Lo Stato - anno I - n. 1 - 20 dicembre 1960

20 Lo Stato risolvere di scroc10 m una legislazione transitoria ed eccezionale sugli affitti. dal buon senso oltre che dal.la Costitu– zione. gli almeno 3.300 milia:rdi sottratti al normale ciclo economico e ceduti agli inquilini . si sa,rebbero potuti costruire un milione di appartamenti di tipo e~onomico. Un milione di appartamenti che lo Stato ha demolito prima ancora che fossero costruiti ed abitati da un milione di famiglie italiane: quel mi– lione di famiglie eh~ oggi vive nelle case a « fitto bloccato», con danno incalcolabile per tutta la nazione. La valutazione c'era stata, dunque, ed approfondita. L'impegno elettoralistico co da una parte e un criterio. di socia– lità non conciliabile con la \l'"ealtà - for– mata da piccoli risparmiatori, obbligati a non usufruire dei !oro risparmi - dal– l'altra ha guidato il Governo su una tsarda che non è certo quella indicata Il Parlamento che affronta m quesii giorni l'esame del disegno di legge non :1uò ignorare le esigenze contrastanti, non può trascurare di riesaminarlo sul– la base dd parere qualifiéato di un or– gano di consultazione in materia di la– voro e economia, non può e non deve sottovalutare la considerazione che con Prospettive Tra l'autunno e questo ,pnmo m1zi10di inverno, tutto il settare sindacale si è messo in movimento, tutti i settori sono sottoposti ad una folata di vento agitatorio che lascia ben pochi angoui intossati. Tra tutte le a,giitazioni di questo periodo, quella degli eleuromeccanioi ha. assunto un riilievo del tutto particolare, · anche perché ha dato luogo ad al~uni .episodi di violenza diif.ficilmente riscontrabitle, negli ulti-mi anni. Sembra di esser· t0trnati indietro almeno di un decennio, e che tutti questi. anni siano passati senza porta-re alcun m(utamento, ma soprattutto senza aver nul.la insegnato ai cosiddetti sin– dacati democratici, malgrado le dure esperienze e gli er- . . ron com-mesS!l. Perché, è bvne sottolineardo, in questa vertenza, c0<mein altre, la CGIL si è tirovata fiancheggiata, di~emmo quasi sorretta, tanto dalla CISL quanto dalila UIL, in una azione che, seppure sin.daca1ment<;:motivata, non poteva non tra– sform-ars,ifatalmente in una speculazione, a tutto discredito d~lle forze operaie trascinate in una nuova inquietante av– ventura senza chiare prospettive. L'agitazione è so,rta infatti per il rifiuto delle organiz– zazioni dei datori di lavoro ad aprire trattative con quelJe dei la·voratori per apportare ritocchi di carattere economico e normativo al· settore degli elettromeccanici, ~egolarrrentato . da,l contratto nazionale col,lettivo di lavoro della categoria, .interessan~e tutti i lavoratori metaJmeccanici, stipulato lo · scorso anno e valido sino al 1962. Questo della trattativa settoriale sembra ormai divcri– tato l'argomento del giorno, il « casus belli» intorno al qua.le si accendono polemiche e discussioni a non finire. In realtà mentre la maggioranza delle agitazioni in corso trae motivo dai rinnovi dei contratti collettivi di categoria o da richieste di miglioramenti salariali (cottimi, s,traordi– nari ecc.) a1lcune vertenze, tra cui qudla degli elettromec- bibliotecaginobianco sindacali canici e dei lanieri, sono sorte per le richieste di contrat– taz,ione settoria:le avanzate dai sindacati dei lavoratori su scala nazionale. Trattandosi di questioni di pricipio era fatale un urto di fondo; ed è appunto quello che si sta verificando, l.im.iitato,per ora, al settore della grande in– dustria. Oggi i sindacati, comprendendo il grave errore com– messo - e d'altronde fat.µe dato l'attuale sistema centra– lizzato - hanno dato ,l'avvio alle p!ii,me battaglie per una cont•rél!ttazione settoriale, rinnegando senza opportuna fase di prepatrazione e di trasformazione (che dov['ebbe ailtresì, per essere concreta e sana, toccare in profondità lo stesso sistema confedera!~) tutto quanto è stato Ìl loro passa~o; un · passato di contrattazione coUettiva. per grandi c·ategorie, in– quadrato in un sistema centralizzato di àccord,~ intercon– federatli. Avviatisi su questa incerta china, incolpano ora la Con– f,industria di voler difendere ad ogni costo il « monopolfo delfa contrattazione collettiva» che le è stato sino ad oggi utile. Arrivano cioè all'assurdo di accusare ravve.rsario sem– plicemente perché questi avrebbre avuto vita facile in conse– guenza delle proprie deficienze, delle proprie incapacità, della propria miopia I Vessi.Il-iiferadi questa nuova campagna contro la «p:es– sione padronale antiopetaia» è stata ancora una volta la CGIL. La sua inttenzione è chia1"a: dare il via, sotto H pre– testo del mancato accoglimento delle richieste di trattative a carattere settoriale, sul quale piano è riuscita a trascina:re le altre organizzazioni sindacali sempre timorose di esser pres<: di contropiede e di correre l'alea di una as-senza sin– dacale che scuuterebbe il l()['o già scarso prestigio, ad una nuova ondata di ~cioperi e a tuit:ta una gamma di agitazion1 che può tr~nqu1·1lamente andare dall'ambito strettamente

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