la Libertà - anno VI - n. 16 - 21 aprile 1932

= ZI APRILE 1932 LA LIBERTA' FILIPPO TURATI: Lastampa fnternazionale per lamorte diFilippo Turati Una che ferisce la Nazione '~· morte La loro condanna La stampa internazionale continua ~ pubblicarearticoli e note in mcznorladl FilippoTurati. A questograndiosoplebi– scito parteciperanno 1 glornau più au– torevolidl tutto il mondo.Splaccntl che ragioni dl spazio non ci consentano di riprodurre queste .supreme attestazionl dl omaggioal nostroMaestro,ci llmltla– mo a dar notizia di talune di eSS<!;. si.mi alf.ri , puo' ben dirsi, che, più Se_ J?Oi consideriamo la. maniera che un rasoio, egli fu la cote sulla ~mp1r1_cacome il liberalismo visse quale si affila il rasoio. rn l!a,ha? estraneo, per dir cosi'. ad il ogm s~r10movimento di idee, cOm- prend1amo contemporaneamente In due maniere ben disLinlc pre– !=fUale.fu l'imporl.anza di Filippo se un posto eminente - lui, che rurafa nella coltura italiana e probabilmente non ci tenne mai ! <Juale sia il significato del sile~zio nella elaborazione della coltura i– col quale il fascismo ha sottolinea- taliano.: per la materia, che egli to la morte di Lui. aggiunse al patrimonio della col- _H liberalismo italiano sussistette Lura.italiana, cioè la politica; e per d1 ~n.a vaga e tempestosissirna op- il contenuto specifico di questa po~iz1one ~l passato, riducendosi a materia, cioè il marxismo. ch1amar_e ~n e~sere semplicemente Trenta o quarant'anni addietro quelle 1st1tuz1oni amminisfirative prendere una situazione parlamen– che _gli antichi regimi, per la mo- tare, un caso della politica Halia– de_stia della loro consistenza, la- na, un incidente della vita delle sciava~<:' d~ parte, ma che erano parti, e farne l'oggetto di una in– oramai rndtspensabili ad uno sta- dagine oggettiva, di un 1 analisi e1e– to cresciuto di forza e di estensio- mentare, era, in Italia, inconcepi– ne, e che voleva mescolarsi alla vi- bile ed ignorato. Il merito di 'fu– ta degli altri Stati moderni. Cor- rati, rispetto alla coltura italiana, renti di idee intorno a cio' che im- fu appunto di aver most,rato come portassero le nuove istituzioni es- la politica non sia necessariamen– so si gu~rdo' ~ene dal promuo~ere, te apologia di scribacchini merce~ o perehe le ignorasse, 0 perchè, nari o soggetto di vuote esaltazio– sosta.nzialmentc conservatore cò- ni. Soltanto chi è vissulo _conque– me esso era, ne temesse, 0 perchè st'ultima generazione che comin– ghtdicasse tutto questo superfluo eia ad estinguersi, puo' compren– al 'prosaico andamento delle ardi- dere H servizio che Turati presto• narie istituzioni. Le facoltà di Di- a!lla :coltura italiana. Ma egli offri' ritto. e di Filosofia, dove questo alle meditazioni di essa un mate– pensiero ayrebbo dovuto elaborar-:: rialc nuovo cd affatto ignorato. si.,.non se ne preoccuparono pun- rrutte ,le discussioni che~ tanto nel to; la Scienza dell'amministrazio- campo dello scienze economiche, :r:,.e insegnata nelle prime, non an- quanto nel campo delle disciplino dando al di là dell'ovvio insegna- storiche ....si ,vennero ':inJi.alia an-: mento della prati.pa istituzionale, nodando, fra 11 ·1895e il 1920, in– e le seconde spaziando nelle astrat- torno al marxismo, trovano il loro tezze logiche ed epistemologiche punto di partenza nelle colonne di 'del pensiero puro, senza intendi- (e Critica)>. Il Loria, il Nitti, il Rie– mento di realtà italiane, alle quali ca-Salerno, il Natoli, per restare un, pensiero astratto dovesse acco- nel campo delle controversie eco– starsL _ Non è privo di comicità. il nomichc, e per fare solta.nto qua,1- constatare che una prima elabora- che nome fra più famosi, chè ta.n– liione dottrinale del liberalismo ap- ti altr,i se ne potrebbero evocare; parve col povero e indimenticabile ia~:~i\~ftti~;~Ìl~l fe~Ì!Pcfi!~ 1 itlt ~::i\~~~i~èe1l~~rtruz1~~f,d~o~c~6 ne filosofiche, discettarono e con- )>OCCbeggiare, era già. putrefatto.- traslia.rono nella materia del mar- Del resto l'olimpica fa_cilitò.con la :!~!d~ ~1~:ng~sead 1icim!~~i~n? ~~:~J°1~ci~~~ni~;~ a;i~:f; pubblicate su (< Critica », ed i com- ::ma spiegazione nell'essere sem- mentl che agli scritti dei suoi col– pre mancata all'Italia, da parte dei laboratori aggiungeva personal– sedicenti .« liberali », una educa- mente il Direttore. - Il •rurati, a zione O un insegnamento di libera- dir vero, ed anche per la l'ara mo– lismo; del che il Croce ebbe torto destia. che accompagno' sempre la di ··non essersi accorto nella sua .sua produzione intellettuale, pon Storla. :i:!aJ~icc!1Tss~ae~e:~r~i~:~;f! Turati non aveva nè il tempe- art.o di scrittore, lei sua ricca cul-: xamento, nè le intenzioni di uri tura, la sua ingegnosità di avvedu– :<( educatore », razza molesUssima to o inconsapevole dialettico, tut– di pedanti, che contribuiscono so-- te egli metteva a servizio del suo lo a rendere insopportabili le idee parLito e delie sue finalità. Ma il o le dottrine. Probabilmente, an- risultato ora che non solo il parti– clie se lo avesse voluto, non sareb- to cresceva e si faceva Intellettual– he mai diventato un (< professore» mente sempre più robusto; si 1 be– in nna qualunque delle nos~rc d~f-; ne che la cultura italiana si allar– te <( Facoltò. », mancandogli a cio gava e si estendeva, guadagnava - nè fu un demerito; anzi ! - il tee- nuovi territori o ampliava le sue nico. e pru:-ticolare addestraJ?],enf?- ,.esperienze. E qua:le <( maestro n i– Ma nessun insegnamento u_mv~rsi- taliano pofil'à mai dire lo stesso ? tarlo raggiunse mai l'efhcacm : Percio' la gratitudine che va in– e dette i risultati nazionalt-...J dt dirizzata aUa.sua memdria non de– quello che impa1:W la <( Critica So: ve essere nè misurata, nè medio– oiale ». Questa. nv1sta. - a parte g!t ere. - Nel corso della sua. lunga scopi politici, che le. asseS'I!,0 ' il vita ·di scrittore e di polemista, toc– Tura.ti - int.rodussc m Italia la co' al rrurati di ribattere e attac– « politica " come materia di at care, e poichè la sua arma era af– profondite riflessi<?Di, sottrae nd0 a filata. cd aguzza, ferite certamen– allo scredito che cu-cond~va la..pa- te egli ne apri', e non facili a gua~ TOla. Una intera gene:azion~ si fe- rire. Egli stesso fu l'oggetto di vee– ce su essa, o a cagione dt. cs~a. mentissimi attacchi. La politica, Quando il Ferrero, il Treve:,s,.11Bis- essendo una specie di guerra, 1c sola.ti, l'Einaudi, il ~onom 1 ! tl '?'e:- peripezie che essa provoca, non Ei spi, Enrico Leone, 11 G~a~1a1e 1,. il possono giudicare con i criteri del– Sa:lvemini, il Longo~ard1,. Il qabia- l'indulgenza e della pietà. Quello Li e tanti e tant'altri che 10 dimen- polemiche sono tutte superate. li~ o che mi pa1re troppo l~ngo Quello :Cheresta è il giudizio del– l'enumerare, si misero a. scrivere l'opera dell'uomo. Essa si coUoca su quella rivista, e contII!.t1;arono nella storia. della cultura it.arliana -per anni a farlo, talm:~o, anzi, dal- in talo una luce, che anche coloro la. prima giovinezza smo a:na. tal'- che censurarono TuraU uomo poli– da maturità, quan~o. co':°mciaro- tico,Turati polemista,Turati adep-:: no non erano nè m1mstr1, nè pro_- to di un pensiero determinato, an– f~sori nè deputati, nè senatoriJ che coloro che in momenti dcter– nò taniosi pubblicisti, e taluno di minati soffrirono di inevitabili in– loro non pensava nemmeno che giusti;z;iee di •1-e.,.:;:ivi app1·ezzamenti, gli spettasse diventare qualche ~- tutti, in una parola, debbono rico– Sa. di simile. Ma t~t~i che s u <eyri- nascerla o vantarla. tica. )) scrissero fJmrono con. 1as– somigliarsi, 0 procurarono d1 ras– somigliatsi. Benedetto Croce _usa– va dire che, comunq~c << Cr1f;ica ,> si giudicasse, era s1.ngolare che quello non fosse uno ½1baldone,.do– ve i collaboratoi'i depone~sero 1 lo– ro elaborati intellettuali seco1;1do veniva; ma era un tu.tto. organ:.co, dove ogni cosa con~ribmva all m– sieme, e dove_ tutto. sembrava or– ganizzato in vista di uno sc~po c.o– mune. Pareva persino C~e gh scrit– tori si proponessero d1 comporre con uno stile eguale, e. ~ntas~ero in qualche modo di a':"V1ctn~rs1, al– lo 'Scinl:illio e aHa sapienza dell ar– te di chi dirigeva. E cio' nacque appunto per il fat– to che Turat,i <' diresse >>davvero; diresse· la pubblica~ione, ?he !u tutta la sua vit.a, e dn:ess~ gl1_scrit– tori della sua pubbhcaz1one, non cià che lo preoccupas5:ero mollo le ~ose che essi gli offcr.tvano per la stampa, ma piuLLosto 11gra~o. de!– la loro elaborazione e matur1ta, di– rei : la « dignità », non formai~, ma. di fondo, del loro J?r.csentars1; e ne discuteva a_perdifiato con 1 suoi collaboratar1, sebbene l_apa.~ ~ola sia fuor di pos~o, ,PCr?he co_s1 allungata e sparsa I? 1Italia e ci15:– seminato il celo scr1LLuralc, che ! l suo discutel'e era. un ll_mgo corr~– s ndere, uno scrivere l!]Sta.n.cabt: 1r un dibaLlere senza !me; il Clll riSu1tato, in sostai:iza, era qu_esto: che chi scriveva, s1 per.f:U'.1,deva che doveva farlo con <eser1cta; », o che ando si vuol comumcare C?l ~bbl<ico, bisogna farlo co! ~enh– p to di disporsi ad un ufficio eh~ ~~;li chi responsabilità. E _fu cosi' 1 .h 'rurati ci corresse tuU11 e_cor– ~e:gendoci si affinav.a e m.1gl10r:a– va sè stesso; on.de in ultimo 1:1n maestro>, era diventato sul serio, ~ioè non il depositario di una e.erta dottrina e di un s~pcre detcr:m1na– io. cose, in realtà, meccamche e m3.ter,iali, ma un posses5:ore del metodo col qual<' moslrar~1 cd ap– prendere. _ l)i lui, come d1 poch1s- m Perdo' coiesl,a orgia di un _silc11-: zio comandato, con la qua.le il fa.– sci$IDo ha voluto tripudiare sulla bara del nemico estinto, cade co– me il più terribile giudizio .sul si– gnificnlo nazionale del fascismo. Il fascismo non a.veva bisogno nè di « scoprire >,,nè di <( nascon– dere >> '!'urati. 1l giorno in cui si farà la stor-ia della coltura italiana dell'ultimo t.rcnt.cnnio, sarà: impos– sibile sopprimere il nome di 'l'u– rati- Si troYerà che sulle cattedre, nella stampa << scienLifica », nel– l'amministrazionc,nel parlamento, al governo il marxismo divcnn~ un argomento cli controversie, ~1 applicazioni e di rcsistem:e per 1l fatto che egli ern riuscito a trarl~ nella discussione, e, atkaverso gh orien Lamenti del suo pensiero, a– vc,·a deciso gli aUcgg,iamont.i degli altri. E questo ern accaduto non perchè il 'l 'uro.ti avesse (< in tem– po )) posto la mano su di un auto– re o fatta la conoscenza di una dot– trina, ma pcrchè la sugg.estiono clcrivanl-c da! modo che cgh aveva tcnulo nel prc~enlarla, ne ascva fallo un argomento meritevole di interesse. Jl fatlo, dunque, dipcn– devn dalla persona e dal tempera– m.culo in!(']IC'Llualo del Turati, e non dalla dottrina in sè RLes~a,che stava lù, r-he Tu!Uo i\hu:t.cll? -: grande economista. uno dei prnm internazionalisti, diventato ap– p1·esso un fiero conservatore. a~la Pant.a!coni, ma 15-enza le acredrn1 o le malignifà di costui, le sole, de! resto. che !o accredilano presso 1 fasciSti - aseva già 0::.posta e va– lutat.a, cd alla rpwlc Antonio La– briola, spirito acuto m~ secco e un Ei: sr!~i~ 0 ~/:~1~~~~r~ft~ 1 :i!~·dt1irr~= enza personale del Turati sulla co]{.uraitaliana rjmanc un fatto de– finilivo. li socialismo di lui ne puo' fare un avvcr:::ario per chi si pon- ~iv~~o~\f~n~~ndiè \"~~laci~~pi;! 0 ~Y LraUa.Turali sta nel socialismo, ed i suoi compagni hanno bene H di– ritto' di essere fieri di lui, che fu prode, coerente e fedele alla dot– trina e al partito. Ma egli sta anche nella nazione, come scrittore, co– me stilist-a 1 come promotore del gu– sto, come agita.fare d'idee, come i– niziatore e cullare degli studi di politica e di una teoria speciale cli questa. - Or come fate voi a non accorgen·i che questa morte è nn– che una morte che ferisce- la na– zione? Se si fa, è percbè da quella par– te la nazione non c'è.C'è la. fazione, c'è •lasetta, c'è l'irta congrega, con i suoi pregiudizi e le sue malvagi– tà, ma la nazione non c'è. La na– zione anebbe dello : qui' cessa l'uomo di parte e comincia l'italia– no; dell'uomo ·di parte fo il conto che mi conviene, e poi c 1 è H suo partito che provveder:ì alla sua gloria, se gli giova. I partiti son fatti a posta per moltiplicare i pie– distal!i. e forse Turati non ci gua– dagnerà. Quanti concorrenti!... Ma c'è anche l'italiano, l'italiano che scrive con lingua fluida .e variata, piena di avvolgimenti e di riprese, l'icca di risoPse c di \,rovai-e,agile e mossa, ad inca\"i e a sbalzi che concorrevano ad una piena armo– nia, con uno stile vigorosamente person~le ed o.I tutto inimitabile; l'oratore fremente, nervoso, a scat– ti, tutto scalpellate cd i11ois·ioni;li promotore di una legislazione volt.a a risanare il corpo e l'anima del1e plebi dimenticate, cioè a rifare la nazione; il galantuomo irrepren– sibil€. Le sue idee lo hanno fatto morire in esilio, ma la sua sostan– ?.a spirituale è rimasta nella pa– tria. Dissoltosi il corpo nelle fiam– me auspica.te ; cessata, con la vita, la possibilità del contrasto; l'Ita– lià accoglie la memoria del figlio,e alto lo colloca sui prop11ialtari. - Cosi' avrebb.e pensato l'Italia. La fazione non ha potuto pensa– re cosi'. La fazione non ha ·visto che il nemico spento. E poichè in- 1SUltarlonon poteva, e la possib1li– là del mentire moriva nell'aria non mossa, ha sentenziato tacere. Chi dubita più che il fascismo non è l'Italia? ARTURO LABRIOLA Ii < Siidtlroler ,. di Inru;bruckdedica a Filippo Turati due note importanti· nella prima richiama l'intervista del no~ stro grande scomparsoin cui ricordava la propria opera e quella del Parlamen– to italiano per garantire ai tedeschi dell'Alto Adige le loro franchigie un~ gulstlche e culturali. Nell'altro l'azione parlamentare di Turati in relazione ai primi scandali nnanziari del fascismo,che circondaro– no H nome del sottosegretario degli in– terni, Flnzl.. e: Le Cri de Parls > ricorda che Pi~ lippo Turati è stato l'animatore di e I– t.ella >, dove 1 mlUtanti dell'antifasci– smo pubblicavano ed attingevano in– formazioni sicure ed abbondanti sulla sltuaidone economie.a. e politica.della. lo– ro patria. Redatto con uno spirito d1 alta coltura - dice U giornale ~ qllest.a pubblicaidonenon dovrebbeessere spez– zat:.a. Ne e L'Unité > Angelica.Balabanorr scrive, fra. l'altro : « Turati aveva rinunclat.o alla gioia pura e fecondadella poesia peì' aiutare gll esseri v,manl abbrutiti dal lavoro sa– lariato, dalla miseria.fisica e intellettua– le e per realizzarel'armonia sociale che solo H socialismo potrà a.s.51.curare alla umanità. Questa umanità. torturata-, sfruttata, affamata ha. bisognO - oggipiù di leri - di apostolicoraggi05ie devoti.Turati e– ra. uno di questi. Le mas.5e italiane per le quali egli ha. vissuto, lottato e sof– ferto nell'esl.llo, trarnmno dalla sua o– pera. vasta e mute.molti lnsegnamentl... Egli è morto lottando e ha lottato fi– no alla morte. ,. Nell'« O Estado de S. Pauio :.),Fran~ cescoFrola.rievoca. la vita operosa e lu– minosa dl Turati e consacrata tutta a difendere la libertà, fonda.mentodi giu– st!zla soclale,e ad elevare le condizioni morali, economiche e polit1che delle masse lavoratrici. > Bell'anima senzamacchia Era italiano nel senso più compiu– to. Politico, letterato, artista, uma– nista. Eclettico come tutti gli italiani ec– celsl. Bell'anlma senza macchia. Vorremmo l'urna sacra a Casta– gnola- con quella dl Chiesa - per porla dove furono le spoglie di Cat– taI1eo. C'è tra. questi grandi, sacrifl– cati all'esillo, una tragica continuità ideale : la tragedia secolare dell'Ita– lia che smarrita tra le tombe non riesce a trovare se stessa. RANDOLFO PACCIARDI Unmanifesto di " Giustizia e Libertà " diffuso clandestinamente inItalia In Italia sono stati clanàestinam ente stampati e distribuiti, in nwr- te dt Turatt, dei foglietti volanti dt cui riproduciamo qui' sotto il fac- simile: GIUSTIZIA E LIBERTA l\orna22 Mnr:o--s!)Sa Jicdc ~~~!:fe~ri?:~ ~~:: 1 0, "::. P~~" :::: ;:J:":ra,lt.;t/•;hi: 1 ; ~•~ ::;:;~a s::~ ocd,i 1 buoai e fcJcli, 1c11r• 1,r, ,o"i,o Ji •11r";N ncllA lcmpc,ra-.d,_c Ullpc-rvttsa, S; ricorJ-. male e non ,i può ,c,herc, culc.#JO, J; LW, col C'\.totc,offoQ>to Jàll'ongo-, .-ci-, con lo ,sua,Jo .,.,JatoJi lactime. Domui,,,ju1U1Jo-il l(mpo ani."" poco lc'1i10 lo •pa.,ia,o di qucl'!'c ore Jircruo, Ji Lui della •uà, vii• che fu '"'"P'" o oolo cni.,ionc,-Jella S"" opcu rutta ffl'ol!l\ a.I rnisliona– meoto •oOC'ialc, JJ., cJ.,u..ionc civile e poliMc:n del popolo i11/iano, vcr.JO le auro..,. più pu,..., J; 3iu~fui• e libcrrà. Oggi che 11 unisce al Jolorc Jcll'e.,crlto I. miseria clell'impo- ~e::~:,"t:. ~r~=:~; :~:::~:e:,~"1~!"~;~~~~ ~oolo:"!:t:o .u~c ... :!d':;j;.,~~~::t1 •no= Mac,,uo, e come; or ~on ,et,.- anni, >JIJadif"'ttila rii Colei d,c fu tani., parte dcli• Sua at:;ic: j~·;:n,~d~:"b~:::; 1 ;( t:~:1;,~: 1 t:;;;~;~ ::1t":~!:a Jj•x:t tr:.:.,::do ~;::: oaore • co,i o.. ripcrU\tl'lo quura ,rutimooiama di fede, rinnOTiamo J ,Siuramenfo di r<:.llarc 111no,tro porto .li coml:,,.ttimcn10, cou tutte ile ,,o.rttt fone, ptt non =t<: i11 Jegoi di L.,; 1 ,t>CT obbedire a11'in.R311.amen10 de!L. SII$ ..;1,. L,_ re""Pt•fa che opprime il nomo f'U«, ,rc~pinsudo "er"' i ucoli della. pusata b,u. Laric, conli""n uo:11 ,011c. T11n10 più forte, quindi, è il no.rtro do.,c-rc, dO"tctt di •ociJiai. di uomini lii.e,; Ji ogni i.le - eh• ettin.? 11i,pf'i.,cipi purìaMli-dcll. UBERTÀ E Aclla GIUSTIZIA SOCIALE di re.m.tt fi110.11·,.1rimonella t-rince.. J; Ctnl4Crvatc le no.mò inran,Sibili po41.-iooi iduli. Se una ma,oa.d:a di profira.tO<t o Ji ;1TC,po11,abi/i !Ìcne ogsi in so~euione l 'li.li ;. e ::.::;·;:ii'.; S:'~~t~~ ~!:e ::i:à ~~"!~i~r:.;;::~ c~:1~:'T~ 0 ';:·ne:ihri~·':otnn~~ci~i; ci~~:.:: del' prole1aria10 iralino, In no1tra tCnurczionc vittorio••· Co,i, d,-\ nonro ,..u,o Jolo,,-, d..– v•nri a queno srnnd,- Morto, ,i raffor. .o.la no.,t,a fe,!e pc< le Fndi idealirii che non pos.oroomonrc. Co111p9..511i <: "p,içi, non è tcmFo d""'l"" di 1•e5""· Al l~'!'Onl, Il"• \~ m<:la ~nume,peril rUc,itro del prolciuiaio ;,,.li,.no, p'< obhedire all'Nempio che viene J,. quetfo no,t, 0 M,.est•~ 'Filippo .Turati tntr• ossi nel P1uul,eon desJ_; ,piriti m<13ni.che diedero f.._ l~ro .,;,,. all'Idea, :icnnto • Gio.,<1nni Jauris e 111ma,ri,c no,rro indimcnricato Gi~COll\o M~11~r,:i. Noi dobbiamo continuare la ,trad.a, ~icuri che ot111p..cFilippo Tumi fllHIco 11 E,.,.; alL, _n!!.:.– rtTa .,erra, in tutte le !»ttaglie dell" Llbcrt~ e d(IJ" GiuniTia. Aoiici e Compagni, da quctf• Bara lacrimMI\ e gloriou, quale mo11itoe 'lP-llle,c,e 1:h. f: 0 rL:.' p~: è ,:"eG~~~ri:-;:c ,: d:.,;::ii:~(tt11:1t .. •..:ofti" .:::;:·~re :id·o;~:::ee:fCr L.. ,icurtt:J:a ché noi continuettmo \' Opera Sua a'Y'fi. fo,,se· ree., rneuo amonr fa morte, in te...,. d'esilio,• Filippo Tun.1) Pafflto Sociali,u Italia.no - Co11fcdcruio11c Ital.ivu1 J.. l hvotò - •Gi,ut<:ia e Li[.c;tn Altre condoglianze Nelloscorso numero, pubblicammola lunga ist.a dee persone che hanno in– viato e loro condogllaru;eIn morte di Turati. All'elencobisogna aggiungere: Bianconi,da Nizza,Ungaro e Monto– Ione da Aix-en-Provence,Reventlowda Breslau, Catalano. Sammartano e La– rosa da Casblnc,Zpelllda Losanna,Ri– gatt! da Tolosa, Pcrco da Berlino, R. Plekha.nofida Parigi, ll dott. V.Monte– martlni da Bla..."Ca, Giovanni Valar.da Berlino,Luchettl da Chalons,Bronzida Grasse, Rossi da la Courneuve,Bagnida Lione,Ettore Cuzzani da Tolosa-,Bonet– to da Lione, il dott. Mennerinida Bru– xelles,Boffada Fortwllliam ,M.et Mmc Fagotti da P1trlgl,Kellmut Bernhardt, corrispondentedel e VorwEets ,, l'avv. Ciro cecconi, Hector Merlino,11pittore AugUstoCrotti. D. Vajeman, membro del Consiglionazionale della Gioventù socialista francese,NlcolasIvana!, capo del partito repubblicanoalbanese. Fcr– nand Reiutord, redattore del ~ Cri du Peuple >, E. Tannier, della sezioneso– cialista S.F.I.0. di Franconville,Mau– rice Ma.s.slnot, professoreal LiceoVol– taire, Isac Saimona,Charles De Ambro– sls,LeoMorgant!.n!, L. Sella,LuigiElle– ro, Ing. P. Mariani, A. Alamade,Vitto– rio Piumattl, Enrico Giovanni, Mario Bordone, Jean Piumatti, Dott. Felice Broslo,E. Pradeau, UmbertoPeroni,M. et MmeLoulsRanvier; da Nizza il con– to FrancescoNava.Brianzola, Ladura rinuncia Titrati aveva dunque ragione di presagir la fine della sua vecchia- ta nella terra di Francia, il giorno in cui vi mise piede, libero. Oh J Noi abbiamo fatto qui' - ed egli lo sen– tiva e n'era grato - tutto eia' che potevamo affinchè il veleno gli fos– se meno amaro. Ma restava in lui - che vedeva cost' chiaramente, ver– chè sapeva tanto e ardeva tanto - la dura rin1tncia alla speranza di vivere fino a riallacciar la catena dell'azione. Non posso impedirmi, in questo momento, di rivederlo a Bru– xelles, per l'inaugurazione del mo– numento al vostro e nostro Matteot- ti, con la sua testa di fauno cosi' spesso ironica e qualche momento tragica, con le stte labbra da cui u– scivano, ritmate come la poesia, sa– rate come la ragione, le parole che invocavano la testimonianza della Internazionale. Quante cose, nella sua vita ope- rante e pressante, Egli ci ha inse– gnato ad apprendere ! E quanta am– mi1'<1Zione smetta.va intorno a lut ! BRACKE 3 IL FASCISMO DISTRUTTORE D'ITALIANITA' La politica mussoliniana a Malta sola causa dell'atteggiamento inglese MALTA, aprile Il regime di menzogna, che sta di– ;;truggendo questo noblle angolo di italianità come ha distrutto in tutto il mondo il volto genuino e dantesco dell'Italia, è ormai preso al laccio delle sue stesse bugie. E' uno spetta– caJo ripugnante, che ha tutta l'Eu– topa come spet,tatrice. Cento anni fa, Mazzini promosse uno scandalo in Inghilterra e una ;:~~~~a u~ 1 g:f :;;>;~1~~1t~; ~~~\~~~ aveva 4: velato ~ la verità In una pic– cola questione di polizia, nasconden– do il vero pur senza urtare di fron– te la sincerità della parola parlata. Contro questa ipocrisia la coscienza di Mazzini era insorta, ed aveva ot– tenuto applausi e piena soddisfazio– ne. Adesso assistiamo allo spettaco– lo grottesco della menzogna eretta a sistema di governo, con pregiudi– zio non solo polltlco, ma anche mo– rale della nostra razza, che gli stra– nieri orecchianti confondono col sangue spagnuolo dei Borgia. 1 precedenti di Giunta Giunta ha smentito le parole pro– nunciate a Malta. Ma nel 1923, in pieno governo fascista, egli, deputa– to, capo del fascismo di Trieste e a– mico personale del « duce ,, pro– nunciava delle parole ben più gra– vi. In un discorso tatto nel luglio di quell'anno a Trieste, alla presenza del « duce ,., egli diceva testualmen– te : « Il fasctsmo, attaccato alle tra– dizioni di Roma e di Venezia, tende verso un'Italia imperiale, che do– mani si proporrà di conquistare la Tttnisia, le coste settentrionali del– l'Africa, Malta, la Corsica e la Da~– mazia ... :> Gli inglesi hanno dimenti– cato queste parole, ma le notarono allora, come si puo' leggere nella « Contemporary Revlew, ottobre del 1923,pagina 415 : « That the mass of the Itallan people wishes tor a policy of adventurcs ls unthinkable. But at present the man has not lnfluence : Signo1·Mussolini is om– nipotent, with this limitation, that he must placate the extreme wing of his own party.(?)_, the people like Signor Giunta, the active member for Trieste, who urged him in July to pursue his way, heedless of crit– icism « on the chariot of the Cresars ~ (!). « Fascismo > he added, « attain– ing itself to the traditions of Rome and Veniçe, tends towards an Im– peria! Ita1y, which to morrow will think of recovering Tunisia, the Northern coasts of Africa, Ma1ta., Corsica and Dalmatia ... >, Dal 1923 a oggi Nello stesso articolo della <:. Con– temporary Review » si vede a lu– ce solare come è nata, nel '23, la politica che ora ha la sua fatale conclusione a Malta. La responsa– bilità fascista è bollata a fuoco dal– l'articolista, Wllliam Miller. Egli ag– giunge che ~ in Italia ora non c'è poss1b111tà di resistenza al potere as– soluto di Mussolini. Non c'è re, non parlamento, non stampa. C'è della gente che critica 11 signor Mussolini, ma dietro le porte chiuse e dopo u– na-solenne1promessa..di sllenzio. Ex– ,perto crede~ I> Dopo avere l'icordato le parole trasparentemente antl-inglesi del « duce :> a Napoli H 25 ottobre '22, tre giorni prima della e marcia su Roma ~. e le altre sul « mare no– strum 7> pronunciate in qualità di ministro a Venezia nel giugno '23, lo scrittore inglese continua : « No, non è un interesse inglese, con tutto il rispetto del signor Mus– solini, che il Mediterraneo divenga un lago italiano. I nostri antenati uomini di studio, ministri dell'istru– zione e simlll. Certamente per sotto– lineare il carattere 4 culturale > della faccenda, e per rimediare al– le sparate di Giunta e al bagliori di incendio dell'Istria. In testa si è messo Fedele, un ometto grigio, una specie di nulla, che pero' si è sicuri che non farà. 4'. gaffes ,. Ma subito dopo, al secondo posto, - il posto del vtolino di spalla - si vede 11 nome di Giovanni Gentile, ben noto In Euro– pa. Gentile e u filosofo ufficiale del regime. Gentile è lo scolaro di Jaia (e questi di Spaventa, e Spaventa di Rosenkrous, erede ufficiale di He– gel) che ha raccolto ... di quarta ma– no la fiaccola di Hegel. Questa è coltura, specialmente per g.ll ingle– si, che...non studiano la filosofia ! Una delle teorie più e.i.re a Gen– tile, come già a Hegel, è che il con– senso e la forza si identificano. Teo– ria sofistica, a cui rispose in antici– po il pensiero, intimamente tragico e schilleriano, di J{ant. Pensiero spe– cioso e rachitico, a cui poterono a– derire alcuni marxisti scolastici e ora alcuni pedanti russi, privi del genio caustico, capovolgitore e sco– pritore di Marx; ma che è una vera farsa dell'ottimismo, una traduzione filosofica della vecchia commedia di Arlecchino perduto e ritrovato ... Ma lasciamo stare la filosofia ! Quello che è importante e ripu– gnante si e che Gentile, in un no– to discorso tenuto nel '25 a Castel– vetrano, rese un segnalato servizio al regime, applicando questa teoria al delitto Matteotti. " n consenso è genuino e valido, sia che sia ottenu– to con dei ragionamenti., delle vota– zioni, sia che sla ottenuto col man– ganello. Chi cede al bastone, di fat– to consente. ~ Parole testuali, a cui lo stesso Croce reagi', chiamandole « la teoria del borsaiuolo e del ladro di strada ~- •E questo è l'uomo che deve rap– preS€ntare, di fronte all'Inghilterra, il volto filosofico dell'Italia! L'uomo che ha imposto !l giuramento fasci– sta o la fame agli universitari, il Torquemada della inquisizione fa– sciste., colui che ha nella sua mano di sbirro tutte le principali istitu– zioni culturali d'Italia, a comincia– re dalla direzione degli istituti di coltura, di cui uno è stato recente– mente aperto a Malta, e il cui ca– rattere politico è patente ! No, la. maschera non tiene, Il ladro è preso con le mani nel sacco. Confessfoninconsapevoli In questi ultimi tempi, a.bbiamo assistito sulla stampa italiana a un fenomeno interessante. Parlando di Malta, sono eme1·se le più inaspet– tate teorie liberali e democratiche ! Malta ha servito da campione rive– latore di quali sono le forze reali che entrano in gioco anche e sopratutto nella politica estera. E la disfatta che è implicita e spettralment:.e tra– sparente nella tirannia e nella ser– vitù è balzata alla luce del sole. E' diventata liberale persino la « Tribuna :;:,di Forges Davanzatl e di Coppola, i grandi divoratori di imperi ed «. esperti» dello irredenti– smo maltese. Evidentemente la teo– ria del e: bello inganno » è di un uso internazionale tanto scarso quanto la lingua napoletana, l'unica conosciuta dal suddetto Coppola (di cui.si racconta che, qualche anno fa, durante una con!erenza internazio– nale a Londra, si aggirava sperduto e sfuggito da tutti come scocciatore, finchè fu costretto ad aggrapparsi a un g!omalfsta inglese e a suppli– cario : e Mai friende, e 'cche suc– cede, 'ccà,? »). n e: Popolo di Roma » arriva ad- dirittura a scrivere un articolo dal titolo... incendiarlo : « Sotto le in– segne del quarantotto >. Articolo pieno raso di democrazia, ma che appunto per questo rasenta il co– dice ! Tra l'altro l'artlcollsta tenta. un profilo di Enrico Mizzl come di un cospiratore liberale (!) italiano dell'antica èra. Ma sbaglia. Di fatto Mizziè un puro britanno, anzi addi– rittura un inglese al cento ,per cen_. to. Basta leggere i suoi editoriali pet: convincersene : libertà, costituzione, votazione, elezioni, diritti stortciJ patti giurati, lealtà britannica, " fair play ~.sono le parole che rim– bombano ogni giorno sul e Malta "· meravigliose all'orecchio del poveri italiani. Se Mlzzi, per una grande disgrazia, fosse italiano,' basterebbe una riga cosi' per mandarlo dritto in galera, senza nemmeno l'ombra. dt un processo. D'altra parte vi assi– curo che non ho letto una sola volta. sotto la sua penna l'elogio della cen– sura giornalistica o della fucilazio– ne nella schiena : ed è ben naturale in un e: gentleman ::> inglese ! Se per caso, giungendo dall'Italia, avet.e delle illusioni sulla italianità di Mal– ta, il giornale di Mizzl fa presto a convertirvi : voi sentite subito di essere sbarcati in un altro mondo. fr 0 :~1:grtà~~~•~tr::i~;:~~. ~~; (tkank God !) un'altra bandiera. Si dice che il giornale sia appoggiato in segreto da Strlckland ... Vero C che il < Malta :>, liberale in prima pagina, è fascista e forcaiolo in seconda, dove la 4 Stefani > de– posita anche 1 mlnlml miracoli del < duce ~-Ma questo è un tratto che il « Malta > ha comune con la. « Morning Post >, 11« Dally Mail > e altri giornali inglesi; e risponde aJ pensiero che la libertà è buona per gli inglesi, ma per gli 1tallan1 e per i negri ci vuole ,}a dittatura. rJ:berta. per l'Impero, forca per l'Italfa : è l'idea fissa, il chiodo di Mizzl e di lord Rothermere : due anime ge– melle e magari quarantottesche, ma 1due più tierl nemici che l'Italia a:O .. bia sulla superficie della terra !... Il solo responsabile Se dal « Malta > si passa ai gior– nali scritti 1n ingleS€, le cose cam– biano. Si sente subito un'aria bri– tannica di libertà completa. Per e-– sempio, il « Mid-day-vlews > ha. sull'Italia delle idee simpatiche ed equanimi. L'on. Mi!sud Bonn.lei - un giovane « leader > alquanto slmlle a quello che in Italia potrebbe essere un capo cattolico popolare e magari gobettlano - vi prospetta il proble– ma culturale in senso democratlco, come diritto del povero e strumento della giustlzla tra le classi, nonché base sicura della f,edeltà a.ll 'impero. Il < Mid-day > ha combattuto aper– tamente l'asservimento dell'Azione cattolica sotto :Il tallone fascista. Ma. esso è scritto in inglese, e perclo" non è letto... a Roma. La tesi del giornale è simile a quella del « Man– chester Guard.ian > : e Chi è ritenu– to capace di governare, non sara. ritenuto capace di educare? > Pa– role a cui senza dubbio U governo inglese aderi.rebbe, senza la..maJedi... zione fascista che· ha compromesso la situazione maltese. Ma ~hè il « Mid-day >, la .cui lealtà britanni– ca è fuori discussione, non fa un altro passo avanti, schierandosi net– tamente alla opposizione contro il fascismo antl-itallano, ateo e com– promettente? Da qualunque angolo si guardi la questione, ritorna sempre la stessa verità : il fascismo è il solo .respon– sabile della situazione maltese, E a questa responsabilità rimane incblo~ dato. ~~it!:~r~:.~~~~oa c~~1:n~:l ~~8t~irz: I..................... " ...... , .... ,, .. , ......,........... ,, ........................ u . , . ..... ,.. u.. ,......... ,........... ""' navale, che potesse imbottigliare Kre11ner e Mussol1'n1' quieto della vita del popoli. Altri••· l'Adriatico e possibilmente m.lnac- H venturieri della sua specie soptav- ciare Malta; e Malta, come mi disse vivono e contlnuano indisturbati 1l un alto papavero fascista In una in- loro tristo mestiere, di aggravare i tervista dell'aprile '21, è nel pro- Man mano che i giudici inquirenti mail che afìliggono l'umanità, per gramma fascista, essendo, come egli si addentrano nell'esame del docu- s~lare i loro sogni d1 dominio, le, si espresse, roba Italiana ... Niente e menti e delle contabll1tà del trust loro bramosie di lucro. peggio che vivere in un paradiso di che faceva capo al re del !ia.mmife- Le dittature palesi o larvate, sono pazzi (fool's paradise). Il signor rl, suicidatosi recentemente a Pari- l'ambiente piu favorevole al loro Mussolini ha 11 merito di parlare gi, saltano fuori le prove degli abusi compito, e se finanziano anche i éo-. chiaro, e sa quel che dice (?!). Sa- e delle corruzioni che sono abituali munisti, è per serv1rS€ne COmea– rebbe nostra colpa se un suo gesto in questi filibustieri dell'alta finan- genti provocatori, e giustificare la ci cogliesse di sorpresa. » za internazionale, e della loro inge- necessità di governi fuori della leg- Mùssolini di fatto non sa quel che renza nella vita politica. delle na- ge, per megllo raggiungere nell'ar- dlce. Ma qui' è 11tragico, qui' è il zioni. b!trio i loro fini. J't~ 1g~;~e;~Ìa~~~~oE:Z:t~~ ~\ 1qf:: ~ei documenti rinvenuti nella fa– scismo. Ogni gesto puo' essere atte- ~~~~~er~arr~~~i:e~~~~au~e~i ~1~1t':rere so, e nessuna parola puo' esse:-eere- di Primo de Rivera, inslem~ a. prove ~~!\:1rr::~:oe:~r::.e 2~ 0 ~Iii ~o::i= di sovvenzioni erogate a re Alfonso mente doveroso e strettamente utile XIIl ed ai comunistl svedesi. Il per tutti di tenersi separati. E' pro- re dei fiammiferi finanziava tutti i bablle che i MaltesLda soli riescano movimenti fascisti ln generale. a conservare le loro tradizioni Iln- Nello scandalo è riservata all'Ita– guistiche italiane. Quanto al fasci- ila una parte di primo piano. Nello smo, ie ha già perdute. attivo del ~ trust > figuravano 400 Non è poi vero per niente che milioni di corone svedesi, qualche Giunta sia più estremista di Musso- cosa come due miliardi di franchi, lini. Mussolini stesso, il 3 gennaio in oDbligazioni dello Stato italiano. 1925,grido' alla Camera, contro un E' vero che questi tltoll vennero rl– intervento dell'on. Soleri : « Io sono conosciuti falsi, ma è altresl' vero il capo degli estremisti >. E nello che le pietre per la stampa erano di stesso anno, in una intervista con- origine italiana. Si tace il nome cessa aa.l 4 Chicago Tribune >, e ri- dell'incisore e dei complici necessari. portata da Salvemini nel suo libro Il governo fascista. si è affrettato sulla bluffistlca politica estera fa- a pubblicare un comunicato, nel sclsta, il « duce ~ disse : « Io ho pre- quale ammette che vi fu un Inizio di so su di me la grave responsabilità trattative con Kreuger per un fi– di togliere la libertà all'Ita1ia, solo nanziamento, che aveva per condi– perchè cio' è necessario per conse- zione il monopolio dei fiammiferi. guire la grandezza esterna; e questa Conoscendo l'ambiente affaristico grandezza noi la conseguiremo. :> che il fascismo ha creato, si puo' Parole come queste sono un pen- immaginare la folla dei procacclan– nacchio, un cappeUo a sonagli che ti e dei mezzani che si sono messi in il pazzo a freddo si mette sul capo. moto vantando influenze reali ed Ne volete un altro? Eccolo qui' : immaginarie. « Noi dobbiamo prepararci per la Non è da escludersi quindi che cventualitit. di tradurre in atto pra- qualcuno del ,r nudi alla mèta > fi– ticamente una politica anti-brita11..- guri nella schiera del beneficatl. nica •.• Non è interesse italiano di Ma ammesso che le obbligazioni contribuire al ma1itenimento dello siano false, è umiliante per un gran– impero britannico, è un interesse i- de paese come l'Italia che un uomo taliari.o di collaborare alla. sua demo- abbla potuto concepire nel suo nome lizione ~. Parole a firma e Benito una simile operazione di frode. dan– Mussolini ~ nell'articolo di fondo del dole una apparenza di reaità. se gli e Popolo d'Italia .t del l" ottobre amministratori del gruppo hanno ;i; =st1 ~ 0e 1 ~eac~e 8 f:n;; ;o;I 0 ~a0 <t/~;J~ creduto alle dichiarazioni del Kreu– st upide per essere lette in italfano, ger, il quale raccomandava 11segre– ne troverete la traduzione inglese to sull'operazione, affermando che nolla « Quarterly Review, gennaio ~glrr:;~~m:~~~t~~~a?{v{v;er6~éif~ 1923,pagina 112. regime di dittatura l'arbitrio è leg- II filosofo del manganello ~ed! ~a~; 1 ! t~nJ~~ 1 . 1 ~fe~~!~~~a~: E' un destino, una specie di jetta- vrebbe mai pensato di fare un colpo tura, che il regime non possa met- simile nei riguardi di altri paesi, tersi la maschera fuori di casa sen- come la Francia, l'Inghilterra, il za mostrare di sbieco la faccia del Belgio, ecc., dove l'opinione puhbli– crim.inale. Per la« snedizione > !rre- ca esercita il legale controllo sugll dentistica di Malta é venuto proprio atti del governo. L'Italia. è discesa al il terrorista sanguinario dell'Istria. livcilo delle"nazioni balcaniclie del Adesso, per l'lnterpellanza maltese vecchio tempo. al Senato, la scelta C stata egual- L'ultima parola non è detta sulle mente ... interessante. torbide manovre del finanziere sve- 1 nomi dei senatori interpellanti dese. Kreuger è una delle figure ti– sono stati scelti con cura tra. glt piche di questo periodo agitato e in- GOLONIEBIE Da un anno l'Istituto Nazionale: delle Assicurazioni è in crisi. Esso ha perduto clrca cinque mllioni tra spese d'impianto, ri-impfanto, e tut– to clo' senza ... rimpianto, perchè si tratta di denari del povero contri– buente italiano. Dopo la operettisti– ca figura del comm. Vlclnelli che, pagato 30.000franchi al mese, pas– .rnva solamente un quarto d'ora al giorno all'ufficio, è venuto a Parigi l1 cav. Bagnoli, tipo dl marionetta con testa grossa, che se ci fosse tan– to ingegno dentro, quanti sono i centimetri di circonferenza fuori, chi sa quanti affari si farebbero. o– ra l'Istituto cambierà casa, con som– mo sollazzo di coloro che faranno nuovi impianti, arredamenti, ecce– tera, e si organizzerà su basi final– mente solide, che dn un anno e mezzo si aspettano ogni quindici giorni. Intanto avventure assai curiose sono da registrare. Due rappresen– tanti dell'Istituto sono stati presi gentilmente per il bavero dal gen– darmi francesi e portati alla fron– t'.era per eccesso dl iniziativa ln af– fari. L'uno, certo Cornaro, è stato mandato via da Vernon; l'altro, il comm. Visetti, è stato espulso da Rouen. Quest'ultimo è una figura quanto mai amena per il fatto che in gran segreto narra. a tutti che è figlio o nipote, non si sa bene, di re Umber– t.o.Sta di fatto che molte protezioni ha sempre avute da Roma, essendo stato sempre appoggiato all'Amba– sciata che gli ha tatto avere a di– spetto del sanU, numerosi p~sti di primo ordJne a Parigl. Ora tornerB, nella sua cara Patria, da dove ave– v no fatto di tutto per allontanarlo Chi sa che non sia un buon affare? Chi sa che il Fascismo non pensi un giorno ad appoggiarsi a questo ramo collaterale dei Savoia? Espulso dl Francia per eccessi amministrativi ci pare un titolo da far valere... ' --- ......... -- .. -- - .... - ............. . Ogni abbonato dc Lct Liberlà lrn il doves:-e di procurarne un altro,

RkJQdWJsaXNoZXIy