la Libertà - anno III - n. 31 - 4 agosto 1929

ANNO 3 - N° 31 I cortigiani rcusomigliano a quelle marche che servono per contare : essi cambiano di va– l~re, 01sia di opinione, a pia– cere ài chi li adopera. ertà Un Numero : 0.40 /( fascista italianoche per odio politico uccise un polacco a Metz Mosoeaore(Francia) è stato a,. solfo dai giarati di Bergamo.Non risaltano dimostrazioniin • Polonia control'Italia.Lastampanonchiede la soppmsione della giaria per la Li F;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;~=====~G~IO~R~N~A~L~E~D~E~L=L=A~~C~ONCENTRA=Z=l~O~N~E~~A~N~T~I~F~A;S~C~l:S~T 1 ' 11 ~ali~-a.;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;~ OIUllN.UJO S05m!ITOll 11 ( 1.4. L!BERTE) 11 l fouomo ................. 201,. 50h PARIGI 4 ,.b.G0ST01929 DIREZIONÈ E AMMINISTRAZIONE ~ ABBONAMENTI Pei iei umi................. 10 r,. 25 r,· 103, FaubourgSaint-Denis • PARIS (10 1 ) •Telefono: 'Pro'\lenc.c96-98 ~==============ES~TE::::R~O=•,:,IL~D;,::0;;,P,:,P;,;IO====•==~~==========================~=====~l;L:'.;G~IO~R~N~A~L~E~S;l~P~U~B~B;L~IC;;A~L;;A~D~O~M~E~N~l;C~A===== I fascismi contro l'Europa sura che siamo antifascisti, essendo il fa– scismo l'Anlitalia e l'Anlieuropa. Per es– sere A.ntieurOpa - come abbiamo avuto più volte occasione di osservare - il fa– scismo fonda apPosile rviiste con questo titolo e con questo programma. E nessuno sarà. cosl ingenuo, conosce'ndo le condizio• ni miserande della libertà della stampa in It81ia, di ritenere che cotali pubblicazio– ni siano espressìoni di un pensiero pri– valo, solitario, estraneo alla volontà ed all'ordinazione del gov_eriloresponsabile. Tale essendo lo stato reale delle cose, la emigrazione politica italiana non può che impegnare se stessa e i governi dell'Italia futura rinnovata e redenta dal fascismo ai piani generali della pace della restau– razione europea. ,Ed essa sanziona fin da ora. il suo impegno, combattendo a viso aperlo. senza·-transazioni e compromessi, la politica Ji guerra e di tirannia, di di– visione europea e -di oppressione civile, che: è propria, congenita e inestricabile de! fascismo. Abbr.lmo parlato del fascismo italiano per una 'necessità evidente - affinchè la. dimosttazione fosse più immediata e fla– g1:ante .. Ma non \'ogliamo tacere che il nostro pensiero "\'a ben oltre, abbracciando tutli i fascismi di Europa, i quali, quando anche si contrappongono nella contingen– za delle concorrenti cupidigie imperiali– ste, hanno un fondo di solidarietà che na– SGedal loro affinismo psicologico, dall'in– tuito di una loro istinli\'a. comunanza di interessi, di un loro mutuo appoggio ne– cessario, contro la democrazia, contro la libertà, contro i popoli che essi opprimo– no. I vasti e nobili ideali di una rinno– vata civile fraterna cooperazione europea, t.utti si propongono come antagonistici di natura ai fascismi. Basta porsi questa do– manda : E' possibile la Federazione euro– pea fuori della democrazia, fuori del regi– me di sovranità. dei popoli ? Questa volta è il vero caso di dire, che porre la questione, è risolverla. La storia ci dice i piani soggettivamenle generosi di re assoluti per abolire la guerra e riu– nire i popoli in unità. Pensa\'auo la pace e non agivano che per la conquisla e la supremazia. E gli Stali e i popoli si ri– bellavano, e face\•ano la guerra - per l'indipendenza. verso restero e per la li– bertà. all'interno. :'io. La Federazione eu– pea o non sarà mai, se prcnranno i fasci· smi o sarà - come.noi ne abbiamo Sicura spera'nza - se nell'inesorabile conllilto tra democrazie e fascismi. trionferanno le de– mocrazie, vi\'amenLe incalzate dal bi.sogno anelante della claSsi lavoratrici di tulli i paesi a dare una ferma espressi_onepo– litica alla loro solidarietà internazionale e umana. Gli sgravi La Co.mera francese avanti di separarsi ha vo.tato 51i.500.000 fr. di sgravi fiscali. !fessuno ne fa caso. E' tanto naturale che lo Stato rim.rn: .l a prend~re ai contribuenti - che· sono lo Stato stcSso - cioò di cui esso110nha più bisogno. In Italia un dise– gno di sgravi per una cifra all'incirca cor– rispondente ha scatenato nella stampa i fiun:i lirici delle riconoscen.:a na=.i-onaleal duce, come se si tratta.sse di una sua libe- ralità. - A.ncora è da notare che questo me.::o miliardo di sgravi in Francia versa per la maggior parte sopra i consumi popolari. In Italia libera (ed è bene) molle piccole vessa:.ùmi fiscali che colpivano il commer– cio e la circolo:.io11e della ricche:.za. Argo– mento di frode generale, per cui lo Staio chC\llC rica:.:ava btn poco, si C deciso ma– gnanimamente a rh1un:.ion;i del tutto. In generale~ lo Stato fascista lascia que– sta impressione che si induca a sollevare i contribuenti, quando per la crisi eco110- mù_:a i contribuenti non arrivano più, a pagare le loro tasse. Unaltro blufffinanziario del fascismo 21 miliardie mezzod'imposte • Mezzomiliardodi sgraoi ! Le ga~zetle del regime annunciano a grandi utoli su parecchie colonne ,i Jle::.:o miliardo di sgravi fiscoli deliberato Ml governo per agevolare lo sviluppo della vita economica no.=ionale ». Ora, a farlo apposta, alla Yigilia della chiusura del Par– lamento il ministro llosconi dichiaran nel suo ~iscorso che il pareggio era ottenuto rner~e. seicento milio11i di nuove imposte stab1lite dal settembre u. s. ad oggi, impo– ste d'ogni natura dal grano allo zucchero, dal bQllo al tabacco e cosJ via. Bisogna ricordare che il popolb ·italia- ~~ f/~:e!c~r:.ud~~~heè~;:nfi ~~:i~~ :f::ii~f; dal volume ortodosso del -prof. Giorgio :llorlara: • Imposte àirelte .......... _. _. _.. _ Trasferimenti e affari ..... .,.. -... Sui cònsumi .. Privative _.................... ·.-.. Ferrovie. poste e telegrafi (') . : :.·.. 5-H 365 621 54 7 50 ~~~scl~ 1 ~r~~iJce m1~~:~:o aa~~-~:!cir:;/~ 10 :1\l loro volla il dl!bito in un triennio da 95 i milioni a 1 miliardo e 326 milioni : chi sa fare i conli degli altri 8000 comuni in mano al (< barbaro 11 podestà fascista? Belloni informi per tutti. In !ali condizioni parlare di ridurre i tributi locali è vera– mente canzonare il pubblico credenzone. tr&~1,d:i1:!ld~1?g:r:1t~Y 1 ~?- i!n~~;ir~~ci~r~ similare, alti a. formare il ma.2'Ilamazna dei diversi Razza e Rossoni e milizie ,·aÌ-ii:::. L'Ualia è il paese_del mondo maggior– mente !assalo e ora ci vorranno prostrare al!"eslero_come il popolo che tripudia per_ gh s;ra,·1. i.181 2.259 3.965 3.463 19?.J·Z~ ltZ4-.Z5 ID milioni di l,re 5.202 2.750 3.976 3-519 5.321 3.i6i 4.48i 3.616 5.856 3.635 5.339 3-858 6.130 3.688 5.263 4.090 Varie. • 252 2.217 2.413 223 2.228 355 1.981 2--U. 2.018 Totale imposte .... __ Xumeri indici ................... . 100 L'ascensione d~lle imposizioni durante il r~gi!1)efa..;;cislanon ha.bisogno di commen- ~ 1o: iec~Yt~ifaJ!1 \{tr~~~:•~I• 2s5em/r~\r~~d~J 6ii 752 801 885 902 !\on crediamo di dover riperete ancora una volta che seguiamo con Lutto il fP.r– vore dell'animo le idee che da Parigi e da Londra e Berlino si vengono in questo momenlo agitando per concretarle in atti d1 pace e di ristaurazione europea. TI pro– getto Briand ,segna un momento capitale, per l'avvio, quanto si voglia, lento e diffi– cile, verso l'ideale degli Stati Uniti di Eu– ropa. L'avvicinamento franco-italiano è u– una premesa indeclinabile di questo idea– le. Noi abbiamo sempre concepito la fratel– lanza franco-italiana nel quadro di una ge– nerale convivenza democraLica europea. Possiamo anche convenire che la fraterni– tà franco-italiana possa essere come fl noc– ciolo della Fe_aerazione degli Stati Uniti di Europa. Infatti non si profila lale Federa– zione come prima fase in un Zol{verein europeo, in un abbassamento generale con– venzionale delle alle mu_riiglieche il pro– J,ez~onismoe H_nazi1:1nalis,mo banno cretto tra. gli Stati. a favore dell~ classi privi– ~,gi~te? Quali paesi hanno reconomia piU complementare tra loro che la Fi-ancia e l'Italia ? Cib che manca alrHalia, le ma– terie prime, la.Francia ne ha in abbondan– za, segnatamente carbone e ferro. Cib di cui _scarseggia la Francia, l'Italia ne è esuberante, com~ la mano d'opera. I con– trasll ,-tra la ;Francia e l'Italia, che altri si ·industria di mantenere e di ingrossare, sono essenzialmente "politici. Ben inteso, ·non·alludiamo, p'erchè non abbiamo l'ido– latria dei chilometri quadrati nel deserto deL·SaJ;tara, alla questione della delimila– zidne: dei confini tfa la Tunisia e la Tri· politania. E neppure alludiamO alla que– s(ione dello· statuto·degli italiani di Tu– nisi. In buona repubblica dei diritti del– l'uomo, .una tale questione offre tutte •le so\uzioni più. ovvie e cordiali. Nè mante– nimento di cittad1'nanza per forza, quandé è spento l'afflato nazionale ; nè nazionaliz– zazione per forza, quando tale afflato na– zionale è vi\'O e verde. Ciò a cui alludfa· mo - e ci ha fallo pensare un articolo del nostro amico Francesco Ciccotli su J'c:Eu.vrc, sempre ospitale alla causa no– stra - è il contrasto fatale delle istilu- 7ÌOni fasc-isle e delle istituzioni repubbli– caoc, che nello staio attuale dei 'l'tlpporti irtf,ernaffonali C"f15tituisce1-'impedimenlo piY.c,av& così agli accordi agog-na{ideliri. Francia e -dell'Italia come al progetto di Briand ilella Federazione degli Stali 'Cnili di Europa. Mussolini e r America Lo Staio ha allresi. imposto ai Comuni di ridurre in via yerrerale da 5 a 10 per cento i loro i11troiti fiscali. Questa mi8ura µgua– litaria è perfettamente stupula. Ci saranno dei comuni che potronno reggere ad uno sgravio maggiore cd altri che non potran– no sottostare 11epp11re allo sgravio minore. sen:zaabolire dei servizi di civiltà elemen– tare essenziale. Come abbiamo {Jià detto, nello stato attuale. di i11dcbita_menlo dei comu11i, sia rurali che urbani, dobbiamo considerare la 1·idu;,ionc di introiti. che lo– ro si impana come una rillu:.ione di servi:i civili 11-.:ccssari,che sen(e lo spirito della barbarie. reddito nazionale; Le imposte de! :1927-28 che_accennavano a qualche raddolcimento o. p1_utt~slo~he da\'ano minor r.,ddHo per d1'!11mu1ta r}cchezza si sono subilo accre– scmte per quei .suddetti 600 milioei con– fessali dal ministro ~(Osconi. Or~ parlare di m~zzo miliardo di sgravi fiscah su Yentun miliardi e mezzo d'impo– sle come di manna mu5"soiiniaaa è il col– mo de!la impudicizia polil..ica e 11 contri– buente de\:e accetfare questo annuncio co– me w1 men cbe minimo di quel che gli sa– rebbe do\'UlQda un regime cosi anormale. La Yerilà è che si \'Uole dare fa sensa– :tione del benessere statale e si Corre ratea dei 500 milioni che possono andare come \'enire in una bilancia così formidabile per continuare il sistema dell'a'\-•·enlura. ' _Basta il fatto che proprio il 20 luglio s1 dO\'eva accusare un aumento della cir– colazione della carta-moneta di 502 milio– ni : ebbene in data 23 si ·annuncia nel Po– P?lo d'Italia, in carattere nerello, che le r1serve·auree ed equiparale sono creèciute pure in oro di 41 milioni 712-658 lire. cioè al circolazione gonfiata non è stata copei-ta neppure col 10 % di nluta oro. E' inulile illuderst~ Progell i come quello di Briand non possono finire e non pos– sono trovare la \'ia della attu3zione che- in un'Europa democratica, che abbia nella– mente rinunzialo ai torbidi sogni nazio– r:alislici dì conquista, che riposi sicw·a sopra la sincera volontà pacifica dei po· poli, e nO'p. ,sia alla mercè di potenze. dit– Iatorie che, gua'rdando nll'Europa, non pensano che· alle necessità della loro po– litica interna di conser.•azionc. La Fran– cia sarà sempre convinta che la confla– gra-Zioneche ·mise il fuoco all'Europa t1el :1914,partii dal contrasto tra regimi de– mooraticj e- regimi autoril~livi-impcriali. La sanztolle che essa diede con la \'itloi-ia conferma la dottri~a esposta. Anche qµelli i quali non- sr" dissimulano l'esistenza di un imperialismo nelle democrazie, hanno salutatb • il costituirsi delle repubbliche democratiche di Germania e di .Austria, c.ome un pegno di pace e. di intesa inlcr• nazionale. Se questo è, che dire quando il .regime reazionario quercns qucm dèvo– r.et assume J"aspelto eslr.emisla del fasci– smo? L'amico Giccolli ha lelto quanto noi gli altacchi, le j!erisioni- della stampa italia– na -all'idea di Briand. l "n signor E. G. - dietro le quali ini:zi.tli è lecito leggere il nome di un se natore de l rctno, -gran pro– feta del -naziomrlismo 'italiano e precur– sore del fascismo - ha dcscrilto il Briand come il prototipo del ·democratico che non capisce nulla, che crede n la pace sia un programma di go\·erno ». Tutta.. la banda gli ha iaHo coro. I suoi com.plimenli, I~ sue adorazioni sono tutte per i Sovicli, ger l'Gngheria, per la Bul– garia. I suoì scherni sono lulti per la So• cielà delfe Xazioni, e per le conferenze internazionali per il disarmo e ranicina– menlo degli Stati. Le poesie dei Balilla !)ono luUe inlonate ad u-no stesso spirito cli pllraggio alla Fra'ncin, alla democra– zia, alla pace. Pertanto anche supponendq un·adesione della. dillatura per riguardi diplomatici al progetto Briand noi non potremmo considerarla di natura dl\'ersa dell'adesione della dillalura al Patto Kel– logg. che, appena firmalo, \'Cnin dal « òu– ce » in un telegramma memorabile dcfi– n-ilo "sublime n con chiara intenzione dc– ri,rnria. Percbè noi, nel senso che cerchia· mo di a\'cre della reallà, non possiamo credere che la dittatura ndcrisca di buona fede a.. cib che le è ripugnanle di natura; a ciò che procede da uno spirito che, trion– fando, ucciderebbe la dittatura. La dilla– tura - che noi sappiamo - non ha al• cuna vocazione per li suicidio. Il perchè, guardando la realtà. in faccia e non fuorviandoci a cacciare le farfalle sotto l'arco di Tito, sotto forma (li arbi– trarie ipotesi. senza alcuna adesione alla realtà obbietth·a, noi dobbiamo essere con\'inti che c'è un me1.zosolo per noi di Jarnrare aJl"av\·icinamcnto franco-italiano, alla pace europea, alla Feder;izione dc~li Stati' Gnili, quello di larnrare infle.5sibil– menle per (a Jiberla italiana. Xou possia– mo eEsere europei e italiani che netta -rnj- Mussolini ha scritlo un articolo per dé– cretare che l'America ha vinto la battaglia per la Supremazia industriale. Ne avevamo un'idea anche noi. Oggi gli Stati Unili so– no produttori del 60 per cento del petrolio di tutto il ,mondb, ,della metà del ferro e dell'acciaio, dei nove decimi.delle automo– bili, e, preso a ·poco nellP. slesse propor– zioni del cal'bone-e dei cereali. con un mer– cato interno quasi inesauribile e con una esuberanza. di esporlazione che balle tulle le concorrenze delle nazioni rivali. Tra. rEuropa e l'America la bilancia commer– ciale è lulla. a favo1·c.dell'America. )tusso– lini dice addirittura : !YOn r.'è piit. cambio. Per l'It::ilia. ecco la cifra del 1928 : lmpor– lazionc dall'.-\merioa .LQ00.000.000di lirr ; esportazione in .\merica 1.522·.000.000.La Europa compra dall':.\merié'a_duevolle più. di q111>Jlo eh" ·le.yeude. Sono numi d·oto che !;t dit•igono dall'Eqmpa in Am_edcu per gli a~quisli àtlutili. E per quelli pas:;ati al tempo della guerra ci sono i dcbiti- ilu~~olini ilimcnlicn quanto ha contri– bijilCt lui slesso: nel suo piccolo, a que~ta situazione parado-s5ale.Hc~pingcndo le pro– poste di Bon·ar Law neil'im·crn? t9~2--2~ di un componimento generale sm deb1t1d1 :mcrra e su!le sanzioni. egli riHu\0 !"ab– buono inlcgrale del debito dell'Italia ·verso l'lnghjllerra, per seguir2 la, politica <J_i Poincaré nel fatale affare della Rlrnr. CoS1 l'Inghillcna fu spini.i. a reS"olare il_pro-. prio debito \'Crso l'America. Rollo il frl?n: le unico europeo delle potenze deb1ti:1c1, l'Italia mando a sua \"Olla il conle Volpi a Wa.shin1rtona fare .l'accordo e a trattare per nuo\·i prestiti e la 'Francia. dop~ a,:er resistito quando le fu pos:::-ibilc, .51_ nnse sullà. stes;;a \·ia e solo in questi giorni ra– tificò. i suoi accordi con 1·.-\merica .. , I ruscellel li d"oro che dall'Europa. filano in .\meri ca come debiti di guPrra vanno a· ingrassare le e.pol'mi riser,·e d'ot'O, facen– do sa"fire 'i" prezzi verliginosamenle. :'ila - ad essere gimti - la battaglia per la supremazia industriale deli'America sull'Europa era nel grembo della storia .findalla scoppiare della conflagrazione eu– ropea. Allora gli o:sser.·atori si domanda– nno se anebbc vinto l'imperialismo in– glese o l'imperialismo ted1>sco.L'orizz_onte del mondo politico non anda\a oltre l'Eu– ropa. Cn def>ulato italiano. !'on. Tre\'C>', il 2 dicembre 1915 solle\'ò un grande stupore alla Camera av\'ertcndo che esiste\'a ... l'.\– m~ricu. u ',f1,1tl i si accordano. ciii diceva, nel i·icercare Ira le ragioui profonde della ~uerra quel terribile an!_agoni~m?lra _ I-0- 1 mpe1·ialismo tedesco e I 1mpet:ial!:;mo 1n– glese. che ·p::!rusare il liniuaggio allora di moda. metle\·a di fronte la tedesca ~co– nomia della 'dominazione della materia e la britlanica economia Oella dominazione dello spazio... Ebbene, che succede ? ~eco dopo che._le due Ti vali si. !=onost_raz1ate. la giusLizia delle cose strappar~ ali.una cd all'altra. H premio della vittoria._ t:~ 011!– sidcr è sorto, un trionfalore dei trwnfa– tori già si disegna. E' il çapilalismC?ame-: ricno. E' come nrlla classica concezione d1 \\"cg-ner: i giganti si sono.uccis\ e_ìl nan~ azzanna il tesoro. Ecco l .\mcr1ca cl1e c1 dà. le materie prime e _le !l~acc~ine uten– sili e ci impre.5laanche 1 m1hard1per com– perarli...,, Quindici anni dopo, quest!! parole_ pos– sono .passare per una profezia sufficiente– mente avverala ... E' chiaro che alla conquista imperiale americana rEu.ropa non può contt·asta~e uli!mcnte che attuando quelle delle condi– zioni che: hanno fallo la fortuna della ri– vale· che sono nel suo potere. Capilale Ira lali condizioni runilil dc\" mercato euro– peo. che dal mare di Karn al mare del )lrs– sico l'immenso terrilo1·io uon sia_ rollo da nc::-~unabarriera doganale. che \"lge un solo libero e compatto mei:calo di _consu– mo. è il fondamento, o. se si \'U':)IC, 1Ipun-: lo di partenza d~lla for~a di sn~uppo e <h espan$ionc .imer1cana.L Europa 11!vecc~al- l!ri~i1a.i~~1\~a1~~a f~z~~lc,1~l~1ion~~o~l!~1 ~ gnuno è ,, nazionalista" - v.uol "bast~re a se slcsso ,, ; a\·Cre una propria __cc_ono-: mia chiusa"; produrre ancl11• cw d! cui non ha la materia: \'Cndcre anche a clu non ha inleresse a comperare. Cib imp_licache ogni Stato vuole avere un esercito. una Jlotla. un"aviazione. un impero colonl~le__ e si esaurisca nPllo sforzo di procurarsi c10. Le concorrenze economiche di\·cntano po– lilic) 1 e e mililari ; es.:.e. straziano l'Europa, :~.i~ 1 ~id}!~~n~i~~of~ied~~~~o~a~~1°:n1; 1 %J:! la razionalizzazione industriale!) 1 pro– dotti. Disipazione, dilapidazioni. alti costi, imposizioni armate, pericoli di guerra, ec– co l'Europa. Come pub sah·ar:i ùa11".\m1>rica?Ame– ricaniziandosi... almeno m cib che l'.-\me– ric.i h:i. di più ,;a\'iO e di più buono, cioè a t:lirP. unificando$i federathamentc Ira tull1 1li Stati. cominciando con runion~ doganale, Zqlh:erein ... ·)la allora ecco tutti i naiional-fasCismi. lutti i giornali di de– vozione mussoliniana prorompere in alle slrida di protesta, di derisione. Briand per avere lanciato alla Camera. francese 'l'icfea degli St-ali Uniti di Europa è un rammol– lito. uno di quei prodolLi della degenera– zione democratica-parlamentare che cre– dono che ((la pace sia un programma poli– tico» - come si esprime il senatore Cor– radini. )!ussolini. principe di questa follia na– zionalista. dPcrelando senza resi::,lere la vittoria dcll'.\merica, nella g.ira per la su– premazia indus!riulc, per quesla powra Europa 'l per questa po\'rrisisma Italia.. ~la )a sfacciataggine rascii::lanon è tutta qui : 11 Consiglio dei ministri ha delibe– rato altresl che i tributi locali saranno c!iminuili dal 5 al 10 per cento. Ora noi f~t:~~o u ~~r1lta1~'cit6'~ 1 i!rdt°1 1 \fl!!!~i si~= munali delie principali città. che erano in deficit di ollre 400 milioni annuo; abbia– mo pubblicati che i debili in 3 anni erano Qui c'è dentro tut-to l'imbroglio fasc-ista. Intanto si annuncia che il prezzo del ~Tano rialza e coll'enorme dazio doganal:1 imposto vedrem~ in Italia che gli sgra\'i flmranno nel rincaro del pane. lgnobile regime. e. c. (.) Xci '13·U proventonetlo delle fetTOl"fo dello S(;llo e diQ'r>rBnza tra le cnt'<ile e le spe:;e del ~lin/.stcro delle Poste. fr~~Ait~ I i~cc i;i\•~ 1 ò~~~1di)l 1 :!i~~,~;r~?":n:~~ rciche possono rag,i?iungere una -prosp 0 rita r_el:llivn ....: egli jliçe .:- r>s:=~ ·diYr>1is-ono .bl1onc consumatriè-!. oS°Si::t buone..c!ien!L-– Pensalc se rin.dia e a_lGina pmessj?ro iri">– porlare ... Xe,-~una_nnziollrha più inl,.rr>s:c degli Slali t:"niti alla p_rosperilà degli Sia--: li Lnitj.,u Dunque.per pietà vrli TI()ie d1 se slPs;:i ci' lasc}no \'1ycre_gli Stai i t:nili. Ques_la{corica non fa cbe applicarr nei r3'J)porli Ira gli Sl~ti la lcoria americana dello stimolo del- co11wmo e deili nlti sn– lorj. E! cccellcn!_ecome teoria. Gi si chie– de soll.tnlo com" Mussolini l"ha mai appli– cala o inlcnde di 3pplicarla, Xon hl rgli seniprc dalo co"mebase alla poiitica eco- Addirittura fa11tastica è la misura di sgravio - che abolisce totalmente il prcz– ::o di entrata 11eimusei, gallerie, ecc. C'è tutto il fascismo blagueur e.sconclusionato i,1 questa sparata- ll fascismo .aveva porta– lo in Italia le tasse di entrata ai musei, gallerie, ccc., a cifre folli. La orosolona xenofobia dei fascisti se ne compiaceva, come se i nmsei dovessero servire solo agli stranieri. I si!Jnori che vengono a riscal– darsi at nostro sole cd alla nostra arte, pa– glti1io, vcrdio ! si diccvti. Risultato : 11elle gallerie e nei musei italiani vuoto pneu– matico. Quei poveri comuni ' . hl 0 rTi~a 1t!1~~:7;f:1~~1~ 1 d:t!~\~;,}mt 8 !.i ~~~ l'esl~ro. il frazionamento nazionalistico e protezionistico pii1 balcanico _el'idea della suerra ai \·icini .come·una prosp-elUvaeroi– ca, l'isanalMce? J,e conclusioni di )fus;:olini sono sempre a r9\·e::-::.io dei falli cflC pone. :\nche ora. Infatti. dopo tulio cib che egli ha,det[o per f,f 0uc~~~~~r~gl 1 ian~~tt~~itir~~~:·\~h~·i~i1c:1~ 1 le nazioni per difendere i propri mcrcali e i rari mercati rimasli indipendenti non han che da lollarn cia;;cuna per coii.lopro– prio. o. in .cerle industrie, .con la costitu– zione cli oruppi internazionali. L'isolamento e i trusts. Ecco (utto cib che :-irussolinioppone alla conquista: l'iso– lamento che è concorrenza intestina debi– litrice: i trusfs internazionali, che sono la soggezione di tutli gli Slali e J'asser– Yimenlo delle masse dei consumatori a in– conlrollabili baronie di finanza. E' esattamente persistere nella sLrada che ci ha condotto ai guai presenti. )Iussolini non pensa che a consolidare i lrionfi dello zio Sam, che stanno facendo dell'Europa una colonia ame:·icana. Richiamo alla realtà Lm1riamlo i. loro strali co11trl'J l'idea degli Stati C:11itid'E11ropa - idea che, malgrado 11,uo, vrendc u11a consisten:a sempre nwr,yiorc - i bollettini fascisti avevano r.:.:~n~,~a~s{i,}~i;~c7::::~1~r!ft~ e~: 11 ~d:! iu concorrcn:.a tto•is(icO.. • Q1ia11do il bestioni: fascista se 11eaccorge, urla: - Ah! C cosi.? Si fa la concorrc11:.a sul vrc::.:o di entrata·? Ed io lo abOlisco del tutio (tanto più, che non rende più nulla). E la sltJmpa IL plaudire allo :.elo del fasci– smo per lfl colt11ra ! .Yiente cli più. siu,pido. Che le tosse dei musei e delle gallerie debbano essere mo– deste, niinim,::. è certo, per 1·a3io11ieviden– ti di coltura. Che ogni tassa dr-bba essere abolita, è slttpido - perché molli italiani e forestieri sono in, y,ado di pagare sen:a disturbo wia lict·c imposi:io11q_per contri– buire alle spese che ha lo Stato p'er il man– tcnimc11lo. /41- gratuità della domenica e del giovedl C ltilfo quello che si può e si deve ~ichiedcre, per favorire le visite dei lavoratori e dei giovani studenti. Gli altri giorni eh,;._ i musei e 9allerie sono frequen– tate da ricchi sfaccendali o da turisti; è una pacchiana buffonesca, liberarli da o- !}ni tassa. Com'è vero che il fascismo non iJ.pri11ci– pii per nessuna cosa. Lo si vede così..chiaro ili una questione t1J11to semplice come le tasse dei musei. "Essosalta dal polo nord al poio sud, dalla fisoo.liliJ. estrema proibilivci che chiude le porle, aUa gratuitiJ. assoluta, la quale i (liorni feriali non (liova cht a 1:ioggialori agiati o ricchi. Pcl fascismo si può sempre dire: che il bene l-0 fa male, e il male lo fa ... bene! .-biche gli $gravi, che sono un bene, li fa male. Jla in cambio li fa rumorosi- Indimenticabili "Il governo inviia gli enli locali a se– VPre ccono1pie pe..rridurre !e ta.s:5e "· Con una serietà comicissima i giornali fascisti cosi annunziano nei loro titoli una circo– lare chP, fl governo .ha diretto ai Comufli. )la innanzi tulio, non c'è uno sbaclio di indirizzo ? Xon è il go\·erno che scri\'C al go\'crno comandandogli le più severe eco– nomie per l'idurre le lasse ? Da che in– fatti è slata abolila ozni autonomia comu– nal~, ogni rapprescn-tanza comunale. da eh~ nei comuni non c'è più nè il consizlio, nè giunta, oè sindaco clello - ma so!i3nto un p·l'Jdesrà mandato dal governo. con l'ap– pendice di cerlc consulte ugualmenle 30- \'ernative, il comune è una "cosa » del go– verno, che- il go\'ern_odirisP, amminislra, ossia dilapi9a, spoglfa o ro,·ina a piaci.– mento. Quando. dunque. il eo"erno invita ~~~1:e;1:t~J~~r~ll\lc J~;~~-a csgelr~~:c~~ che ih.vilare... se stesso. {iues~o-dern es– Sfre ben precisalo perchè n_on· nascano e- d~\~~~f;io~e~~~tn\ 1 , 1fg,~•es~~~pid~: 1:\~~1~ gente alla propria rei::ponsabililà.con una circolare - alibi agli « enti locali» che non esistono più. Dì _1:ecente~na slali~tica ufficiale per i 18 pm grandi comuni da\"a un deficit di piU _di cinquecento milioni. .-\des.::o il min!sfyo )lartelli cerca di ritirare quella slat1sl1ca certo pubblicata per di~lrazione, soslituendola con un'altra, che fa girare sui giornali senza appoggio di nessun do– cumento -secondola quale il deficit non sa– rebbe cha di 350 milioni per tvllì i co– inuni. L'imbroglio e il falso, cui si pre– stano i professori addomesticati che sct'i– vono sui giornali fascisti. è C\'ìdcnte. In– fatti se tille fosse il debito globale dei co– muni. il go\"erno non :ivrehbe nes:;una ne– cess_ila.di man_darecircolari per ordinare se\'ere economie. Dai giri ritorti dei commentatori com- f~af~er°n\~{'ai .~~~~s~~d~~~c 0 ~~ t~sfg~;e~oi1 1~~ tende che abolire le SO\"rimposte immobi- rif/e~o;~~fo~:~~ctc ,~fn:z:~giti~~l;f;ìtc!t {!:t~'o ~}~~~r:ta~d~e~\~:~:-cdiu~m~~f~() l~::1i ii~:~~:a:ri r:ittJ,~:i~lric~o;~f ;;~ig;s,~~~~el'C monia di Roma", qttella ,dcll'u$cita del :-!gr~r_,. vuole liberarli del re_s1duod~l~e Pop_ada, Valicano, dopo il patto. .e~!\~z-:c-rorlate loro_dalle 3~lt~he:_amm1- _4vccomo fncilmc11tc previsto che al pri- Son cos 4 . è vero, che il popolo italiano n_1:::lla~10!1! dcm~crat,che e :::~c1al!sle. ~ Z{?atl~1;~~~t,:ir~Jo~r:~\t:t:%::~f~t~c::et~ noTl~~~~i~tif,i~~~r\"ator~ Romano si è la- fr:.prQ~:st~Qtr~~r~:~~ dd~ ~~J~;-io~~cdi bcl'o subito scomp(lrsc: infatti lo stesso !Jll!l/o per l'enorme ,iumcro di for:.c che cn~{r!lcha per 1!ecessar10corr1spf:lln·o le «duce" i;rostrclloafarpubblicarcdat11tti tenevano lontano ii pubblico. bi un pie- u:::e_\Creccon~m1e». I:e.ue_co1!omie11che i suoi bolleUini una nota n'!Ua.q1talc olfcr- colo tratto dicci mila soldati avevano /or- pos:::o_no fare 1 comuni 1lalian1 c_adOJJO c.- 111<1 la grnndc amici:=ia dell'Italia fascista malo ,m• cordone di otto file! E c'erano sclus1~·amenlesulle spese stra?rdm0;nc (a– ver yli St(lti [.;nili d'America... anche arcoplani da caccia pronti ·ad impc- col{atwe~ non su_guel!e obhl1irnt~H_'ie. Or~ Il" dur:c ,.,. 0 ncora 11 on vuol comprendere dire il 1:alo di qualu 11quc areoplallo sulla le ((sre:)e stra(!idmarie facol~ull\e,ll__dei che er,li i: 1111 dittatore alla completa dipc11- JJia:=:adi San Pietro! . c~mun1 - tutti lo snnno -;-- :::_~no_ c:::-,en- rlcn:a e nbbedie11:;a,diu11colpo di telc/0110 L'ent11siasmo doveva essere accompa- Z!~!m:,i~l~:--l~!te le_spE:senec~:_:::arie della__ da Sew Yorl.-. !}11aloda u11aindi1111•nlicabil,.paura.. cn1_1la. J!)truzione, ,g1en~_. polm~ strada!~, ..... - ------ - ------ ... - ..... - ............ -------- ............... ~ ... - ---~-- ..---~ ... .. ~g~~~~en~~~s~c\Pe~~~-pè~ 1 ~rgr ~idit~~ st ~ .Ammonimenti e auguri so\Timposle fondiarie è g1Uarli nellamen– lc contro la ci\'iltà. Opern squisitamente, inequi\"Ocabilmentc fascista. La Cicillit. Cattolico ba ricordato al "duce II come è andato a finire :\"apoleone ... Il barbaro imbat·bariscc. <li~trugge i se- C~iedil~~g~1~lt~~~1io diel~~nf;~l~ 1 ? 2 dt i~~~~il~~ si ? Quando hano beM o male a;,sollo l'ob– bliyo scolaslico, ce n"è anche di troppo. I \'ecchi agra1·i hanno sempre per.sato cJsl. Essi si accomodavnno in pieno con l'anal– fabetismo - perchò l'istru:.ione scalda le l"-tle,. e se i contndini imparano a leggere e scr1H,re, yozliono andare in città a rare l'operaio . .-\desso. dOl)o la Conciliazione d~llo Stato f' della Chiesa. che i preti co– m~ndaf!Opiù eh!! mai d'accordo coi pro– pnetar1, coteste idee anl idemocral i che non aYranno più freno. Tutto a questo mondo si tiene. Xon è i! fasci~mo - essen1.ialm,.n- 1e - anlidcmocrazia? E l'btruzione dtf– fu~a. l'a.5.5i.5tenza. l'igiene, \"acqua pura ed abbondante, il bagno. ecc.. non ,:ono - e~– senzialmele - df'mocrnzia? Da quando ~:~~~ rrn~~ ~~1a~~odiilS\"~-Wt pg1~i~:afi~~~ della democrazia a\"Cva perme~so ai con– tadini. di _organizzarsi ~ d! ~trapparc ai proprietari e loro :::erniari 11 monopolio dPll'ammini~trazione dei comuni... Ris!nbiJila ,_J~ :;:era!chi_a foo@,lo.-;;i– ?la ; Hl a~to gJi agrari e i 01-eli, in »asso 11 conla~u_t:.une tuillaòlc- et coni1ptiblc à m!.'rci; abolito il suffragio eletlor:ile. con– segn~li i çomuni allo ;:go,·ernodel governo, c~~ I ha_gu-ato ~I l~droneccio ed all=l: s_tapi– d!la dc, podcJta, il quadro della 1"1nncila reazionaria si compie interrl. Prima è lo :::rrc11a1·~~ delle spe:;e di lu,so, tipica– mente class,s-1.e. delfa ·cJa.:;:::e padl'Onale (au– tostrade. monumenti; rinnornmenti edili– zi del centro ecc.) con cui i signori"si f;:in– no pagare dai comuni i 1>ropri lu~::-i. i co– muni sono messi in debito; poi è l'impera– tivo delle « se\·ere economie u sulle ·spese slraord_inarie fa-coltath·e di ·\'antaggio dr– mocrallco-popolare; infine si ari:iverà al– la riduzione delle impo;:le - inleudendo le fondiarie. perchè i dazi di consumo non si toccano che per accresce1·1i.seeondo lo esempio dello Stato il quale è riuscito a scongiurare il deficit nell'ultimo esercizio. ~~~(~~~ ~~~~~ i•~:~:gji~ ~ 5 2.Un:liJ~ma:J), mediante successivi aumeùti, il dazio di entrata sul grano, e ('Ofl l'aumentare la ca- bella del sale. " Cosi il ciclo si chiude. La distruzione della ci\"iltà. Jocalc - specie nei comuni di campagna - sarà. completa. Sopra questo doserto in pro~etli\'a si lancia la buffonata sinistra della circola– re con CtJi il go\·erno intima gli enti lo:::ali O\'veros:s,a a se stesso le SC\'Creeconomie per ridurre le spese. Ecco il beUissimo documento di impostura : "Consig-lio .Yinislri ha neltamenle all'er– n:ialo o~bligo _enti locali di ridurre pres– SiOf!e_ lr1butar1a entro pro;::simoi930. Tale tlec1s1onecpnferma imprescindibile n:?ces– silà più volte da questo )linistero richia– mata. d! conlei:ier~ _rigorosamente spe~e comunah e pronnciah e per assicurare ef– fçtti_\"O equilibrio bilancio eliminando qual– siasi sp~a che non ~i tondi su un ta:;sali\'O obb_lig:o di le~ge o di contrailo, ed :1slcneo– do.s1 lSSunz1one di o~ni OUO\'Oimpegno spesa che non prescnl, carattere di inde– rosabilità e di iodilazionabilità i,. Le difficoltà si aggravano L'fllformalion, organo finanziario fran– cese, n~I i:iumero del 20 luglio si occupa della rrnmooe del Comitato intersindacale per l'esame della situazione economica fina~liar_ia dell'Italia. liii organi ufficiosi - dice I foformalion - notano che !"avan– zo di 382 milioni .(una burla. come abbiamo 1:istc,, 11. d. r.) che :;:i i! potuto realizzare nell'esl"rCizio-1928-1929 mahrrado il Yer– samcnlo di 750 milioni di lirè fallo al Ya– licano, in e::-ecuzionedegli accordi del La– terano, costituisce un succe:::soe sembra un sintomo incorazgiante. ~la aggiuneono che i\ signor :'tlosco-niaon ha naScosto-chP le. d1fficollà dell"anr.o corrente saranno ~~Ile se~;;!b_ilie quella degli anni a Yenire p,u ,;ens,b!h ~ncora ": E il giorn.:.le fran– ~e~cS(!llo il t1lolo u.d1fficolti:l in pro::;pctti- i'; 1 !~:ar;•oflu~io~~~1~ 10 ~;z~~~~ifa 1 ~~~:~a dfc 1 ;, che. "le difficoltà s·aggra\'ano e non si può far fronte riducendo sempre le spese. La. no.stra p.irola d'ordine ·de.\"ee::::::ere spen– dere meno e meglio-! .\on v'..è allra Yia di uo:cit? e non bisogna attendere il rimedio dal ciclo. Sopratutto non addormentiamoci. li deficit della nostra bilancia commercia– le non potrà. in ne~!)un caiio, essere col– f!lalo nel corso del secondo semestre del– I anno corrc.i:i!c,_Produrre sempre di più e a prezzo pm r,dollo. quc.:;ta è la condi– zione del mig!ioramenle del nostro com– n~ercio. La concorrenza internazionale è d(~·ent~itocosì minaocio~a che non ba.:::ta pm mandare all'estero buone merci ; bi– SOf:'Oa che non costano care u. .E come fa la Trib11~1~ -:- chr è sempre d accordo, per le tradmon1 della Tribuna e per quPl!P. deJl'Jd,_•a.\'o:ion1J{c con IP grande industrie - a ridurre il corto del prodotto? l\iba::are ancora i salari ?

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