la Libertà - anno III - n. 28 - 14 luglio 1929

ANNO 3 - N° 28 « Tutte le ore suonano» PIO Xl dei Lincei, 8 luglio 1929). (alla Commiesione dell'Accadc:nia la Li ertà Un Numero : 0.40 GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA Il professore di statis:tica Francesco Caletti si affatica a pravare nel <e Corriere della Sera » che aumenta in Italia il numero delle persone che non muoiono nel proprio letto ..• rr=============o= ..=m,;u=o=so,=TE!l=IT,=.,==11=======cLALIBERTE)=======1=1================= ABBONAMENTI I P« .,; meo; •.. ÈsTÉRo·,·ii.'oo~i,g· 25 "· PARIGI 14 LUGLIO 1929 103. Faubourg Saiot-Denis.PARIS (10'). Telefono: 'Provence96.98 \ p.,.,.., •................. 20,,. so,,. DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE ~ \:::,=================~=~~~======~===========================~=====~IL~G~IO;R~N~A~L;E~S;l ~p~u;;,a~B~L;l~C~A~L~A~D~O;M~E~N~l;C~A~==== L,_unità europea presuppone la esistenza L' E urop~ e il fascismo L'esperienza sindacale fascista e la collaborazione d lleliberevolontà dei popoli,dei regimidemocratici 1'ra il signor Cur::io Jlalapo.rle, che ha niente da fare con siniilc genia. Il signor oùi1trala klla la s1w gioventit e il s:1.0 Pangalo:; non lo cono.scunep])ure di vista. ingegno di nnarclticu e verfìno il suo vero Quanto a Mussolini, si, /1<.1 avuto una volta nome che i: Sueliert ,·d il f1·atcllo di suo un servitore di qucslu nome. che ,ni lw frafdlo, Arnaltlo, no,i- meglio 'identificato, reso dei buoni servi:.i iii Tnrehiu all'epoca - -- -·----- ne hanno delle lmone. D'occordo hmrno dc{JU affari di Mossoul; ma poi l'ho 11ia11- .La ~is~ussìone intorno alla liqu_idazione I non distrug-se1·c, ma fortificare, la libera {;~;f~',!~ 'i\; 1 cf.'i{ai:g~v~~g/'~!r 0 ~i/a:/;/!i-~ ~~ 1 ~fc ~~~/!l 1~['~~ 11 fi ff%lf~t1;. 0 ~1~,-g_s~5 1 ~i~i~= fmanz1ar1a della guerra ha fallo risorgere, volonta dei popoli e. aU1·averso una pol,iti- l'Europa- .Uo come il discorso finirebbe sto i: 1·t tono del signor C!wm/J('rfohi fia11- nefla sl-ampa francese, un problema, intor- ca Ji equità e di riconciliazione, liquidare si;,bito nel piìt fetido cul'opeismo dcmocra- rarsi quelli dc(lfi. al/J'i. Jloc Donald 11011 .fa no al quale già si affaticarono nobilissimi definitivamc.n!e la guerra, non soltanto !/,~f;e c?i:~/:;;·,~ Lf';fJlgo:i;r;~·Ic!!ffi~~'lJ:cn:i.~ ;i:1::, 011uli~~~'J~l1; 1~~;~; 110 P1~i~;ia.ncrlino, spiriti di pensatori e di statisti : gli Stati nello sue conseguenze finanziarie, ma al- :;• il con.~iglio <li acchiappai-e l'uccello Uniti di Europa. Quanto più le conseguen- lresi in quelle poli:-iche, svifuppando le mertemloyli 1111 grww di sale 1mlla.cod 11. .\'o J :Yon è il liflorin che poMa essere ze dell'ulLimo conflilAo vengono valulale forme e le garanzie di una sincera solida- ' UEuMpa uon 11e 111,ol sape1·ctli fascismo. l'in hoc signo, vinccs tld/(i croctllta italo- da governanli e da popoli, nella dura va- rietà conlinenlale. 1 f « 1 :tfottt •~ d/ drno~ra:.ia:l 'i<! spct~ac;lo ~~~/;ogxi f,°1igl~;;: 1 ~~~cr ci~ fa 1 7g. T;~~~~ :SLilà dei ipesi materiali e morali che gra- Ecco pcl'chè il fascismo ilaliano che vu~I ~/at: ttc 1,~:;~;~rft: ,t~/c~~~~it v~flc'ft/J. 0 ditlot~: delta bandiera constellala amc1·icono. in vo.no ancora sulle presenLi generazioni e plasrliare a sua somiglinnza e ispi1·arc e rirdc. hl /Ji[Jhillcrro, i labu1·isli: in Derma- attesa di essere u a11ncs.~o " com,, il .Yico– grave ranno sulle future, tanto più quella guidue gli allri fascismi si proclama rau- 11ia, i socialdcmocrt1lici: in Danima,·cu. i ro[Jtl/1 trn Pa1wma o giù tli li. 1Yon /w il che appàrve un'utopia gencl'O~a di npo- lidemocrazia e l'anLicuropa : ed ceto per- :t~il;~~f'/r, :io~:~t/ 1 ~'}p:~~;!~ 0 l} 1~in~o~~nR~= ; 1~~;.;::;:1 r? %~!u?i~;;~~~?f:j~ 1 ; 1:-!:l/,~:~tt 1 ~.f~·!= sloli solitari si_dclinea, nel logico s,·iluppo chè la rivista " Anlielll'opa ", ch"ù 11110 1,•,:.1·11 sulla .\O!'ilia 1fell'11:;cio. il yrcco Pan- taria a 11/ashinylon vcr 1:nl011fà. d; Jlusso– Oelle vicende storiche, come una vct·ilà ne- degli organi ufficiali della politica intcr- yalos in p1111todi m1do1·c i11 yalcra ç il lini. e/,,, 1·cr,<1IU noma (Il l'upu " il 1•r,stoa ccssaria. nazionale mussoliniami, asscg11aai rasci,sli. polacco Pildsa~·ki di undm·e ol manicomio. WaU St,·c,:.t f Alloi·a che .siy,iifica 1."iwità L'idea non è nuoYa. Sorta dal i-ogodella glorian?osene, ! 1 lilolo e la f~nz-ione d! ie~/d~~/f~ce/i!-~/o~~;~·ct:'°E~~~gp 1 ~.fascismo ::;:;cci ;~t;[fstnficJ ,,J:~1:i;~à li~ ~lt 1 ~~/t guerra, essa ha infiammalo di si::le anime dei veggenti, faccnùo della pace, nun più ,vaciUante .Jra le mobili •Sabbie·di un dc– ser(o morale, ma garanLila dal consenso 'degli spiriti e dalla cOmunilà dcg-\'inleres– si, l'unica difesa della vila e della ·civillit del noslro contincnle. E Lulla una lcHcl'a– tura ipoliLicae filosofica - da :'\ilti a llcr– riol, da Romain iloliand a Condcnhowc– Kalergi -·ha i-accollo i moti\"i ideali e concrep della Lc!;iunitaria, che oppone le sofferenze e le ;:sp:t·azioni clri popoli agli interessi egoisliti di m:,w1·an~c•e ùi casle privilegiate. CombaLlula qual" ustrattn illusione dalla passiva ostilità degli scettici e da quella attiva degli assc,·!ori ùr.llrinari e cle;li spe– culatori della ew•tTa. come falalilil origi– nariamente e in::1JfJiJrirnibì!mcnlcinserita :nelle radici slc:foc dell'umanità.; l'idea ~Jella solidarietà eu:·opea afferma ogni giorno più la sun legge sul terreno della J'.ealLàper la soluzione integrale dei pro– blemi economici e pomici lasciati, in pe– sante credilà, dall'ultimo conflitlo armato. L'Europa non può trovare la sua salvezza se non nella costituzione <i-Olla sua unità, premessa e fondamenlo della sua pace. !\'on è questo soltanto un ideale : è in pri– ma linea, un bisogno della produzione e <1/~Ala. sicurezza di lulli i popoli europei -~- ,e,h~~pè'r- non ~s.sPrc,cavoli i ,110l-sapg.1.1ino– .-S►\:OtliCe_- deyastalore dì una-nuova con– flagrazione, debbono cerc'l\rc e stabilire, in equa Comunità d'interessi e per mulua di– fe$a, un nuovo equilibrio. Le difficillà da super.are sono g1·anùi. La guerra. cl}c a lnluni nppon·e come tragica necessità di libcrnr.iunc pç,_lif ca e che "dalla rovina dPIJe oligarchie mi!Hari e dei govemi assoluLisl i del centro e d:.?lla Russia trasse a Yila indipendente lllWYe unit:.ì.s!atali, è servila a chi la sfru!lò fi– nanziariamente e spirilualmente per i Yantaggi parLicolari della su;:.borsa o della sua dottrina, è servita e serve a sostenere e propagandare principi politici, morali e sociali in assoluto contrasto con quelli nC'I cui nome e per la cui prory1cssn i popoli oombalt.enti furono confortati a perseve– rare nella durissima prova. <( nuon barbari "· Per rend~rs1 coulo d1 Jl più bello i: che lo stesso si[Jnvr fra- 0 J10npaahcrà i .woi debiti vei·so l'!\mc– ciò chei l'egimi di aulOl'ità. rappesenlano, lcllo, risovt:c11cndo11i,p1'ofctla che il fascis- rico .. lla l'Eu1'0pa sa clic il coi1te Volpi ha contro la pace e la solidarielà dell'Buro:pn, 1/tO 1IOI~ O?'liC?lo d 1espo!/7io 1~:: Allora 1;,?(~)~~/;?\i~1ll~el/g,aic::i~i~a°f-;Lrj~\o~'~'.-tk-o1 basta pensare alle manovre e alle finalità, io1È~rope~~11~l1i~~~ tt~fi;ar/sFB:!~~;:t/ abòimno già. M,tificato da un pr::.~. in– talvolta spavaldamente confe.ssa{e, del fa- E' wiificarc t'E11ropo. per tenere testa uhìollcndo t11llc 1c lucertole che la f1crc:.– scismo italiano. Dovunque sia una causa all'America 1 ProbabilmClllC non c'C :.n diplo111n.lica fascisl(, ci !tu fotbaml.ifo. òi turbamento un equivoco un malinteso che da morcial'c )'Omaname11tealla. conqui- Soi 110nabbi'1mo quindi ncsiina 1·rS/c per un '.'~nco:e da 'sfl'uLtarc; ~o,'.unq_ue, la sian: :)~i ~~-;/~~;.;, ti~:~;~ Zi':m,:t:l'!~Vi:v;?,,~ ~~'. 11 ::~:~c cl:~· 1 ~ 1 :t:it~o iit l~f1;/t if ~~t::,:= clle?a di_un popo'.o oJTra speiauza a un qui.sta di Cesare Jtussolini olla Amcr1c<t. derci per-esser-: i primi a mendir,orc (lfo– regzme d1 oppressione; dovunque possa L"offore ah:mè / si pro.spelta un pU ltm--: rios(lmcnte alll'i prestiti. La nostra solfo– sprigionarsi una scintilla, alimenlnlrice di ahcllo. Si _traila _di rompere COlll!:o tu_lfi L~':,;i:~clc~~ll(~~oi~l/;~~ ts~~c?,t-~~:.io;;~~cg/ro più vasta fiamma; ivi è sempre il fasci- ;;,.;:cg:"J:n 1 ; 0 ~~;_c~: 1 ~~°c}~~natb~!:a1p~~r~;(I/~ , i segni fascisli è tutta mnorislico _ u 11 a smo. di dirsi amico. il siynor Chc1mbcrlain .sollo idea che !$i pollcgr1ia.110 il si91wr ,Ericl;; Solidale con tul-(e le lir~nnidi, da Horty lo ro{f_ica di acc11scdi un dcputo_to_lobou--: Suckerl falso Cur::io Jlalaparlc l'(l il fra.– a Primo de Hivera; favoreggialoro· e n- rista lJP1' avere follo la corte ai dtlfalon tcllo di /Jc11ifo. per aiocondorc fa piccola nanziatOl'C- coi denari eslOL'lial contri- - da .llussol¼li'ol'Panyo_,los - t1 CO!lrcl? f~~:c~;~; ~:i~~(:/i;~i j_~ 1 fj~ 11 ~t f~r~torg;li. buenle ilali'nno - di tulli i nazionalL,mi i!~~~t~;~/~tc:~u:i di{;~~l~ta ~- 11 i,e ;f(ilt :t,~:~ una mancia cd un piede. nel sedere fascista. son•erLilori, da quello di Hitler in Baviera a quello di Steidle in Austria, esso ordisce le trame del suo programma antieuropco con l'inganno, la corruzione, la frode, con la violazione dei lrallati, con la svalutazio– ne schernilricc della Lega ginevrina, con l'affermazione ampollosa di un gi·oUesco ptimato europeo, con la si5tematica pro– ipaganda della violenza e dell'odio. Tn Al– bania esso arma per sè e per i suoi piani nel nome di Ahmed Zogu; invia strumenti e fondi di guerra all'Ungheria, alle u lleim– vehren "• alle organizzazioni fasciste di Germania e di Bulgaria; per bocca stessa ùi :'llussoliui (sì ricordi l'intervisla del Tog, allà" vlgflia delle elèziohi tedesche) augura alla u-crmallia. un k,overno na1.io- 11alista e bellicoso, che potrebllo aHoarsi ~~:~~~~Lj~g~:~::~ ·~a ;~~!~~~6/ae!c~~:r~~~g;; tramite di Balbo, parole di .iper~a sfida nlla pace; mira. 1109 sollwto a innalzare barriere fra popoli e popoli, n1a a sca:..-are solchi profondi di divisione tra i figli di una stessa terra, perchè le ragioni dolla sua vita e le_speranze della sua salvezza slauno unicamenle ue! disordine morale, nella sopraffazione, nelle discordio interne ed inLernaziona).i, nolla negazione dei di– rilti dei popoli'~ della slcssa libertà. del pensiero, Dorn si vedo che se il fascismo è pro– blema italiano per quanto_riguarda il ri– scatto di una colletLivilà.nazionale da una schiavHù che la disonora, è problema eu– ropeo per qunnto conccr_ne g!'interessi della pace comune t dc)la solidarietà con– tinentale. V'è una. superiore causa di civiltà, in cui gl'inLeressi e il desLinodel popolo ita– liano si confondono con quelli di tutta l'Europa. -------------- Progresso e imperofascista Gli Stati Unili hanno un telefono per oy1ii 7 abitanti, la Svezia uno per ogni 13, la Norvegia'uno per ogni 16, la Germania uno per ogni 25, l'ln{Jhilterra uno per ogni 33, la Fraucia uno per ogni 55. L'Uolia ne ha uno per ogni 191 italiani. Ha 220.000 telefoni, contro 750.000 della Prancio, 1.140.000 dell'Inghilterra, 2.600.000 deUa Germania, 180,0UO della Norvegia, 450.000 della Svezia, 19.000.000 degli Stati Uniti. Han)lo dato i telefoni all'industria pri– vata per farli ... prosver(lre - e per far fare gli affari ai <( gerarchi n - ma il numero dei telefoni italiani è il pii,, bosso. ---- - ---------- -. --------- -- -- ......... ------------- - -- Squadristi epoliziotti impediscono larappresentazione diundramma diR.Bracco '.\1ussolini a,•eva dello che l'inlelligcnza non ha tessera : il suo confessore gesuita. .t!li ave\'u suggerito anconi un f.also_chcy non risponde alla reallà della.,s1tuaz10ne iloliana, pei·chè è a.ppunl_o l'inLclligcnzl¾ cho' è combalti1la dal fascismo. Ad ogni modo ci fu qualche i~genuo che inlcl'}lretò comrr conscguenz_ad1 questa a[.Qrmo.t1one ~1 ~~~~l.~i~iiJ~\11~\;;:.c;;~ di ~~ dramma 1·aJ~ril~f;,ioJ~ 1 ~~\ 0 ,: 1 ·&i1·~~---~e)~\1 !1~~~c;Ò o'il! sc~no.dcl dl'amma di. Braccq : si (.rattav~ di• ben altro. lloberlo .Brocco Ò-j uno elci più fieri oppositori dcl.:re~imc t~cis_ta e fu compagno di lolle d1 G1ovaf1n1Amen– clola morto assassinalo dai ,fascisti, e del ~~~f;g~~i:r{{ 1 cI~c 1 l:{,;1~f!!i~1)~olj~1f~ s~l?,! casa, la dsFpCrsioncdei _suoilibri_.E.qursl0 non bastaYa : il fascismo ordrnava che mai più fossero_rapp1:r,senLo.li lavori lea– lrali del Branco m Italia. E cosi fu fatln. ì\la il t.catro, sotto il re– gime ci della più compiuta frlici1t n lan– gue in Italia, come Jangue 1utlo c1ù r~1cè Yila 11a1.io11ale; oltre. la miseria che allon– tana. dal teatro, vi è la miseria degli auto– ri fascisti che fa disertare i toatri com– pletaniente. Emma Grammal ica .e alt~·ì at– tori, ipreoccç.paU,a~•c,v~no ttenuto d1 ra.p– present.are I· po:::.t d1 B1·acco pc1· po~er rialzare un pò il teatro a~baLLu~o. __ ~ m- !ft~~id\\}~r~:f eba6!~1~s~~~~~i~~e sf:a~~i~~= rio. li teatro era grem1~0;_alla fu~c del primo atto la folla cominciò a chiedere dell'autore la secòndo le insistenze au– , montarono' entusiaste, e alla fine del ter– zo, tutto i'! pubblico in piedi, obligò con prolungale ovaziOJliRob_erloBracco a pre– sentarsi- Là man1feslaz10ne diventò com– movente; il pubblico si riun1 aJl"usçila del teatro per attendere ancoro Roberto B:nc– co, ma fu disperso dalla forza fasc-1sta, preoccupata. _ _ Le autorila fascistecercarono subito dt correre ai ripari, mandan,do a teatro grup- rt~rtJ!ig~i fd!1i~~bi1:~0~ 0 ~~a1;a~)e:01 itadJ~~~= 1.ionedi que.slo impedl 11lenlat.1vo. Allora le « gerarchie n fascisle si rivolsero alla ~~r~~~fi~~te~~1~~ie P;1;~~\~ i_i egs~f:Ci'.~~ domnndnrono che fosse pro1b1to alla si– gnora Grammatica di rappresentare anco– ra i lavori di Robcrl.o Bracco. Sivogliono emettere buoni del tesoro ma bisogna attendere per lasfiducia all'interno eall'estero Il 1>rof. Federico Flora, economista 'del rc{limb, comincia p1·udc11temc,itc <t mcflrc il dito sulla J>iO.'fae 11or[.orcdei buoni cfol Tesoro « provvedimc11to inclullabil,:. " e la cui emissione era stata affei-nwta dalla Rcla.zio11callo stàto di pi·evisiouc dcll'cn– frafa, pc_r l'cscrci:.io 1929-30. L'economista lillol'io cito le /r>slhnonirm:.c del deputalo Jta;;zini. d-cflo Hivisln Bancari;,i Recando le r,1,ali sc11:.a- 11 la.. l'ipi~sa d~la cmi:s1-iorte tlC'i ·buoni dl'l 'l'c-5oro ordinati J1('<::st111 }JaCSP.' ·per quanto saggiamente amrninislraro, può salclnre i disavanzi momentanei del1a Cas– S"a. n; Jfa cmclfcrc i buoni 'del tesoi·o non ba– sta : bis.oy1rnrcdCl'c clii li 01w,rbP. No11 srmbrn chr in lla{ifl t·i siano rilltu!ini disposti n fidars<.mc })('J'cl,i: c1 il cuns.nlitia– mento del ù~biLo fluMuautc crl'ò a suo te-111po naturnlmenlc intorno ai Buoni U('l •.r,,;:orouno stato di apprem;ionn n dì cli[– fi<lcnz.i clic solo può c~1-ersuperalo for-:– nPn<lole }liù :i'mpic e ~iu cri•e:ga ranzie ai nuovi soltoscrit.tol'i ». Le r ,orwn.ic ci sono, secondo it JH'o[. Flora, nclf t: diclti oro:.ioni :'~]:S~i~~~· iJ~~:~/~lr~~/ci1~f 0 d 7\l~~ :; novennali, ammontanti quasi a-d o-Ilo mi– liardi. di cui i primi quattro scadono il 15 novembre del H}31,pur.:3P,vìlanctodate le condizioni dCImercato e il tempo che an– cora rimane ogni accPnno ai provvedi– meni i con i qual i il Tesero fronteggerà le scadenza ,, si piiò escludere la convel'sion,:. for::.osa- ll ministru, qui11di, ha cercato d irassi– curare. ma 11011 pa»c.che cittadini e istituti gli abbiano credulo, pc,·chè il Flora dice . che u purtroppo In preparazione psicolo– gica compiuta con le diohiarazioni del se– natore J\fosconi non P. sufficiente alla ri– ,presa. Bisogna quindi attendere non più per ragioni psicologiche, ma per raqioni economiche ch-0rendono per ora qualsiasi opernzione finanzia.ria all'interno e più ~ncora all'estero alquanto difficile e co– slosa I n Le confessioni ,zon potrebbero essere più. chiare. La diminuzione delconsumo dei tabacchi Il consumo dai labacchi climinusce nel re– gno della più compiuta felicità. Le entrate del T-esoro italiano dal 1 ° luglio 1927 al 31 m11ggio1928 erano state di 2.955.721.335 lire; per lo stesso periodo, fino al 31 mag– gio 1929 sono seesi a lire 2.087.488.980. Quasi 900 milioni di meno nei consumi volontari : non potrebbe più chiaramente manifest.arsi la miseria. Il socialismo resta invincibile (a proposito di un cosidetto conire_s_:..: degli o~erai dell'industria a Milano) D~cisamenle quella baracca. sindacale, base dclo Stato cO!'J)Oratirn fascisla llOII m!u·pin.:\'on sct·\·c a nulla. E succhia qual– lrm1- La famosa II collabo1·azionc » è sem– pre allo s!es:.:opnnlo .. \gilalioni non sono permesse, :.'Cioperare è proibito. Dunque si ".collab_ora » per forza. E con la sopprcs– sJOnc cli tulle le libertà si « collabore– rebbe " us-ualmenle nnchc se sindacali. fe– derazioni, corporazioni, '.'.Iinislc:-o.idem, ~rO;l ~fn;~~S~~-mero scopo di !llallginnzn. La lo!la_di c!a~sc nou c"è più pc1·chC c·e la spogliazione d1 cla::~r, oi'tlil;~ <la.IloStnlo che ha i_ncalenal11 e imbavaglialo la clas.::c lavo1:atr1~c.Quc.:lasemplice verità si drap– pcgffla di cc sta1o nuovo 11, si paluclamcn– t_adt a?trazi~ni .e Ji filo::ofia lutla roba per 1gonz1.Il srndacato fascista non è che una. C?loss_a!e i~J·cgimentazione di polizia e dl f1scailla. l::sio non ha nessuna cfi"ir.accia sui rapporti_ lra i.J cnpitalc e il lavoro, s~1tla produzi;mr. 11consumo, l'a,;;sicui·a– z10 operaia, il co!locament() della m:wo ~·op~ra, la disoccuj}'azionc, ecc. , tranne ,kgff~ca~c~~sL·~ 1 :JtN~a fu~~ 1 i~~1al~uce pcas~ti~e~ ll)cnte come se non ci fosse.. E' Yero che 1'1mpicgal? ~i s!alo aµp!icato al sinda!.:alo fascista s1 mconlra con il sc~retario del si.ndacato pa!ronalc fascijla e Ìra essi due, di qu~ndo _in quando fanno un contrailo c~llell1rn cli lavoro, non :•enzaessersi mr~– ~i a _1·apporlodal fascio e dal pr.efetlo. '.\la e scienza e co.scienza unh·er.sale eh~ co– t~sti COJllraLtinon hanno nessuna applica- :i~;;~Q ~~gl~.e~kc i(/~h ~t~r~!~ /fii1!~ 0 cii~-~ tratto di lavoro .di c.ui essi ignorano !ullo. sebbene (o forse pPrch è) sia pubblicalo sol~nn~menle nella Gaz;;~tla C:fficiole come irn oi-drnanza del prefel!o. Es~i si accor– dnno, d.cbbrmo accordarsi direltamentc coi t~~irg.n1. il contratto non è elle un para- Snpposfo che il contratto sia realm.:mle buono per S'lì operai, la sua inosservanza ti i~ri~1~l if .J\iu ~;cr~l1 ~~l1 ~ali~ obirFc~tli~,~~ <1uest1non poSSl)llOpa!'lare. Gli operai di l'!•!le le fabbriche ? .Ancora meno, tanto ~~~1~~ 1 61J~ 1 fi ~~~1P;~·oi ~~~1 1 lf ~~;~i-e~f~ f ; ref<'i-1rnoal smdacato. :\fa cl,i è ;l sin– dacato ? Il sindacato O quel certo an--ocato o profe~:.ore, cavaliere o commendalore secondo l'importanza, che il minislero 11,\ ll}alldato a fare l'organizialoro il si11daca– l1sla, \C!lle ~\TOhJ.,cJ)Otwlo Ìnaudh.rlù a sorvegliare le fog:lio_ d('l)o piante del tabac– co. Il quale. prima di lutto non vuole av~rc noio. JJ;glisa che dietro' il suo con– fral~llo padl'onale con cui dovrebbe inlcn- ~t:i:u~~l" lo 1 ~~~~~~i d~f 11 go~\1;/l~tç!faR;~ 1 i si_mopubblico - dice il cronista del Cor– rtcre _della Sera - di organizzatorì e di opera! che gremivano {?) il teatro " - pubbli~o scelto da cui non parte né un'in– t~1·ruz1one,né (tanin meno) una domanda. d1 parola, per il più ovvio chiarimento. 11 s~grelario Beg-nolli, cominciò col van– lare _I opel'a propria in confronto dei diri- 9cnt: passati caduti in disgrazia, allorchè 1_conti non ~omarnno e di fronte al <liso– l'!Cnlj1mcn!ctdelle organizzazioni operaie s1 e!'gen1 im·ec!:! la pe!'ff'lla organizzazione padro_nalee bisog-na,·a richiamare sui sin– dacati. la fiducia dei favol'atori e la consi– de!'az10~1edella pubblica. opinione. (Come confessioni _nonc'è m:.ileJ. '.\fapoi ,1 qual– che pallo d1 lavoro clit• attende,·a da anni l~ :un dcf_inizion_e _èstato tratto dalla pol– ,ei .c ~egli arch1v1 (!J ,,_ .\la (< si è b("n lomam da una situazione soddisfacente 11.\ I_metallurgici as;pell.anosempre la risolu– Z(OllC dcl1!1(JUe!:lioncdei numeri di sala.., 1·10.e C?S' mollè categorie aspeltano ... un t!'*1~~ti 1 ;,~'ttct~a i l~a~?r n~~\~oe~~~~l~~ ,·at1_da pari!! dei Yari datori di lavoro, f:e lo SJ .sme_nt1sce, il bra\"O Bzgnotti cbiPde una ._mch1c::.ta .. dc~ parti!o (furbo!). Ri– cono-:.cea_ncheche , datori di lavoro han– no_u_no_msormontabilc anlipntia per gli t~tf1c1d1 ~ollocamenlo. !\'el che _ osser-– '-'18mo (lOI_- possono averr. ancllf! delle •sc~sanl1._,·1slo che qu:mclo l'ichiedono de– g!1operai laboriosi e prr:.tici del mestiere, si ~sseg:na loro a prcferenia dei... fascisl i. Inf1~e 11 bl'avo Begnot!i !ira fuori il ri– meclio e tanti gnai : i fiduciari di fabbri e~ ,, cho i datori del lavo:·o non in!endon~ d1 aYere nelle aziende n. Questi fid1Lciari - s-piega l'oratore ~o_, n_o~e,:id1ve1·si dn. quelli delle u com'mis– s1~n1 mlerne » del .sindacalismo fascista Gia ! E appunto per questo la pl'oposta si yrta. con_lroun SPmplice ragionamenlo : O il f_1duciario è l'espressione della librl'a. elczion~ 1ella maeslrnnzn. cd allora è in– co_mpaL1h!le con tullo l'ordinamento fa– su1sla, ~he non ha dislruH.o !a democrazia. d_apper,ullo per farla rivi\'ere nel'loffi– cma. O è l'espressione dell'arbitrio del •p1•ef~tt,o del fascio, e(I allol'a il fiduciario god1·<1; es?_Uamen!ela fiducia di-uno spio– ne ~' p1_uimposto dall'allo alla massa... dcli officrna. 1 ru'1iwia segno dai tempi J r,a tr~valu del Bl',!llol!i fa impressionl' ... F.' evidente• la necessità dC'I fascismo di mo– §llrnro ~ua_lclrn,_z~cchorin~ al19spevera .~lcile - _ d1 Clll 1l 'Begno.t.t I non ~a dire (les\ua_lmli'nte)~e- la disciplina· vnnlata è {(d1sc1plln,1.naturale, provenienll! da. b~·– n_e.ssereo il~veccda uno stato di animo di L11nor~ n. J?iroeqa al duce, e llignolli letl i alcrn11dal! slal1sLici. 1a smette. Il reso– conto de1 cro1iista dice che è .snlulalo da. una " 0Ya1.ione ;,_Basla avnnzare una cri– I ica. un )amento... e il successo sale al!e sle!le. p·o_ssig~rarchi ;tll"industl'ialismo fascista, 1 fma,~zialol't del regime, i finanziatori della nvoluzione. gli ufficiali pagatori del– la eroica P. !rcml'nda marcia. .-su Jlom;:i. .\llora, l'uscisla egli ste.sso, egli capisce da Al D('gnoll1 seguP. il compare Fiorelli ~~~ s:rci~c1ia i~e~\ 1 fc~~~~ .. a~~d~~s;~~~~'. 1 ~eo~!~ ;;:,~~~i\ 10 L~~1:i~ 0 ~(i~~bu 1 1~c~c~: 1 J~ 1 s~~~IO~e~ tro cui ò na-/o cd insorto il fa"ir,ismo,La pr1nc1pale della mancanza di vibrazioni pr_i~1·-ità 11olitica su quella sindacale, di cui I nelle masse u nel faldo c!te queslo u in ~to 1 t~·r;~aJ~~,~~LLi ~u~~~~ni: le ~::f1~1caht1 1}~ 1 ~ r~1l:la~~cl~~~ri~i~i p1&a~~~c~\~zca~~lro~?e 1 : scismo P, i fascisLi e poi il .contratto <lei I s~a econo,_n!ca )> .mentre ade<.sola " fun– lavoro, la sua equità, la sua app)icaziono z1ono p;1~1f1catricee legale del sindacali– lealt, ecc... La collaborazione è la subor- smo fascista lo impedisce n. Pili csatU1- f~~gj;\ 0 a~eL;tr;t1fu~:l ia;:::~ a~e~as~~,i~! 1 :~ ~~~~!~ cile~i;~ ~~~-a° i~iil1t~~;s~1~!l\1Vip!~ la ~lasse lavoratri ce e le sue esigenze. E 1·nsua, adesso es.sa è ogge!to tutto passi– se e forza cont.ro la classe lavoratrice non vo alle opcra; ;ioni b urocratiche faLle in ò per la c lasse· la voraLrice. Il oOoLratlodi suo uomr.: sfido a (( vibrare "· Vibl'are è ~1rg:ii'oR!tl~~~~1Ìr~~a cosa. Ma la sua 81)- )_f.~~~~·c·n!~ ~i ~~~rJ~l~ i'oiiolitt~? ~g~~!i:~\~t Ed è effetLivamente quella sola che conla se non ?'è più la lolla di c1asse c'è 7H1r nella pratica. I chif(o11s de popier non s,:.mp1:e _,l contra.sto. Bravo. Prorrrio quello ~?1~~~~~/d!'~~è fo~~l i;~~izz~r~ 0 ; ~f.rf ~1~1 fl~1if 1 ~ 1 -ac~i n°~0:~t~~~-t°~c~~;pci~t!.~e 0 :s\, d~ valere ? Quali ? Prima, al temp o ti ella c'è la _soffocaz,ionedi ogci difesa degli in– lolla e dello collaborazione, franca ed al- tercss1 p_rolclari per la soppressione della. !egra, c'ernno le commissioni di fabbrica au!onom1a della cl asse lavoratrice. :'\on è che vig.ilavano sulle faceude. Adesso non derisorio, sign.or Fiorelli. uffcrmare c'è più niente e nessuno. cc q1ianto n più sald a sarà l'organizznzione La. Cosa è cosi immediatamente scanda- operaia, tanto maggiormente il sindaoa– losa e rh·elalrice del trucco generale cM lismo sarà veramente alla base del Paese il fqscfsmo è costretto a paliarln. Ecco che e tanto più proficui i suoi risultati n dal da cerL-isegrclnri fa dir.e che sarebbe ne- momento che l'organizznziono operaia non cessario che nella fabbric;he ci fossero è che l'assegnazione di funzionari ad e:;sa, almeno dei n fiduciari 11. Ciò è avvenuto e l'assoluta Yiolenta proibizione di parJa... !n 1.m cosidetlo u congresso provi:iciale re, di riunil'si, di scriv.ere, di stampare, l\lilanese degli operai dell'industria n dove ecc... a lutti i singoli ? E non è ancora lrnnno pal'lato ben tro (diciamo Lre) ora- più derisorio. signor Fio~·elLi. invocare lori : un segretario sindacale, deputato parftà 9iuridica tra imprenditori cd ope– Begnolti, un presidente della Confedera- rai - quando i sindacati padronali son6 1.ione degli operai del'industria, deputalo veri sindacati, con riunioni deliberazioni Fior-etl1, infine il segretario cli stalo delle e nomine sociali, mentre i sindacati operai corporazifllli, il giovinetto BoLtni.Congres- non son che il frogge delle anime morte, r~ ~lP~~f~o~antded~Ia f ~~~iio ds~~:;~ud!f·d~0 /e~ rie~i;ri~raiii~cr~tU 0 ;~alt~ :rein~td~~~a;i~~: il commendatore Arnaldo, al Teatro Lirico di raccomandare anch'esso (ma a chi, buon a Milano, .<1 con l'intervento di un folLis- Dio ? Al governo, forse ?) di nominare Le diLtature che, appoggianposi alle esasperazioni nazionalistiche, alla violen– za statale e aHe cupidigie di parassitismi capitalistici, schiacciano le pubbliclle 'li– bcrt,à e negano ai popoli il dirilto di di– sporre dei loro destini, costituiscono la prima e più grave difficoltà, che l'Europa deYe eliminare dal suo cammino, per ri– sorgere. I cosI detLi governi di autorità, ohe vivonodellaforzacontro il consgnso, gravitano fatalmente verso la guerra per une duplice spinta : quella delle dotrt..rine nazìònalistiche e imperialisLiche a cui s'ispirano, e quella di privilegiati egoismi e d'insaziabili interessi di categoria, che aUraverso l'industria della guerra hanno coslruito e tendono o mantenere le loro !ortune. Quando non sono la guerra in alito, le diLtaLure, avventurose e militari– stiche, sono la guerra in potenza. Il loro crollo o l'umiliazione delle teorie naziona– listiche, esaltatrici della guerra, rappre– sentano la necessità. pregiudiziale del pro– gresso del'Europa verso la sua solidarietà e la sua pace. Assistiamo, oggi, a una lolla, iJhe può essere decisiva per la comune salvezza, tra H princi-pio democratico di lihertà e di autodecisione dei popoli e il principio as– solutista e dittatoriale- Dalla vittoria del primo, che ha posto il suo germe nella So– cietà delle Nazioni, nascerà la nuova Eu– ropa, rinvigorata nelle sue tradizioni e nelle sue aspirazioni di civiltà; dalla vit– toria del secondo, deriveranno, in un suc– cedersi di flagelli, la decadenza, la miseria, l'imbarbarimento di un continente s'opra– fatlo dal peso dei suoi secoli. O l'Europa pi unirà; o l'Eui:opa si sommergerà. Ouesli imperiali littori reputano i tcle– foÌÌi mezzi lli comunica.:io!ii antin~::ionali~ pel fascismo basta comun1carc coi segnoll di tromba delle caserme e col rnmore delle chiavi battute s1tUc inferriate delle pri– gioni. La sera del 5 luglio la compagnia_Gram– matica arrivala a I\oma, annunziava \a rappreSenlazione dei Pa::zi al teaLro Eli– seo. Numerosissimi fascisti inlervennero, - e bollettini fascjsli li avevano convoça– ti - e alla fine del primo aLto hanno m– scenalo una dimostrazione osLilissima, ~ base di fischi .e di urli, per soffocore gli applausi del pubblico. Al secondo ~tto la provocazione fascista aumentò d1 tono, lanciando gridi ingiuri_osi contro l'autore, minacciando il pubblico, sema badare neppure all'addolorala maraviglia delln si– gnora Grammatica e dell'attore Pilotto che facevano segni per invitare alla calma .. A questo punto - t~lto era_stato orgamz- "simboli bruciati" che risorgono f~ Ma l'unilà presuppone In stcura esisten– za e '1a collaborazione di regimi dcmo·cra– Lici. I nazionalismi si eccitano e si aiuta– no a vicenda nel momento stesso in cui si combà.lLono;•le intemperanze e le intolle– ranze dell'uno provocano e giustificano quelle dell'alll'o; e LulLiconcorronno, altra.– verso la propaganda di una stampa cor– rotta dalle generose sovvenzioni delle in– dustrie viventi sulla guerra, a creare un'atmosfera d'inquietudine, di diffidenza e di odio, che, mentre preannuncia riven– dicazioni e gloria, prepara nuove catastro– fi. I popoli son i prolagonisli passivi, non attivi di una realtà maturata all'infuori di Jo;o, contro di loro. Le democrazie par– Lono \'.faoppoSle concezioni do!lrinarie e Lenddno a mele opposte : esse vogllono "All'iniquo confino" La Ga:.;;ella.del Popolo, del i O luglici, ha una lunga c~onaca ~el vi~~io del segreta– rio del partito fascista a J?rnme : (< S. K '!'urati tocca la riva e scende. Si trovano sulla banchina tulle le autorilà. civili militari e politiche' della città. e della' provinc_ia, con _a capo il_ Pr_efcll~ comm, Vivono. Brevi presenlaz10111;poi S. E. '!'urati monta in mncchina e si dirige verso il ponlc che unisco Fiume a Sussak; si ferma davnnLi al ponte e guarda verso la Jugoslavia : è un attimo. Egli osserva l'iniquo confine. _ Chi sa che cosa ha pensato 10 quel mo– mento ? " til~o~a~lf~ cf:;;a~~e~ f~tf;t~r\ 0 s~fttf~~: legrammi al « duce '.' e uno af!che a d'An– nuniio, ha pronunzialo un discorso. La– sciamo la parola alla Ga:.:.eUa del Popolo: ,c Tndescrivihile entusiasmo egli ha su– scitalo quando ha dello : u L'~ra non. è lieta per nessun popolo : è ora d1 trav~gl10 ~~~~~;~ic~-01~~ sop~-~r~~::ticd~e cd~jra,~~n~o~ For.::eva profilandosi l'alleanza di qualche popolo che lcmc una sola. cosa : di donr un giorno rifare i conti con que?la. giova~e Italia ... Ebbene, scelga ognuno 11suo ami– co e scelga ognuno la sua strada. Si !nles– sano pure fraternilà, alleanz.c od accol'di da Occidente ad Oriente, da Nord a Sud. Tutto queslo ci lascia sereni ll• ~!;~, -;qt~~ci ~~e ~~1fzl~a 1 tili 0 li:ctfnfedi funzionari fecero sgombrare 11leatro I Ecco a qual punlo è arrivato il fasci- smo in Italia. . . . . I governi borbonici e quelli_absbuq~ici! quando volevano evit.aro le d11nostraz10ni faLle in lealro a Javori o aulori e allori liberali non arnvano -mai immaginato di poler 3rrivare all'inaudila bestialilà fa– scista. alla vergognosa abiezione di un re– gime ·come quello littorio. La c~agna Imbrogli a l'ente per lacinematografia Il rasci6mo, come si sa, ave,·a ,·into anche J,, battaglia dei cinem3.lograro : aveva c06tl- ~~~1~el~~Joent\Si~•i eav~~~ter~izi~n;~r 0 1_! 1 ~~\~?; c3mice nere con un gr3nde appetito. La ~~~fei:1~1.,lè \1i1~t!pg~I~ i~b~~~~~[~e al~~e se~~~ dolo. Due funzionari dell'ente tasolsta {dipen– dente dal ministero della Economia) sono stai! arrestati. Il sollosegretario di Stato Bis! ò stato costretlo a dare le rllmlssionl. La gerarchia impone queste dìtrcrenzc... :'ra i m,:.::zi lmbrogJl.:,_i per mangiare vi è uno scandaloso atrar.: di acquisto di ter- ~iicfiar:: 0 fi~1~!i 0 tÉnt~ 61 ctef1!~:,zz~ai;i~~z: 0 ~Ì~~~ matograflca. Sem-preavanti I baldi ladruncoli 1 ,'~ ~ ~;,2 ~~

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