Lo Stato - anno II - n. 13 - 10 maggio 1961

Consuntivo di una I problemi dei liberi professionisti prescindono dagli interessi delle singole categorie perchè riguardano tutto il paese Sbaglierebbe chi ritenesse che l'agita– zione . dei liberi professionisti, termina- - ta qualche giorno fa dopo aspre pole– miche durate quasi due mesi, si sia li– mitata a manifestare un contrasto tra le categorie interessate e il Fisco. Lo aspetto fiscale, invero, non è stata che la occasione ultima di uno stato di di– sagio dei liberi professionisti, che tra latente da tempo. Il noto disegno di legge governativo e la successiva incau– ta intervista rilasciata dal Ministro del– le Finanze, in altre parole, hanno costi– tuito soltant_o «l'occasione» al mani– festarsi di un fenomeno che già esiste– va e che, comunque, non avrebbe man– cato di svelarsi per qualsiasi altra oc– casione. Ecco perché siamo convinti che il punto d'incontro oggi raggiunto tra le categorie professionali e il governo rap– presenta soltanto un precario momento d1 « remissione » del male, e niente af– fatto una cura di esso. La migliore con– ferma di ciò è nel fatto che i comitati permanenti di intesa, creati durante la agitazione dei professionisti, pur deli– berando, dopo il cedimento del Gover– no sotto il profilo fiscale, la fine della manifestazione, hanno deciso al tempo stesso di costituirsi in organismi perma– nenti di vigilanza: decisione apprezza~ bile sotto ogni riguardo, perché eviden– temente ispirata a sottolineare ancora una volta che l'azione dei professionisti continuerà ad essere ispirata anche oer l'avvenire, non da meri interessi mate– riali delle categorie interessate, ma da finalità ben più vaste e generai.i, che, al di là di ogni interesse particolare, si in– seriscono ·in modo_ primario nelle strut– ture stesse dello Stato e nei settori più vitali della comunità nazionale. Raggiunto il componimento della « questione fiscale », è ·evidente che i problemi « di fondo » rimangono inso– luti. Dopo interi decenni, nei quali lo unico impegno della classe politica di- Lo STATO bibliotecaginobianco rigente è stato quello di eluderli o, tut– t'al più, di tentare soluzioni frammen– tarie e « sintomatiche », ecco che questi problemi sono stati posti alla ribalta del– l'opinione pubblica in maniera clamo– rosa e in termini non più dilazionabili. Se ancora una volta si tentasse di elu– derli, la voragine che già comincia a intravvedersi tra « paese reale » e « pae– se legale » rischierebbe di diventare un abisso. Ed è questo, a nostro avviso, dal punto di vista politico, il profilo più importante dell'agitazione dei li– beri professionisti. Esser riusc1t1 a estrarre dal « dimenticatoio », jn cui 1. aveva relegati !',inerzia governativa, questi problemi è, invero, un obiettivo di eccezionale importanza. Quali sono questi preblemi? Dal rapido elenco rias– suntivo che ci accingiamo a fare, a nessuno sfuggirà che essi, prescindendo gli interessi delle singole categorie pro– frssionali, riguardano tutto il Paese. Co– minciamo dal problema delle Mutue. Chi potrà negare che esso, attraverso i medici, tocca gli interessi dei 36 milioni di cittadini assicurati contro le malattie per mezzo di un'organizzazione (quella mutualistica, appunto), che è cosi mal congegnata da rendere insoddisfatti gli ammalati, prima ancora dei medici, dei farmacisti e dei chimici delle industrie farmaceutiche? E che dire della tortuosa macchina burocratica dell'edilizia eco– nomica e popolare, che è tale da sco– raggiare, non solo gli architetti, gli in– gegneri e i geometri, ma più ancora i milioni di cittadini che aspirano ad ave– re una casa propria? Se poi si passa ad esaminare i pro– blemi dell'amministrazione della Giusti– zia, messi in luce dall'agitazione dei professionisti, della quale, come tutti sanno, gli avvocati e j • procuratori legali costituirono un''agguerrita avanguardia, ii quadro diventa ancor più desolante. Abbiamo· già avuto occasione di rile– vare che, in un paese civile ed evoluto agitazione come dovrebbe essere il nostro, non è concepibile che i cittadini debbano pa– gare le spese della giustizia. Da ciò cle– riva la conseguenza che, per il settore della Giustizia, l'unico problema fisca– le ammissibile dovrebbe essere quello di eliminare le tasse esistenti, giammai di aumentarle. In altre parole la Giustizia dovrebbe essere gratuita e interamente a carico dello Stato, cosi come avviene, sia pure con congegni burocratici tor– tuosi, nei settori della pubblica istruz-io– nc e dell'assistenza sanitaria. Eppure questi concetti, che dovrebbero ormai essere comuni a tutti, continuano ad es– sere ignorati, a tal punto che, anche do– po la cessazione dell'agitazione dei pro– fessionisti, il Ministro delle Finanze si è limitato a promettere che la maggio– razione delle tasse giudiziarie sarà ri– dotta. Il che significa che, sotto questo profilo, i professionisti legali hanno avu– to né una vittoria né una mezza vittoria; hanno ottenuto soltanto una mezza sconfitta. Il problema quindi, rimane; e, del resto, per quanto attiene .il setto– re della Giustizia, non è il solo. La nostra rivista, si può dire sin dalla sua nascita, non hl! mancato di mettere a nudo lo stato fallimentare in cui oggi versa da noi l'amministrazione della Giustizia. Non staremo, quindi, a ripe– tere quel che abbiamo detto. Ci limite– remo, pertanto, a riassumere i dati es, scnziali della questione: necessità della riforma e del- coordinamento dell'inte– ra legislazione, e non soltanto dei co– dici; rinnovazione integrale dell'edili– zia giudiziaria e penitenziaria; urgenza di assicurare la difesa dei poveri nei giudizi civili, penali e amministrativi; esigenza di moltiplicare, e non soltanto di aumentare, gli organici dei magistra– ti e più ancora del personale ad essi ausiliario. La migliore conferma di tut, to questo ci è data da quanto è av– venuto all'assemblea degli avvocati ro– mani, riunitasi il 15 aprile scorso al Teatro Adriano. Nel corso di essa è sta– to esplicitamente affermato che è « nel– le stesse aule giudiziarie che non si è in condizioni di rispettare la legge », a tal punto che, se si decidesse di appli– carla rigorosamente, la giustizia ne ri– mar,ebbe paralizzata. Per determinare 19

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