Nuova Repubblica - anno III - n. 11 - 22 maggio 1955

.... .r-- 8 Un buon libro in ogni casa ( Dls. di Dino Boschi) CHE VAI 805 dollari e rotti N EL NOVEMBRE DEL 1954 il professor Felice Bat– taglia, magni6co rettore dell'università di Bololil'na, · raccogliendo messe di allori e lauree nelle varie università americane, ebbe, fra l'altro, la ventura di far conoscenza con alcuni illustl'i esponenti della Scuola Su– periore di Studi Internazionali, dal 1950 sezione auto– noma dell'università Johns Hopkins. Fu grande fo1·.tuna per il corpo accademico di detta scuola avel'e come ospite il prof. Battaglia; la grande in– certezza pe.,·durante dal 1941) sull'apertma di un .centro della scuola in una città dell'Europa occidentale ft{ ra1li• damente fugata; il magnifico retto.re approvò con entusia– smo l'idea· di éostitufre a B ologna il Centro Europeo e invitò la scuola. in questione a utilizzare gli edifici e i servizi dell'università bolognese. La presenza del sorriso diplomatico della signora Luce e del pizzo ministeriale dell'eccellenza Ermini dettero lu– stro il 22 febbraio 1955 alla solenne inaugurazione. Di– scorsi e brindisi di prammatica. Parlò infine il direttore ciel « Bologna Center >, C. Grove Ha.ines PH. D., che in– dicò i compiti e i fini dell'istituzione. Da uri opuscolo distribuito alla stampa, questi ultimi risultano riassunti nell'intenzione di fornire agli studenti « un tipo di educazione che li metta in grado di intrapren– dere una carriera nel campo internazionale >. Il program– ma- di ogni studente viene discusso e approvato da un ;cpi:qttato del co.rpo ac.cademico, comprende una serie di <;liscipline .rac<;olte ,in.. tre .gruppi: scienze economiche, di– ri~to ' é, sciQ.nZe ll;'R!lJini,strative, scienze politiche, riguar,• danti fra l'altro problemi di defunta attualità qnale la CED. I.a serietà degli studi è assicurata da clausole fonda– mentali•' secondo cui i candidati, se ammessi, dovranno Nersa.t·e per iso.rizione e frequenza là sofuma di 805 dollari (oltre mezzo milione) più un contributo imprecisato per altre spese straordinarie e tasse; e durante il corso •do– vranno « mantenere dei livelli di profitto negli studi e di condotta personale ohe possano essere considerati soddisfa– centi sia dal direttore del Centro ohe dal corpo acca– demico>. Non per mettere il naso in cose ohe non ci riguarda– no: ma abbiamo tutta l'impressione ché a Bologna si vo– gliano preparare i quadri di una certa politica americana in Europa: e che li si vadano a creare fra coloro ohe pos• son pagare quei benedetti 805 dollari non è senza signi– ficato. E' un modo per· offrire il destro a.i comunisti di parlare di imperialismo USA e di colonialismo culturale. Contro queste deduzioni, il magnifico rettore è insolto con ~obiti solenni espressioni, quali possono ~sse1·e solo sulle la.bbra di ohi possiede un vivo senso della e vera> libertà e, tanto per esemplificare < coram populo >, ba irrogato una « precisa ammonizione > all'irriverente estensore universi– tario d'una delle critiche maligne. Nel perimetro della vita dello spirito, libero da pas– sioni e instancabilmente alla ricerca dei « genuini valori>, gli 805: e (molto) rotti dollari hann·o veramente un peso rion meritevole d'un cenno di 1·isposta. II The Bologna Center della Sohool of Avanced International Studies sottò l'egida della Tbe Johns Hopkins University non può es– sere ·evidentemente ohe « organo di un ·più intenso ricam– bio fra europei ed ·europei e fra europei ed americani >. Forse il ricambio non assicura assimilazione e nutri– zione ·sufficienti: 60 gli ammessi, cli cui 30 americani. II 50 per cento degli « utili >. Pazienza: da cosa nasce cosa. E poi, mica ci vuole tanta gente, mica si tratta dei vèoohi pionieri. Figlioli, qui è in gioco una carriera internazionale: giudizio, e pensate ai genitori di qua e di lì, dall'oceano, ohe fanno tanti sacrifici per voi. Due minuti di silenzio Ci vorrà un po' di tempo perohè gli inglesi si rendano conto ohe le parole « Primo ministro > non si riferiscono più a Sir Wiston Churchill, specialmente in seno al partito li– berale dove esse si riferiscono ancora a Mr. Gladstone (Punch). Per la prima volta al governo della Gr!tn Bretagna c'è una maggioranza di allievi di Eton (10 su 18 seggi). Mentre questo riempie di orgoglio ogni madre ohe ha un figlio scolaro ad Eton, ha certo un effetto diverso sulle altre madri ohe mandano i propri figli nelle rimanenti 36.725 scuole dell'Inghilterra. · P. S. Per i genitori a~biziosi: tassa per la scuola di Eton: 360 sterline l'anno (7'ribune). La proposta fatta da un consigliere di Birmingham di dare una mezza giornata di vacanza agli studenti per il « Giorno dell'Impero> è stata accolta favorevolmente solo da parte dei giovani. I genitori, ansiosi di risparmiare a.i propri figli una delusione negli anni avvenire, credono· che siano sufficienti due minuti di silenzio (Punch). La delinquenza giovanile è in diminuzione, in Inghil– terra, dice l'annuale. rapporto dell'Ispettorato di polizia. Resta da vedere se i giovani banno cessato di essere delin– quenti o i delinquenti di essere giovani (Punch). Era. tempo ohe qualcuno desse una ~uova definizione della. democrazia, che sta diventando qualcosa di u~ ,po' vago, sia come parola che come modo di ·vita. A questa mancanza ha supplito un creatore· di modelli newyptkese. Due sue creazioni, identiche, in taffettà blu e vèrde, erano indossate in un ricevimento a ·Washington dalla signora Eisenb9wer e da un'altra signora. Intervistato, il creatore di modelli ha detto: e Non vendo mai direttamente al oonsuma.tore e di regola non faccio !Jlai un solo esemplare dello stesso tipo. E' questo ohe fa del nostro paese una grande democrazia> (Punch). nuova repubblica Spirifu trava~ di PAOLO PAVOLINI D OLORI, .ANSIE, GIOIE, angosce, turbamenti, ire e soprattutto paure si sono incalzati in questi giorni nel magnanimo cuore dell'on. Scelba: tutto ei provò. Lo dimostrano le sue fotografie apparse sui giornali, fedeli documenti di uno spirito. travagliato. Apparentemente tutti volevano fal'gli le soa1·pe: l\iala– gocli era contro di lui perchè era contro il quadripartito, Saragat perohè era fa.vorevole, Villabruna, non sappiamo perohè, era contro anche lui, Gonella e Andreotti oontl'8- rissimi: avevano il loro uomo in mano e pensavano fosse giunto il momento di sistemarlo a dovere. Poi Sara/!at tenne consiglio e divenne favorevole mentre Bonfantini dn · favorevole tornò contrario, Villabruna ta.oque, l\Ialagocli disse ohe toccava alla DC prendere una decisione, la « con– centrazione» rispose ohe toccava à Saragat, Saragat con– trorispose ohe fare e disfare i governi era compito del par– lamento, non suo, La Malfa e Pacciarcli a.ffem1a1·ono ohe il PRI aveva fatto l'Italia. Insomma tutti, volevano· e non volevano, poi il presidente Gronohi fece il discorso cl,e fece e gli oppositori giubilarono mentre Scelba era affranto. Si sperava e si temeva ohe il Presidente avrebbe licf'll· ziato .Scelba e iniziate le consultazioni per il nuovo mini– stero. Le foto mostrano Soelba ohe si reca al Viminale con la morte nel·-cuore, pensando alla natia pretura che forse attendeva a breve scadenza il ritorno dell'avvocato: " 8 l'av,·ooato è qui ohe pensa a te> (sono parole cli Guido Gozzano, Scelba non le conosce ma le teme) poi il quadro cambia, si vede 'Scelba all'uscita dal palazzo, ila l'e, sor,·i– clente, non festante perohè la paura è stata grossa, ma confortato come se un gran peso gli fosse stato tolto da 1 cuore. « Sono contento» ha detto; sudava, aveva temuto fino all'ultimo, si era fatta lasciare una dichiarazione dnl consiglio dei ministri in cui si diceva ohe le dimissioni erano solo « formali» e lo aveva ripetuto a tutti, ai gior– nalisti, agli amici, persino a se stesso « formali, formali, formali » ma si fidava poco. Con Gronohi parlò a lungo: non toccava al Presidente intervenire in t\na· designazione senza il responso del parlamento, quest'ultimo avrebbe de– ciso. Così tutti i democristiani, amici e nemici, laici, .so– oialclemooratici, liberali, repubblicani storici, eccetera avreb– bero potuto fa;e il necessario ·esamè di coscienza e deci– dere sulle sorti del ministero. « E la chiarificazione allora? » avevauo chiesto i giornalisti a Saragat. · « La chiarificazione ci sarà> rispose il Giuseppe Nazionale il ohe vupl dire pro– babilmente ohe tale parola farà la fine degli ·idrocarburi, dell'IRI, e degli altri problemi ohe parevano e dovevano essere fondamentali e perentori ma di• cui non si sente più parlare. ,Scelba, l'abbiamo detto, e1·a tutto contento, ha passato un altro giorno al potere, ora l'impo,·tante è il giorno dopo, poi viene vene1·dì, poi sabato, poi domenica ohe è festa e nei giorni di festa i governi non cadono, poi c'è lunedì, poi martedì Sant'Ilario che è· protettore mio, se mi• attac– cano mercoledì dico ohe ho ma.I di pancia e arrivo a gio– vedì-venerdì; si torna· a sabato, poi è di nuovo domenica: altri quindici giorni non me li leva nessuno. Come si vede i pensieri del primo ministro sono concreti e saldi, rap– presentano un piano unitario di governo ciel tutto coe– rente anche se non troppo vasto. Soelbà non si domanda perobè governa l'Italia nè a cosa serva il suo ministero, l'essenziale è ohe questo duri. In fondo le finanze potreb– bero andare anche peggio, la popolazione è di nuovo in aumento, di alluvioni non ce ne sono pii,; anzi in questi tempi piove poco, a Vercelli hanno inaugurato una fiera di bovini ohe è un c~polavoro, è oomi_nciato il giro d'Italia. Ma cosa vogliono di più gli italiani dal successore dì Ca– vour! Naturalmente non tÌ.1tti ·scino del parere del nostro esimio statista: c'è chi ba urlato alla vergogna, ohi ba eletto che la storia delle dimissioni· formali è una· farsa, fra ! democristiani· sono corse parole grosse, si è parlato di im– brogli e· d1 tradimenti ma per ora non è cambiato ~ulla. Dobl'>iamo dire· che i cambiamenti non sono facili. Osservate· di faccia e cf( profilo_ molti degli uomini poli– tici italiani, ohe siedono oggi a Montecitorio e a Palazzq Madam~. Osservateli bènè e non ridete: non ne vale la pena. u,i:' deputato nostr~ ~on'ò'scente, intelligente ~ gala!)• tuo~o, _perciò persegu_itaio, ,e.bb ;..~,~· giorno a parlarci di un ·giovane collega. eletto il! una o,iroo'sorizione della To– ._scana, ~hè ritenevamo uro, ~ei j~rlamjln'~ari. P.iù sciocchi e ignoranti. « Tu non· li conosci, ci dis.se l'amico, se faoessi– rh~ uni!: gradu~torfa di,' ~e4tf , q,ij. ~~· t1>_Ie, .o~ouperebbe un posto non molto _olt:e ·n_ oihqua)l!e~ì'f'o: J, tieni presoi1t9 che i deputati sono seicento >- · Non vi me~avigliat~ tr'c;'ppÒ di q;~~llo ,che· lll!Ccede, il .t!lmpo è galantuomo e .l'avvenire non .dovrebbe• delu– derci. Se non speyassimo nel futuro avremmo. poce da· ral• legrarci. Intanto Soelba rimané al pòt,er.~, ri~;me il quaclri– pa.rtito, rimane il sottogov.erno, rimangono. problemi, ri– mane tutto. Ma rimaniam_o .anche _noi.

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