la Libertà - anno II - n. 32 - 5 agosto 1928

= S AGOSTO 1928 l PROBLEMI DELLA RICOSTlTUZIONE ITALIANA Appunti sulla questione nel meridionale agraria Fra. t problemi più lmporlanll della « ri– costruzione II ilaliann, quello agrario tiene uno dei primi posli. Esso si presenta sotto torme del tutto i:livcrscnt:!INord, nel Centro e nel Sud. I rlsullali della lotto. impegnata dal so– cialismo nell'Italia Mcrldlonalc negli ulti– mi 40 anni non si pub dire che siano sto.ti estensivamente vistosi. Al solito il :\ Iezzo– giot'no ha dato a quc.:,lo come ad altri p3r– lill, qualche singolo uomo eminente più che larghe adesioni di masse. Questa. è la premessa di fatto, incontròvcrLibile, da cui bisogna partire per stabilire i fini e i mo– di di una ripreso. tra noi ; è questa che bi– sogna npproforidire per vedere il da fare. Nel fallo c'è una specie di generale re– frallarietà politica del Mezzogiorno e ce n'è una speciale ad inquadrarsi in grandi parULi di masse, refrnttarielà anteriore a qualsiasi insegnamento, dotlrina od idea– Jllà.: ciò rese addirittura evanescente l'ap– parizione del partito popolare tra noi, tran– ne che sollo la forma di conservatorismo i:attolico dei grossi agrari ; ciò crea diffl– collà. allo stesso sinducnlismo fascista. Ma non c'è montngna oho non si possa smuo– vere, a sapercisi mettere. li maggiore ostacolo alln penetrazione socialista è dato do.Ila costituzione econo– mico-sociale quasi preborghese e semifeu– dale dovunque nel Meridionale, avendo la borghesia agraria, di origine cittadinesca per Jo più, soslitullo l'antico feudalismo coll'èreditarne c. l'accettarne, con le con– dizioni di vita e coi bisogni, la mentalità anlilibertaria. Anche in borgate o cillà. post.e sul mare e ormai riflorenLi di com– mercio, è tacile scorgere s'pes!o la persi– stente sottostrultura agraria e feudale. Co– munque, dove nel )fezzogiorno si son for– mati gruppi di proletari dell'industriali– smo, son rimasti troppo esigui, troppo di– visi, troppo sommersi nel mare magnum (lell'oslile ambiente agrario, per potere a– spirare, malgrado 1a loro innegabilo !Upe– riorllà, ad una seria Influenza politica pre– domlna'lltc. Non ò dunque possibile ora nel Sud un socialismo di masse industriali, so non mollo llmitalnmente ; il che non vuol diro oho questi nuclei non possano rendere, in cerU momenti, preziosi ser– vigi. Per quel che è degli allri celi medi cit– tadineacbi, operai, piccoli_ professionisti, piccoli industriali, piccoli oommercianli, jl aoolalismo, col S\IOardente spirito eguali– tario, con la sua assillante coscienza della dolorosa realtà.econo mica, no n può, so vuo– le comballere l'alto capito.le, che difende– re la libertà di vita e di sv iluppo di essi ceti contro l'invadente oppressione ban– cario-industriale, rafforzarne, con oppor– tuni !!gravi, e con una politica di bassi prenl dei manufatti Industriali e di inol– tro sollecito e a buo'll mercato delle der– rate agricole, le basi economiche nella ma- 11iera più larga possibile, sollecitarn~ la partecipazione alla vita politica, segmrne lo aspirazioni pacifiste e lo spirito di tran– sazione. ll problema poliLìco riveste indub .. blamentc, un& !peclalc gravittl pel Mezz:o– alorno, cbe da $ecoll nsslste eetraneo ad .__.auu forma~one cbe pur Id riguarda. 1fol ,,..1amo che ti ,ool1ll1n\o debl>a,a ri– guardo, guardarsi bene !!opratut\o dan:er: rore comune a tutti I partili e goven11 dt appoff{anl Jt ecarst gruppi monopolistici per dominare il resto, giacchè quelli come 1:1on facili a creare cosl son più facili ad ab– ballere ad ogni reazione, e di comprìme– N a proprio vantaggio lo pur scarse !orze di azione Jibertaria che affiorano quag .. giù. Dove tutti son servi c'è poco d~ as– a;ervire, e col servi non si fa opera dt re– denzione : rnolto meno c'è da O.darsi della capacità politica di chi, i'n nome della li– bertà. non chiede che privilegi per sè e op– pressione pei suoi vicini, per tulli gli al– tri. E' questo ultimo li fenomeno della mal– dicenza dei merldlonnll, di cui era scan– doler.zato Cavpur. Quanto più poggiata su ampie basi, quanto più libertario. e autonomista sarà. la nostra azione, tanto più saldi saranno I frulli che ricaveremo. Ma occorre anche mirare ad un'nzlo'ne di dirigenti e di go– 'erno che si proponga nò più nè meno che fcduèazione del Mezlogiorno alla vita li– bera, alla facoltà di muoversi da s~ e a proprio vantaggio, a difesa della hbertà comune, alle decisioni autonome, alle or– ganizuzlqni di categoria, ai program~i pl\l- aòerenli agli lntcrc"-Si di questa, al d1- spreuo per ogni intervento di altre ca~e_– gorie i'nteressatc, peggio di gruppi oslih, in oib che non li riguarda, alla localfaza– zionc degl'intcres$i ognuno nella sua sede di nascita e di svlluppo (quelli di classe, di categoria, di comune, di provincia, di re– gione, di Stato rispettivamente presso la -elasse, la calegorin, nel comune, nella pro– vincia, nella regione, nollo Stato), alla lol– la più spietata contro l'inlerventQ cieco, oppressivo Q dlseducatlvo dello Stato. Ounndo l'ora della ricostruzione sarà. suo– nata, far muovere Il Mezzogiorno senza le dando degli aiuti, dei puntelli e dei sus– Bidt prefettizi può ben essere il compito immediato del socialismo, perchè mira al– la liberazione economica e politica dei ce– ti meno abbienti ; percM allra via nO'll è possibll_e nè utile, perchò formare. de~li uomini è condizione preliminare d1 vita e scopo naturale di ogni uomo e di ogni parLilo di popolo, Ma la sede naturale delJa servitù eco– nomica e politica è la campagna, è la gran– de proprietà. ; è di mezzo ai gros~i ceti agrari che bisogna snidarla e cacciarla e vigilare a cbe non risorga là dove, ~ome da noi, le condizioni nalurali ne !avonsco– no il continuo formai'!!. Sarebbe assur~o stabilire a priori un programma agrart? di ozione pratica in tutti I suoi dettagli, perchè ogni azione s'innnesta ineluttabil– mente su quella precedente ; ma tutl,avia alcune grandi lince si possono tracciare. Bisogna avere chiara cosci:'1za e~~ ogni eventuale aziono svolta dtu part1t1 bor– ghesi a favore dei. ~ontadini si p_ot:ebbe definire a priori pollt1ca pro co.nta~tn~ .ten– .:a contadini, a favore cioè dei pr~1. solo sino ad un certo punto, solo a condmo~e, per esempio, di rinunziare ad un eJ?elllvo controllo politico, insomma solo per gra– zia O benignità. dei grossi agrari, in qu~n– to piàce e fa comodo a costoro, flnchè cioè entra nella loro tattica di. ~edere u~ P~ oggi per riprendere di p1u dom~m ; . m– somma senza nessuna garenzia d1 ser_1età d' durata. Chi si inspiri invece all'idea ~i ~na profonda ricostruzione non può o~ mirare non soltanto_ ~ soluz~oni economi– che ma anche apoht1che, cioè ad ~ ef-: fctÙvo dominio politico delle classi oggi diseredate, principalmente dei contadini. E cib non può effettuare !C non li socia– lismo. E' indubilato ch'C nello piccole aziende rigrlcole, provalcnLi nel $ud, i rnppol'li fra proprletorlo e contadino sono di necessità meno aspri ohe nelle imprese industriali : basterebbe quesL'osscrvaziono, tutt'altro che nuova, per indicare nl socialismo che non gli torna utile esasperare questi rap– porti. E' contro i r'estl del latifondo, dove ancora sono, ed anche contro l'assenteista borghesia fondiaria (con la eccezione di una piccola parte di essa dedita all'agri– coltura), è contro l'afflttuario-appallatore, che non è agricoltore, che va rivolta l'a– zione con la lotta di classe a favore di in– telligenti cd attivi afflltuarl-indtistriali, dei piccoli proprietari, dei piccoli afflllua– r1, mezzadri e coloni, dei !alariali fissi e dei braccianti, i quali ultimi solo per in– soddisfatta sete di terra sono costretti a portare la loro allivitò. fuori dell'agricol– tura, ma che solamente una stolta ironia poircbbe considerare non agricoltori. Il problemn dl lmmolterc quc1SLecategorie nel possesso delln terra senza distribuzio– ni arbltrario1e privo di eil'ctto duraturo non è facile a risolvere ; tutt'altro che in– solubile però a chi si proponga lealmente di soJlecitare il libel'O gioco, e nella sede. 11aturalc che è il Comune e sotto il con– trollo di liberi organi i'nlercomunali, delle forze del lavoro aspiranti al possesso della terra, riservando solo JlllOStato il diritto di togliere gli ostacoJi alla libertà di que– sto gioco, che non aspira so non a deter– minarsi liberamente, e di intervenire sol– tanto per una adeguata politica di prezzi. Occorre una gran tede nella causa comune della libertà o del socialismo ,per non la– sciarsi tentare a riforme che abbandonino, sia pure a nn di bene ma con metodo che non è nè libertario, nè socialista, in mano alla burocrazia statale l'enorme potere po– litico che ne deriverebbe dal monopolio, ad essa serbato, della dislrlbuziop,e delle torre e in genero dell'applicazione di ogni riforma ag1•nria. D'u!IJ'a pnrte l'esperienza recente ed antica insegna. che leggi agra– rie lasciate nelle mani d~l potere centrale si riducono n turlupinature pei celi che si vorrebbero beneficare e a nuovo inceppo per la vila economica della nazio~c. Si ri– ducono sopratutto a nuova servii ù poli– Licae, nel caso speciale dell'Italia agricola ei del Mezzogiorno, a barallo di ogni diritto polilico per un tozzo di pane. A ne!~U'nodi noi oggi verrebbe in mente di parlare ai contadini meridionali di so– cializzazione della terra e nemmeno di fa– vorire artificiali forma1.toni comunisliche ~f~dst~!t~i~~e,v~ti~.~ i~ve;::stl'e:~~~i~~z: parlato di socializzazione, il latifondo si è rassodalo. Occorre solo, per cominciare, educare alla comunanta dei mezzi di la– voro, dei prodotti agrari, della lavoraziO'ne e dolio !lmercio di questi, problemi la cui soluzione richiederà Jl lavoro di genera– zioni, nè dimenticare che il problema, an– cor più che di distribuzione della terra, è dl promuovere ricerche scientifiche e mi– kUOramenli agrari, è di ottenere prodotti di pl(l aUo reddil.o, e Il Me.uogiomo vuole es3ere subito alleggerito del !IUOcomp1to avvilente dl produttore di grano a dritlo e a rovescio. Sotto questo riguardo essen– zialissimo, organizzare la vita agraria in comune è non più un sogno utopistico ma necessità. prima di vita, ed il soeiallsmo vi avrà buon gioco, come è compilo grave per glt'individul, i partili e lo Stato. Niente più socialismo di soli mi!lerabili braccianti dunque, da esasperare per lanciare come una catapulta. aJJa distruzione violenta del– l'odiato capitale (non si dimentiche che le sollevazioni delle plebi nel Mezzogiorno 'non sono una creazione del socialismo ma lotta melodica, ordinata, contro ogni sin– gola posizione di sfruttamento e di privi– legio economico. Occorre dare D-i ceti agrari sopra elon– caLI la sensazione che combattiamo sul !lerlo contro il diritto all'ozio e aJlo sfrut– tamento nello forme di cui son villime oggi e nel nostro ambiente !!torico, per dar loro il senso o il gusto delle grandi lotl'! contro 11privilegio protezionistico, quello banca– rio, quello capit.allstico, quello politico. In questo senso il problema della terra, seb– bene in parte avviato altrove anche da governi borghesi, non si risolve integral– mente e libertariamente, per le ragioni ohe si è dello,se nonin regime socialista. Nè i ceLi agrari sono inferiori a quelli in– dustriali per disciplina o previdenza. D'altra parte non bisogna aver paura. del loro coneervntorismo ossequioso, del loro bisogno di tranquillità: tutle le gran– di azioni storiche son mosse dalla terra e dal ceti che aspirano a vivere dalla terra: tutte le grandi trasformazioni politiche a pro dei ceti agrari hanno trovato questi sostenitori fedelis!!lml !lino al sacriflzlo : opero:ta la trasformazione, è naturale e ai nostri flui niente dannoso che essi conser– vino tenacemenle I' acqui!!Lato. Toccherà anche al socialismo di sollecitare la loro azlone poliiica In questo senso. UNO DEL SUD. Propaganda nelle Alpi Marittime Per iniziativa della locale Sezione della L.I.D.U. , col ge'neroso concorso finanziario i~1f ! 0~1~1 1~~m~~~ i~~ra~~~•d ts!~f ~~:r:~: gratuita del bellissimo libro L'Avt1ent1tre llalienne dell'on. prof. Trentin. Il libro, ac– compagnato da una lettera de!Jo Lega, è :~~~~a~~tr,t~~~i~r;~ft~ct !~~Ifto~f!n~e~: sonalità. residenLi noi Dipartimento. Diverse recensioni del libro sono state pubblicate sui giornali della regione. 01 auguriamo, per la ctncacia della nostra ~i~r:sL~~~T· d 0 ~~1 l'l;ii\~al~;t iee1f!i:1rx.~cir~~ gioni della Francia, - . -- - ...... -- -- ----- - -- --- - - Noi saremo grati a tutti i nostri compagni e i nostri amici se, avendo fotogrnfie di delitti, atragi, saccheg• gi commeesi dai fascisti vorranno in• viarcele, avendo cura di sui.vere a tergo con precisione la indicazione dei fatti cui si riferiscono. Desidere– remmo anche avere fotografie di Ba– lilla e sopra tutto fotografie di Gio– ,·ani itoliane con moschetti e in gene• raie fotografie di quanto riguarda la teatrale criminosità faecista. Queste fotografie sono deetinate a una pub– blicazione in lingua straniera. LALIBERTA Precauzioni ,Yon passarono molli minuti che fu. vi.tto ol:arsi faticosa'menlc lo sportello m ferro del ~hiusino cd una ,nano uscirne armatq d~ rivoltella. Nel silenzio deUa notte ccheu- n/~ 0 ;'::c1l~as1:i°'~f o::J\a .:: 0;{l~11;1~tt~~i:~ ri~ ~~o ~~e f,~fii, i~~t:,J;ct:r ::ii~iò p~i la mc:::anoltc un camion carir:o di perso- I cluusmo e diMc mano a quei due che i,i ne ,i fermò nella Via Nomentana, aU'al- cran~ entr~li prit1w per aiutarli od usci– teua di _YiUaTorlonia.,.un poco pri~w, tie~- re. Uno ~et due rimcss(! sulla_s.tratla apo-_ 10 il Viale della Jtegma Mar(lhertta. JJ.1-. st.rofò vwtentcmcnte 1l polu1otto tardt scesero dal cnmion due uomini e/te ntumh (ltun!o al soccorso: Come 1 Noi 8tiamo per di lanterne si calarono entro 1m chiu1ino ,,iorire, (/ridiamo aiuto, e lei Qrrivn aolo della foona. Il chiusino vcm1e ricoperto at tcr;o colpo d! rivoltella 1 Bel servizio I dai com}JOOlli. dei due disccai, cd il cnmion • .Era accodnlo rhc i due discesi per per- 1n·ocedettc - lentamente, e con la slcua lustrm·c le fogne dello via Nom.rnlOna - molta cmllcla con cui Cl'a giimto - vcr.,o nella tema che rwolchc sorcio rivol1t:io– Sant'Aq11csc. na:rio vi si foss9 calo/o a d"porre sollo la Pcrs'on,. che prendevano il fresco nella V1f/(i 1111 ordl'(}tto a dinamite - avevano notte caldissima stando alla fincstru, irt incontrala un'ostruzione e non avcvuno più prossimità d~l ehi1tsi110eh.e avPv<tinohiClt- potuto proseouirc. O le esalazioni o r1ual– titi quei due uomini, 11otarono il {alto 1wo- che coaa d'o.ltro fatto sto. cd ed i: c/tP poco vo e - chiuse le persiane stettero alfao- mancò non moriuero. Intanto il camion 011ato./\'on passò mollo tempo che si fece a.spettava giù tier,o Smit'.4.gnesc che i due udire tma debole vo ce invoca nte aiuto. Co- fognaroli rilalissero sulla strada da un al– f(IT'O eh.e stavano oll 'ag9ua.lo 1101, crede,tero tro chiusino aesionato. Ma 11ie11teaffatto prudente i11terve11 irc nè al primo appello allarmati per il rilnrdo i compouenti la ~~~ ir!i l,~~~~l~t~~:,iu;;~~fe ~ Vf[t!l c}:,~l~~ z~;t,r,,;~:!~c~~ca1!~:~~~ca,1~~l1c~~~~JfhJft= 1da nugoli di carabinieri e poli:ioiti 1 Esai lr, ':for!oma avveniva quanto sopra ho ri- :i:;~:~:i d~:f.~~,~~,!;e,d~ 1 : ,t;gci:ri~111:v: rc;~lo esattissimo. certe ore cd in certi posti. Come si sentono sicuri, non è i,ero 1 ------------------------------------------------------ -- -------- IN MARGINE AD UN CONGRESSO Come il fascismo ha fascistizzato gli studenti :"iel prossimo mese d'ago!lo svol::<'rà. a tesco della Sezione di Torino dei C. A. I. Parigi i suoi lavori il Congresso Interna- tenga in qtlesto campo il prunato. zionale degli Studenti e l'Ilalia vi sarà rap- Yi furono su 900 soci un centinaio di presentata dal Dottor Roberlo Mo.llini, se- dimissioni, di cui 31 motivato politicamen– gretario generale dei Gruppi t:mversitari te. Ciò dato il regime di terrore, che vigeva Fascisti. in Italia, è sintomatico. '.'ioi non pos~iamo dimenticare la ille- Più tardi, noi novembre 1927, la fasci- galità di questa rnppresentanza, non pos- .slizzazione degli studenti venne condolta siamo non far rilevare come la rasci$liz- impedendo di ritirare la ricevuta delle tns– zazione degli studenti, pur non raggiun- se a chi non presentava la tessera d~lla lo. gcndo flni totalilarii, sia stata condotta cale associazione as3islenziale dei Gruppi coi soliti sistemi fascisti. Cniversitari fascisti. Gli studenti, nel J)Criodo anleriore al Ciò basta a contestare Ja validità del governo fascista, erano organizzati in as- mandato del Mallini. ~fa a purincare gli sociazioni a scopi o politici o assislen- studenti italiani dall'onta di essere cre– ziali o sportivi. Colla legge lici . novem- duti in maggioranza f<.:cistinon è Inutile bre 102ij, sciolte tutte le associazioni po- ricordare che il più fervido lavoro dopo litiche, Jo furono anche quello studente- quello della Confcdernzionr, Generale del sche e cos} rimasero in vita oltre I Grup- Lavoro, fu svolto dagli studenti, pi Univorsilari fascisti, aolo le associa- L"organi~zaziono baso dei comunisti eb- zioni assistenziali o sportive. be studenti fra I più utlivi propagandisti. Nel periodo che va dal gennaio al mag- La stampi\ clandestina socialista o re- gio 1927 anche queste vennero fascisllz- p~bblicana fu opera nella completa tpta– zate con sistemi legali o.. illegali, secon- lità di studenti. Mi ò impossibile prescn– do i cMi e secpndo le resistenze incon- lare un elenco dei giornali clandestini stu– Lrale. dentescbi, solo ricordo come all'Università. Legalmente si procedeva cos\ : il consi- dì Genova circolassero nel 1927 La Ple– glio dil:ettivo veniva sciolto, il prefett~ baglia (socialista), il GoqlÌ.ardo Rosso (co– nominava un reggente; illegafmente: s1 mu'Dista), la Difesa Liberale, poveri gior– convocava urt'assemblea ~ i faecisli colle naletti poligrafali, ma pieni di fede e di minacce s'Imponevano.. audada. L'antifascismo in questo periodo si ma- Solo a Torino sono attualmente in car- nifcstò nel difendcro l'elementare diritto cere gli studenli Velio Spano, comunista, di associazione apolitica e areligiosa. Amos Chiabo, socialista, Armando Capez- 11 Gruppo Sportivo Goliardico Milanese, zoni, comunista, Mario Paietto, comunista, l'Associazione Torinese Universitaria, ven- Alberto Grossi, socialista, Carlo Mcrohiolì, nero conquistato svolgendo assemblee sen- socialista, Mario Grimaldi, comunista, Car– za regolàre convocazione dei soci o lavo- lo Giolitto, comunisla, Gastone Canziani, rando le assemblee con la partoclpozione di socialista, rei di propaganda antifascista. squadristi armati. Quasi tutte le altr~ ass~- E come costoro molti allri, e moltissimi ciazioni sludenlesche : Grut,po Universi- poi fmon bastonati a banditi dalle Uni– tario Musicalo di Torino, Associazione U- versità. niversitarla .Milanese, Gruppo Goliardico Ho ricordato quc~li falli perchè credo Fiorentino Yennero invece sciolle dall'au- ohe noi abbiamo plù che il dovere di de– tor1tà. nunclu·e J'1nvalidltà della rappre!lentanza, Co~1qui,laro le associazioni non bastava data da Augusto Turati a Roberto Mattini. ai fascisti. Gli studenti restavano in mag- Gli studenti italiani hanno Il diritto di gioranza antifascisti. La Ga::etta dct Po- eleggere loro rappresentante lo eludente polo di Torino in un numero del marzo comunista Spinelli, che condannato al Tri- 1927 riparlava una statistica degli stu- bunale SpP,Cialea 18 anni di carcero tra– denti fascisti, che dava una quota del 26 vava parole fierissime o tali da far sentire per conto, da 8 a Torino a 53 Roma e Bo- come gli studenti italiani siano degni di legna. L'onL1fasc1smodegli studenti s1_ma- essere a fianco degli operoi e dei contadini nirestavn ancora coll'alto. n~m~ro d! ~l-1 nella lolla contro l'attuale forma di gover– missioni inviate allo JlSSoc1a11om fasc1sllz- no del capitalismo italiano. ••~;edo che la s. A. R. I., gruppo sluden- UNO STUDENTE. - - .. - -- ---- - - - .. -- .. - . - . - ·- -- - -- ---- -- - --- ------- · -- - ·- MUSSOLINI & C- per non andare in galera )fus.mlini e la sua bnnda vivono Ira i! !errore continuo, diurno e noUurno, lii finire In g~lrra nd espia1·e i IOl'O delitti. :ie~a 1 "!d~;rr~r~bb~~~- 9 t~iu~~ ~,~~r~a~~~ trovala è lo.modlftcazione del !llSIP-madl'l– l'Alla Corle del senato. Si sa che il Senato, secondo l'ex Stotulo, può trasformarsi in Alla Corte di giustizia m due casi : 1• Pf!r giudicare un proprio membro; esempio, Do Bono, accusato di tavoreggiamrnto de– gli assassini di Malleolli ; 2' per giudicare i mini.atri, dcfrritigli dalla Co.mcm.. Ora, i\lussoliui e compagni, che ,·,vono fra gli spettri e lo ombre di banco, vedendo sem– pr(' clnvonti a ,è la possibilità _inun rivol-: ~imento di fortuna, di comparire per tuth 1 loro crimini davanli al giudizio eenato– rio - od essi sanno che Re virne un ri– volgimento di fortuna, Il Senato che ha dato loro lnnlt voLi cli fiducia, dal·ebbo lo– ro, ugualmente, il mas'simo '1olln pena, Pf'I~ 8congiurarc questo faolasmn che non li lascia dormire, hanno esCoijilalo una . 1 i d– formn u - di cui adesso viene pubbhcata la rt"lnzione, che consisto essenzialme~te df~n~~t~a;~~s~lidsacrl!t~~ 1 tJ:cg~~~i!sf~~; Un' altra delle solite assoluzioni fasciste Il 19 scltemlirc 1926, il mar.,;tro Ansel– mo Cessi, noto orgnnlzztttorc ,Jr! Partilo Popolare, veniva assassinalo in Castel Oof– rredo. Dell'omicidio vtn~ero imputali i fa,;ci– sti L'mbri·to ""~_covi, come _e~rcutore ma– teriale, Bresciani, capo mampolo della ì\li- ~1~do~ ~·~~[ ~~~d~n8. 0 1f st ~o~~s~~s~i 1 èGg;; svolto davanti la Corte S•.\ssise di Man- ~~~~-n~~f tadi~~t;ii d~~1f~~isa1!1s~~\O~a~~~:: ro-.i capibanda in camicia nera si pt-e!!cn– tarono a dPporre come testimoni d1 disca– riço .innanzi ai ~forali, na~uralmenLe ta– e:c1sl1. Fra grandi acclamazioni ed evviva al. J?uce i giurati pronunciarono, all'una– mm1tà, un verdetto dl assoluzione dei tre accusali. unAs:~~r1•c!n~~~~fe1 r:r s~~~~:!f!~~zlltfei~ del Tribunale Spretale condannano od an– ni cd anni di galorn ! STORIA """""""' La situazione italiana nelle impressioni di un ex=deputato socialista ROMA, luglio. Pf'~~~~~1il~us:: 0 ,~~n~~ ~~~1r;~:1~i~. it~~';: !-metterò via via i pensieri che ho rac– colti. Ecco, per oggi, le dichiarozio'l11 rhe mi sono state faLLo dn un ox <lcputoto sociali- !;f• t~rri~l ~tt:~~:g::iee~~~,ir~t?n~U~fl~ t ~l: ma.sta un intcgrrrimo anLifasclsta. Gli cedo la pr1rola : "La situazlon~ politica t"d economica ita– liana è divenuta in questi ultimi anni cli una complrssilà tale per cui re~ta a~!<al di!llcile rendere in sintesi un pensiero prr– ciso su di essa. Tale complessità. è dovuta fl~~~1~P~f~~}~is~~~i7f ~~~j~ J~~~ 1 Ji1 ~e \ 0 ~i: rigenli a dive-nirc ogni _giorno più intran– sigenti non solo in poilt1ca ma anche in fi– nanza cd n eoonomn. Le condizioni finanziarie ed economiche 1, Sarebbe inutile prorcdrr<' ad una cUsa– nima delle condu:ioni finanziarie ed eco– nomiche: le primo si riassumono in uno sbilancio evidentissimo fra spese e incas– ~i e la dimm,lrazlono è dnta dal bi!wgno avuto, nel t926, di quattro miliarrli ottc-• nuli col prestito elci LIILol'io, nel 10.27 con nitri quattro miliardi ollenuLi con la plus- ~f1\~~~!io~~ll~°J~nd:~l~i a 0 I'ae:i,:i 0 d;11iis1~tt~~ ~~~~~~:i;gt~ X?~t 1 fg ia 0 };n~~fs~~~~ 0 mf nimo di L. 500 prr i bolli di tas~a~cambio e che ananno dato circa un miliardo. La 1iituazione, è lalmenlo grave che si parla di una possibiliLà. repubblicana allo scopo di far tabula rasa della situazione presente e rinverdire le finanze con un prelevamen– to sul capitale. "La situazione economica si riassume : commercio in coni inua decadenza, ferrovie che trasportano poche merci, sfiducia nel– le iniziative nuove, paura dell'avvenire. I fallimenti si moltiplicano ed i protesti cambiari non si contano più. 7.i~~:e p~lil~~:s~~mtrea,~n3ic g~~;pisi~ut conventicole portate dalla necess1t,à stes– Hl di vivere a sempre più restringersi, ~~~¾t 1:iWn~c~f~·ed?etiuPt~ 0 r~1t 0 ~rtii':::: pre più impaurita di azioni individu ali, si vede che la complessità è anch1Jpiù gro.vc di quanto si prospotLi. ,si;~~~~eb~~irti?tos~rCi~~!i~~-itt,i P:i~~ in Italia lutti gli elementi capaci di rove– sciare siluazio'ni normali, non si vede al– cun sintomo chiarificatore di quca:.to~lato anormale. Chi si illudesse di poter forma– re gruppi di organizzazioni segrete, con– venticole, sbaglierebbe : ogni uomo è gunr– rlato, ogni famiglia controllala, ogni eser– cizio messo sotto tutela, perfino le fogna– ture delle cillà sono regolarmenLe visitate. Gli oppositori decisi sono o alrestero, o in carcere. o aJ confino, o tenuti d'occhio in maniera da non lasciarli liberi di movi– mento alcuno. I pochi tentativi ùi stampà. clande5lina, di foa:lietli volanti non hanno ripercussioni sensibili e servono solo a dar un certo senso di co'ntcnlczza a tutte le mezze villà che godono del coraggio altrui - salvo giudicare da. 1i ingenui II quei che cadono net laccio della immancablle spia. La stabilità del regime u Chi pretende di dar giudizi sulla sta– bilità del regime non deve contentarsi di ricorrere ad esempi storici o nlosofici : si comprende facilmente che in tal modo ~~~1rc~ = ;~t'~=~rr=•~i!~\:C~ facili a trovare : occorro invece ebe abbia argomenti politici e pratici a sua dis~osi– zione. Tullo quello che vien fallo dagli op- f~!i!~~~ i~~tij!!'~~d~ ;~:p:~~:r~~n~~e~~ saria, senza però potel' pretendere di es– sere il lavoro determinatore del crollo. li crollo non può essere determinato ohe da situazioni nuove nell'interno del fascismo, maturate all'ombra degli errori colossali del fascismo, jn politica, in economia e nelle sue aberrazioni !lindacali. I sintomi premonitori già. ci sono. II fascismo, nelle sue sfere più alte sente benissimo che non potrà continuare molto nell'attuale con-– dizione di cose : sa. benissimo che la. vita di un popolo non può essere cosl minuta~ :e~~r~ 0 r!r~~::fa~~ ~~~o 8 Us~tf~;~~l~V~h~ reteli produttori ad nngherio economiche e, quando li ha. sottoposti, ha avuto lo suo rivoluzioni. « Occorre dunque attendere ohe -si svi– luppino queste condizioni nuove : la vo– lontà umana non ,potrà. intervenire deci– samente altro che quando sarà evidente la necessità dell'intervento : sarà. il punto di ~h~te,.~~1:~~~~~o te~e~~,~ms~~t~~ill:f: trovo in attesa del movimento liberatore. ii Si capisce che i fuorusciti - soffe– renti " perciò insofferenti - credanonella viltà di chi è rimasto all'interno e non pro– cura un rivolgimento, cosl come si ca– pisce la imbecillità. di chi, all'interno, si scaglia contro i fuorusciti i quali non pro– curano, almeno I, un guerra liix'ralrice a mezzo... di esercii i stranieri l Storia vec– chia che anche Danto hn. conosciuta nel disse'nsi con gli altri fuorusciti, e che si ripete identica come dopo In. Comune. n Chi vuol ragionnro con In testa domi– nante ogni sentimento o sforzandosi di comprimere ogni più che IC'gittimo risen– timento deve riconoscere chQ gli sforzi e- D'ITALIA elnni o interni, poco valore avrebbrro qua– lora 1I fascismo non commetlesse gli erro– ri che è obbligato a commetterr perchè più che nella volontà degli uomini sono in~t, nrl si,-temn. Se infutli un regimo del ~<'nC'rcpotesse dare ottimi fruLLi pcrchà clovremrno ~sscrne nvversari ? Solo per ri– !irntimcnto? Solo per desiderio di vendet– sta t Come cadrà il fascismo? "Chi _è convinto che il regime fa~cista ~r;,l;1~m;:rnglpf~ 0 ~ 1 i 0 J~~~~itr:rJf :lvmi non ha che mettere in rilievo le malefatte, li· catt1\'e.conseguenze, l'ahbas.::amenlo con– tinuo di tenore di vita di tulle le cla~si so– cia[i, l'affondamento intellettuale. la ml– s~r~a morale. Il rc!>to- lentamente o pre– c1p1t~samente a seconda che l'imprevisto lavor i o meno - verrà da sè. E'are asse– gn.al! lenlo sul~a r~s1stcnza morale degli uo– mini -:-- pregio d1 pochi - è vano: abbia– mo visto in questo periodo di tempo che sotto una ~cusa o sollo l'altra una enor– mo mas~a d i persone si è post.a al servizio del regi.me ,'pur covando ln cuore la spe– ran za di ve derlo scomparire : abbiamo vi– sto nomini come <1uclli del gruppo con- ~~1e:,;~1;nt~nfn:fat~ ~~~lJ~~g~f~fr:i~l~n~~ uomini come Rigola che - disgrazinta– n,enle I - avevano il diritto di dir eem– pre l'ultima parola in materia sindacale m Haifa. "Xè colpi di lesta - collettivi - nè ten– lat!vi_ di organizzazione po"-Sono valere. Chi nnoerà sarà rhi saprà resistere. Tral- ~~~le~~~n;a:f{t:o~u~ia a~i~t~rariliC~~i~f 1; operare, chi è all'e!:itero si procuri notizie v~r'::~l~~if~;~:d~fzre:1~: iu;f~ii~fa~ :O~; ~\' !~l~~o~~!~a:nci~;iu~tìz1!~~%~t~i i~a~!t suna ha valore (si parla che per regalare denza che non esistono leggi perchè nes– la Villa Torlonia a chi ora J'abila Si sia ~i;o~~~ e~~gi~à d~if~Ol~tJfg~fe ai~ifi~t~~ ~:tl; fi 3 ::1~~,:~ ~t~ni iii,~d~csautr i~~t,e~~t stono che nell'bbbligatorietò. del pagamen– l~ <J;ll~ tassa, f?,ccia sapere che i 150 mi– l:0111 ~1 tass.e sm~acali non bastano a pa– gare 1 funzrnnar! del~o Corporazioni. <i quc_sla è. la srt!-iaz1oncq~alo TiSult.aad occhi d, un impenitente antifascista• ~uc– sto JI d~ farsi in questa conLinffenza: L av– venire rnsegnerà giorno per g10rno la via da prendere che ogni programma rcsle– ~1b:~isfe;;a~~t~~ei 1 ,1,nutevoliatteggiamenti Guerriglie fra letterati fascisti e fascistizzati caft reetre:.~1! 11 .~f;;~~i ~~~~~c~~e11fW~; ~ssegnato le d1m1ss1oni da segretario del Smdac~to Autori e Scrittori, prr liberare -- egh scrive - l'on. Edmondo Ro•soni delle « noie complicate e assurde,,_ èbe i letterali sindacali gli procurano. L'on. Ed– mondo_R~s~on~ha accettale queste gene– rosr d1m1ss1on!, h!), ordinato la sospenslo– n_odelle pub~h~az10ni del n R-aduno", set– l1manale arll,st1c~-lelterario, supplemento del Lavoro dltaha, ,no!Lo discusso cd ha nominato Commissario Slraordina'rio del Sindacato ~ulori o Sorltlorl l'avv. Gla– co!llo Di G1acomo. Questa n. ~mina~ ! .. ,citato nuove vivissime tre. Se a mlttprete ll 1oraMo di Milano :••:,~~r:~~=8t~ CS:1~ 1 e !lori doveva ess~ posto un autore o uno scrit– tore,. uno rnftne. appartenente alla catego- ~!~ir~~i[ ~f.di ~les~~nJZCT~~hfo ~i!°Jni•a~e t~ri e gli scr it_tori. sono, in· 1ta118,prover: brnlmente pazienti, ma non conviene a ~~~g;ot~:~;, ~~!1:s~~r!a~n 1 ~Weft~~i~ nvvocato Grncomo Di Giacomo torni al toro o, s~ proprio ci tiene, al suo Sinda~ oa_to degl_1lnte_lletli!ah, ma lasci in pace gh autori e gli scrittori che non possono aver alcuna fiducia in lui e a cui egli certo non può, per I& nessuna conoscenza del– l'ambiente, dei biso3ni, delle aspirazioni giovare in alcun modo. Sai'à tanto di gua~ degnato per lui, por il Sindacato Autori e Scrfltori o se no avvnntnggorà. ancbo fl buon nome deJla Nozione cui corto non pos– sono giovare tali ineo1117)rcnaibili e ride– voli 9/terminelle n. Ma Il torchio ~ontinun a genore: « An~ oora oggi la Soc1e\à llaliitna dogli Aut-Ori è re;ta prr la massima parte do... intrusi"· Ed _moltre ~eco quanto, a proposito della ~~l!!~ ~';;roa i:,,~ 1 !~~~i n°~m;:t~t°l~i Torchio (22. 11.1:glio), l'autore drammatico Carlo. "Yenez,am : « La colpo. più dura del– !~ cr1s1 (del tealro) è della. S. I. A. E. La s, I, A. E è andatain monoa "" piccolo circolo di gente che pc11.saunicamCntc a stipc~iarsi traendo quattrini perfino dalla mucr1a ! . I4i S. I. A._E. non ha ratto nulla r;: ! 3 }~:vs~rt: iti~~ioe~~:c\ 1 t~a~ill~~I J:~: s1on~ che quella di sucrhiarc il sangue di lult1, 1lrafottcndo1ene dei bisogni dei aoci e_ dell'oqgravarsi della cri,i /.... E' l'istitu– z10~e.che va sah,:a~1, libcr<,mdola dai pe,i mo, ll, dalle ambtnoni, dogli sfruttamenti personali e c{aldisoJ'{/inc / 11. Cbe grepprn iJ Corporozionlsmo fnaol– sln l E non son che le prlme rivelazioni I di 30 membri effettivi e 20 supplenti, no- ~J~l~~i c~:/di~~if !°r:l~~i~~ ~essione. Ecco cr Per rendere più agile lreserclzio della ~~r~i~~~ K~~~i~d~~il~~:jt~cgl~r~~u~:11~ 1 s~!= Il periodo crispino (188'/' • 1896) tuto, e per cvilare il ripetersi degli mcon- venienll verificatesi in tin•!'aLo, il Governo yl( ba preparalo l'u~ito disegno di_ lefige, a leno~e del .quale 1~ Scn~to ~s~roi~a !l- sua Ma la cadut!l ultima e definitiva del Cri– f~n1._1one g1udlzlarta net casi mdicati_ dal-1 spi doveva essere prodoUa da nitra cagio- 1 arltc<?IO. 37 del~o Statuto a mrz_zodi U!13: ne, da quell'impresa d'Africa 1 nella quale Comm1ss1one .d1 tr enta m embri effettivi egli si' era sempre più ,,enuto mvischiando, e ?O .s~ppl~nt_1,che es.so ~tesso nomina al non ostante le proposte della commissione prmc1p10 d1 ciascun a sess ione."· . d'iochiesla inviala colò.nel '91 e i voti del- E chiaro cho questa nomma falla tn la Camera che limitavano l'occupazione principi_o di .sessiory.e, dl;et1;a_nd.escludere italiana at'triangolo Massaua-Asmara-Ke– la funzione ~o~letL1vag1ud1~1a~1a _del Se- ren. Vi era portato dal suo amore ~el gran– nato, Mussolini e compegm !1 1 ritengono dioso dalla luce di gloria che, pe1 succes- f~~~r!u~~~sl~~~1 :ci~~~~ ~~st~.:ni~et°r~ 1 ~nf: :~c~il~~a~~i ~gl~uf1?ft~fi~a: ~:\1~:rit~~~ i~: assolutomente fed<'le al regimo., Non ha-:- mc nnimalo dalla vittoria. dell'Arimondi il sta. Allravcrso questa Comm1ssi~ne ai 21 dicembre del '03 ad Agordat contro i propri servizi. )lussollni e comp~gni, ll"!en- den-isci, di cui l'annunzio giuse quasi sa– tre stimano di poter scampare m ogni -e- luto pel suo ritorno al jotere. Segul l'anno ~~~~~a~ità.a~!/~:::a[g':~~~~o eJ 1i ~: ~~~~ g~fgn!: i~1~~e~ 1 qu8:~f~~q~~ 0 J~o~~~~o a/~~ in galera, in vece di 1.o~o, i lo~p o.vv ~rsari, glese non a,·esSe mai rinunziato al dirit~o i senatori della Opposmone. L id ea d1 que- che vi aveva l'Egitto. Col negus Menehk sta riforma, infatti, è saltata fuori su- era aperto sempre il contrasto pel tratlato bilo dopo l'opposlzior:ie e;he alcuni cor.aE:- di Cccialli e il ras del Digrè, M~ngascià, giosi senatori (Rurnm, C1ccottf, Albertm~) sul quale ii generale Gnndolft e poi Il nuo.. hanno fatto In Senato alla leggo sulla r1- vo governatore Baraticri avevano cercato forma della _rappres_entanza nazionale. Un appogqio por la loro politica contro il ne– giorno questi oppos1torl da 30 loro ~olle- gus, s1 sottometteva al suo sovran~. otto– ghi si troveranno non solo decaduti. dal nendo perdono e al tempo stesso l ordine proprio mandato, come venne fatlo coi de- di procedere contro gli'italiani. Il Baratieri putati dell'Aventino, ma addirittura man- seguitò tuttavia a riportare successi in più dali in galera, per alto tradimento. ~ronlri e comhatlim+>nti, e ad allargare la Non è fertile di trovate la mtnte di ~lus- occupazion~ all'M;amé e nnanrhe ad Adun ; solini e d<'i ,;uoi collaboratori ? c. wnuto in Italia. nell'estate del '95 e pre- )la l'astuzia mostra il fllo bianco. si accordi col Cilspi, al ritorno nella colo- ~~~r~~~ 1 t~~s~fna~~l~!~ri~ ir! ~~frcÌlc~~~~; il negus, che si era venuto da lunsa mano nppareccbiando, riunito con tull1 i suoi ras, discese con un grosso esercilo conlro gli llaliani, e distrusse ad Amba Alagi la colonna del Toselli e strinse il forte di Makallè. La Camera o il Senato concessero l11~~~i~!ofoe~d~tr~1i:rc:~11pau~;,f!~:;t~ 1 d~fl~ colonia : dall'Italia partirono I rinforzi ri– chiesti ; il Baratieri concentrò il suo cscr .. ~}t~r~n;~~~~l(od n~fl~g~~~c~ 3~°l~u:b/,~ 8 ~~~ scrvazione, senza otlaccare. Jmpruclcnze ed istigazioni del Crlspl, che, prr questo lu- i~~ife~f1~:riita9i'1!•tl~1 ~iM~f:~~":t~rf~ ic~~~~fz~i:f~rz'a~~~t~r:, d~~W•rl!t~ia.air:,tj~ era partito anche a sostituirlo nel comando li ~ldi~e:a; poca conosc~nza .del 1.uoghi, ne, quali 11 corpo d'operazione italiana do– ve".a muo.~•ersi; er~ori di ta11.1:no dei gene– rali che s impegnò rn combatL1menti prima del lempo: condussero alla disfalla di A– dua (1 marzo -806), in cui furono uccisi due senerali, quattromilaseicento soldati e d~~~Ji'!, ~:~~~n~rfgi~~~~~,t~l~\~~~~~~c~~~it~ ltalia.i:ti ~ cinquecento_ lndige1;1i,e perdute arlfgher1e, quadrupedi, munizioni e vet– to,·aglie. Innanzi all'onda del dolore o d!?llo i::dP– gno nazionale, il Crispi non potè neppur BENEDETTO CROCE.

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