Lo Stato - anno II - n. 13 - 10 maggio 1961

tale conseguenza, basterebbe, infatti, che i magistrati, gli avvocati, i cancel– lieri e le parti stabilissero di rispettare l"'.norme di legge nei seguenti punti: 1) non pubblicità delle udienze istrutto– rie civili; 2) rinvii delle cause civili di durata non superiore ai quindici giorni; 3) presenza del Cancelliere nelle udienze istruttorie civili e nelle istruttorie pe– nali; 4) effettiva assunzione dei mezzi istruttori nelle cause civili da parte del giudice. Dopo tutto questo, nessuno potrà ac– cusarci di mancanza di obiettività se affermeremo che una situazione come quella in cui versa oggi l'amministra– zione della Giustizia in Italia, con i magistrati, i cancellieri e gli avvocati costretti a violare la legge per andare avanti, ha un aggettivo solo per essere definita: paradossale. E per gli avvocati e procuratori legali l'avere messo in luce questa paradossale situazione con I.i loro agitazione costituisce una ulte– riore benemerenza. Non ci rimane che augurarci che, questa volta, dalle pro– me-sse si passi alle realizzazioni con– crete e che le categorie forensi non sia– no costrette a riprendere l'agitazione. LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA GIOVENTU' CATTOLICA Per finire, desideriamo sottolineare l'aspetto che riteniamo più ricco di pro– spettive dal punto di vista politico. Or– mai tra i liberi professionisti si è costi– tuito un fronte unico, come mai prima era avvenuto. I liberi professionisti rap– pre-sentano la parte più qualificata del così deto « ceto medio » e quella meno idonea ad essere permeata dalle ideo– logie marxiste. Se, attorno a questo nu– cleo potesse coagularsi l'intero « ceto medio i,, sarebbe davvero un'ora decisi– va per la democrazia italiana e una irrimediabile sconfitta per i marxisti. '' 4 GIORNI '' Caro Betocchi, ho sott'occhi un giornaletto ciclo– stilato << 4 giorni » destinato a diver– tire i presidenti diocesani che parte– ciparono appunto alla « quattro giorni » tenutasi il mese scorso alla Domus Pacis. Mi è stato inviato (non so da chi) perché mi riguardava. Per ciascuno dei quattro numeri, (una pagina si e una no, pressapoco) l'estensore diel ciclostilato si doman– dava chi fosse G.B.B.; l'interrogativo veniva risolto l'ultimo numero e tu puoi vedere con che mano leggera. Ma non è per questo che ti scrivo una lettera aperta. Alla pura volga– rità la più degna risposta è il si– lenzio. Non mi era mai accaduto di leg– gere su un foglio, nato nel cl-ima di un convegno nazionale di presidenti diooesani GIAC, la medesima satira del giovane caitolico che è consueta nei fogli goliardici o in quelli di umorismo generioo. Premetto un postwlato; non si ride delle cose in cui si crede. Si può ri– diere un po' di se, ma norn dei valori in cui si milita. Quando appare questo tipo di riso, vuol dir·e che co– scientemente o inoo,scientemente si è operato un distacco tra la perso– na e i valori. Nei quattro c'iclostìlati n•ati ai margini della ( quattro giorni > dei presidenti diocesani ·due sono le cose 20 bibliotecaginobianco che più eccitano al riso: la purezza e l'anticomunismo. Eccotene un saggio: (n. 1, pag. 5). - Realizza un'azione di presenza al suo lavoro? - Sì; io sono puro e anticomunista. - E poi? - Che vuole di più: ~a mia vita è la purezza; la mia fede l'anticomu– nismo. - Che pensa del viaggio di Gagarin attorno alla terra? - E' impossibile! Sono tre azioni fantastiche dei sovietisti. Il co– munismo è barbarie e inciviltà. E' contro la famiglia, Za patria e il re. I comunisti non sono puri e non sono anticomunisti, quindi è impOS·sibile. - Preferisce Kant o Maritain? - Non mi interesso più di lettera- tura per ragazzi, da quando ho finito di fare il delegato aspiran– ti. Ctò che veramente vale è la pureZlZa e l'anticomunismo. Io sono un giglio delle convalli e depositario della verità peir scon– figgere il comunismo. Raggiunge– remo gli immancabili destini. - Lei è fascista <iUora? - No! Benché potrei anche esserlo: il fascismo non è un male ri– spetto al comunismo: lo dicono anche Giovanni Gentile, Mussoli– ni, Balbo, Farinacci, Grandi, Bot– tai, Ciano, Michelini, Tambront e Baget Bozzo. - Che pensa di Manfredini, di Si– vort, di Charles? - Il Teatro Francese non, m.i ha mai interessato perché impuro e filo comunista. - Lei ha visto il bel film russo « La ballata di un soldato? » - E' impossibile che ,sia. bello: pri– ma di tutto perché è comunista, poi perché « il Quotidiano » non lo dice, il mio parroco non lo dice, il mio presidente diocesano non lo dice. Lo dice solo « l'Unità »: quindi è falso, comunista è impuro. - Ha visto quella stupenda ragazza che è passata adesso? - E' impossibile che sia bella. E' impossibile che esiistano dellè bel– le ragazze. Nelle belle ragazze c'è il malè e l'impurità: quindi le belle ragazze non esistono. -Ma ... - Se lei dice « ma »... ha dei dubbi, quindi è un infedele, cioè un co– munista, quindi un impuro. Io sono una montagna immacolata; io sono puro fin dat tempi dì Giolitti.

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