Lo Stato - anno II - n. 14 - 20 maggio 1961

FINANZA ALLEGRA? I rROPOSlll FIRARZIARI DEL 60UERRO Dinanzi alle molte critiche formulate sulla politica economica dell'attuale Go– verno, consapevoli del fatto che esse non provenivano soltanto dalla precosti– tuita opposizione dei socialcomunisti e_ da quella della destra, ma anche da quanti fanno parte della maggioranza sulla quale poggia il Governo medesimo, i ministri che sono intervenuti per con– cludere il dibattito al Senato hanno praticamente scdto una strada abba– stanza facile: quella, cioè, di accettare in notevole misui:a le critiche e conse– guentemente di formulare i migliori buoni propositi per il futuro. • Critiche e suggerimenti In materia di critiche e di suggeri– menti, tutti i relatori, che hanno prece– duto i rappresentanti del Governo, sono stati concordi nel ritenere che occorre procedere ad una revisione profonda di ogni aspetto della politica economica; sia di quella riguardante l'entrata che di quella inerente alla spesa e infine di quella concernente nel suo complesso il Bilancio dello Stato; Anche il sen. Dc Luca Angelo (rela– tore per l'entrata), che in· verità è stato tra ! più teneri nell'esaminare il settorc 1 non ha· mancato di ricordare che la giustizia fiscale può essere attuata solo in un coordinato cd articolato divenire economico-finanziario, attraverso un co– stante riferimento alla politica della spesa intesa come strumento di sòstegno di un determinato indirizzo di politica sociale, cd ha sottolineato la difficoltà e la delicatezza dell'opera di messa a 14 _caginobianco punto degli strumenti a disposizione del– !' Amministrazione, opera che richiede un costante esame delle esperienze com– piute e dei risultati raggiunti. Così, il scn. Oliva (relatore per la spesa) ha dichiarato tra l'altro che il fenomeno per il quale l'incremento del– la spesa straordinaria si dimostra supe– riore all'incremento delle entrate, anche se non desta preoccupazione, va atten– tamente esaminato: sul fatto che il pro– blema non desti preoccupazione ci sa– rebbe molto da dire, perché in realtà siamo viceversa - e lo hanno posto in evidenza sia i relatori alla spesa _del Bi– lancio, sia altri parlamentari - dinan– zi ad una vera e propria « inflaziop.c della spesa > che, a lungo andare, può davvero porre in pericolo le sorti del nostro Bilancio e quindi - per la cor– ,elatività tra Bilancio dello Stato e Bi– lancio economico nazionale - del pro– gresso sociale del nostro Paese. Ma il punto che, a nostro parere, è apparso più significativo e meritevole di riflessione, ·è quello in cui il sen. Oliva ha affrontato il problema di una mag- .giore organicità della discussione .d~i bi– lanai, ricordando che la proposta di unificare la discussione medesima incon– tra ostac-oli e riserve sopratutto per il timore che il Parlamento possa sistema– maticamente apportare sostanziali mo– difiche alla ripartizione dei fondi pre– disposta dal Governo. Ma allora ci si domanda, a che cosa serve il Parlamento, se non deve esami– nare a fondo l'operato dell'Esecutivo? A cosa serve una più o meno lunga discus– sione dei Bilanci alle Camere? A cosa serve - al di là di un formalismo co- Condividendo le «critiche» alla sua politica il Gabinetto Fanfani avrebbe dovuto dimettersi: ma la coerenza non è un costume «conver- stituzionale previsione? gente» ' il voto sugli stati di Sembra strano, ha soggiunto il rela– tore, che il Parlamento, che ha in altra sede potes~à di decidere in piena li– bertà mila entrata e sulla spesa, non possa farlo proprio :n sede di approva– zione <lei bilanci. Ed al riguardo occor– re ricordare che, mentre in altri tempi i Parlamenti tendevano a limitare le spese, e quindi i tributi a favore dei so– vrani, gli attuali Parlamenti democratici tendono a dilatare la spesa. Relazionando l'Assemblea in merito aila spesa del dièastero delle Finanze, il ~en. Braccesi ha ripf.tuto che è essen– ziale conoscere se l'Amministrazione fi– n:mziaria risponde o meno allo scopo di_ promuovere norme sempre aggiornate .tl progresso dei tempi e alla dinamica del sistema tributario, se essa è in gra– do di accertare e riscuotere i tributi, se essa ha i mezzi per accertare frodi cd .-vasioni ed assicurare il mantenimento Jella giustizia tributaria, se, infine, il t-'crsonale è soddisf,Jtto nelle sue aspi- .-az10m . Purtroppo, nonostante i molti buoni propositi cd i notevoli impegni assunti, la risposta non è positiva, sia per le in– sufficienze del personale qualificato, sia per le lacune nei servizi, sia per i costi di certe branchie amministrati e supe– riori alle entrate prodotte dai serviz..idi tali branchie, sia per la mentalità dei funzionari che non appare adeguata al– lo spirito dell'incontro, ripetutamente auspicato, tra fisco e cittadini. Giustamente il relatore ha posto in rilievo come un miglioramento dell'effi– cienza del!'Amministrazione finanziaria

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