Nuova Repubblica - anno III - n. 11 - 22 maggio 1955

n,UOVll NR.31.12.55 Sig. PIERI ANNA Via Campano 4 r Comitato dirett., TRISTANO CODIGNOLA { dirett. resp.), PIERO CALEFFI, PAOLO VITTORELLI. Segret. di red., GIUSEPPE FAVATI. Direzione e redaz.: Firenze, Piazza della libertà 15, tel. 50·998. Amministraz., Firenze, Piazza Indipendenza 29, tel. 483-207/8. Autorizz. del Tribunale di Firenze, n. 678 del 30 dicembre 1952. Printed in ltaly. St. Tip. de «La Nazione>, Firenze, Via Ricasoli 8. 59 - ANNO 111. N. 11 NUOVO c·oRSO L A REAZ[ONE puntigliosa ed irrazionale con cui certi_ ci,·coli, politici ed economici, hanno accolto il testo del messaggio indirizzato dall'on. Groncl1i al Parla– mento ed al paese, è l'indice, più ancora di una coerente posizione politica, cli un costume, cli un'angustia mentale cbe son prop1·i, purtroppo, della tradizionale classe diri– gente del nostro paese. « E credo che a soddisfare tale esigenza (l'inserzione nello Stato del mondo del la,·oro) non si giunga se non attraverso il riconoscimento concreto dei nuovi diritti e della nuova posizione del lavoro, della trasformazione, sia pur graduale ma sostanziale ed effet– fo·a, dei ,·apporti Ira i ceti e le classi che debbono coope– rare al comune benessel'e, economico e civile»: forse sono queste le parole del messaggio presidenziale che hanno maggiormente allarmato ed irritato gran parte dei cosid– detti « operatori economici> per i quali « introdurre ef– fettivamente le masse lavoratrici e i ceti medi dove si esercita la direzione politica dello Stato» è affermazione rnpulsiva ed eretica. Tuttavia, codesta affc1·mazione è e re$ta la sostanz~ di nna democrazia mod.emamente concepita; è in atto ò jn corso d'attuazione iri qualsiasi stato democratico che sia degno di questo nome: a cominciare dagli Stati Uniti d'America che, pur fondati su un ordinamento economico capitalistico, hanno· da. gran tempo realizzato quello che J'on. Gronchi ha indicato come lo sforzo 'immediato da compiere in Italia. Non si tratta nè di socialismo nè tanto meno di comunismo'·• pa:cole che evocano spettri e paure . ed ambo.scie in tanta borghesia benpe_nsante; .si tratta di adeguare le stmtture del nostro stato alle condizioni della vita economica del nostro tempo, evitando che lo stato rappresenti sol_tanto una barriera, un ostaéolo, un nemico alla evoluzione sociale che ne consegue. I sullodati « ape~ ratori economici », che hanno diffuso nç,tizie allarmistiche sulle conseguenze politiche, economiche e finanziarie del– l'ascesa di Gronchi, sono soltanto l'espressione della me– schinità provinciale della nostra classe dirigente, incapace di cogliere il significato profondamente innovatore della democrazia moderna: è spiacevole tuttavia ch'essi abbiano trovato consensi ed incoraggiamenti anche in ambienti in– ternazionaii, per· i quali la riservatezza e la ponderatezza dovrebbero essere impegno. Non c'interessa sapere se il discorso dell'on. Gronchi abbia esorbitato o no dai limiti formali che la sua carica · poteva imporgli. Nè consuetudine nè ''.legge esistono che fissino inde1·ogapilmente quei limiti, tanto più èhe solo da questo momento l'istituzione repubblicana rompe ~gni con– timùtà ideale con l'istituzione monarchica clie J:ha prece– duta. E non c'interessa saperlo perchè il paese ha sentito che l'ascesa di Gronchi al Quirinale segnava l'inizio di' una. fase nuova, di un nuovo corso, del quale attendeva di co– nosce,·e defin.izione e contenuto;· a ,:nella generale aspet– tativa ha risposto in modo coraggioso, leàle ed 'àpef\o il Presidente; e cji ciò non può essergli data che lode. Alti-i ha. giudicato « pericoloso > il suo· discorso, perchè atto a generare attese e speranze non realizzabili. Ma è difficile capire,• in- chi esp1·inie- queste opinioni, in qua.F misura egli stesso _; -magari incoll'sapevolmente - desìdéri ap: punto che quelle speranze non •siano realizzate. Sta di fatto, al .contrario,·. che te .eondizioni oggettive ·interne ed inlér~ nazion~li sta.nno· maturando. assai rapidamente, ·e che lo stesso -discorso del. Presidente. ·è stato un contriotito, non-. indifferente, ad affret-tare tale maturazione. '. _ Qià !l <.. cpnfroJ}t_o fra il ~ono e l'ispirazione di esso, e_ la confus,a, jl()ntradcllttoria e caotica azione del governo. in queste ulti~ settimàné, ha. reso più palese il grado d'hi– soff,irenz!l'•del .paese r verso code.11tapolitica; e che questa insofferenza,:. così diffusa da. potersi considerar generale,' trovi oggi un· avallo, un riconoscimento proprio nella più - Un numero l. 40. Estero L. 50. Un numero arretrato L. 50. Abbonamenti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. L. 800, trim. L. 450. Estero, L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000. CIC post. 5/6261, «La Nuova Italia», Firenze. Gli abbonamenti de– corrono dall'inizio del mese. Per pubblicità rivolgersi all'Ammi• nistrazione. Tariffa: L. 15 .000 per inserzioni di mm, 70 per colonna. ESCE LA DOMENICA S I E N A ---'::!:::t::: _ - - -=-- e Nuova Repubblica > è settimanale politico e di cultura. Esce k. domenica. Manoscritti, fotografie e disegni, anche se non pubbli• cali, non si restituiscono. Diritti riservati per tutti i paesi. Ogni riproduzione, anche parziale, senza la citazione della fonte è vie– tata. Il periodico viene inviato gratuitamente in saggio a chiunque n~ faccia richiesta. Spedizione in abbonamento postale Gruppo 11. 22 MAGGIO 1955 - L. 40 Volli, fortissimamente volli (Vis. di Di,w Boschi) alta. ed imparziale carica dello Stato, è un incoraggia– mento di valore inestimabile, al quale il popolo italiano n_on era avvezzo. Nulla ha. rimpiccolito tanto la statura degli uomini, già piuttosto piccoli, che ci 'governano, quanto la polemica implicita in tutto il messaggio del Capo dello Stato, e l'identità di essa coi motivi fondamentali che in– ducono l'insofferenza di ogni giorno del popolo italiano. Quei motivi non sono sempre coscienti: ma, tradotti poli– ticamente, sono precisamente i motivi additati dall'ono– revole Gronchi. Non soltanto dunque ci uniamo al plauso che da di– verse parti p@litiche si è elevato al co1·aggio ed alla, chia– roveggenza. di cui il Presidente ha dato la prima prova; ma aggiungiamo che questo coraggio non è temerario, e questa chiaroveggenza noi). è utopia. Precisamente sulla stessa linea del suo discorso, abbiamo assistito e stiamo assistendo ogni giorno agli s-viluppi rapidi di un :ìl.uovò. corso internazionale, di cui la conclusione del trattato di pace austriaco è stato l'episodio più clamoroso e signifi– cativo. Contro i profeti di sventura, siamo certi. che il buon senso prevarrà: e col buon senso la pace .. Ma con– dizione di questo è la rinuncia alla volontà di stra.vin– cere, al complesso di superiorità, alla vanità della forza: l'Austria insegna che la via della. distensione passa per il ragionevole compromesso, per l'incontro e la compren– sione di punti di vista opposti, per la neutra.lità (laddove essa non sia il. falso scopo di un'altra politica, ma sia l'obiettivo diretto· ed effettivo). Non è. credibile che l'Austria sia il punto· d'arrivo. Ur– gono subito .altri problemi:· primo fra tutti, quello della Germania. Rispetto al quale ria.ffermiamo un'antica nostra persuasione (che i federalisti « ufficia:li > hanno così aspra– r;nente combattuto), secondo la quale la contropartita ne– cessaria e sufficiente alla u.nificazione con metodo .demo– cratico della· Germania resta la sua sostanziale neutraliz– zazione. Potrèmmo aggiungere, che è anche il primo passo per riprendere il discorso federalista, su quel pia.no di. at– tiva politica neutralistica, europea attraverso la quale sol– tanto 'l'Europa •ritroverebbe la. sua unità, la sua funzione di nuova forza autonoma, la sua vocazione. E' un discorso lungo, su cui ritorneremo : ma è a.nche lo stesso discorso .che. emerge dalle parole dell'on. Gronchi, e dal trattato di Vienna. TRISTANO CODIGNOLA Note ro.mane P ARE CHE LA NO'l'TE tu mercoledl il maggio e giovedl 12 sia stata tutta dedicata dall'on. Scelba a consultare parlamentari di sua fiducia, giuristi, ex deputati, ex senatori illustri e personalità del mondo politico, per decidere la procedura da seguire il pomeriggio di giovedl, San Pancrazio martire; in occasioné della sua prima visita ufficiale al neo eletto presidente doli& re– pubblica.. Nessuno, naturalmente, può cifre come si sia svolto il colloquio, durato circa due ore e mezzo; ma a piazza del Quirinale erano accorsi, per l'occasione, molti giornalisti e non pochi deputati i quali, dopo aver visto !'on. Scelba, scuro in volto, giungere a-lle 18 per essere ricevuto dal Presidente, attesero pazientemente che alle 20.40 ricomparisse 'sul po1·tone del Palazzo, a visita tér: ..,i •.: t ,~ ~ • . • . minata. Un testimone oculai-e ci ha assi~urato che, questa volta., lo spettacolo era del tutto diverso;. il pre;idente del ~onsiglio pareva il vincitore di un Oscar. Sporgendosi a salutare dallo sportello della macchina, l'on. Scelba· ri– deva con le mani, con la bocca, con gli occhi e col cranìo abbagliante, e, accanto a lui, ridevano i suoi accompa– gnatori, ai qi:iali si deve la prima notizia., inesattà ed equivoca, che subito éorse· per Roma: « Il presidente della repubblica ha respinto le dimissioni>. Pare che, riceven– dola, in questi precisi termini, specialmente gli ambienti del PSI, che sono quelli dove la fiducia nella volontà inno– vatrice di Gronchi è più .radicata e ottimistica., siano ri– ~asti amareggiati e delusi; ma si sono poi ripresi quando si è conosciuto il testo secco e gelido del comunicato dira– ~a.to dal Quirinale; accòmpagnato da.· una voce che rife– riamo qui a puro titolo di cronaca, senz'ombra di irrive– renza por l'altissimo personaggio a cui si riferisce: la voce, ~ioè, secondo la quale l'onorevole Gronclù, a. diffe1·enza di Scelba, non ha trov~to, durante tutta la. serata seguita al lungo colloquio, nessuna occasione per sorridere. In questi giorni, che precedono la riapertura di Mon– tecitorio e di Palazzo, Madama, i · corridoi della Camera sono q11àsi deserti. Ogni tanto qualcuno· cerca !'on. Leccisi,

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