Nuova Repubblica - anno I - n. 1 - 5 gennaio 1953

B 12 1.S nel LA NUOVAAPERTURA SOVIETICA. Quali indicazioni nuove contiene la intervista natalizia di Stalin al cor– rispondente diplomatico del New York Time.e? Quali mutamenti, dal– l'una o dall'altra parte della cortina di ferro, hanno potuto contribuire a determinarla' Quale è il suo signi– ficato nell'attuale situazione mondia– le' Ha l'Italia qualcosa da dire in proposito' Le due ultime pres<:.:di posizione di Stalin sui problemi discussi nell, sua intervista sono quella contenuf.l nel sesto paragrafo delle « Osser\'.l– zioni sulle questioni economiche re• lative alla discussione del novemhre J 951 », pubblicato in estratto nella rivista Bo/Jce,•ik, e quella del discorso pronunciato a conclusione del XJX Congresso del Partito comunista dtl– l'URSS. • 1 ella prima di queste prese di po– sizione, Stalin spiegava che in pr l· tica, oggi, i contrasti interni fra pae– si capitalistici sono più forti di quei– li fra paesi capitalisti e paesi del blocco sovietico, anche se teoricamen– te è vero il contrario. Egli sembra,a quindi invitare la diplomazia sovie– tica a puntare sulla crisi interna del mondo occidentale, e in particolare sul moto delle principali nazioni del mondo occidentale, Inghilterra, Fran– cia Germania e Giappone, per libe• rar~i dall'influenza americana. Sviluppando quest'ultimo tema, nel suo discorso conclusivo al Congresso del Partito comunista russo. Stalin pro– mette\'a ai partiti comunisti occiden– tali « il suo appoggio a loro e ai loro popoli, nella loro lotta per la liberazione, nella loro lotta per il mantenimento della pace». E indican– do il senso della lotta che i partiti comunisti occidentali dovrebbero con– durre, Stalin aggiunse: « La bandie– ra delle libertà democratico-borghesi, la borghesia l'ha buttata al mare; io penso che tocca ai rnppresentanti dei partiti comunisti e democratici di ri– sollevarla. e portarla avanti, se si vuo– le raggruppare attorno a loro la mag– gioranza del popolo». Nelle due prese di posizione te– sté indicate, Stalin sembrava indicare all'URSS la via di uno splendido iso– lamento, in attesa che i contrasti in terni del mondo occidentale permet– tessero, da un lato, ai partiti comu• nisti occidentali di fare nuovi passi verso ]a conquista del potere o ver;;;o lo spostamento a favore dell'URSS dell'asse della politica estera dei loro rispettivi paesi~ e, dall'altro, alla stes.– sa Unione Sovietica, di regolare i propri conti con gli Stati Uniti quan– do la loro politica di alleanze, sotto il peso del riarmo imposto ai paesi alleati e dei contrasti che sarebbero nati fra gl'interessi dei maggiori di questi alleati e gli stessi Stati Uniti, fosse andata progressivamente sgreto– landosi. Per quello che riguarda i rapporti diretti fra Russia e Stati Uniti, una cosa era coo1unque certa: che la Rus• sia intendeva sottrarsi a un regola– mento diretto dei problemi che la di– vidono dagli Stati niti. L'espuls,o– ne, come persona non grata, dell·am– basciatore americano Kennan, che ~ra senza dubbio il diplomatico americd– no· più qualificato per risolvere su una base éoncreta i rapporti russo-ameri– cani; l'avversione alla proposta india– na di regolamento del conflitto W· reano; la violenta polemica personale contro tutti gli esponenti della poli– tica americana. erano chiari segni, tut– ti quanti, che per ora l'URSS volt– va lasciar cuocer.e rAmerica nel suo brodo, escludendo ogni possibilità di trattative dirette. Le risposte di Stalin al redattore Jel New York Times sembrano com<· nfre · una svolta •importante almcl"JO su questo punto: diversamente d..t tutte le interviste prececlenti, il Gc• neralissimo SO\'ietico non parla più, questa volta, in modo generico, della possibilità di convivenza fra il mon– do socialista e il mondo capitalistico, ma afferma in modo specifico,. nella sua prima risposta, riferendosi diret– tamente ai rapporti fra le due maggi()– ri potenze· antagonistiche, di continu.1- re a credere « che la guerra tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione So– v1etica ·• non possa considerarsi inevi– tabile». 1ot ca·G no OTTIMl~MO UFFICIALE L 19 diremb,.e si è te11u/a ti Roma l 1 aJSemblea mwuale de/l' AJSocù1zio11e bancaria Ùt1limu1,a cui ha dato im• porttmz11 il largo iuten·euto dei miui– Jtri e delle maggiori a11torit1ì finanzia• rie. I discorsi pro111111cù11i dal presi– dente del/'Auociazioue, Sig/ie111i,dal Minirtro Pellt, e ,op.-attullo dal go– reruatore della 8,wc'ft d' f Mlia, i\1eui– chella, sono stali i111/1ro11/ati ad un noterole e confortante ottimismo. I timori di criJi che, dof,o il boom coret1110, si ertwo manifestati nel se– copdo Je111e,tredel I951 e nei primi mesi del '52, per la impressio1lfmte contrazione dt:ll'eJportazione dei teJJili, sembrano superati nei mesi succeuivi, in cui non solo la produzione indu– striale ed 11gricola è t111111e111ata in 111i– s11rr1 i11rupe11ata e prometteme, ma an– che le cifre del commercio intentn– zionale hr111110ripreso 1111andamento 1uce11denle. · AJSai più co11forta111e è l'aumento dei depositi bancari che, nei 12 mesi terminali in Sertembre 1952, è slato del 25 /Jel' cento, ed ha pe,•meJJo 1111alarghezza molto lllflggiore nella politic11 creditizit,, di cui tanto si era– no lamentate le inevilabili restrizioni. Anzi, secondo le cifre date d1,I mini– stro Pella, l'incremento degli investi– menti, 1aliti. nel 195 L a 2050 mi– liardi di li,-e di fl'o111e " 1310 mili"r– d"i del 1948, Ja,-ebbe J/alo Je11Jibil– . mente superiore a quello dei risparmi. A q11e11i risultati si sarebbe gil(nli senza che si siano manifestate in al– cun modo quegli effetti i11flazio11iJti– ci, èhe in uu passato recente si erano tanto temuti da ,ma politica di più larghi investimenti. Anzi uou soltanto la lira ha resis1ito sulle antiche posi– zioni; 111nha /nllo q"',/che gundngno nei cambi fOII le 111011etepilÌ pregiale, di fronte all'oro e nei prezzi all'iu– g,-oJJo. La sua disposizione a incontrarsi di– rettamente « con i rappresentanti del– la nuova amministrazione Eisenhower in vista della possibilità di un incon– tro>> con il Presidente designato ame– ricano (che ha tanto irritato gli am– bienti diplomatici francesi, i quali te– mono un accordo fra i due grandi, alle spalle dei maggiori alleati degli Stati Uniti e a scapito dei loro pro– pri contrasti col mondo comunista, com'è il caso per la Francia in In– docina), sembra d'altra parte indicare la volontà di porre sul tappeto non già una soluzione generale dei pro– blemi mondiali, ma un accordo bila– terale fra opposti imperialismi, non diverso forse, nello spirito di Stalin, dall·accordo « realistico » concluso con Hitler nell'agosto 1939. Ed è forse an– che per questo che Churchill, preoc– cupato quanto i francesi e più deside– roso ancora di loro di non fare da comparsa, si è subito precipitato in America a incontrare Eisenhower. Come mai, dopo avere impostato una politica a lunga scadenza, d'iso• lamento degli Stati Uniti, Stalin si è NUOVA REPUBBLICA Sola eccezioue St1rebbe quell11 dei p,-ezzi al 111iu1110 e del cos10 deIIa vita aumentati nell'ultimo mwo del 4,5 per cento, o fon'anche di J1ùì. li Me• 11ichella · rede I" Cflllf(I p,i11cif,nle di q11e1t'a11menlo 11ellt1 maggiore m11ssa 111011et11ria 1alarù1le; 11u1per lo meno 1u•rebbe potuto aggiungere, oltre alla beu noia 1•iscosittÌ dei /1~·ezzi al minu– to, il forte i11aspri111e1110 della /1re1- sione fisc11/e e /'a11me1110dei costi di tutti i J}llbblici sen·izi. Punti oscuri Se 110111i può escludere che l'otti– mismo delle m:asime autorità fùum– ziarie e bancarie sia stato, 11011de1er– mi1111to, · ma poslo in maggior ris11lto. da quella che era il movente Jn·iuci– pale della wle1111ilà eccezionale di quella riunione, di iniziare sollo buo– ni aus/1ici la ca111p11gm1 /1e,· l 1 e111issio11e dei nuovi buoni 1101 1 e1111ali;11011 si /n1ò iudubbiamenle coutesltffe la fondatez– za e In po,-/ala delle cif,-e nddotte nd ttv11alor11re quelle co11ciusio11i oltimi– stiche. 1'1a 11011 si può nemmeno tacere che " quelle cif.-e Je ne dovrebbe,-o contrappon·e alcune 11/tre, che 11011pos– so110 11011rist1eg/iare gmvi p,·eoccu/Ja· zioui. S0110 esse 1 per citare soltanto le pi,ì i111po.-1n11ti, le cif.-e del bilt111- cio dello Staio, della circo!ttzione mo– uetaria, del nostro commercio i111er11a– zionale. Le uostre entrate effettive sono aumentate in misum che quattro anni or sono nessuno anebbe /1011110sper:1- re e sono oggi circa 60 volte /)lflg– gio,-i delle e11tmle del 1938-39: ""' le s/1ese sono 1111J11e11tale in fnopo,– zione di poco infuiore, in modo che il disa1•a11zo supera i 400 miliardi . di li.-e. Lt, circoft,zioue monetarù, è 1111111e11- tata uegli ul11mi 12 mesi, di quasi 150 miliardi e - /1r0porzio11al111ente • di circa il 12 per cento. Si ob1e11,1 ugualmente deciso a riproporre il pro– blema di un accordo bilaterale con gli stessi Stati Uniti? Il vero che l'aver posto il. problema non signi– fica ancora averlo risolto, ma non v·è dubbio che su questo piano perfin0 gl'interpreti americani più pessimis~i ammettono essere stato compiuto u!'l passo avanti. Akuni fatti recenti con– tribuiscono forse a spiegarlo. La situazione economica e politic1 dei paesi satelliti dell'Unione sovie– tica è senza dubbio uno dei fatti nuovi più caratteristici delle condizio– ni che possono aver_.determinato Stalin a quella presa di posizione. Anche i paesi satelliti dell'URSS hanno i loro « bevanisti ». Purtroppo, quando veogono scoperti, al di Lì della cortina, finiscono sulla forca. Jlfa i fatti che hanno determinato que– sto « bevanismo » orientale restano e l'URSS ne deve tener conto. L'esito delle dezioni americane, po– steriori alle due prese di posizione di Stalin, può anche averlo influenza– to nel senso di una « apertura ». f. vero che il discorso conclusivo di Sta- - è r•ero - che nello stesso intervallo di tempo il reddito nazionale è aumen– talo in proporzione maggiore. iWa si Ira/la di >111 confronlo fw 1111 dato matematicfllnente certn, quale è quello de/l'ammontare della circolazio,re 11M- 11et11ù1,e 1111dato /J1n-ame11/eipotellt-"O di quellt1 i11cog11itt1 ché è il ,·eddù,, nazionale: meutre d 1 al1rn /Jtlrle l'a,,– mento dei costo deIIa vita induce 11 sospe1t1ll'e che la circolazio11e mo,;c- 1mù1 sia di f11ll0 eccedenle. Per quanto riguarda il commercio i111ernazio11ale, non t1i h,1 dubbio· cbe esso è com'plessiwunente aumelllalo mt1 l 1 1111meuto si è numifestato sopratu:10 nelle importazioni; ed il deficit d'!l:'.t nostra bi/a11cit1 commerciale, che ntl 195l 1111e1 1 a supemlo i 300 milit1rd1. si è mantenuto nel 1952 al di sopm di questo lit1el/o, e 1ùu/1erebbe· wcl-Je maggiore, se l'erario italiano, seguendo in pro/1orzio11i molto rido/le I 1 esem;;10 degli S1ati Uniti d' Ame,·ic,,, 11011pro11- 1·edesse 11 finanziare una /Mrte delle 1101/re esport11zioui. Aiuti americani o libertà degli scambi I!. 11pp111110 questo dei co11tribueuti 1 obbligali ad 1111/icipm·ea molte grm:– di industrie il /1rezzo di ,ma larga /Jt1rte dei /1rodo11i che esse esportano, il puma /1itì oscuro de/l'economia non solo italiana, ma di tu/la /' Euro/111 oc– cidentale. Nello stesso giorno in cui Peila e Menichella pro111111cù,va110 i loro discorsi ottimistici, è a/1pars11 nei gion1ali la notizit,, del resto da lungo tempo prevista, che il goreruo mne- 1Ùa110, per dimiuuire l 1 eccessillt1 /1res– .rio11e fiJcflle. tro/>IJO grn"'''" dfllle cre– scenli spue militari, a1 1 ,·ebbe defi11i- 1frame11te e to1t1lme111e i111erro1ti gli aiuti ci\'ill ali' E11rop11. Non siamo JÌCuri che questo /n·o– gramma possa essere 111a111euuto,/1er– ché ltt memoria della « graude depres- lin al Congresso comunista russo è stato il più effjcace comizip nella cam– pagna per l'elezione del Generale Ei– senhower alla presidenza degli Stati Uniti. Ma dopo aver tirato la corda fino al punto della· rottura, dopo avere indotto Eisenhower e Foster Dulles a promettere la liberazione ai popoli del– l'Europa orientale, dopo avere spe– rato che una vittoria repubblicana ne– gli Stati Untti aumentasse il nfalcon– tento nella stessa opinione americana e aggravasse le tensioni fra l'Europa occidentale e gli Stati. Uniti, Stalin comincia a temere che la reazione americana segua gli stessi metodi del– la reazione russa. E quando il << Pre– sidente designato>> afferma che è pron– to ad « affrontare un nemico che non si può sperare d'impressionare con le parole, per quanto eloquenti esse siano, solo coi fatti - eseguiti ifl circostanze da noi scelte», quando Stalin assiste alla preparazione di una offensiva in grande stile in Corea, comincia a sentfrsi la pelle d. oca, come ai tempi in cui Hitler vituperava con- NUOVA REPUBBLICA a QUINDICINALE POLITICO Esce il 5 e il 20 di ogni mese in otto pagine COMITATO DIRETTIVO: T. CODIGNOLA - G. FARAVELLI - U. G. MONDOLFO - p_ VITTORELLI Redazione: Firenze, Piazza della Libertà 15 (50.998) Àmmini.strazione: Firenze, Piazza Inclipcndema, 29 (22.058) C/C Postale 5/6261 (« La Nuova Italia» S. A. Ed. Firenze) Abbonamento annuo L. 800 - Estero L. 1200 - Sostenjtore: L. 500Q. Sottoscrittore: Quota mensile di almeno L, 200 Una Copia : L. 35 Arretrata : I,, 50 sioue » è 1mcor11troJ,po 1•iz 1 11 iu Ame– rica ed nd ess11 si aggiunge ora il terrore del co1111111isJ1?(}, che sarebbe grnveme111e t1it1t11tod11 1111anùi iudu– Jtt·iale negli Stati d~l/'E11,-o/1"orci– dentnle. /11 ogni 111odo /1erò,. se 11011 111111 sop/1ressio11e 10111/e, si 11rri11eri, cer1c,– me11te 11d una forte ,.iduzioue degli aiuti, che donebbero essere sos1it11ili da un 1111111e1110 delle commesse mi/i– lari e dr, um, 111r1.._e,giore libertà 1ll•ll,.J im/1ortazio11i 11eJt,li Stati Uniti. Le commesse. 11eilr1 duplice /or111.1 di forniture gr11111iledelle JJMlerie pri– me e di pag11111e1110 del lavoro ef,– guito nelle 11os1re officine, potm,: 110 · effet1iN1me11/e contribuire 11d e, ila– re il f1eggiorame1110 della bi!twcin de, pagame11ti; ma /1rese111a110i'i11co11te- 11iente di essere legate 1dle sorti deil.1 politica i111er11azio11ale,e di fr,re .1/1- j)(lrire perciò come 1111aminaccia J1er 11lc1111importanti settori de/111 uostr.t economù, quel raggiungimenlo di "" nccordo, che è d11 11111i1111nca10come !t, liberazione da 1111i11cubo. Re11a l'ultimo rimedio di 1111am.tJ!,• giare liberttì di impor111zio11e dei 110- Jtri p,-odo11i. che Jflrebbe il puro e semplice ritorno ailn J1ormf!lil1ì di una ecouomit, di mercato, i11 cui di regola le merci rj scambiano con le merci. Quando 1111.1!aie liberttì di scmnbi foue estesa agli Stati Uniti ed ,r 11,ua l'America. 11 11111al'Europa oc– cidentale ed al Commowealth brittm– nico, si vedrebbe quasi certflJnente che i 1ùJ1pro11ei·itanto spesso ripet11li sul– la 11ostrt1scar111prod111tività e suil'ec– cessit)(t altezza dei nostri costi di /1r1J– duzione 11011tengano conto di 1111 fat- 10 semplicissimo, che noi dobbùw1t> p,-odurre /1er 1111merc1110 spave1110.r.1- me11te ristrello. Ampliato q11es10 1J1er– cato cesurebbe anche la 1101/rttinfe,io– rittì. Ma si riuscirti 11 vincere /'of1posi– zio11e dei formidabili intereJSi che 11011 11oglio110 il ritorno nila liber/tÌ d; scam/;io? <H!\'O LUZZA1'TO tro il comunismo nei congressi na~ zisti. Si può quindi avere qualche moti-– vo di ritenere che la presa di posi– zione natalizia di Stalin significhi un tentativo di adeguamento re.alistico al– la situazione che lo stesso comunismo ha contribuito a creare negli Stali Uniti e nel mondo, in condizioni di gran lunga peggiori di quelle preesi– stenti con l'amministrazione demon:1- tica americana. Dopo aver quindi con– tribuito a spostare verso destra la si– tuazione interna di tutti i paesi de– mocratici, l'Unione Sovietica, che ha rifiutato ogni ac(.119rdo con governi più a sinistra e •che è la prima respon– sabile del fallimento di tante speran– .ze di riavvicinamento nate con la guerra di liberazione contro il nazi– fascismo, è costretta ora ad accettare l'idea di trattare col nuovo governo americano. Naturalmente, runico modo in cui Stalin concepisce una riduzione della tensione, è alla maniera di una Yalta o di un Potsdam fra i « due grandi >>, escludendo tutte le nazioni minori, che si sentirebbero così aizzate contro gli Stati Uniti, proprio come preannun– ziava Stalin negli ultimi mesi. La Francia e l'Inghilterra hanno già rea– gito. Perché non reagiamo anche noi? L'Italia deve auspicare la ripr<:sa del colloquio con la Russia. Ma ha un interesse particolare - la sua esclusione all'ONU per il veto I us~o - a chiedere di essere presente. Co– me il Piano Marshall ci permise di rientrare su un piano di parità nel concerto occidentale, così rapertur.t di Stalin ad Eisenhower può essere per noi l'occasione, assie1ne alle altre gran– di n:izioni democratiche, di aprire c:uel– la « finestra a Oriente» che fin dal 1945, quando era Presidente del Con– siglio, auspicava Ferruccio Parri. l'AOl,O \'ITTOIIEl,l,I Autorizza1.ionc Tribunale di }'ircnzc n. 6i8 del 30-12-52 - Stabilimenti 'J'ipolitograflci Vnllccchi - Via1c dei M illc 90 - J,"ircnze Responsabile: 'l'R IS'J'ANO CODIG~OL.\

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