la Libertà - anno VI - n. 14 - 7 aprile 1932

ANNO VI - N° 14 Affido' • ome noi affide. '!mo • la m aspoglìa alla fiamma, perchè tutta la ma vita fu fiamma, perchè tutta la no,tra vita Fu una imm~ /azione ed un rogo. » PILlPPO TURA TI Hn morte di E. Chiesa) Li ertà GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA Un Numero : 0.150 Ed ora, compagni, al la- f'll,IPPO TURATI =========================== (LA LIBERTE - PARAIT LE JEUDI) ============================7~ Fr&r1cta e Colonie ..... 0 ~/~;,o 5 !~ :~si Pcou[, t~~1rl:eft~~i'!~ 11 ~u ·~~~~:,r •à PAR I G I 7 APRILE 1932 J 03, FaubouroSaint-Den.is . PARJS (I o~) - 7 deJono . 'Pro'Vence 96-98 ABBONA>IEMTI PUBBLICITA' ij Il D I R E z I o N E E A M M I N I s T R A z I o N E Alt I p "· tue de Ja M!cbod[IJre • PARIS (2•). o l.:=='='="=='=-·::::::::::::::::::· .. ;;;· ..="' " ::·=';;':::":::·=~=::::";;;'"';•:;;o;;;";,;';;1.o;u;";',;;";;;•2;1~,;,,•;;";·"'~-=:J~===========================b=====~'L~G;;,;;IO;R;N~A:;;L:;;E::,;•:::':::P:::U~B:::B::: ... I funerali d Filippo Turati sono statiun· apoteo Con eletJati discorsi i rappresentanti hanno salutato del socialismo internazionale il grande 'Pioniere della libertà e della democrrzia CELEBRAZIONE .Nei cii.scorsi pronunciati durante z•uaw - alatt dtscorst nei quali la Sua el.oquenza, di cosi' calda uma– nttà e di cost' nobile &tile, tracciava a1teora at proscritti le dure vie lu– ,n:ino.!e del dovere e della speranza - FUt-ppo Turati soleva evocare i morti a testimoni e incitatori della battaglia dei vivi. e Essi saranno - diceva - U manipolo glorioso che. gtttderà U ritorno degli uuli neUa patria redenta : gli annunciatori, t j)recursorl, gli artefici primi della nonra vittoria. > E, risu.scitate dal Jct8dno del suo accorato rtchtamo, pQUavano dinanzt agli occhi deglt a.s.c.oltatori le figure, tragiche e fol– goranti, di Matteotti, di Amendola, di Chiesa, di Gobetti, di tutti gli efoi. ed i martiri della nuova epopea italiana, che la serena grandezza dd mo spirito accomunava, qua– lunque fosse la loro particolare dot– trina politica, da Schirru a De Bosis mUo .!te.!.!O omaggio al sacrificio, mlla. .ttes.!a esaltazione dell'esempio ammonitore. e E' dal grande insegnamento dei 11,0stri morti che dobbiamo trarre conforto a durare >. Egli non pen,– sava allora che la Sua morte avreb– be impresso il suggello della più do– ÙJTO.!ae splendente comacrazione a to, un altro grandioso servigio alla causa antifascl.8ta, documentando, con l'imponenza dell'omaggio ele– vato in terra straniera alla Sua me– moria, l'eterna verità e la forza eterna di quei principi dt libertà e di giustizia sociale, che la menzogna fascl.8ta proclama di aver distrutti; versa il Combattente, la cui .!erena e fiera resistenza alle piove delle persec-uztont fasci.$te e dell'esilio rinnova l'insegnamento che non ri sale, individui o popolt, se non sof– frendo e durando e non si vince se non lottando. I giornali /cucisti hanno avuta ragione dt nascondere agl'Italiani la morte di Turati. La loro paura li ammoniva che Turati è, aggi, ptù vivo df ieri - e sarà più vtvo do– mani. Egli non è caduto come un vinto; Eglt entra già nella storia d'Italia come un trionfatore : ,nella storia che le clasri del lavora, cui Egli diede dignitiL civica e .!entfmen– ti sociali, costruiranno sulle rovine dela dittatura, in quell'ardine reP– publicana di libertà, di giustizia,. di pace sociale Ch'Egli vaticino' nel Suo inno e del quale la Sua morte, come la Sua vfta, avrei affrettata l'avvento. i::i~~- v:a~à;d:t~:p:~~ t;r~~ideci; Una sola battaglia ieri innalziamo i nostri voti e i giu- ramenti come dt-n.anzt a un altare, Ce l'hanno rapito proprlo nel mo– Egli guiderà, nel gtom.-0 da Lui vati- mento in cui più. sentivamo, tutti, ctnGto, ti. testa at morti finalmente 11 bisogno della Sua bontà, del Suo ~ti, tl popolo vendicatore. consig1lo, del Suo esempio : se 11 ~r* tl coronamento dl"tt'«poteoti V'10kt ch'Egll lascia sia lncòlmablle chi! gia è cominciata. Perché Turptt : ~ec~~obl~n~~~~!~~,t\!~!~~m:~; ~~rce°7:i:~ !;.,;:~i~ 0 f f!j;'1~; sterminata moltitudini, composte di patria angosciata e silenziosa, in ~!~~J~;~ia~~~~a~~~~~:ap~C::~~~e~ un'affermaztone dt forza politica, do, sotto il cielo senza sole dell'esi– nella elevazione più pura e gran- lio, all'ultima dimora. dfosa del principi e dei valori, che Copriamo dl fiori repubblicani la Egli servi! in utta coll'inflessibile di- tomba di Filippo Turati, in segno di gnitiL del Suo apoS t olata e che trag- dolore grande, e di supremo onore : gono dal Suo olocau.sto nuove capa- e il nostro saluto è senza riserve, co– cità d'i.!ptra.zione educatrice. me u nostro affetto per Lui fu, in o- Dietro la bara che raccoglieva la gni tempo, filiale e vlvo, di là da o– salma, ansia.!a del rogo imminente, gni dissenso. non erano soltanto t proscritti, di Lo avemmo come un maestro fin tutte le origini e di tutte le fedi dai lontani nostri giovani anni, polttiche ; non era soltanto la vas- quando già aspre infuriavano tra t trssima generosa rappresentanza del e nostri > ed l e suol > le polemiche popo1.o di Francia - consapevole di tristi sorte dalla reciproca incom– rlaffermare, nel nome dell'Esule, la prensione : perché eravamo nati \SU.avolontà di pace e di fratell'!-nza troppo tardi per non comprendere col popola Italiano con_tro la ditta-, che, da una parte e dall'altra, con– tura armata, che lo nnnega come trastavano frammischiate due veri– popolo per dominarlo c~ gregg~ tà e due errori; e che i due movi– -; non e_rana soltant? ' compa~~ 1• menti rappresentavano un tutto che i discepoli, i lavoraton convenutt in non poteva essere scisso senza pre– lagrime da tutti t cent~ dell'~~i- parare, a vicina o lontana scadenza, graziane; ma erano, in ispmto, 11 trionfo - che venne - del comuni confusi cot proscritti e coi france_si, nemici. disciplinati e muti d{etr~ le ba";'-die- Gli riconfermammo, dipoi, sempre re, donde sfolgorava_ il rutila7:te più. sicura e plù. devota, la nostra presagio della repubblica liPeratnce, ammirazione in questo quasi com- ~~~~!c%1e e::gqn;e~~t~":/ :;:::iie~ ~i:!n~ec-en:~~.A~e~~~i ~~~ ~~~~ mica trucido' per mezzo dei su~i si- centrazione - cl posero accanto a cari extralegali ~ legali, 0 vig~ e Lui per condividere con Lui le alte strazia nelle pngtonl e nelle i.sole. e tragiche responsabilltà. dl una lot– C'erano l lavoratori delle officine e ta dura come una maledizione san- dei campi, obbedienti al richiamo ta e pura come un dovere. ' del Maestra che fece della su.a vita Una folla di ricordi cl assale, rlan– itn meraviglioso strumento dt latta dando il lungo lavoro insieme cam– per la loro elevazione morale e so- pluto : ma chl potrebbe scriverne, ciale; c'erano. gli intellettualt d~ oggi, mentre li cuore ha quasi ces– quella borghesia, che saprebbe dt sato di battere, oppresso com'è da rinnegare sè stessa rinnegando la U- un'angoscia senza nome ? bertà e da cui sono u.sciti i Rossi, i La Sua vita fu un continuo apo– Bauer, t Fancello, t Pertini e ! G_eva; stolat-o,una sola battaglia, una ine– c'erano, infine, i gtovanlssimt, le sauriblle offerta, una pura confeS– forze ptù ardenti e pensose delle sione, una superba testimonianza nuove generazioni, maturate nelle della costante Sua fedelta alla cau– prove dolorose, che dalle tradizioni sa di tutti gli umili e di tutti gli op– della civiltà e della cultura italiane, pressi. Doveva morire in esilio, per di cui Turati fu si compiuta espres- toccare la vetta più alta del marti– sione, traggono incitamento a resis- rio. tere contro glt adescamenti corrut- La morte, che parla come puo', ha tori della tirannide e affrontano la voluto forse darci una indicazione prigione, come Maffi e Cosmo, e san- avvicinando nel Colombario del Père tificana U valore morale della vita Lachalse, le ceneri di Eugenio Chie– co! dlspre220 del .tuo peso materiale, sa a quelle di Filippo Turati. come De Bosis, De Rosa, Bassanesi. Ci debbono essere, fra I due gran– Tutto cio' che tn Italia è senso di di capi delle schiere repuhbllcane e dignità, rispetto dei diritti e dei socialiste conversazioni che, con la valori umani, devozione al giusto, al Loro vita, non sono finite. buona desiderio di ascesa : tutto c. FACCHlNETTI L'insegnamento Unavtta di combattente e di apostolo In oltre auaranta anni di ami– cizia, in olti-e un quarto di secolo di vita parlamentare, nei contrasti delle lolle politiche, nel duro pe– riodo delre.::ilio, ho sempre ritro,·a– to in lui la sle:;.::aanima, la stessa fede e gli ste.::si sentimenti. Sem– pre conciliante, ma sempre risolu– to a seguire la sua linea; amiche– ,·ole e temperante anche con gli an·er::ari, ma fermo nelle sue a– spiraziani e nella sua condotta; profondamente·idealista con le ap– parenze di uno scetticismo bona– rio, egli è stato uno degli uomini che pér circa mezzo secolo hanno a.gito pii.I efficacemente sulla vita italiana. Xei paesi di democrazia l'an·ersa:rio ,onesto anche di ·idee e::lreme è sempre un colla'boratore, perehé ra sua critica è sempre un richiamo alla realtà e sopra tutto co5tringe a una re,·isione dell'ope– ra di gonrno. Quelli che rtmprO\·erarono a lui la moderazione sono .finiti nell'i– gnobile an·entura fascista e nella reazione. ~_gli h.a. cominciato da giovane la sua lotta per il so~iali– ~mo con il carcere e l'ha finita da vecchio con resilio. I Yiolenli e gli ay.,·enlurieri che inseguono sogni e chimere e vagheggiano conqui– ::fe nella loro mutevole infallibili- ~~'n~!ni~~r!~~l~~~!!. 5 ~~:1! lfamri~ era danvenuto dietro la salma di Lui, assunto a simbolo della reden– zione comune. La vera, la grande Italia, l'Italia immortale, di cui f!– fasci3mo ha profanato il nome e 11 prestigio, era là ! vita 'Turati ha faUo opera di com– battente e di apostolo e niente alla sua grande anima dc,·e a,·cr dato pill grande tri5lezza che vedere Come Matteotti, come Amendola, fltalia. in cui crede,·a e che vole,·a Turati rimane vicino a noi; rientre- -penefr.ata di libertà. e-d-i giusttz-ia, ril. coi primi nella Milano liberata. occupata da un·orda di barbari, Se la sua vita intera è un esempio I che fhanno ridotta in pochi anni luminoso di lealtà politica e di sal- alla e::trema mi::eria e alla pii.I dezza morale, il .!UO alacre esilio dii grande degradazione. E dalla co.!cienza di questa comu– nilme diretta, di questa vicinanza qµasi fisica con i nostri fratelli, esuli dalla libertà nella patria con– taminata, il nastro dolore si illumi– nava di un purissimo orgoglio; e dal nastro cuore saliva un nuovo e pili fervido tributo di desolata rico– noscenza verso il Maestro che in sè rtass-umeva la ricostituita unità spirituale di tutti glt italia~i . c':e non si r{Usegnano alla achiavitµ, ; verao U Capo che -rendeva,da mar- - ~iù di tutto - ad ognuno di noi, la L·ignobile stampa che rappre- mzsura del dovere da compiere. 5e.nta in Italia degnamente Ja mo- < Lavorare senza tregua., con tut- raie del uonrno di dittatura p che t~ ~e forze,, e fino all'e!tremo sac;i- de~tina ffiolte colonne ogni gif)fflO f1cio. ~er i Italia oppressa, per l u- alla csallazione del delitto non ha ma.nzta ca.1:pestata ->. osalo nè meno dopo 1a morte ri- Questo e l'insegnamento. . cordare Ja grande figura di uno .Pe~ onorar_e Turati ed esser degni di:!i pill nobili Jlaliani del nostro di lui, obbediamo. j tempo. Appena, due o Ire giornali ALBER-TOTARCHIANI hanno a.nnunziato la morte ::enza Filippo- Turati sul letto di morte una parola:.~ola, di ricor:~o di un:~- ~~~t t~ftlttintrliiittW:~~1~·:e~= (Foto H. GLANDt.) Profonda impressione rt Spagna La commemorazione alle Cortes za dubbio la triste notizia si è su– bito diffu$.r e in mititfni b.i case di intellellua.li ; di .uomjrii iìperi, di lavoralori'.si è pia..nt6e.in.più gran numero an~.ora :.il :pensi~1::10 • dEU grande Ita.tiano. scomparso de,·e a- M.-\DRID - CA.N.) Yer def.erminalo più grande·spirifo Prima che uscissero i giornali del- di odio· e più. -grande -de.5iderio·di la sera, nel pomeriggio del 30 mar- 1iberazione. Vi sono•mo"rti ·che so-- zo, la .triste notizia della morte di no pii.I e-rande pericolo: dei ·,·i,·i. e Filippo Turati'si sparse alla Camera, 'Turati rimane,· in5i~me alle. nobjli_ provocando sincere manifestazioni figure di co!prO che Si sacrifiéar_o-· di cordoglio. . . no per la libertà. e per la re::urre- Il deputato _rad1co-soc~allsta E– zione del popolo italiano, n on sol -- do~rdo Ortega Y Gasset, commo?'50, tanto un ricordo che peeelra le.no -· si.e alzato per comunicare la notizia stre anime, ma re_spressio,ne di 1 un d~ea~g~~fo,.dJ~fnta°ci~~i: 0 1~ gJ:ft~ programma.che ~ulla fara abban- democrazia, che con Jaurès e· donare e che sara realizzato. Pablo Iglesias rappresentava U gran- FR~.. );:CESCO:XITTI de socialismo umano e democratico, Filippo Turati, era morto, a Parigi. Egli aveva conosciuto Filippo Tura- L' omag giO muto ~ 1 oi::r~ 1 ;eJl 1 ~'1l~~~ein~f1~t':'; :ti:~~! Sono sfilate sotto t miei occhi in questi gtornt quasi tutte le manife– staztoni che La Libertà va riunendo per farne omaggio alla memoria dt Filippo Turati : omaggio di < an– ziani :,, d'uomini maturi, di giovani che si affacciano alla vita, per i quali l'< io , comincia appena ad e– _span,dersi nel < noi >; omaggio di donne e di uomini; omaggio di asso– ciazioni, di partiti, di gruppi; omag– gfo di vicini e di lontani; omaggio -l ... turbavanora-osua.or.bgk.. ,. d'ltaUant e di stranieri; e dt lei da tutti questi omaggi espressi. di là dall 'omaggio imponente tributatogli r.el gtorno dell'incinerazione s'indo– vina , si sente senza sforzo l'omaggio muto delle folle italiane che hanno perduto il diritto di parlare ... E' u na sfilata che dà. prectso il . !en.so dell'umanlt-a, dell'universali– t à che la vita di Turati contenne in sè. E' una sfilata che induce ai e ca– sti pensieri :,. Io pure m'inchino, e mi unisco al– l'interminabile corteo. Egli è ora giunto colà e dove i nostri assidui tumulti un lontano d'api sussurra paiono, e de le nostre vite gli affanni e le trepide cure !n lenta oblio si sciolgono >; ma il ri– corda della sua mirabile vita imuo– ne ed imporrà sempre a noi tU.ttt l'impegno preciso del rispetto - che Egli ebbe in alti.<;simo grado - per le diverse opinioni onestamente pro– fessate e vissute. RAFFAELEROSSETTI re, continuava la battaglia contro il despotlsmo e l'oppressione .!asclsta. Dopo l'assasslnio di Matteotti e le leggi eccezionali, Turati, vecchio, a– veva dovuto abbandonare l'Italia -per poter lottare ancora, nobilmente. La sua morte segna. un grande Jutto per la democrazia europea; conclu– de proponando che le Cast.esmandi– no l'espressione delle condoglianze associandosi al dolore di tutti coloro che piàngono U-grande e noblle di– fensore degli operai e della demo– crazia.> Il presidente delle Cortes, Bestel– ro, ha detto che anch'egli aveva ri– cevuto la notizia e sperava che non fosse vera. Disgraziatamente è con– fermata la triste realt3. : Filippo Tu– rati è morto. Il presidente ricorda la grande fi– gura dello Scomparso, dl massima autorlt3. parlamentare, quando in I– talia vi era un Parlamento, e di mas– sima autorit3. internazionale. Come ha proposto Edoardo Ortega y Gasset, Il presidente chiede alle Cortes che la manifestazione del cor– doglio della Corte Costltuente per la morle di Filippo Turati sia inserita negli attl parlamentari. E cosi' è approvato. L'omaggio della stampa Tutti i giornali della sera pubbli– carono la notizia della morte di Tu– rati e la commentarono con com– mosse parole, rievocando la vita no– bile dello scomparso, da < Luz , al– l'c Heraldo ~- " COMPAGNI, ALLAVORO" Ed ora che Egli non è più, che il ~acrifizio è Lutto consumato, e la. funebre apoteosi è passata tra lo ::chianto dei compagni e il coster– nato ::gomento delle folle, _ora che Egli dicebbe.: « Compagni, al Ja– ,·oro ! ,,, bisogna. pure fare forza su noi ::lessi, e dirci : « Filippo Turati non si onora di pianli, ma di opere ,,, II dolore che pilga e ~~~ Èf ;l~g3o~~~~~~~ri~! ! {f~~~ ammonimento - quello che balza dall'esempio di tutta la sua vita. •Koi non ci po:siamo concedere ~f1~: 1! O i5o~b~.eE~~~~,t~r c~~:~a:~ la più crudele, la più spietata lot– ta, ma santa e necessaria : LX nelle linee -e nei fini che egli con si' ge– neroso indefesso apostolato ha. scolpito. II socialismo è attuazio– ne e superamento della democra– zia politica. Premes:a sua - di tra– gica imponenza. - a l'abbattimento del fasci5mo. Una leva formidabi– le di_combattenti per la libertà. di Italia. per la sua epurazione da tuUi i miasmi mefitici della rea– zione littoria. monarchica, papista, mirando - direbbe lui - « ad~un dissodament9_profoqdo, ad una bo– nifica vera - nramente integrale - della maremma polilica del no– stro paese >. Tutti gli uomini one– sti vi sono impegnati, ì'\essuno si puo' sottrarre alla canta cospira– zione. :e,Repubblica,, noi chiamia– mo la ronaazione di una sovranità. nazionale, che non si possa più '101lCui~a1·è. " So._;~;rli.::mt> i; • .-,! chiamiamo l'integrazione dolla. giustizia resa a\ JaYoratori, la fin_e delle classi per opera della lotta di classe, e l'umanità. rico.ncliata nella internazionalità. della cqmu– nione. La libertà. - tutta la. libertà. - è il fine in cui si attuano l'armo– nia. detrordine e il trionfo dell'uo~ mo. Filippo Turati, il.più rigido nel~ l'affermare l'autonomia del mo– ,·imento socialista, ~opratutto nel suo nascere, non.ricuso' mai, fece anzi appello sempre a tutte le coo– perazioni sincere, per tutto quan– to e::;s.e_ pote,·ano dare a.Ila eleva– zione· dell'edificio comune. Il suo spirito era impregna'to di univer– salità. e l'.esclusivismo gli seml)ra– va un'offesa alla dignità. della ra– gione. Fu, percio't. para.gonato a Jaurè5, con cui ebbe nelle vicende come nell'aspetto e nelle forme del pensiero tanta comunanza, an– corchè con es pressione p ersonale cosi' distinta e origina.le. Corto ve– dere quello di chi stima il marxi– smo come una. negazione della u– niYersalit-à della democrazia. Er– rore capitale·di chi non intente il rapporto dal « mezzo ,, al « fine »: di chi non .-ede la dialettica del fatto attuale e del suo superamen– to storico. Tutto l'apostolato di Turati,.tut– le le sue ardenti polemièhe, tulto il 'tesoro di quarant'anni di :::tudio e di pensiero, consi3-crato in a.llrel– tanti ml umi della «: Critica Soçia– le l>, restano a testimonio dello sforzo con cui ricerco' tale verità. Ed essa è più che mai operante. I metodi della lotta. nei regimi di costituzione non sono i metodi del– la lolta rrei regimi di dispotismo. Il fascismo, tra tutti i dispotismi è il più cieco, il più crudele, il più. anti-umano. Gli istituti politici ver:::oi quali, flnchè neutri re5:tava– _nosi poteva essere. in un periodo, neutri, una Yolta che si sono fusi col fascismo - la monarchia, il papato, ecc. - rlilpongono la stessa pregiudiziale di condanna che im– plica e comanda contro di ::è il fascismo. Oi qui' la. com·inzione fen·idis– -~[ma con cui Filippo Turati con– sidero' sempre il partito .::ociali– sta e_il. .partito repubblicano come t~rm1~1 inseparabili della lotta an– hfa:cist.a. E perchè questa e dirna essenza rh·oluzionaria e la ri– ~·oluzi.oneè sempre di' un popolo, m c1:1i.. necessariamente si allarga la r:igtdezza della ideologia del partito che la preconizza. Egli in– tendeva che fos::ero strettamente a~sociat~ le fres:~h.e en_ergie d_i combattimento dt>t giovani. ·degli intell.ettuali, con una larga frater– n.a ~ ,~palla ver.:o quelle forma– z10~ 1 hbe.re. .a co:;i: dire fuori clas– se,-tn cm s 1 c::erc1tano 1 tempera– menti ~ndi,·~duali più- genero~i ed appa:::~1onati. anelanti all'azione. Cosi' a,·e,·a inteso e voluto la Con– cenir~zione Ant!fascist.a. e. per es– sa. ::1.era prodigalo con entu3ia– :::no _rn,,_.~au::to,fino agli ultimi ~10rm, fin dal suo letto di malat– tia, che fu !1letto di morie. In que– .=ta conrcz10n,, - come è stato ri- levato appassionala.mente sulla sua. bara :-,; egli vedeva, e meglio sentiva non solo la forza dell'ant.i-: fds~~1~~t~io~ 1 h1:.è 1 ~:: 1:cf~t~~ superiore, per la quale nessun sa– crifizio è troppo caro : la discipli-. na che sonanamente conferisce all'autorità. de!Fapostolato - di fronte al mondo che ci guarda. Come egli disse nella. favella. ar .. dente e purissima che egli i::olo a– veva, ·« noi abbiamo scelto }'~i– lio, con lulte·le sue amarezze, tu~ ti i suoi sconforti, non per mettere in sah-o quelle miserabili cose che sono la· nostra. \'ila. e la.· nostra. tranquillità personale, ma. pei- non c::sere ridotti anche noi all'impo– tenza asrnlula : per lavorare con maggior efficacia d'intesa. con i nostri compagni rimasti laggill al– la riscossa immancabile e per il~ luminare l'opinione del mondo in""l tero su cio' che in realtà è il fa~ scismo. » Pill umilmente : « Ardore. con– cordia, sacrifizio », è il motto che ci viene dalle sue ceneri. Autono– mia. di GO::cienzee di fedi, di grup-: pi e di pattt.ili, ma unHà, inflessi– bile unila per la causa. comune. Ordine, armonia. solidarietà. nelle iniziati,•e; energia. estrema, infa– ticabile perseveranza per recarle a compimento; ausferila fiera in ogni atto, coq1e si conviene a quel– li che si sono assunt.a. la missione grandiosa, rel-igiosa di adoperare la patria. e~ule per spezzare i ecp-: pi della. pairia-sèhia,a. E' 1,lncjlieio Che noi podiamo. che egli Yo!Jc portare ton noi, di cui fece un labaro, e il labaro con– segno' a noi perchè lo consen·assi– mo immacolato - fino alla vittoria - di cui Egli non ha mai dubitato. Compagni antifascisti, conclu– diamo la.nostra costernata medita-. zione sopra l'urna di -Filippo· Tu– rati, come l'anebbero conclusa Iuf e l'altro grande che lo precedette nella. mo_rl~e nel rogo. come lo a"' n,·a accompagnalo nell'ardore in– dom_abile dell'azione, Eugenio Chiesa: <( Compagni, al lavoro ! l>, Egli sopravvive allamorte Fu il più grande epigone dei più puri pematori del Risorgimento. La sua vita non fu che dediztane austera alla Causa per cui quelli st immolarono. Il suo cuore non co– nobbe altra passione che quella dt Cui si infiammarono le più splern:li– de gesta dllt precursori ctell'Italta ~uova. La sua opera non volk esse– re e non fu che continuazione e svt– litppo - paziente e fedele - dell'ope– ra che quelli iniziarono e promos– sero. Fu socialista - ma il socialUmo E– gli concepi.' sempre come strumento di liberazione, di emandpazione, • di ascesa, di superamento incessante deli'indivtduo attraverso la classe -; ma nel socialismo e per il sociali– smo Egli non rinnego' 11uii la, digni– •tà au.gu.stadella persona umana. Ma, perchè socialista, Eglt rtftuto' sem– pre, fierti.mtnte, di conMcrare del suggello della sua fede le dottrine e le esperienze eh.e, nel nome del so– cialismo, osarono attentare alla pre– rogativa prima dell'Uomo, a. quella. per cut l'uomo e Uomo, l'autonomia. In ~essun momento della Sua lun– ga e laborio.!a e luminosa carriera Egli apparve un partigiano. • Cosicche quando la Patria fu tra– volta nella catastrofe obbrobriosa e divenne tutta - nelltl 'tatalltiL del suo territÒrio e delle sue istituzioni - u– na preda della banda vorace e ra– pace che oggi ne usurpa la rappre– sentanza, e in Lui che gll Italiani superstiti - di tutte le fedi - furon tratti d'istinto a vedere il testimo– nio e l'interprete di quanta dt bello, di generoso, dt onorevole, restava ancora incontaminato dopo tl nau– fragio. Ed e attorno a Lui che si raccolse– ro allora - accorrendo da punti dt- 1..•ersie distinti - affratellati nello stesso o-maggio, i ptU. disinteressatt custodi delle tradizioni del Risorgi– mento. Quando, sotto la scorta animosa, Egli riusci' a varcar la vigilata fron– tiera, Ognuno senti' - al di qua e al di là del confine - ch'era..l'ltalta che con Lui andava in esilio. E' per questo ch'Egli sopravvive alla morte. Perchè l'Italia e la Li– bertil. sono immortali. Percossi ancor dal fulmine f'ur l'avvenir siam. noi. S!LVIO TRENTIN

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