la Libertà - anno II - n. 35 - 9 settembre 1928

ANNO 2 - N° 35 Accade spesso che i datori di la– voro licenziano il sabatodeglioperai che guada3rumo 30 lire e il lanedi' fannoaltreassunzionia 28 lire.Cosi si sono abbassatetatte le pa-;hesen– za violazione del contrattodi lavoro. UOSSONl la Libertà Un Numero : 0.40 Rossoni scopre che il 1indacali– smofa,ruta è ano strumento per la riduzioneininterrottadelle pagh• con la derisionedei contratti di la– voro. PerchèRossorriaspetta ades,o a fare qauta ,coperta cosi' antica ? Discor,;jo 2 ~r,tlcmbre a Velletri. GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA ORDINARIO SOSTENITORE Il Il D I R E z I o N E E A M M I N I s T R A z I o N E \ p.,.,..,. zor, sor,. PARIGI 9 SETTEMBRE 1928 50,Ruel.abat,50-PARIS(l8'A"')-Te/e/ono:Bolzaris25-99 ABBONAMENTI ) Persei mesi :: :~;~~:6)=:~, -~ÌL · -~D O~~~~~ri:J~'· ==2=5=!=,. ==c=l!!::=:===========================:!!:::====::::::'::L=::::G::::10:=R::::N:;:A:::L:::E::::::S:::•::::::P::U::B:: Per i condannati antifascisti NEICOVI DELLO SPIONAGGIO FASCIST RUMORE NELLE FILA La nota de/la settimana n Comitato di dlfesn delle vittime del .Fo– sclsmo hn diramata unn c\rcolore - lnd1rl1.– ~ata agli uomini dl cuore di tulll I pnrllll dcli/I libertà e del progresso - per denunziare l'or– :.enda situazione fatta nei reclusori . ~ nelle carceri. dl espia:lone al condannnll pollllcl col– pili de.Ile sentenze del Trib.unnlc Speciale e f:~e ,;1t~~n!!ft~s~1::01~s~~1~u!!~pfaer 1 e;;:;:~ di partiti, è sempre il fati.o di una mino– ranza, che è sempre minacciata dalla l;Sistenza della maggioranza ; cd una guerra suppone un popolo che non diri– gerebbe le armi sui propri governanti. Come tutti ::;anno che il fascismo non r:otrebbe osare di chiamare il popolo italiano alla guerra, perchè la guerra sarebbe la catastrofe del fascismo On dal primo giorno della mobilitazione tutti sanno d-,1 pari che esso non può dare amnistie. Dare amni:Stie per chiudere in carcere, l'indomani, il doppio degli am– nistiali ? - l'ion è dunque di questo che si traila. Ma noi esi9iamo, in 1wme della coscienza morale dell'umanità oltrag– giala, che le villime politiche del fasci– snw siano trattate umanamente. Se il fascismo, per l'intima natura del pro– prio sistema, non pos::;a rilasciarli in li– bertà, che non confonda la difesa con– tro i propri avversari con il loro tormen– lo. E se il fascismo non pos:::a agire ver– so di essi secondo umanità perchè la sua essenza - come uno dei suoi, il Fo!'ges– DavanzaU, cinicamente ammi:.e - sia l'inumanità ; che con umanità agisca secondo calcolo, e per una ragione del suo interesse. Gli uomini possono essere crudeli per un'aggres$ione imp,·ovvisa del proprio i:,linlo ; ma e~si, quando la ragio•rn ritorna. non tollerano, e sempre per calcolo, che la crudeltà. come siste– ma si eserciti. Anzi alla crudeltà riso– lutamente si oppongono, e con severo giudizio colpiscono queI\i che per siste– ma vi si abbandonano. Questo al !asei– ~mo dicono gli uomini di esperienza.., allorchè reclamano per le sue vittime il 1·ispeHo delle minime condizioni da cui dipende un vivere secondo civiltà. Il partilo (?) fascista è esso minac– cialo di. una crisi interna ? Porre un quesito di questo 9enere puO sembrare - ed è in la1·r1amisura - un assurdo. Un partilo fascista non e– siste. Esiste una caserma - italiana, non prussiana .<ìecondo il più recente di– stinguo di zuel FortU11PllOna::.ionnle e Al Parlamento belga ed in Isvizzera parlamentari e stampa sollevano la questione dell'organizzazione spioni- avversarl. Arturo Labrlola commenta da par suo nel ,l/tmd.oNuovo : Le carceri italiane non godettero mai una buona reputazione nel circolo de\ criminologi e delle persone esperte d1 questioni carceral'ie. L'idea della car– cere come di un luogo di sofferenza e di pena, d'un luogo dove 1~ carn_e e lo spirito dovessero ma~crar~1 e piegare, dove l'individuo .sentisse un tormen~o fatto di cose e di norme - . e. p~r~1ò ne rimanesse efficacemente 10t1midil~ - fu l'idea della carcere prevalsa nei tristi ambienti della burocrazia it~li~na destinata a presiedere a que~ta 1st1tu– zione. Il reclusorio - un orn~o I1;1ogo dove Pindividuo spogliava. ogni residuo della sua umanità, per essere b_utlato nelle fauci di un personale selez1o~ato secondo le attituòìni della crudelt~ e della. impenetra~ilità al .dolore ~llrui - era la segregazione a:,soluta, l_ass~nza di ognl confol'lo spi.rituale,. la r1duz10.n~ ad una vita di be:,ha nulr1la c_o~ fetidi rifiuti, la soltomi:;sionc della v1Ltima ad un sistema che prescindeva totali:nenl~ dalla sua natul'a umana. J...'ipocri.:.1a dei torturatori usava giuslificai·e la s~av~n– tevole realtà del sistema carcerario 1ta- 1iano in due maniere : .inva:ca~do. l.a particolare derivazione det cr1minah 1- taliani da un ambienlc n~l ~uale la s~n– sibililà personale era minima,,~~ qui~: di verso il quale dov~van? usai :,1 mezzi non comuni di intim1daz1one ; e l~ as– senza dal Codice della pe.n~ capitai~, onde soltanto mezzi affl1lhv~ della li– bertà particolarmente rigoro:,1 rotesse;.o costituire una efficace con~r?sp_rnl~ et 1- minosa. Tuttavia i reclusor.1 !lal1a~i era.– no fabbriche di tubercolot1c1 e dt f_olh. Dopo uno o due anni di se~r~ga.z10!1e cellulare, aggra,•ata dalle sevizie ~nfl1t– te privatamente dal personale .di ~u– stodia e specie dal per.:,onate d1rcthv_o, pochi' reclusi si salva.vano dalla paz– zia o dall'idiotismo ; molli diventav8:n~ ciechi ; in gran numero ll!be~col?l;1c1. E si trattava di delinquenti dt dmlto comune, persone generalme~te alte ~ sopportare le asp1•ezze della v1la, capa.et perciò di offrire al duro trattamento del carcere una resistenza poco comune ! e . Ja ca1·ceri italiane rib?~cano ~ ·e dano ~Ulenlo m fine e e icato de11a popolazldne ; df l>erso– ne le quali, per essere entrate nei ran– ghi di coloro che ~ombattono a favore delle genti più misere e meno alte a provvedere alla P!'opri~ difes.a,. moslran_o un senso della vita pn~. squ1s1to e ~eh– cato, e rivelano una pm rafflna_la :)e~– sibililà. al dolore. 1\ella_ s1;1acaccia furi– bonda all'elemento mtghore ~ella po: polazione, nel suo oscuro se.nhme~to d1 condurre tutto al l~v~llo degli aul~n. del– le spedizioni Pl!!}thve c_ontro gh mer– mi e contro i ptu deboli, nel s_uo to_rvo proposito di ridurre la popol_azrnne }l~– liana alla miseria morale dei so~m1_n~– stratori freddi e pac~ti di. olio d1 r1ci_– no; il fascismo ha r1emp1to _ le car?er1: stipati i reclusori, aITolla_to i ~a~m dt ente colta ed educala, dt uomrn~ sen– :ibili e fini, spesso di person~ _selez.1~nale nell'unico senso delle quahtà ~pn itua– li, ·e perciò fisicamente po?o e_ mente va– lide. Di talchè i) carcere .italiano, che è ià un abomin10 e un inferno per le iersone di temperamenl? grossolano e Osica.menle solide ; rag~wnge p_er que– sti elementi int~llétl~ah. c. colti: natu– ralmente delicati, gh ap1_c1.dell umana intolleranza, traclucendos1 in ~.na to.~– tura quoLidiana, che non può p1u ••P 11 - mersi r,on parole. Hen.ri Barbusse, che ha scritto l'ln(.crno, e s1 occupa e.on tan; to amore del e vilti~e del fasc1,:,mo, e lui stesso incapace ò1 trovare nelle. su~ circolari le parole piene e co~v~menh Con le qua.li compi1.1lame~t~ S!Si:ttflcar~ il tormento di quegli ~0~1n1. L,,. m ~ue1 tristi gironi danteschi, m guegh orie~– di sacchi di pietra, dove s1 consuTa. )I diuturno martirio di Cappell? ~ Zadni: boni di Lucetti e di 1'erl'acm1, e e1 centÒ e cento che la vendetta fascista riserba alle crudeli concupiscen~e. della sua malignità ; Jì dove .comu.msh, so– cialisti. repubbl!cani e )1hc!'al! se_nlono Ja propria agoma comp1er::,1 con 1.ne ~o– rabile lentezza sotto l'occh.10 comr1acw– to dei carnefici, che la s_pwno .; ~1 svol- e una tragedia, che gli uomm1 forse, ~abbri,·idili, conosceranno f!'amm.enla– riamente un giorno, o eh~ net part1co~a– ri non cono:;ceranno mai ; ma che,. in– tuita, come nel repenli_no chiarore _di un baleno, riempirc~b_ i d1 orrore lo :,lanr.o sp;ri'&~U:ltom~t~'"li.fesa d_el vittime d~l fa~cbmo si domanda se il mondo (e c1- ,·i\c >i ~ia dii,posto ad abbando~are que– !--ti rorag_qiosi alla. sorte che_ 1.1. attende. E,..:o in,·oca tutte le forze c1~1l.1perr_hè ~rendano nella lolla a _fin~ d1 _11:1ped1re dic il martirio delle sr>im1la 'Vlltu~e dc! fas<'i;.,mo. a qmmli ammo!1tano 1 auo1 prigi<inic>l'i rli gue1:rn, col_h _nel campo Jcl!'illllifa:;cbmo. s1 compia tn una for– ma l'anto c;·1HlrilP. Esso non pon~ qu~– !--lio11i di amnblh o d\ tota!~. hbert.1. 'J'utlì f'nmprcndom, d1c 11_ra.~c,:-mo non r~ 1 Sr~~~~r~~~~~a(~·~v~ \~j~,;r~'.~ 1 ~:·n~gn~~~1 :-pargendo _il tf'frore. i\l:l 11 tfr:ore n~n è nc,·e~sariamcnle I~ .<·1 u~e~ta , I~ ~0,1: zione nnn i.: la H'·;1z1a. _(.,\i 11oi.nrn1 rl! ,. 00 r" eh.-, 1·nn_1p.nn~ono 1~ ~m1lalo dr ,Jfff-, 11 dr'.!llr' , Jlt1m_<'. d<'_t 1,i-ac1--mn. non chiNln1Hi <L.\111~-:ù!JJII di -1bba11dorn11·r{ le ,ue Yillime. _\on propong4?110 al mon<l.o 1111-, 1 c-i::i: 1.ir, 111~ nl·;· ron:-•ig111re la lor? 11- hcrlii a[l·a,•-r•,, 1111· ;11n.ni~ lir,. Jl fa,e1 . .,m~l non p11<J dar•· iU!•ll.1.-I.H'. rnnl<' non pno fai .. ~nerlt'. f./,) Ul!li:::lléL :-llj)jJ011C. la f"?:-,– :-=aziunc del pcr1tulrJ ; la p-urz·i·a ::1gnifif'~ 1111 p,,polo comp::fl:'.:. ~ra. un µo_ver,no d1 I!liIJl, -~1:1 1 uJJ: o1 1,it-m·.~ per:::ù11<1l• ,. stica fascista all'estero ~~ft!ri;!:az°/ec!s:;:f~ ~'(~~:/iift~to1etki truppa i: di stare sull'aUent,i e di rispon– dere pe1· : - Signorsi, e : - Signorno, quando le si fa l'onore di interrogarla. ,l/a se non si può quindi parl.ai ·e d~ una crisi di partilo, si puO parlare di rumore nelle filit. La truppa mormora. I capi liti9anù. Il mormorio della trup– pa è in rapporto al fallimento del re9i– me1 cosl evidente che neppure il <( mito .4-lussolini » basta più a coprirlo. Il liti- 9io dei capi, tiene in r,enere a s7Jorche ed insoddisfatte ambi=ion-i, al be9hismo campanilista, ma anche, in minima par– te, al.la coscien::.a che taluni vanno for– mandosi dell.a impossibilità di durare cosi. Cosi si possono leggere, Ùt alcuni fo- 9lietti di secondo r. Ln::,oordin~ e-riticlv~ alla burocrali=~a::.ione, protesto contro l'imperio più che mai incontra.stato dei 7,adroni e si arriva, su per li rami, fino all'Eccellcn::.a Bottai, divenuto parli9ia- noA";:/~;[d·!ib1~f~~s!fi~~tl~ 1 JÌi°"sulla voce e co9lione dieci volte 9rida che Anni– bale non è aUe porte e perfino il Fortu- ::s~~ :::::1::~~1d/;1r:tt~~'idz~ 0 d:u ~t IL TURNO DELLA SVIZZERA Sull'arresto di Cesare Rossi a Campione si è molto scritto in r 1 uesti ultimi giorni. Le ipote,i piit diverse so110state fonnulate. Secondo l"Humanilé l'e;.rcollaboratore di Jfvsiolini avrebbr>Tf'cilato una commedia destinat11. a collaudate il suo aulifascismo di parata. Il Joui-nal ha raccolto la voce che il Jlossi ,arebbe stato vittima di un infrigo organi.:z.ato da Filippelli e da Naldl. Ma quest'ultimo si è uffrettato a protestare ed ha scritto al yiornale che egli, a Parigi da due anni, non fa politica e non ha niente a che fare con Rossi. Tutte queste versioni - e altre sulle quali e inutile soffermarci - hanno il di– fello di essere assolulament!: ipotetiche. 1Yoi - prescindendo dalla perso1Wlitàdel Rossi. col quale non abbialfl.o avuto mai nuU.adi comune - ci allerruno ai fatli e 4'Uesti falli ci sembrano stabilire per ora rrefutabilmente che il Rossi e ,·imasto vittini..a di una delle laute bande 1pioni.sti– ,;Ju: che il fascismo mantie,ie all'estero e che fa a(Jirequando lo ritiene utile. E' questo che nel caso Rossi ci interessa. Commeutando l'arresto, il Corriere del Ticino ha scritto: « E la nostra poli:ia che co,a fa? Ecco la qiteslione che tutti si fonno constatando clii" lt.i. poli;;ia italia– na li.apotuto a(Jire cvme ha voluto a Lu– gano. Gli oyenti italioni hanno persiM po– tuto ritirare i bog11gli di /(ossi, dodici ore dOJJO il suo arresto, S'.:11:.a essc,·c scomo– d(lti. .\/edesima nota nella Libera Stampa che i,Crive: u Deyli attentali sono (Jiornalmen– te compili ti in Svi:.:era: a f..,uyaM, a IJel– lin:ona, a Chùuso. a Locari10 . . V(Jn si sa più se si è Ùl territorio italiano oppvre in Svi:.:era. Si trovano d{l.ppertutlo ,pie e ogenli provocatori d"l fauismo. lluoyna provvedere e colpire se 1ion .,i vul'.Jl get– tare it ridicolo Stti nostri diritti n. Perfettamente. Tale è la lczio11e del caso Roui. Si tratta di stabilire se & co1,1patibile con [(I sovr(111itàdellaSci::.,,ra, della Fran– cia r d-:l IJt:l(tit:,. l'rsi.~te,1: 1 -t ù1 que1>!1 poc– si di u,m pCJli:.ia fasei:sta. Ltt questione i: Mala 7,orlal!J c/rno,lli al Parlamento belffa. Per via dir,lom,Jlica il gover;w di 1Jer11a l'Jui posta dirctt11nte1ile a Roma. Noi la wmiamo tlrwr111ti all'opinione pub– blica e wtcCJrrt ww volta sCJttoli11eomo il cr1rr1llercvrot·<.,catorloche assu1,w la alt(-.. vilà del {<U.-ismCJ aU'eJtero. duP, letti. A sera inoltrata i due scesero in cilLà. chiedendo informazioni sul campa– nello per la chiamata. notturna, il che la-– scia capire cbe avevano l'intenzione di rienlrare tardi. Come si sa non tornarono più, perchè lui venne condotto subito a Campione e lei lo segui più tardi, dopo averlo allczo i'n una villa di Bissone, gfa aci~is~a~;chdi~l!e!~P~~ni~!!i';.- da un sedi- cente Rivoli che unitamente a un dottor )fas.:;ei, persona dall'accento romano e dal farP. 1Ji:,tinto e da un pittore Pisani. eom– pleLava la comiliva di spioni che occupa,a la vJlla presso la chiesa dei « gllirli » nel territorio di Campione. Vorranno ancora adesso l'on. )fotla e i fascis~1 negare che vi è nel Ticino un b~n organizzato servizio fa-,cisla di spionaggio. Vittima di Filippelli ? Fin qui la libNa Stampa di Lugano. :'Ifa qui a Parigi noi abbiamo raccolto no– tizie secondo cui si dovrebbe escludere la responc:abilità. della donna che accompa– gnava noi-si e che 'non apparterrebbe alla polizia /a~cisla. Ro~,-1 :-arcbbe invP.eP.:stafo chiamato a J.ugàno dal noto Filippelli cx diretlore del Corriere lluliauo. Ad ogni modò gli antifascisti che - nell'uno o nell'altro modo - hanno po– tuto sfu,aire alla tristissima sorte che si è abbatLula sui loro compagni rima– sti, per nobile elezione o ~er fatale. ne– c-essità, nel paese ; sono impegnati a– desso in una lotta a fondo su questo terreno. li dover loro, stretto e sacro– santo dovere, è ottenere che la carne dei li=ia: (e Intendiamoci bene: se si lrat– frLdi discutere e se si tratta di combat– tere contro le espressioni fondamentali del«L nostr(L struttura di Stato., di Go– verno, di Regime e di pop<;>l-0, questa libertà in Italia non csisle e fino a quan– do ci sarà il Fascismo non esisterà mai». COME CESARE OSSI Una versione fascista Quanto alla stampa faSC!'-'la.c,'-a è sta– ta, in grncre, a:=..:aiparea di notizie e di comn:enlo. Il Cori·i'!Tedella Sn-a ha dato dell'arresto la s:.cguentc Yer5ione : È STATO ARRESTATO CAMPIONE "Era a conoscenza della polizia italia– na che il fuoruscito si trovava da tempo il_\Svizzera, dove raceYa frequenti capa– Su que"lo arrPslo ecco la ver:)ione della llne a Lugano vbilaudo anche rilrovi elP- ~ 0 t~ rl~ !:~~·a:aaft~~ ?ts:i~t ~~1~°tonr~ Ierenza umana. li dovere che segnalia– mo è chiarissimo. A loro l'intenderlo. Kon parliamo in nome della legge poli– tica o delle esigenze della parte. Amore di patria ci fa desiderare che le ragioni dell'umanità siano anche nel nostro p.1cse rispeflate. ARTURO LABRIOLA. Dalbagnoal confino Abbiamo P"bblirnln la setlimmrn .~cr1r_.~a la noti;ia del follimcnlo del fanl11st1cn complotto nel quale ernno implicati M.assa– renti, /Jor<liyo.Fabbri, Romila (che ~l nQ– stro clich6 riprod11c1·sereno e sorridente a Ustica} e molli aliti compagni. Ci si informa che yli imputati del fanta_– stico complotto, dopo avere scontato di– ciotto mesi di carcPre a Palermo, son stati nuovamente tradotti a Ustico. Inteso! D'un aUro screzio nella famiglia de– gli oppressor,i mollo (tropp.o forse/) si parla in Jtalw. E' lo sc1·ezw che f!tetle alle prese Mussolinj e Ce~arc Mana _dc Vecchi. A quest'ultimo, ritornato alfine dall'esigtio somalo, è staio. offe~l(L - giusto omaggio al responsab1l'! det mas– sacri di Torino ! - la presidenza del 1'ribunalc Speciale, che e9li ha - dic<,– no - sdegnosamente rifiut~ta. ?: in certo discorse/lo su Co$lantmo :\ 19ra, pronuncialo alla p,·e.sc11::.a<j,ell'ercde presuntii.·o (eh. mollo 1H'e.mnht'(I !) it,,l trono e del Duca d'Ao&ta, g,·ande m!Lneq– gione 1el fa:scism;o, Cesare Maria, in tempi in cut è di moda s7nt{are s~tllo statuto ed inneg9iare alla rwolu::.wnc nuova ha tenuto a dire che « le rivolu- ::;ioni 'sfrondano l'albero della nqzione rJrLi rami secchi, non creano alben nuo– vi>>ed ag9itt11gere che è <e assolutamen– te necessario riallacciarsi all'opera del Risorgimento sfrondando tutti i .rami si– nistri, riprendendo la cos~1·11?tone.del nostro edificio basandQlo sm pilastri r;he sotto la maestà di re Vittorio Il, il conte di Cavour ideò ,i. AU'aria 9li stracci dello Stato sinda- ! ca~i:cole cose, delle q11ali appena 1xtr– l 1 ·cbbe la pena di occupars~ sr>,n~l q1_w<lro dell'inquiela l!al~~ d'_orH/1; tutti 9lt .ele– menti. anche i ptu ptecolt non. rnenlas– sero d'essere vagliali. No, 9rosso e tondo Arnaldo, Annibale non è alle porte. Ma chi dice che non sia 9id entro le mura della cittrf(Lello? 1 60 ARRESTI AD ALBANO i -~-- 1 II Corriere d,,lla Srrrz ha pubblicato la informazione srguC'nlc: l ,, Si ha nolizia da Albano che i carn~i-: nieri hanno arrc.~talo circa 60 comumsti di Genzano, Ariccia e Albano. " Fino rlall'aprilc sCOL'SO il maresciallo :'11:lggioliaveva acccrla!o J°e>Ri!-lenza di un~ ,,rganizzazionc ~ovver.~1\'a c_heop~rava nP1 Colli Albani. Egli allora 111ten:--1fir.ava lr indagini per g_iung~re_ n. sc~prire J'att1Yi– tà. degli org:w1zzal1, 1 quali avevano an– che una tipografia con la quale slampavano copio del giornale Unità- (< Raccolti sicuri indizi. il maresciallo :'lla~iolì organizzò un arc11rato. sr.r".izio cli vi,;11,mza e l'altra srm raccva 1rru7:1onc in un tinello di Grnzano dove scopri un copioso maleri_aln di sl;!mpa e l"!lan~scril– ti, dai quali risultò J'cs1stcnza <h un orga– nizznzione dirella ad a\lP'nlare la sicurez– za drllo Stato. Gli arre~t,ili dovranno ri– spondPre del loro reato dinanzi a! Tribu– nale Speciale 1i. SENZA COMMENTI Veoerd1 della settimana scorsa, mentre il noslro giornale era in macchina, si ap– prendeva cbe Cesare Rossi era sLalo arre– stato dalla polizia rascista a Campione, piccolo paese italiano incunealo nel ter– ri1orio svizzero da cui è intel'amenle cir– condalo ed al quale non -si accede quindi dall'Italia che per il lago. La figura del Ro;,"Si è lristemente nota. Sindacalista rivol11zional'io prima della guerra, poi interventista, il Rossi figura fra i fondatori del E'asci di cui fu il pri– ìno vice-segretario. Redattore del Popolo !..~Ia~-..a, egli ai,)'.,d.Je, fluo ùal 1920, cume il braccio destro di )tussQlini. Con ~lusso– llni egli entra in conf!illo coi Fasci nel 1921 dopo l'ìnrausto "patto di pacifica– zione n e scrive allora una lettera per de– nunciare la moine mise delragraria e dei ceti con.•ervatori s:ul fascismo. )fa è una rivolta senza indomani e « duce " e gre– gario -rientrano in breve all'ovile o meglio alla greppia. L'eminenza grigia del fa&cismo E s·arriva alla m;µ-cia su Homa;. Rossi è fra quelli che arrivano alJa capitale noi treno di )lusso~ini cd è fallo capo del– rufflcio stnmpa della Presidenza del Con– siglio, carica che con lui ai'~ume la più af– ta importanza polìticà. Dall'ottobre '22 al giugno '2/i, Cesarino Rossi è l'eminenza grigia del fascismo, il consigli<:re aulico del ditlalore, il capo autentico della poli– zia .. \I :-uo ufficio al Vimina.lc, ed a quel– lo d<'I g~ncrale Dc Bono, allora direllore (.lf'lla polizia. fa capo la triste banda dei Dumini, dri ·\'o/pi, dei Pulato ccc. incari– c3ta delle "alle opere di giuslizia" del regime. ::\"elleelezioni del ':?li, Ros"i non è, per :sua YOlonta. nè candidato nè depulato, ma è di fatto, come capo della pentarchia incaricala di redigere il 11 lislone ,,, il grande eleltore della maggioranzo.. E s·arriva all"n<1sassinio di :'llntteotti. l'accusato accusatore Mu.:solini, Lremehondo, getta in pasto alla collera popolare i suoi complici. Fra quesli e Rossi. Capo diretto della " Ceka " ra~cis:ta, il suo nomr è di quelli che la fol– la fa. fino dal primo moroenlo. :'lfussolini lo ra arre:-,tarc. Qualr è stata in verità la parte di Rossi ne.irassa~sinio di>l nostro Martire? Miste– ro ! Ezli si proclama innocente. Dumini e gli altri non parlano. T.'altro. Mussolini, è il più interesi:ato al silenzio. 1--lossiaccusato, accus:1. .\ncora prima di costituirsi prigioniero, egli fa. saprore a i\lu:-~olini che canterà. E canla. l ~uoi memoriali sono tremendi sul conio del sua capo. li fatto :'lln!teolti è la– scialo MIJ'ombra, ma Rossi disvela - o meglio conferma - tutta una serie dì vio– lenze, di soprusi, di delitti, indicando in Mussolini il respon~abile o il complice. L'ON. BELLONI A SPASSO ---- J no'ilri leUori ricordano quel <e memo- I giornali fascisti hanao pubblicato l'in- rialf' "· Che s:.i traili del ferimento di A– fo\~t\Yi!fgi~lic~1~f1~tc r scnte campagna serica, mC'ndola, di quello di Misuri o di quello di nella provincia di Ancona. era sorta un:i vcr- Forni; l'he si tratti della dislruzione delle t!"nzatra I fllnndlcri e le maestranze pt>rquan- organizzazioni calloliche in qnril di Monza to riguarda il trattamento snlnrblc. •r,de ver- dopo le elezioni dell'aprile 1!}21 o delle ~e~~ Sfundnaeca1f 1 ~fm~~ein~~~~ ~~\Ir{~f.:t~~~ bastonature ai sottoscrittori dl'l1'1\t1011ti ! « Il duce ha accettate le dimissioni del– l'on. Belloni da podestà di Milano n, Cosl una laconica informazione. I molivi? LE COLLEZI01''1 DELLA <<Ll.BERTA1) delle Corporazioni. Jn conseguenz:i. di clo', pres- e della Giusli:ia; che si traiti degli assani so questo i\llnlstero, si sono riuniti ! rappre- al Jlonrio od alla Voce Repubblicana o del– scntantl delle Con!ederazJonl dell'Industria e le (< !òpOnlanee u spedizioni squ:idriste con- La noetra amministrazione ha fatto rilegare un certo numero di collezioni complete del 192.7 della Libertà. Eese g;~v~g/!it1J~· -~;~~~'!:b!d!riiltpfcaicn~!ri~laJ/ lro i capi dell'opposizione, l'uomo che nel- catrgorln drl lavoratori. l'ombra lira i fili è lui, )Jus:.-,olin1. Ro.<:si • Dopo ompl11.discussione lr, parli :o-! ~Qno ncc111n11la nei suoi memoriali le prove che sono a disposizione di chi le voglia ac- fil!n;~~il~~\h~e~~sl~~;h~lcAa ~~~~~~~r61l<1~r.<i?u~j\: ~ t.l_i~~t~ra~'\e~~~i_ie vili rifiuteranno co– quistare ai nostri uffici, alle seguenti :j\[icl 51 ~~~v~t~tit'/:"tcl'~;~mdoj[~~fzig ~~W; L'amnistia del 25 luglio :1925 apri a Ras– condizioni : campagna Iavorativ:i. 1928 : '(Uelle ~ corri- si le porle del carcere, dopo che :'llussolini Rilcgutura di lusso, fantasia, con ~~?;d\~~\oi~!f ~ 1 ~~~~~ ~;;·cg~Ji;n 0 ~s~ri~ 1 ~: complice il re, era riuscito a storn;,re dal snt" ln L. 8S15; qu~llc dl Acfrvla, F;ilron1p suo capo l'anr.s1o. dorso e nngoli di to_la, fr· 70. 7,;~·;~~ud,~l?a s;~~~P~~~l~~o/~·~i~l:l. sc1111H"e dal- v!~;sip,:~~~t-/ 1 p)~i;~ - ~~~ 1 1 ~it!~ P~iie~~o~ Rilegalllra clcg.tn \e, flcssiJ)il~, Fua)J· ~ I~r paghe_ dcllr altre calrc:-or1c di oprrai 1'nanzt",-.t':a fuga ,la noma a Xizza e poi a chi 50. ~~~~~o i ~~~~~rarit:1W J.:t~C::-~~~~:i;t:~-~ 1 :::1,,~ = P~u:igi. . ' ' Rilegaiura clcg(111I(·= lip~. inglese. I ~fr ·r;1"ru~~;i"i~~~!1':!~llr ~ . ;;;~:~~7_1· 11r,:c.-(lt•n:,- ..,•. ~'?./~1·:~p~n~i 1.1,~i:fo 1ri1;1/l;·o~i1~ ;\tZ~ --i solida, Fr. 4.3, ,,.:;-, 1•- "J.:i. rlr•Hbrrnzionc,. che. h.n •·.1so11~1 ln. ~-Jri r_rJlll· 1_L~ .:-iul' ~olnnnc. Ro-.~i accusa. Po\ annu~1cia Per In spedfaiouc hisogna aggiun- ~~\ 1 ;;;1r 0/; dil)~,,~~i'-1'1'. / q~~(i';'lr11~\,;~;\ 1 -.~nrf~'{~f;.; ;:~":a7..loni 11 ~he ~;.~ndw~g?°i° 1 JH~~~ P/no sere : Francia f"r. S---c ·estero Fr. 10. :r~~~Q j~1i2Al~1~~ 1 :;~~:1i;:izi~n~?nt:t:1,ri;;;~:lc a· re~~ 1 or;1::~ ~~t 1 tim·an~ :)~~r;;~. }a o o ar- Libera Stampa di Lugano. gant i. Si sapeva ancJ,e ch" il Il ossi, fi– dando certamente in modo eccessivo sulla Cesare Roasi nel Ticino propria identilà artefalla, facern delle gi- L'inchiesta aperta dalla polizia canlo- ~fa1ta;:~1f~ 0 ~ca~-~c~i;c~~~ l:;~~I ~o!..:rrsi nale non ha ancora accrrfalo qu:mtlo il faceva accompagnare in queste gite da una mi~terio<:o pei·sonagg·io arrestato a Cam- signora giovanhsima. as~ai elegante e a"– pione ;;ia \'enuto nel Ticino. Cosl è ignoto -sai bella, che si riliene un'avventuriera. che cosa venisse a fare il Rossi nel nostro Fallo si è che che la polizia italiana, in- pa~!\ suoi spostamenl, sfuggivano natu- formatis.:,ima e vigilante, conosceva gli ralme~te alla polm~ .~v1zz1>r.a_, 00ll sf~gg1- ~~fl~!nt~l:e~~ri ri~~~~~\t~i~ ir{~~; ;~::gi;nJ(:lt~~a sl~t"'tn r~~~:ti 1 ,C 1 ~~~~ i;~: 1 ~aè~e.~ 1 ~;{::i:.le che si -ripelcs:.e una iila ~ual~ a rriezzo ~el. fa::c1 ali estero._ dei <:O'?-- "Que'-la avvenne martedl sera : il Ros– solat1, ~elle spi~ italiane e stranrt;re,_ e in si, in au[omobile, si trovan:i. con alcuni grad~ d1 S!)rv~gliar~ e c~n!l'~lla_re ! esislen- turisti occasionali e con e~si a1Tivò fino z~ d.1 tutti gli ant1fasc1st 1 1 laltaa1 e .:tra- al_ confine. Appena la macchina giunse D"l!P. n 1er1. vicinanze del Santuario della ~ladonna dl"'i !-~atto è che appe.na Ce'-are Ros"i. è sce- Ghirli, in tcrr·itorio italiano, fu fermata so alla nostra s_taz10.n~,ha. avut~ intorno e attorniala da agenti in borghese che de– una ver!i folla d1 am1c1 e di... amiche. clinarono subilo la loro qualità. li Ros-,i C'è di mezzo, .c?me i;cmpr~,. un_a ~onna. non rellgl nè disse parola. Egli è slato tra– Era essa al sernz10 della palma Italiana ? dallo in un locale precerlentemente dispo– Era una amante, corrolta con danaro, d~l sto dalla polizia 1lalial1a che aveva da. governo fascista? Qu~sti ~istcmi s:ono più tempo affittato un modeslo appartamento c~e in uso nella poliz18:.fa~cis:ta. Si. ricor- in una casetta tlel pae.sr . La donna cbe era d!no le ''.Con~ç~sc deJ \•1mrnale 11. $1 parla col H.os: sifu allogala im·ece in una villa. d1 ~(~als! t.uri~li :) che non ~rano altro che L'arrc~!o, conosciuto da!Ja piccola popola– polmo~li ita!iam'. sempre inlorno al per- zione di Campione, su;::citò molli commeati, sonagg10 a'nl1fasc1sta. sebbene nes.::uno sapesse di chi si trat- La polizia ha potuto accertare, ~ccondo lava. le nostre inrormazioni che la banda poli- ., Cesare HO'-'-i riposò tulta la ll1)tle nPI ~;;;ca i~;~;•.a fi~~f!a}~r! 1 u 1 {~ 1 ~~ll~iaa i~t~= ~i~~~t!i~, ~~.s;~n~.:~;n• d\a~!~loc~~riirf 01 ~; mObi~e era a dii-posizione della donna e Porlo Cl'rf'sio col ballt:'llo delle 5. avenJ:.10 degli agenti. trO\'<llo immer,o nPl sonno. lo fec~ parti- Si tratta di una automobile FlAT ac- re col s:ucce"~fro battello dPlle 8. Rossi ar– quislata qualche giorno fa al gara.;re )!ore!, rivò alr imbarcadero ci1 ·conda.to <la cin– comperata appositamenlr dal governo ila- quc carabinir->ri in divi;::a l" c:orvrglialo da Jiano. Come il II person;1f""gio u ::da cascato agt"nli m horghc<:ri. l\"on avr,ya le ma'nette nell'inganno e anco1·a i_1.5nolo. Può e~.,ere r. npp,irirn ;::recalo. f-:.alilo sul piroscafo che in compagnia dc!!'l1.. amici e della 11011 :1prì rnai bocca fino a Porto. Cerec;io. donna sia slato invilalo a fare una g-ila nf'i dove d1,ccse s:.ulpontile sempl"e circondalo pre"'si di Campione; può c-~ere che vi dcii militi e fu fallo pa.-; ..:are direllamenl10: -ia. entralo ignoraodo che si lralta~se Ui nei locali di>lla flazione senza pas.<.arc per paese italiano. qu~lli adibiti alla visita dri pa:-scggeri. Comunque lulta l'operazione polizirsca. « ~.a donna. rh~ Pra col ll~-=,;i fu falla. <iall'inizio alla fine. è stata. ordinata, pre- pa_rl1rP col p1rn~rafo succris:.R1vo.ma con parata. ,;volta. condolta a termine, (I su mmore so~-c~ha1,za : la sua lraduz1on.o territorio svizzero ,i_ paS"Ò qua<:.1 1'nos;::Prvata. SPmbra che 11 I primi risultati dell'inchiesta la;iar~s!::i,~g~~l~s1:v;~ 1 ;a~~;~i\i~~i,1:i e~ ventuali l'C'-ponsabtlilà ron un compren– ~ibile impegno ed i primi risullnli per– mettono di spt"rarc che quanto prima luce completa vcrrfi. fatta. Ros:.<.1 sia i::lato trndotto a '.\lilano n. J\la la Tribuna dice che sono ;1pparse nei giornali alcune notizie dc:,lituite di !on– <lam<'nlo. 1\d f'"<'mpio, che la polizia aH,a dh·i;::alo di far parlire Ros:si per Porto Crr·e:sio col battello dPl!e 5, ma che, aven– dolo I rovaio imm~rso n<>I sonno, lo ha fatto partire col batlPllo delle 8. -e che al Rossi non furono applicate le manette. Si sa intanto che ~ono st,Jli dati ordini immediati perchò ricerche 2tLive veogano f!'~! .~a~~~\ 0 n~' ci!n~oan~c~,?S6ean 1 \;1;~~~~f~ Deferito al Tribunale Speciale :~~~~~t a 1~0 a 1 ~t~f~• avegi~:s~~,i~~~a defi~ ~ ;,:~:~i ei,{r:~n~;n~~~d~re, un comunicato polizia. 11 Cr.sare llo.ssi è <:.latodrfrrilo al Tribu– La machiana. è una Fiat 503, portanle la nalc ~pecialc pl'r la dife.:a dr!lo Stato sol– targa cantonale 6i98 H, color:,, verde e ne- lo l'impulazionr d1 violazion~ dell'art. r, ro, carrozzei-ia rnrma lorpcdo. ùclla legge 25 novembre 19:?6 sulla difes:a Colui che ha acquhtato Ja macchina è dello Stato. Tale a1·1icolostabili,-ce : certo Cristiani GiusPpJ?e, impiegalo di "Il cittadino che fuori (lf'l lerritorio commercio a Bissone, 1t<1liano, nato nel drllo Rtato diffonde voci o notizie false. 1803. e la licenza di pNm('SSO a condurre f'SagM·ale o tendC'nziosc sulle condizioni è slata rilasciata il 7 agosto J92S. f.,a ta~sa interne df'l\o Stato, per modo da menoma– è stata pagala dnl garnge :'llorcl. re il credilo o il prcsligio dello Slato al- Si sa però che anche il nome di CrisLia- l'es!ero o svolge comunque u'n'altività. lale ni è falso e non esiste a llissone. d,i recare nocumento agli interessi nazio- E dunque da oltre un mese che la poli- mili. è punito con la reclu:::;ionc da 5 a 15 zia italiana slava ordendo la trama per anni e con l'inl('rd1zione perpetua dai pub– farvi cadere Cesare Ros:si; ciò è confer- bilci uffici n. malo dalla prc11enza dai primi di questo me~e a Campione di un gruppo di .igenli della polizia speciale italiana. UNA PROTESTA E' del resto ammesso che que>'>tiagenti, sotto la veste dì lurif)li, frequentano i no- d~~n~it~~~~ l~~a~?\cc\c:r~~eant:~a~o~a sua del << Populaire » e del « Soir >> la r~;~;r;:l~iAt':~1{1~;;e a~;•(';~~\{g~:1rt~\ 0 ~~~~ pj~~ì';;~.:itgd 0 :f'S~f:th:!1\1~ 0 :)~;;b~:: /; rivf'Jati soltanto in territorio italiano. IICJUt scyucnte: Conlral'iamcnle alle voci secondo le qua- « I.a polì:ia fascista ilflliana è nuot,;a- li Cesarn Bo.ssi sarebbe giunto a Lugano me,!tc all'ordine del giorno '! quc_stoa pro– parecchio tempo fa, risulta invece che e::so postlù tielle manovre comµwt,· m Franda ;ii;;~~ airii~f:ti~i 1 ~~c;~'nP:~~!i;~o~~z;g: i:tl i,1 Sri;:;;:;c1·t1 prr arrit:are c,U'arresto drl nunciando.-.i_co1~1ePaolo L.)(Wli, po~,.;id('~lle ;:C?::~ 1 ~/'~·;;~;-c 0 z;;~;~~i~~ 1 ::•ad"r del fa.scismn di nazionalità 1lali:.111a, J"èfìlticn_te a Parigi, . H .Yoi iy1w1·i<111w i11 quali circoslmi;:;c il Bue Albcrt N. 16 e ~largher1ta Duranll. s1y11Qrnosxj si è losrialfJ o·usr.ùwrc- ~ul france.~e. />ure abita!lle a Parigi. A\'t"I_Hle u-r,-itorif) itri/1011,, dm e è sin In arrP~tnt.. Doumr.~:1i. l_l ha;:agho d1•1_rin~ vcniw r1t1- , ( 10 lit, rnJ,pu 1,u, eh, 1 11 11, 1 1, 11a ~t, ,e 11119 ila[ pn.,_on:.tled"i1_cdhri11;_0. t/1 ~JJfJ_,,1,, f,,r, ml,_ aIT,11 1 , f,o,ibalrJ, .?,;r!_ PfU]lf"ll l)::";.!"J() la COj>J)Hl ..., ll':rl{t"lltl(' lll'l (1$.~~1s.,,11:u (/1·/111 ,\J)UI $1;u1r1•ffi fl f•o,.i,,,· gu11·1mo d~ll'a_!lr1·go r1ce,cndo_ '.lur• pcr~o- fo·11,1rnto d•·ll'aqut/1· prut'of'cifm•<: Ct·.,t,;ri ne p1utt.os! o maLurc con le quah _mlrallen_nc I a l..ieyi, o.{fare Ca11ovia tYi:;:;a ccc. _ l'CJ– unn piuttosto lunga conversazione. Chic- vanfJ che la polizia mussoliniana si abta 11 .. :a s:m:u~tt!~i{lt°~nsiepoci~~~~e c!~ea:aal~ ~~z;,'r,,.,sul ,tostro t"rritorio od atti into'1e-

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