la Libertà - anno III - n. 20 - 19 maggio 1929

bi 2 Il baratro Secondo un'inchiesta della Gonfedera– idone degli enLi autarchici i novemila co– muni del negno per eseguire tosLo le ope- 1·0 necessarie (acquedo!Jti, strade, cimiteri, fognature, lavatoi, ecc,) hanno bisogno di li miliai·d i ç 630 milioni di lfre. Riducendo questa cifra alle spese rico– nosciute indil~ionabili, si traUa di un fabbisogno di due miliai·di .a mezzo circa. Il carico annuo soltanto per gli ammor– lamcnLi ~ gli interessi (7 %) sarebbe cli i70 m,ilioni ! -Comeprovvedervi ? Con tasse ? Impos– sibile, Con nuovi presLiti ? All'interno ? ,l;topislico pensa!'vi. All'esLero, dunque ? T;'n decreto legge clel 28 marzo u. s. Io proibisce, Lo Stato fascista riserva a se stesso il privilegio di ricorrere al.l'estero per far.e presLiti. !Ifa ne1>pure lo. Stato Trova .più a eser– cii.are il suo privilegio. Perchè? Perchè sollanlo verso gli StaLi Uniti la bilancia commerciale segna nel 1928 uno sbilancio 11e1· eccesso di importazioni sulle esporta– zione di 2 miliardi e .\.92 milioni. Il disavanzo generale della bilancia com– merciale è salilo da un anno all'allro da 4 miliai·di 11 7.\3 1nilio11i a 7 mitiai•di e 5H milioni. Una delle cause non indifferenti di que– sLo sbilancio ò appunto che clobbiamo pa– gare all'estero gli ammortizzi e gli intères– si dei èlebiLigià fatti. Quesl i clebili nei quattro anni gloriosa– mente fascisti ~ imperiali si sono distri– lrni!i in questa misura : f 925 2090 milioni 1926 1284 » 1927 2928 » i928 812 )) Jn complesso, i ·debiti che abbiamo ac– ceso all'estero fino al -dicembre 1928 am– montavano a sette milia1'di e_ 118 milioni ài lil'e, I qebili sono Jlericolosi, anche perchè, fra l'altro, arriva che ad un certo punto non ;;i trova più a farne dei nuovi. U Credito si estingue, man mano che le scadenze ;,i fanno più grosse e minacciose. Il pr-of. Federigo Flora che allinea le eifrc che abbiamo riprodott·o per elogiare la serrai.a decretata dal governo alle ri– chiesto di prestiti da parLo dei comuni sul mercato americano, il solo che ha sovrab– hondaza di pecunia, si chiede come )'Eu– ropa estinguerà. il suo debito verso gli Stati Uniti, se quesLi non vogllono accet– tare in pagamento d~gli europei nè merci nè Javoro? E pc1: l'Italia ?.., Lo sLcssoprofessore ossorYa e)ie la cau– sa prima dell'e difJ!colLà.in cui si dibatte ora la Germania e eh.e costrinse la Rcichs~ ùank a elevare il saggio dello sconto (come ha fatLo, aggiungiamo noi, la Banca d'Ha– I ia) deriva d'al fatto ohe da alcuni mesi i capitali esportali superano l'ammonLarc di quelli importaLi. :n pericolo per la stabilità del marco ~ _eglidice - è evidente. E per l'l'tahia? Se mrovf ·prestiti a\l'é– slm'.O. n()J) si trovano più, e, per contrM'io, <lobb'iam-òmandare !uo!'i ogni annQ, sol- 1 anto per g!J,interessi .ogli ammort.izzi dei d~biLi faLti, pare-0ohic -0entinaia di milio-. ni <li •lire, qual'è la prospeLLivadella lira? .Per quello che riguarda soltanto l'in– dustria eleLLricaill!liana, soUo il gravame degli Jnteressl dovuLi per i presi iLiassun- 1 i ver l'intermezzo dello Stato, i! pro. Flo- 1·a. scrive : « Co~siderando i soli prestiti ottenuti fai.ora dale nosl,re socielà elettriche (un miliardo o 985 milioni cli lire) sommando interessi sulle obbligazioni e dividendi sul– lo azioni, sono già fO milioni di dollari, cioè 190 milioni di lire che le nostre im– prese devono rimettere ogni anno agli n– rnerican.L E ciò contro uLili, variabili fra i 550 ed i 600 milioni. Un terzo degli utili elci nostri impianti elettrici è quindi as– soi·bilo dagli americani, i quali, con (Jue– s(.i mutui e partecipazioni, hanno sosLi– luilo in gran parie le ~anch(l nazionali. Il <limno il evidente. » • I/ l[lrof, Flora,· scrivendo in Italia, i:lallc sue tonslata;ioni siaLiSLichenon tira altra conclusione chQ la solita stereotipata lode al governo, cli.e ha proibi-to ai comuni di ~-icorr.ere 'Per ,prestiU all'estero. • 1 lcll ori in Francia ( 1:l ;1nche in I_talia) 11~ tireranno ben altre. .LA SITUAZIONEDELLA LIRA VISTA DALL'ESTERO T,a lo1u·iùie llldttslricllc, che pubblica un J1ollollinoquoiidiano dei cambi, si è occu- 1>at\l, µella Iira, «Là ~irà -· cost ha scritto il quotidiano cconom1co parigino - si mantiene verso franchi 134,05. ì'ioi abbiamo detto reoen– temente ohe le haochc italiane avevano 1ier?eg:u ito u.nrt vo/.itica, di di{ csa della lil'a cd e ciò che ha conse1'vato a questa divisa ima stabilità i·clativa. La questione mone– taria in Ila! ia, non conserva. meno tutta la ~ua allualilà, 11oichèdegli uomini come lo on. De SLefani, come il senatore Bevione e ,J'on. Gino OliYelUconsaorano lunghi arLi– coLi all'argomento della lira. « Questi arl icoli hanno lo scopo di 1•as– sicura1'e il, pubblico che semb1·a assai al– larmato 2JQI.' il 1·ibasso 'l>?'Omm;iato di cci•ti titoli. :\fa quesLi oommcntaLori 1'iconoscono <'Ile la si_tuaziòne monetm·ia dell'llalia 110n è (mco1·1t motto soddisfacente e che la c\ if.lì – denz,i è giustificata in una ceri.a misura. «L'on. De SLefani pretende che il 1·i– $parmio italiano è stato sovente male im– J1iegaLoe che d'altra parte la Ba11ca d'Ita– lia 110n ha fallo tutto ciù e/tè am·cbbc do~ vuto pc1· 1·i<ht1'l'ela circolazione dei bigliet– ti e ades-uare questa circolazione al valore cb(}.è slnlo conferilo' alla lira al momento <lolla stabilizzazione. Il senatore Bevione 'il pur.l>d'av\·iso c!J!)" lr1çil'colaziorlc è h·oppo for'je e. ·che_ eS$O.,pr,ù cond1.11•f•eai_l un de-: JJre;;;:amen(o datl'a 111oncta. Que&L1 uomim .si ·at:cordano ù'a!Lrondo nel credere che lo ,ì.y,uç11irc della moneta non è l!en assicumto. ffnliotnma l'Italia soJirirelibe del malo che l1anmper\·eR5,II o in moli-i altri paesi cbe hanno ,snbito,J1nn. modiflca~fone del sisLc– ma monetario : il ·peso dei debiLi e degli im1)egni sociaJ1, le speso d'orcline amminì– slrativo sono talmente gravi che st è for– zati di man tenere ria 1tna parte mia circo– laziorie che conserva una sorta di attività fi(tizut ·pcl'lnellc11tc di far cnt1·ar·c 1nollc h11poste e di 11wntenci-c a·altm pa1·t-: la mu- 11cfa ad un livello al quale cssayon f,a cco- 11ui11icwnenle tlfrilto. 111quesl.t casi partr– colari. i paesi interessati si ri!J1eUonoalla _,•Yoluzionc favorevole, al m1gltoramenlo della siluazio11ccommerciale cd indu$lria– lc. infine al « rimonlamenlo » d'una cor– ·nµ1çc ... :'\ienli:. /!; Jliù 1n·ecai:io 11ùsneno 1)1.lDLO,» LA LIBERTA 19 MAGGIO 1929 "IN NOME DELLA SANTISSIMATRINITA'" DISCUSSIONI Mdosso alle ultimo autonomie L'assassinio di Don Minzoni Contro u~ ragna nime ò ancora più odiosa clic quella che esercita ~ui corpi. Contrn la trisLo ragna– tela clerico-1'ascista opponga oiascuno le proprie forze. Se LuLLi faranno in Lai sen– so il proprio dovere, i frutti non larde– ranno a manifestarsi. Il segreto dçlla riu– scila è in una parola magica, possonle =– lavoriamo I E' una frenesia. Più il fascismo ahbatLil di liberti\. e più il suo furore si accend\l su que)lo che resta. I comuni che erano ~ì– vcntati la cosa del Governo, che ne nominai i podesl!d, le giunte c tutto quant<?fi~o a-r tli ulLimi Lempi si conservavano 11diritto. ç!i nominarsi i segretari. .. del comune .-1 ili fatto li nominava il podesll<1-che era no,1. mjnaLo dal Governo... >la ciò aveva an"! cora l'aria cli un'autonomia, che dava om~ bra al fascismo. Leggi e decrctl recent~ hanno disposto _cJ:ie .i s~gi:,et~i com~al.~ siauo trasformati m 1_rnp1egat1_ governati".!.\ sot.io il controllo dei prefetti trasl.oca.b111 da un capo all'a!Lro cleJl'ILaliaal buon pia➔ cere della arnministraiione' J).entra!e. Jl be~ sLionc furioso che ò il fascismo non si aY◄ vede neppure che ormai egli non froda più )'autonomia dei comuni, la quale da tanto tempo non esiste più, ma con qucsle, disposizioni dà dei coip.i di coltello all:J autorità. dei signori podestà' da lui nomi– nati. L'arciprete di Argenta, in provincia cli Ferrara, già cappellano militare durante la guerra e decorato cli medaglia d'argento ·al valore, fu assassinalo dai fascisti il 23 agosto 1923, dramma lugubre quanto quel– lo deli'assassinio di MaLLootLi. Ecco la narrazione faLta dal presidente della CorLed'Assiso di Ferrara nell'udienza del 21 luglio 1!J25, che togliamo dal Gio1·- 11ale d•'Itai,ia del 23 luglio stesso. « La·sera del 23 agosto 1923 verso le oril 21 dùe uomini uscivano dalla canonica del– la Chiesa cli S. Nicola di Argenta e veni– Yano verso il centro della città con,·er– sando amichevolmente. Uno di essi YeslìYa l'a•bito talare ed era di alta statura e di complessiono robusta : era questi l'arei– prole don i\Iinzoni od il suo interlocutore Enrico Rondinelli. « Circa le 22 si diTessero Yerso il ricrea– torio ove si dava uno spettacolo cinemnlo– graflco ; allorché furono giunti all'altezza di Via Andrea Costa vennero raggiunti da due individui armati di bastone che piom– barono alle loro spalle. La scena si svolse senza tesLimoni, un colpo di randello cadde sulla testa di don Minzoni che precipitò a terra senza poter articolare un:t sola pa– rola. 11 randello coJpl alla t.esLa anche ii Rondinelli, ma il colpo venne attuUlo dal capl?ello di paglia, di modo che il Rondi– nell1 riportò alcuni lesioni generaJì gua– ri•bili in pochi giorni. ,, F~cendo sforzi inaudi·ti per il dolore che gli procurava il parietale fracassato, -don lliinzoni riuscl a mettersi ·in piedi e appol?giandosi al braccio dell'amico polè trascinarsi verso la sua a'bilazione, ma giw1to presso questa ricadde a terra. Ac– corsi alcuni cittadini, venne trasportalo sul !etio e soccorso dal medico, ma ben presto entrò in agonia. « Non parlò, ma solo pronunziò a fior di labbra qualche motto ialino- o poco dopo il sacerdote. moriva. « L'autorità giudiziaria si mise subito all'opera per' idenLificare gli aggressori, qualche connotato dei quali venne fornito dallo stesso Rondinelli. Dopo il delitto i duo aggressori fuggirono per i campi e poco lungi dal paese vennero notate delle pe1•sone che custodivano tre biciclctLc. verso le 22.30 si videro due eiclisLi peda– lare YelocemenLcverso Bocca Leone. Di questo· fatto si riLiene prima respon– sabile maggiore il maesLro Maran e altr.c persone traLLe in arresto. Ma l'isLruLLoria non frullò alcun risultato concreto in quan– to uon riusci a chiarire chi fossero i re– sponsa•bili del delitto o i detenuti furono scarcerati. » Questa la versione ufficiale. In 1'cnllà don i\finzoni fu ucciso per ordine del console della milizia di Argenta da due sicari chia– mati da un altro paese. In un primo mo– mento si cercò dì mettere a tacere il pro– cesso : si ca·lunniò la memoria del preLe insinuando che egli ora staLo ucciso per ragioni di donne. Si arrestarono sei per– sone che non avevano presa alcuna parte al deliLto. L'islruLtorin fu seguita da vi– cino dal ministro Oviglio e terminò con l'assoluzione degli imputali il 3 aprile 1924. Sopravvenne poi il deliLto MatteoLti e il memorandum di Tommaso Benrani, segre– tario della Federazione fascista de:lla pro– vincia di Ferrara. Durnntc iJ processo per clift'amazioneintentato clal generale in capo della milizia fascista, Halo Balbo, contro La Voce Rep1iùbticana vennero in luce mo!– Li-pàrticolari assai gravi. 'l'ogliamo dal Gioi·nalc d'Italia l'udienza clel 23 novembre i92i : « Pozzi Arrigo. corrispondenLe dell'Av- 1:eni1•c d'ltalia, dice che il delitto di don Minzoni non ò deliLto politico. « L'on. Cont.i dice che il Pozzi, parlando col dotl. Mario Pasini ed altri avrebbe ad ossi riferito il colloquio avuto con l'ono– revole Balbo in questi termini : - E' me– glio, avreb'be deLLo!'on. Balbo. che la fi– niate col ,pubblièare notizie sull'assassinio di don Minzoni, altrimenti io pubblicherò il nome delle donne che aveva110r-elazione con don :Minzoni o per causa delle quali egli ò stato ucciso. » Il Giornale d'Italia del 27 novembre 1924 pubblicava Ja deposizione del toste Carlo Donati: « Ho fatto indagini sull'assassinio di don i\!inzoni e circa i rapporti fra don i\!inzoni e i fascisti (i fascisw negavano iJ movente politico e aLLribuivanoa don Minzoni sim- . patie per il governo) il giorno della Mar– cia su Iloma, don Minzoni invitato ad e– sporre )a bandiera in segno di giubilo sj rifiutò dicendo che non intendeva sotto– stare all'imposizione di ,persone che altro non erano che '.bolscevichi diyentat i fa– scisti. « Don Min1.0nifu colpito di sera, men– tre trovavasi per via in compagnia di un giovancLLo e gli aggrossori non vennero eia! giovane riconosciuti ; il che vuol dire che non erano di Argenta. Un giornale, l'1lvvenfrc il'Italio, pubblicanclo i partico– lari del fatto, ne ascrisse la causa al dissi– dio ,tra fascisti locali e don Minzoni per la sua attività politica. « Fu arrcsLato in un primo Lempo il i\In– ran ; ora a me consta ohe il )[aran per u11 certo tempo, cioè il tempo nccessurio per permeLLereal Beltrani, segretario poliL1co, di anda,rli a prendere con l'automobile c di portarli via, ,tonne nascosti i due sicari. « i\fi consta che per interferenze J)Oliti– che e anche militari - J)er quanto r1guar~ da la milizia - le indagmi processuali fu– rono sollecitamente troncate. L'Avveni'rc d'Italia che nei primi giorni dedicava lun– ghe colonno al faUo, sostenne il movenLc politico ; ma improvvisamente tacque o ho saputo che il corrispondente locale, Arrigo Pozzi, in un colloquio in Prefet– tura, era stato dall'on. Balbo invitalo « a piantarla. » Duranl e questo processo fu data let– Lura anche delle celebri leLLeredi Balbo a Bcltrani, una delle quali, scritta poco dopo l'assassinio di don Minzoni, minaccia in modo esplicito alcuni socialisli. « ... La guestura farà beno a pcrs0\\'lli– Larli con (ermi almeno seliimanali .e ~arà bene che il Prefetto faccia capire al Pro– cuì.-aLoredel re che ,per eventuali bll;iLO– naturo (c'he dovranno essere di stile) non si desiderano imbasLire di processi. « Questa parle di lctLera la leggera i al Consiglio federale. Se scrivo questo da Ro– ma è segno che so quello che mi clico. « Et dc hoc satis, » Lo scandalo fu così graYC ohe il gene– rale Babbo dovè dare le sue dimissioni, il 28 novembre 192'1. Ne ricevette in premio una lettera affettuosiss1ma di benservito clal Duce. Sotto la pressione dell'opinione pubblica si dovè riprendere il proçosso don, Minzoni, ma nel luglio 1925 la si,tuazionc era già cambiala. Il processo durò da,! 21 al 31 luglio 1925 e terminò con la COT(lp)eta assoluzione degli impulaLi. Balbo entrò una voli.a nell'aula por abbracciare ostentata– mente uno degli imputati (Corrie1·e de,lla Se1·a, 23 luglio 1925). Ecco il resoconto del– l'u!Uma udienza secondo il Giomale d'!ta– lia, 2 agosto 1925 : « Ferrara. 3-1.- ...T giurali hanno ne– ga,Lola partecipazione al fatto per tutti gli imputati. Il Presiclente ha fatto leg– gere le risposte ai quesiti senza ammetLe– l'C il pubblico. In base a) verdetto è stata poi emanata sentenza dì piena assoluzione o gli imputati sono stacti subito scarcerati. « Dinanzi al Palazzo della Ragiono alla loro uscita è stata organizzata una dimo– strazione di simpatia da parte clei fascisti. « Gli assolti sono stati portati in trionfo e sì è formato subito un corteo con gagliar– detti in testa, al canto dogli inni fascisti.» ILalo Ba1bo avova, subito dopo l'assas– sinio di don Mìnzoni scriLLouna leUera di deplorazione agli arcivescovi di Ferrara .e cli Ravenna! Nell'oLtobrc dello stesso anho Balbo fu nominato Sot,tosegretario di Stato. In questo feroce assassinio emerge an– che la trista fl.gura d-01ministro Oviglio, o si mostrano nella loro fosca luce, i metodi fascisti di obliterazione della giustizia. Presso il ministro Oviglio si interessò, a favore del maggior responso.bilo tenente Maran, dcLenu.Lo, tale Anacleto Magnani cli Bologna, am~co,dell'Oviglio, e,he scrt.Y.eva 'POial segretario feàera)e Beltrani in. data 28 marzo 1924 circa lo scopo di non pro– lungare l'Ist.ruLLoria sul delitto, ln t.i:oppe minule ricerche sulla rnrità : cc Mi sono subito interessato con entu– siasmo e 4J0SS0 assicurarle che s. E. 1'(lctte <Lui.La l sua 'iluona votonl,11 perchè la deci– sjone « venga nel modo ,più sollecito». $gli non può personalmente imporre e rivedere l'istruttoria e domani arriva da noma e– spressamente ìl suo segretario particolare comm. Bagnoli e vedrà chc. le oose si sbri– gano... » Il magistrato resistenlé era i.m ~iudico istruLLore,Jannacon-0, e il :IIagnani m data 30 marzo : « Per Maran calcolo che sa,,!L scarcerato prima do! 6 nonos'Lante quello, zuccone cli Jannacone si ribella anello al primo Presidente. In modi co1·lcsi faccia capire allo Jannaconc cho non osta,co]l ... ,, In premio delle sue inframmeLLeoze, il ministro Oviglio ha puro avuta la ri<lom– pcnsa, tarda ma immancabile. per parte dei fascisti. a tul•li i suoi complici : - egli è stato fatto senatore nelle ultime nomi– ne che Qisonorano i.I Senato, ··············••··································~-------------- IL « BLOCCO GRANITICO » Ruberie, processi, polemiche, ribellioni e beghe infa.miglia ... nelfascismo emiliano llJi(;GJO EMILl.1, maggio. '- E' av,·enulo nella nost.ra città un incidenLe giudiziario che merita di essere raccontato. Due o tre mesi fa, ·per ragioni d'ordine privato, H noto fascislu, ing. l>iolro PicLra– nei·a, podesLà di Casina (quello stesso che, a mezzogiorno .della giornata plebiscitaria, ce;;sòdi distribuire le schede del 110 « pcr– Cl\~ gli elettori non si sbagliassero ... ») 1lì·ehcleva/a' so1t)affiun conosciutissimo av– vocato di !leggio, celebre per le sue pas– sate capriole politiche e per le sue aperte simpatie per il fascismo, a cui ha sempre aderito ctl a cui crediamo che sia adercnLe anche oggi : ravv. Medoro Ligau11uc. Dapo gJi schiaffi. segul una breYe pole– mica sui giornali locali, o infine il Liga– bue querelava il fascista Pictranera. _'\.i processo, quest'u!Limo fu condannato a tre– cento franchi di mulla. Na,t.uralmenlc, il giornale fascisLa locale andò sn Lui-Le le furie e. nonostante che i giudici fossero tuLli fascisti e la pena fosse sial.a I ievissima, si scagliava cont.ro la sen– tenza e dichinrava apertamente !a propria solidariclà col condannalo. Ora, dopo quasi un mese dal processo, appare sul Solco Fascista. a caraLLeri di scat.ola. un comunicato ufficiale del segre– tario federale, nel quale, riferendosi al processo Pietranera-Ligabuc, è dotto che « clementi antifascisti legati li per'sona che ili qttel proccs~o era 1wr1e, vanno d~s lltr~ bando il p1·oss11no e prcpamndo 111culenti da sfrullarc ver· finalitiì che si 1Jossono fa– cilmente intuii'c ». Dopo aver dcli.o che la Fcdernzione ·« è risoluta a s.(ronca1·e con ogni mezzo simili'. 111a11ovre », . il comunicato riaffer·ma « la giù csp1·cssa solida1'ictù con chi di qnello episodio è stato vittima e. 110n colpevole », cioè Io schiafreggiatore PicLranera, -0 sog– giunge elle « si apvrova perfettamente e incondi;ionatamentc il modo di agi1·c vas– sato e vrescnte ( I) di quanti /~arino _cel'Calo di illmnino1·c figrwe e av1;e1nmP.nt1, ». E il comunicato de) Segretario Jl'édcralc ammonisce che « il fascismo i·eggiano non tol(cra che i cittadini che pensano, lavo– rano cd operano onestamente e {ascist(ca– n,e11tc siano ·molestali dalle fobu: ltl1{Jt0sc di dvl dall'ombra, dove spera invano di csser·c' ben colato. muove i fili cltc agi/ano in gcs(i scomposti ima rid-icola schiCl'a cli Ì1'1'e(frtieli », Viene poi l:i minaccia finale: "Se poi famonitnento non sarà 1·accollo, 110n si strilli. e nOJh si p1·0Lcsti,. rpe1'lo stile I' la mi- sw·a ilei v1·ov·veai1nenll che scg1Lii'an110. » Due parole di commento a questo éJJi– sodio, che ha avuto origine da accuse ri– volle dall'avY. Ligabuo all'ing. Pietranera a proposi Lo dei sistemi cc squadrisLi », da questi in-Lrodotti11ell'-amministrazione del comune dì' Casina di cui è podestà.' Osserviamo intanto eh!) il fascismò rr,g– .~iano,come noj abbiamo·scmprc detto, non g affal,to tranquillo. Se per un modesto epi– sodio giudiziario si sente il hisogno di di– sturbare il Segretario Federai.e, di pu'bbli– care comunicali minacciosi e sconfessare la stessa magistratura fascisLissima, ò evi– dcn-te che qualche cosa cli marcio esiste. Intanto. è henc rilevare che la vantata t1·anquillilà dr! fascismo reggiano è smen– tila dal sudd~Llo comunicalo, nel guaio si parla di « clementi antifascisti» (n1a YC ne sono -ancora? ...), di « incidenti '1 di «manovro». di oscure finailtà, cli « figuro e awenimenLi » misteriosi, di « fd!Jio Jit.ì– giosc », di gente chp ~i cela nell'ombra, di « gesti scomposti », !li J' schll)ra di frtc– {luictì »... Se poi l'episodio non bastasse, possiamo aggiungere pn a!Lro. Fcn·c ~ sorda e spietata - una lolla per la conquista dell'ufficio cli podeslà del capoluogo. Il nolo comm. i\!enada (un cx ~ergente arricohilosi e di1·cnuto uomo cli fiducia drlla Commet'cialc, un ex massone passalo al fascismo dopo averno detto cor– na sino al 1025) do,Tà ritirarsi, perchè col– pilo da trombosi. Ad aggravare il male è giunta da due mesi fa una o-rave disillu– ~ione per il )fcnada. l gerarc11i fascisti gli avevano assicurato che egli sarebbe stato incluso nell'infornata senatoriale. Invece, lo hanno )asci11tofuori, od in suo posto Irnnno fatt-0 senatore uno dei suoi concor– ronLi : l'ing. Naia.lo Prampolioi, noLo spe– culaLoro di bonifiohe. Ora, i concorrenti per il posto di pode– stà, nonostante che le dimissioni del i\f.c– nada non siano ancora stato annunoiatc, sono già parecchi. '.l'utti fascisLi, naLur\ll– menlc, .e Lui.ti animati da odio fral.erno. I "t'UP1?idei galoppini si riuniscono gi:1, nelle rmnioni commciano a palesarsi a– pertamente i dissensi. E' da attendersi quindi un nuovo comunicato del Segretario l!'cderale contro le «manovre», gli « irre– quieti », i « !l"csti scomposti» e tuU:: jl'li altri elomenL1 clte formano la gramt1ca concordia del fascismo reggiano ... » .s i e o o %% e%$$$ e% \%i L'amico Gambini di ATgcntouil, il qual~ predica con l'esempio, ha con molta sa– viezza tirato l'attenzione del Congresso del– la Concci1lrazione sulla necessità. cli ado– perarsi per oppor1·e alla propaganda -cd all'organizzazione fascista della gioventù Questione altoatesina e StatiUnitid'Europa -- una propaganda ed una organizzazione no– stra, oivile, cioè, e democratica. Messa in questi termini, la que,Lionc può spa'Ven– lare per la. sua ampiezza, che supera di tani o i nostri mezzi. Ma se, rnendendo dal- 1'idea di fare cose grandi. adegualo alla Jmmeusilrà del bisogno, consideriamo che Gli amir;i della Libertà hanno volufo da– luLLociò che si faccia, sarà sempre lanLo ro un titolo al modesto mio contributo cir- 1 di bene e di utile, anche so in proporzioni ca la fuLura sorte degli altoatesini e fare minimo, ognuno intenderà che non èl giu- un commento ad hoc, in cui si parla nien– stiflcaziono al far niente. il non poLcro fa- temono elle di pericolo por la pace euro– re LuLto.Dei piccoli ricroaLori domenicali, pea nel caso che la revisiono dei LraUati ve– dei pic,coli convegni dì sport e di cultura, nisse richiesta alle nazioni vincitrici. Ora, si possono organizzare clappertuLto dai \'O- io non ho spiegato bene il mio concetto, il Ienterosi. Queste piccole iniziai iYe condo!- quale non si occupa di revisione dei trat– te con zelo e con amore :l.roverat1110 in sè, -liali, oppure si vuole persistere sopra un per via. la forza di allargarsi per l'altra- binario c:be non può e non deve, appunto zionc che esse escl'Cilano. nell'interesse dei popoli europei, essere ri- E' un vero doyere civico che sia µayanti tenuto siccome unico toccasana dei mali a noi. Prima si traUavn cli soll.rarre i gio- che affliggono l'Europa postbellica. Yinctti all'influenza demoralizzatricc del La mia proposta, la quale deve essere fascismo. Adesso alla influenza co11giunta discussa àl lume di una serena critica e del fascismo e del clericalismo. elio non deve essere confusa con la que- Che. strana moslruosilà st.ia per divcn- stione de!Ja rcYisione generale dei trattati, Lare quesLa assistenza religiosa-fascista, era cd è, in poche parole, che l'Italia di dopo l'alleanza della Croce e del Littorio, domani, inaugurando la forma repubbli– appena si può immagi11are. Prima il ole.- 1cana di governo sulla ,lj)ase._.diuna bene. 'ricalismo veniva comhatluto da noi per Io intesa libertà per tuti~, morafe, politica idee di soverchia umllL<1,di cieca rasso- e sociale, renda agli altoatesini iL'loro di- gnaziono clre inculcava nella menLe dei i-ilftoalla auLodecisione senza preòC-Oùparsi lavoratori, distogliendoli dalla loUa por la di quanto possano nello sLesso senso fare ·liber.tà .e per il progresso -sociale. Adesso o non fare la Franc:ia, la Polonia-, la Oèco– que~Lo cjericalisme si fondo con un con- slovacchia, la Rumenia od altra i;iazione.Se ceLLoLuLtocontrario, quasi ad esso repu- vi è chi si illuda chò gli Stati UniLi di Eu– guante, l'eccesso di orgoglio nazionalista, ropa ed i-I disarmo universale possano ve– gli appetiti imperiali, il disprezzo delle i- nire da sè, .è bene precisare che (come gli stiluz1011i democraLiche. del ndbile paese ,ultimi avvenimenti dimostrano) nè la So– olle ci ospita, il mal celalo disegno di una cicltà.delle ì'iazioni nè altro consesso in– conquista bellicosa, di cui si considera Ja ternazionale, in cui sull'interesse dei po~o– emigrazione quasi come un corpo cli avan- li prevalgano egoismi capitalìsLici e m11i– guardia. Laristici, potranno mai raggiungere risul- Il Papa, che per la Francia, ha sco- .lati positivi di portata generale, se uno municato il nazionalismo monarchioo del- o più popoli, rappresentati da governi real- • l'Act(on Française, come una dottrina mente democratici. 11011 comincino col dare "anticristiana () pagana, per l'em'igrazio- il buon ese111pio. E quale ocoasiono potreb– ' ne itaJiana in Francia benedico l'azìone dei be essere più bella, più opportuna, più si- Fàsci, in cui confronto il nazionalismo m9- gnificativa. so non proprio la caduta della narchico dell'Action Francaise è come un tirannide fascista in Italia per dare alla decotto di lino pàragonato ad una forLe Europa un esempio palmare di liberLà e acquavite. IJ PaJ?ache aveva già protestalo di digniLà di popolo, garanzia sicura di in Ilalia contro l'opera dei Balilla e delle pace e di collaborazione internazionale e Giova11i JtaJ,iane, in quanto era impregnala nel contempo monito solenne per tutti co– dallo spirito antiéristiano di odio .-0 di vìo- loro che del nazionalismo si servono per lenza e di conqui'sta hru,Lale, clopo gli Ac- le loro !artiuo)ari .speculazioni capitali– cordi del Laterano, che gli fruttarono sul sUche e egoistiohc ? tavolo un miJiardo e 750 milioni di lire, Ripeto pertanto la mia proposLa: ac– meLLein Francia i suoi preti al servizio cardarsi con la Repubblica Austriaca per– dei Frusci, per tuLLele opere di assistenza chè la frontiera militare e doganale fra della gioventù ita,liana emigrata. E' il più essa e la futura Italia a:bbia a scomparire vergognoso e mostruoso dei connubL ed in tali condizioni restituire agli altoate- Oho cosa può uscire da un tale regime sini il loro ,più che umano diritto di riu– oducativo diretto a carpire le giovani ani- nirsi ai loro fratelli tedeschi. Con che la me dei piccoli lavoratori per .farlo umili ventura Repubblica dei Lavoratori Italiani e prone ed obbedienLi a Dio, al padrone, al raggiungerebbe parecchi risultali sulla via dittatore, ccc., e nello s(esso tempo farle delln democrazia : 1• costituire il primo ~-prezzanti delle istituzioni democratiche nucleo pegli auspic;il i Stati Unili di Eu– clella Francia, odiatrici di LuLtoil mondo ropa, in quanto, tolto di mezzo ogni prc– che non .sia l'Halia del Littorio, spiranti lesto irredonListico o sLratcgico, nulla si orgoglio, guerra, conguisLa, militarismo, opporrebbe alla sincera collaborazione eco. ? Sono dtJe fi-agelh morali che si so- commerciale, industriale, colturale e so– vrappongono, minacciando alle basi la ciale fra la nazione italiana e quella lede– educazione morale, democraLica, ugual ila- sca ; 2• tale primo nucleo di Stai i, sorto ria, indipendente, che si richiede -per vi- per volontrà.di popoli e non di diplomazie, vere la viLadelle società democratiche, pre- costituirebbe una garanzia permanente di i,cindendo da ogni questione di partito po- pace, in quanto, <tagliandol'Europa clall'esl litico o di confessione r-eligiosa. all'ovest, dal mar Jonio al mare del Nord Ohi non vede\ l'urgenza morale di con- e raccog-liendo in sè una massa di ol(.r-0 Crastare a tanto pericolo ? E' un dovere di cento milioni di uomin.i, pro\·ocherebbe apostolato ·ohe incombe, perfino, indi\"i- intanto le nazioni minori alla adesione al dtiàlniente, aa -Ognicoscienza èivile, Jaioa, nucleo stesso •ed -aLUreI'ebllc poi, pet• forza p«ciflsLa ohe si :IJUÒ .esercitare anche; ora!- di, gravitazione ,anche quelle maggiori che mente, da uomo a uomo. A più forte ra- al principio si avessero a dimostrate 1·e– g-ione,si può esercitare anche con piccoli -calcitranti ; 3° renderebbe perfettamente sforzV organizzativi,, intraLtenendo ra no- vana la gara degli armamenti, perchè, pur stra gioventù con rit,mioni culturali, gin- mantenendosi la indipendenz-a intcrstata!e nasti~he, sportive, e, persino, semplice- in ogni campo cito non sia quello militare, menLe podistidhe. Si possono la domenica :basterebbero formazioni internazionali a 1·accogliere i bambini· e i giòvinetti, con ferma ridotta e sul tipo dell'esercito sviz– leltu1'c sane, con cani i corali, con passeg- zero per garantire la sicurezza europea giato artistiche, con visite·ai musei, met- contro velleità guerresche esterno;,,. sop.. Leudo a contributo tuffo le ai,t,i per solle- primcrebbe ipso faclo il consesso di Gino– vare o divertire lo spirito. Tutfa la Pran- vra, il quale, nei suoi scopi principali, si eia e specialmenLe Parigi sono genero- va dimostrando ogni giorno più inàdegua– sissimo nell'offrire a gruppi volenterosi i lo allo speranze ohe i popoli vi avevano tesori d'arto, di storia, di scienza naturale, riposto, sostituendo la azione e la decisio– di storia dei mestieri, delle in,·enzìoni, ne delle masse dei lavoraiori ad un mollo ecc., pcrchè ne l'acciauo sano o piacevole costoso e Yacuo torneo di frasi cliplomati– ·nu-trimen~odella ·mente dopo i'! lavoro. ohe -0quin!}i prive di contenuto e risu)tatì Come si vede, molto si può fare, anche pratici. ,, con minimi mezzi, mediante la semplice ,.--,:: buona volontà di pochi coraggiosi promo- Ed è ila noi, nemici ineduoibili di tulle Lori.Non è proprio il caso di abbandonarsi le cricche. militaristiche e capitalistiche, al cieco fatalismo della nostra povertà, la- da noi che stiamo imparando, se ancora sciando incontrastato )'opera nemica, di- non )o avessimo fati.o durante la guerra, reLta a pigliare i nostri fi 9 liuoli PElravvi- cosa signifiohino nazionalismo e fascismo lirne fanima, incretinirlt nell'atb~ezionc per J'aYVenire dei ,popoli e della civiltà, servi-le, nella superstizione idiola - che che deve pari.ire quell'esempio dì azione, non ha neppure la spiritualità della vera il quale solo potr-à agil·e efficacemente sui religione - macerarli neJ!a rassegnazione desLini della p~cc e del progresso della u– della sc!Jiavi,tù dittatoriale del 1'asoismoed manifa affratellala, o attraverso la climi– esaltarli nelle torbide pas:Sioni dell'odio /l nazfone per nostra volonlrà.di ciò che fra della guerra. la nazione ilalian~ e quella Ledesc:isarcb- Se non albbiamo i milioni pe1' fare sor- be fomite permanente di discordia, si cvi– gere gran~i ric,·eotori, p~r olirJre grn(uila- terebbe, evitando lo scoglio pericolosissi– mente dei lunghi viaggi, per fondare· co- mo della generale 1·evisione dei tratl.ati che Ionie marine o alpine, ccc. (-edanche per i go\·erni capitalistici mai concederanno, ciò, con l'aiuto di abbienti e i soccorsi al- ad una 1irogressiva capitolazione di questi E' rnro, per altro, dbe i pode!,l;à lianno dato Lale indefendìbilc prova di asineria. e di corruzione, che di autorità non no hanno affaLto, e perciò non si può 'feriro oiò che non esiste ! A proposito dei podesl-0, ricordale lo aneddoto ?... T:na vacca cd un cane si incontrano· itt un punto verso il confine italo-francesi, con urn asino. La Yacca,ò smunta, magra, Lu&La ossa, le wammellci'Je ,Pen~olano lu- 1 'gubremente ; il cane non puo neppure ab– baiare tanto è stretta la museruola che gli hanno posto. Tutti e due vanno verso la Francia. Invece il somàvo trotterella. tutto allegro verso l'Italia, - Comare mucca, perchè ;rndate llt. Francia? - Vodelo, signor asino, Je mie mam-. molle? Ero sLufa di essere munta e di non 1·icevere da mangiare in Ilalia. - E voi, signor cane ? Il cane fa cenno che non può risponder~ perchò la museruola glie lo impedisce, :\!uovo la coda, e la coda. .eloquente, cspri-1 in.e anche la meravjglia che.il signor asind - lui - se ne 'Vada in Italia, mentre J,1:IIJ~ i.I mondo (se può) no scappa. L'asino capisce ,e risponde ; - QuanLo a mc, torno in Ilalia, per-0hù mi banno det(.o che si cercano diecimil~ podestà. Pertanlo è quasi giustificalo che si toJ,. ga ai podestà ogni mansione; faranno me-1 no fesserie e ruberanno un po' merio. Solt~ questo pro(llo - ma. !bens'mLende, solLan◄ lo soLtò questo profilo ben fascista - non1 c'è nienLc da dir~ su l'ultimo colpo eh~ si sLaper dare ai comuni. Esso eonsis[c irt ciò elio finora le imposte percetle dal!~ anm1ìnistrazioni locali erano regolate se-, condo le possibiliLà. e gli interes$i localij ed ora - secondo ci ha annunzialo il dh scorso nella Corona - le imposte comu.. nali saranno stabilite e percet.te come sup-1 plemel).L0delle imposte ~enerali, senza al,1 éun riguardo a'llc condizioni locali .. Il -regime podestarile seiTe neppure a cmsWuisce una difesa dei comuni contro !Cl spogliazioni del Governo. Il fascismo più grosso divora il fascismo più piccolo. Il diligenLe annotatore italiano delle lit ... [01·mazioni Interna;ionati della S. O. S. ha? giuslam_en~enot~t?, <:he,in It_a)ia,dop9 gli avvocati. 1 medrc1, 1 maestri, una (lietrct l'altra tutl.(lle professioni vadano perdendo la loro liberl:'d.d'esercizio. Ora è la voltai dei geometri e dei peri[i industriali·: due professioni abbastanza modeste; che han~ no minime influenze i!UllapoUtica, J)er cui, se non fosse il settarismo conformista del partilo 1-ascis't:),non si capirebbe riemiui:o pel•c~è sia!l(J cnstm·ba~I}.. ì\fa ~ una .ll' !M.ia . e, po1, è auclte un:'1Mzzì> per est'orèel'é {M.. se <1u.ellodi « 1/Cgolare» Jo prof.elisioni.., Per farla· breve, due decreti, tuUi o due del 1'11 febbraio 1929 (N. ~74. e 27ii) isti-, tuiscono per i r1eo11ietri e. pei: i pcl'iti ili◄ d11striali il regime del collegio o l'ai,òo dì isc1'i;ione. E, naturalmente, un geometra non pot1,iJ. essere iscritto e rilevare la suJ perficic e i termini di un campicello « se egli ha spiegalo un'azione contraria agli interessi della Nazione» - che .sono, ben inteso, quelli del fascismo che divora I~ l'i_azion~. E voi. n?n potrete far fare la pe– r1iia eh una b1c1cl.eLLa danneggiata da uzt perito di vostra scelta, se, per effetLo deJ...– Io stesso «crimine» hanno rifiutalo a-Ivo– Slro uomo l'iscrizione nell'albo o. ne l'han-1 no cacciato - l,0gliendogli cosi la possi,, bilHà di guadagnarsi il suo ,pane. • Tali le ultime noviLà italiano ciroa l!I fu autonomie ! Addosso ! • La Camera italiana, 1·idotta al[e sue vcrè vi·oporzioni ai' im.portanz(~ politica,· d'o1'a innanzi tç1Tà le sua. sed1itc soltanto di sera fra (a. 21 .e lq 21; come un cons_igÙo conm'< nalc di villaggio,· quanda e'erano dei con .. siglf conmnali. Così è stato stabilito vorchè 'i signo1:4 ministi•i avesscPo il teinvo dovo il prailzo, in i1iogo _dçllq. vai•lita cl clyb, di, varteci– vare alle scdiit c. la mutualiLlì, qualcosa non è detto che non ultimi nello interesse egualitario delle va- si •possa fare) aìibiamo Lutlavia un im- rie nazionalità sul terreno della paco eu- Un severo g·1·ud1'z'10 '1'ron1·a degl1'amer·1can·1 menso campo da lavorare, contendendo al ropea e del progresso µmano, nen~ieo_ la sua ignobile rapina delle gio- V. M. sul reg·1me Yan1amme. Kon s.i fa dell'antifascismo sollanto con Nafa1·almenle gli arlico/.i fi1'maU 'della -•- :.i,l prolesLfl,politica; se no fa delrecccllen- mbricà Discussioni csp1·iino110 l'opinione Le, in ogni luogo e momento che si opera clcgli scriventi e 110n c1·eclictmo, pC1'ta11to, 'Fhè. iinnalisì, la grande rivista finanzià,. per hi difesa dell'autonomia delle.coscienze volta pe1· volta avuerli1'c che facc-ianw tutte, ria americana, nei suo numero del 29 apri-1 nei campi della coltura e della assistenza le nos(rc riserva sulle solitzioni affaccia/e le u, s., che si pubblica a ì'iew York, cosl, moral.e Q intellettuale. La tirannia sulle a- dai nostri co(laboratori. sL!lJJlpa .sotto jl tiiolo : Lo svit 1tppo eeo 110., ·••••••••••-•••••••••••••-••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••, -n~ico. qiuul,•ini~slt·alc a.ll' estcro dal punto Dalli a ... noi! ;J,o Stato Operaio, organo ·intellettuale tlcl fascismo comunista, che <l<Ì il là a :t1itlc le. Pale i e :Ilart elio cd a t1tlli ·i Riscatti della inilmtaglia giornalistica moscovita, abba– iante al/q colc1,y11a della Concentrazione 1\ntifascista, dichiarn, che il suo vi•inci– val compito nel comba(tlerc il fascismo con– sis"te net com ba tle re la Concen lrzai onc. ,Van OCC01'1'CVa CCi'lO .il Cong1·esso di Bcr·– lino vcrchè lo sapessimo. Abbiamo t1·ovpo nel sangur;_ la memoria dei tradimenti com1tnisli. Ricordiamo scmp;•c con uno stra;io che non si placa come il b·cntesimo giorno do- 1>0 l'assassinio di Matteotti i commiisli del– l'Ambasciata sovietico. a Roma davano un banchet(o di felicitazione Q/, ,,,luce»: ban– challo in cui regnò la più viva cordiulilit, come attesta il conuinicato ufficiale.. Ricortliamo che in sey1tilo a tale ùan– chetto che era 11.napa,·ola d'ordine cont1'o– i·ivoluzionaria, i depntati comunisti tl'a~ dfrollo l'Aventino, disce11dendo nell'aitla lli ilfontecito1'io a fare 11n'opposi;;ione che fa– ceva il comodo di Mussolini, cui conveni– t·11 mosfrarc al mondo che nel Par-lamcn}o· italiano si 2iotcva li'anqrti(lamentc discrt– tcrc, senza cssc1·e assassinati. E' eh iw·o r//c se allom fosse staio 21os– sibilc un colpo di for:.11.contro ·il 1·cr;imc, coles(i 111tem1,wne1tli (I,: Noscci fo rende– vano impossibile, pe1· la deviazione ç l'ac– quiesccm;c, imposta alla massa. Qricsli i11ces(ttosi amo,·i sovietico-fasci– sti hanno avuto ·11na b1·cvc intci-rri;ione nel t~mpo che illoscri era it'rilata con Ro– ntit che :s,: cl'ft lrqata tr-oppo all'hl[!hiltcru1. J,>oi 1·i.p1•cso1·0, 'co1t .{crcnesia, ,, di vista amcncano, questo caratloristico articolo pel' l'Italia: li, vtillo di ainistà fn nel conuma 'oafo: agli an(ifascisti della Concentra.ziona. .' L'ultimo sc1·vi;io al Duce il conucnismo • moscovila lo ,·ese con la deposizione se– greta di Smnoilovic, Ciw·rwws/,i e soci nel– la 'inchiestn fascista sulla spedi;ionc ,ì'o– bilc a( Polo. I tre rnesse1·i gùt1·arono il si-• lcn;;io nelle mani di Mussolini sti ciò che sapevano ç che ovi·cbbero detto nel sine– drio della inchies la. Il Coi:ricrc della Sera del 20 feùbra-io tlq– Vlt la c1·011acc,del fastoso 1·iceviment.o di ono1·c di Sainoilovoc, Cfomowski e Sredi– nicwski all'A1ttomobil Clttb rii Milano. .Champagne, b1•i11disi. fasci di alloro decre– tali a qiici campioni del comunismo dal po– destà cli .ltilano, dal pre'(étto ·di" Milano, dal segretario del fascio di ,lfilano, Stw·acc, dal generale Cattaneo, dal luogo tenente ge– nerale aUa 1nilizia fascista Ca1'ini, ccc. ccc. Samoilovic, ringraziando commosso, lra dichiai·ato : « Il genel'ale ,\'obi/.e ha supe~ i·ato di grnn lungi, quanto è stato fatto in materia di spedizioni l)olari » (E allora pal'chè l'avete lasciato massacrare tlall'in– vido ... ,«duce». I rappo1•ti <li2Jlomatici tr·tt il coimmismo statale e il fascismo statale solw sem.1n·c avvolti dalle ondq dello r,hampagnc. Essi sono cementati dall'o<lio com1t11c al– la libcrtù, dall'odio alfrt Co11cenl1'q;ionq .ln- tifascista. . .. • 1C si accomodino 111tt'!'.L'opinione 11uù– blica non si /ascicrà f1io1·uiare. I gemiti 1·ossi dello SLaLoOperaio ci 1•iniettono le loro pcr'{idic, l.e quali non simo che delle povera ))(l1•ole d'ordine. <li nia'la fede ab– bo,ssatc alla mintilo{flia d~i niscalLi o dc{{c Falci e malello. '« Non. abbtan1. fl,molte ,i;i.o:t-izic f.larUcolar;\ SUilo ~"'.ltUp),)O l1uadrirnest're in Italia, al... l'h1fu6r1 dei rapporti ufJ!eiali che sono c~~pendiati con mol,to facile ma vago ot– timismo. AJql. i'~bbraio il carclinalcrGasparri, se-< iretar10 dt Stzi.toper la Santa sede e Benito Muss~lini, 11rimoministro e ministro degli affan cston pc! regno d'Italia hnnn.o fir– mnto un concordato regolante la Questione R_om_ana e regolante in dettaglio le rela– Z\0n1_fulure frl!, /a Santa Sede e il llegno d Ital1a.. Mussolmt ha fatto tali concessio– ni da demoHre l'importante opera cli Ca– v_oure: c~sl ;si di_ce,mettere l'orologio il.a◄ hano rndielro d1 parecchi secoli. Nessun dubbio ohe il Duce con. ciò h! J.un l)oco, l~mporane~mcnte, _eonsol1~ato la sua posi– z!o~e.,conciltandosr le am1mz10operose' del 'aL1cano, ma a qual prezzo per l'Italia ! La Santa Sede appare avere astttlilmente gi– rato a suo vanla~gio l'oblitwazione de11a mostruosa ossessrone di Mussolini : ,, Io S ?no.lo Stato ». Comunque limitato i! t.er – r 1 torro del nuovo St;ato vaticano il Papa riacquista la sovranil,à temporalé. Gli ul– teriori sviluppi, naturalmente saranno di grave importanza, feli"òio sinistri, a secon~ da del punto di vista. "Lo così dette elezioni generali per la Camera d!li deputati nuorn modello furono falle 1I 24 marzo. Da quel che si conosce c'era una sola scheda, quella fascista ~t• volai'o si e p_er votare no la $Chcda ei:a_ come 11011cs1slessc. Ci sono stati circa 9.650.000volnnl i, quasi il 90 per conto de– gli elettori o di questi soltanto 136.000 vo– larono no, un affare da comprendersi sol– ta!1Lo coll'intoryento di uno Spirito Co- 111100. » La presa in giro do! nost.ro regime è som– pl ice quanto precisa e dato il c<1ratteresP.– rio ciel giornale bisogna riconoscere cho Io faccende nosl re sono ben conosoiute anche al <li lit deirOccano.

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