Lo Stato - anno II - n. 8 - 20 marzo 1961

sunto l'onere di dare al paese il governo amministrativo presieduto dall'On. Tam– broni. Come mai, dunque, i dirigenti del partito, non solo consentirono ad alcuni esponenti democristiani di scen– dere in piazza fianco a fianco con i marxisti contro il Governo in carica, ma addirittura, dopo la caduta di esso, quasi dando la sensazione di volerli premiare, li designarono alla guida di dicasteri di primaria importanza nel nuovo Governo Fanfani. La verità è che questo Governo trasse la sua ra– gion d'essere proprio dai moti di lu- • glio. Quando, ancor oggi, si conti11ua 1 a parlare di « apertura a sinistra », -quan-' do Malagodi, malgrado le brucianti fru– state che riceve ogni giorno, continua a giustificare la sua presenza nella « for– mula convergente»: a noi pare che tutti dimentichino una cosa molto semplice, e cioé che la vera, sostanziale « aper- tura a sm1stra » ha avuto luogo sin dal luglio scorso, allorché si verificò nella piazza la saldatura tra i partiti oggi « convergenti » e i social-comunisti. Ec– co spiegarsi, allora, come la stampa go– vernativa ami far passare nel dimenti– catoio i fatti di luglio oppure tentare di presentarli all'opinione pubblica co– me episodi di « conflitto tra opposti estremismi » e non, come in realtà furono, come rivolta della piazza contro lo Stato. Ecco perché intorno alla sentenza dei giudici di Palermo, si è tentato di creare « la cortina del silenzio », alla quale, tuttavia, la stampa social-comunista e social-demo– cratica non ha potuto fare a meno di sottrarsi per potere rovesciare le sue basse contumelie sui magistrati che non hanno mancato al loro dovere di dire, con rigorosa obiettività ed estrema chia– rezza, la verità. Che «l'Unità» affermi che « sentenze come questa la dicono lunga sugli ordinamenti fondamentali dello Stato, sulla loro pretesa di porsi al di sopra delle classi: sono lo specchio di una giustizia che è espressione _di classe e non di una società democrati– ca»; che «l'Avanti» scriva « che la sentenza di Palermo è apertamente di classe »; che, infine, « la Giustizia > creda di fare onore alla sua testata, proclamando che « ormai la misura è colma, in quanto ogni giorno gli ita– liani assistono alla più sfacciata difesa dei crimini fascisti »: sono tutte cose che innalzano ancor più il merito dei_ magistrati di Palermo. Non è, infatti, un titolo di onore per ogni magistrato sentirsi dire che egli ha la pretesa di porsi al .di sopra delle classi? Si pre– tende, forse, che pure la Magistratura « apra a sinistra >? Problemi dell'·agricol tura • Il settore viti-vinicolo presenta anomalie strutturali che senza pronti ed oculati interventi rischiano di precipitarlo in grave crisi III Dall'inizio del secolo la nostra pro– duzione di vino si è aggirata -fra i 40 ed i 60 milioni di et<tolitr}, con punte raraimente superiori a tMe campo di variabilità. Da.I 1955 al 1960,p-eTò,hanno fatto eccezione tre annate: il 1956, con 62 milioni 981 mila ettolitri; il 1958, con 67 milioni 994mila; il 1959, con 66 milioni 374 mila. Nei sei anni oons1derati, co– munque, la produzione medi,a è sta– ta di 58 milioni 8'54 mila ettolitri: ciò si,gnifica che, nonostante la col-– tura si sia diffusa oltre i limiti nor– malmente consentiti dalle possiib1- lità di a,ssorbimento del mereato ·- soUecl-ta ta dal florido ,periodo post-belUco - la tendenza di fondo è stata costante. Naturalmente, se in una annata si -creano ·forti gia– cenze,,che H consumo non è in gra– do di assorbir-e, .come è -:wvenuto in questi anni, .la sitl\lazione del settore diventa patologica, tanto più che le nostre -esportazioni di vino si aggi– rano intorno al 5% della produzione. Di conseguenza, una politica viti– vinicola seriamente impegnata non deve ·limitare i suoi interventi allo Lo STATO bibl1o~ecaginobianco andarne-nto stagionale, varando mi– sure ,eccezionali nelle annate di cri– si, ma estendere Ja sua azione allo andamento c~clico, con una visione panoramica, coordinata, -a lungo ter– mine. La mancanza di un chia.ro orientamento -politico, del resto, è alla base deH'a.ttuale ,crisi del mer– cato vinicolo. .Recentemente, qualcosa si è fatto. E' stata a·pprovata la legge sulla ri– duzi·one .prog ressiva, sino alla totale elia:n.inazione -,del-l'imposta di consu– mo sul vino; ma -la completa abo– ìizione sarà wi fatto il 1° gennaio . 1963. Da tale data, pertanto, sarà poissibile misurare l'.influ:sso benefi– co del provvedimento sul consumo e la sua importanza per corr-eggere, sia .pur-e indirettamente, gli squili– bri fra disponitbilità e assoribimento. Sono stati emanati - in applica– zione della legge 30 ottobTe. 1952 sulle materie alcoligene __:_ .provve– di:menti per la dif.esa della genui– nità del ·prodotto e per agevolare, in via eccezionale e temporanea, la distillazione del vino. Con tali :prov- vedimenti si intende coonibattere il fenomeno delle frodi - uno dei fat– tori che modificano l'off'erta, alte– rando artificiosamente la concor– renza - e favorire i-1 drenaggio del me·r.cato vini.colo, avviando alla di– stillazione agevolata i 'Vini scadenti, in mlisura superiore alle quantità normali. Secondo quanto ha dichia– rato in sede parlamentare 11Mini– stro per l'Agriooltura, l'~ione go– vernativa per normalizzare il merca– to vinicolo ha provocato l'assorbi– mento, da parte delle dlstiUerie, di 3,3 milioni di ettolitri di vino. Tali proV!VedÌllllenti, comunque, hanno agito con ritardo per la lunga pro– cedura burocratica e politica. I risultati della concessione di cre– dito agevolato di esercizio p,er gli ammassi v olontari delle uve sono considerati .po.siti.vi . Ma anche a que– sto proposit o va rile vato clle i con– tributi •previsti dalla legge nel· pa– gamento degli interessi sui prestiti contratti dalle ,cantine sociali e da– gli enti .gestori: gli ammassi volon- - tari, per -antici:Pare ai conferenti ac– conti sulle u ve, no n ·vanno anche a beneficio dei vi.ti -coltori che- conse– gnano il ipro dotto agli ammassi vo– lontari gestiti da priva-ti. Ciò - af– ferma « Il Corriere Vinicolo » del 6 marzo scorso - 1 è •« g-rav-e ed arbi– trario, gia,cché .lo scoipo degli aiuti stabiliti dalle autorità governative, nazionali e r-egi·onali, non deve es– sere quello di a:ccrescere la potenza (continua a pag_ 18) 15

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