Lo Stato - anno II - n. 5 - 20 febbraio 1961

SOMMARIO Cattolici e democratici cristiani. . par,. l Il discorso di RapaJJo ,. 5 La conferenza di Parigi » 6 L a tra r, e di a ceco- slovacca . » 7 L'autorità dello Stato . • 9 Crisi nel partito comu– nista francese . Politica universitaria . » 11 » 13 Crisi della mezzadria .• » 15 Sala stampa . ,. 16 Il sistema delle promo- . • zioni in Magistratura ,. 19 Burocrazia in sfacelo . • 21 La farsa della "erga omnes,. . ,. 23 Quando la prosa politi- ca si trasforma in arte ,. 24 Moravia e la" Germania provvisoria.. ·,. 26 Propaganda antinazio- nale alla TV tanta- niana. » 27 Disorganizzata in Italia la ricerca archeolo- gica • » 28 • LO .STATO Settimanale politico Direttore GIOVANNI BAGET-BOZZO Anno Il - N. 5 - 20 febbraio 1961 Direzione, Redazione, Amministra– zione: ROMA Via Rosello, 6 - Te– lef. 471.117 - Direttore Responsabi– le Ugo Visciòlo - Autorizzazione del Tribunale di Roma N. 7786 del 6 dicembre 1960 - Spedizione in abbonamento postale gruppo 11°- Ab– bonamenti: annuo L. 4.500 seme– strale L. 2.300 - Uno copio L. l 00. LITOSTAMPA .NOMENTANA - ROMà Via Valcamonica n. 6 • Te!. 893936 bibliotecaginobianco Cattolici e democratici cristiani IL TER~~INE democr~ti~o cr~stiano ~a avuto. nella st~ria del movimento cattolico due sensi diversi e quasi opposti: uno nsale a Leone Xlll, l'altro a Romolo Murri. Per il primo, democrazia cristiana voleva dire « azione sociale cristiana », cioè azione di tutte le forze rdigiose, moralì e civili della collettività per l'elevazione spirituale, civile ed economica delle classi più povere. Quest'azione era vista piuttosto come un'azione morale e sociale che come un'azione politica in senso proprio e stretto, tanto che si escludeva che il termine « democrazia cristiana » potesse diventare il nome di una forza politica. Il termine stesso di Democrazia era qui inteso in un senso più ampio e generale che non lo concedesse un'accezione rigorosamente politica del termine. Si voleva non negare l'aspetto politico del termine (il suffragio universale) quanto piuttosto indicare le generali condi– zioni di maturità civile e di stabilità sociale che dovevano esserne la con– dizione ed il presidio e che, tutte insieme, costituivano il fine e l'oggetto dell'azione sociale cristiana. Del tutto div-erso era il concetto murriano di « democrazia cri– stiana». Per il Murri ci si trovava di_fronte ad .un generale movimento politico di avvento del popolo al potere: tutto l'ordine sociale veniva ricondotto alla sua origine, la volontà popolare, nuovo ed esclusivo principio di legittimità. Si trattava di sostituire i cattolici ai socialisti nella direzione di tale movimento storico, mantenendone immutato il senso e la direzione. Potremmo definire la posizione del Murri il primo esempio ita– liano di modernismo politico. E di fatti, benché il Murri non fosse in origine coinvolto nel movimento modernista per la natura più stret– tamente teologica di questo, finì poi per raggiungerlo in ragion stessa della sua posizione politica. La presente Democrazia cristiana si è rifatta ad ambedue queste tradizioni. Agli occhi del clero appariva sopratutto il primo senso di « democrazia cristiana » come « azione sociale cristiana » : e si esaltava quindi la conclamata « istanza sociale» dd partito, dimenticando che non senza ragione Leone XIII aveva escluso che un tal nome potesse essere assunto come la denominazione di un partito, perché appunto non si desse in alcun modo luogo alla possibilità -di una surretizia infil– trazione tra i cattolici del concetto della s.ovranità popolare. ...

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