Lo Stato - anno II - n. 9 - 30 marzo 1961

torità esercitano la medesima in forma completamente autonoma dal popolo per periodi più o meno lunghi. Tutta la tradizione cattolica da Su;i– rez a Bellarmino, soitiene che il popolo organicamente ,inteso possie– de l'Autorità origin;iria in forza del-– la legge naturale, ma deve scegliere nel suo seno uomini da investire a loro volta d'Autorità in relazione alle fun– zioni che essi debbono svolgere entro la società civile. Così Suarez: « In civitate autem constituta, auctoritas seu potestas suprema pnmitus est apud populum, non tamen perfecta, sed imperfecte tantum et instrumenta– liter ». Mentre il citato dello Schneider fa intendere solo quella suprema sovra– nità popolare la quale trova logicamen- L' agitazione te in se la sua ragione d'essere anche se l'autore per non violare chiaramente la lettera dell'insegnamento cattolico deve contraddirsi e porre dei limiti che non sa specificare e che logicamente non hanno senso dopo una simile pre– messa. C'è poi un'ultima cosa nel brano di Padre Messineo che avrebbe dovuto at– tirare l'attenzione (ma non è accaduto) dello Schneider cd è dove si afferma che cc la vera democrazia non consiste nel permettere il disfrenamento delle libertà, ma nella consapevole tutela del– l'ordine che non si può ottenere senza far valere le sue giuste e necessarie limitazioni morali e materiali». Questo è per noi il necessario corol– lario di una sana concezione della de- degli e avvocati • e procuratori legali Sarebbe improprio e inopportuno dici né medicine e aggiungevamo usare la parola <i: sciopero > a propo– sito della agitazione degli apparte– nenti all'ordine forense, ormai in corso da parecchi giorni, anche se essa si è concretamente manifesta– ta nella quasi totale e generale a– stensione dalle udienze. Nessuno, in– fatti, potrebbe contesiare che le fi– nalità dell'agitazione stessa non si proiettano verso benefici di tariffe o altri vantaggi materiali, ma verso un ubiettivo, che prescinde gli interes– si stessi della categoria in agitazio– ne per collocarsi in uno dei settori più vitali dello Stato, quello della amministrazione della giustizia: un obiettivo, cioè, che è proprio, non solo degli avvocati, non solo degli organi giudiziari, legislativi e ammi– nistrativi della Repubblica, ma an– che di tutta la comunità nazionale • nell'intero arco delle sue varie com– ponenti sociali. Rilevavamo, non molto tempo fa, che attualmente, in Italia, la giusti– zia è come un ammalato senza me- 14 bibliotecaginobianco che, per guarirla, sarebbe necessario lo sforzo organico, coordinato e ap– passionato di tutti i poteri dello Sta– to. Oggi desideriamo aggiungere che, tra i beni a cui i cittadini hanno di– ritto di aspirare, quello di chiedere ed ottenere giustizia, dovrebbe es– sere collocato al vertice dei diritti individuali e coordinato in modo ta– le da renderlo accessibile a tutti al di là della condizione economica di ciascuno. In altre parole il diritto di chie– dere ed ottenere giustizia dovrebbe essere posto al di sopra delle clas– si sociali nel senso che l'uguaglian– za di tutti i cittadini di fronte ad es– so dovrebbe essere piena ed asso– luta. In questo senso il problema del– la giustizia rappresenta davvero un grosso problema sociale, anzi il più grosso di tutti. Si pensi agli enormi progressi compiuti in questo seco– lo nel campo della pubblica istruzio– ne, dell'assistenza sanitaria gratuita e, in genere, della previdenza socia- mocrazia la quale inevitabilmente vie– ne rinnegata ~e non poggia solidamente sul rispetto della legge. Primo compito di uno Stato democratico è infatti quel– lo cl i pretendere il rispetto delle leggi da parte di tutti i cittadini ed, oggi, particolarmente ad esso incombe come primo dovere la lott;;i contro la siste– matica sovversione comunista. In tal modo Stato di diritto e demo– cr;;zia vengono a coincidere perfetta– menle. Perciò è un dovere civico de– nunciare all'opinione pubblica naziona– le che è proprio la crisi dello Stato di diritto quella che, nel momento politi– co attuale, pone in grave pericolo le libcrt2t cil-iche e l'esistenza cli una vera democrazia. PAOLO POSSENTI Le manifestazioni in atto con– tro gli ultimi provvedimenti governativi rientrano nel qua– dro generale dello stato di cri– si in cui versa l'amministrazio- ne della !liustizia in Italia. le. Parlare oggi di istruzione ele– mentare non gratuita, di assistenza sanitaria non accessibil'-! a qualsiasi cittadino: significherebbe dire delle eresie non ammissibili nella evolu– zione oggi raggiunta dalla civiltà. Eppure per la giustizia avviene pro– prio questo: non solo essa non è gratuita (e perché mai non dovreb– be esserlo, come lo sono l'istruzione elementare e l'assistenza sanitaria?), ma addirittura è tassata. Chiedere giustizia, per qualsiasi cittadino, è oggi innanzi tutto un problema fi– nanziario. E spesso accade (perché negarlo?) che chi ha ragione, ma è povero, è costretto a soccombere di fronte a chi, avendo torto, ha mag– giori possibilità economiche. Ora a noi pare che sia proprio questo il « punctum dolens » del– l'attuale situazione della ammini– strazione della giustizia in Italia. Né si dica che esistono gli istituti del gratuito patrocinio per la giustizi civile e del difensore di ufficio per quella penale. Chiunque abbia pra-

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