la Libertà - anno II - n. 49 - 16 dicembre 1928

16 DICEMBRE 1928 LA LIBERTA LA RAZIONALIZZAZIONE OGNI FIGURA UN FATTO ~;~u~t/~1,;11;t~ ?;~~~;,z;o;;m~~fr'~"i/ta;~~st! , Secondo la mo1.ione ~u "La sillmzione '<'ronomica del dopogw.:i1-rae la politica e– conomica dr\ln clus,fl opcl'nia ", Yota!a dal Congresso cli Bl'uxclles dcll'lnloruazionnlc Op,n•aia Socì:ilistn, il capilalisrno basato :-.uUn.libe1·a concol'l'enzn ceJc il posto ai monopoli e ai tr11s1s. e di fronte all'econo– rnin as:,ocìata, la stessa ~oppressione delle b:1rriere dog,rnali 11011 rhiscii·ebbc a fcri1·c la potenza del capilulìsmo. Opcrui, cornrn– rnalol'i r governi sono costrcLli a fare i conii con cnrlelli cnpil.alisli scmpt·c più 1iotenl.i. f hiYoi·alot'i sono semprn pili e– sposti n ri:::chi o <lisagì, ma sentono che In rvolnzionr cnpilali'\l;l crea es~a stessa le cO)ldizioni fnvorevoli al!'t\lJolizione del ca– ])itali:::mo. La loro fede nel socialismo quindi aumentn. l carlclli cd i ti·u~ts ten- 1rlllO di !-Ol\omcllC"t·eal loro giogo i popoli " gli ~!ali, mn contem()Ol'ancamcnle svi- j~~gs~:i~l~~l;ogi~;~~i!;,,!~I~~i~lli~,ad~1f;1 dei~~= ;donfl internazionale delle loro attivilù eco- 1 i~\':~; h;h e«,~·ngi~~r;·igl }~~~o~~~:-~ 1 ~1 i~a g~:,~ = pilo di far pa"-Sflrc la produzione dal do– minio cnpi1:di-:la, unile mani delle nazioni •'rl nlla co:mmilà ctclle nazioni"· Il prole~ larinlo d",·c impnra1·(' ad utilizzal'C la sun forza polilica pt"r sollopo1·1·c a controllo i monopotii otl i fr11sls. pC'r reclamar(' la ;rr.stionc puhblica e, coopero.ti ,·a degli stc~– si mo)iopolii o fr11sl1J, per inlcn~ificare la lc,zi~ll•zione socittlc. estend"re ras:.icura- ì!~~;nlc11~1l~:~ 1 ~1c{:~ 80 c~~~cft~f~~~cclf i~\~·igo; rnezzo di conlràlli colleltivi, sopprimere p1·ogrcs~ivnmenle gli osl11coli opposli agli ~cambi inlf'rnazio1rnli delle nH'l'Ci,ere., etc. Del vecchio da~s.ico libcl'Ìsrno dunque ~1 0 ;~cidili;~'i\~i~'.a~g;;~~a~!~~1J~~sfo~:~~c11;0~~; r•ssf'n' i! loccnl:inna per molti m:ili. Hcclnrna ~~if:·11~\;;eVsllo~rii;~~s~~1itìa d .~~ ~ d;ia 1 ìr!;.~;. i i~~ li socì:di::.mo mette in luce tulli i pericoli -}lei' la cln~sc !:1vo1,at1 ·icc.cd inJir.a a questa i modi con cui difendersi, ~Pnrn illudersi "Cl illudere cho cs~a poss:t cs~ero combnl– luta o impedita. Contro la scieoz.;t non si , a, e la raziunalizz,1zione è anche scienza. J,a scienza viene spes~o monopolizznla nt ~ervizio <li in1crPssi particolari. E' compilo tlci lavo1·atori lottare pcrcbè 1:iiamessa al :::cn·iio drll'int icm umanità. Opporsi prrgiudizialmentr alla raziona– servizio dclrinLiera umaniliL 1•cllata ~olo in regime socialisl:1. è i;mcri– Jp. Significa ingannnro se stessi e glt ope– rai. Peggio ancora, sìg'nifka lasciarla furo òagli imprcodilori ad esclusivo loro vnn– /aggio. I.a storia del rcslo si ripete. Dove gli' operai si opposero pregiudizialmente nl lavoro a collrnrn, il lnvol'O a collimo ftnl per essere applicalo ci:;ualmcnle :id nrbi- ~.~~~ n~rn :liti~!~p~-;~ 1 li1\di'~ in f l 0 :~~~ rffi li('' 0 1~e l~~i~ ccl tarono e ne disoussc1·0 l'upplicuzionc, 110n 'nr' 1rnssero cho vantaggi. I comunisti italiani residenti in Fnmcia po!robbero - in preposito - insegnare quulchccosn ni loro fratelli di fcdc francesi. Certi proble– l'l'.liche la t:. G. 'I'. t:. discute nppcna ora, e in modo inf:lnLlle. in llalia ei·u110tliscus– ,;i cd impo,-,li ngli imprenditori venti nnni or sono .. \ Torino. n .\lilano, n Trieste, ciQ.è nei ccull'ì indm.tt -iali pili evoluii, cel'la pro– paganda ncgalini. conll'o il !:\\'oro n cot– timo o contro il migliornmento dei siste– mi di procluzion", sarebbe stnln presa in giro propl'io dagli operai. :'kl 1921 la Com– n'liss1one inl<'l'na della P.L\.1'.. in ma~– g-ioranza comunisla, assistita dulia F.1.0 . .\f. 1: in perfclto accordo con essa. si ìpulaYa \JD contr:itfo di collimo colh::ttivo che r::ip– l't'i:C'nt11,:,. in~iClll<' 1111incora~giamenlo · " · , . - o teulJ~::: trOllo sull'andamentQ dcUa,·pro- dfh~t,,_n Di quel conl!'allo gli operai nlm ·cbi)ero rn:ii a pentirsi. Con e,;so le altro 125.000 ,oci di col!imo della F.T..\.T. Yelli\'ano rias– ::unte in unn voce i::ola : tnntc <1ro<li la– , oro per ogni YC!lura: da rivedersi. ctoò 1\a ridur!-i 1>crioclicamcnLc, in relazione dei perC('zionnmcnti che si apporla\'ano ai si– stemi di lavornzio1te. Con quel contraUo le f rJ~ ~~:~~e?1i i if1°~~il1:~1io C 1 t~ Jl~? cl~~ \ 1 ~:a ,1\\t vano eliminate I' l'Or)ernio uon veniva più a lrova1·si. i111.livlduulmcnlr, o quindi spe~– ii'O in condiziollC tli inrei·iol'ità. :illc p1·esc col capo !'Cparlo o coll'ufficio cottimi. Pe– rò, la revisione dei tempi di lavorazioue veniva nd i.!SSet·ceonlrollala dalla Com– missione inlcma, cioò dalln org:111izz:u;io– ne. o lo vertenze cedcvnno il poslo ad una co!!abornziolìc teeuica e ad u1m 1·i<luzionc ài spese umministrnlive, iudu!Jbiarncntc vanlaggiose pe1· la di!L11 ..ma assai più ,·:111- (aggiosc per gli operai. La pt·Dva è nel falto che, 11ppcn,i il fsi1;cis1110 ebbe c!iininata In F.LO .~I.. la 1".l.1\.T. - 11flLLtrnlmcnlccol consenso <lei sindacali fascisli - l'ilornò al cottimo individualr. Collimo e i·r1ziollllli1.zuzioneinsomma !';Q– no problemi di orgn11ianzio11e. Do,·1i li sin– <lacnlo è ,·!"ramcnte forte, r~ uon demago– gico, il coltiiho e la razionalizznzionc non :::ono ria l"mcrc .. \nzi, ncccllnti, disciplinati f' conl1·ollal i, possO'no focililnro l'aumento dei 1:i:t!ai-ì e la riduzione dl'gli orari. :\"e– gati i1n-cc,•, vengono cg1rn\m"nt,. :q>plicati ,. con risultali oppo~ti. Ncga1·c la r:tzionu– lizzazionc e prctcndc1·e di conlroll:ufa è as.:urdo. 0 Per discuterla e controlJ;1rla, bisogna nccctlarlf\. I comunis1i f1•ancc1:iì 11011 hanno conlratli di lavoro, 1\1a li 1·('c!amano. Se 1.111 giorno li avl'anno, do,'1:nnno abbr-indonnre cer!a pi·opagnnda nr,l!'al1vr-i. Il contruHo di !avoi·o per c::;scre slipululo puù richiede.re la ,più aspra !olta, ma. u1ia volta slipulnlo, pO!'!a. nel crtmpo locnico tlclln produzione, ad una li·egun. Per fol'lo re1Hlerc al mM– simo. imprendilori C"d operai sono falnl– mcntc podali ad una rol/aboraziono tec– nica per l'incrc1ncnlo clcl!a produzione. Il macchinismo del resto 110n ha aff::iUo a11mcntalo la H1ise1'ia e> la 1lisoccupazionc. Non è tlimostrnlo rhe lo fc1Tovie abbiano ridotto il Jlt1mc1·0dei ca1·rcllic1·i ; è inYcce dimos1falo cho ha1mo nvvantnggia!o \'n– manilà. Ln genie che lnvnnt è o,:::giinflni– tamenle più 1rnmcrosa eh~ nl'i t<'mpi pas– ~ali. Cinquant'anni fa le statisticho dei ili- ffec,?iu~~~\ i~~~\lf'~~t?iuirt:~(; /13;~!'i~~;g ~~~ csislcnmo e la lli~occ~pazionc era una mn– lalLia cronìea prr<=suchè ,:!'encr:d<'.Dove la organizzazione della pro<ln,done è più per– fctt,i, cioè pii1 rnzionalizznt:i, le co,1dizioni rlcgli oper:ii sono grncn1lmcnle migliori. J,; se il prl'lolari<tln i; og-gi pili irrequieto di una YOlin. non è perchè sia peggio. ma pc1·chè htl maggiori aspirazioni Ctl uua co– scien1a (li classe che una volla non aveva. t.:cl'ln negazioni 1:iipossòno spiegare :mio qu::indo la riYoluz.ionc è in atlo o Latte alle pol'le. Quundo 110nsi po<::sonofn1·c p1'cvi– i!-ioll~ - cd i capi comu11i:::Li.anche ::.edi– couo il cot1L!'ario, sono convinti come noi oho non viviamo un pct·iodo rivolitziona– rio - tenersi, su C"L'I i problemi. su un tr,1·– rcno pur:unento negatWo, ::;iµ:nifica'nllban- ~?,~\~~?c.1ira~11~~~~ai•Pt~/1~~1 ~-\~:~r~;.1,~:~c g1\l~ !rovi un'economia in condizioni disas!ro– sc, deve pf'rdci·c <liecinc d'anni pc1· i-isol– lcvarla·. Vedi la llnssia .. \pplicando il me– lodo COJlllllliSln, si è. YOIU!oaffermare il tutto, pct· lo1·na1·epoi in<lif'l1·0.Le couces– sioni pel' lo sfru!\ame~1to delle sue riserve uaturali, a cui ò coslrclla atlualmcnlc ln Hussia. sono un fenomeno doloroso che si impone alla riflcs<::ionc, carat!erislico dei paesi prc.capitnlisti. Ii 11H'todo socialista wvece si preoccupa di \> . rogrcdirc, lenta– mente se non è po.:sibi e :tllrimc'nli. ma incessantemente. l'\011.ost::icola1·c. seguire, controllare l'ine1·cml\nlo della produzione. :-ignifira prcpm·ur.,i•alkt s,.1c1.:~,,-11onr> dcl•.rc– •hnn-ll8J·gWc to~1f'i4 ...;iGl!l&>J" c911 !~n~fiio~~p~;m·c~~-~a~,\1:i1fi~tli[l'~ai,ti!.~tl~= mali dalla mo1.ion,. di Bnixf'Jle~. fut:ilitu lale p1·cpan1zionc. :Essi però p1·esuppon.;o– no una s~mpre 1)iù forte OL'ganizzazionc sindacale e politica di classe. BRUNO BUOZZI. --- ......................... - .. -- --- -- ... --- .. - .... -- - .. - ........ -- - ...... -- ...... --- .. Il rapporti f anco-italiani e Il fascismo u11 brillHle conferenza del prof. Masslmon Promossa Unila <=ez.ionc della UtJ.('e frm1- çaise dcs <lroi/s ife l'hommc del XX• sabato alla sala òrlla '.\lairie a,·eva luogo un;'!.con– feren1.a. "Francia o I!nlia ». A presiedere era staio chiam::ito :Fili(lpo Turali. Oralorn designalo il pro_r. ~la~simo)t, i·cducc da una prolungn1!1 <l1mora rn lla– lia. Diciamolo subilo, la sua conferenza è stata un \'Cl'O · ebbe un grand' i :,ccu1·atamcntc !i dei tlue poopl' · diffe- renze. E pos" con nssolula obbiettività ~ sei·enilà la diversità conconente di cel'tt interessi. Ma ossc,·,·ò .:ubilo che in quei::le differenze o concorrenze nulla è che po.~sa ~~;)~\e\~1~//'.~1·:·a~~~;:gc1!1f~;~;r~\l cJ:~~~\*u~ in Jlalin la col!nllo1·a1.io11edei due gra1)di ;::.s~l 1 ~t;:.a:t~·o;1~a;,/!sl~~~~!c~·a~f1~ Ò 0 [~; domocra~ia e fascismo. E qui l'illustre ora!Ol'c pencli·aqdo a fon: <lo nel suo tema. si diede a sviscera,·e nei fati i e nelle ideo Jlcssenza del fascismo e la situazione ilaliana sollo la pressura del fa~cismo. :\'oi con ci atteni iamo neppure ad un aeeenno. au~ul'ando che 1n coufcre_nza del '.\lassimon sia pubblicala. Essa è viva. :.uggcslivn, vibranle. lulla iulrcc~iata di aneddoti e di cspel'ienze pcr~onal.1 I! ft?- 1estiero ign:iro può credc!·e ~hc 1n ll?H~ tutto :iia fa~cismo o tutti sinno r:i.scisti. :\{a appena il forestiero acquista la con– fidenza dei suoi ospiti e "-nO::;t,c1·varc. velie ;il~~~ fi~ne~~O~ìir'~h~ 11 p~~.;~i1i~a irosi:~il~(;,~i: tr~~)~~~gn~'\ K(1il~!fo~tò st~tb~tlltl'~rr~~ rnascheru cd 1111 ridere a<l un Icci 1ni 111a1 e su tutto. Si dirf'bl.Je che 11ci::_sm!o c_1·cdan\ ~~J!~~~ tlltt } 1 ~l~:)1~i:·/,~;~;l ~J 1/1:~,~~~·i~;·ii i}~ asscrlo sono car:iltcrislici. Quinq1 Il ~la~– simon è passalo rou la sco1-ln cli 1cSl) s,– cul'i 1'icf!rcan~ la vei·,, es.~enza ~e! f~sc1smo i:~acmW~~·;gi:~~t~~t~ :;: 1~f~/z~~!1~t~~rl~;eJ)i~::= ni ai gc1:;uili, a Sorci er! anclie_ 31 conH)– niSti. E;:di, pa~sn i11 rnplda 1':ts:::eg1Jf. C!'!– lica In disti·uzionc _cor_Hplcla. del regime I~~ ~.~~~1:n;ir.!~~~~-1~,a~~~f{:.\J~1~i~/:: 1 i,~1~ee 1[%~ \~:;w~r./c~~;:, i 11 l~1~n~~i 1 ri~~ii11~;;~ 1 a1it~~rrSi ~~~i:a·:~~~e {rl~cl~I ;.a~.~~;~~~ t~~I en1~1:;fu~~ forligiana nella. divinizzaw~nc dl'r :'.lus:(!- (:1~\\ ~g~c\~~~tadi~\~(a~.~1::d; 1 ~lip~°c!ii ~~~~ rare. :\'ell':mlitcsi tra. !!lSC1smoe,9cmocr·~- ~.~~.~~~~i g ~~CSln~~at~l~'\ tri~r:r~:\\ 1 ~ii~. ?~~= sc~~i è 11 ,~tig~~~n~~l{~"f/~~ ~ne.el ~Jn;c~~~ fi!io'nrei•à, assodnndo lA fl'atcllanza !atu,a. Il discorso tulio intel'!'Otlo di appr_ova– zionl è alla fine. salutato da una ovazione. vazione. . :\!c~W~ncl11e 0 :;~l~~So~fugtll~w~~Yn~ 1 i ~~~:l~ 1j~~i•inlcrc~se in11nrn-;o ~usclli'.Lo, d~ 1 .~.~? di1;~~~Z;,;~;:t\1 i1/;;:t>S1?d' 1 s\ 1 li:!;·a~ 1 (~ t~~~ f/;~~rl~~ cd 1c~;~\1;i;3in;:~g~\o n~~ngrsi i/j'.~~~ XQlli\ 'u~i!ctie: f!°'?il d~ .sprezzante gh~ .Q ili= g:iuslo. lin al!i·o !-i stupisce elle gli ila– Jiani cho tullcra\10 l!lnlo in Italia r;iano cosl suscclti\'i ull'eslero . .i,:mi!c J\nhn in1ervic!1e con una vibi-an\c nllol;uzioue pieno :li n!– fetto c di ~olidai•i('là per i profughi ila– liani e pc1· Tui·,lli e avviRa la ncccs:=ilà di organizzare lu <lcmoc1·aziu inlcrnn.ziunnlc pet· impedire al hlufO'ill10 f:Jsci'>la lE 1l':1- ~cin01·c ll\la ~uenn. Da ullimo il nostro 1-"ilippo 'fur::ili improvvisa un elcv!:li~:i– mo discor.:o, aecollo 1lAipili tlr.rerf'nl i ap– plausi dcll'ud1torio, con rui i-in;1·azia il confel'cozicrc del suo brillantissimo stu– dio, Sl'gno di inlc!lctto c di amore. Poi in– rervoraodo<=i nel tema, ribnùcndo le r!li;io– ni del confcrcnzi,.rr, aggiunge le ragioni matc>•ia/isticltc tlel fascismo che sco_pi·ene– gl'intercssi del!'oligarchia plutocrat1ca for– matasi alla guerra .. \cccnna alla doppia ptil'– le che rariprescnla la Chiesa; a sceon:la dri 1;;~i~t~e i 1 1{\ :~!6~ 1 ~ZW~ 1 ' 1JJ:! 0 J~,r~u!~l/~~~o: ,;iderazio11i dà il grido di allarme contrn In dilatazione sporadir!l del fascismo in tutti i paesi capilalistici. La parola dell'insigne :'11:ies!ro~ol!2vnno la più viva impressione. Quando dopo due ore e mezza, la seduta ò levala cimano a lungo i commenti frrvidi e l'espressione dclii! generalo soddisf!lziOllc. Xoi compiaccndoci viv:imeule <lcl!'e~ilo di questa forlun11tisisma 1·iunio11('.nor! µU"– siamo che augtll'are che all1·c si111igli11n!i la seguano, in cui. serclllmen!e e !-prcgiudi– catnmenlc vengano C'>amin::iti i rappol'li itnlo-franccsi in funzione del fMcismo ATTlVlTA' NSl~l0SA X1aA (P. P..\ - C'è 1111 tale penel'\i– mcnlo in tutta razione "sten\ del fascismo, in Francia cd altrove. che 11u11ll.do noi do– cumentiamo quello che si opera,. nei Con– ~olati italiani. !a gente <lislralla non crede alle nostre parole. ,\bbiamo dovuto com!urro un giot·n.ilistn inglese nei pi·c~~i del Co'nsolalo Jlct· r:iq;li vcdci·o che ivi ha s,•,lc il Fasriu di :\'izza che sia di fronle nl Consolalo in un appt>– silo locale, roll'-cn!rntft comune, dove do– vrebbero c.ssci·e le 1·i111essn i ym·o1Jc6. C'è tanto di iscrizione 1ml ft·oHIC1:iJ)Ìzio e v'è unii tabella ,l'nv\·isi dn!la quale npparc che tulti i biun!Jiui che ,•or1·a1rno n\1durc ogni gio!'llo alle scuole italiane Ji Vrnlimi.glia, flVranno la l'crci.ionc ,:1·nt11ilaC(l11biµ;\1ell() ri~~a 1 d\ ~:;~1:i tz1~\-~e" i::ci?'~\~ 1 i 0 t \i; 0 ( a~I(;:: f 0 1 i::~: Jiaui che mandnnu i ragnu.1 :1llc scuole francesi devono CS!>Cl'C c.~1)Ul,:.i <lui Fascio. .\1a qunlo è la posizione gi_ul'ic~icae. mornle di quf'slo Slal(1 che Ila in }rancia 1 ;irca 1111milione di Javor:i!ol'i apprcn.ali e 1t1- tclali da un tratlnlo che si è vo!ulQ porln– ro alle sLellc, e che s'ammna perchè i bam– bini perdano delle ore in treno l)Cl' non csscrr- ,,contaminati" dalla sc_uoln fran– cese? E perchè il denaro dcll'Eral·lo deve ser\'ire affinchè lr nuufri il:liianc vadano a partorire in Halin? Se la Francia avesse la stes~a rnrn!nlr!à 1merile e comica di quc-.10 f:11:icismo. potrebbe accellare il consiglio di Sofidu1·il6 e pre– ,.,are che 11;1mndre .!=ia accomp:iguata n ;gra\·arsi dal rispclti,·o mal'ilo r che poi tu\Li e tre siano pregati, 111 ritorno in Fr:rncia. di tornarsene alla casa <li saluti'. Un altl'o a\'Viso bcnchi11ro dico che lutti coloro cho vo1-rnnno andal'c in giln a no– ma per rendere omaggio nl!o strnordin!lrio <,duce" avranno si Il viaggio p;1gi,!o, ma dovranno presentar~i Lultc le domeniche maUina per faro l'isl1·uzionc. _Di qunlo_ i– slrnzione si pnrla ·? I passan~1 :.il mal11)10 <li domenica nolnuo cla1 segni d1 comando _ç_M rislruzio~1c è il b.t_j_emilH«re. , Il « crw1r:1·11/a" Clissr: if}livri i.: staio riwnmcsso ucl Jlllrlilo fo~·cisfo. 1Yo11 1ccru riuscilo. il "cm111•1•11f11 ", 11111 t'l'IL st11/o 1/lCSSU iit 7)nsi:.io11cw,~·ilic11·fo S}W– t.:ial,·. iit scyuito ad w, fo,tu 1/clltt CUl't1• di t!iscipli1111 drl purtilo f11.1cistfl, ,•m1_•~.rn il ~ yi119110dd 1925. /'r,· (JUll/i l'U{/ÌOlli la c,,r– lC di diseipli11a-.t'urgw1is1110 ~·rtprcmn 1/t'f– l,, //W!)istn,1111·11 che cscrdta il co11/rof/o i11- lt·r110 11cl J)arlilo - av,.~sr, 1w·.~.w faori quad1·0 il "comcrola" 110n è lecito sa1icrc. f,rJ accus" - «ccci·taf<: - ,fovev(J1/Q l'1>~·cr1: l,r11 (}l'(Wi. Soi di (fucs/o « C(WICl'/lla » 1·i– cordiamo 6olo lrt /1rn:io11c lii déma1·chct1r :.dante dcllu {(I/lita JJm1cll di SC'OIIIO.Crol– lo/a hl b<wca il « camcrota » mlJlt,:11do 11- va11li mia tlc_co1•a;i011cdi guerra. cci·cava, ('Q)I (flteS(a dt COJJJ•il'c i /)(mC(ll'Oltieri drlfo r;g~:.~· ,s ~;,12//i~~;~,.it~t d~,1~~ 11 ;,i,.Z·:.1~ 91 /~: scisl<t, 111a llcl Hl25 91'(1Vinubi si (l(/;/e11m– ro110 sul capo dcU'c.r: dém:irch<'u1· rlci ba))– r,arotlicri e h, " Corte di lli$CipU11a " lo 1niiiL' alla 711Jrla.con spm•/m10 csc111pio. Jfrt Ol'(t Jfobe1·10FO)'fJCS-Davau:.afi. dil-cl– (orc di q1tella Tribuna che lrovtt 0911i a11- 110 tlll i911ofo b1:11cfflllOrc che sa/tlu. il J)llS– ~ivo formidabile dcll'1w11,1illislra:.io,I(.'. co111- mc11/a favorevalmt•ntc 10, co1,m11icato dcl– lTffit'io Stamp,t ,!cl w1rlito [nscisf11. Quc– Mr, co1111micaflJinfonna clic J, o,·t1111cllo '.1'1t– ralllug11sto lw i11cm·icato ll'l: pcrso11c tli ... cm1ccllarc fl verdetto della Corte tli di~·ci– JÌlilla e le tre 1>crso11e.con alla /rsta la 11ro– l•ilà fatftt ])Cl'~·on,, i;he l'ispo11dc al 1/0)/tC riel fr11ato1·c Cippico (Zipic) hmnw r,1JC(J11ifo {'01·di11eco11ba/dQ11:;atutla fascis/fl. ll(ll,110 ;~~1~1 ;:;.1; t~c/;;~11I[J~1u ~:~p,'.~~';,;;!1'~',',1 i~~~~: 1c1wti 1wl lodo della Cm•fc di rlisciplilw, hmrno 1·a9fo1wdi essere"· Oig'nus csl inlrn• ri - an;i rien/!'a,•c - 11cl1w1·tito fascista. Vivaddio, eccv zw 1movo ori:.:.onlc clic si u111·1: t1lt'a11wti11isfra:.io11c ,tr.lla r,iuslizitt. 1 ll'c Zip;'c i11ew·icali <li salvar!.: ca]lm ç ca- 1,·o/i e l'imcltcrc un espulso 11cr1·a9io11inon Jw r•11111l1·c 1/al 1111111en> delle prrso,w 1H'r IJ!'IIC. hn111111 i 1w1y111·11/o 11/l Utl'lùd(I fll'1!li 1·0 111·retwccllw·c• k M·/dl')l:.C: ll/1 /1•ifn11111lc, ~(1 cr,r/,· di disCi]'llll". o yi11ry. stubilisc,·. ,,r:11:n 11ppdlo. chi! il "cwncrato" Jqliori, o il ~i9111Jrtale, (; ztn 11e1'{clfo la:.:flrtJ1w, ,, 111~ uomo chr, 111:,11 rico11oscc ftt J,rr.,pril'fù 1iric11f,i. 11, iu (Jr'1wr(I((•. 1111 JJf/tr1 rii buo110. I.a .\/'11/1•11:11 dovrcb/J,• t·.~sc,·,·tkfinilivo. 111a !.~ft<t:~/i 1 ;'.?.o~ii:~~i~'~- 0s/;1~~~r:i:,;~; /;~'; ~ ·:;: 1,rrso11c lite ~i 1·ù111isco110 e dil:hiw·o110 l'/w "11css1wo dryli app1·c:.:a111r.11li Ji,i ,·oqio.m· ,li l'.~:sc,·,, ». Xl'/. c11$•1 del« rr1111era/11" 1,1/10- 1·{ ~i vic,w, quindi: ,, _Slf.1:bi(in:chr•. il _11111,~– ~uno U)'(j(l)IÌS/11()dr d1~·r1J)//ll(t ,. dt (JIIISf1- zir, i11!cr11a del 11ai·lito {(ISl'ÌS/(l ÌJ ti/I (/)'!JIWO di tliffo1,w:.io11c, e nun se ne 1>u.,-/a Jliìt. Oi•i;:011/c vos/is.~imv. t1blJi<w10 del/o, che si (1p1·cncll'mm,1i11islro:io,w della r1i11sti– :.ia. /ufalli il si911or 'J',.•cn11JJ0, r·m11/11wwln 1}('1' q1wlrlw p,·ccalo di 9iovl '111i1.di Jl!(llurilà 1: di vccdtio.ia dagli ordi11m·i tl'ibunali. 11Q11 lrn J)iit bisoyno ili 1'ispo11dcrc ol 7;residt:11/c c,/w {Jli ,m1w11:.itt 1(1 condamw: ilJ 110n ac– ce/lo. Sta :.ilio, 111auscilo dalle 1·,•gie r,a– lcre chir1111a trr V<'rso11ce dà /uro fj)l('aricn di dickim·ai·c mii/la e 1101, avvc11111a la st•,1- tcn:.1, del ll 'ibwio.lc e r1li "opprc:.:amc11/i" della 1;w9isfral1tra dif{umato1•ia. I tl·t· ,ti 1 iu11isco110 e <lickiarww che « 11css111t od– d('bilo tli qualsiasi 1iatm·a è lecito fare (l/– falfivilà Jlltbblica e vrivtlltt ,Jet « camcra– lrt » '.l'ecoppa, pardon, del "1·0111<'r<1ftt" C– lissc l(1liari "· E il prcsilfo111c tlcl tribunale 1·csla ùlc/tiodalo come 1m q1wh111quc 1/if– fn.mato,·e, come im quolrmquc 1/irctlo1·e drl Tevere. co111t:1111a qualsiasi l,'ol'IC di disci– plil/(t ,/cl pur/ilo fascista. che si vr,fr cw1- ~j~~1i·cc !u:'}~i 1.:;:;;~fi~~labili 9fodi;i dlt tre Om fu/li i « CMl1crali" dic '1011110 q1ud– che peccato giovanile o 1m~i(1110 dnvl'cbhero imitare il "camera/a" lfjlio1·i e fa,·si Cfl/1- ccll'lre le se11tc11:cpromrn~ialc dni. trilJ1t- 11ali. il ')11clodo è fucile, econo1,iico e fu– scis((1. UN EPISTOUHm ITU~N~E~E Pércombattere .l'opera Tra il duca diCamastra diprovocazione a danni e Iavv. Gautrat degli itali!I!!._ nell'Est- si! ·1;:-\~;<l~ 1 l~g 1 Jri1I~h ~i~\~ a 1 nr1; it! ~'5~\~~,f~·ocl?~ t·ondaunava mitemente Di .\lodugno, c·è un ~~~~.~;e(1 i 1 t~~l ~~~~ ~: 1 ~ 1 ctclf. ~s,~ b~~l~ j il la~w.n~: r.,·v. Alberto Gantrnl. ln confronto del frnncesc, il s.ignor duca di Camaslrn - 1111 vecchio signore ila– !iano ehesi è francesizzalo nri salolti tiella ~ti\ 1 .'tici~~~\~~ 1 ~ 1 id~1iac~i~e;;p,e~~aHsc~~~~b~ici! •- i·iesce ua(urRlnwn!c a fare la più bella flgura ... di cafone. 0SJJitC tlc!la Francin, egli 1:011sa esordire meglio dio insullando la giustizia francese ncl!a giuda pa1·jgitw: « ... si deve credere - egli scrive Hll'av\'0- calo CaulraL - che /11 viltà 1wl(Wa sitt 1,i1ì f111•fc dei scntimcn{i di ''l'llil1cdir11J e di 1:iu~·ti;ia t'/w avete tentalo di 1·idc.\lw·c n. Ecco duuque dodici cil!acliui gil'.!rtlli quali– ficali i:ili d::ilnobilf' signore. B pcrchò poi 1 J'crJhé - spiega il duca - « la giu;;lizia franceso ha ascollato l:i voce dei traditori c1,-1Ja loro pal1•ifl ». Traditori delln patri.i i 1irugiati politici i quali hanno testimoniato rontl'O i! fascitlllO, contro la ba1·barie- del ~i: 1 ~\ 1 ~rc r~ft 1 jc ?sh~,f id acio~r;gr /, 1 \ l~~\~a l~~~~i 1lai mariti, e che hanno l'acconlRlo ciò che è slnl JIOl'li dola e l'cin a s!izia. prr non a,·f'rr. slr~a :li ~!l::.1•ismoa Lomplice 01yct·là ,lel ... iJcnzio ~ui suoi dr– !illi, J)l'L' n(_)n:wci·c abhnndona!o un po– ve1'0 connaz101rnl(', ,iUima delle. 1diolc pC'l'– ~ccuzioni fnscislc .scnia la difr::;a che vc– n·.,·i>.dull'attc;;tazionc delle rirros!anze. che 1,1ifigrwano la. sun re!-pOll!'Ubiliti1 ! l~et non essere traditori bisognavn che fos::.et•o,si– gnor duc:l, <lei uwfiitsi, c.ornc lanli altt'i... "Che cosa sarebbe ora - continua in– tiepido il duca pacchiano - se nel J\ll I la ,oce di quei nmerahili (!!!) avesse potuto prc,·alf't'e in Italia·?». Duca. duca, cosa <lito'? Son ,·i serve 11i; il senno nè !a mc- 1noria. Xcl Hltil prevalse non la noslrn ma appunlo lit voce ,ti quri misrra/Jili I Se non ansse prcrnlso, i vostri amiei 11::izionalisli, poi chiamati fa~cisli, anr1>hr1·0 lirato la Halia in guerra accanto alla G~1·mania. co~ mo volevano il Sonnino. il J<'cdf'rzoni. il Rocco rd allreltanli i:;c1·10anofi!iimpr,·inli, che hnuno sempre odialo la Francia perchè (iemocratiea e repubblicana. )la il signor ,Juca è forse da comp!llire perchè ~crh·e preso eia una malrdel\a fifa: "La nostra vita è omai abbandonala ,:~n– zn rlifc~a al fetTO .cd al piombo dei nemici dell'ordine ... " - egli grida attcrl'ilo. Che esagerazione! l clll11dini francesi non hanno mai scrilto simill goffaggini conlro la giusli~.ia del loro paese ,pcrchè i r,iurnti hanno as.solto Vilain, l'uccisol'e ilei e1·ar.d·eJaui·ès o !;t (lonna Bcrlh_on che uc– ciso Plateau dc l'Aclioii Frauçcusc. Cotesto duca fascista non ha un'iden <li nuello che sia vivere in u11paese doYe le ,;ile <lcgli av"crsari del pa1·l1to dominnnle sono vc1·Mnentc al!a mercè cle!le bande as– i::assinc. Xoi abbiamo ,·issulo !aie vita in llalia. siamo sla!ì cercali a mo1-LP,Pl'l'COS– :,i le nostrr case. i nostri sludi fm•ono SRC– rl~cggì.ali, dL-Lnitli, senza che la « giusti– ~ia » mlcrHnissc m11i. Al signor duca ri~ponde ran·. Gaull·at con una derisoria flncna tutta france~e, J)igliando dalla lcltc1·a ciel duen tullo d_ò chr gli srrvc alla causa che ha palrocil noto e 1)crcluta, ribu11ando al "c:n·o signor duca" lo sue insipienze. Cornnwi.a infatti col p1·cnderc delicatamente la d1fr.sa dt•i t.-iut·ali del ~uo paese contro ~I; improperi hccres,:hi dcll'nrislorratico ra.scista. "Il ue {aut pas trOJI lcm· cn vouloir; ,m <Ltcl– lcwcul abus,J 1/,• lew· crédu/1/é "· Cllp:tc la lezione, signOl' Camaslra 1 J•er l'aYYO– rnlo francese che ha pei·dulo il su9 pi·o– cc~so i giurati pos~ono e1·1·n1·c li mtrlli– gchrn. u~n sono mai « borghesi y~uro~i e pcrverlili ». Il francese so la piglia p1ul– to~to con le /01·:c osc1tr1·, estranee al ~lUdi– iio accusandole di :1vcr voluto « /Jronillrr ?10$ rlcu.c })(0/S C)I dl'CIJS(l.lll fr,. D!Jmocralie frauçaisc coul)·c le Pascfawc 1/0/ien, c~m– m,: si, cu cfofi11itivc, clcux,pc111)l<:s11'r1vau:.•nt 1ws. vw· dcs 1n,:11iodcsclif/1:l'cntcs l'I uu!mcs cont1·i:die/Mrc$, le di-oil dc 1)0111'.IIIÌVl'C (IVCC wu: co111plè1..: indJpcMla11ce k dévcloppc- 1,u·,it dc lcw· giuic et dc lc1t1·desti11... "· DOYOsi vedo che il 1:iignorav,·. Gauti·aL con un tallo pcrfcll<J rivendica pel' il suo pae.sc :a "dcmoct·11z1a"· l.1scilln<loall'Lta– lln. se lo crede, il fascismo. Il si~no1· duci! 1:0ncaµirit mai lo sprezzo sollinle~o ucll'ac– t:oppinmenlo della dcmocrnzi;i fr,mccse e riel fascismo italiano. e che si dirige al 1:0- s!ro paese, padrone di dar•i un rl'gim<' che !I frllncese 1·iflu!a. Il francese lo esalla pc1• ;~;.t ~;tc!g. lj~_~ 11 ~~01~l% 1 c~~~;~;}g cc::1~i1a 1 \ ~; noi - pct· voi, s1~morduca - .:e .~1ctcita– liano. e so la natura ,·i ha fornito tanto ~~r\;:~!~e~:c°~rjr\rg~~~l'. l !1~\i,~g;/~n J~1ig~:t~ Tulla la leltern è dirella a l'ibaclire i be– nefizi del fascismo ... per l'lla\in; per fini– re. sno~ciolando espressioni un po' /udcs per :·amirizi!l rlci cluc paesi. Signor avvocato Gautrai, l 'amici1.ia dei due paesi sarh. lRnlo più pct •fel.ta qunnto rill afflni_llC!la libertà S[IJ'.~nno!e rispct,li-:– ,·o isf,i111z1ome (J1mnto JHll presto ful11 1 francesi si pcrwadcr11nno che l:i _sciagurn non è sempre colpa. che gli itnlwni non rono ... coloniali o sclrn,':'gi. camc da ... fa– ,:ci:smo, ma]gl'adn i -poveri duchi fascisti i!ll.'t~!:g.r..9. ç_h~@J.fillli!llQjl IQ[Q l~i!~§!?•·J r-::· nola fa >-iluaziouc degli italiani che lavorano nf'll'Est della Fmncin. Gli ufO– ci comolai-i - o <li polizia politica - e della Bonome!li non mai nbbaslnnza scialla, sono i nemici elci J:1xor11tori i1n!iani che, !òpesso, .~i "'-'devano cspull:ii in base a in– foi-m::izioni false che i de1ti ufflei fascisti comunicavano :ille autol'ilà locali. La Lef!'a dei Dirl1 ! i dell'Uomo si C occ11- r:1r1 ~~\!;;·i~2il~lcd:Ua )'~j~~u~'. 1 ~~l1tC·a~= polonghi. si ò nuovamente 1·ccalo nella .\lo– Fsel!a, pc1· iniziali,·a della L<'ga francese, la quale conLillUfla:ssidunmenlc l!l sua ope– rn rnlcsa ucl acc1·cdilai·e In L~gn ila!iann i11 11ucsta 1·cgìone. J risul!ali d1 questo terzo ,•iaggio dell'umico Cnmpolonghi so\10 con– for1anti. La nobiltà degli scopi che la L.L D.U. prosegue è ~ln1a riconosciuta. da !u1li <' le nosll·e Sezioni ricominceranno a fun– zionnre. I nostri amici. Yit!imo di malin- :1~io O c~i o~r~:~~]~~~n~'iA~ri;;;io:~~~no otte- u 13 ,l!'CUnaioi rnpprc~entan\i delle Se– zioni dell'Est saranno con,•ocali al Con– vegno dalla Segrelc-i·ia Feden,le. ,.\"cl Cou– ve~no s.:uanno ·decise !e lince (li una di– c.lwnazion,i inlesa a sfabillrc tn modo chia– .1·0o )>reciso i fini ·ideali e pratici tiella L.}f~};iurn'rt!. ·-g·uc~:laè. ·l'onl{·àirò ·ff suo progratiuna. lì<'rainenlc·.1vvf'1-sn -ad ogni >-i- j~j•;;\.~li ~il~1l~\ua;~~~f~tt!~~~nf~e 11 ~l ,·ampo 1lotlri)1ale drlla più ~i:hicl1a demo– crazia. Jl1•aticamentc. cs~a assume la di– fesa ,li quegli italiani clw. e~scudo ìnc"n– MH·nli gìuriUicamente e incrnsurabili mo– ralmcnlo, possono cssc1·e Yiltimc di errori anche nrl paesi d0moc1·ntici e dove più :!(JUisilo è il cullo della ospilnlità. 'l'oli lll'l'Oi·i saranno Lan!o più rnri e ri– pn1·obili qu.mlo più i nosl1·i emigrali s11- 1·anno in grado cli chi:iriro es~i slossi le loro poi::izioni rispettive di fronte net :ir– cusc, cl!"nurn:ie e sospcll i ingiusli. L'<'mi- ~-\'~~\ ~~~~)1:~~ 0 r1~ .~t,i1~ 11 5iu{nfi.~iJ~1~1i\~~~= do ~i !r-atta di clifendf'r<::i da queste de- 111111zif', ,la ques!c accu~e. <la qne~n so~pct- 1 i. Perciò 11 Cornital..o Fcdernlc dell'Est eollaborn con il Foyc,· Fnmçais pr,• J'aper– lu1·a ùei corsi d'istruzione popolarr. 'falc opera rientra. nei fini che ahbinmo chiamali pratici, ma si compenetra nel lcmpo stesso con i fini che abbiamo chia– mali ideali. in quanto !nnde ad av, icinai·c sempre più la noslra Jaboriosn colonia al– le O<:!)itali popoh,1.ioni francesi. eonlri– buend.o così ;1 i::,lìluirc, frn il pOJ>Olo italia– no e il popolo frn.ncesc. vincoli di !';!rClla e fraterna amicizia, fondando sul princi– pio di libertà la pace latina. indispl'nsa– bile alla pace del mondo. Libertà è Pncc, e Pace è Libcrli1. Pi·oc!amando fin <l'or::i,dirhial'alldo !!llf'– sl1 inlcndimenli, in una regione come l'l~st dovo la situnzionc è pnrl icolaI'men!c dcli~ cala per la presC"oza di elçmenli che cre– oono sollunto 'nc!Jc iden <lidillall!l'a, il Co– milalo l?ederalc inLcnde di riaffermnre la pt·opria personalità, sicuro <li poter oosl conservare la fiducia. la stinrn. l:i simpn– lia dcll'ospi1nlc popolo francesf'. 'fali le grandi linee della dirhinr111.ione cho il Comita!o Federale soltoporrà nlln ~~p~~~~!ii~~e1:i; 1 n1~ 01 ltt'~.i~,11~~t•ril~r ~ ~i!~~~ft~~d \~~t~~~T~ 11 f5 ~~r: 1 f~iY•~~~>ii1~11~ 1 là tli non promuo,·ere manifcsl:izioni di- !~,\~~~~~~• s~im~~-i~ t~~~l~~11~11:~li~~~~-~g~~io~~~~ rivolgendosi col1 fede alle folle emigrate per avvial'lc !';Cmpre più numerose sulle grande Yio delle .idcalità_dernocrntlche, !e quali divergono rnesorabilmen!e dnlle ,,,e cho conducono alla funesta rcallà della dittatura. .. --- - .. - .. - ....... - -- . - ...... ------ .. - - Col 31 dicembre si chiude In sotto• acrizione straoniinarin per la Concen– lrazione unlifnscista. Col 31 dicembre ogni antifuscista all'estero deve uve1· compiuto il suo dm,cre, deve aver di– mostrata la aua fede, Colonierie londinesi Da una tlicci11a di gio!·ni _la co~idc!lu 11ristoct'azin della colorna ilallana di Lon– dra ovvero qurlla ufllcialc e rascìsla ::i ::.ente un tnntrno inquieta. da 1 1t~~ 1 1'i~ 1 i~~~J, 1 et~s~c~~•.~~~si!fi; 1 ~ 1~~~~1~::;~~ God1!ard ha i·i\'clalo alla m11g1Hralura 1 nomi <ii'parecchi italiani che lo nvrcbbf'rO corrollo con denni-o pcrchè rgli - bptt– torC' di polizia - non dcnuncia~sc e f~ces– ~e finta t\i non ,,edere che qucsll rolon1 uf- 1\ci:ilì e fascisti tc1,c•;;sf'l'Opostriboli e clubs piuttosto disordinali. Fl'a_quesli .co-: Ioni ufficiali vi sono pnrecchi caval!cr1 alcuni (lei qunli sono giil sro~IJlfr,;i. One~ti braYi cavalieri e non cav.ihcr1_ sono. na– lurnlm,.nte ammiratori del fascismo e for– mano In sf)ina. <lorsal~ del fa~ci_odi ~~on– c!1·a· e i nomi comparn·ano sui g1ornal1 fa– scisl\ come quelli di « itnliani veri>> e «patrioti>>. . . . Le indn,.,inì della pol1zrn contmuano e i fascisti si adoperano affinchù al 1~1·o~ers~ uon compainno i nomi dei. .. cnva.\!en dei JJO'lli·ibolt l' del fascis1~10. . Gomn 1:iiYCde il fasQismo « fa l.'ISJ>Iilli.!rc l'l[ll.lia ;.tll'~~!~ro ». 3 """""""' La " servitù della gleba " Ecco chi· co~a ~i puù lcggc1r in un gio1·- 11alcche si publJlica a Itoma, 11cJl'o,111u sct– timn: "Bi'i0.','1111. chi' lulll' lr :iufQi-ili1cilladi11e "-i 1·o'nvi11ranol'he a floma drvono abitare ,.[11lii!r11rnlf'~olo i romani r Ira ~lì a\lri ila– /inni. colorn che sono nr>c"g":irf al funzio- 1mmcnlo, 1li1·c1r10, <l!"ll'i11:zrana1gi,o poli!ico, ar11mini'itraliv1,. i-ociale cfolla ca1ntalc, eco– lOl'Ol'11r.COllHlllqur, conlriblliSCOllO :il rea– li• illCt'('llll'1l1otl!"lla citlU. "r;Ji alll'i. quelli c11,,non .:nnno rhe o– prra prcs!nr". che ,·f'getano Ira Jr bai·nc– clw o lr rasupol,. e<l i C'affè. i cin~mnlo- ZJr:~flvir~1iri dl:ii~ 1 -~c~-~~~ali~~i;~:·/:~ ;ii::;~('~~ '<Unatielle qualilll OCCO!Terili poi· l!ivrTlirlo; quelli che sp,.1·:ino <li s:ilir quando che .sia :dlc beale genti. tanto pei· f:lr qualche cosh; dc\'0110 essel'C ri~pcdili .il paese (st:ivamo pCI' sc1·ivc1·c l'impalriali). dovo possono, M 110 han \'Oglia, rende1·si u!ili alla pa- 1 l'ia. nIla famiglia e a se stessi. » Ycdiarno di lral'l'c delle deduz.ioni. Si c!dedc che gli abitanti di noma siano sollopos.li n una specie di csnme. da parte nalm·alm"ntf' di commissioni fascisl iq<.i– me: r chi non sarti rilcnulo idoneo a di– Yenlar una pcrsonalitit, sarà. rim iato nl paese d'originf'. t:on quali criteri giudicheranno queste commissioni ? ~ t:on c1·iteri fascisti, o bella ! E con ciò è detto 1ullo. r ro111011idc Romo, che pass::in per genle di ~pil'ito. çomc prendel'ebbero volentieri ,;ul se1·io il proposito dei dirigenti fascisti! Come invierebbero con entusiasmo al loro 1111rscflo i (< bm·ini,. venuti da Predappio, dnlla Sil:i, dal fena_i:t:: !... .\luiasolini è coslreUu. 'di lanlQ i'n 1::into, a l!lnci:11·dei palloni per sviare le preoc- cu~~zii1~~\1 c~;11/:c1~e/t Dum. Jmm bum ! Ballaglia del grano. Di– ~posizioni imperiali. L'llalia tulla un cam– po di spighe. Il pallone sale, sale, e... s.cop1)ia. Pronto un .11!ro. RivaluLazionc della li– ra. Ordini napoleonici. L'Halia pnese dcl– l'ol'O- Il pallone non s·è alzato di dicci me– ll'i che si sgonfia.• Pronto il lerzo: bonifica integrale. Questo scoppia nel pnrtire, tanto è pieno d'nda. E nllora. via! rn bel pallone coloralo: gucrra all'urllane~imo. F.' Jlf' rqu!"!';tOche voler criticare i prov– ,•f'dimenli fascisti da ull. punto di vista ~cienlifico è impossibile. Che la. :Francia si preoccupi dell'abban– dono delle campagne. si cnpisce. :\la se ci sono in Italia mille grnvissimi f .. roblcmi lll'genli dn risolvere. quello del– 'urbane:,imo - che in llali!l è relativo"' - l' secondario. In fondu. è d:i u\t concetto poliziesco che ;\IU"-'-Olini è ptir!ilo. Xon è tutto il Cosidetto regimo fnscisln un compl~sso di disposizio– ni di polizi:i? ra~~~:rr 01 ~~:1bia~~git~;i1go~o(~iiso;~~Po~~ 1 c != li 11clle cillil che dispersi nelle cnmpagnc. J,: siccome il fascismo noli farà che aggrn– vni-e i:emprc più la miseria, oeco.rre prov– ,·ederc. 'l'utto qui. ·.\, Che il pl'Oblema déll'urbanesirno non ::;ia ur~~1,~tt1\::~~a~;::à1.~~n~i1~io~J~~rio be ~j[f;~i di nbitanti su circn 300 mila cl;lilometri quad1·ali. l'llalia non Jin nessun centro che rng~i11m:rni 700 mila abilnnli: le cifre che s'nwic..iÌ1\lilOal milione 2i. ).J:ilano, !\'apoli l' Homa sono dovute a\l'mconsulla àg'g1·e– gn1.ionc di lanli comuni vicini. che conti– :mnno :td csl'Pr~ neltamenle staccati dalla citlit vera e. Prnprin. Appena i tre cenlri suddclli ~sano cff'ellivamcnte il mezzo L'ultima crociata f scista contro lacittà . .Di eroico v·è solo il nonie, fiilfo il 1·e– Ho è hluff. Il fQScismo vcr conlinum·e a 111011tc11c1·si in 11irdi, ha 1Jiso9,10 f1ifli i 9ion1i di 1111a11uoi:a butlaylia, cioè di tm nuovo btnn: e di lo11ciar11c l'am11w:.io t1t– lr«vc1·so il momlo. Ad ollor del vero o{Jui bQ.f/aylia vhlta si 1·isotvc in 1m disastro per l',·ronomia dr'/la 1ia;io11e e per il po- ~f/1~,.}~a:iolig. b~/~i;fi~, ~1~~~°?:i~c,~01~:wp~: 11affabetismo anme11ta; ltt batlf?{Jl1a 1>er il yrfmn e si ritorlla al pa11c dt 9ucr1·a; ~~}.~//f'. 9 f\~uI',i;~/;~ tft; ri;,\ 1 :,~~1~~f~ 0 sl J1~~= 110110. si perdono i mercati dr.ll 'Oric,!t", 1111- ;::e{~~11~/iii~tt't~ti!f1'.~u~st:r,{f.llf~~lli~,l; 1Jallagli1t che il 9c11iu dc~ ~ucc hl! .111tpc– y11ato (; qttella co11tro (a cii.tu . Tultt i r11or-: uali del 1·cgimc sono pieui di co,nmcntt e di orticoli nia911iloqu1:nti per il 11uovo bluff. L(t ùttlloglia contro l'urbaucsimo vera– mctt/c non è 1111a scoperta del Duce, è d<t tempo dt1' è i1t allo J'!Cr opera della e!'isi rco,wmica e della 11oli;io, la quale per l1bc- 1'arc [(1 cilfù dai disocc1i1iali int:La questi co11 fo!flio di via al paese di ori9i11c. Frrt glt'. nl'ticoli. che 11iar111ifit(l)/O la ,wo- ;1t f~:~z~i{~ è tf~ìj~deci:t 1 fc~f;c~fa';~:e = Tufli 1:nl/ao. sc1·ivc il Tevere, essere cit– r,,dini dc/fa cilfù dai 1e11tacoli 9i9anlcsclti, cc/l11/a del mwvo paradiso trrrcs/rc. Così i1<1<'tJ1te1·0 tulle fc stort11re lct_te_raric 7!0li– tichc. t1wr(lli, co11/ro le qualt 1l fascismo è cos/l'elfo n 1;wovcrc flrtcrra. Stamane la città trutacolarc trema come per un 1no– vimc11to te/lrtrico sotto l'impelo tlclfcL pa– rola ,fi .1/ussoliui. i:na volta il· trttcio fc1·– mù fu /al'u con fo s91wrdo, oi·a con la 11c1- 1·0/a 7woducc il t1.:nemolo. f.'orlicolo co,i– til111ae si sct19lia eo11 ferocia- è lo stile-:- 1:011/ro la eilliL pw·c1s~ilaria e co11cl11tlcd1- cc11do: baslct denari alla città. è tempo che i milicmfi 1·ito1·11i110nlln c11mpa91w. Ma 7,'~J t,: :,/~:t t i(~r~i 1 !~.:, ~ I :lt~O ,! 11 ~!: l:tc~:.f coi~ memoria e 110n l'icorduno o fam10 fwta dt 11011 l'iconfol'c che f1t p1·op1·io il 9c11io <fcl !luce cltc 110//c ((L 11iìtyromlc Sapo/i, la piit (/l'aud(J Milcuw·, lrt piìt g1·amie GellOVll. 1 Q11cslo f" 1111 VCl'O /crrcmolo che 011('01•ft COIIIÙHW. il duce hu )'!l(/Ì011C di dar Unt– la9lù1 cou/1'/J l'w·bmicsimo,. la città _è w1 CClll/'IJ d'i11fc:.io11c ,. ){Il pc1·1colb JiCI' Il 1·c- 9imc. le masse tiella città 110/t6i SO/IO(111- COl'(t1iic9at,~, 1·csislono 1Jc11chèpas:sivumcu– k 11 tttllc le mi,wccic. a lui ti 9li <1llctta- 11w11/i, le yraudi 099lomcl'o:.i".11i operaie f11r1J11u in tntli i tempi tm pericolo vcr la rca:iouc, il clrtcc br11cltè pa:..:o le sa queste cose sa che la città è im pericolo co11ti1mo per 'tui e pc1: il re9imc mostruoso di cui è il capo. milione. Appena una dozzina di città supe .. rana i centomila abitanti, e di queste ap– pena (1uallro o einqu" i 300 mila. flc?td~~p~~~"f: f~fg~f:it~c l~~;:n;?;;,: glom"raro di Parl9i. più ::ibilato di tutte ,,. graodi eiltll ilnhane mes<:c insieme; ha. M::irsi~lia che ha la popolazione di Napoli. La Spagna pure con una superficie dop– pia e una popola1.ione di metà inferiore, ha Bfl1•ccllona che sla raggiungendo il mi– lione lii :inimc. .\l:l è più inl!"i·es,;anlc osservare il fcno– meuo nc!l'J-:ui-opa ccntriilc. p:icl:'c a popo– lazione rclaliv::imente densa : la Gcl'manin !H~ 1111numf'1•0 fortissimo cli grandi città olti•f.! il colossale centro di Dcrlino: Dresdf!, l.ip< :i;i, Francororlc, Colonfa. Monaco, Sloc– c::ird,1, J\mbu,·go ... 'fullc ciUà importanli quanlo Mil11no. L'fnKldllerrn. olfrc l'immensa Londra, ha Ire ,·olle pit'.tgrandi ciU,à dell'Italia, in una supedlcic e con una popolazione quasi e– guale. I! Belgio, che non è più vasto di una re• gione italiana. pili piccolo del Veneto o della Lomba1·dia, ha almeno quallro grandi cim. }:ppm·e gucsli ultimi paesi che ho cila!o non sono a;isillati eccessivamente dal pro– blema clcll'urbane-1imo. Come può c.:serlo l'Halia ? Ossia. può esserlo: ma non a cagione ..• dell'urbanesimo in sè; hem~l a cagione del- 1~ crisi. eco~omica che il regime aggrava di g10rno 111 ~porno. ';.*.~ E' naluralmcnlc, assistiamo alle Conse– guenze più grotlesche dell'ordine musso- liniano. · I hassi gernrohi voglion dar prova: di ze– lo. E il prefetto di Hovlgo, cittadina di die– ci.1nila anime, yiel~ l'immigraziO'ne per e-– v1lare çhc navigo d1Vcnga... una nuova Chi- ~~,s~i\fidr~~~J~i~.i ~e1{~~~ 0 / ~f!~cr;:iii; vorranno essere da meno del loro collega. rocligi::ino. l: poi saril. la ,•olla,degli ex ca-- ~~l~1~g~•Wa/1~~condario,poi _di,tutte le Pe-: ~--~ (li ~~l~a s~i~~ùrft/il~~!\~n~ 1 :~~~~~d 1 a1P:;::!~ to di vista {l'ìuridic~ L'ex ciHadino italiano non ha più il di– ritto di abitare dOYeYUOlc. E' il domicilio coatto imposto :i tulli i .rn milioni di sud- d'.1~/~e~cf~1;~;~f;!f~~:o agricola, il rista .. h11tmento vero e proprio della servit1ì del-.. la gleba. .~I con.ladino non poteva• già Oa tempo g;~ c°n%il{~ 1 ;'\e~~·c:l~~siie~~~ Ji'~!cfe:~ prefettizio lo lega alla terra, anche se que-– stn non gli dà vitto sufficiente. Oli sh1pidi pl'i11cipii dcll'89 sono wra~ mente slali liquidati del tutto dal fllsci– ~mo: e i r,on!adini italiani riacquistano la ngurn giuridica di servi della gleba, obbJi_. guli a 1·cstar tu!ln la Yita nello stesso po-: dcrc, so!lo lo stesso padrone. Solo la hcsLi::ilemcnlalilà di un re agrn.– rio fascista polevn sognare una mostruo-! sità. del genere. L'incredibile è avvenuto. A dicci anni dalla fine della guerra per ... la democrazia, la libertà, rautodecis1one. l'Italia stabilisco i! domicilio coatto per lutti i suoi abitanti e ristabilisce la ser- 1-'ilzì dcllp 9leba. . . ì\"on è un Jlara<losso ; f la verità. Anche giuritlicameJ1tc l'Italia fascista ri– stabilisce la. schla,vilu. .\Ila R.ocielè\.delle ~az· · -· ~:aa1~n~:~Q 1~:e~vit: incompeUbllllà delJ& . ' I capi del gine!rino G.t~E\'n'.\, dicembre. - Un paio Qi mc.si addietro Il ln1tlagl!ero .lvvcnirc del Lavo– ratore rendevo di rcubblica ragione alcune r:s~~s~e~si~~f~'C~al o~~tt~~~~1~ ~~a{ts~~~a~ ii~\~~~ 1 !~~lafi~r~e~?n~~.,j~~~i ~hni 1 ìf 7' 1 r~~a°1~ sentl l'opportunità di !rndurlc, riassumen– dole, prr farne materia di :un suo arli-– colo e<litoriak. Questo Ireneo '.\lazzoni è un impol'latom di Chianti che ha aYulo non piaceYoli a\'– vcntmo col Tribunulo di Commercio di Ginevra in seguilo alle quali credette i– gienico lrnsfcrirsì su terra francese; - 11dAnnemassc. '.\In le mn\e :ibitudini non si perdono cd anche nella nuova sede Ire– neo rrovò modo di mettersi in certi pastic– ci che ebbero il loro l'pilogo al tribunalr di Annecy per modo che JovclJe chiuder~ bottega anche ad Aunemasse, trasferendo- ~JpuJ;~11~1d~l~·i,~~i~~~i~\'~~.:o~ t'l ~~!1f:i~i faro all'amore. • Questo Ireneo è pl'esidento del Dopola- 1:oro ginevrino. c. in 1.1110_ qualità, nel-luglio scorso reco glt onori <h casa al « regaz– zino » Boll11i. Si lraUavn cli inaugurare il campo di gioco dc>idopolavo1•isli e il vico ;;!.~~\~ 1 Si1lj~ 1ife11~ 0 l'Fe~~~:i 0 ~6ico~f~~~~ ?! ospitlllilà dei probo gcr!lrca locale di cui trovò modo di esall::ire i meriti. La. fLI davero unn bella resta. Piovc,a che Dio ta mandava e sul campo 110n c'era quasi nessuno. li 'lt regnztino 11 proclamò : - "Vedo davanti a mc 1111 piccolo ma– nipolo d'Ilaliani; fol'SC. se fosle venuti piu numerosi, sarebbe più gronde.,, (Tit 11011 sapevi ck'io loico fossi!) ì\la torniamo :il cav. freneo. Le accuse mosse a suo carico àai duo giornnli socialisti non furono smentite in uessun modo. Il settimanale fascista che si pubblica in !s,·inern, non tentò ncm- :~~,ji .{fa ~i~~~Rt~; p!~ ~?t 0 r~~~,~~ s~~~~~, 0 n~ E siccomo 11ui in ls,·izzem regna ancora il !-enso dela\ rnornltl(t politica, tutti atten- 1;~f1i~11li/\P~~~~-~?:~J~~tgt ~ :~i;?e ~~-?t :~: zi i con~olì gcncrnli d'll!llia di Ginevra e di Chambéry continuarono a prodigargli le loro testimonianze di stima. Perciò in colonin ci si dornandn : ·.,Don– de viC"nequesta " forza" del cav. Ireneo ? Non lo si puù liquidnro: forse pe~chè s11. ~1~jffii\??,so e noh è prudente togliergli i GIOVANNI J• 'AVA.LE 'l'TO :;, Pince dcs Ducs de BKr, 5 M NAN'C\' Interprete prouo le eorti d'appello e d'aHi.i di Naney. Traduziooi di quabiui cloeurnento, per 'malrimonii, naturaliuaxioni, cli•onì, infortuni, eee. Informazioni di qual1iui re11~rt;. Al PRODOTTI D'ITALIA (Antica ce.sa Lunedel) G. TOH.TA Succ. Tél.; M6nilmontant 68•48 34, rue Ramp()nneau, PARIS-26• M6tro: BELLEVILLE SABATO .,5 E DOMENICA .,6 DICEMBRE Gl·a.rule ,·cndita rccla.me - Prcz:1.i ribassati - IIEGALO A TUTTI J COMPUA'I'ORI • no.u1;: ... ·,cA. IL ,ll,IGAZZII\'O SARA' APERTO TU'rro ,,. GIOR..VO

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