Lo Stato - anno II - n. 3 - 30 gennaio 1961

bit., Le conferenze stampa sindacali La politica della "Convergenza,, portata sul terreno sindacale, spiana la strada alle iniziative della CGIL e quindi del PCI IJ ciclo delle conferenze stampa sin– dacali di fine d'anno è stato questa volta aperto dalla CIDA, la Confedera– zione che raccoglie la quasi totalità dei dirigenti d'azienda italiani e che è col– legata, attraverso la Confederation ln– temationale des Cadres, alle maggi01"i associazioni dirigenziali europee ed a– mencane. E la conferenza ha offerto motivi del massimo interesse, per l'indubbia impor– tanza che la .funzione dei dirigenti di azienda e della loro organizzazione ri– veste nel mondo .economico produttivo. Si è erattato infatti di una ampia di– samina dei più scottanti problemi poli– tici, economici e sociali del momento - affrontati non soltanto in chiave sinda– cale - che non ha lasciato dubbi sulla posizione che, di fronte ai problemi stessi, ha·nno assunto ed assumeranno nel prossimo futuro i dirigenti di azien– da italiani. In primo luogo la conciliazione tra capitale e lavoro .. Prnblema antico e pur sempre aperto alla cui soluzione occorre più che mai guardare con fermezza di convmz1om e •con vero. spirito di socia– lità. Possibilità di sintesi Il dirigente di azienda infatti, tro– vandosi a mezza strada tra capitale e lavoro, meglio di ogni altro può com– prendere i problemi, le esigenze, ~e ne– cessità sostanzia.Ji e dell'uno e dell'al– tro, e tentarne una conciliazione. Costi– tuendo un insostituibile trait d'union tra le due forze aterici della produzione e vivendo quotidianamente la vita della 18 clcaginobianco azienda in ogni suo aspetto, egli assu– me giuocoforza la delicata ed impegna– tiva funzione di responsabile diretto del l'organismo produttivo, sia dal punto di vista tecnico ed amministrativo, sia da quello dei rapporti interni ed esterni. Funzione che non potrebbe svolgere se non superasse visioni particolaristiche di interessi e non considerasse l'azienda come una cellula viva della società, fonte non tanto di guadagno, quanto e soprattutto di lavoro, di ·benessere e di progresso per la intera collettività. In questa sua ·posizione il dirigente di azienda rifugge da ogni estremismo e da ogni faziosità, rinunciando spesso alle sue stesse aspirazioni o rivendica– zioni, costantemente preoccupato di svol– gere la sua azione di stimolo e contem– poraneamente di equilibrio e di respon– sabilità. Ma, appunto per ciò, non può non opporsi decisamente a qualsiasi ten– tativo di sovvertimento di un ordine sociale e che pone in pericolo, con la vita dell'azienda, il sistema economico e pro– duttivo e il progresso stesso della soa cietà. Questo ci -è sembrato il punto focale della conferenza stampa del Presidente della CIDA on. Togni e che non è stato sottolineato come dovuto dai vari gior– nali che si sono occupati della stessa. Non a caso !'on. Togni ha voluto :ri– levare come la sua :rielezione a presi– dente della CIDA sia avvenuta, a scrn– tinio segreto e all'unanimità, dopo le sue dichiarazioni, fatte alla presenza del Ca– po dello Stato e del Presidente del Con– siglio, e con le quali affermò che i di– rigenti di azienda intendono battersi con tutte le forze e con ferma e -responsabile decisione contro •le attuali troppo ricor– renti viltà e patteggiamenti, che hanno permesso al comunismo ed ai suoi alleati di costituire oggi come non mai un pe– ricolo incombente per l'avvenire del paese. Poiché è chiaro che le istituzioni non sono qualcosa di astratto e di teorico, ma si concretano in strutture che vanno difese nella loro operante vitalità. E quando si parla di Stato non si può prescindere dal valutarne in tutto il suo peso la necessità di una ferma, quoti- . diana difesa del suo prestigio e della sua autorità. Se c'è una realtà - ha detto infatti !'on. Togni - alla quale noi teniamo con tutte le nostre forze e non permet– tiamo in nessun caso che possa essere messa in discu~sione, è l'autorità dello Stato. Quello Stato che si esprime attra– verso una gerarchia di valori e di re– sponsabilità che garantiscono nei limiti della legge le pubbliche e private libertà, il progresso ed il benessere sociale. I re– centi casi di Milano - ha quindi con– cluso - non sembrano dimoserare che s1 sia adeguatamente solleciti nel :rite– nere inviolabile tale indispensabile ga- -ranzia di ·sicurezza e di efficace inter– vento. Novella e Storti Ben alera tematica abbiamo dovuto invece ascoltare nelle conferenze stampa di Novella e di Storti, succedutesi l'una aU'altra nel giro di due giorni. Se oc– cor-reva conferma che il sindacalismo operaio italiano ha ormai imboccato, ausp1c1 i funzionari confederali ed i.J loro fedelmente stipendiato appa:rato, la via della illiceità e dell'asservimento ai tatticismi politici, questa è venuta chia– ra ed inequivocabile dalle affermazioni di principio e dalle impostazioni che i

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