la Libertà - anno V - n. 51 - 17 dicembre 1931

ANNO V - N" 151 Bi,ogna svezzare l'Europa dal ,angue. Buiogna che per cinquant'anni non vi Meno più guerre, ni per cause giu– ate, nè per cau,e ingiuste . .. GUGLIELMOFERRERO e La fin des Aventure3 - Guerre et Pafx > (Ed. Rleder) la Libert Un Numero : 0.150 Gandhi a RomD, Viaite al Duce ed a Starace. La « non ruuitem:a al male » del « li– berat&reindiano » va fino al– la « ,tretta di mano » con co– loro che l'hanno 1p&rca di tanto ,angue ?... Ingenuità? GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA a==============c=== Frud& , c,1-i. ABBONAMENTI Pe1 UEI UIIIO • • • • ••• •• • • • • • • 20 fr. Per 1ei mcii••••••••••••••• 10 fr. Altrl Pani 40 h. 20 I, IO fr. (LA LJBERTE - PARAIT LE JEUDI) PARIGI 17 DICEMBRE 1931 Il DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE 103, FaubourgSaint-Denà • PARIS (10') - Tdejono. 'Prol><n«96-98 IL GIORNALE SI PUBBLICA IL GJOVEDI Per tre 111e1i •• 6 fr. SALANDRA argomenti costituzionali e glurldfcf IL d~'ìt~~~i::oc1si;;~~riae P~~tt~~f~~: H spense contro esso ogni opposizio– ne, e si ritrasse in disparte, prepa– randosi alla seconda morte. Concenlrazl ·ooa elacr,·s,· rfoono,d,,to ed accettato re!igio- [j samcnle da tutli, come il program– ma della Conuntrazione : la Re- vubblica dr.mocratir-o. PER LA. CONCORDIA. A./VTIFA.SCISTA. L'uomo che è morto, rappresen– tava un'epoca, un sentimento, un cumulo dl errori. Ora che è morto, s1 puo' anche dire che li rappresen– tava con !orza, con dignità. onore– volmente. Scrittore come pochi, for– nito della pl\1 larga cultura, di vita privata onestissimo secondo 11 senso borghese che si dà a questa parola, nessuno pi\1 di Iut ebbe consapevo– lezza del propri intenti e dei propri finl. Nè mal se ne 1nflnse o li dis– slmulo' per timore dl impopolarità; convinto, come egli era, che serven– do 1 suol ldeall, egll serviva altresl' 11 suo paese e 11 progresso di esso. Proveniente da quella borghesia rurale meridionale - che era tutta la vera e schietta borghesia meridio– nale fln verso n 1880, quando co- ~:s~ 0 ;t1~!sf :rr:a~I~~een\~~~=[~~f~ della economia - ed arrivato al fa– stJgt della cultura universitaria; egli si persuase di rappresentare, con i sentimenti e gl'lnteressi di questa alasse, le neces.sltà.generali del pae– se come potevano apparire ad un uomo addestrato alle dlsclpllne del– la spirito. La classe politica Italiana è stata, pressochè nella sua totalltà, composta dl avvocati, di uominJ del– la. .i;nedfa. coltura, talvota di inse– gnanti universitari, spesso dl pfcco– la. orlglne, ma quasi tuttl legati ai sentimenU e alle tradlz!onl della prosperità rurale, nel cui ambiente sl erano formati. Ma appunto perchè le orlginl temperavano con l'ascen– dente della cultura, naturalmente volta al progresso, e quasi senza.con– rezza strumento di esso; questa, clas– se politica non fu mal allena da e– Sperienze rlnnovatrlcl, e, secondo le posslbllltà di un paese arretrato, non s1 ri!luto' di applicarle. - Cosi' Sa– Je.ndra, conservatore, fu sempre fa– vorevole a quelle riforme dl carat– tere amministrativo e sociale, che altrove vennero dette di e: socia– lismo di Stato >. Ma egli ebbe un senso troppo vigi– le ed acuto - corrispondente alle di– stinte qualità del suo spirito - delle necessità da cui dipende un rifor– mismo senza pericoli per le cla.ssl cenaltarle, per non apparire e non sentirsi un conservatore, titolo che egli non accettava volentieri, non già perchè la cosa non fosse vera, ma per uno scrupolo dl correttezza dottrinale. Conservatore chi, come 1uJ, e come tutta la Destra, senza essere anticlericale, voleva laico lo Stato, e 11 Principato ristretto al– l'uf!lcio di btlanclere fra i gruppi parlamentari ? Nell'ordine storico e ~'ticf =o::,:i~ll~~llea J:riri«~Ì~ :r:r, ~~~ ~~:iy; Co!'ffl'f&,-dtllaChiesa u!1iclale e i,lel– la J)roprlità rurale. Ma 3i e conser– vatori CCJ11\e 91 puo'; ed In Italia do– ve U nuovo Stato era sorto sulle ro– vine delle !ffl)narcble di dlrltto divi– no e di una Chiesa antl-unltaria e, percio', antinazionale: si era conser– vatori appunto con la difesa dello ~tato laico e del Principato parla– mentarista. n Salandra non rlfiutavasl nè alla adozJone del suffragio universale, nè agl'lstltutl che temperavano l'ec– cesalvo potere del capitale e del oenso; ma - e qui' sta il segreto della sua vita - a concUzioneche il potere rimanesse nelle mani della vecchia classe politica tribunizia e universitaria, la quale, anche se pro– gressista e r adicale, av rebbe sempre Be.puto dove fermar.si e come fre– nare. Da cui la sua antipatia non stà per il aociaHsmo e per 11 movi– ment.o operalo, cpme si è creduto, perchè nel suol scritti fu sempre favorevole alle co.!e che queste pa– role esprimono, ma al soclalistl ed al loro fare. (-Non a tutti pero', chè ho sentito proprio da lui, in un mo– mento critico per U gruppo parla– mentare socialista, pronunciare un elogio ditirambico e inaspettato del Modigllanl, nel quale. riconosceva volentieri uno di quei capitani par– lamentari di genere avvocatlzlo, che erano i soli aJ quali si acconcias– se -}. Li' - e non a torto - scorgeva 11 pericolo, perchè le e Idee >, infi– ne, non sono che cartelle con iscri– zioni, facilmente permutab111 e so– stituibili, e tutto sta a sap~re l'uso che se ne fa; e un tale uso dipende dagli uomini che vl ricorrono. E contro questa nuova classe politica nrese posizione dal primo giorno, argomentandosi attraversarla e con– tenerla ogni giorno, e, se possibile, rovesciarla e disperderla. Ed in que– sta nuova classe non comprese solo 1soclallstl, ma e 1repubblicani e gli stessi radicali, sebbene le formulette di costoro, al suo animo addestrato alle grandi manifestazioni dello spi– rito, paressero Insipide e stemperate, mentre, almeno, quelle del socialisti gli sembravano sostanzlose, sebbene irte di perlcoll. Pure i mezzi ai quali intendeva rlcorrere erano della leg– ge e nella legge, questa intesa come manifestazione degli stessi organi legali; e con gli acconci strumenti che la legge dispone. Dove 11 suo sistema politico tra– ballo' e cadde In !sconquasso, fu In occasione della guerra. Un sistema politico come quello che egli carez– zava, non poteva. sussistere se non alla condizione di nulla mutare e nulla compromettere, tutto conser– vare nel proprlo stato e nulla arri– schiare. Invece - $Otto l'Ispirazione di elementi lett~rarl e delle vedute astratte della propria educazione colturale - si lascio' andare al par– tito della guerra, che, lnevltabllmen– te, avrebbe sconvolto l'ordine tradi– zionale e l'assetto conseguito da troppo fresca data. Lo sfacelo del– la guerra era. la negazione di quel concetto di ordinato sviluppo entro 1 termini di una disciplina ricono– sciuta ed amministrata da una classe addestrata al potere, che era tutta la sua saggezza politica. Cl si mise - lui piuttosto arido di tem– peramento, e sfornito di Illusioni sui motivi personali degll uomini - con tutto l'entusiasmo di un tempera– mento meridionale rialzato dai ri– cordi letterari delle !avole naziona– li. Fu solo ad avventura conclusa che potette misurare il disastro ca– d.uto ,sulle tendenze e sul sistema politico; perchè l'Indomani della guerra fu un lungo e sconclusionato subbuglio, dove tutto crollava e nulla s1rlcomponeva. Che fare? n fascismo lo attiro' e lo respinse nel tempo stesso. Lo attiro' perché riprendeva - sta pure con t mezzi del crimine - la sua politica, Indirizzata a combattere la nuova classe pollti– ca di socialisti e di radicali. Lo re– spinse, pcrchè era esso stesso una nuova classe polltlca,sgusctata dagli angiporti e dal fetidi androni del vizio e della colpa, che si traeva fu– riosamente In mano lo Stato per go– derne e scialare. Combatterlo, vole– va dire rinnegare tutta la ltnca della sua vita, che non contenne conces~ siont al nuovi partiti e alle tenden– ze popolarlstlche; accettarlo, era an– cora. pl\1 grave per la sua Indurita coscienza di giurista e di uomo d'or– dine, convinto che 11 progresso è la Legge, e la legge è U fatto di un Parlamento a due Camere, pl\1 la Corona che firma. E cosi' redasse contro li fascismo il discorso appar– so nel e: Giornale d'Italia > il 4 gen– naio 1925, e che non ebbe Il coraggio di andare a pronunziare a1la Came– ra; discorso nel quale, come in nes– sun altro documento dell'opposlzlo– decoro di forma italiana, tutti gll n Ilberalismo progressista Italia– no - come gta rilevai In occasione di un atto attribuito ad Orlando - è morto della sua mancata fede negli strumenti che possono fare un po– polo - secondo la scuola liberale - partecipe moralmente degll atti del proprio governo : la scuola, la !aci– le glustlzia, l'auto.nomla locale, 11 suffragio universale applicato in tempo e la pubblica assistenza. I moderati, al quali appartenne Il sa– landra, di una leale osservanza del– la legge prima di ogni loro co!!tltu– zlone : l'ordine pactJico della Socie– tà. Nè i pr0gres.slstl, nè 1 moderati mostrarono di essere stati degni del– l'ufficio loro toccato di dirigere e amministrare uno Stato, e perclo' furono travolti. Avrebbero potuto essere tiavoltl dal socialisti; lo fu– rono dall'orda barbarica compostasl sulle scoscese di un mondo In ro– vina. Ma questo mondo è rovinato, e nulla lo richiamerà pl\1 In vita. Con Salandra se ne celebrano le estreme esequie. L'Italia ha dato con lui l'ul– timo addio al proprio p9.Sliato. Il presente è fascista. Resta il proble– ma del prossimo domani. ARTURO LABRIOLA IL NUOVO DIRETTORIO FA.SCISTA. Direttive diassassinio rissate dalduce L'acqua alla gola Il capo del Governo, Insediando Il nuovo Direttorlo del Partito, ha par– lato sulla situazione e sul compiti del Partito, segnando le direttive. Tra l'altro ha detto : drlsta. di polso e mandibola d'accia– io, sufficientemente ignorante e ciecamente ossequente alla volontà del suo duce. Pure questa nuova nomina riani– ma gli esiliati politici che ormai spendono la loro vita nella lotta contro il fascismo; e U rianima per un doppio ordine di considerazioni. Ogni camerata ha lo etrelto d~- sti':afer~:fg~:t;~l~ l~~~;~roe s1! vere di adottare una regola di v1- gnt!lca che, in !talla, incominciano ta corriepondente alla situazione :u:f:~~~~-arsì le scintille della in- e queJlo non men_oetr~tto di com: la ~~l~~~d~; 0 ~r!t\r"Jiet1:;;,~~ ~~; baltere ogni d1&faltie010, ognt saranno messi tn. atto d~ Starace e profittismo, ogni vociferazione e ~en~lncfi 1 :J~. c~~a~: ;e:opr!~~~; di identificare quanti tentassero quello prodotto dal giuramento lm- sotto qualsiasi veste o motivo di 1'1~s~/ 1 1f~Y~!Ui~~e 1 ~~~~~r{~~a~~~ specu1are eull'attuale etato eco– nomico. Tali nemid devono ca~ dere sotto le leggi dei Regime ed eteere eliminati dalla circol-.ioa:c, Nulla potrebbe essere più caratte– ristico. Il fascismo esaspera sè stes– so, oltre lo stesso squadrismo. Deve sentire l'acqua alla gola I Il cambiodella guardia Obbedendo agU ordlnt di Lando Ferretti, che, a sua volta, trasmette quelli ricevuti dal e: Duce >, tutti I giornali italiani dedicano colonne su colonne all'avvenlmento del cam– bio della guardia al llttorio. Come al solito la celebrazione dl questo stra:ordlnarlo avvenimento si risolve 1n una rassegna delle bene– merenze del regime e dl una cam~ pagna reclamistica sulle doti straor– dinarie del duce, che, more &alita, viene chiamato l'uomo meraviglio– samente preveggente, capo dalla ln– !allibile visione, ricostruttore di una Italla che ascende e di una Italia calma e serena tra la marea di In– quietudini di cui 11 mondo è tra– volto. Alle doti di preveggenza del du– ce, e in Italia e all'estero, nessuno pl\1 crede : tutti lo conoscono ormai per quello che è : uomo che dell'Uo– mo dl Stato ha le qualità. Jnferlorl; ateo e cristiano ad un tempo, con– tro la guerra e per la guerra, predi– catore della violenza e tutore del– l'ordine. E nessuno nemmeno puo' credere che sia, oggi, l'Italia, una entità. che ascende. Sl ascende quando un po– polo cerca di raggiungere, all'Inter- ~~~ us~aa~~~:~ldAc;ijivl;~~~if:c~~J: perfezione predicata dal teorici e dal filosofi e quando. all'estero, questa raggiunta perfezione di convivenza mette Il popolo nel rango del popoli evoluti. In Italia avviene, dolorosamente, 11 contrarlo. La dimostrazione è facile a farsi allorchè si pensi che, quando i filo– sofeggianti fasclstl hanno cercato per 11 fascismo una dottrina, tutto hanno rinnegato dal Risorglmento !n poi, valorizzando, al contrarlo, la dottrina di Roma Imperlale e me– dievale E come nella Roma imperlale Ne– rone, per reggersi, ha avuto bisogno di un Ttgelllno che ne assecondasse ogni disegno, anche 11 più truce, co– si' in questa Roma d'oggi Il duce ha bisogno di avere alle segreteria del Partlto un uomo senza scrupoll, che Intuisca ogni suo desiderio e lo as– secondi e che sia l'aguzzino sempre pronto a colpire coloro che non In– tendano sottostare alla volontà su– prema e che a questa volontà. non facciano atto dl completa sottomis– sione. Si ricordi che al momento dell'as– sassinio di Matteotti chi ha salvato il fascismo .sonostatl I Tlgelllnl pcr– sonlflcatl da Farinacci e Glampaoll. Gìuriatl che sl lascia fischiare a Torino in occasione della commemo– razione del 28 ottobre e che non rea– gisce mettendo a. !erro e a fuoco tutta intera la capitale piemontese, non puo' essere degno di ricoprire oltre la carica di segretarlo del Par– tito! Nella rotazione ~11 succede l'uomo che riassume In se tutte le doti del fascista puro. Achllle Starace, squa- marcia. L' O.V. R. A. all'opera fa;et~:o 1,a (tfJf,%tf!'l&JiflJtioJi':, 1 ~hij da eno dipendono » debbono « ri– lcnérsi in,stafo dii ,r1obilila;ionc politica e morale per f,rimte!1!Jiarc u la silua::.ione. Cosi'• dice la prima delle direttive del Duce al nuovo Direttorio, mentre la seccnda, co– me -riferiamo altrove, indice Je nuove misure di terrorismo, di « levata dalla circolazio-ne » <knl\ oppo&itori. Le iliretlive sono in opera. Sollo tal profilo; si spie_qano i nuovi ter– rori inquisitoriali, i nuovi arresti di detentoi-i (?) di esplosivi, i quali avrebbero subito dichiarato di a– verli avtlli dalla <:;onccnlra:ione antifasdsta..(!) - come informano i comtmicati Slefani, tra~,riessi al– l'Ha va_s, che. legr,iamo aui giornali. La menzogna, la iprovoco::ione, la dela::.ione faUa, l'anassinio giudi– ::.iario e quello comune sono sem– ipre e più che mai i me;::i 1,referi– li del regime, come u:na necessità di vita e... di morte. Come dice il Populaire : « Muuolini u scopre n un nuovo complotto n e « la sua f}olizia insinua 11aluralmentc: che e l'oPera dei iproscritli » - perchè e :0 1 è il divcr&ivo-spec11fozione alla situa::.ione insostenibile di fame e di latente rit:olta. Come si vede, da un pe::o non si pqrla 1Jiùdi 11 11ormaliz::a::ione ». l\'ormali:::;ano soUanto l'O.V.R.A. e il Tribunale Speciale. Ecco, con tutte le supertlue riser– ve del caso, il Comunicato della Ste– fani, a cui !acclamo allusione. e Il giorno 13 ottobre scorso, alla stazione ferroviaria di Domodossola, mentre rientrava nel Regno, prove– niente da Parigi, è stato arrestato certo Mazzocchi Guido, fu Luigi, pit– tore, da Milano, perché trovato in possesso di capsule detonanti e di altro materiale atto alla confezione di ordigni esplosivi. Il Mazzocchi ha confessato di aver ricevuto detto materiale da. espo– nenti della Concentrazione Antifa– scista a Parigi, con l'incarico di re– capitarlo a persona che avrebbe do– vuto impiegarlo per la consumazio– ne di atti terroristJcl dimostrativi. Detta persona è stata Identificata dalla Polizia, in base alle 1ndlcazto– ni fornite dal Mazzocchi ed al docu– menti trovati Jn possesso di costui, per Panslnt Giovanni, dl Llberlo, ex impiegato postelegrafonico residen– te a Milano. Anche Il Panslnl è sta– to arrestato da funzionari dcll'O.V. R.A. e denunciato insieme col Maz– zocchi al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. Il giorno 30 novembre scorso, è stato arrestato a Imperla da fun– zionari e agenti dell'O.V.R.A. certo Sandri Faustino fu Evaslo, Impiega– to di banca, colà. residente, perché trovato In possesso di una abbon– dante quantità. di esplosivi di alta. potenza e di un ordigno che si ac– cingeva a trasformare In una mac• china infernale con esplosione a tempo determinato. Il Sandri ha confessato di aver rl– cevuto 11 materiale esplosivo e l'or– digno da esponenti della Concentra– zione Antifascista, i quali gli aveva– no dato mandato di compiere un at– tentato terroristico In una grande città dell'Italia settentrionale. E' stato denunciato al Tribunale Spe– ciale per la Difesa d.elloStato. > Il Comitato Centrale della Con- Dopa rfo', non abbiamo nessuna ccutra:ionc A11lifascista ha felict>- dif{iroltlJ, a riconosr-ere che la cri– mr11tc in q11rsli_9Wr~iper_fr::.ionate si _r'é r 111 Concrnlro?inr1e Antifa– cd ott11ntr, lo dIspost::.wni adottale sct&IIL ne soffre lerribtlmenle. Que– dat Co,1si9lio Generale nr,l[a seduta sto è vr,ro e non fa meravi9lia. li del 2 dirrm bre pf'r l'ampliamento no."ilro movimento per nece&&it<idi delle ba.si della ConcenLrazione. cose pouaia principalmente aopra I vinc oli sempre esistili di a{- ttnfl. povera f'mi9razione proletaria feltr1o&a solidarietà cd amici::ia lm. che la pr,,sf'nlr immane crisi del In Ccm.ccnlra:;ione .4ntifa.scista e sist,,ma caipitalislico, balte, fla.9el– Giuslizia e Libertà, si sono concre- la, disptJrde a tutti i venti, priva di tali in ,ma salda coopcra::ione, se- ogni &icure:;:;a e spoglia spesso di rondo il piano studialo e proposto a;1ni salario. 1'11lle le nostre ordi– ,1,a ,ma Coinmissione indicata dalfn, nari e cantribu::ioni riscnlono fa– Direzione di tutti gli enti e partili talmente di que&to stato di cose, della Conccnlro:;ione e adoUofo dal che potrebbe, continuando, mette– Cons(r,lio Generale. rf' in for&e molli nostri servizi e i·~co di qu esto avi;enimenlo in. coslrinr,erci a ridurre quelli di llalia è sta.lo lutto di gioia e di rin- stampa. nocotr, speran:e. Quello che in Ila- Orn. questa deprecata prospetti– lia è l'anelito di lutti, la concordia, va.non si scongiura che in un mo– la unifica:;ionc del mot:imenlo 1·i- d-0: rinfor:;ando fo entrate, con la voluzionario, è in via rii atluozfrmr. vnlonlà. con la concordia, allar- l..,e riserve offar-ciate di ordinr r1onrlr, i fJ11fldri.~lringendo le file. m~rom,.11lr fr,rmole non impcdi- esaltandosi nell'abnegazione e nel sumo nri sosprndono l'entrala in. sacrifi::io - dando, dando, dando vir,ore dei deliberati del Consiglio &rmpre più alle 11oslre &otto&cri- ~-:~:;~~ ~o;:aii:tizf!a!i Llb~;ià~i ~ 0 ;~r&!~~~ :t{~~t; 0 9 t~c~f ::: Una voce che vien dall'Italia Come slamo a.&setatl di notizie recenti e d'impressioni fresche, quando sulle vie dell'cslUo Incon– triamo qualcuno che viene diretta– mente dall'Italia e cl porta l'eco fedele di clo' che si pensa, si dice, sl fa, si attende in mezzo al nostro popolo lmprlglonato dalla tiranni– de. Sentiamo più vicino il calore della nostra terra, più dolorante li calvario della nostra gente, pl\1 te– nace la volontà. degll animosi che sfidano ognl giorno 1 rlgorl del– l'organizzazione poliziesca per ali– mentare l o spirlto di protesta e per prepara.re gli atti della rivolta. E trovi amo In questi contatti dlret,U l'incitamento plil categorico per continuare l'opera Intrapresa, mal– grado le !ormldab111 dlfficlltà che cl stanno davanti, 11 logoramento della lunga atteM, le delusioni e le amarezze- di cui è piena rru cosi' in ogni tempo) la tormentata vita dei profughi. solidarietà, sl son stretti del taciti patti che alcuni anni addietro non sarebbero stati neanche 15c115abllJ. Che per questo ognuno dlmentlca le proprle idee, le proprie asplrazionl particolari ? Neanche per 30gJ10 ! Ma ognuno pensa che si tanno delle costruzioni astratte se prima nou :,I abbatte la dittatura e non nl c:-ea. un 11bero regime repubblicano che consenta alJe forze nuove e vive che sprigionerà. 11 paese dl muoverti nell'aperto gioco delle Istituzioni democratiche e di creare la 60Clct.a che ognuno considera migliore. - n problema polltico è sentito? - Ma certo. Profondamente. Se Tutto l"anfifascismo militante si muni, rhc p,.r quf'lli particolari I ,.all(Jgra delfevenlo ~e. reca nuovi Chi ha ancora un pane, lo spe~zi auspici di forza e di concordia alla con la Concentrazione. Ho lungamente parlato, in questi lolla contro l'e&osa tirannia. E' sotto il marlellamenk> di que- glornJ, con un caro e valoroso amico Qualche dfl:_bbengiovane comu- sta sof/eren::a, di questo martirio, degli anni universitari, venuto al– nista filosofeggia ffrave annun- che ci facciamo più buoni, più l'estero per una breve e rlcogni– ::.iando la nostra crisi, intravveden- saldi, più, meritevoli di -riconqui- zlone > e In procinto dl rientrare dovi non si sa bene quale nuova stare la patria, la libertà, la giusti- subito in patria per continuare, fra espressione di demografia scola- ~ia : tutto cio' che abbiamo sogna- le maglie della sorveglianza fascls– stica. Sem.bra che nella Concen- lo e so{Jniamo - per noi e per i no- ta, Il lavoro ardente e oculato che il'a::ione si rinfor.:erebbe il compo- stri figli. da alcuni anni conduce, per la pro– nenie « piccolo borghese » !... E' Vanno antifascista i932 deve paganda e l'azione. La sua attività superfluo avvertire cnn.tro queste vincere la crisi uenerale con l'of- professionale gli consente dl vlag– scol.a&liche stupidaggini che {}li ferire alla Conccntra::ione Anlifa- giare spesso senza essere sospettato, accordi del Con&i9lio Generale non &cista i me;zi e le armi per la lot- di frequentare tuttl gli ambienti e dopo l'esperienza vlssuta 11 PoPOlo Italiano pensasse di llberarsi con un ritorno al passato o con l'a.ccetta– ztone di un pasticcio politico elabo– rato dalla monarchia, o dal papa, o dal d.lavolo, sarebbe veramente de– gno di continuare a soffrire sotto U fascismo. Ma per fortuna non è co,t•. La soUdarietà. tra la monarchia e la dittatura mussoliniana è comple– ta, assoluta, infrangibile. Un poeta generoso - che ha sublimato col sacrificio eroico la sua. candida ll– Iuslone di sognatore - puo' aver pensato altrimenti; ma, per l'enor– me maggioranza degli Italiani al– l'infuori di qualche vecchio rildero della e: classe- politica > decaduta, 11 problema è risolto. Quando suo– nerà. veramente l'ora e cruclale > della riyoluzlone ltallana non cl sarà alcuna v1a di scampo per la. pavida monarchia che ha nutrito ha sostenuto. ha consolidato u fa~ scismo con tutte le sue forze e tutto il . 61.IO prestigio. E 1l corso degli eventi sarà. cosi' Irrefrenabile e si– curo - almeno nella coscienza dJ coloro che resistono attivamente o che s1 battono contro 11 fasclsrno _ hanno nessun riferimenl.o col Pat- la vittoriosa contro il nemico•! tutti I ceti sociali, di vivere nelle to di Unione, il quale è - e resta ~ A i;anli ! grandi cltta e nel piccoli centri, di •---------------------•--•----•••-•••----•----••-----•- essere a contatto delle per&ane colte Contro r imnosizionB ùBl qiuram0nto fascista ainrot0ssort Baqli int0ll0nuali italiani « Giuro di eaaere fedele al Re e ai ,uoi reali 1uc– ce11ori e al regime fascista, di 011ervare lealmente lo Statuto e le altre leggi dello Stato, di eaercitare l'ufficio di insegnante e adempiere a tutti i doveri accademici col propoaito di formare cittadini operosi probi e devoti alla Patria e al regime fa,c,iata. Giuro che non appartengo n~ apparterro' ad asso• dazioni e partiti, la cui attività non ai concilii coi doveri del mio ufficio. » Gli intellettuali apagnuoli Il giornale e Crisol > continua la pubblicazione dell'elenco degli ade– renti alla protesta contro l'imposi– zione del giuramento fascista ai pro– fes.sori italiani. n prof. Don Luls Jeménez de A– sua, deputato di Granada. alle Cor– tes, ha ;ccompagnato la sua adesio– ne con questa lettera. e Carissimo amico, ho letto nel suo giornale - come sempre sensibi– le al luminosi problemi della Ubertà - la protesta. contro ti giuramento di fedeltà al regime fascista imposto al professori Italiani. Le comunico che, Insieme ad un gruppo di docenti spagnuoli ho già inviato all'Istituto di Cooperazione Intellettuale di Ginevra, una prote– sta e ho già avuto notizia dela pro– fonda impressione che essa ha cau~ sato In !talla. Con vivo affetto la saluto. Suo amico Luts Jiménez de Asua Segue la lista del firmatari della protesta che è questa : D. Mlguel de Unamuno, rettore della Università di Salamanca. D. Angel Ossario y Gallardo, deca– no del Collegiodegli Avvocati di Ma– drid. D. Luls Jlménez de Asùa, profes– sore di Diritto Penai alla Università di Madrid. D. Alfonso G. Valdecasas, profes– sore di Diritto Civile alla Università di Granada. D. Juan Negrln, professore di Fi– siologia della Facoltà dl Medicina di Madrid. D. Felipe Sanchez Roman, profes– sore di Diritto Civile alla Università di Madrid. D. José Sancbls Banus, insegnante di Psichiatria all'Ospedale Generale di Madrid. D. Claudio Sanchez Albornoz, de– cano della Facoltà. di Filosofia e Let– tere della Università di Madrid. D. Gustavo Pittaluga, professore di Parassitologia della Facoltà di Medicina di Madrid. D. Marcellno Pascua, direttore ge– nerale di Sanità. D. Roberto Novoa Santos, profes– sore di Patologia Medica della Fa– coltà di Medicina di Madrid. D. Mariano Rulz Funes, professo– re di Diritto Penale alla Università di Murcia. la 0 sct~l! d:u~~;~::· ,nr~;~~t!r~~l- D. AleJandro otero, insegnante della Facoltà di Medicina di Grana– da. D. Fernando Sainz, Ispettore de– gli Studi Primari!. D. Nlcolas Pérez Serrano, profes– sore aggiunto della Facoltà di Dirit– to di Madrid. D. Antonio Royo Villanova, Inse– gnante della Facoltà. di Diritto dl V:illadoHd. D. Mlguel Cuevas, insegnante del– la Facoltà di Diritto di Madrid. D. José Royo Gomez, insegnante al Museo di Scienze NaturaU di Ma– drid. D. Gabricl Franco, Insegnante del– la Facoltà. di Diritto di Salamanca. D. Francisco Barnés, professore all'Istituto di Madrid. D. Luls Recaséns icbes, professore della Facoltà di Diritto di Valladolld. D. J03é Xrau, professore della Fa– coltà dl Diritto di Barcelona. D. José Palanco, professore della Facoltà dl Filosofia e Lettere di Gra– nada. D. Andrés OveJero, professore del– la Facoltà dl Filosofia e Lettere di Madrid. D. Honorato de Castro, pro!es.sore della Facoltà di Scienze di Madrid. D. Gregorlo Maranon, professore d1 Endocrinologia della Facoltà di Medicina di Madrid. Il testo della protesta Ecco 11 testo della protesta : e I sottoscritti domandano allo Ittituto dl Cooperazione Intellettua– le U permesso dl attirare la sua at~ tenzione sul decreto reale del Gover– no !tallano del 26 agosto, n. 1227. Questo decreto impone a tuttJ 1 professori di università del Regno d'Italia - ed al professori universita– ri soltanto tra tutti 1 funzionari - un giuramento che implica l'adesio– ne totale, senza riserva o discussione possibile, a un sistema partlcoare di idee politiche. Dato che le dottrine politiche non sono meno discutibili e soggette a revlslone che tutte le altre dottrine, questo giuramento sembra al sotto– scritti una coerclzlone Intellettuale - morale Incompatibile con t doveri più. elevati dell'uomo di sceinza e della quale l'Istituto non puo' disin– teressar!!!. Sotto nessuna altra for– ma i popoli possono esercitare me– glio la cooperazione Intellettuale che aiutandosi reciprocamente per as– sicurarsi le condizioni di libertà, senza le quali lo spirito umano non puo' lavorare alla ricerca disinteres– sata della verità. I sottoscritti pregano quindi l'Isti– tuto di cooperazione intellettuale di studiare con quali mezzi si possono aiutare gli uomini di scienza italiani nella difesa della loro libertà intel– lettuale. > L'adesione degli Univenitari di Ginevra La protesta è stata anche firmata dai seguenti professori della Uni– versità. di Ginevra : Facoltà. di Lettere : Vlctor Mar– tin, decano - André Oltramare - Al– bert Malche - Plerre Bovet, diretto– re dell'Istituto dl scienze della edu– cazione - Chnrlcs Bally - Louls Fré– dérlc Cholsy ~ Alexis François - Er– ncst Muret - Gcorges Thudlchum. Facoltà di Scienze: Eugène• Pit– t J, decano - Edouard Claparède - Emlle Guyénot - Alfred Lendner. Facoltà di Mcdlclna : Eugène Bu– Jard, decano - Jean Amédée Weber - François Navllle. Facoltà di Diritto : Georges Scelte - Hugo dc Claparède. Facoltà di Scienze economiche e soctalt : Antony Babel, decano - Llebmann Horsch. Facoltà di Teologia : Auguste G..1mpert,decano - Auguste Lemai– tre. Slamo Informati che In molte al– tre Università del mondo la prote– sta si va coprendo di firme. Le andremo raccogliendo nel no– stro giornale, via via che cl perver– ranno. e delle ma.sse operale, di conoscere le intenzioni delle e: sfere u.fflclall > e le mormorazioni o le proteste de– gll innumerevoli malcontenti. Spi– rito penetrante, indagatore, riser– vatissimo, riesce a raccogUere ele– menti preziosi d'Informazione e a svolgere un lavoro tanto più effi– cace quanto meno è visibile e ru- moroso. - Le parate teatrali non bastano più - egli mi dice - per creare del diversivi e ingannare l'opinione puqbllca. Le certmon1e ufficiali sono !redde e compassate, senza 1Jn;1. vl– br"azlonesincera. Malgrado 1 tnetocll coercitivi per condurre 11 popolo davanti al gerarchi, non si riesce a radunar molta gente. Gli sblrrl co– stlutLsconosempre il nucleo centrale delle e: manifestazioni pubbliche >; ma U popolo è stanco, è affamato, è Irritato e mormora con tono sempre più forte. D !aseismo sente questo freddo che lo circonda e si sforza con mllle accorgimenti di attenuare questo crescente malcontento. La miseria è grande. La crisi generale ha colpito duramente un paese po– vero come l'Italia, dove anche l'eco– nomia è sottoposta alla politica di prestigio che persegue la dittatura. I salar! sono bassissimi. Il tenor di vita è diminuito in maniera impres– sionante, che preoccupa seriamente per la salute pubblica e per la con– servazione fisiologica della razza. In certi paesi la gente vive mangiando l'erba del fossi, come le bestie. A~ can_to allo sfoggio scandaloso delle ricchezze del nuovi dominatori. 11 popolo vive nella più nera indigenza e soffre le più dure privazioni. ~~~u~°;r Iiie~~ill'I d~f1~ d~~~e s~: ranno fatalmente travolti. L•e~em– pio vivente della Spagna non dice tutto? Ecco perchè in Italia - al di sopra delle natui:a.11differenze di temperamento, di asplr$Zlonl, di Idee p olitiche - la concordia uaU– fa.sc: Iata è profonda. e an!ma. !'opcr:i. comu ne. B' l'elemento indispen.& 61.le an– che all'estero per facilitare 11 no stro compito e c.onsolidare la nostra forza. G!a. Ecco quello su cu1 voglio in– sistere. Quel che è avvenuto in Ita– lia, sotto la morsa della tirannide, deve avvenire anche in eslllo. Vol godete un'ampia Ubertà. di pensiero, di movimento, d'azione, ed è logico che si manifestino più. facilmente le diirerenze delle Vo.5treidee e del vostri propositi. Ma non dimenticate l'esempio che vi danno quanti la– vorano in Italia. Non dimenticate che le discordie sono state la causa della nostra disfatta e potrebbero essere la caqsa della nostra para .. lisi. Non dim~ntieate che 11 fascis– mo conta molt.o sulle vostre divl– slonl e le favor.tsce con ogni mezzo dl corruzione, dJ provocazione, di spionaggio. E' possibile che nell'am– bito delle stesse idee dlrettrlci, de– gli stessi. principi generali, de1le stesse mete fondamentali, non sta - E lo spirito popolare non re- possibile cem~ntare una solidarietà. agisce ? concreta tra uomini che sono 1n - Sl mf:1Jl!fe6ta ogni giorno come esillo perchè colpiti dallo stesso ne– puo', con atti Isolati, con gesti di mica e che lavo.rano per la stes.ta esasperazione, con tutte le forme causa? Tutte le volte che in Italia. che il malcontento puo' trovare per giunge la voce del V03trldls5ensl sfogarsi, con l'agltazfone in seno ai l'azione si rallenta o si ferma. Ttltte sindacati o la circolazione di feroci le volte, invece, che st sa che lavo– motti di spirito, con la distribuzione rate affiatati, armati della ste:ssa. dl stampa clandestina O con la re- volontà. fraterna, l'ardore si moltt– slstenza passiva, con l'azione di P!ica e le speranze rinascono. Sap– pochl elementi coraggiosi che si piamo anche noi che la lunga ottesn. trovano in segreto come nel tempi ~!:~f:c~ g~ 11 5 ~~~;~g~ti~::n~l d~b~:i ~r~~CA T: 1 ~e~~tf~~r;~~n~1:~::~~i~~~ abbandoni. Ma se volete che dentro flclle, pericolosa nelle officine, fra I e fuori d'Italia le volontà. assopite lavoratori imprigionati nelle Corpo- si ridestino, le opposizioni si orga– razloni, per lndurll a unire tutti i nizzino, le forze molteplici sl strin– loro sforzi, a scuotere 11 giogo co- gano insieme e 11 fascismo non con.. mune con una volontà. collettiva. solidi Il suo potere ancora per molti L'opera più. necessaria, più impor- anni, portando a termine quell'ope– tante, pl\1 decisiva è appunto quc- ra torbida di avvelenamento delle sta : e: organizzare >, per quanto le coscienze e dl sconvolgimento della circostanze lo consentono, l'opposi- vita del paese che già compie da zione dovunque dlt'Cusa, far si che troppo tempo, bisogna che anche questa non si disperda In tentativi voi sentiate - come sentiamo noi sterili ma sl concentri verso obblet- lavorando a rischio della libertà. o nes suna occ asione e per dare i colpl dcl!a vita - che bisogna mettere da tivl preci.si, che non si creino diver- parte, In quest'ora che puo' essere s1v i che l'avversarlo possa sfruttare decisiva, tutto clo' che divide gli ma si cementino tutte le energie spiriti, che turba le volontà, che volenterose, per non lasciar perdere rallenta l'azione, per tener presente più. duri. E' un compito di cui non soltanto cio' che unisce le energie si possono nascondere I rischi e gli comuni, per agitare soltanto le idee ostacoli ma che si va svolgendo animatrici della riscossa, che tuttt senza soste. Esso pero' esige un ele- condividiamo. Bisogna, in sostanza, mento fondamentale perchè possa che sappiate fare anche vol - corno dare I suoi risultati : la concordia abblamo fatto noi - quello sforzo di tutti gli antifascisti attivi per di solidarietà., di comprensione, di l'azione comune. Per fortu~a in maturità civile e politica. senza del Italia, sl è già arrivato a qu~sta / quale non si è degnJ di vincere. fase. I dissensi non si capiscono più. Queste parole che ho colto dallo Sotto la violenza fascista, gll uomi- j labbra di un giovane valoroso che ni che resistono e lavorano fanno nella battaglia comune, ha conquls~ tesoro della dolorosa esperienza tato titoli di prim'ordine e paga di della nootra ~confitta : slamo stati persona, ml pare che dovrebbero battuti perche eravamo divisi. l>o- essere il credo di t utti gli a ntl!a– tremo vmcere se saremo uniti. Co- scisti che vogliono po rta.re nella loro che sfldano I _rigoridella poli- lotta un contributo concret-o e co~ zia non hanno plu lo spirito dls- struttivo, al di sopra del piccoli posto a tagliare 1 capelli In quattro orgogli di persona o di parte e oltre e a !are dissertazioni mosotiche gli scheml angusti della chiesuola· sulle tendenze del partiti. Sul terre- del gruppetto o della setta 1 no dell'azione si son !atti degli av- • vicinamentl, si sono creati delle MARIO PISTOCCHI

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