Lo Stato - anno II - n. 15 - 30 maggio 1961

litiche che, in 'Sedenazionale, postulano i social– democratici e i repubblicani. Nion. solo, ma eque– sto è indubbiamente l'aspetto più grave di tutta la questione, gli interventi dei H'berali della AGI si sono differenziati da quelli dei socialisti e dei comunisti soltanto su questioni marginali, mai su quelle politiche. Lo ha esplicitamente ammes- • Fior molto raro tra mille d,ub,bi solo son sicuro d;el mio d·estino ch'è « cin~co e baro». b otecaginobianco so lo stesso delegato Gatti il quale ha pronun- • ciato un'affermazione indubbiamente gravissima per un lìberale quando ha dichiarato di essere sostanzialmente d'accorldo .con i rappresentanti dell'UGI sui problemi di fondo, ma di dissentire sui particòlam dii natura tecnica. Anche la ,scissione di alcuni socialdemocra– tici dall'UGI non è stata vista con troppa soddi– sfazione dagli studenti liberali,· che non hanno nascosto, invece, IÌil ciò .perfettamente d'accordo con l'Intesa e con l'UGI, di essere contrari al pia– no decennale per la scuola (.per le note misure in favore della scuola privata) e di aderire al progetto Parri. Perfino i monarchici dell'AUI hanno assunto queste posizioni, erroneamente ritenute d'avanguardia, e hanno aderi.rto, come si rileva dall'intervento del loro delegato De Gio– vanni, alle di;scriminazioni politiche in nome di un mal compreso spirito della Resistenza. Come conclusione diremo che il.rinnovato ac– cordo «Intesa» UGI può considerarsi una ulte– riore riprova dei progressivi cedimenti dei settori sempre più ampi del mondo cattolico avanti alla offensiva delle sinistre mar~iste in ItaHa. E diremo anche che i ,cedimenti in campo universitarlo debbano considerarsi tra i .piùgravi, in conseguenza del peso ohe essi eserCIÌteranno [n un futuTo prossimo, quando 1 gli universitari di oggi ,si 'inseriranno, a livello di classe dirigente, nel vivo della vd.tanaziona:le, in tutti i settori.· Se ,poi a tale constatazione si ag;giunge il fatto che il PCI mostra di essere r1u:sc,itoa crea– ife solide teste dì ponte tra quel ceto medio ohe isino a qualche anno fa v:eniva considerato im– mune da ogni contaminazione marxis:ta; e 1 se consideriaimo che in Italia· un',a1llta pericentuale di ,universitari proviene ;proprio, da que.1 ceto medio, le nostre conclusioni dovranno essere anche p 1 iù pessimistiche. Perché dò vorrà signific-are che fra non mol-– ito le 1 sinistre marxiste saranno .in :grado di sca– tenare con larghe possibilità di successo, l'ullti– ma offerusiva per l,a conquista leg,ale del potere in Italia. Ed in tale caso sarà doloroso constatare che una spinta decisiva a quella off,ensiva l'avranno data proprio quegli universitari ai quaili, in altri tempi, era stato affidato il compito di costituire le più valide avanguardie dell'impegno cattolico 'in Italia.

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