Nuova Repubblica - anno II - n. 21 - 10 novembre 1954

lO PLAUSI e b o t t e ~ Il nuovo Ministro della P. 1., on. Ermini, comincia (I far par/are (ii sé: e in modo cOI/seguente ol suo passato di sU/Jremo moderatore del– la cinematografia Tlazionale. Il pri– mo provvedimento ,"Jegli ha deciso di pre'ldere riguarda il delicatissimo seUore del/a scelta dei libri di testo : e i criteri ai quali egli intende ispi– rarsi I07l0 tali. da dimostrare Ilon soltmlto una totale incom petenza diti Ilrob/emi sco/astici ed editoriali, ma, quel che è peggio, U'1lI ben precisa l1%Pltà di intaccare quel principio di libertà d'insegnamento, di cui la libertà lIella scelta del libro di lesto è fl1IO, espress;o,u primaria. In IHIa rece,ll;ssima conferenz(I slamlUl il minislro ha i,/di,alo in– fatti le segllenti direttive ; a) maggio– ranza di un lerzo degli inseg,wnti /;er l'adozione di un tesi o valido per tutte le classi parallele; b) prevn{en– :40 del criterio del prezzo su quello clelia qualità; c) durata biennale del– le adozioni; d) divieto dei libri con– sigliati; c) acquisto gradunle dei testi durante l'anno scollls/ico. Tutto que– staI dice 1'0'1. Ministro l perché la spesa medio deWallUlno l di L. 7630 all'mlno l è spesa insopportabile per le famiglie. ]l carattere operlame'lle demago– gico l del prouverlimenlol le sue con– segue,lu verame'lle disastrose per il livello clelia noslra scuola, appaiono evidenti a chiunque abbia un I}O' di dimestichezza con quesle cose. La spesa media richiesta per famiglia è, in re(lità, eslremame11te modesta (cir– ca L, 600 al me.fe: basto fare i con– fronti con le spese per i divertimenti più abituali e per le sigarette); tutti StHlrlO in quali difficoltà si diballe l'iT,dustria deL libro in Italia, diffi– coltà dovute sostanzialmente aliti de– ficienza del mercato : l'ulteriore dimi– nuzione della diffusiolle del libro che ora ne co,ueguirà alimenterà allcora tali dififcoltà, e produlfà non ulla diminfuione l ma un aume,llo dei co– sti di produzio,le. 1n questa sItua– zione, il prezzo di vendita potrà es– sere mmltenuto come l'attuale, o di– mÙlUire, solo a scapito dello presen– tazione sostanziale e tecnica, della efficie'lza, della serietà dei libri di testo, QUtwto ai criteri d'intervento pro– J)osli dal M inistro, basta osserv(ne che: a) ben di/licilmeJlte si otterrà Ull terl O d'insegnanti d'accordo w Ul10 stesso lesto l ma se si otterrà si avrebbe l'il/credibile risultato che UII terro degli il/segl/(mli potrebbe im~ porre la sua volOlllà sugli altri due terzi: e ciò violando il principio co– stituzionale fOlld(mtenttl[e della li– bertà d'insegnamento l di clli lo scel– ta del testo d';'lSegname,uo è parte integrante; b) la prevalenza del cri– terio del prezzo su quello della qua– lità incoraggerà gri editori improvvi– sati e speculatori o mettere in cir– colazione testi pessimi solto ogni rap– porto a basso prezzo : è chiaro infaui che un criterio di I cO'lcorrenza' è valido Se si trallo di prodotti di egual valore. IIon già se si mette sullo stes– so pilHIO una edizione accuratamente preparatn COli ullledizione improvVI– sata, il cui autore sia mal pagato, che non richieda spese di revisione e di correziolle, che lisi dr tipografie e di carta di valore vile: per questa strada, la sC1/01a sarà i,w asa dalla peggiore prodllzione ptHsibile l e si aJ)rirà lo corsa verso iL peggio; c) zl blocco biellTlOle è insensato: finse– g'tOnte che ha adottato 1111 corso, lo porta avanti nelle classi successive già ora; ma non si può imporre al– l'insegnante che lo segue in .prima di usare di qllel medesimo testo, tan– to più che in questo modo gli sa– rebbe vietata oglli libertà di scelta anche negli anni successivi (illfatti, passando il! seconda, non sarà in gra– do di usare neppure della scelta , biennale ' l dolo che dovrà continua– re i[ corso che già aveva trovato, ob– bligatoriamente, in prima). Ciò sig'li– fica elimillare praticameule ogni li– bertà di sfetra per una gralldissima porte di iuseg1umti; d) i lib,'i 4( con– sigliati ::t so,w qllelli che meglio espri– mono lo capacità del docente di usci– re dal/a tl;a obbligata di fHl lesto, e D A qu:tndo, asli inizi del secolo, il socialismo fece il suo primo io– gressO' entro le turrite mura del– l'amministrazione dello Stato, gli inse· gnanti delle scuole medie crearono una loro libera organizzazione demo– cratica per discutere i problemi ine· renti alla loro funzione di docenti ed • ottenere garanzie statutarie che ne tu· telassero l'indipendenza materiale e mo· rale. La prima conquista di"lIa Fede– razione Nazionale Insegnanti Scuole Medie risale al 1906: fu lo stato giu– rid ico degli insegnanti, fondato sul principio del concorso per esami. Nel 1914 la Federazione otteneva che gli stipendi degli insegnanti medi fossero portati al li\'ello di quelli dei magistrati. Dopo due guerre mondiali, la parentesi del fascismo e i go– verni degasperiani, il terreno perduto è oggi ben lungi dall'essere riguada– gnato. Tenuto conto del diverso va· . lore della moneta, gli stipendi sono ancora presso che dimezzati rispetto a quelli del 1914. Un professore di li· ceo, che nel 1914 percepiva da 250 lire (rivalutate: 60.250) a 542 lire (ri: valutate: 130,54 1) mensili, ha oggi un orizzonte economico stretto in un arco che va dalle 42.565 lire iniziali alle 76.228 lire al termine della caro riera. In tutti i paesi stranieri, ad ec– ce'zione dell'Iodia, del Giappone e del· la Turchia, gli stipendi degli inse– gnanti medi sono superiori ai nostri. Negli Stati Uniti sono il triplo. Sarebbe ingenuo pensare che l'angu– stia della vita economiOl, espressa da queste cifre, non finisca col coinvolgere anche la personalità intellettuale e mo– mie dei docenti e non allontani dal. d'im,l"imere aWinsegnamento un'im_ pronto propria:.. questo divieto può vllnire iII mente solo ad U11a menta– lità gretta e fllrisaica, c'he presup– PO'lg(l 'lel lesto I ufficiale' tuUo il sapere; e) l'acquisto graduale duran- 1e l'anllO è Un(l pu~a trovata dema– gogica : per quanto lo consente fin– seg'lOmento, ciò avviene già ora; ma i'l generale l tutti i testi cominciano a servire a principio dell'anno. Se questi provvedimenti verranno adottati l essi segneranno un gravissi– mo attentato alle libertà costituzio– nali dell'inseg'tO'lte. determineranno u n pau roso abbassamento del livello della scuola. e creeranno serie ragioni di crisi economica in un settore già gravemellte provato e che il governo avrebbe ovuto il dovere di sostenerel perché dalfa sua vitalità dipende in bu01w parte la vitalità della cultura muiontlle; Tion SOIlO questi i mezzi per alleviare ai poveri l'obbligo della freque'lza scolastica. Dobbiamo anzitutto ringraziare , liberali e i socialdemocratici di quan– to Stll ora avvenendo allo. Minerva: essi ne sono i responsabili diretti. .Q Che cos'è mai questo Ufficio Do– cumentazioni Attività A ntidemocrati . che che pubblica e diffonde ampia– mente un bollettino UDA ? Il n. 16 del '19 ottobre è dedicato a « I me– todi del P.C.I. nelle amministrazioni locali e l'impegno elettorale della C.C. I.L. per le amministrative dei prossimo mwo »; il n. 18 a c: Il signi– ficato I)olitico delle fut ure offensive sindacali ». [,1 questi due bollettinll si ' scopre ' clie il partito comlmisttl considera la battaglia sindacale della C.C .l.L. come Wl aspetto della sua politica~ e si pubblica una circolare del P.C. I. in cui si (lfferma che non sem pre il pareggio dei bilanci comu– nllii dà prestigio alle amministrazio– ni focali# e ciò particolarmente quan– do tale pareggio sia ottenuto con ,'aumento delle imposte di consumo. Come ognun vede. si tratta di que– stioni assai grosse e complesse, di cui si discute da anni l e che i compi– latori di questo bollettino presentano come attentati 4( segr.ti ::. dell'appa– rato comunismo contro lo democra– zia. Ci sorge il dubbio che anche il Notiziario UDA faccia porte di quel– la grossa manovra in atto, undente a rletermùwre una psicologia macchtlr– tist(l in Italia, tmlto per giustificare alCfllli provvedhnenti che socialde– mocratici et simi/ia starebbero Sltl- tliando. OGNUNO NUOVA R E PUBBLICA LIBRI E PROBLEMI " S O C I A L I T A N E L L A E L I B E R T À S C U O L A l'insegnamepto i giovani migliori. Quando si tocca un certo limite, de– finito minimum vitale, ° si scende al di sotto di esso, i valori dello spirito si difendono lottando per la rdgiolle ecollomiw . Ecco perché dal 19-15 ,'ere· dità della Federazione in questo cam– po è stata assunta dal Sindacato Na– zionale Scuola Media. Tra Federazione e Sindacato, nono· stante divergenze parziali, è stata mano tenuta una sostanziale unit:ì d'intenti, segno notevole di maturità politica. I professori aderenti alla Federazione hanno compreso che l'azione preziosa che que.sta persegue per il rinnovamen· to culturale, sociale, didattico e strut– turale della scuola italiana sarebbe pura accademia se non fosse affian· cata da una azione sindacale unitaria. ~ la lezione della storia di questo do– poguerra. 11 più grande pericolo che si va profilando ora sull'orizzonte della scuo· la italiana è la legge·delega, che com· promette il principio della pa'rtecipa– zione dei rappresentanti degli insegnano ti alla determinazione del loro stato giuridico e tende ad abbassare il li· vello del loro trattamento economico sganciandolo da ogni equiparazione a quello degli impiegati civili dello stato. Queste preoccupazioni si sono fatte sentire nel corso dell'ultimo (XV) Con– gresso Nazionale della Federazione, tenutosi a Roma dal 4 al 6 marzo 1954, di cui ora i pubblicano gli Al/i. La presenza nel Sindacato di esponenti della Federazione ha con· lribuito a far accogliere le direttive di quest'ultima in alcune questioni di primaria importanza ed è servita, d'al– tra parte, a far comprendere ai membri della Federazione le particolari esi· genze e difficoltà della politica sinda– cale seguita nelle condizioni attua· li dal Sindacato Naz. Scuola Media, alla cui pressione sul Governo - non alla benevolenza di questo - si deb· bono i limitati ma conneti migliora– menti rispetto agli anni dell'imme– diato dopoguerra. « Siamo disposti ad andare fino in fondo - si legge nella re/tlziolle Rho - e non ci tocca l'accusa goveroativa che scioperando manchiamo alla no– stra missione di educatori. Immorale ricatto, che fa affidamento sull'altrui bontà per sfruttarla. Lo sciopero è l'ar– ma civile che sostituisce all'accatto· naggio o alla rivolta il colloquio da uomo ad uomo, in parità di condi– zioni. Se ci fosse tolto questo diritto sareO]mo ridotti a miserabili servi, non della nazione, ma del governo, COme sotto il regime fascista, e neanche le più alte mercedi potrebbero compen· sarei della perduta libertà ». Questi accenti basterebbero a giu– stificare il volume. Se la scuola vale nella misura 'in cui valgono gli uomini che vi insegnano, il Congresso della Federazione ha rivelato r esistenza di una élite, dotata di una moderna co– scienza dei valori intellettuali ed uma· ni che attraverso la scuola si esprimono e di una visione chiara dei compiti della medesima in una società demo· cratica, nonché delle sue deficienze attuali. Il contributo dato dal Congresso al– la soluzione dei più gravi probl$mi I della scuola media in Italia non con· siste soltanto nell'importanza degli or· dini del giorno approvati (tutti molto precisi e concreti), ma devoessere va– lutato nel suo tono generale e nella sua linea storica. La Federazione ac– coglie uomini di diversa fede religiosa e politica ed è l'unica piattaforma che permetta il colloquio sui problemi del– l'educazione moderna senz'ombra di dogmatismi. Cattolici, socialisti e de– mocratici di tendenze diverse trovano nella difesa della tradizione laica del· la scuola italiana la migliore garan– zia della libertà d'insegnamento e del· l'efficienza culturale e sociale della scuola di Stato. Prospettive nuove all'azione educa· tiva della scuola ha aperto la l'eh,· ziolle Borgbi. Alla concezione tradi– zionale dell'insegnamento come pura trasmiS'sione del sapere essa ha ano teposto il compito di promuovere lo SOCIHITA E LIBERTA NELLft SCUOLft Atti del XV Congresso della Federazione Nazion. Insegnanli Scuole Medie TORINO·1954 sviluppo della personalit:'! dei giovani, accogliendo e sollecitando la loro li– bera e responsabile collaborazione nel· la formazione stessa del sapNC. Po· lemizzando con l'idealismo e con cer– l'a p{-dagogia cattolica che fa coincidere la libertà dell'alunno con l'autorità del maestro e mira cosi alla restau· razione di un ordine sociale autorita· rio e gerarchico, il Borghi ha indicato nella « libertà» e nella « socialità» le « forme costitutive della personalit:ì in isviluppo» ed ha propugnato, accan– to al rispetto e alla cura dci giovani d:l parte degli insegnanti, l'instaura– zione di « un clima di libertà scola– stica, nel quale sia fatto il massimo posto all'iniziativa e alla responsabilità dirigente degli insegnanti medesimi )}. Osservazioni preziose sulla tenden· za della scuola ad atomizzarsi nei di· versi insegnamenti, perdendo di vista lo sviluppo unitario della personalità dell'alunno, ha fornito la relazione Coen. A norma della legislazione vi– gente « tutti gli affari che investono l'indirizzo didattico e di~ciplinare del– "istituto» debbono essere demandati al Consiglio dei professori. Ma l'ere· dità del fascismo, le angustie econo– miche e la pigrizia fanno sì che l'stituto scolastico sia ancora consi· derato come una· gerarchia al c:;ui ver– tice c'è il preside, autorità indiscussa in molti particolari organizzativi as– sai importanti nella prassi scolastica quotidiana. cc II professore - osserva il Coen - che sente sé dipendente, e non collaboratore, del capo d'istituto sentirà a sua volta dipendenti, e non collaboratori nel processo educativo, gli alunni. In tal modo sparisce la persona, le singole persone, e con essa la li. bertà; si afferma il « grado», la gerar– chia, e con esso l'autoritarismo ». Degno di nota è l'~ncoraggiamento dato alla stampa studentesca (p. 9 1), l'attenzione dedicata al sovraccarico sco· lastico (reh,zio1le Crellulllle) e la con· danna dell'erudizione enciclopedica. II Congresso ha ribadito la necessità di 'mantenere saldo l'istituto dell'esame di Stato e ne ha chies~o la sollecita ap· plicazione a tutti i passaggi da un grado al l'altro di istruzione, secondo l'esplicito precetto costituzionale (" e– faziolle Ctlf1IJJluio). L'esame finale di· verrebbe così meno paur(lso e dram· matico e gli :tlunni vi giungereb– bero pill consape\'oli e selezionati. No· tevoli anche qui le osservazioni di Coen : « La maturità, che 'via via - per ogni successivo ordine di scuole - si chiede, deve essere anche maturità psicologica, di promezz,l, d'utilità ed autodominio; doti che la vita stessa esige in momenti decisivi. Occorre pe· rò non dimenticare che la situazione creata dagli esami è già speciale per se stc-ssa e che per saggiare la ma– turità di un candidalO il metodo più sbagliato è quello di creare una ten· sione artificiosa (prove che si risolvono in giochetti, domande·tranello, e si. mili); .è necessario in misura del pari assoluta che la prova venga sostenuta dinanzi alla commissione esaminatrice al completo; ed ~ infine altrettanto indispensabile che i commissari siano tutti esterni » (p, 89). Un altro punto fermo è stato posto a proposito dei concorsi. Per salvaguar· dare la serietà della scuola occorre garantirsi della capacità degli inse· gnanti e respingere la tentazione dema– gogica e partigiana di istituire abili· tazi.oni didal/iehe, al di fuori dei pub· blici concorsi per esami (\'edi l'appen. dice: Abi/ùtI/i ad hOl/orem). La!/ blll 1101 leml (il Congresso l'ha posta in primo piano, insieme alle leiCf urgenti) l'edilizia. Li re/(,z;o~t Cdllegari addita la necessità di stanzia· menti annuali non distraibili e cumu– labili di anno in anno, suggerisce Sfm– plificazioni nella proc{-c!ura di appro· vazione e propone di riattribuire al Mi· nistero della P. I. la competenza in materi:l codilizia oggi assegnllta al f!,'fi. nistero dei Lavori Pubblici. ~,reno tragica di quella delle scuole elementari (dove mancano addirittura 63.848 aule, pari al 40,6 %) la situa– z.ione edilizia delle scuole medie è pur sempre allarmante, Mancano in· fatti ben. 10.986 aule, pari al 29 %. LrWI nont:LLI NUOVA REPUBBLICA .I1'ND'~.NA.r..1f P.r..'T'~. Esce i110ei125 ~iopi 'lIIeseil otto o pii pape C6mi,ato , Dir.uit70: P. CIlEffl • T. [OOI~ftOLI • I. ~REPPI •P. linoRELLI S.,r.,orio di reJa.ion.: ~. fAUTI Rtdadon'l Flruee, Pi..u dells Liberil. 15 (50998) Ammini.'ra.ion,: FirUM. Pisas IlIdipeodeau, 29 (18~207_08) Alm. annuo (Italia e FI.. ncia): L. 850, semeSlr3le L. 450, Irimeslrale L. 250 (ESlero, riSI)elli\'amenle, 1100, 600, 3(0). Abb. SOilenilore: L. 5000. Sottoscrizione mensile: L. 200. Un numero ordinario: L. 35 (Eslero, 45) Un Dumero arrelralo: L. 4() (E.slero, 55) Un'annaUt arretr3ta : L. 1000 (Es1ero, 1200) e/opo.taIs 5/6261 (La Nuo•• Italia) 1-'1..... AUIOI'lu . d,I Trlb. ~I Flr.nu n• •18 d,I 8()"12-" 51! Stabilimenti tipolitografici Vallecchi Firenze, Viale dei Mille, 90 Responsabile: 'rrillano C04igll0l(l

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