Lo Stato - anno II - n. 21-22 - 30 lug.-10 ago. 1961

b IDEOLOGI.A e FORZA POLITICA Abbiamo letto con interesse un articolo dell'on. Gonella nel primo numero de « L'Unione ,, spiritosamente intitolato ,, Il meticciato politico ». In esso il Ministro della Giustizia con– danna il tatticismo politièo, la politica senza idee, che egli giu– dica essere la caratteristica fon– damentale che sta attraversan– do il sistema democratico in I– talia. E ciò come conseguenza di quella che l'on. Gonella chia– ma " malattia del nostro siste– ma democratico>> e che indivi– dua nella ,, mancanza di coin– cidenza fra ideologia -politiC'a e partiti ]JOlitici >>. E' una diagnosi acuta e di fondo: cioè è un giudizio chia– ve pet ogni altro giudizio rela– tivo allo stato presente della politica nazionale. Appunto per questo, diciamo subito che non condividiamo l'affermazione che possa esistere una mancanza di coincidenza tra ideologia e par– tito politico, quasi si trattasse di realtà vitalmente indipen– denti. Perché, se così fosse, non sapremmo quali criteri ricerca– re per qualificare i vari partiti in base alle loro caratterizzazio– ni. Che cosa fa diverso un par– tito dall'altro? Comunemente si risponde che l'essere proprio del partito politico si rivela nei " principii », cioè nella genera- Lo STATO inobianco le ispirazione ideale che fa da guida e da impulso allo svol– gersi omogeneo d'azioni politi– che. Non è, tuttayia, sufficiente individuare nella tensione idea– le e nel complesso di valori po– litici, di cui ogni partito è de– positario, gli elementi differen– ziatori e qualificanti. A questo punto il problema trova la soluzione ciarificatrice nel riferimento, che è d'obbligo, al giudizio storico. I criteri, infatti, che fanno da fondamento al giudizio storico non si riallacciano immediata– rrien te ai principii che hanno un valore la cui potenza vitale non è compromessa dall'avvi– cendarsi delle situazioni stori– che. Sia d'ausilio una conside– razione concreta. Sul piano dei principii, cristianesimo e n:ar– xismo, l'uno postulando il dato trascendente e l'altro riducen– do tutto al dato immanente, as– sommano il complesso dei prin– cipii che si urtano e si contra– stano nella visione globale del– la vita civile della società. Si può constatare tuttavia agevol– mente che dal cristianesimo e dal marxismo, giustamente in– tesi nella sfera dei principii contrapposti, mai può derivare un giudizio che direttamente si. applichi ad una situazione con– creta, a meno che non se ne voglia esprimere uno di natura puramente etica. La formulazio– ne di un giudizio politico richie– de la mediazione tra i principii e la realtà politica di un giudi– zio più generale sulle condizio– ni storiche di un popolo e di un'epoca. Non è il comune ri– ferimento al Cristianesimo che fa diversi la C.D.U. tedesca, la D.C. italiana, il M.R.P. france– se, il regime di Franco o quello di Salazar, tanto per ricordare partiti e regimi che si trovano nel solco della tradizione catto– lica. E la stessa cosa sul fronte del marxismo, prima con la frattu– ra che ha portato . al comuni– smo e alla socialdemocrazia e poi con le differenziazioni nel campo stesso del comunismo che pure ha rappresentato il raggruppamento più monoliti– co. Che cosa c'è dunque alla ba– se dei giudizi storici dei vari partiti? Se non possiamo fare immediato riferimento alle con– siderazioni di principio, non ci resta che affermare che il giu– dizio storico si appunta imme– diatamente all'ideologia dei sin– goli partiti. Che cos'è in sostan– za l'ideologia? L'ideologia è un complesso di giudizi sui fini della società ci– Vile e dello Stato omogeneo ai princi'pi.i, ma riferito ad una so- 23

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=