la Libertà - anno III - n. 7 - 17 febbraio 1929

b ANNO 3 N° 7 La sovranità territoriale del Papa è ristabilita. FRANçOIS VEUILLOT nella Croi:i:. • I er Un Numero : 0.40 Quante volte nella storia i papi chiamarono in Italia gli stranieri ? Stavolta Pio Xl ha fatto appello al. fascismo. Chi più straniero al.l'Ita– lia? GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA ORDINARIO SOSTlNITORf DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE ) Pct uo aooo .......•••••..•.. 20 f,. 50 fr. PARIGI 17 FEB.BRAIO 1929 I03, FaubourgSaint-Denis - PARIS (10') - Telefono : 'Prol!ence 96-98 ABBONAMENTI Per ,ci me,i ................. 10 I,. 25 f,. ESTERO : IL DOPPIO , IL GIORNALE SI PUBBLICA LA DOMENICA IL PATTO DELLE DUEANTITALIE E DEIDUEANTIRISORGIM D 111edioevo che ritorna Un secolo di storia italica- in cui si rias- J N'ella battaglia ideale e politica, di cui sumono la nobiltà generosa e il folgorante il recentissimo evento fa più incitatrice eroismo degli apostoli, dei combattenti e l'asprezza e più luminosa la mèta di riven– dei martiri dell'unità politica e civile del- dicaztone italiana ed europea, noi cvochia– la nazione - è stato disperso e cancellalo mo non soltanto la memoria dei nostri dal fascismo. L'Anli-Risorgimento - che migliori fratelli, proditoriamente caduti dal medioevo ha richiamalo in vita il car- sotto la violonza armata della tirannide, neflee Ja inquisizione, la tortura, i lri- ma arichc le memorie dei pensatori e dei bunali eccezionali, il delitto di opinione combattenti del Risorgimento, che ideai– - ristabilisce ora, in Roma, il potere tem- mento si ricongiungono con queflo nel no– porale dei Papi. Ha assassinalo, per non slro sentimento di dolore e di fede e nel– soccombere, i migliori tra i nostri vivi : la nostra volontà di riscossa. oggi colpisce, per non soccombere, i nostri :'ioi dobbiamo abbattere L\nl i-Risorgi– grandi morli; ed annulla, nella vita del mento; per restituire l'Italia agl'ilaliani. popolo italiano, l'azione redentrice di )laz- ALBERTO CIANCA. zini, Gavour, di Cattaneo, di Saffl, di Gari- baldi di Mameli. Ha devastalo il patri– moni~ delle nostre libertà : oggi devasta il patrimonio delle nostre memorie e del– le nostre tradiz;ioni nazionali. Esso è vera– menle "lolalilariamenle », l'Anli-Ilalia .. Se ia guerra fosse stata vinta dall'Au– stria - com'era (gli'italiani non dimenti– chino !) nei voi i e nei propositi dei nazio– nalisli - il Papa avrebbe realizzalo, mer– cò !·'aiuto dell'imperatore nemico, la ri– CQJlquista che oggi il fascismo gli garan– tisce. Il Papato chiamò sempre, a presidio del suo potere temporale, domi?al?ri. slranie: ri : e, negli ultimi lenlat1v1 d1 d1fenders1 in Roma, esso si affidò - oli-re che alle truppe del terzo ì'iapoleone, fulmìn?lo poi dal destino che Viclor Hugo, nell'infiam– mala passione dell'esilio, gli aveva predet– to - ai soldali del Borbone e dell'Absbur– go. Oggi, non ha bisogno di cercare aiuto oltre i confini ; perchè il nemico dell'Ita– lia - delle sue libertà, della sua dignità, della sua vera grandezza - sta dentro i copflni o da selle anni usurpa, con la vio– lenza l~rrorislica di un esercito di occupa– zione, i pubblici poteri. Perchè il '70 venisse rinnegalo, era ne– cessario che tre !allori cospirassero ai danni della volontà e del decoro d'Italia : !'irrequieto bisogno che spinge un capo dj go:verno, incalzalo dall'accusa ?i ave~ ordinalo e organizzalo i mostruos1· delitti ç.olla. sua " ceka », a cercare, comunque e tll!Wllbe, -sohetmi e soljdarielà. di fr'ònle .a. 4'1éijtione . moraie i_hcanç«:1!abilm~nte legala alla prolesla storica den Aventino ; il prevalere incontrollato delle _tend~nze nazionalistiche, ferocemenle' reaz1onar1e e clericali, che, falsificando il carattere e lo spirito della villoria militare, ne fanno deviare il corso storico verso lo sbocco, cui esse tendevano fin dal primo momento, quando sellecilavano l'i~lerven(o a fl~~c? degl'imperi centrali ; l'imbelle comp!1c1la di un monarca, rinnegatore del suo gmra– mento e dei diritti slorici del suo popolo, ancora una volta tradito. Il Papato ha consideralo che nessun al– tro governo italiano avrebbe mai potuto compendiare in sè, per sentimento e bi– sogno di reazione, per blufflstica smania e per assoluta mancanza di pubbliche 1!– berlà, le condizioni realizzate nel fasci– smo • e dal fascismo ba preteso quel che non 'avevà osato mai chiedere· ai governi passali otlenendo che somme ingenti ven– gano strappale al popolo immiserito, che la coscienza degl'ilaliani sia ipotecala e captata, con accorta distribuzione di fun– zioni e di benefici, dall'.inlolleranza della Chiesa e da quella della fazione dominante, ohe altre forme d'iniquo privilegio e di odiosa sopraffazione morale e politica ac– quistino diritto di. cittadinanza in un pae– se ove già. la speculazione settaria ha cele– b!ato i sanguinosi suoi fasti sulla divisio– ne assurda e criminosa di il~zione ed anli– nazione. Cosl, il patto è sorto da una duplice ri- 1;1unoiamorale. Pio Xl ha dimenticalo i delitti della ceka, don ~linzoni, le bombe di Mussolini contro il Cardinal Ferrari, la èistru1;ione delle cooperative cattoliche del– la Brianza, lo sue encicliche riaffermanti l'insuperante contrasto tra la concezione statolatra del fascismo e quella individua– JisUca su cui poggia la dottrina cattolica. Ha dimenticalo, con la stessa disinvoltura con cui il Mussolini ha rinnegalo, fra gli altri punti delle tavole fondamentali del fascismo, quello che preannunciava la soppressione delle mense vescovili. Nell'accordo di S. Giovanni in Lalerano confluiscono gl'inleressi di una dittatura medievale e le tradizioni secolari della Chiesa, tulle rivolte a impedire o soffo– care la libertà politica e spirituale dell'Ila– lia. Quali che siano per essere doman i gli ~viluppi di questa intesa e i par[icolari orientamenti, interni ed eslerni, dei due contraenti, una cosa è certa : che vittima e bersaglio sarà sempre il popolo italiano, cui la Chiesa insegnerà esser giusta e ne– cessaria la sopraffazione partigiana eser– citata dal fascismo. E' la violenza SJ)iritua– le che integra, per rinsaldarla, quella poli– tica. E' il Medioevo che ritorna - negazio– ne e sfida alla civiltà liberale e democra– tica di tulio il mondo moderno - con que– sta alleanza dello scettro, del pastora le e del littorio ai danni di un paese, i cui de– stini sono decisi alrinfuori di ogni sua volontà. La lolla di riveni:licazione civile oggi al– larga la sua fronte : e si riassume nella riconquista integrale della libertà di pen– siero, religioso e politico. La Chiesa non ha valutalo che all'anliclericalismo - in– teso non nel senso volgare in cui lo inter– pretava Mussolini, quando faceva l'elogio avyinazzato della bestemmia ed esallava l'ateismo, con la grossolanità demagogica di un bettoliere, nella sua conferenza S\'iZ- 1era su Giovanni Huss, ma in quello, na– zionalmenf P, o umanamente doveroso, rii reazione allirn contro ogni forma d·intol– leranza c. di oppressione - essa dà oggi nuova forza di ragioni e d'iqipul~i. INDIFFERENZA P.LEBIS~ITAHIA I,a stampa italiana che, alla vigilia della « Concita;v.>ne" fascistico-teocratica, tra le .derisioni di tutta la stampa europea, mm ei·a ancora stata autori;:ata a dire una parola dell'avvenimento, che aveva [tià esaurito l'attenzione delCestero, è o/1- bligafa a dedicare tutte le sue colonne al– lo Staio Corporativo cd a quella spassosa e lugubre farsa delle elezioni, per modo di dire, polittche, preparatorie del grande ple– biscito del 24 mano, dove il corpo elet– torale, èiepw,ato e purgalo, dovrà dire clw è contentone del regime. Ogni giorno si adunano i funzionari locali delle diverse corpora:ioni fa,sciste e deliberano (?) la lista dei candidali proposti (?) dai sinda– cati. L'affare si fa in fretta, in un'oretta al massimo. Sen;a discorsi, senza discus– sioni. E, meraviglia delle meraviglie, ogni lia sta corporativa offre la sorpresa di por– tare il nome di Benito Jfussolini, come ca– pintesta. Che bella sorpresa I Benito .\lus– so/ini si fa un plebiscito corporativo anti– cipato per proprio conto sul pwbiscito na– :ionalissimo. Così sopra il regime, lo snp– piano al Quirinale ed ol Vaticano, sta lui, il Duce, plebiscitato corpoi-atiùamente. Il regime. l (talia, il mondo_ inte1·0 vengono dopo. Su tutto e su tutti Egli sta, nume in terra che it Vicario di Cristo imparerà ad adorare. Ciò è vcr4mente romano ed imperiale. Caligola e. 1..,.eronc facevqno lo stesso. Il Se– nato allora coine orç era lieta di prostrar– si davanti al Dftio Imperatore, cft.eveniva a pi{lUarc po&to nel Pantheon nella patria. Solo qualche cristiano primitivo si rifiu– tava al sacrilegio dell'adora.ione e veni– va dato alle bestie feroci. Il principe dei nuovi farisei ha altre• idee, più modeme, e trova che L'accordo d4i due miliardi vale bene una messa fa,scisla in prepara.ione del plebiscito. E poi verrà il Te Deum... /\'atw·almentc tutti questi maneggi cor– porativi-plebiscitari in salsa di " Conci– liazione» no1t attirano l'interesse di 1u:s– suno. Che noia, che noia burocratica cote– ste elezi07li corp01·ativc-plebiscitarie I l',es– suno, all'infuori dei facce11dieri pagati per questo, se ne accorge. Di questa mortale noia ed indifferen:a sono obbligati a te– nere conto gli stessi fogli del regime. Ed allora facerulcsi coraggio a 1>iqliare il trat– to inn1;m:.i il .Giornale d'Italia confessa e vant(l che nessuno si interessa ai pasticci che si dcvranno trangugiare dal popolo il 24 marzo. Il foglio se ne consola vantan– do la differenze, tra questa 11uova specie di elezioni (per modo di dire) e le antiche, quando il pooplo nei suoi partiti, nei suoi giomali, si riscaldava e c'erano polemi– che di stampa e di tribuna, comizi popo– lari e discussioni aperte su uomini e rra– grammi. Ora, chi sono gli• uomini de fa– scismo? Avanzi putrefatti della vecchia éra o giovani squadristi che pescarono i loro titoli negli agguati notturni e nelle aggressioni viti. I. programmi ? Fantasie mutevoli della cricca che comanda intorno al Duce. ed è, a volta a volta, monarchica o repubblicana, papista o anticlericale, liberista, proteziqnista per l'inflazione o per la rivalon-z:azione della Lira, per la guerra o -per la pace... Il programma è sempre un segreto che si celebra dopo che è venuto fuori, senza chiedere il consenso degli itere~sati, essend~ il pop_olo_un pu-: pillo, tm infante a cut non si dicono gli affari di casa. Tipico - ripetiamo - che la stampa italiana la domenica del grande pateracchio i1l San Giovanni Laterano non ave1:a ancora detto una parola, ne pro ne contro, anzi di semplice cronaca dell'even– to. noto soltanto ai lettori italiani dei gior– nali stranieri e di cui la primi::fa restava all'Osservatore Romano, organo ufficiale della nuova Italia fascistico-papalina. Jla la stanipa italiana ne trangugia ogni gior– no quàlcuna. Un giorno arriva un ukase : i segretari politici del Partito non potran– no essere deputati. Coro: Giusto. Ben pen– sato : cosi non si farà il cumulo delle ca– riche e i deputati non saranno d!stratti da aUre cure. Jfa il giorno dopo arriva la ret– tifica. Il segretario generai'! T!tr~tiaugu– sto sarà deputato : Coro: GiusttSsinio ! Se 110nè deputato lui chi lp deve essere ? IL cumulo· delle cariche è garanzia di unità di dire:ione ! 1Yonsenibra di a,ssistere ad un'operetta? In conclusione: ,Yè programmi nè uo– mini. e se il programma 110nc'è e non ci sono gli uomini o ,_ion si sa ~hi sie7:o o lo si sa fintroppo, cfu volete si scaldi per le ele– :ioni co1·poratit•c che propongono mentre i( Gran Consiglio Fascista dispone della lis(cz, che safià obbligatorio di suffragare nel plebiscito del 24 111.(U":::o a voto palese, ilt ui-ne di vetro trasparente, sotto pena di perdere almeno il pane, piit facilmente la libertà e la vita ? CONTROLA CIVILTA' « Sotto l'impe,·o del Concordato cosa re– sta del principio della laicità, e, anche in Italia, della libertà di coscicn:::a? Ecco quanto la Chiesa si arroga e rfoendica ap– pena ha il potere. Si potrebbe crederci ri– tnrnati a cent'anni fa, ai ti?mpi de/In Smlln. .4.llcan;;a,della « Cm,grega;ione ,, della lPg– ge sul Socri/Pgio. « La Santa Sede, co1t gli accordi stretti col fa,scismo si mette deliberatamente in cmitraddi::ione con i principi riconosciuti de/la SQcictà incderM, della Società civile, e anche della Società politica. » LEOS Bum. IL MERCATO In questo numero della Libertà, scrit– tori di diversa scuola, liberali, sociali– sti, repubblicani, cattolici e.sprimono concordemente , da vari punti di visla, un'indignazione che si può meglio chia– mare esecrazione per l'avvenimento di Roma. Al di là dello stupore di vedere so~ge– re dall"abisso dei .secoli morti, il Medio– ern teocratico, il Potere temporale dei Pontefici, co;idannalo prima che dalle armi italiane il 20 settembre 18i0, da tutta una serie di sèritlori e filosofi e persino da cattolici che la Chiesa ha bea– lificato, sta un sentimento esasperalo di pena e di Yergogna per questo sfac– ciato connubio fascista-pontificio, sfida !emeraria alla coscienza morale del mondo. Anche una ,·olla il fatto morale pri– meggia -sol fatto polilico. Cotesta sovra– nità temporale del Papa che si eleva so– pra la ruina di ogni sua autorità spiri– tuale in Italia, è uno scherno troppo o– sceno. Ognuno sente che quando il ci– nico totalitarismo fascista ha spogliaw il Papa di ogni autorità. a dirigere in Italia l'A:;ione cattolica, ha sciolw i cir– coli politici call-Olici, ha devastato e sac– cheggialo i sindacati e le cooperative cat.– loliche, ha usurpato il diritto esclusivo alla educazione ed all'assistenza della gioventù, si è ri;o delle protesi.e della Santa Sede per la dispersione dei boy– scout cattolici, e t.utt.i li ha incorporali nell'associazione mortifera dei Balilla armali, accogliere un titolo vano di re ed, un regalo di due milìardi dal Duce, autore di tali e lanli delitti, è per il Pa– pa una disfatta morale che si proietterà in vergogna cancellabile nei secoli ... A questo dovevano adunque pervenire le protesle ripelule del Pontefice conlro le usurpazioni fasciste, che il grave Os– servatore Ramano periodicamente ripro– ducov!).. Per questo i! Papa dalla sua c11-ssettaparlicòiare tirava ·le somme per risarcire -parztalmenle lè cooperative calloliche della sua. Brianza, orrenda– mente saccheggiate durante tutta la set- timana che seguì l'elezione polit.ica: del– l'aprile i924, per punirle di avere tenuto fede al partito ... del Papa? Per queslo, Don :Minzoni, il sanlo prete ferrarese, si ora lasciato uccidere dagli scherani fa– ~cisli come un martire, sprezzando le in– giunzioni del Fascio di Italo Balbo che avesse da ccs;are di istruire nella reli– gione i gio,·ani callolici nella sua chiesa parrocchiale di Argenta? Per quesw, cioè, perchè Pio XI potesse elevare la ci– fra della indennità da imporsi al Paese immiserito, e patteggiare con l'..\nticri– slo una. convenzione di servitù italiana ed inlernazionale ? L'intuito di quesla orribile domanda ha dovuto salire fino alla cat.tedra dell'ex " Prigioniero di se stesso ». E comecchè nella Yasta prigione che è l'Italia, nes– sµno a,·esse non che pot.ulo formulare critiche neppur potuto avere notizia del– l'evento dai pubblici fogli addomesticati, egli ha senlito il bisogno di difendersi o l'ha fatto con un discorso dal tono di– messo, umiliato, che mal cela l'intima mortificazione. Quale difesa ! Egli, il capo di un'alla missione reli– giosa, spirituale, ora è un reallolo man– cipio del Vicino Potente, che ·compone conJui per denaro un dissidio seco-lare, che rinnega a sua volta, col prezzo pa– gato, il diritto d'Italia sulla sua capitale e sull'ex Stato pontificio, gittando una stimmate fosca di latrocinio sopra 70 anni di storia ilàliana. Le due Antitalie, i due Antirisorgi– menl-0 hanno transallo contro il Risorgi– mento e l'Italia. :Ma la coscienza civile del mondo nbn ratificherà il mercaw. Gli antjiascisli, vindici della vera Italia, del– runièa, che geme in catene, rinnovano la protesta vendicatrice del diritto uma– no- contro il triste amplesso di Piero e Ce;;are. Le chiese d'Italia risuonano dçi Te Deum sacerdotali. Il popolo fre– me e sull'evento che gli si impone, co– n1e ,una nuova servitù politica. e religio- 5a, economica e spirilµale, invoca, strin– gendo i pugni solo di rabbia armaU, il Dies ir~. Il popolo Italiano non riconosce quanto é fatto al di fuori di lui e contro di lui Il Comitato Centrale della Concentrazione Antifascista, riunito il i3 fe'fi– braio, ha votalo la. deliberazione seguente : "La Concentrazione "Antifascista Italiana, mentre a Roma la Chiesa Cat– tolica e la Jfonarchia Fascista si accordano per, ristabilire l'effettiva sovra,., nità del Papa sulla « Cillà Vaticana" ; afferma che la tradi::;fone ael Risorgimento Italiano, dalla Repubblica. Romana del i840 fino alla presa di Roma, nel 20 settembre 18i0, è in aperto contrasto con questo ll'atlaJo, perchè tale tradizione si riassume nella f or-. mula: tutta la libertà alla Chiesa Romana, ma nessuna sovranità giuridica; e temporale del Papa. La Concentrazione Antifascista llaliaria constala che il Governo Fasci– sta ha, ancQra una volta, impegno.lo il paese s~za. interrogarle e che, dal canto suo, la Santa Sede, dimenticando non solo la solenne dichfo.razione 'dell'Oppo– sizione Aventiniana, firmata anche da tut_ti i iiep11tati cattolici italiani, in forza 'della quale gli atti del Gocerno Fascista non impegnano il popolo ita– liano, ma o.llresì le persecuzioni sopportate dai cattolici stessi, non ha esitato (l palleggiare con l'usurpatore, strappandogli oltre il ll'allato che regola la Questione Rorri,ana, un concordalo che abbandona l'Italia al dominio clericale. La Concentrazione Antif ascisla Ital.iana, interprete della tradizione ·ael Risorgimenlo e rapresentante dei partiti politici italiani che furono fino a ieri, e saranno domani, l'incarnazione dello spirito civico, laico e pro9ressista del paese; dichiara che questi partiti non riconosceranno nè il trattalo di amicizia e di conciliazione firmato in Roma fra il VaJicano e il Quirinale, nè il con– cordato, e contro qneslo nuovo aff rant-0 ai diritti del popolo, all'intangibilità della Nazwne e alla libertà 'di coscienza, f o appello alle folle popolari e agli spiriti liberi del mondo intero. » Parigi, i3 febbraio i0.29. GOEETTI E' l'anniversario di questo fortissimo frate/Lo di lotta e di esiglio, brutalmente stroncato dalla ferocia fa,scislo. Il Duce avei·a detto : Biso)?narendergli la vita im– poss1ble. E fu obbedito. IL r,iovanissimo direttore della Rivoluzione Liberale, l'au– tore-editore di tante pubblicazioni di pen– siero e di battaglia doveva cercare le vie dell'estero - per morirvi - di qualche mese preccde1uio G. Amendola nel grande mistero. IL fascismo aveva fatto un mar– tire di più, spegtiendc una vivida luce del pensiero italiano. w, cuore eroico, un'at– tività fulgente. Il pensiero va alla tenera con.sorte fe– d~le in un cordoglio eh.e il tempo accresce p_w_ttosto eh.e mitiuare. Le pitì grandi mar– tiri sono queste compagne che sorvivono ogli assassiMli. Pensiamo a Velia .1/at– teotti, le C>ti gramaglie fanno paura ai carn,.fici in camicia nero. Segniamo tutto per il giorno della giu– stizia. E 11011 è lontano. E per ritemprarci alla lotta giova nel– l'anniversario fare capo a quella modesta tomba al Père-Lacha1se dove Piero Go– betti - come Giovanni 'Amendola a Can– nes - vive aspettando. La Concentrazione Antifascista. SOLIDARIETA' REAZIONARIA n. Credono che il papato abbia acquistato grai1tj~:1a o che sia stati! soltanto prudente -rn~7:1ftca11do la sua fun;10ne di arbitro, che è ,a sua, dando la sua solidarietà alle dit– tature che. ù1 questo momento, asservisco- 111! u_naparte dell'Ew·opa? Se è perme;so di ducutcre con i cattolici che riflettono e politicamente indipend~nli, pensano e,si clte. la loro religione abbia guadogw1to a $Chtcrarsi dn. quella parte ? Se veramente il nostro governo ha vo– luto, come si dice, felicitare per primo, approvare per primo questa congiun::ione l{el fascismo e del cottolicismo, noi siamo stupefatti. Se è co&ì La Repubblica fronce– S(!, anche lei, volta le spalle alla soia fradi– z1_one. C'è bisogno di ricordare che l'appO(J- 0 10 dato dal Secondo Impero al/e pretese temporali del papa è stola una delle cause dell orrore dei repubblicani per .Vapoleo– ue LII?,, EDOt:ARO liERRIOT, La nullità del trattato --------·►·-<-------- un giudizio ,ul recente accordo slipu- , zione realo del nostro paese e sul vero ca,, !alo tra la diplomazia vaticana ed il go- r11llero della dittatura fascista. ,·crno fascista.? Quanto alle speranze che le parli con- Per entrambe le parli contraenti il lrat- traenti ripongono nell'accordo t,éstè conctu– talo dell'l I febbraio non è che un mezzo so. rilengo che per entrambe le delusioni destinato a servire alla, realizzazione di non saranno lontane. La Santa Sede non tar– un piano politico ben più vasto. )[a i disc- derà a constatare qual sia il valore reale gni politici cui Yaticano e fascismo inlen- di garanzie date da un regime che non ri– aono far servire raccordo recente mi pa- nuncia. e non può rinunciaro sollo pena di iono in assoluto contrasto fra di loro. essere abbattuto dall'oggi al domani, alla La Chiesa cattolica non ha alcuna prefc- sua concezione totalitaria. Il governo fa– renza aprioristica per l'una piultostochè scisla vedrà. presto svanire le concepite per l'altra forma di governo, Secondo la speranze di trasformare la Chiesa cattoli– t!ollrina tradizionale, il governo migliore C?, iJ?!.!nostrumento delle sue mire _espan– ò quello che, meglio adallando,i al pro- s1on1sl1che. getto inl~llelluale, politico cd economico . Il _tr!1llalodell'11 febbraio non è una pa– di un popolo, più compiutamente può rea- c1fìcaz1one.Esso non è, esso non può es– lizzare il bene comune e più perfeltamen- serE!che una lreg_ua, e la lo_tlasi riaccel!– te trasfondere nelle leggi e nei costumi dera ce_rlodomani. La d<:>ttrrnae la prati– i principii immanenti della giustizia: Sif- ca fascista sono la..nega~1on~C(!ll)Plel~,~~-– fatta. concezione fu mirabilmente afferma- solula, rnlcgralc :11 ogni prn~c,_p1_o ci:,sLia.– la d11.Leone XIII e, grazie all'impulso di no : malgrad~ I ~ppar_ente 1d1lllo croggJ, quest'uomo di stato lungimirante del quale non manchera domam la loro espressa ogni giorno meglio risalta la grandezza condanna. delle ·concezioni. la Chiesa, accettata la *,. * situazione politica creata dalle rivoluzioni Solto pena di esser giustamente accusati del secolo XIX, mirò a valorizzare quanto di rnler chiuder gli occhi alla realtà, non di crisliano è contenuto nella Dichiara- si può negare che la stipulazione delrac– zione dei dirilli dell'uomo. corda colla Santa Sede costituisce un in- Fin verso la metà del secolo XIX, la Chie- negabile successo pel dillalore italiano. sa ave,·a cercato la garanzia della propria I•er un uomo, come ::lfussolini, abitualo a. indipendenza spirituale negli accordi coi su~ordinar~ ogni suo. atto alla suprema principi, sforzandosi di trovare nei « Con- esigenza di mantenersi e coslrello perciò cordati" transa?ioni accettabili Ira il prin- a vivere alla giornata perse~uendo or que– cipio dell'assoluta indipendenza da essa af- sta or quella direlliva. politica, t'accordo fermato e le pretese giurisdizionalistiche colla Santa Sede costituisce il più incon– dei soYrani. una volta accetlala la nuova testato successo. situazione r.olilica, essa mirò ad as,icu- I propagandisti del fascismo potranno, raro colla hberlà religiosa l'esercizio indi- almeno per qualche mese, aYer6'argomento pendente del suo magistero. Poichè la ri- per èsallare la religiosilà deJ fascismo e voluzione francese aveva posto alla base 1a politica realistica e ricostruttiva del re– del nuovo ordinamento dei poteri il prin- girne « leso nello sforzo di ristabilire i ciI?io della sovrani là popolare, la Chiesa valori morali del popolo italiano». Xon mirò ad assicurare la propria indipen- v'ha dubbio che cost~ro ol_terr!lflno qual– denza spirituale conquistando alle idee di che successo m quegli amb1ent1 della pic– lolleranza e di libertà il nuovo sovrano, rola_ borghesia, ove non ò spento ancora ~1:2cc_eduto agli antichi principi regnanti in 1I_ ricordo _del paterno dominio dei princi– v1rtu di un preteso diritto divino. p1 della Santa Alleanza cd o,e una reli- Qu~sla polilica universalistica ha por- giosilà più apparente che reale fa prefc– talo 11Papato ad accentuare il carallere rire il _fasto delle cerimonie pubbliche al– in\ernazionale e supernazionale della- sua la pral..ica delle private viri ù. azione ed a porsi al di fuori delle interne ::Ila questa rinnovata « offensiva di pa– con_l~sedi partilo ei:1al _di_ sopra delle ri- c~ " non _riu~cirà a S!nuovcre quella massa vahl!1 e delle lolle sempre rinascenti fra d1 oppos11ori al 1·eg1me,che si reclutava. le diverse formazioni nazionali moderne. negl_1 ambi_~J1li cattolici e che,. accanto agli ::Ila per realizzare il piano politico di allri partiL1 della democrazia, combatte Leone XIII, la Chiesa aveva bisogno di mo- la iua ballagl_ia an~ifascista i'Q, nome del strare. a lutti i suoi feòl?li clìe niuna in- programma p-opot.ar -e. L'esperienta ,:te! pa~– fluenza poteva esercitare sulla sua azione salo ha 101·0d1moslrato quanfo valptio le il governo del paese ove risiede il capo prom~s~e. le gar~nzie, i privilegi, i favori della gerarchia cattolica. Fino a ieri s·era 01Tert1da u~ regime, cui sola legge è l'in– rilenuto che la protesta e la rivendicazione le:esso pa1·t1colare dell'oligarcbia dei do– p_lat~nicadei l_errilori dell'antico Slalo pon- mmator1. Quando essi chiedevano una mo– !tf1c1_0 garantissero sufficientemente, da- ~esta r_iforma.scolastica in senso liberale, vanli all'opinione pubblica internazionale 11 fas~rsmo r1~J?OSe offrendo, assieme ad l'indipendenza spirituale e politica della una riforma pru radicale estesi privile"'i Santa Sede. Oggi i diplomatici val icani alle scuole confessionali .' e tutto finì coY– pensano che una migliore garanzia. sia l'instaurazione del ·più ~igido monopolio clferta dalla rinuncia esplicita al potere st~lale o della dittatura dell'ignoranza fa– temporale - chè a tale si riduce dal pun- sc1sta. lo di vista territoriale, il nuovo trattalo Oggi ancora il fascismo lenta di 5 muo– - accompagnata dalla fissazione di uno v~re coloro che non _hanno ceduto alle lu– " statuto giuridico» per la chiesa italiana. ,mgho ed alle persecuzioni, offrendo _ A parte ogni ~iudizio ~!.!Ilafondatezza di non la libertà religiosa, che i popolari do– questa valutaz.ione poht1ca, sta di fallo mandavano - ma l'appoggio del braccio che il Vaticano non concepisce il trattalo secolare per la restaurazione di un'anacro– recentemenle concluso che come un mezzo nistica alleanza del trono coli'altare in no– p.er assicurare e per proclamare più aper- ~e dell'assolutismo nazionalista. A nulla t~mente che per il passalo la propria in- giovano le lusi~ghc di oggi, come a nulla dipendenza d~.o~! potere civile. . giovarono le mmacciè di ieri. )fa tutto c10 e m perfetta antitesi colla Son lieto di poterlo scrivere sulle libere concezione che il fascismo ha dei rapporti coloni:ie d! qu_estofoglio italiano O che si tra Chiesa e Staio, coi metodi che esso pubblica 1_nlibera terra di Francia: non p. '.alica, coi fini, cui tende fa sua azione al- credo a ciò cho molli antifascisti temono . l!]lerno _ed ali estero. Lo scopo che il fa- non credo ad una pretesa « fascislizzazio~ sc1smo s1 ò proposto nello stipulare l'ac- ne» della Chiesa come c6nsegeunza dei re– cordo c~lla Santa Sede è precisamente !'op- cenli ~c.cordi ro_mani. :U:a, qualunque sia po_sl_o d1 quello. cui hanno miralo gli uo- la polll!ca conLmgente della Santa Sede mmi responsab1h della politica vaticana. p~r l_atule!a de' suoi interessi spirituali Menlrechè la Chiesa ha ricercalo nel lral- e:_ o_r~meu01v. ersale, noi popolari _ CJtlo- lato dell'f f febbraio una garanzia della I c n J d propria i_ndipendenzaspirituale, il fascismo 1 1 1 re igione e emocralici in politica le - nulla abbiamo da mutare nel nostro al– o ha sl1pulato al solo intento di paraliz- te~iamenlo di i~reducibite opposizione al zare ~l_l avversario pericoloso, di rassoda- regime fascista. ·- re ali mlerno la sua dominazione scossa dal malcontento popolare, di sfruttare al- Anche dopo la stipulazione dell'accordo !'interno ed all'estero la forza morale del- colla Santa Sede, il regime fascista è quel– la Chiesa per la realizzazione delle sue chi- 10 eh~ _è. Se, come proclamano già certi mere irnperialist.iche 6 per la diffusione catlohc1 conservatori, esso ha "aperto lo delle sue concezionti assolutiste. fi 0 rte del_laprigi_one al successore di Pie- E' vero che non altrimenti accade in lul- ro ", noi - pi:una di mutare di un elle li i trallati internazionali, in occasione dei 11 noSlro atteggiamento - attendiamo che ~ uali ogn· t t t •• d e~so apra le porte di quella immensa pri- 1 _poenza con _ra_en !l si m uce a g1one, ove quaranta milioni di Italiani so- rmaro spinta da mol1v1 diversi. spesso d 1· I conlradditori. Xc consegue che la sola ve- ~ooia~~-anna 1 a silenzio ed all'abbiezione ra garanzia della stabililà dei pali i solen- nemente conclusi sta nel senso di onestà Se il fascismo pensava, concludendo I'ac– polilica dei coni1:aenli, nel ri,pet to che po- cordo colla Santa, di porre un tormentoso p_ol). e_governai:iti professano ver,o i prin- caso _di coscien ~a.ai popolari italiani, esso c1p1_1 immutabili del diritto e della giu- dovra pre~lo d1s1lludersi ; chè i popolari stma. Infatti la storia ne insegna che sol- meglio dei callolici proni ai piedi del dii~ tanto da qua~do ~ll'anlico stato di polizia, latore. sanno distinguere ciò che è di Ce– sottoposto ali onmpotenza del principe cd sa_re da_ciò eh~ è di Dio. Per le cose di all'arbitrio di ministri e di favorii i si so- 1>10 essi non chiedono privilegi ma libertà· s~iLu_l _la.concezione moderna drllo '« stato per le coso ~i Cesare essi esigono un ri>gi~ d1 dirUlo », ove una Jeg~c _ Ja giustizia mo di libertà e d1 democrazia. -. è considerata superiore alla volontà Se poi il fascismo, più modestamente dei governanti, ai trattali internazionali pen_~ava di_ ~trullare la pretesa "pacifl~ fu _allri?uito _maggior valore che ai tra- caz_1one r,1;t1g1osa » per accrescere la solen– dmona_h « c~1ffons de papier "· nita dell 1mm1nenle plebi,cilo, i popol,iri Ora 11fa•c1smo nega - nella pratica. non cho anror possono liberamente esprimere meno che nella teoria - la concezione mo- il loro parcrP rispondono frirmutando pub– derna _~elio « sfato di diritto"· SPcondo hlicament!l i! loro voto. E, parafrasando 1 teor1c1 del fa~~ismo, la sola lPS?gemorale ;I molto di un illustre esi;!'liato del Secondo dello Stato è I rnleresse nazionale chP a ImpPro, e<•i co•ì lo esprimono: loro ,·olla, i pralici idcnlillcano co~li inie- "_DPh~o_io la•ciarc Palazzo Chigi per l'essi dell'oligarchia dominantP, del dilla- Reg,_na,~~li e mellermi a di$posizione d"l– lore e della consorteria rie' i:uoi cortigiani. la g1nst1z1a?" "Mussolini.,, Come le leggi vengono applicale SP ed in "Sì.,, quanto favorisc?no i_ par!icolari inlne«i del P?rl,!o e ~e suoi capi. com" il diritto FRAXCESCOLUIGI FERRARI. n~n e c_onccp1toche qualP, strumento di difesa. del mal conquistato potPre, co,ì i trai t_ali non hanno valore - secondo la teoria e la pratica fascista - che in quan– to concorrono a\ rafiorzamento del rPr.-ime ed all'csasperaz,onc del delirio di gran– dezza dei governanti. Coacluso con un governo alla cui difesa ~al prov~·edono le lcg-gi eccPzionali ogni i;,~rno p1u sevPre garantito da un·otigar– chia che non nasconde il suo proposito di ass~rv1re la_forz~della Chiesa ai fini di una pol1t1c_a naz1onal1sla,firmalo da uomini che che nrnn_a _legc:er1cono.cono supPriore al loro arbitrio e pP1 quali niun dirillo ò sacro alriJ?fuori della loro « volontà di pol~nza "· 11 trattato dell'fl fobùraio non ha 111 sè alcuna garanzia di stabilila. PPr IJU":le_ragioniio pPn•o ch". mal~rado le l'•a\taz1~01. cons1!ete clPlla <lampa ;rn– "ernat1 ,·a 1tal1ana, 11 Yalore politico dPl– l'accordo sarà per e_ssere d·as,ai inferiore ?. quello che gh allr1huisce l'opinione pub– blica mondiale, male informata suita situa- L'OFFENSIVA OMICIDA « Il nipotr ,ti \·ittorio Emmanuele del compagno di !Jor_ibaldi e di Cavour, r~gna, .Il' non r101: 1 :rnr,. m ,m tempo in cui la mas– snaa parte d•'ll'opPrQ dei suoi p1•edecessr>ri sembra 110n sol/rmto vn.cil/rJrc ma sparire ,, Il fn.çcis1noilnlirmo lta b;t,ato o /,,,.,.; lutto ri,ì che si rirhimnnva 011,, riviltà, oc– cull?nt?l":. ])ar/amentorr. rostit11;iont/le; couw il 81//a&o, /!" scagliato l 'o11a.lt :macon– tro 0- dcmorrn:1 1 1, ~I st/cinlismo, il /il) 1 ro pen.s1_~1:o. , Ila c~1~pwto_._rontro i pnrtiti poltt1 .1, l offr-_11sivaom1c11/1J, cl,,. dirigei·o, net. campo sp1nf11al'!. lrt VC"llli?nfr vilupe- 1·~1:1-n1~ ))O~!if[cr,/e. lufinr if' r/111• doltrùu: s1 era.no_ {{UL wr:011trate. 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