Lo Stato - anno II - n. 23 - 20 settembre 1961

PO.LITICA ECONOMICA TRA I L DIRE E IL FARE • • • • • Parlando a Ravenna l' on. Pella ha confermato ancora una volta il suo ottimismo circa il futuro della economia italiana; ed ha prean• nzmziato provvedimenti ùitesi a migliorare l'efficienza degli organi centrali proposti alla guida della politica economica e fuianziaria del governo. Consolanti, dunque, le previsio– ni del ministro, e lodevoli le in• tenzioni manifestate. A proposito di queste ultime è d'uopo però fare alcune conside– razioni. l,a prima si fonda sulla consta• tazione che se è verq che appare ormai indilazionabile provvedere ad adeguare l'efficienza del mmi· st~ro del bilancio e degli altri mi– nistP-ri fiduciari, del CIR, della. Ra– gioneria generale ecc. alle nuove di,nnisioni della economia nazio– nrut•; è altrettanto vero ed altret– tanto indilazionabile che un egua• le iml'egno dovrà essere dedicato agli organi periferici che dei primi rappresentano gli essenziali com· plmnenti nel tessuto del paese. La seconda si fonda sulla, ovvia, con– siderazione che tutti i piani di a• dep-uamento degli organi centrali e 11(•rif erici di cui sopm, posto che t"'" gano sollecitament': approvati co, se il governo non .,arà in grado di rimediare alla gravissima de fi· cienza di quadri qua:Lificati, che sin da oggi minaccia di caos, se non di paralisi, . l'amministrazione dello Stato. Su questa rivista è stata ampia– mente documentata la pesante si– tuazione della burocrazia statale, che vede, ogni giorno che passa., diminuire per raggiunti limiti di età il numero dei funzionari qua• lificati; e vede i concorsi diserta• ti dai giovani più preparati che preferiscono la libera professione o l'impiego privato alla carriera nella amministrazione dello Stato. Alla radice di tale f eiwmeno, e pure questo è stato documentato, troviamo. la assoluta inadeguatezza delle possibilità di carriera e delle retribuzioni che . of!re l' ammini– strazione dello Stato; ciò in con• tra.,to con l'ingentissimo onere fi; nanziario che lo Stato si sobbarca per coprire le esigenze della sua • burocrazia. Di fronte a tale situazione sem– brerebbe del tutto ovvio, proprio per conciliare i propositi del mi– nistro del bilancio con le esigenze reali della economia nazionale, che fra i tanti provvedimenti in fase di studio presso i competenti in sede compet·ente, rischiano di ri- organi di governo ve ne foue qual– mm,ere tali, sotto il profilo prati- cuno inteso ad ovviare alla sitria- 8 b1011otecaginobianco zione di crisi qualitativa in cui versa la burocrazia. Non solo non risulta che qual– cosa del genere sia allo stu,dio del governo, ma risulta che lo ste~so giudica definitivi gli ultimi, del tutto irrilevanti, ritocchi alle car• riere ed alle retribuzioni dei fun– zionari qualificati, apportati dopo le recenti agitazioni dei dipenden– ti dello Sta.to. Il Governo, infatti, ha fatto sa– pere agli interessati che lo Stato non sarebbe in grado di affrontare nuovi oneri per i suoi dipendenti, pena il crearsi di pericolosi squi– libri finanziari. Motivi insuperabili di natura e– conom.ica sarebbero, dunque, alla radice dell'atteggiamento negativo del governo avanti al problema di dare alla amministrazione quadri quaUficati, i soli che potrebbero garantire, unitamente a provvedi– menti di carattere strutturale, la efficacia degli organi centrali ·e pe· riferici dello Stato. Un tale atteg– giamento sembra a noi contradit– torio rispetto ai propositi mani/e• stati dall' on. Pella. Ci resta solo da dire, pertanto, che attendiamo di conoscere la risposta del governo alle richieste che fra breve la. CISL presenterà, intese a " rivedere " le retribuzioni di quelle categorie di statali escluse dagl.i ultimi ritoc• chi salariali. Perché una cosa è certa. Sè non .~i trovano i fondi per garantire al– lo Stato le prestazioni di elementi qualificati, i fondi non dovrebbero essere reperibili neppure per le al– tre categorie di dipendenti. Perché gli stanziamenti di bilancio non fanno deficÙ solamente quando so– no destinati ai dipendenti più qua– lificati, e si trasformano, invece, in "spese produttive" quando van• no a beneficio dei dipendenti non qualificati. E. questo anche se un tale punto di vista venisse soste_nu– to da un ministro ex segretario ge– nerale del.la CISL o dai ministri del Lavoro e delle Partecipazioni Statali.

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