Lo Stato - anno II - n. 5 - 20 febbraio 1961

_• ta ambizione comune e meta costante sopratutto dei giovani. Pure basta scor– n·re gli elenchi dei ruoli dei funzionari del Genio Civile, o dei Monopoli, o del– le Ferrovie dello Stato, tanto per fare degli esempi, per constatare dei vuoti preoccupanti sopratutto nei ruoli tec– nici, e proprio in un momento in cui queste attività dello Stato sono in fase di notevole espansione. I numerosi concorsi banditi per ov– viare a queste carenze, ove non siano addirittura disertati, vedono a malape– na coperto il numero necessario di can- Analizzare [~ cause non - è sempre - molto facile, ma indubbiamente alcuni comun denominatori balzano evidenti qualora si osservi il fenomeno con ob– biettiva serenità di giudizio. E' eviden– te infatti che, sempre per fare un esem– pio, un giovane ingegnere, il quale per raggiungere la sua qualifica professio– nale ha dovuto sostenere non soltanto duri sacrifici ed un lungo periodo di studi, ma anche notevolissime spese, ambisca ad avere un pronto ed equo guadagno oltreché naturalmente una soddisfacente carriera professionale. Ma, •.. :!;.,,,::? -~· .. -~·:ti .:-::; .:::-..'/!!::: ;~~· ..... ~t;.:♦• ::=:--:-:-.. "'.,, •::: ; .-- ----- ' -,... ~--..ç..-r" ,-.Q-. - -- ,...___ ~ ~ :::::::-~-::.-. - -~~~.~ ~ -- -..-L..;C"~~ Le nuove generazioni evitano gli impie.ihi statali didati, con scars1ss1me possibilità di scelta. Lo Stato a volte, come è accadu– to per gli ingegneri ed architetti del Genio Civile, vien quasi preso alla gola dalla necessità di coprire i vuoti pauro– si che si verificano in specie nei settori di maggiore responsabilità, assumendo elementi che, se non possono essere considerati proprio una zavorra, comun– que non avrebbero in altri tempi supe– rato la prova. Ma questo non accade soltanto nei ruoli tecnici, ma anche, pur se in ma– niera meno preoccupante, in quelli am– ministrativi. V'è ad esempio una nettis– sima differenza tra i concorsi banditi dallo Stato in Alta Italia e quelli nel Mezzogiorno. I primi presentano gli stessi fenomeni già accennati per i ruo– li di tecnici e specializzati, mentre al Sud permane il fenomeno contrario del superaffollamento dei concorsi stessi. 22 _ bibliotecaginobianco_ mentre una qualsiasi industria privata gli offre, queste possibilità ed anche immediate (si pensi che taluni stabili– menti industriali e chimici prelevano addirittura i giovani agli ultimi anni di studio facendoli proseguire poi a proprie spese pur di assicurarsene l'at– tività futura) qualora pensasse di parte– cipare ad un concorso dello Stato di– ciamo dell'ANAS o del Genio Civile, si troverebbe di fronte a questa situa– zione: la metà dei posti in organico sono attribuiti alla qualifica iniziale con i corrispondenti minimi di stipendio; rassare dalla qualifica iniziale a quella intermedia è cosa che rasenta la impos– sibilità poiché soltanto poche centinaia di posti sono attribuiti a queste qualifi– che; né vi è speranza in un normale avvicendamento perché le qualifiche su– periori sono ridotte a pochissime deci– ne. La più fondata speranza è riposta nella natura ·che pone limiti all'arco della vita "umana; limiti tuttavia che, . proprio per queste categorie superiori, lo Stato considera molto elastici man- • tenendo in forza elementi che dovreb~ bero essere posti in pensione già da anni: Come pensare allora che questo no-_ stro giovane ingegnere o architetto o· chimico o perito possa ambire ad enc trare in una carriera nella quale, in ge– nere, è sicuro di sostare per molti anni– nei gradi inferiori e nei quali percepì- . rà uno stipenJio si e no pari alla terza _-· parte di quanto potrebbe percepire iri attività private similari? E questo men- • tre i suoi compiti e le sue responsabi– lità sono pari se non superiori? Una decina di anni fa all'incirca, ci fu una certa immissione nei ruoli dei· dipendenti dello Stato sopratutto negli allora gruppi B (oggi si chiamano di– versamente ma la situazione è rimasta la stessa tanto che non soltanto sinda– cati ma i responsabili dei Ministeri per comprendersi denominano i vari setto– ri « ex grado, ex gruppo » !). Orbene_ un giovane impiegato di concetto del grado 10 del gruppo B oggi dovrebbe essere almeno al grado IX, invece dopo tutti questi anni di gioventù spesa al servizio dello Stato si trova ancora con lo stesso grado e con scarsissime spe- • • ranze di andare avanti nella carriera, poiché, se tutto procederà per il meglio, raggiungerà il grado VIII dopo 28 anni circa di servizio! l Questo sembrerebbe il colmo ma non lo è: questo stesso impiegato quando andrà in pensione riceverà da quello stesso Stato che per legge pretende giu– stamente in qualsiasi contratto di lavoro una liquidazione pari allo stipendio ul– timo moltiplicato per gli anni di servi– zio prestato, una liquidazione irrisoria costituita da appena un quarto dello stipendio pensionabile (il quale a sua volta è 1'80% circa di quello reale) moltiplicato ovviamente per gli anni di servizio. E per quanto riguarda la pen-· sione non fa altro che incaricare l'EN- PAS di versagliela, ma l'ENP AS da chi ha preso i denari occorrenti se non da quello stesso impiegato che li ha avuti mensilmente trattenuti sul suo stipendio durante tutti questi lunghi anni? E quando si parla di trattenute verrebbe fatto di pensare tra l'altro all'assurdità,· se non alla corbellatura, di una retribu: zione di Stato oberata da trattenute -di Stato (ricchezza mobile e complemen- • tare ad esempio) per cui da una parte· egli dà e dall'altra riprende. E' probabile che soltanto così si pos-

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