Lo Stato - anno II - n. 11 - 20 aprile 1961

SOMMARIO La crisi dello stato si aggrava pag. Frutti della « conver- genza 11 viaggio del Presi– dente La politica del pas– samano Sovietizzazione del- l'Europa centrale Crisi nella base d.c. L'assalto alla scuola La riforma dei codici Democrazia econo- mica Il Commento Difficoltà per la Ma- » 5 » 6 » 7 » 8 » 9 » l l » 12 » 14 » 16 rina Mercantile » 18 Assiomi sul processo Eichmann » 20 11 romanticismo di Kierkegaard totem antireligiosi Grandi idee e pic– coli scontri Uno scrittore « mo- ralista» I nemici dei musei Pittura Musica Teatro Cinema • LO STATO Periodico politico Direttore » 21 » 23 » 24 » 26 » 27 » 29 » 30 » 31 » 32 GIOVANNI BAGET-BOZZO Anno Il - N. l l - 20 aprile 1961 Direzione, Redozione, Amministra– zione: ROMA Via Rasella, 6 - Te– lef. 4 71 . l l 7 - Direttore Responsabi– le Ugo Visciòla - Autorizzazione del Tribunale di Roma N. 7786 del 6 dicembre 1960 - Spedizione in abbonamento postale gruppo 11°- Ab– bonamenti: annuo L. 3.200 seme– strale L. 1.500 - Una copia L. 100 - Concessionaria per la distribuzione in Italia: Messaggerie Italiane s.p.a. - settore periodici - v. P. Lomazzo n. 52 - Milano. ~--------J LITOSTAMPA NOMENTANA • ROMA Via Valcamonica n, 6 • Te!. 893936 bibliotecaginobianco LA CRISI DELLO STATO s1 AGGRAVA A BEIAMO detto troppe volte il nostro pensiero sul valore deBnitivo della crisi di luglio per doverlo qui ripetere. Tutti i fatti che sono venuti dopo non hanno che ribadito l'irrimediabilità qdla crisi di allora: quando uno Stato cede alla piazza e costituisce un governo sul presup– posto di quel cedimento, apre la sua crisi. Da quel momento, non si danno più in realtà alternative di governo, ma alternative di Stato. Uno dei momenti più caratteristici della crisi dello Stato è l'impo– tenza dell'azione ogettiva, che procede con sempre maggiori difficoltà da un lato e dall'altro, un aumento disordinato della dimensione della politica ed un loro prevalere sulle dimensioni istituzionali e statuali. Il disordine della amministrazione è diventato un disordine delle cose e ha determinato l'insostenibilità tecnica dell'azione statale. Il cedi– mento della pista di Fiumicino ed il disastro di Bonassola hanno richia– mato l'attenzione su due punti particolari di questo fenomeno: ma la «malasorte» non ha nei confronti delle opere del nostro Stato altro imbarazzo che quello della scelta. La mancanza di senso dello Stato è il punctum dolens della nostra democrazia. Ad essa è mancato veramente il concetto dello Stato: la Repub– blica si è vista dissolta nei due elementi giustapposti del potere del po– polo, espresso dai partiti, e della burocrazia. La politica pura da un lato, l'amministrazione pura dall'altro. Ora lo Stato è unità di politica e di amministrazione: e l'uno e l'altro sono mediati perché sottoposti ad un più alto concetto, quello di autorità. Il Partito repubblicano, e specificamente Ugo La Malfa. ha avver– tito ora la grave carenza morale della vita pubblica italiana: e rifene che essa possa risanarsi mediante il mutamento dei rapporti di forza tra i partiti. In realtà, i partiti italiani si assomigliano profondamente: la loro comune separazione dall'ethos popolare li ha intimamente avvi– oinati ed ha creato una classe politica omogenea nel costume e nelle con~ezioni pratiche anche s,edivergenti nelle tesi e nelle dottrine ideali. Non è certo pensabile che il socialismo sia, nel confronto della DC. una riserva di coscienze integr,e ed intemerate: se si vuole il saggio del co– stume di un socialismo governativo, occorre ricordare la socialdemo– crazia. 1

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=