la Libertà - anno III - n. 10 - 10 marzo 1929

ANNO 3 N° 10 I quattrocento candidati di Mussolini entrano in funzione nella grande PaTata del regi– me il 10 marzo come deputati eletti. Allora perchè andare alle urne per votarli ? GIORNALE • I DELLA CONCENTRAZIONE (L.\. LIBERTE) ANTIFASCISTA \.. Un Numero : 0.40 « Noi vogliamo : il seque• stro di tutti i beni apparte• nenti alle associazioni reli– giose e la soppressione di tutte le mense episcopali. » {Dai programmi dPi Fasci J del 1919.; _ ORDINARIO SOST!NITORE DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE ~ Pet un anno .•••.•••••••.•••• 20 fr. 50 f,. PARIGI 10 MARZO 1929 103, Faubourg Saint-Denis - PARIS (10') - Telefono: 'Prol)en(.e96-98 ABBONAMENTI Per aci mesi .•...........••.. 10 le. 25 fr. ESTERO : IL DOPPIO IL GIORNALE SI PUBBLICA LA DOMENICA Il plebiscito è fatto La nuova catnera Il " duce " ha eletto i " suoi '' 400 Marinelli La Lista Sudale, o fuochi. a prcpa;·o1·c... tleputali o senatori per una Camera che non ci sarà piit e ))Cr 11nSenato che mai fu. Ecco fa lis(o d~i quallrocc11to candidali che sarnn– no il 24 marzo proclamali rapprcsentonti <(ella ì\'a;,ione pe1·gra:ia di Dio e per volon– tà. di Jlrusoli11i. Xulla da osscn;arc. In altri tempi sarebb,:, staio 1>iccantc ,•ilcvarc In. stramba parifica;;ùmc tra i prrnditori e i 'datori di lavoro nel ,·egimc del{c cnrpora– ::ioni. cito dà luogo a, qucsfr. oneste 1;1·0))01·– ;;ionl: C<,n{l'tlcrozionc dell'ogricol/11ra <i propricta1·i) 16 cmrdidoti; Sindar.ati 1/ei 1n– voralori dcll'agrit:olfum (i contadini' 27 : <Jonfedcrozione tlclfùuluslda (i padroni '11 ; Sind/lcali dei lai•oralo1•i dclfindusl,·it, (i sala,·iali) 26 ; Con(cdcmzionr. ile{ com– mercio (i cnpilrrlisti) _16: Sindacali riel comme,·cio rù fslitulo .Yo:ionolr. ddut Coo~ pcra:ionc (gli'impirr1ati col rinforzo di l111- ti i cooperatori(!) 10 ; Confcdrra:ionc ban– caria (i finoi1:iei·i' 10 : Sindacali dc(Jli im– piegati bancari (i dipendenti) 6. E pòi": l'Associazione ferroviaria 1. la 1,ost"l,.y1·a– fonica i, i maestri "lemf'ntai·i \, i profrs– sori .secondari 5. gli 1mi1;ersitari i:i ! Dove si vede la p;·opor:ione .<rondafosamenlc in– versa tra il 1mmcro degli elettori 1>crle di– verse calego1·ie e il mmrero dei ,·npprcscn– tanli. Per dfrla in grosso nclfrt « cir;i(tà fa– rcista » i -i;enlimifo. imJJiegoti di 1111a zien◄ da non volgono politico:mcnte ... il consiglfr– Te defr(!ato. Voto, dunque. p1·oporzionale al/'am111e::a tiella cassa/01:tc, per 11011 dire dell'epa padronale. Dove si veife anche che 7l"<!lla « civiltà fascista» essendo abolita la_ 7otta <ii cl.asse, l'uonto -rwn valé un w1mo; ma ·è u11afra:ionc infinitesimale del caJ>i– tale del suo padrone. In altri fcm})i tlll sif– fatto in&>tflo alla 11guaglian;;o,..che Cfisle• tra i figliuoli dello stesso Dio (parliamo v11 linguaggi.a difg110di. sudditi dello Stato aL– Torgato del Papa) avrebbe ))OSio le J>iclre in mano alla gente più. p1Jcifica. :Ycswno tra i sistemi di snffrogio per censo crrrfrò 1nai ad un (ale scandalo .. Ila ,oggi... ehi se ne cura? Il port(colm·c è co11dwmolo nel– l'vniverso,e ;-la pa1·tc nel tut(o. :'iou è una cosa. ~eria.. Lascio te rlfrc, lasciate fai·c, la– sciale passare ... il 21 .mar,o. con la st1a 11/cbiscitaria proclomo;;ione. Tuf/o è ,,/ di là. La beffa si svòl!Ja fino alrullimo allo. aU:uJtima scena, all'ultima battuta. Poi. poi la vita, la ragione, l'ordine. il buon senso, la giustizio, la -i:erilà - sopral11tlo la verità - 1·iprc11dcranno i loro dirilli. Come -i:oletc discutere una Camera 11110- 'Da-;;orativa o no -dove emiro. tr/6n– fame gr~-;ia di J{ussolini e prr disg1·rr– ;;id t, i elçttori, 1111 Giovanni ){arinelli, condannato da sc11tcw:a di Co1·tc di .1pr.llo ,li non csac1·cestraneo ad avci·c fallo usci– re dalla Camei-a e tlal mondo_. Giacomo Jl.attcotli? I.o s))cllro dell'ucciso, non ]lla– coto sull' Aucntino, insegue la 1rnoi:a Ca– mera, che dovrebbe essere il compromesso propor;io11alc delle mangianze corporati– vamenlc classifica(c. l,c fanno indarno 11- iberr,o stormi di camicie nere. 1;ariame11le dcnomina(e: Associa:ione ,Yoziona/e Com– bat,tenli {-iO deputati!), ..tssociazione .Ya– ;;ionofe Mutialti (1~ dt>putati). Avessimo tempo per cercare delle ironie. quale ironia piu {11ncreamente allegra di questo combaUent1smo ccli questo mutila– tjsmo co1·porativiz:ato e sindacato come 1111.'orte. t1na professione, mi mestiere, che :piglia lo spazio piit vasto deUa Camera co– sidetta "corporativa n ! Con q11eslo grosso stock di candidali-deputati che hanno per titolo il combattentismo, in 11n paese che ebbe al fronte quattro milioni di so/doli, cioè tutta la 11azionc attn. olle armi, il fa– scismo svela grossa parie delle sue 01·igini gelosamente nascoste: " cioè che C'SSO pro– cede in linea reffa dalla smobilitaz1one, formandosi tra coloro che, o incili o {a,1- 11.ullani, si ribellorono o rientrare tranqu.il – l'amente nelle file oscure dei ci/ladini labo- 7-iosi, e. si strinsero fa sindacato 7>er vivere 'di guerra civile, come :so/doti di ventura nl servizio della rea;;io11eborghese. Gli stor•ici francesi hanno anche ~ssi_~egn_alol{!, p_o,:– te dei dem1-soldes, dei m1f1lon l11scwti rn /1$SO dalle guerre 1wpoleonichc. pa.~sati al soldo dcli.a rcsla11ra:;io11e.mclle11Clostt bol– t,.ga dei loro titoli di gloria militare. chie– dendo impieghi, vcnsioni, incarichi allo Stato. n fascismo ulili;;zi', il conibotl1Jnti– smo P"r distruggere prima le orga.ni ;;z!l– ;;ioni operaie e.poi per trovare dei {/ltarda– eiurma dei sindacati statoli in cui irreggi– mentò {a massa lavoratrice. Jfa ll"Ssrmo avr11bbemai pensa(o che arrivasse al pun– l/J di fissare vfficiolme11tc nel//, Camera oorporaliva il corporativismo dei combal– te11li. con "n numero di 1·app1·cse11tanfi,tra combattenti e mutilati, superiore a quello stesso dell'agricoltura. E neppure si può dire che ·ciò sia pe1· « volori;;:01·e la guer– Ta" nella persona tli quelli che l'hom10 oombattuta - pere/tè ciò verrebbe iìJiqva– menle a dire che tntle le oltre calc(Joric di lavoratori e, mettiamo pr1rc, di im))rencli– to1·i della terra, dc/l'officino, degli fntJ>ie– dhi pubblici e JJrirnti sono ltJllc formale di non eombatlenli, cioè di imboscali. Il che è mani{eslamcnle falso - so11rntullo per i contadini che !tanno dato le masse veramente 1TWr{iri <lei fanti a marcire in tutte le trincee della (fuerra. La corpora– :1ione dei "combattenti» è la confessio– ,ic dell'usurpo:ione di alcuni gru))pi di combattenti sul sacrificio anonimo di tutti, e, segnatamente di quello che rip11gnorono a fare dopo la guerra il mestiere "orgo– 'lli:zato » del coniba.tlcnte deUa guerra ci– vile. ~--------········-------------- NELLA CTTTA' VATICA.."NA bibit (dall'Ere ?iouuelle.) e --------►•<-------- Un uovo senatore fascista ll «duce» ilell' A11tilalia ha ma11·dalo alti-i s11oi uomini in Sena/o, ormai fasci– sli;;:ato completamente e porla/o a 460 ,, nominali dal re,,. r a.a Mussolini. Fra i senatori 11nminali con l'ultima lisla ri è quel Borlelli, vechio aspirante al laticlavio, e pcst.:ecane 110/issimo di Jfilano. Jia, ri) )etia.mo, clic vole sofisticare? I 1 400 tulli fascisli ... ol cento per cento sono pronti, comprendendo prr metà le cc com– parse" (come li chiama Jiussolini) della precedente legislatura, pomposamente rl"– finita la cosliluenle della Rivoluzione. Ta– luni non hanno potuto e1111·orc nella Came– ra, li hanno girato al Senato. Questo 110n essendo (se Dio -i;uole) corporativo non· ha bisogno di rapprescntmiti di specie, per esso 7,•alclo tradizione di raccogliere i ri– fiuti della t'ila politica e i plulocra·ri ar- 1·ivali. Tra le co1roscen:c 110,i -~i può 11011 ridr1·e .<f'gnondo ol pMsoggio i nomi dt>l– l'avu. Dc Mcola. rh" prcsidenlc dPlln Ca- Per quali meriti dislinli ·entra il signor n1r1•11. r si conciliò le sim))alir, del n1,r1•, Borlclli al Senato? Pe1· i fi1um:;iamenli lascicmdo /ar(JOmcn/lJ insu/lare la Camera . dnl soin·aggi,mto Ducr n"I f(lmoso disMrso ·ar/lc imprese fiumane e fasciste, pr1· i , drl "uirncco" r. di 011,,ll'insiq11r strilfo11e colpi di mano contro le società anonime di E111:ico_ Fl'i·ri. ct1c • 1a!eiò le.•;!'~ (J~·az_i; che -i;ole-va_dominare o per una impresfl. I pai·olair. m ,tr,tli t le_tti della 1 •~olu-to! 1 •• che ricordiamo e che è tcnula ge1.osa- 11cr burla 11 della rcoz,one sul urw. E dtrr. ? che il fasr.i.smo s{ picca di n_vffc d(,flmtlo mC'ntc_ nascosta. . . . _ _ ra11tica cfas.~r. d1r1grnle ! I, /Il. d1slr11ssr I Il signor Borlclt1, rnfal/1. fn ac111m– in_fa.tti in t111/~ i s11o_i vat~i·i e_la 11'?t!'n:i~ eia/o. d1n·antc la 911crra. dall'ambasciata in tutti i .woi scor/1. 11c1suoi fa/lii,. ne, • 1 d' R l d d , l suoi crrl/ro11i. senza dignità e sen~a lmdorr. I mg esc. i. om~, e ie oma~. O a 70- lf plebiscito cansnrr,·rà 111/10. '"cdPnOl 1:cn10 1taltano l arresto dell mduslrralc 11 ,,llc chicsC', Giovincua )lf'i _trfrii. _A..rr.hitfi 11,.r inlclli9r11::;a col nemico. lrio11fr>· Champ~gne '! rc~ori_ca a f 1 ?tt1. Oggi entra in Senale, per mpprc•c1i- E poi ? E voi? ... T; poi b1sognera -r;cdrrc l . f . , " la fine. lare a patria ascista ... <' LA PAROLA D'ORDINE SARA' <(SERVIRE» [ llollcltini fascisti.}" Fascismo e Chiesa • Sl • r1conoscono una comune natura medievale Laciviltàcontemporanea il fascismoIl "mal tolto"dovràessere restituito Forse if formidabile 'Problema delle con– dizioni dalle quali dip<;nde Ja civillà.. cgn- 1 ~mporanea _è sta~o assorbi(o ~ali-!,prroc– capazione d1 ul!n p-i:oblem1d o~d1'.'epra– lico, piuUosto. che r1solt-0 e chiarii o dal– la nostra coscienza. Il socialismo, da una pari<>.il nazionali– smo dall'allra, prendendo il posto delle queslioni lasciale dalla rivoluzione lib<l– rale e dalla ideologia del XVII[ secol-0.si sono illusi che queste questioni fossero dcfmitivameute risolte, in modo che pol"– ,·ano tentare nuove esperienze. senza pre– vc11zionie senza ioquietitudint. Ciò spi.r!fa perchè uu ritorno off<>~,ivo del cler1cahsmo non è mai entralo ne, cal– coli del sociali,smo ; e perchè il naziona– lismo, che è un fenomeno di specificazione e di determinazione pari icolare in un sen– so locale e etnico. può allcar5i al calt~l\– icsmo, che è un fenomeno d1 umversahla. Bisogna rile,·are anche questa tendenza - della quale la. sola giustificazione è la yigrizia. iugua-çibile del nos!ro spirito - a considerare tulli i fenomeni sul modello di" quello che ci è più acce;;sibile. E per– tanlo noi pensiamo. per esempio, eh"'. la Chiesa romana. anch'essa. di>ve « cambia– re » e ada{tarsf ai tempi. Tullo ciò, in fon– do. è comodissimo. perchè ci dispensa di agire e di tatterci, e. almeno,. di cr!!arci dei fasLidii. )[entre è dolce nnmagmare che. se, noi non abbiamo fastidi, gli è che la. difficoltà non esiste. Ora è precisamente ad un assieme di considerazioni simili che noi dobbiamo la mancanza di reazione adeguata, che si può notare iu certi ambienti. al Concordalo Ira la Chiesa e il fascismo (di lingua ila.liana) ; Concordalo che ci riporta ai tempi peir– giori dell'intransigenza clericale e della manomessa òella socielà eocclesiaslica sul– la società. civile. ..\llri - sempre per spirito di pigrizia - preferiscono persuadersi che il proble– ma riguarda i soli italiani. Era la tesi di alcuni laburi!"ti inglesi sul fascismo, con la quale essi potevano dispensar,i di ap- 1>licarsi a qur.sto porblema. Si dice,·a che, in fondo, il fascismo non polreb-bc in– teressare gli inglesi che per le sue riper– cussioni internazionali, e che fino al mo– mento in cui ave$Se avuto il buon senso di non turbare gli inleressi dell'fmi)ero bri– tannico la. queslkme non li riguardava. Sembra' che il compagno Ruden Buxton ab– bia mulato parere su queAfo punto ; an– che lui si sarebbe convinto che il fa~ci– smo. Del resto era molto strano che i na!e, come il nazionalismo e il bol~eYi– <"-mo.Del reslo era piuttosto forte che i laburisti inglesi si mostrassero cosi sensi– bili verso il bolsc~vismo, che non mancano di denunciare in tulle le loro manifesta– zioni, e fossero cosi indifferenti di fronte al fasci-smo.:'ion resta, dunque, che ad au– gurare che il combiamento d'opinionr dii laburisti inglesi sul fascismo si traduca in una azione corrispondente ; perchè nes– sun partito socialista, quanto il partilo la– buris!a, è in grado di agire sulla si– tuazione generale dei paesi. e nessuno di essi ha fal(.-0 meno contro il fascismo del parLilo laburista. ciò che accresce la re– sponsa·bilità. di questo. )fa non è soltanto la resi aurazione del potere temporale dei papi che de\·r essere considerato. E' il Concordato che interessa mollo di più e che è un programma. Ri– conciliandosi -con l'Italia. il papa non ave,·a bis~no di infliggere all'flalia un ritorno al medioevo se questo ritorno ol medioevo 11011 fosse tulio il proy1·omma della Chiesa. li Papa-re ? Xon è uno scherw nel tem– po in cui le monarchie tradizionali crol– lano una dopo l'altra. ~la il papa che ridi– venta re per domandare la sottomissione della società civile alla gerarchia eccle– siastica, è un indice della necessità di soL– tomeLLere la gerarchia ecclesiaslica, dove de-.·e esistere, alla socielà civile. S:! ci si melte da que::to punto di ,·ista. certe «audacie" dPi domenicani e anche - vero? - dri gesuiti sul terreno sociale (mutualità. assicurazioni, cooperali\·e e al– tro) non hanno affatto bisogno d'ess-?re spiegate. Sono dei mezzi, per la gerar– chia ccclesiaslica, di far passare il re,to ; è una salsa nuova per la cucina vecchia. In questo caso io preferisco i "borg;hesi » che recalcilano, e che col loro cattivo 1.!– more ci risparmiano pel momento una ri– caduta nel medioeYo. "Questo società con– temporanea. come lo mostrano il fascismo e il clericalismo, non è a~bastanza ben SP: dula su basi solide .perche valga la pena d1 buttarla nell'uragano di certe prove» po– trebbero pensare questi buoni borghesi. Ora se l'esperienza _non è. stata tenlat~ che in Italia, perohè m Italia sollalito v1 era un governo oebolé e oon!Pslalo, e, perciò. pronto a solloscrivere tulio pur– ehè a\'·esse qualche vantaggio temporaneo; è una '!)ro,·a più evidente ancora che la Santa Sede considera inseparabile l'a7.ione della Chiesa dalle sue rivendicazioni tradi– zionali. :'ion è una questione di dogmi più o meno rigidamenl-e interpretati o praUca– ti. E' il problema - bisogna ripeterlo - della gr.rorch ia ccclesiaslica che tende a 1·iprcndcrc il suo àsce11dct1/!'. PPr coloro che avc-sscro ancora dei dubbi sulle condi– zioni dalle quali dipende la supremazia. della.. gerarchia ecclesia•l ica. nella società. conlfmporaoea, lo studio del Concordalo tra il papa c il fascismo i'l da raccoman– darsi. :\fa se pensano che il fenomeno n,)n è cbe italiano. non resterebbe che a com– piangere la loro grande ingenuilà. Col Concordato fascismo e Chiesa si ri– conoscono una comune natura medioevale. La Chiesa si ritrova nel fascismo. Don )linzoni ucciso. Don Sturzo minaccialo e obbligalo alrcsilio. le dozzine di preti dc– porlali, le cooperative cattoliche del mHa– nese devastate dalle camicie ncr<'. e lutto il resto : tuUo è stato perdonato dalla Chie– sa. perché, in fondo, il fasci.smo. col suo spirito d'inlollcranza, con le sue pretese metafisiche, col suo do.,"'lllatismo, la fe– rocia delle sue azioni, è un po' di clerica– !iSJno_laico e medioenle. E dopoluUo se 11fascismo pa poLutodare alla Chiesa..quel– lo ilhe ncssua poiere contemporaneo avreb– be mai sognato di accordarle; perehè la Chiesa non avrebbe dovuto salulare nel fa– scismo il suo vendicatore della società ci– vile che l'ha. rinnegata ? L.idea che la Chiesa, in fondo. si burla d:?l fascismo è un'idea troppo semplicista e (roppo comoda per essere presa ~ui s ~ril', e deve essere messa fra. le idee eh. a no• me di una tolleranza fatta. o.'indifferenza e di leggerezza, hanno permesso lenlamenfe la ricostituzione del medioevo"nel seno del– le nostre società. laiche. Forse noi abbiamo troppo fretfolosa– mente dichiarato moria la vécchia società confessionalP. legata ad interessi partico– lari, senza fiducia. nelrindividuo, tulla o– rientala verso idee feticiste. Essa non era nPppure cadula in letargo. Il fascismo .e il clericalismo. alleali, alfine, alla luce del giorno, np sono una prova. ~a se vi sono nuove esperienze. debbono riprendere con– persone che hanno un'idea del valore delle lro il medioe,·o la Jotta chClil XYII secolo non·ebbe la (lOSSibililàdi terminare. li pe– ricolo esiste. ARTURO L4..BRIOLA, Intorno ai duemiliardi Avete. notalo elle i «due miliardi» - della prima notizia. - sono diventali ~ vn miliardo e 750 milioni n che l'Italia ha pa– galo al Papato per la Concilio~ione" ? .\'011-i;i è solltJto al naso la stro11c::a di u11a cifra così rotta, che sembrerebbe il risultalo <li una conlrotta-:.ione al mercato dcli e palate ? • .Yoi ci abbiamo riflclluto e siamo venuti a questa conclusione: la cifra combinata dove,;a essere cd è ùi due m i/iardi ; quella 11eua che toccherà al Papa di 1 miliardo I: 750 milioni. I duecentocinquanta milwm che manca,:0110ol conio deve essere la cnm– missione perc"pila dai mediatori che han– no avulo 11arle alla focc~nda. E' tm lato prosaico della questione, ma meriterebbe di essere ap))rofo11dilo. Il titolo dei due milio1·<li è anch'esso o– scvro. 14 Papa non esita a dire che è in– dem1izzo per i territori ceduti, cioè, p1·esi dall'llalia. Dove ci sono due 1·ospi da tran– gugiare : 1• Il Papato che per denaro 11en– dc il palrimonio « inalienabile » della Chie– sa; 2• lo Staio che confessa che quei terri– tori ha rubato e si assoggetta ad tma in– dennità di guerra. Cerln i due miliorai - col quarto il~ miliardo con tu/la probabililà divorato dat pii sensali (il Banco di Roma non ci ha beccato nulla ?...) • - non si spiegano con la dota:ionc accumulala prevista dalla leg– ge sulle grwrentigic, verchè : 1° Sarebbe stato un Ticonoscere la legge delle g1w1·entigie nell'atto di abolirla; 2° Le cifre non tornerebbero - ston– techè la dota:.ionc è di 3 milioni e me;;o per anno, e ogni cinque anni si prescriva– no le annuità non riscosse; dunque, an– che con gli interessi non si potrebbe arri– va.re neppure ad. un terzo. Xon c'è da concludere: E' una monna nwndala da Dio e che il popolo in qua[l;he modo pagherà ol 1>apa. ~\:nessuno può sfuggire l'importanza del– le accuse e ri\·elazioni dell'on. :'iitli circa lo condizioni e clausole del patio infamfl tra il dislrutlore dr! Risoi·gimento, :\Iusso– lini, e il ricostruttore del Potere Tempo 0 raie, Pio XI. ln un momento in cui il popolo italiano è incatenalo e imbavagliato e senza rap– presentanza. legale liberamente scelt(I. il P;ipa - rhe vuol farsi crrdere l'infalli– bile custode non solo del deposito della Ye– rilà religiosa. ma pur della.verità. morale -– riesce n farsi cedere non solo '14 PIiari di Jce-rifodo italiano, non solo punii di s9- ,•fun.ifa_ ~parsi p~r tutta la.diocesi dl noma, non solo il controllo della cultura italiana, ma anche un miliardo e tre quarti di li– re - somma non mai chiesta prima e che non risponde ad alcuna necessilà. di fallo ! E ciò mentre l'Italia. specie l'Italia poYc– ra Yersa ogni di più in più difficili condi– zioni di Yita ! E' una sfida. E do\:rà. subilo essere rac– colla. TuUi coloro che credono nel regime rappresentaliYO e nei più clemlllllari prin~ cipii di giustizia - massimo tra i quali quello pel quale il misfatto impunito si– gnifica premio alla delinquenza - deYO– no fin d'ora dichiarare che non sollanto la c·aduta del fascismo e la restaurazione del regime rappresenlali\·o devono significare il radicale annullamento del palto del La– lerano, il ritorno alla piena formula ca– ,·ouriana - libera Chie,a in libero Stato - senza !Pgge di guarentigie di sorta. ma ,1ncorala confisca di tutti i beni delle Con– g_regazionireligiose e la messa sello con~ !rollo - come già quelle turche - cosi delle finanze del Yaticano. fino a che siano rèsliluili i quasi due miliardi or da pa– garsi al Yaticano sles<;oe tanle rcnditr an,, nuali quante saranno pagale dallo Stato fascista al Papa, tale somma da scnire d'indennizzo alle proYate Yiltime del r~!?i– me fascisla ridichiarato pron•idenziale dal suo cappellano Papa Pio XI. Dopo quello che è a,Tcnuto, in Jtalia almeno, il clericalismo non :wrà n(>ssun diritto di proleslare coni ro la confìsra dei ìieni congregazionali e la presa di misu– re al fine che i beni necessari al culto ser– Yano a questo e a questo sollanlo o :i. fini ad esso conn()Ssi e siano. sollo il cootroJlo aoi fedeli e delle amministrazioni locali. JI mal follo deve c.;sere restituito. Sicco– me non ò da dubitarsi che la massima par– le dei callolici e dei sacerdoti italiani so– no anche in fohdo buoni cittadini, -il far si che il cullo e le manifestazioni annesse della· Yila religiosa e i mezzi a ciò ric11ie~ sti siano controllali dal pubblico interes– salo è il solo mezzo necessario per rom– pere la spina dorsale al conlrollo autocra– tico del· Vaticano sulla Yita religiosa in llalia e per solloporre questa allo stimolo delle libere forze dPlla domanda e dell'of– ferta dei sen·igi rei igiosi, sollo il conlrol– lo della cultura. To non nutro nessun dub– bio che lasciando la vila religiosa in balia delle forze spontanPe della Yila dello spi– rito e lasciando che l'esperienza religiosa quale fiorisce nelle isl ituzioni culturali sia in ineYitabile perenne azione e r<'aziònc con la cultura che irradia dalle uni.-ersità e principalmente dalle caltedl'e di filoso– fia, di scienza, di storia e psicologia delle Religioni e in parlicòlar modo del Cristia– nesimo aperte a Lutti gli indirizzi e a uo– mini di ogni fede, la sincera. e genuina re– ligiosità, in Italia come altrove, non poirà non emergerne immensamente purificala ed ele.-ata, specie se la frequenza di I.ali corsi e il profitto in tali discipline sia re– so obbligatorio per ogni futuro ministro di culto. La religione è una forma. pPren– ne e indistruttibile di conoscenza e di Yi– ta, come la filosofia. la scienza. l'arte e la morale, soggella com'essa ad e,·oluzioni c ad im•oluzioni, contenentesi confesse or– gani e istituzioni, che hanno- i loro ritmi di eeffiorescenza " di decadenza e presto o tardi cedono il posto a slrumenli sempre più perfetti. Le brezze della libertà. uccidono solo ciò che s'è reso indegno di Yivere e tra le cose che meritano d'essere da esse uccise, tra le cose che esse inesorabilmente presi o o tar– di, nell'ora che Dio Yorrà, esse certamente uccideranno e consegneranno come infami alla storia c·è l'autocrazia, non solo regia e politica, ma anche cullurale e spirituale del Valicano sulla Yita religiosa dell'Ita– lia e del mondo. Libero cred·enle in Dio e nel suo Cristo anch'io non posso a meno di Yedere il « dito di Dio» nelle circostanze che hanno condotto il Yalicano a farsi cap– pellano del Fascismo, e impositore di una '.'azione incatenata, dissanguata e tenuta m silenzio fino a latrocinio- compiuto. Oh I SP,la ,·,.;go maturata la sacra :\eme-si, la sacra pienezza dei tempi. quando auchP, in Jlalia ognuno sarà obbligato a rifle!tere, a rifarsi w1a filosofia della vila, a rifarsi u– r,a fede, a fare la sua ·niforma. non ripe– tendo, scimmiottando o proltmgando quella dri secoli xn e XYU. ma cercando, alla luce spirituale ~ culturale dei nostri tem– pi, ciò che è yi\·o e buttando.a ma 1 e ciò che ~ morto, in tutlP le tradizioni religiose e a,surg-endo così a un Catlo!icismo non au– tocratico, ma libero. quale forse il mondo europeo anchbe.poluto godere se l'as;;olu– (i«mo polil ico r J'QJemPnfoimperi:ùislico romano 1!on a.w'-ser? precluso lo s,·Huppo, ancor _prima della r1forn1a. di certi i?ermi inclusi nel mo,·imenfo còriciliare. Olt! co– n:ie la vegg?, _ancl)e. la full.Jta liher!à poli– tica, pure m Jtaha, cercar di awt radici non solo in date istituzioni, non solo in da– te 1,radizioni e condiiioni soc'iali, nòn -solo nell'attuale dura esperier.za, ma anche co– me J?rodotto di questa, in una appr_ofondi!a coscienza delle ragioni della vita. nel sen– so del valore as_soh~to della p~rsonalità, nel sens~ che la nta e coscienza e missione, cand1dalura perenne all'eternità. ! ANGEW CRESPL L'accoròo colValicano ~iuòicalo òauna publicazione ufficiale òelpartilo f ascisf a :'ielranno 1928. pei tipi ufficialissimi della « Libreria del Lillorio;, lo slòrico fascistizzalo Giacomo Emilio Curatnlo pubblica.-a un libro : « La Que.slione Ro– mana - Da Cavour a ~lusoslini "· Dopo a,·er sudalo selle camicie - nere - ~er aliern:iare la contin1.1;ità,nei rap– porti col ,alleano, del pens1er.:i del libe– ralismo ca.-ouriano e di quello fascista mus'-oliniano. il Curatulo conclude - nel– ranno 1928 « anno YI" - in questi ter– mini: «-Per conclu.dere. Ogni modificazione al. la legge delle Guarentigie, la quale deve es.sere ispirala da interessi concreti na– zionali. non potrebbe venire apportala che fuori dello spzaio e del t.empo contingen– te : sub specie_reternilalis; e tenendo bene in mente: 1• che le vicende della storia possano mutare; 2° che il possesso da parie del ,aticano di un terilorio, per quanto minuscolo, po– l_rebbedarn pretesto, in un dato momento storico, ad inlen·enti stranieri ; 3° che, comunque, non si potrebbe par– lare di restribuzione, ma di donazione da parte dello Stato italiano. .\• che la proposta recente di una rea– le SO\'ranità del Pontefice su di un terri– torio, che rimanga nazionale, ma sul qua– le lo Stato rinuncia all'esercizio della giu– risdizione, è un eufemismo che non eli– minerebbe, in date evenienze, il pretesto a conOilti ed interventi stranieri; 5° che il Yalicano non è l'innocente e palrioltica repubblica di San )!arino (Crispi) ; 6° e infine, che se la religione e la Chie– sa sono di natura dh'ina, la Curia Cl il Yaticano sono clementi umani ; e che la bramosia del potere politico spesso so– Hasta, come la storia insegna, alla mis– sione spirituale. » Lo storico S. Giribizzi Si legge r,he l"autoi-c tiella Storia J)orla- 111cntai-c Pollica e_ diploraatica d'Italia, una rro11istoria che non pretende certo al vertice di Carlyle, /u,. jatlo omnggio ol Sc– yretario Generale del Parlito Fascisla del fil -i;olumc ora p1ibblicatosi per le slam))c e il Segretario famosissimo, dicono i yior– noli, ha fallo le_sue magyiori conyratr<la– ;i oni all' aulore. Orbe11c,neanche a farla apposta, ci ca– pita solt'occhio il Il 1;olume di detta Storia che comincia così : ,, Con la breccia di Po1·/a Pia finì il po– tere temporale dei Papi, ch'era stato il magaior ostacolo alla forma;ione dell'u11i– tà italiana, e che dal punto di -i;isla poli– tico, aveva, secondo l'alata osservazio11c di J,amarli11e, assommalo i 1:i:i di tutte le forme di governo senza avemc i i:anlaygi ... Bepissimo dello e scritto, ma Fortunello Tura/augusto 110n sa leg9ere ... Gli . . . uom1nz nuovi ~ "(;omini mwvt '! E' cosi' che si chiaman.o, Xuoui. infatti. Slrani, inaudW, mostruosi. L'i4 niqul/lI, il furto, l'assassinio crei/i fn diparti~ menti ministeri11li; la truffa appUcal.a al su/~ frogia universale ; il go,;emo con il falso ; ;( dovere chi.amatodelitl-0 e Il delillo chiamato do-< vere. Uno &z.wleiL denaro, l'altro i posti ; un(( vn cordone nl colln, L'aUro wv.i piuma sul cap. pctw ; uno vn ricamo s11ll/u11,iforme, l'altro del◄ te donne ; vr,o Il poteri'. l'altro i giochi in Bar• sa, le f en-01:le.Lo credo che son contenti'! Fi• guratevi un po,;cro dilltolo che. tre onni or srmo 1 rJ.omandn.i:a in prestilo me;;;:ofrrmra al suo por> linaioJ e che OQfll, lernendo -colufluosamen.Lc ,I giornale ufficiale, non deve che firmare un d~ creta per auere un milione... Governar" è una gioia. Cio• non lmpcdlscd di lradire. AL contrario. I piccoli /roditori lra.tJ.i,.. scono i grandi traditori. !'i spiano, si tradi.<cono. E' la pienrz=<Ifolle del potere che cerca i li• mili e non U trovo. E.'111 è il padrone rii'/ t·oti; padrone clelle coscirl!:e. padrr,ne cl~Lpopofo. Somina il ~uo :,urcrss<,rr. ; rr9nn p,,.r .{fl!'mprc ~ug/l .<rruli11i fuluri. di.<pOJIP1[ell'rf1711i[à ,, mctlc ran·Pnirl" in bustn. .S1Jff(fel/1(1n. Il ~110 Se– ntJto. il ~,w corpo lcnlslatiro, il suo cc,nsialio di Slato, fc.5/r. bns.<cdietro a lui. r1li leccona I tolloJ1i. E!Jll co1wurr al larriq i >:rsrori e i cor– diw.1/i. f'f1mmina ~11!/n r1i11s/i;iiJ. Trrnla w~ri .... .•pondrn/i i11forma11" il monda che egli lì!>. cc,r. ru.~rafo il .foQJ)Tacd9lif/. Ebbene un, uomo solo si /t>t·11,. contro 'JUJ!$lO lrionftJl,:>re,que.<lo i·lncilore. qur<lo dillntore, questo onprratorc, qui!."ilOonnlpos.-.cnlr. c.:n 119- mo .-.o~o.err_nntc, SJ>ti.']liato, r1JrittalfJ, allerr,rlo, prosc,:1//0. E' t11> r,,:0110 di po/•·crc. 11ell'om/Jrrr, vn cs,1,010 ,en.,a n."fa. un r:aanbo11da •en:;a pas– saporto. ma ha al suo finn,:o d•tc polen=e: il diritto che_ è int:indbrle, la r;critit, rhe è immor– tale. 2. \'1cTon lh;<;o. •llistoire ct·u11 crime.,,; Come i lavoratori s no serviti dalla magistratura delavoro A che -en·e la Carta.del Lavora e la con– SP,gUl'ntr .lla!Jisfratrrm del Lauoro ;, -Tutte 1~ que~lioni. che furono •inora soloqiost-e a1 mag1slr.at1f!~beri:,senza ~ccj:iz}o(le alcu– na, la stesa r1wfuzrone : la sentenza. ridu– ceva Jll paghe ai lavoratori". ~ou c·è maf stato un caso che le aumenlas•e neppure che le _tenesse ferme; sémpre la giustizia ha dec1~0che gli opPrai erano pagati trop– po. 9os1 la Carta del T.avoro e la relativa '.\~ag~~lra_tur_a assoiJarono I~ fama.di organo d1 r10uz1om delle mercPd1 ai lavoratori. :\Ia si lralta\'a di que.slloni collelfii:1?. Ye– d_iam~ora_un caso di questi on&. individuo/e. ln tale Gmseppe Perotto fa..cit.are l'Cnionc G1·1J11di11e p r YedC'rlacondannare alla in– d~nnilà di liccnziamenlo. in base al "lodo Ferraris n che fa parie del Concordato sli– pula\o nel J 919 fra )P rappresentanze delle Società e degli impiegali di Assicurazioni. Questione privala e indh;duale se al!ra mai, b~ala sopra un contralto che è sempre vivo. Quel povero signor Perotto licen– zialo domanda la sua indennità. Jn causa è lui e non la « classe·" che non è licenziata. Cm,ì però non la pensa la )lagisl,:ll-fura del lavoro. la quale pllr salvar~ la capUa– li,Tica U11ìo1ir. 1J1•01flltne dal pagamcnt(:i del– I'indenriifà dovuta, ctiP, ti trova? trqva che Perollo non ha più diritto con lo nuove rior– me di èlirillo corporath•o di fare lui citare la Società. che l'ha licenzialo senza pagare il dovuto. E S(lfltenzia che Pero!io non ha azione. Chi ha razione è... if :::-indacato.Si rivolga dunque al Sindacato e se persuad,· il Sindacalo delle sue ragioni si muova il Sindacato e faccia es.socita"re la Società.de– bitrice. Intanto assolve la Unione Grandine dalla domanda di Perotto. Questa « elegante " spogliazione òel la– Yoratore a vantaggio della società è «do!~ !amenlc » nella sentenza motivata "in o– maggio a quel fecondo spirito di collabo– razione 1:he il goYcrno e le leggi fasciste hanno 'J)rOv\'idamente sostituito alla infe.– conda ed incivile lotta di class" ». Acciderni ! La fiamma eterna ,, Certamente ! l:no scrut•nio • libero <' :-p~:1- laneo • dicono i fagli òrl colpo di Staio. Soi. non pretendiamo che nessuno abbia ralfJ/.a 17<>r lui, che ncssuM abbia dello. 1:olo11lariamcnle, si'. che nessunoabbia li/Jeramcnleacceltata q•ic– st,uomo. F.gl ! ha con lui la turba dri fun:ionari. dei parassiti <lel.bllt.mcio. i corrotli, i rom;;romcs;;i, gli a/Jilt e, al loro srguUo, i cretini, massa no– tevole. Ua vcr lui i cardinali, i i·euo~i, i canonici. , curati, i 1:icari. arciric11ri. diaconi, suddiaconi~ i sacrestani. Ila C6n lui tu.fii !Ili. • uomini ;-eU- 9iosi • aumentali dopo i terrori prr.,1,ri.clari. dPl 1818. /1011no ,·o/alo incm1te.<tnùilmrnlcprr fui : prima calcgorlo, i fwi;;ionari : serontlo. ali •er– mi ; tcr:.a., i t·o1teriani-pror,riclari-i11d11•trlcl1- rc/igiosi. 1L sua scrutinio è sloln libero. ro<rirn/r. Tuili i glon,ali hanno pubblicato q1irl che hanno i·o– l11ta.('hl hn. detto Il conlrario ? I calrmniq/ari. La cifra è sincero. Sia.noi arcorcllamo tuilo ci<,. .Ifa cosa t·uo! rol>cl11dere il colpa di Stato-~ Cosa i;uol cancludrre ? Si fre9a le mmii, non domanda altro ; cio' gli basla ; cimcludr che i:a bene, che lullo è chiuso. che tulio è finito, che ,ran gli si p11o'cl/re pii, nulla, che è ,. ((;. sollo •. Allo là ! Resta fl lalo maralr. Giammai il diril/o e il dcUlto .•i inconlro110. Xon ci si fa, ,, assofL·trc • dal suffra!1io unir~r– sale. n $O»oassiomi in palilicn. 011r.stir. giml;– :in, come i·i sono assiomi in uromclrla. r la n•– rità morale 11011 iJ alla mcrcè di un vota pi(l che la ,;erilà aloc/Jrico. l"cclele qurslo. lampada, qu~stn plccoln. luee dimenlicata in 1111 anaoto, p,rdutn. ncll'amlJrrr. F.' appena ~l<lbilc. brucia nella sofiludinr. Fole soffiare su essa ,.;;;ellemilitmi cinquecento m;ftt bacche. contcmporoncame11tr ; 110nla spegne– re/e. ., on farelc neppure m11ot·err /11 fiamma. Fole soffiare l'uragano. T.,;, fi11mmaco11tinurrà a salire dlrllla e pura al cielo : è la cosc;rn;;a. • YtCTOR Hl:r.o. • Xapolèon 1~ Pctit.• l'iOn-Aaerlla11a! (da.I Becço Giallo.}.

RkJQdWJsaXNoZXIy