebbe insegnarci la più economica pudicizia quando si parli di apertnre, svolte ed altre parate. E deve abituarci, noi di Unità Popolare, a considerare con realistico distacco que– ste manovre ed il nostro compito in confronto a questa . condizione di cose. Non è che la stessa esperienza del governo Scelba non avesse convinto i democristiani anche i più cauti e tim~– rati della necessità di dare alla 0 prilitica del partito un mi– nimo cJ.ideterminazione, e quindi di capacità di scelta ed un nùnimo quindi di coerenza, almeno apparente, con i giu. ramen ti congressuali. Ma le briglie le hanno in mano l'Azione Cattolic'a, i finanziato1'Ì diretti dei partiti minori, et coetera. Le pOS$ibilità di movimento sono assai ridotte; e così, dopo infinito confabulare, litigare e me1·canteggiare, tro– viamo quasi sullo stesso luogo politico, al posto del vec– chio, un nuovo quadripartito. Qualche novità c'è. E la più importante sta forse nel– l'impegno di Fanfani. E' il segretario e responsabile del partito che, ravvisata- l'incapacità della DC di assumere nuovi e diversi rischi politici, ha trattenuto Segni sulla chi. na delle soluzioni mon0colori (sia pure arricchite da frange laiche), ha trattato,· mediato e cucinato il ministero. Ieri sosteneva il governo Scelba con la pa1·simoniosa condiscen– denza della corda: che tien ·su l'impiccato; ora è impegnato ·nella sorte del nuovo ministero. E dovrà prender la re– sponsabilità delle eventuali soluzioni successive. Dicono i commentatori benevoli che il governo è spo– stato più a sinistra. Diamo credito all'on. Segni. Attendiamo alla prova l'on. Tambroni, sperando che la sua scelta si riveli migliore di altre ch'erano state temute. Diamo credito al laicismo clell'on. Paolo Rossi. Ma dopo la prova fatta non possiamo più darne - purtroppo - alla politica del– l'on. Vigorelli, e la politica industriale sembra ispirata al più classico tira-a-campare. E se al posto dell'on. Medici si trova oggi l'on. Colombo, la perequazione tributaria è stata aflidata all'on. Anclreotti: sorpresa che ha fatto traseco•· lare, anche sulla capacità clell'on. Segni di distingue1·e tra destra e sinistra. Ed ancor più snllo spirito di sacrificio ed illimitato coraggio del PSDI, capace di immolare alla mi– st.ica ciel quadripartito, ben noto palladio delle libertà de– mocratiche, l'unica riforma democratica ch'esso aveva. av– viato e l'uomo più equilibrato per condurla_in porto. Un punto di vantaggio va tuttavia segnato. E' l'impe– gno dell'attuazione ed osservanza costituzionale, sul quale ha - com'è noto - influito un'alt1·a auto1·ità esterna. Au– guriamo di poter dar atto all'on. Conella di una vigorosa azione realizzatrice. Ma è su un altro piano che attendiamo con grande interesse, quasi con ansia, l'opera del ministero nuovo: sul piano dell'indirizzo e della pratica .quotidiana di. governo. Considero assai più deleterio dell'« immobilismo» legisla– tivo e caratteristico del tempo Scelba la discriwinazÌone, penalizzazione, taglieggiamento del cittadino di fede non quaclripartita, colpito in ogni momento della vita pub– blica e ciel suo lavoro. Finirla con questa mentalità ~ pra– tica di 1·egime: ecco quello che pii, di ogni altra cosa potrà render tollerabile il tempo Segni. Non sarà un nuovo corso. Se la guerra fredda di Scelba è stata motivo determinante della strenua affezione 'delle forze conservatrici internazionali e nazionali per il • Un numero L. 40. Estero L. 50. Un numero arretrato L. 50. Abbonamenti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. L. 800, trim. L. 450. Estero: L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 1.0.000. CIC post. 5/ 6261, «La Nuova Italia,, Firenze. Gli abbonamenti de– corrono dall'inizio del mese. Per pubblicità rivolgersi all'Ammi• nistrazione. Tariffa: L. 15.000 per inserzioni di mm. 70 per colonna. ESCE LA DOMENICA Un pugno di mosche? (lla/y's Ncws Photos) quadripartito considerato come la più valida « cope1·tura a destra> e la più brillante presa in giro della democrazia, la perma.nenza ufficiale al governo del pa!'tito libe1·ale resta pur sempre, anche con un'aria diversa, efficace garanzia di immobilismo, anche - dice La Stampa - buttando a mare i patti ag1·ari. Efficace ga1·anzia soprattutto a causa della intima de– bolezza della democrazia cristiana, così divisa, così p1·iva di volontà politica unitaria percht1 priva di una massa elet– torale che sia essa stessa a controllare. l;'igurarsi se un par– tito determinato e sicuro di sé avl'ebbe trascinato per tanti mesi quelle umOl'istiche e penose commedie della chiarifi– cazione, sempre perplesso ed irresoluto come l'asino di Bu– ridano tra la destra e la sinistra. Se questo partito aveva una rotta siòura poteva es– sere la politica del piano Vanoni. Si veda qual prova d'in– certa fiacchezza· dia la stessa composizione di questo mi– nistero, nel quale a·vanoni si cli, quel ministero delle fi. nanze e gli sfugge il controllo della politica dell'indnstria e del lavoro. E tuttavia da quegli impegni presi, sia pure pinttosto velleitariamente, a Napoli e pre ·i, anche internazional– mente, da Vanoni, la DC non può dissociarsi. E' sn cli essi che va data battaglia. Oggettivamente considerati, si può sviluppare sulle loro linee una politica di democrazia so– ciale organica e realistica. E' su qnesti temi snoi, e da essa non rinunciabili, che l'!- DC va impegnata; è su di essi che il dialogo, la polemica, l'emulazione si pnò sperare pos– sano essere fecondi di sviluppi. Fragile anche questa fo1rnazione politica, corrosa dalla sca.rsa funzionalità, dai latenti contrnsti d'interessi, dalle rivalità non sopite. Assai limitate le interne ed autonome capaciti, di evoluzione politica della DC; definitivamente fuori del gioco democratico i partili minori. Occorre pre– para-rsi ad un'ampia battaglia popolare .che 1·aggruppi de– mocratici e socialisti su definiti e 1·ealistici programmi di gove1·no, e prevenga la rapida e ingloriosa conci usione cli questa Legislatura, deteriorata da progressive pl'Ove d'im– potenza, nel più grezzo· scontro elettorale. FER.RUCCIO PARRI e Nuova Repubblica » è settimanale politico e di cultura. Esce la domenica. Manoscritti, fotografie e disegni, anche se non pubbli– éati, non si restituiscono. Diritti riservati per tutti i paesi. Ogni riprocfuzione, anche parziale, senza la cit~zione della fonte è vie• tata. 11 pèrìodico viene inviato gratuitamente in saggio a chiunque ne faccia richiesta. Spedizione in abbonamento postale Gruppo Il. 17 LUGLIO 1955 - L. 40 Nehru aRom L E VISU'E DEI PRIMI MINISTRI e dei personnggi ufficiali in ge1iere non fanno iinpressione ai ronuutt, scettici e maliziosi e che cli .grnndi uomini ne hanno visti tanti passa,·e. Ma per Nehru è staio diverso. L'arl'i\'O di Nehru è stato quello di un an1ico e si sono visti i marciapiedi assiepati di gente in attesa e che parlava di lui con1e se ravesse sen1pl'e conosciuto, con1e se non YO– nisse da un paese ai confini del mondo, di cui sQlo lo favole e il cinematografo hanno dato noti.zia agli italiani. Mi trovavo su uno cli quei marciapiedi, mentre è pns– sata la macchina del Premier indiano, con la sua .. coppo– letta bianca e il suo soni ·o smagliante e avrei voluto che in mezzo alla folla di gente semplice ci los:ero stati anche quegli uomini politici ~empre alla ricerca di una popolill'ilì, •he, pe1· qtianti sforzi facciano, non 1 ottel'J'ano mai. Jn q11~l momento essi avrebbero capito il segreto dalle cose giu~to e· schiette, l'influenza deJle condotte· umane e lii1eal'i, la grande speranza che si può suscitare nei nostri simili, solo spogliandrisi di vaniti, e di appetiti e mirando ad un'a,-ione solida e concreta e nel tempo ste!!';o piena di bonti, e cli poesia nell'interesse di tutti. Dai finesb-ini della macèhi– na, ornata net cofano di bandiere italo-indiane, con ac– canto la giovane /ìglin incantata dal sole di Roma, Nehru guardava la gente che lo applaudiva-affettuosamente, che lo salutava con le braccia alzate e metteva questa genio accanto a tutte le folle da lui incontrate nel suo gran viaggio di pace: le foll~ di Praga, di Mosca, di Belgrado, di Va,·savia, tutte con quella luce negli onchi, tutte cnn qÌ,ello slancio di amicizia, di gratitudine, di spernnza. Ho rivisto Nehru nel salone affollato del grande al– bergo romano, per la conferenza stampa. Sotto i riflettori accecanti, bombardato dai flash, serrato da tutte le do– mande come in una corazza troppo stretta, preso di n,ira dalle stilogrnlìche internazionali puntate sui taccuini, era sciolto, riposato e sicuro come se passeggiase al tramonto lungo il sacro Cange. Una sicurezza che veniva da dentro e che nulla poteva smuovere. In~idiose richjeste: ave,·a forse visitato lo stabilimento atomico in Russia! Nutriva egli ancora fiducia, o meno, nella pace mondiale, dopo il suo viàggio? Quale era il suo pensiero sulla questione di Goa ! E sulla conferenza di Bandung? Era soddisfatto cl<'i colloqui con Segni e Martino? E che pensava dei paesi satelliti! Era forte, in India, il partito comunista? Le risposte cli Nehru rimbalzavano pronte, ferme, non convenzionali. Erano le risposte di un uomo che non è al servizio di nessuno, che non si preoccupn di piacere a Tizio e di dispiacere a Sempronio, ma serYe il suo pen– siero e la sua verità, si muove dietro l'impulso irresistibile delle sue convinzioni, della sua fede: « Non dimenticalo, signori, che io rappresento un movimento rivolr1ziona1·io. Come individuo non conto niente, ma sono pol'tavoce de.t- 1',.spirazione di centinaia di milioni di indiani. L'Asia ha voluto esser libera e chiunque non capisse la forza del SLto cammino ascensionale mostre'i·ebbe cli non aver capito nulla di quanto succede nel mondo. Ottenuta la liberti,, dobbiamo oggi lav0l'a1·e pe\· offrire alle nostre popolazioni tin piLt alto livello di vita ed è per questo che lottiamo per la pace del mondo, senza la quale non c'è scampo>. · Cadevano, di fronte al chiaro linguaggio, le povere domande astruse e le insidiose domande-trabocchetto di ta– luni pennaioli, al servizio di esigenti padroni. I p1·oblemi si scarnivano, diventavano tutta sostanza, affrontati senza paura. Non c·era scampo. Nel riferire, bisognava esser chial'Ì, le riposte di Nehru non si prestavano al doppio gioco. Nell'aria arroventata dagli impianti televisivi pas– saYa il vento fresco di una delle libertà più manomesse in questi tempi: la libertà di informazione. Gli italiani avrebbero dovuto sapere quel che pensava Nehru, come lo avevano s<1puto i 1·ussi, gli jugrislavi, i polacchi, i coki. La scoppoletta bianca non è un copricapo dove si pos– sano farn giochi di prestigio. Per questi, il cilind,·o è indi– spensabile. E che i corrispondenti americani, francesi, in– glesi, ne avessel'O tenuto cbnto. « Vorrei che q uesta con ferenza dttra~se alt.'infinito ~, concluse Nehru nel prende.re congedo dai giornali'sti, e si capì che anche il sorriso gl i era stato concesso in dono per lottare in favore della pace, « ma mi aspetta qualcuno che non posso fare attende-re, il Presidente della Re– pubblica>. ANNA GAROFALO

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