la Libertà - anno III - n. 20 - 19 maggio 1929

I ANNO 3 - N° 20 « ll papa e il cc duce )) fan. no a chi grida più forte che non è stato messo nel sac~o. )) L'<EUVRE, Ma nel :Sacco è ìl popolo italiano. • I Un Numero : 0.40 cc ... queste proprietà ( della Chiesa) venivano lasciale da pietose persone o anche da in• àividui che avevano bisogno di farsi perdonare i loro de• litti e le loro ruberie. » MUSSOLINI (discorso), GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA Verissimo! SOSTENITORE "(LA IJBERTE) DIREZIONÉ E AMMINISTRAZIONE ORDIIIARIO ~ Per un 111110 •••••• •• ••. •. ••. • 20 lr. 50 lr. PARIGI 19 MAGGIO 192-9 103, Faubourg Saint-Denis• PARIS (I 0°) • Telefono : 'Prollence 96-98 ABBONAMENTI Per s.ei mesi ••••.•. ••• •.••••• 10 fr. 25 fr. ESTERO : IL DOPPIO IL GIORNALE SI PUBBLICA LA DOMENICA Cé>M;E I L.ADRI DI PISA LA POLEMlCA FASCJS:TA-PAPISTA SOPRA I PATTI DEL LATERANO ·un discorsissimo del " duce••, risposta una froda.i.<> del Papa è il su chi ha imbroglialo l'altro popolo italiano l.VIa. lo spogliato e Nel sacco dell'omicida ze che s~ dicevanò ca'ttolich~, che !?rano, in massima parte, capitanate da sacerdoii in ~~f_ .te 1..a!:ar,:.~chft.non. furono mai scon~ ressq.ti "· { •• , ; Il Concoriùito tra Jo Stato fascista e il Vaticano sta per diventare il sacco dello omicida,- dove la belva e l'uomo si dov-0va– :no - tremendo suppliziQ - straziare a vicenda? E' ,forse prematuro <ii ·affermarlo..-Ma 1 liegrii non mancano. Già sono sfrenrule le polemiche clerico-fascisle. Nella famiglia, a ohi tocc.a di comandare? - Allo Stato, urla il fascista. AWJiamopagalo 2 mihardi per questo. Abbiamo instauralo la reli– gione e il PQfe.re.t~mp'lrale nel P~pa non 'P).lraltro se non perc'hè servano allo Slalo, alla nazione. - Àlla Chiesa, risponde il 'lratica nisla. •Lo Slato è un paI1licolare. La ()siesa. .è.un universale. Per questo si chia– ma ca ttolico . Abbiamo assolto il fascismo dai suÒj deiiLli non già perchè portasse il popolo clerico-nazionalizzato a commetter– ne degH a!Lri più gravi, ma perchè diven– tasse il braccio secolare della Chiesa nella sua opera universale di propaganda e di conquista religiosa. Queste polemiche italiane hanno in .Francia Tibadila la prima impressione dei eallolici, netlamenle sfavorevole agli ac– cordi lateranensi. - Stavamo raccogliendo - dicono co– storo - nuovi fondi per l'obolo di San Pietro, e il Papa si fa liquidare una inden– nità dall'Ilalia di due miliardi di franchi t In Francia si teme )'ila'lianità, che, in questo caso, è Ja fascistizzazione del Pa– pat,o. • Il Papato, per svenlai:e questo timore, è costretto a dare dei pegni che tal pericolo non sarà mai. P.erciò dai suoi giornali fa proclamare 'la noia della universaHlà della Chiesa e della sua neulrali•tà di fronie alla politica di tulti. Co{J po ·mancino, ma lirato bene I Aver ~'Uberato » il papa iii Doti Min,oni ~ un ·s-ervizio che obbliga il Papa, se nòn ç un ingrato. Provi iL Papa a dire ora che ne avrebbe fatto a meµo. Se_è stato pagato {due miliardi) per accontentarsi I Il dlscorslsslmo e I' 11 Osservatore R mano " conda.,, da... Mussolini !), ,il Papato dovrà pensare a rigar diritto, riconoscendo }'al– tezza !' della missione del fascismo nella Italia e nel mondo.» E nel mondo, capile? ·Un po' pacchiani, questi fascisti; deputati. Nella loro infantile brutalilà, avendo, essi, credono, pagato (due miliardi), non si fan– no riguardi a imporsi per comandare. Ma Mentre tutti i giornali fascisti pubblica– non si può dubitare che i contraenti san- no integralmente e con i più calorosi elogi ti·ss1·m1· che hanno trattalo con loro, pàs- il. lunghissimo spro!Q~uio mussoliniano sulla Conciliazione dell Ilalta monarchica sando sul corpo del disperso parUlo popo- e fascista· colla Sanla Sede, l'Osservatore lare e sputando sulle ceneri del sanlo prele Romano si limita.,-. segnalare l'avvei,imell– assassinalo, don ~iinzoni, non hanno che to in poche linee nella sua rubrica « ì'ìoti– quello che si sono cercato. zie italiane», aggiungendo ..soloun brevis- Nel sacco dell'omicida sono sempre due Simo e secco commento : « A questo di- ì condanna,t,i al supp)izio. sccirsci, essenzialmente politico e sov~nte polemico, noi non aggiungeremo quei dei . Ecco " l'.1 ?oesio~e ~orale e politica, ~o- commenti che su11iolti p1mti non potrebbe~ c!ale e_ rehg~osa" 1-lahanache un ~ltro m- ro c01icorda1·e. Noi dobbiamo però rilevare s1gne imbecille, un certo De :.\farsico, en- I con una viva soddisfazione le nobili parole tralo buon ultimo all'arringo della discus- con le..quali il capo dello Stato ha ricor– sione degli accordi tra l'Ila.Ha.e il Vaticano dalo i ~en~imenli paterni e di grande sa~– alla cosidella Camera, intravvede per ef- gezza d1 Pio XI. Esse _sonoslaie s~lulal~ aa fetlo di quegli accordi, e che egli contrap- una grande, aC(?l~az1on~. !}maggiod~ll a.~– ipone a quella « razionalizzazione del pote- s~mbl_eaali altissima m1ss10nedel Vicauo • 1 • di Cristo ed alla sua sacra persona. » re,_che è il P?Sl?lalo ~ .) democ~atico, pc~ Secondo· il corrispondente da Roma del cui 'P~Ò ben d1~s1_ che_ I ~uropa d ollr~ Alpi Figaro - foglio notoriamente filo-fascista non vive che d1 11lus10n1 nella propria de- - òalle impressioni raccolle negli· am– mocrazia." iJJientireligiosi sembra da uno dei princi- 81,afresco - l'imbecille fascista-papista I pali punti del discorso del' Duce, sui quali • ____ ....,._____ , vertono le riserve che l'Osservatoi·e Ro– Ildlscorslsslmo e n papa Nel discorsissimo :\iussolini s'è applicaLo a fare risallare una sua. analogia con Na– ~oleoile I ·che ha trattalo in quel cerlo modo il papa Pio VII, costringemlolo ad un Concoi·dato, nel dichiarato intento di assoggettare alla sua politica. una forza spiri! uale che comanda a tanli milioni di cailolici. Come la pigliaMussolini E... poì ha parlato lu'i, 'il Duce I Caspila. Tre...ore di discorso. Discorso di una mala fede polemica, assolutamente rara. Respin~ to il concetto che in Italia ci siano due so– vranità, cioè lo Stato libero 1:' la Chiesa li– bera. Mussolini ha urlato alla cosidetta Camera che in Italia chi comanda alla Chiesa è lo SJato, perchè la Chiesa è sog– getta alle le{Jgi deUo Stato 'e dellq stesso Concordato. Se le parole grosse e le vanterie potes– sero cacciare via i fatti, Mussolini potreb– be. avere ragione nel sito dispei·ato tenta– tivo di umiliare la chiesa per far vedere che Ìl vit.tOJ·ioso è lui, che è lui che co- 1naru.laalla Chie.sa.Invece le parole grosse e (e vanterie non most>·ano che il dispetto di essere stato sor1»-esoin flagrante abdir– cazione iri. pieno tradimento dei dfritti del– lo Stato. Versare questi aue milia1·di al Papa è taglia di ti·ibutario, indennità di guerra che paga il vinto, lo Stato italiano. Riconoscere il dfrilto CJJ.nonico, sostUufr– lo al diritto civile, in tema di mati·imonio, in tema di prop1·ietà ecclesiastica, è met– tere le. leggi della Chiesa rn quelle dello Stato; è mutilare la sov1·anità dello S{ato. Riconoscei·e I/immunità fiscale, l'esen– zione del sei'Vizio militare dei preti, è oc– cog].ierc che ci siano dei cit tadini che di– pendono dalla Chiesa e non dal.lo Stato. Ave1·e abbandonato l'exeq uatur dei ,ve– scovi, sostituendolo con delle intese ami– ch_evoli private, è tutto il i·ovescio de(la povranilà dello Stato sulla Chiesa. A,.vere dovuto abbassare i dive1·si culti dei' cittadini dello Stato davanti al culto cattolico è ave1·e animesso la sowanità 1·eligio11enfficiale, e questa è la i·eligione ca(tolica, il capo di questa i·eligione è il vero capo dello Stato. L'lTALIA SOTTO LEPANTOFOLE DEPAPA-!E ESOTTO ILLITTOJUO "La più compiuta felicità'' La spina nelfianco Decisamenle il fascismo senle una spi– na.nel fianco. La situazione economica non va. Due deputati, il Bianchini ed il Gray, arnesi della ilnanza, nella puerile discus– sione sull'indirizzo di risposta al discorso della Corona, se ne fecero timidi inter– preti. In loro soccorso è venuto l'ex mini– stro fascista delle finanze, l'on. De Stefani, in un articolo del Corriere della Se1·a. Lo sbilancio lra le imporlàzioni e )e esporta– zioni è in un crescendo indomabile, spa– ventoso. Quale ne sia la ragione non metl e conlo di dire. La rivalorizzazione della lira per scopi di mero prestigio ha dato un colp6 mortale alle nostre- industrie di e– sportazione. Essa non ha avuto, contraria– mente alle attese, nessuna efficacia a far diminuire i prezzi dei consumi. Allora la vita è diventata. tremendamente cara in Italia. Per elf.eLlodi questo rincaro e per la, disoccuipazione operaia, lutti i redditi nazionale, con fim_esclusivi di polizia, ai spionaggio, di provocazione. Quesla mili– -zia nazionale ba già figlialo sette od otto altre :polizie per sorvegliare la genie in ferrovia, alla posla, nella foresta, nei por– li,. all'università, ai confini, ecc., ecc ? :Non basta. Il fascismo si è pres_ola nriga di sor– vegliare uno per uno i dieci mUiJJnidi ita– ·liani C'hesono all'eslero. Gbe cosa deve co– slare un tale servizio ? Esso mira ad acca– parrarsi dei seguaci, comprando le anime, con dei servizi interessati di assist,enza par-. tigiana, che non sono di breve spesa. Es-. so vuole che Lutti i suoi avversari si sen– tano a·ssoggeltati al regime. Attraverso una fitta filla rele di agenti-spioni, che man– giano a quaitro palmenti, e, spesso, solle◄ citati, lanlo per far vedere che non man– giano il pane a tradimento, inventano qual– ch-e comploU,e, organizzano qualche im– presa di '!)rovocazione ... Eppoi c'è la stam– pa estera che domanda molla biada per '!)ulbblicare i fervorini .in onore del D.uce ~ dell'llalia fascista. Con altre intenzioni, ben inleso ; con altra naiura anche, se cosl si vuole: ma per ciò che è risultato finon– ziario,un'analogia si pone tra i dispendi dello Slafo fascista all'estero e quelli del– la Terza Internazionale di ~fosca, la quale iprofonde somme enormi per aiutare dap– perlullo il parlilo comunista. ì\!a il Papa non riesce a disarmare le qif,f}g~_nze, anche gonfiando questa nota, ,__._,,__.,"!f!t!Qaj,-.. hm· •. ~,Jn..t':JrO.l'P J,.1M,~S.Li._ .~ .,.. @1<n.1e~1 qqe!ftQ furore, è stata una bnjj isa,.altrimenti incomprehsibile, te– nereiza pe'r la Jib~rtà di• coscienza degli acalloliei che si è espressa in certi gior– nali fascisti : al sospensione della discus– sione della legge sui culli perm!)ssi dallo Stato, anch'essa non si spiega che come un mezzo di pressione da adoperarsi in pro– sieguo secondo la piega che pr-enderà la polemica : statizzazione della Chiesa o cal– iolicizzazione dello Stato ? Anche Mussolini, ·nell'idea di mostrarsi napoleonicamente vincito1 1 e del Papa, men– tre, in realtà, gÙ ha oonsegna,to, come un' li:adi"°tll, ~metà. d,iL.ter-rilorio. de'l-i'a- -oapi""' lal11del regno .e gli ha pag11touna taglia di guerrn di due miliardi, ha contato •in lun– go e in largo la storia della. soppressione dei bov.scont calloliei, rivendicando allo Slato 11 nrohopolio dell'educazione della gioventù. mano s'aStiene di fo rmula·re , e quello in cui Mussolini afferma eh.e.la religione cat.– holica deve la sua uni versalità al fatA.oche essa è emigrala. dalla Palestina a 'Roma, senza di che essa si sarebbe pro):)abilinenle estinta senza lasciare maggiori· traéci_e di lanle altre selle ebraiche. Infatii pochi giorni or sono l'oPgano della Santa Sede aveva vjvamente reagitG·contro un !l,l'LicoJo pul}b1icato ndla rivista. Politica dall'aèca– demico Coppola che sosteneva una tesi a– naloga nella quale la Chiesa vede giusta– mente .e necesai;iamenle una, nega zione_ dellà, sua origine divina. Mussolini, p.er fare de_L facile «romanismo"• ha rac colto e st -è:--i'mplldi onito- d eli'ideit del C~ola senza accor~ersi c.he r1m~lieva. e faoova sua una lesi mo !Loete rodossa. Egli è ·cosl male ferralo in, materia religiosa!, M1,ssolini si ar1·abbia. I pi·eti ael Vati– cano hann_o avnto forse poca disci·eziowJ a vantai·e il loi·o rnccesso reale. Jfa essi dovevano ,a loro volta spiegare quanto 1·ic– co çra il prezzo pc,· ciii avevano venduto, al fa~cismo la,lo1·0 protezione morale, pas– ,SfXndosopi·a. ai suoi delitti, alle, sue vio– i,erize' anche contro i preti, assassinati co– -me,aon Min:oni. E come il prezzo è real- mençe enòi'1ne, in dena1·0, in autorità, in sovr~ità, così, se nessuna mo1:akC' li può a.ssolv1p•edall'onta della conciliazione con il dblitto, possono almeno cinicamente di– re che questo ha lm·o fruttato bene... Jfus– solini, no. Jfussolini deve stare contento del diploma di mo1·alità i·ilasciatogli della conseguente_protezione o garanzia morale che i( Vaticano gli ha ela,-yi ta. tlf a con ciò stesso ha 'fi1'mato lii sua subo,-dinazionc e la subordinazione dello Stato alla Ch iesa. e tutti i salari sono ridotti a tale da non consentire più un efficace risparmio. La Banca si gratta il capo. Il risparmio sva– nisce ; i depositi si assottigliano. Dove tro– vare capitale per sovvenir-e lo industrie ? La Banca d'Italia ha portalo il lasso di sconto al 7 per cento. E' prdba,bile anche che molti patrioti fascisti, intuendo la gra– v,ità della situazione la aggravano ancora mandando all'l)Slero le loro disponibilità. L'emigrazione, ehe ai tempi del liberalismo mandava mezzo miliardo di lire valulale a coprire metà della differenza tra )e im– portazioni e le esportazioni, non manda ,più niente ... o quasi. Si capisce. Mussolini ha credulo di l'!)Ciderele file della emigra– zione, impedendo all'emigrazione antifa– scis ta di tor nare in Italia, come a questa che asp8l.ta, in Italia, impedisce di rag– giu ngere all 'est.ero i suoi pare nti. Allora guelli d1e ~on_Q all 'estci:CL.SL s ano.. fissati. nella idea che i! !or e destino è d i restarvi per sempre. Quindi non mandano più de– naro in Italia e lo conservano presso di sè- Non mandano ipiù i1 loro denaro in Hà– lia anche perchè nòn vogliono sostenere coi loro ri~p'armi un G-overnodi selvaggia persecuzione dei propri fratelli rimasti in patria. Il movimento turistico il quàlò - sempre negli anni iprefascisti - procurava l'altra metà delle risorse necessarie per compensare la differenza tr~ la importa– zione e l'esportazione, si è anche esso no– tevolmente ridollo. Gli st.ranieri temono le molestie di un reg"ime, dove ànche urr fo– restiero che si• lasci scappare una paMla imprudente, un giudizio avventalo sulla situazione è passibile dei ipeg~iori guai. La concorrenza degli albergatori slt·anieri fa il reslo. rt truce nazionalismo del liliorio lavorà meravigliosamente a fare gli in– teressi... dell'estero. Le bestiali •imperti– nenze della stampa fascista a tutti gli stra– nieri mettono il colmo alla misura. Insom– ma l'industria del forestiero non bu,Ua più. Insomma, sono lappate tuLte le vie 1Jer cui il danaro polr()bbe andare dall'e– stero in Ilalia, a temperare il dislivello tra ciò che dobbiamo comperare e pagare all'estero e quello che l'estero compera e 1)aga a noi. To 9 licle tutti questi ·voraci dispendii ii quelh per mantenere le prigioni pi-ene e le isole della depoi:tazione ospitate di giova– ni ribelli, ecc., il fascismo si strapperebbe la spina dal fianco ; ma non sarebbe più lui, non sopravviverebbe due volle venti– quattro ore ... E allora ? Allora, nessuna ri– duzione del)a fiscalità perchè non si posso– no ridurre le spese ; eppure, quando l'ac– qua sarà proprio alla gola, si ridurranno le spese civili, non partigiane ; le scuole, i lavori pubhlilci, le bonifiche lanlo van- tate, le assicurazioni opera,ie, eco. " E _guai a_chi~JdJ.uai~~ ri!'z,ònémsmt~~– _tro l'evidenza, dìchiar~re che soUo il ·re- gime fasoisla, l'llalia gode della:"Più per- Due giorni di discussione alla Camera, cosidella, dei depuLati, non ha servito che a mostrare l'imbarazzo incombente sulla assemblea, e la sua assoluta inetliLudine ad a:ffronlare un problema. Un ex· sollosegre.tario alle Colonie, certo Roberto Cantalupo, tracciando una ridico– la sLoria ad usum fascista; degli ultimi papj, ha cercato di conciliare la ·capra ed i cavoli. Coi patti del Valicàno, egli disse, si è rafforzata· "il ·p'otere délla. nazione, e con la Conciliazione "la Òhiesa sancisce, nella·sua missione universale, la missione dell'Italia fascista ». Due stupid/là,. Primo : come si r!\ffor– za la potenza di µ.na.naz'ione quando .se ne rompe l'unità, e nel .cQoredella sua capi– tale, si inserisce un altro 'Sfato temporale, la Città Vat,icana, eh~ ha vedute Lulle sue particol!tri ~- deve tendere a. favorire t,itti gli Slali dove sono caitlolic.i? Secondo : co– ;me la Chiesa potrebbe !' sancire » nella sua missione generale, la missione dell'Ilalia ;fascista, quando la contrasta in pieno, per esempio, spingendo i catlo)ici francesi a :riconoscere la repubblica e scomunicando i fascisti monarchici dell' Action Fran– caise? Il Papa cbe già aveva fatto sopprimere dall'Ossei·vatore Romano il discorso del du– ae, sostituendolo con una breve secca nota di riserva ,in cui non piglia atto che delle riverenze fatte al Pontefice, gli ha ora ri– sposto ex cat/ed,·a con un discorso, in cui contesta allo Stato il monopolio della edu– cazione. Questa a'Ppartiene prima alla fa– miglia, che prees1slev.a a(la. società, e poi alla Chiesa, che ha la cusLodia delal mo– rale. E i due compari sono arrivati al punfo ... di prima, in punto di coscienza.e di .dottri~ na. Non si intendono e non si posono in– lende.l'e- Fuor che in un punto dove sono solidali come i ladri di Pisa, contro il popolo ila– liano spoglia~o e incalena:to, noi ooI'po o nell'anima .. Gentilezze tra soci Ti·a atte giornali toi·inesi, la Stampa e il :\lomento, en(i•ambi fa.scisti, il secondo anche clericale, si discute dell'eterno te– ma : fascistizzare la Chiesa o clericalizza– re lo Stato? La Stampa è pe,: la pl'ima tesi il Momenlo pc1· la seconda. Ad un cer(o momento lo Stampa caccia in viso al suo contraddito1·e i meriti dello Stato fascista verso la religione e il Papt:L. E seno serio gli vanta il merito dello Sta– to fascista di avere liberato il Papa... del suo, partito popolare. Esattamente, sc1·ive il giornali! fascista, .« il pensiel'O civile (del fascismo) fia avu(o la forza e il coraggio di abbatt,er.e i nemici della Chiesa spaz– zando via fi•a l'alt1·0, nell'opei'.a immane di restaurazione che si assu11se,delle {or- Esempi di f acée di bronzo :Roberto, il grande. Farinaccio. ha par– lato ... agli ex co.mbatteirti di Cremona. Vecchio cx fante esulta! L'imboscato ai guerra ti dà 'lezioni di coraggio : « Noi (p-ideremo scmpi·e Viva la guerra ! » E come si fa a non gridare Viva la guer– ra quando ci si chiama Roberto Farinaccio, imboscato eterno ?" • Arnaldo, 'il fratello del ff'atel, ha parla'to al sindacato dei « giorn11Wti » fascisti. Se il Fa,:inaccio parla agli ex combattenti Arnaldo può parlare (li « giornalisti'». E il fii·matario degli articoli dfrctforiali del Popolo d'Ilalia ha detto : « Ness1m giorna– lismo è più libero e più indipend,mte. 'de.l giornalismo fascista. n Ezio - dice lui Garibaldi - 7ia parlalo alla «Camera». fascista del Risorgimento. Se il Farinaccio parla ogl-i ex com.battenti, .'1rnaldo ai' «giornalisti»,. Ezio La110Ua può p,frlm·e del Risorgi1711;nto. • E q1iesto cc1ù:io che nel 1924 domandava 120' mila lire all'anno di stipendio per passare al~ l'qpposizione, ha (/etto, chef_ monta la guardia,· . Alla cassa. IL « dcp1itato » Belloni ha. parlato a 'Gi– névra. Si:..il Farinaccio parla agli ex com– battenti, An1alda ai «giornalisti» e E;;io Lapolla del Ri.so,.gimento, Belloni può pai·– lai·e di scienze economiche. E ha detto : « Come rappresentante ai un paese chç_ha posto a basç_della sua 01·– {Janizzazionc uno Stato forte mi· si '!)ermel– ta di esprimere la mia fede nell'iniziativa individuale li•bera e responsabile». Dell'individuo libero che il [ ascismo ha soppresso. Il suo discorso di tre ore non è che u.na sleiillà di più, di una mala fede pole mica unìèa. L'a1,to1·ità dello Stato sulla Chiesa non solo non esiste in Italia come preten– de Mussolini; esiste invece l'auUJrità della Bhi~sa sullo Stato fascista. • Il pastorale si in/7-eccia e domina il Lit- . 'torio. • Servizi tra amici 11fent>·e I fascisti badano a 'dire ai popa– li?ti: « .~i abbiamo dato tulio quello che ci avete domandat6, (me;;a Roma, due mi– liarlii, it diritto canonico sostituito al ci– ?)ilç, ccc.), resta ben inteso però • che voi dov,ctc sqi'Vire l'Italia fascista nella sua fnissione mondiale li. imp~riale : noi sia– ino e vogliamo essere « i primogeniti della Chiesa», il capo dei papalini ha malldato in Francia con l'occasione dell.e feste d( (riovcpma d'Arco 1w cal'dinale • lqgato ap- 1-'~st~per assicitrare che· la Francia è essa la figlia primogenita della Chiesa e per soluìàrc nel P1·esidente della Repubblica un amico benamato del Vaticano. Le feste di Giovanna d'Arco ha detto il cai·dina/.e legato a nome dc~Papa « sono il pegno che la Francia -contilmerà la sua missione e reste>·àalla tq_stadella civiltà per tutto ciò che è buono, pe1· t1itto ciò che è_·gene– Poso u. E Mussolini, allo1•a, 1•es·te1·à alla testa di tutto· il contrario? • Oli I gli amici I Quel povero Cantalupo - uri lupo che canta non può che emettere dehe note 'Stonale - si è tirala una tremenda zap– pala sui piedi, e, di riflesso, su quelli del Papa,.osservando che il PaipaB.enedello XV, non avrebbe poluto çluranle )a. guerra os~ servare la sua. neutrà,lilà tra. i -belligeranii s-e noq ~ della cessaziò~~el. pol,_ere.,.lem– poralEl·«ri,Jefthèf)a Santa ~de - egli disse ~ libera dalle cure del governo terrenQ ebbe maggiore possibilità di assurgere al-; la visione ben piCl alla di Lutto il mondo catlolico ». Oueste galere antiche __ ,_ ~'i tienti ! Tutti gli italiani sono al r-emo Già l E allora la chiara conseguenza: 11 j)he col ristabilito potere temporale il Pa– pa non avrebbe più quella provvidenziale indipendE)nza.E' ben quello che dicono gli stessi cattolici che sono rimasti male per la sorpresa, degli accordi del Laterano. Ed essi pensano. che i\ fascismo abbia appunto rislabililo un'ombra di stato terreno pon– tificio, per tenerlo in pugno e dirigerlo a sua posta : ciò che sareHbe la morte del pres~igio della Chiesa. iLa Chiesa non può cbe rivoltarsi contro tale -prospelliva, e nej sacco dell'omicida comincia a dimenarsi per morderlo, e far vedere che vuole conservare la sua indi– pendenza. non oono pochi pur tra i preli stessi che tra di loro tristemente mormorano : - il Papa ci ha venduti per la tradizionale cu– pidigia e·davarizia vaticana, che Dante rap– presentava nella famosa ~'lupa». « carca di tulle le voglie ». E non ·saranno poche nello stesso Vati– cano che faranno le boccacce, come se la senaipe montasse loro al naso, apprenden– do che il ragionamento di un altro depu– talo (o quasi, un cerlo Fani, il quale 'a un bel circa ha detto alla Camera : Con questa « quasi seconda investitura » che gli è ve– nula dal fascismo (la. prima è venula alla Ghìesa da Domeneddio, questa « quasi se- o ecagmobianco Stupile dunque che non si !'isparmi più in Italia, e per le medesime ragioni che in Italia non si risparmia più, che si riassu– mono nella tirannia, venqano meno anche i capitali dalle altTe fonti. . pavanli que?to baratro, l'econornia po– ) 1t1ca del fascismo non sa suggerire che un accrescimento del)e cause del male lo incremento, cioè, -della ingerenza dello Sta– to, diciamo pure, della lil'annide dello Sta– to ! Si vuole che lo Slalo prenda più di– rettamenie l'iniziativa della direzione dei ca.pilali superstiti ; comandi a· quali indu– strie debbon~...,essi andare a preferenza-. Ma la Banca e l'uidustria da quesLo oreccl1io non ci sentono. Banca e Industria vantano la loro assoluta e specifica competenza-nel– lo scegliere le azi~nde da capitalizzar~ le produzioni da favorii;e., .Ii)allrut'lo,ioìppr.(e– sta.. il. s~crosanto -pfinc'ipio sc'olpi'lo nella famos1ss1ma Ca11tadel Lavoro, che le ini– ziative della produzione spettano al Gapi– tale. Il fascista ~x ministro delle Finanze, on. De Stefani, all'epoca _prefascisla,'gu'an– do, come professore, si permelleva di a– vere un'opinione e di esprimerla, era di tendenze di assoluto liberismo capilalisti– c_oe tuonava contro ogni « demagogia » di interventi statali diretti a disciplinare al– meno Ja prestazione del lavoro, medianto la legislazione sociale. Eppoi nessuno più di lor signori, che hanno volulo e pagato il fascismo distruttore selvaggio dei sin– dacati liberi per essere « più padroni nella loro fabbrica », sa che bestia è il fascismo ,quando si mette a fare dell'economia poli– tica, che macchina di dilapidazione, di cor– ruzione e di rapina. Ah ! no - essi pen– sano - più il capitale diventa raro e più lontano dalla sua gestione deve tenersi il fascismo.• Lungi fiq dat becco, l'erba! Che fare, dunque, per strapparsi dal flanco la spina della carestia del captlale ? Una cosa si potrebbe fare, subito, di effi– cacia radicale e immediat1:1.Ridurre la fi– scalilà delle imposte. Quanto salvato dalle unghie del fisco, tanto potrebbe diventare risparmio, deposito nelle banche, capitale circolante e capitale flssalo in buoni im– pianti. .. .lia ohi ardisce suggerire una cosa cosl sempli~e? Tanto varrebbe voltarsi contro il fascismo. Il fascismo ha le sue necessità. Il fascismo è uno stato caro, tre– mendamente caro, pe1· doflnizione. Ai di– spendi che hanno tutti gli Sta-ti al tempo nostro - per i grossi debiti pubblici, per le enormi spese militari, per un funziona– rismo che ò un altro militarismo, il mili– tarismo civile - il fascismo aggiunge in ipro~rio i dispendi favolosi che derivano dal! essere una spaventevole, una sospet– tosa tirannia. Esso deve tenersi accanto all'esercito normale ed alla flotta, che han– no lutti gli SLaLi,una milizia volontaria. • fetta « felicità spirituale», come ha avut.o l'infame sfacciataggine di scrivere nella sua relazione, la Corpmis~ione parlamen– tare per l'indirizzo di ;risposta al discorso della Corona. Abbiamo dello che il fascismo ha una spina. nel fianco, la crisi economica. Ml– biamo erralo. Ne ha due di spine. La crisi economica è la prima; l'altra è quella pro– pria di tutti cotesti regjmi di terrore e di dispotismo - l'adulazione. L'adulazione che è l'altra faccia della soppressione di ogni opposiziomi ,di ogni critica; l'adula– zione, di cui Cicerone nei suoi De Officis, diceva che ha disfatto più Slali che le ar- m_i J:Iel nemico. • A piedi· e senza scarpe Un gioniale fascista cerca <li rasserenare i suoi lettori commentando le notizie del– le_ oscillazioni· ~lla /ira, e dei titoli che pot-1:eb~e1·0 « crear" ticrbanienti e preoccn– pazioni ». « Le oscilla:;ioni aella valu·ta non posso– no essere oggetto di preoccupazione. Se i dirigenti dell'Jstit1ito di emissione devono attentamente seg1iir!e pe1· govemare ap– punta il tasso 'di sconto e la, drcola:ione, la massa dei ci(tadini non deve affatto pqn: sare, pc1·chè sarebbe insieme un danno ed un errore, aU'eve11tualità che le oscilla– zion'i dei cambi debbano· stabili::zal'si fino a dar luqgo ad un vero e pro'!)1'iò muta– mento in i·ilievo. Tali infondatissimi pro– spettive vanno, pertanto, rapidamente a1,– ramen te controbbatt1itc da un netto richia– mo non solo alla temporaneità delle oscil– lazioni dei• ca11ibi: ma, anche aJ,/ancss1m11. necessità di modificai·e il tasso aui·eo del– la lfra, poichè i mezzi ordinari ba.stano al govei·no della moneta. » ""'--e il _g{qrnalc ripro'd.uce . .u;n. pez;;p della ,Agenzià Econbmica. ~ finanziarta. la quale dà un quacil'o del benessere e della « com– piuta felicità» dell'Italia sotto il littorio: « Il prablema economico dell'ltalià non è quello del valore della lfra : è la neces– sità di ridurre, per qualche anno; gli ec– cessi delle impoi·tazioni, in attesa che il grandioso programma della maggio,-e p1·0- d1izione agricola italiana_ fiia i suoi frutti. E suU'eccesso della importazione possono infl1tii'e soltanto tutti i cittadini limitando i; COl!Sltmo. « C(!1•to, l'ideale sai·ebbc che anche in Italia fosse possibile una politica econo– mica all'americana, dove il i·isparmio è tl'a.scurato e si incitano tutti a spendere non_solo q1iello che si è g1wdagnato ieri ecl oggi, ma anche quello che· si guadag_nerà domani. Ma ·l'>imei·ieà è ricca di ogni ben di dio e può essere para(Jonata ad mi cam– po dove il proprietario lavol'a due m·c ol giorno e. ne ricava tanto da a11da1·e in mc-– Jomobile. L'Italia, invece, in 71ai·agone è un campo dove bisogna lavorare indefessa– mente dodici ore al gio1·110 e, per O\"a,con– tentai·si di andare a piedi, e q1ialche volta anche senza scai·pc pe1·fare economia. » -::- * * 7l deficit della bilancia commerciale nrl mqsc di gq_nnaioscor_soè di 818 milio:ii lli lire. I viaggiatori italiani e1·ano 127.308/191 nel. 1922. Sono oggi - compresi i viaggi ordinati dal govemo fascista di diecine di n~igliaia di « 1·1t1·ali », « 'scai·poni », « ba– lilla » e milizie vai'ie - 119.860.215. Nelle {fallerie e musei italiani nel 1922 entravano 1.832.396 visilato1·i. Nel 1925 ne entmrono 982.185. _ Il debito d~i co?mmi di paesi siiperiori ai 100.000 abitanti è passato da 3 miliardi a 5 miliardi 481 milioni. L'ordine e « la compiuta felicità» fa– scista 1·egnano dall'Alpe al Lilibeo.

RkJQdWJsaXNoZXIy