la Libertà - anno I - n. 30 - 20 novembre 1927

= LA LIBERTA '20 NOVEMBRE 1927 LO STCRICO PROCESSO DI SAVONA " IL CUORE D'ITALIA f NELLA GADDIA DELLE ASSISI " ( Il resoconto ana!tico di uno che vi ha assistito) . 'Lit ào11aw Ucltappassio1io.11te processo di Sovon<t (vedi numeri 27, 28 e 29), si w·1·csltt 099;. ullc a,·ringhc. La 1·eplica del P. Jf., le controrepliche della difesa, le impi·cssio,ti del tlo1>0 sc11tc11:n, al pl'ossimo muncrv. Sardi Siamo - 8C dio n10lc - .ilio difese. Esse si s\·ol~cranno in un crescendo di passione, di coi•a~.'!io. di, amore che porleranno la cau,,a :.illa snblunitit. ciel suo conlenuLo in– teriore. Ecco Sardi, Ferrario, ~1urialdo. Brnvl, bravi l che magnifico fuoco di fila ! ~:1\~\r!~1;0~1 1 g~~9a:1~~~;~ap~l'rdta°~~e I~ mosfcra di viYa umanità ùcl pl'occsso. Ecco per primo la parola- all'avv. Ales– sandro Sardi cli Alessandria, ohe parla in difesa del motorista .\meglio, "la Hguia drl quale - dice l'ornlorc - ò la più umile cli quanti hanno partecipato a questo fallo, rh" prima di ohinmarsi art. 160 della legg<'di P. S. ebbe u'n allro nome e fu una nobile tragedia di bont:l. e di umanità cd oggi prr chi deve giudicare sarti. tragedia di inlellctlo ». Disculendo col P. :tl". sosLicnc che lo stato di nccessil:1 che cOndussc Filippo Tu!'ati a.ll 'cspaldo balza con In maggior cvidcnzn dall'intero processo; ricorda cho nel nost,·o sistema penule vi è un islilulo consacrato clag!i art. 22G e 227 i qunli sono l'espres– sione precisa di quanto il legislatore eb– hc :i scrivere nel periodo preparatorio del Codice Penale e cioè che l'istinto di con– quistare la propria. libertà è cosi insito nella natura um:;ina cho non si può sop– primere. Si addentrn nella discussione giuridica dcllrt cuusa vagliando minutamenle le ra- 5ioni che spinsero gli attuali imputa~i ad agevolare respalrio di Filippo Turati. Con profonda dollrina e vivissimo e!cqui.o so– sli0110 che lo scopo politico non può im– putarsi al vecchio parlamentare che si ri– du;;:::ead abb::mdonare la Patria allorqmm– do una. minaccia pendeva sul suo capo. Chiede - concludendo - l'assoluzione del suo ruccomandato. u La giustizia - chiude l'avv. Sardi - che si eleva al di– sopra delle cose e degli uomini che passano 1lcn! giudicare serenamente e i;iuslameu– te ,>. Ferrario L·av,·. Ferrario di Milano. che parla in difesa di Ettore Albini, rileva come non po;;;c:;i, parlarsi nel caso del sno difeso <li coopcrazio'ne nella fuga. "L'aUo compiuto <lai ras-. Albini, anima c~sta. che d~i fasU abbaghant i del teatro si rulu.::s.c m m~a E:~~ 01 ~1l?~1~};ggefl~r le~rWb~i i~1~li~11f~~;r:; c::-prr<=sioncdi un sentimento profonda– mente radicato nell'animo iioslra di gente per cui è nobile consuetudine considerare sacrn. la persona dell'ospite"· Chiede che un atto di amore non veuga coronato da un serto di spine e che la più ampia formula <li aSsoluziobe renda. ai suoi cari l'uomo che mai vendette In sua penna e che nella sua prof~ssio~e di c_ri- 1,ico,essclldo stat~ per tanti annt un g(u– <lice severo mn. giusto, debba cssero g1u– stamcnl e giudicalo. Murialdo passapor_lo corredata dni cerLiflcaLidei dol-l stura ancbbe aHc:ata la sna presenza tori _Pìm ~ Gil.ard?~i ~he comparv~1:o qui e reso permanente pel'icolo. qt'.ah lest1mon1. \•01 !1 ~wclc scnt1t1. l~~- "Pcr\co:o grave cmmt11entc nlia perso– El,wa una scoss~ P,~ic\nca per prodt11.1e na, pencolo al quali egli non avcv:i. òa1o co'llsegu~nz~ letali. L ispclto~c t!_onsolo~hs- causa e cho non avca ,,ltro modo di cvi– se che il signor PrefoLt~ d1 :\lilan_~diede I tare. Soltanto i soli possono tramonlnl'c parere favor~vole _alla 1slrrnza: .c:o mal- e riapparire all'ol'inole. A uoi, una volla ;;p·ndo !:~ d~l1bc:ra'.'1oneciC:ll'autonla supe- che si spegne qucst, breve vila i: gioco– r1ore fu d1 re1ez1ono: ricordo, non ccn- forza dormire una ntle eterna. suro. « Il signor Prefetto a\"vf'dl 'fumi i che poteva t_rçintre una casa ùi cu1·a in Ila_li~. ln condmoni 1101·mnliquesto era possih1- lo; ma nelle condizioni alt.unii la sorve– glianza imposta alla casa di cura. avrebbe rivelato anche ai ciechi la presenza del Turai i ; e il pericolo 11011 era evitalo. "Avete sentilo che la sorveglianza di giorno in giorno diveniva più stretta, che le guardie dalla portineria esterna sali– rono ncll'r:nticamera dell'appartamento del Turni i. L'ispe!lore Consolo depose che il Turati per quc::;.ta.più stretta sorvcgliauza i!~~r:CTi 1 lctA!~~~o~t! 1 fl1'~~a~~711~ 10 f.t 0 ~~,~:: 1clla IlCr ogni evenienza. :\oi tuUi ricor– dir:mo i modi di sorvcglinnza della polizia ç segnatamente quelli lr.!.cciati in quel ca- l Jo!avoro del lealro ohe è l'« .\iglon" del lostand. "Se io - dice l'Aiglon - faccio un passo fuori del parco ns.:;egnatomi na– sce un occhio su ogni foglia ; se io ricevo qunlcuno in particolare nasce un orecchio ;1~:~\d;~,a1\~~r~~l;~o s~~~rst~~c:n~;~rc;; r:~= Mere In mia corrisponde'nza.": . « Gli nvvc111men! i prec1p1lauo, inter– viene il deploralissimo atten!ato di Bolo– ~na e a Turati che è in quelle condizioni di salute si prescnla un commi~sario di P. S., co~1una nutomobile, pure della P. S., alla porla. Il commi:.s::1rio dice che c'è ragione di temere delle rappresaglie. che la qurstnra non può garantire la vita di Filippo 'l'urati e il commissario lo inviln a camhiaro al!oggio presso un anuco, e 'J'urnti viene sbatt.uto coll'automobile della questura prima presso Pini e poi presso Gilardoni. La sorveglianza degli agenti ùe– !!-ignasubito al pubblico la prese~1za di Tu- d~~i. ta~1lio1~~eZl!lcKb~~tF~~nr~-~~s~o~\~t!= mnto questi falli gravissimi di rappresa– glia come g-li studi svaligiali, le minacce alla vita. gli nltenfati alle persone « in– fl·mperanzo >). B ciò per la moderazione e it riserbo che mi sono imposti. Nelle figure del dire no'n c·è anche l'eufemismo? Ri– t:O!'dodi un p1·occsso nel quale un morso venne chiamato un bacio represso ... "Basti riunmr>nlare la canzone, cantata :::-pessoin pnbblico. cho domandava la te– sl:t di 'f11ri-,tie di 'Ircvc-5 per comprendere la poi·lala elci mio eufemismo ... « B la que.stm·a, n mezzo di un suo fun– zhmnrio, confc,:,a che in quc,-1 i momenti non può garanlire la \\ila di Filippo Tu– rai i ed egli non è Sansone che possa scuo– tere le colonne del tempio, e non è neppure munito della biblica mascella d'asino per allenare migliaia <li nemici. 'l'urnti bi– sogna che fugga da qm,.~to pericolo ehc l mò sorgere improvviso. ma non fugge nl– 'estcro: è ricoverato in campavna in una villn pr<'sso ;varese dal grancuorc Ucl dot– tor Albihi. uMa l_a .P. S. fa indagini per sap~r~ ii nuovo rifugio di Turali: il dottor Giiar– doni è inlet·vislalo ed allora 'furati c:1pi– sce che non c'è altra salvezza che quella della fuga all'èslero perchè in qualunque nitra località la sorveg-lianza della quc- « 1Yo11 necesse viver, necesse navigai·c ». li detto di Pompeo, un grande soldato, grande flnohè gJ; av, 1 nimcnli no'n fu!'Ono– più grandi di lui. L, sconforto _non può albergare nell'animo ci un soldato ma 'l'u– raLi è vecchio; chi pò rimproverarlo di essersi solh'alto al peicolo che lo minac– ciava ·t Ed' ~~~~{i~ ~:l1~r,~,;~~~~~~ ~1~r0 ri~~t~~~t Lico.La legge è <lierezione cd ù di ecce– zione. Se la pena è co.i grave come <=i ri– leva dalJc richieste dcJP. :,i:. occorro che a caratterizzarne il rmto Yi siu la in1en– zione, .la determinazhue, il fine polil ic?. Che cosa è qucslo fl'ncpolitico, necessario a individuare il reato. "La legge punisce olui che esula senzn o.~!"CJ'varc le prescritte formaliliL oolla in– lf'nzionc, la doterminn,,;ione, il fine di fnre all'estero una pl·opaga1da anlina;:io'nnle. Se Turati questo fine :nesse seguilo manca– v<1no a lui i mezzi et! nome di cui gode ~~~~~l '~~;;\~ 0 nl: 1 ~1t~~.;~r~n~!t?~~ff1;~::: rt~7t1.aair~al~ 1 f1?~1 1 ~iliti /~~z\ 1 i~~r 1 t~j~:~1g violente come a i\:omt1 ani icn anni prima degli Idi di .Marzo"! :\l.ancaYano n lui nr– gomc'nli pCl' lrncciare in via di ~imililu– dine la condoLta cli Publio Clodio e di 1\nnio Milone? Eppure 'l'ura!i non c:msla ~r:loal~!adT~~-~~\ 0 o,ll~ !'b\in° c~~~:~sr?~t~;.: viste di propaganda antinaziom,lc. "E allor:i, se Tu1'ati !la ag-ilo per I~ di– fesa della sua vita in gravr> pericolo, ~e non ha esulato allo scopo di propaganda ani inar.ionale viene per duplice r:igiono a esulare il reato del qunlc viene chiamato a rispondere. « Ed io. termina11do, non vi faccio rac– comandazioni cd esortazioni : sarebbero indegni della fierezza dell'uomo che io di– fendo. (< :\la un volo e una preghiera mi ven– gono alle labbra. « Il ,·oto e la preghiera che col cuor~ oppresso vi fanno tutti i buoni cittadini : rhe la vostra sentenza sia sentenza di pa– cificazione,,. Cosi termina l.ra un'emozione inlen!ia l'avv. Gallina. Egli si ò ,,oluto definire « ,,ccchio rucir>re u e invece ha mostrato tutte le scin! il/e dcil'ingcgno e del cuorr: ancora vividissime sollo In cenere degh anni. Ha parlato da par suo, con l'orato– ria' classica di una schiera illustre di pe– hali~ti ormai 9uns: scomparsa. Caustioo a voli<':, signonle sempre, ha avyinto e commosso giudici e pubblico. Ah ! questi rag-Jzzi fascisti che sputano irridendo sulla « vecchia Italia" se po– tessero comprendere, in lutto il suo sigtti– flcnto allumcnte morale e civile il gesto di Gallina cui, alla vigilia di abbandonare la 10,rn ( 'lllOr:J.ln• la ollrc un quaranle!rnio di Jirì'1pida p1•ofe~sione, è rise1·buto di difen– dere lui, uomo d'ordiJ!e, il vecchio, ribelle esule Turati! ... .Ah ! s:e potessei·n c.:ipire... L"urlicnza è rinviata a martedì. Segue brevemente l'aw. :\lurialdo !11 i:li– fesa di PerLini. Il giovane nnocato ml ra– tn·t•nde la sua arringa defensionale affer– mando che si ritiene onm;ato di comp1ero un atto <lisincero ed affettuoso dovrre ver- so un ollìmo collega ed amico. Entrando U nel vivo dcli;\ causa ribl'.tte con fo.ga gio.– vanilc Je conclusioni alle quali è grnnlo 11 P. :'IL nilicnc doversi appilcnre, anche per G IUDIOATE I FATTI E NON LEIDEE " il Pertini, quello stato di necessil~ cosl brillantemente esposto e sostenuto per Filippo 'furnti d~ll'avv. Snrdi. A lnrghi tralli descrive la vi~a rand~- ~~~d~eI,feb~~~n~~~;:;;.~nie\1fJ~e~c 1 il' ~!~1;;~ dimoslrnto in guerra che procurò all'a– mico suo una medaglia al volore, o da questo cleducc che il Pcrtini non possa e~scrc hè sara mni un :rnlinazionale. L'arringa dell'on. Gallina Utimo oratore della giornata è l'ono– rrvole Giacinla Gallina che pronuncia la scgucn\f' aninga: . " ,\I collega Sardi. che pur d1fcndenclo nll1•i di questa infelice schiera ebbe pa- 1·ulo df'feren1issimo per Filippo Turali e nf' trnllò i~1npLicipazione alcuni pun~i di dif<'sa, io rrndo gmr.ie quali il cuore vor- 1·cbbe o il l:1bbro non sa». 1, Seguirò le sue tracce, dando al Tri– bunale. con nessuno sforr.o da parti' mia, p1·ova cli moderazione e di !'iserbo ina!Le– rnlJili n. H l1erchè con nessuno sforzo ? PerchC io apparlcn;zo a quellaclassedi cittadiniabi– hrnli a yivcre cl.: anni nell'ombra e che c·oni::iderano come I ra.Yolli dalla bufcrn co– lu!'o che vivono nella luce ii. u 'fural i sbarcando in Corsica non vi si ~oll'crma o 1n•o,;c•g-ue direttamcn1c per i:ia– rigi : alla $Lozione un uomo gli corre m– contro (' gli s!l'ing~ In. mano. Chi è quc- 1,r11omo? llrrdol, che da 11ocoha lasciato 111 Pl'C'Sidf'llzadc! Consiglio dei Minis!J·j di 1"ranci:1. l!r"•.1·1•iot è un .socia!i:.ta? :\on pa- ~~ii{ 1i~ 1 :-~.ij~~ 1 :":~/~.ii~~;;ic;o~f~ll;rr? ~;;~ p;u·e n non conslu. Io, difensori'. ~ono un ~uciu!i~!:t t io cho !l0~10un 1·udcrc delin ,<!cuhia dc;;lra pnrlamenlarc? (< Gli t• ehc quando uno di quegli uomini che Yictor Jluf:"O rhinmarn « quadro.Li >) pel" cut·allrre, oncsli1, iugegno, coll11r:1, lo ~i ycde f::il!o segno alle nmorevolezzc del po!Prc cpecutivo n Si propagn la. voce che .qttelruorno :.ia. perseguitato, allora da un 1·1rnl11 di inlellettuuli che non ha~ino per ùi\·b:i Ìl r 1 11Q «~l'a11dlwt e doll'allrn la clas– se del popolo che non ù piaga ma patria sol'gono e _si commuovono e si turbano. E le ~rumalUre di opinioni scompaiono e nes– suno er<'de che quell'uomo sin pericoloso alla S1Jcictù..Coloro che difendono i loro pl'incipii .sono pericolo.<:i per coloro che li violmw. E tutti l'icorduno allora che anche '.t.\u·ali :t\'J'eblJo poLuto essere mini– stro se il ,-uo caraLLerc e la sua termczzu ~i:~ g:I ~:~~l~~;~1ci1~t'ge~l~l1e d~u~ 1 \if~fg~i eol r:Hnhi:nnenlo dclln sua fori una : al– i or:.\ il JH'i'irg·uitato è ngli occhi del pub– blico smw la purlc mic-liorc di se stesso. B nllora eoloro ehe hanllo :i~ciugnto una Ja- 1,rima. t=!ornalo un pericolo a quest'uomo Fonu a~h.lil.ili come fibre di caratteri gene– rosi. « r-·ra !f' amnrczze inflnilr che accom– pagnano .Filippo Turali ncll'e.:ilio unn è più eocrn1e. è più acuta: quella di v~der qui <lei giovnni comprome,,!'-i per lui. TI MIO cuore li scguirit dav\·icino, leale nel– ramicizi:1. !"Pmplice nel parlar11 n. " 'fu1·atì ò al I rnmonto delln sua vita. è giunto a quei sctlant'nnni ohe secondo f.! tiRlco!o I.lei maggiore nostro Poela è il /-r>rmit1tidell'esistenza. "R s~condo il giu– dizio di un nlll'O grande, :\'npolC'one Pri– mo, u a sctlanl'anni si è sempre innocenti j\l pollllca ». ,, TuraU ti tt·avome11le nmrnnlnlo cd h!'l tanlo dr-.iclcrio ùi espnli•inrc in frodri allo lel:):g>J clu, prf'Scnla tlomanda <lf rcg1Jlnn.- ----•►•-<•---- LA QUAHTA GIORNATA Che è successo ? Il milite fascisla che ie:•i montavn la sentinella all'ingresso dell'aula stama'ne non c'è più. I mili li che icl'i stendevano ut~ cordone fra In gabbia e i pnrenli degli imputati non ci so\10 più. Cosa è avve– nuto? Un ordini' òcl Presidente, una di– sposizione supNiol'e ? O non è forse un miracolo d'omore? Se la fede muove le montagne è cerl:!menlc la fede muta e gi– gante5tia di tulla quesla gente inchiodata nell'aula dal mattino alla sera che ha com– piuto il miracolo di di.<:nrnrnre la milizia del tiranno facendone abbassare le baio– nelle e deporre i moschetti. Che co~a possono mai baio'llr:Lle e mo– schelli conti·o il gran coore della folla? Tntanto iel'i sera, come tulle le sere, ho \'i.sto terminala l'udienza, molta genie so– stare' sul portone d'ingresso alle Assise. :\!entro la carrozza degli imputati passava :~:t~ 3 J ~i:;:/ ~ll~n~~~Clj~i~~ll~i~l~hrt 1 ~ 0 lu 8 c~ dieci, venti cittadini hanno seguilo i! suo c~~{:l~~~·;;e Je signore (li Parri e di RossclJi hanno avuto mm visita gradita. Un amico di Savona, un colpito Out prowcd_iment\ eccezio\1ali, ha recalo loro csprcss10ni d1 solidarietà e di augurio: « Io vi parlo uon solo in nomo dei miei amici poliLici - ha dello - ma di grnn pal'te della cilla– dinanza savonese. E.:;savede negli imputali i rappresentanti coraggiosi delle proprie idee. Per questo anche il suo cuore è ora nella gabbii-1del!e .\ssie:o n. Grnzie. cnl'o amico. Nessuno ha mai du– bitalo dei sentimenti di Savona. 1~ se qual– cuno ne dubilas:.c per mutar parere non ha che da allendcrc la fine di una qualun– que udienza, qu?.'lldo le signore dei prin– oipal i imputati e~cono e attorno ad esse si serra ogni volta, mvnr!abilmentc, un i;rui:>– po di nopolane che st rmgono loro le mam : H Con ·tanti augul'i, siE:,"l"lore, con lanti au– gul'i. .. ,i. se:~~z~~r~·~z~c1sgi~~~~ 1 ) d~'.~~:~!:J{eeS:s~ 0 fel ù abbellita di cuscini nuovi. scal'lalti... :\t~ ieri il Prefetto di S..1.vònnha convo– cato nel suo gabinetto i giornalisti pt·esenlì :.il processo. "HiduccLe, riducelo o - ha pregalo. - "Ormui il processo non i11tc– re!lsa più nes;,uno ,,. Intanto io os~rrvo la i;ala colma più cho mai di pubbl)co che J)CI' di più l"iempie anche il cortile ed ingombra lo scale, e lrnscurn i propri affnri e pet·de giornnte di 1rnga. Ah ! il processo « ha perduto ogni inCc– ressc 11. signor Prefetto ·? Oh l che fa che ~~1~ 1 ~r~~~fs1~~a[~\'ncf 1 d~t~~~c;~1f ri~l~e~fi~ lala i:;tupPncln: il giovnno 'l'archinni per Jlossalli, Bolla pe1· l'innocente Giacomo Cxilia. Cuneo per ìl ma:·inaìo Bojancé, Porro per il Jntil:tnlo ca.pilano Oxilfrt, Car– lcrnrino per il fiero Da Dove. Casella per lo Snirìlo, Cuneo per E!lore Albini e Pes– sano· per i! motorista Ameglìo. {;diamoli. ALTRE DIFESE ~on appena l'udiC'nza. nlle ore 9, viene dichiarala nperla, il Presidente dà la pa- 1·0Jna!l'avvocato Tarchiani del foro di rircnze, in difesa di Carlo nos– selli. 1! giovan(' a\'voca!o che parla con vivace simpatico eloquio, Si dici' lieto con la Slla arringa di rendere una prova dell'amici– zia che lo lega a Carlo Rosselli. Dopo aver dello che lo conforta il pen– siero che snranno giudicaLi i fntli e non le t~~~e f;r~c~~s~~td;e1i~lt~~~~rradr~ 11 Ìo r!i~l~ di necessità che ha indotto Parri e nos– sel!i all'espatrio di Filippo 'l'urati. Ricorda che il Rosselli, ufficialo degli Alpini, spese gli anni delia prima gioYi– neua nel sacro dovere di soldato e illu– stra l'o~era dello studioso. Afferma che i fuorusciti non ebbero ingerenza alcuna nclrimpresa e spiega. perchè il prof Ros– selli ò ritornato in Italia dopo aver ac– compagnato !'on. '!'urati. Rossclli era al– tratto dall'[talia pc!'chè nella nostra. terra :;J~"~u~a!f~;!g iJ~~lcl~jitf61~~- g!e1~~~~r~~~~ lia una donna che cl1 poco aveva sposato e un figlio nascituro di cui poi sentì i va– giti aLlraverso Je grate del carcere; e c·era un'nllra donna - la madre - che aveva data~.~~~ ,l!:1~~!11a:~i p~~~i~~j'1;i 0 $ua arringa con una commo:,sa perorazione invitando il '!1I·il.mMlé t. èOrt'IJ'.lÌéi'O opera <li 'giusLizif'!. L'avv. Bolla in difesa di Giacomo Oxi– lin, rileva come In causa del suo pntroci– na1o sia I l!_tla imperniata sopra una tesi di fatto. i'ion si intratterrà quinòi a par– lare, come efficacemente feoero i colleghi clic lo hanno prccedulo, sul movonte del r<'nlo. Colla scoria delle testimonianze Ro– vello e Tnr.z! afferma che il Giacomo Oxi– lia ·non può nver pnrlecipalo all'impresa. Conlrobatle le argomenlaz1oni dr>lP. M. e chiede umi nssoluzione nella o prrcisn per il suo clionlc ; assoluzione che possa in– durre la Comnlis5ione del coullno a i·cvo– carc per il suo n1ccoma11dalo In ornvc t)C– na di polizia inflittagli. L·nvY.. \ngelo Cuneo, difensore del Bo– jancé Achille, s·adc!cntra subito in una aoula :uia!isi della cau,::a. rilevando come il suo difeso sia incolpalo di una ipotetica pnrtecipnzionc sollanto da una lettera ano– )lima. L'avv. Silvio Andrea Porro, per l'Italo Oxil!n, o;;scrvn che potrebbe anche rinun– cinrc alla p:!rr'lln, pcrd10 ln causa di Italo Oxilìa ò ;;trettnmenlc legata a quella df'i maggiol'i impu!ali, cd è _siala quindi 07- gello cli lrnttazione ampia e profoncl:i. <l:t pa!'lc dei Ya!orosi colleghi che lo hanno preceduto . .\la siccome il .suo sitonzio po– l!·c~bc avere una inlcrpretazio'ne poco s1m– pal 1ca. ha dE.'ciso di compiere, egli estra– neo alle competizioni cli purte, lutta la sua opera con serenità cd obbiettività. Con– trobatte Io argomentazioni del 1>. l\t. e ter– mina aug-urnndo prossimo il giorno in cui lutti i figli del bC'IjH\Cè:f', do,·e il si suona, dimenlicate lutte lo divisioni, ridh·crranno fratelli. S'alzo. a p:trlarf', in difesa di Lnrcnr.o Da Dove, l'avv. Co5t:mlino Carlc\'arino. il quale, dopo a,,cr J'ilf'Yato come nella causa sia ormai impossibile dire delle co~e )llJO– vc, <lichia1·a che essa non è g-rave. Profila la duplico linen di ihdogini che deve cssorc seguila dalla difesa, allo scopo di esporre i11 modo preciso e i:;icuro le ragioni che scriminano gli imputati di questo proces.– !'.O. Si appresta quindi a lrallarc il primo nrgomcnto, e se cioè esista un fine poli– tico. Con una scorsa ::tgli elementi scatu– riti dal dibnttito, nega che vi sin stata connivenz-a tra i pi-epnrntori della ft1ga cd i fuorusciti. Conforta la sua tesi In vita ri– tirata che conduce in E'rnncia :Filippo 'l'urati. r..:oratorr pa~.<;:1 quindi ad csnr!li– nnn: ~e gli im1~ulali in g-encrf' e il Lorenzo D:1 llOYC, :Sl!U Ù!i'<:SO, ili quello thc ll:wno commesso <lbbiano soggiaciulo ad un par– ticolare stato di nccessilil. che possa total– mente scl'iminare e per la sua dimostra– zione rievoca le giornale milanesi dcll'c– por11 e solt opone ::id una acuta c-rit.ica le tc~timonianze in cnn-a. Poìchl! ù mez.wgiol'no, l"av,-. Carlevarino Li·onca la sua arringa che prosegue nel po}~;\.\?. 0 \:itrleva.rino riprendo In ~ua nr- ~!~/\1J 1~;i:t~~.~~'Wg1i/1ic~ 0 ~ ~}! 0 cJ:;p~~;~~~t~ dalla causa. 111uslra la figura politirn e momlc dclran·. Pcrlioi o lermina chie– dendo u'tia sentenza che sia espressione di gi~;iz~:i Ja parola l'avv. Dom~n_ico Ca– scll:,, difcnso1·e di Francesco Spmlo, che proc:petl:\ :il Tribunale gli clementi di cau- ~t~1i1\icl\!~~;~i,,'.\~ 1 d~1)~~l~~/~i~~~a~;~~cs~~ Enumera quelle che rurono espress1001 della fede fa<:ciita drl suo cliente, pro– spellandu l!J risult:rnzc di cnusa, e. fa u~ qlladro dello slul.o anormale rtel!a psiche di quesruorno. mettendo in rcluz10ne In de– bolezza dcll·aniino scosso col conLcsno un po' v;reilla~\tc d-ello Spirito ql!aad~ !a sci_a- 3~~j0 g~inl 1 i~~~rin}:: 1 cl~gpc~n~ 1 c~i';: 1 ~1toc:~t rito cli rilot·nurc in seno alla famiglia e di professa;:·e n lf'sla alla quella fede che non hn mai li-adito. L'an. Cuneo, in difesa di Albini, riba– àiscc le ragioni cspo~le dal suo collega Fcrrario, a g\ustiflcazio~c dell'~tl(! ami-: cale compiuto dal suo difeso ne1 1·1suard1 di Filippo 'i'uraLi. L'avv. on. Pessano, secondo difensore <lcll'Ameglio, prospella per il s_uo~ifeso la tc.5idi fallo e nega una p:.i.rtec1paz10neco– ~cient.e dell'.\mcglio all'imprcsa. Hilienc di potrc atrcrm~rc che egli, tenulo _al!'oscui:o dei fini de!l'nnprcsa. credette d1 pnrtec1- pare ad u).ia partila di pesca, .e ven.nc tra– , olto, innocente, dagli avvenunent1. La grande arringa deil'avv. Vittorio Luzzatti Si alz~ l'ultimo oratore della giornata, l':tvv. Vittorio Luzzatto, savonese, in dife– sa di Ferruccio Parri. Dire cho è impossibile riassume1·c la slla ~~i::s~ilei'n~g~:fffl~sd•af P~;!!id~~t~. ai;~ g~ rioorrere ad un luogo comune, ma confes– sare sinceramenlc la nostra impotcma a fermare sulla earla la. meravigliosa fatica oratoria dell'avv. Luzzalli che per qua– si due ore ha tenuto avvinlo e commosso il Tribunale, il pubblico e gli impulati. L'oratore inizia la sua arringa rilevando le st.ranezze ed enormità giuridiche del– l'art. 160 della Legge òi P. S. per la quale ha. parole di fuoco. :\1c~1treln prima parte dcll'arLicolo parlando m genere del len– ! ativo si richiama ai principii comuni in materia di tenlat.ivo punibile, il capoverso primo sovverte tutti i prinr.ipii fondamen– t.nli in materia perchè ammette la punibi– lità anche degli atti meramente prepara- ~or~~1t~/iig~~g;~~;.z~e:i ~~~ ~~s~rs}~8~r~1 fosse fermalo agli atti preparatori l'auto– re principale non sarebbe punibile men– ! re Jo sarebbe il cooperatore ! Co'n que– sto di più grave che siccome il primo ca- rg.~ef!0 sl~~:: c~1:ii~ 1 ~~!r,;~~~~~e ~~lrfc~~~~~ ~}Rfitc;~e~i~i(~~i)? 1 il r~~~~e;';f;;:;1'36~ v1·ebbe essere punito con le stesse pene de!l'nutore principale che in questo caso non è punibile ! li secol:1docapoverso poi che, contro ogni buona norma di tecnica legislativa incastra in un articolo che con– templa un delitto, una cont.ravvenzione, contiene questa più grave slranen:a, il tentativo in tema contravvenzionalc ! E l'articolo giìl grave per le peno anche òopo la diminuzione del massimo a sei :t'nni (prima il massimo era di 24 anni}, finisce col disposto gravissimo per virtù del quale è autorizzato l'uso delle armi per impedire i passagi;i abush·i attraverso j valichi di frontiera non autorizzati. Comunque sia l'ari. 160. il Turati cd il Pertini sono imputali di aver emigrat,o a!– rcslaro senza passaporlo per fine politico ta1i 1 ie;~~r}.i~~8~~a~f J1~e a;~:~lfc 0 o 0 ~~~eto1'i~ cercarsi in uh movente contrario all'Ha– lia da cui fossero stati spinti per caso il Turati ed il Pcrfini. Kè l'uno nè l'altro espatriò pCl' simili motivi. Non 'J'llrali per– chè sappiamo che egli era gravemente am– malato e quanto ci fu asr;erilo dai suoi medici cumuli non può essere dislrutlo dai giudir.i d·impressionc di testi incom- ~~~~·:~~! ;~~'.l~ l~u ·tc 0 s~~i1;~:~1ii~~~e8~ ~: t (< cli rette a. costudirlo :, dimostrano che u11 pericolo assai gravo incomhC\'a su Turali e !o sfato di necc5sitiL appurc quindi più che mai evidente. ::Xò si dica co! P. :'IL che vi era tanto poco pericolo cho il 'rurali pot.ò liberamente andarsene (perche nessuno può dire il l<'.– vorio che fu necc~sario per poter colldurre in salvo il 'furnti) o che co~tui era così poco malato che giunto in lJ'ranl'!a non si ~:~~~ )>';:)Iul~a P~,'.i;i-si\o;t~·~g, (ni~c~tei1; verità) dice ohe appena nrl'ivnl o a Parigi OoveLtc ritorn::1rc 111 Rivie1·a per curarsi. Nè si dica !nflno che FiliPP<? 'furali fu tocco solo nella ~un Yit::t politica con la soppre~sionc clella sua rivistn. perchù nes– suna forza puù dislruggcrr. il patrimonio rnol'ale coslituito dnl 'l 'urn.li con la sua ,·ila 1utta dcdila al b('nC e perollè la sua rivista tlal.o il su9 pa!'-"s:1!0 glorioso non può moril·c. l! difensore ricorda i no– mi elci moltis;;imi uomini politici che col– labornrono :1!1a C1·ilicit Sociale e che si rilenncro onorali di wdcr npp:i.riro il loro nome in quelli' paifu;,. Vi è del 1·blo, continua Luzzalti. come unn irnpossibililà fi.~iolo~ico.nel Tui·nti ad operare contro !'Jlalia. Oi!g-i troppo raci!– mc~ile si .ùimf'nticn che Filippo 'l'nrali, im– putnto eh questo proccssn. hµ salvato due volte l'Ilalin : la prim:t quando con l'aulo– rila ùcl suo nomo e della !ìlW i111!11cnzn. egli !'-"i oppose, propl'iO sulla Crilicrt Sociale al– l'esperimento bolstcvico che la Direzione del Pa1·lito Socialisla voleva Si lcnlnssc anche dn noi ; la seconcla qm111dol'esercito nostro sLnv:\ sollo la grav<,,prf'ssio\1e tlcl– resercito amtriaco e in una memorabile seduta nl Pal'lamrnto 'fur:tli inneggiò al– l'unione sacra cli tutti i pnrtlt.i per Jn 1·esi– stcnzn e la vittoria vroclamanoo : <( Anche la noslra Palria è sul (h•app11"· E fu ap– punto queslo disco1·so che a cura del Co– mando 8upi·cmo vonnc slamputo o disll'i– ùuito ai soldnU in .trincea ... Dunque nessuno scopo antinazionale nel ~~;·n~ii•~;fc;~o~1~1\g~ii~o~ic~~n~~o p~ilL~~~ ma se nnchc attualmente esplicasse una attività politica non ne verrebbe che sia stalo delorminnt.o da movente politico il suo allontanamento dall'Ila!ia. Quanto nl Pertini egli pmo emigrò per tulclaro I_asu~ mtegyità personale g,·avc– mcntc mmaccwla: torse per· soll!'arsi al– la pena del conlino cui era sl:\lo destinalo· fol'::c innne per cvilat·c :1lla p1·onrin madrè lo strnz!o di nccrbe lolle fratricide. Certo uennth•! il Porlini fu animato da spirito antinazionale nel suo eso·uo <lall'lta.lia. no sicuro clic, se per avventura ~ivolge .. )la i::cun dubbio ci fosse pc:' il Pertini rele il vostro pcns1erp a quesla tm,te pa- (pcr Turati non vi può essere), .s.i~com~ rii~~~;i 3 i1 1~ 0 ~f;~r~n\~C) ~;rt:ns~!~~ t~~= ~~~::i;\t~rfu v~n~f.Su~~t~·c~~1 Yn};W~ 1 t~nedne~ no anche per il modc:;to avvocato sa:vonese grave e non sul fatto più grave e quindi che vi ha difeso, se )lon con eloqu10, con i cooperatori dovrebbero rispondere di grandissima fede d'amico,,._ , . parlecipazionr, alta co'ntravvcnzioi:ie. e non Scoppia un'imi:ne~sa o.vazionc: Il puobli- 1~Ja1}~Q~P~t~7g ~! ~~:t~;~ pr~;~~tgral6~i f•~r~tg~~.aÈ;o~~~ d\~~!l~E:1i6~crn~~~~- f; avessero avuto, come ebbero Parri e no~ ~l~r~aà~ {lfto~j~vi.~~~;ttf.1cdi 0 :~~~I~n~o~ ~~~ 1 icn~i d~;ceen 1 d~ 1 ià~°;ii~~ 0 fu~itriti~g~!ra 1 ~ desto avvocato di provincia che ha fuso tori e non sale da questi a quelli. . ni:'lla sua appassionata difesa che ha mer;:i- :\la Ferruccio Parri non si nasconde die- vi~lialo e commosso, tutta la :parte. m1- !ro la figura di Filippo Turati per coprire ~~IO[~id!u~c; 1 ~!~~0 8 :c~o:~.a viva mtelligen~ ~l~~1t/t~i 01 i 1\ f~ni~ss~C ~fNm 1 h~e~!l~~ p~~~ Io sento tull1 !"umiliazione cocenle d1 c!ama alt.i i suoi ideali di libcl'là e di grn- ~fr~ ft~·rtl~ r~~~tg 1 ~ 0 e~7f~~~~;g~:~&~iae;gle~ ~,~~~a c\~te c~~r:~~;~~:i°Jr;liefj}ip~~.n~~~tr~i~~ I I · d D e ore dl! eroe purissimo deli'uìtima guerra che, ~:n-rca~; c~u~fr i1u;~bbN~c°f1~ tr~ttcnuto il come }Jcn pochissimi, può presentare uno respiro. i ~iudici llOf1: hanno baltu~o pa_l– stnto di sen•izio come il seguente: tre pebra, gli imputali si sono protesi verso volle fcl'ilo in comballimcnto, tre mcd.i- di lui con l'animo emozionnlo. Quando ba glie d·argenlo guadagnate in impre~e ri-: padalo. con parola semplice, ~poglia di !>Chiose, due promozioni per merito d1 ogni artillcio oratorio, del suo dìfeso,.Fer- f~~~r~e t\~i~i~r:u~~ii 0 :t:~;,;~~ 0 'e c(r~~~; d~T~'. 0 dn~·~~g~'1~~~~~ds 0 p 0 o~iacriu~·;d~~ ~~; Corona ct·u:.:.liu.Eroe in guerra, ma anche. ondata intrnltenibile (ii commozione ha anzi quindi, uomo che !IOn sa ac~c_mcinp,i dilagato per l'aula. Il pubbl_ic? ha pi~nto. a godere i frulli materiali della ì. 1tlor1a : Gli av\'ociti nurc. E cosi gh 1mpula1t con egli ha anche uno spiJ:i.lo c.d un:c1.'.1ima le loro donnC cosi fiere cd affettuose. frandi e vuole sempre piu alti fast.ig1 per Io non so se le lagrime mie mi facciano la sua Patria. Ed a che cosa egli aspii·i e velo : ma pare di scorgere negli occhi buo– con lui aci;piri Hosselli è detto in due su- ,u dei due giudici qualcosa che brilla e perbe lettere al Giudice Istru1tore, lcl- scende pel' le gole, mentre il Presidente si lere monumentali che nulla var;·à. a sop- china sul suo banco a cercare una carta pri1~wre ed offuscare... che forse no'n troverà ... L':tw. Luzzal1 i. che si avvia alla fine La perorazione di Luzzalli è accolta da della sua difesa. a!Terma che nell'elenco uno scroscio di applausi irrefrenabile. Il dei grnndi carccrnti di Savona. fra i quali Presidente si scuote e scampanella a Iun– Mazzini. i nomi di Parri e di Ho,.:sclli.J)OS- go vanamente. Lmzatli viene abbr~cciato sono dégnamcntc figurare e, !'ivolgendosi e baciato dai colleghi. Parri attraverso le co11\"OCecommossa al suo difeso, così ler- sbaITe della gnbbia serra la sua destra mina: con forza:« Gra1.ie... grazie ... n. ((Yoi Pa-rri. -restituito alla liberlù, ve Sì, gmzie. grazie ancl!e per ?Oi lulli, , ne a\Jdrete pel' le strade dc! mondo. Io !'lo- Farri, nl tuo gral:1de amico e difensore. •• • • • .. •• .. • •"' • •., M • • • • • • • •,. • • •., •., • ••"" •• • • ., .. • .., • .., ••••a•••••••••••••• J delitti del Tribuna.le Speciale. Due giovani fidanzati condannati a 18 anni Rmu. - Sono compar~i il giorno 12 di– nanzi ;il Tribune.le Speciale pe1· la difesa dello Stato. :\tarino G-ra~iano e Gioi·giHa Rossetti, ùa :\tongrando {Biella}, imputati di avere nel _gennaio scorso, in correità tra loro, mediante pubblicazioni clandestine sovversive, concertalo di mutare la costitu– zione dello Stato o di suscilal'O la guerra civile. Il Grazi:mo e la RossetLi, che erano fidan– zò.ti, dai r,1pporti della P. S. sono descritt\ come affiliali al parlito comunista a noti per la propaganda che face,•ano lr:l !e mas– se operaie della provincia di Biella. In una per,quisizione eseguita nella casn del Gra– ziano si lrov:irono varie copin di giornali comunisH. e aUri fo~liet!i di cnral1ere sov– \'ersivo stampati dallo stesso Grnzi'ano fu– rono·tro\'al i in casa della sua fidanzata. Il Tribunale è prasicduto dal generale Sa\lnn. Funge da P._M. J'ayvocato militare coimn. Baratelli e di[ende g!i)mpµlati lo avv. Arislide·•?ilttnasséro'. N~l suo ìntérroga– torio i! Gra7.iano ammette di avcro stam– pato ip òistrlbuito af Com.pl\gni di_ lavoro opuscoH -sovversivi, ma nega., cho J-a.--,,;ua lìdanzatn fosse consapevole di ciò che egli faceva cd esclude che essa sia comunista. - Come mai, - chiedo il presidente al– l'imputato, - in casa della Ro~setli fu se– questrata gran pal'te del materiale sovver– sivo acquisito agli alti? - Pcrchè quel materiale era mio, - risponde l'imputato, - e in casa non lo po– tevo tenere per divieto dei miei famigliari. Il presidenti! cbiedr alla Rossetti se am- g1;~t;rii~\;eii~ii~1\1fei~t:g~~~feu~i~1. ~~fl! sapeva di ciò elle foce,,a 11 suo fldnm:a10 per la propagarida comunista. Tre carabi– nieri confermano i loro ·rapporti e ripetono che lantu il Graziano quando la nossetli erano comunisti. L'avvocato mililare ritiene che il Gra.,. r.iano debbn rispondere nnohù di cospira– zione e d'istigazione nll'odio tra le c!nssi sociali e cbe la Hossctt i sia cm·rer. ii, Lali rea.Li;chiede per entrambi In conda1ma a 18 anni di .reclusione, 3 anni di sorveglianza sp~iale e alla intc:-dizione perpetua dai pubblici ufflci. Il difensore chiedo cho la ~loc~~~l~I sb~a~~:/~°sr~e~1.;;tkf{a°'~,~~ ;;~~~ mite. Il Tribunale cond:mna il Graziano e la Rossel1-i a 18 anni di reclusione, 3 :mni di ~)~1l~~~g~i;t1;tbbJi~iia~ 1 fflcf l'in_terdlzìo:,c per- SOMMOSSA DI DcTENUTI nelle carceri di Monfalcone 7\fOl\!'.\LCO~r.. - T 111·igionieri rinchiusi nelle carcei•i mandamrnlali. circa una ~CQ,– santina, si sono ammutinati, ricorrendo ad ntli di vanòal)c:mo di ogni sorla. Accorsi sul posto i corahmicri. qu~sti riuscirono :i ri– pristìnarn la dio;ciplin:i. . La sl~mpa dice di ig:nornrf' le cause delt ummutmamcnto. Jla st sa ll-nllat•si <li Lina protesta co)11ro i mali trattamenti. la dcflccnza di villo e le lung,:ggini delle i– struttorie. Il paese !!.!:.,.5..!:!!. si fugge « I tentativi di passare la fron~ tiera continuano inintenotti n I g-1ornnli fa~ciiili hanno pubblicalo la seguente infoi·mazione: "~onostantc i 1_n1mcrosi fermi (circa 300) e.Uettuali dai vigili mii ili della 3.a Legione •~Sub~lpina », i tcntat[yi dì passnre la fron– t1_era1tal?-.franccse_nclle Alpi di Cuneo con_ lmuuno mrnlcnolli. fn pochi giorni ben 30 persone ve~merC!fermale e denuncinte per tentala cm1grazt011c clandestina. I fermati sono: BrnneUC? )lich?lc, Berardengo )lat– teo, Drnno .G1ovonn1, Brunetto Uiorg!o, n~ssono :.\iarw, Calandri Giu,:eppe, Lovera Grnseppc, Viale ì1laU!'O,Giavelli Scbastiuno Gal'Z!no Giovanni, Deodoro AlfoMo, Aiassh :~delmu, Gnslnldi Andrea, Albc1'!o Andrea, qro,:so Ba1·lolomco. Hclmondo Ciiovan Bat– l1.sla, Orso :\laurizio, Bt\lbi-" Alfonso Ca– r,a_ntei\li_chclc,Bru~10 Scbast inno, Bernardi G1ov:111n1, Dernardi :\richele, Garante 'fom– ma.so, PcrotLo Antonio, Re Pictl'O, Infini Barl~lon:,co, Cesat~o Antonio, }>iasco Gio– vanni, P1n~coDamrnno, Grosso Da;.'lo!omco Gi:o""O .Giovanni. cli Gioacchino, Gross0 Michele, Gros!!o Simeone. )lncc:1rio Giaco– mo, Gross~ Giovanni di Stcfnno. Bardnne– scp Anlomo, Barbero .Bernardo nottero G1~\'a1:ni. Taì\ini d.i questi sono \allìgiani at1,1r:,,tidal mw1gg10 cli ipotetkhc fortune a.Il.cstcr?, :1!11·i ~ono fUgJ:inschi p 1 •r mo– l(n_ V<~!'J. ~ornprc~i i JJ<,ll!ic! Cli i g-iudi.. ~;~1r~· l)~Wj11~dd~11~i ;n~~Y/~no incappati Una sentenza liberale contro emigranti claQdestini riformata alTribunale diGeQOVR t:"n"importantc sentenza, in materia di ~~~~fi 1 ~~ta;lg:;ez~~ 1 , 1 t·:· /~~s~g 11 i~ 1 ;:~! ~: ap~:~ 10 1J~1}:ri~io~~~e fe~~~~odid~le~~~'.~Scafo francese " Chelma n venivano trovati na– scosti in una stiva una diecina di emi– gra'nli clandestini, che avevano trovato o– spilalilà. sul va_pore con l'aiuto di tre uffi– ciali. Tanto gh ufficiali guanto gli emi– granti clandestini, lutti contadini meridio– nali, ed i loro ingaggiatori, vennero de– nunciali all'autorilà giudiziaria pl'r con– travvenzione alla legge sulremigrazione ed all'ari. 1600 della. nuova legge di pubblica sicurezza, che, come è noto, colpisce seve– ramente l?H cspatrianli senza passnporlo. Il giudice avv. Callegra della Pretura penale. dinanzi al quale venne in cìiscu!l– sìone il processo. condan'llava i fre uflì– c!ali e gli ingaggiatori a tre mesi cli r_e– clusionc -cd'-n -pene pecuniario per cnnlumr,, ,·cm.ione alla legge suffemigrazion8'. M•- f,~1i';~~·a cr;~ò ars~~l~ula~l~~~. c~~,w~~~Ìal~~ ohe l'arl. 160 della legge di pubblica si– curezza ha finalità. politiche e non 1mò quindi aJJplicarsi a chi e.<;palria. sin J!Ure clandestmnmcnlc. non per scopi polttici, ma per ragioni ùi lavoro. Contro tale sentenza si appellava il Pub– blico ;\!i'nistero, cd il nostro Tribunale og– gi, riformando le decisioni del pretore, oondannava i clandestini a multe vnri:mt i da 1000 o 2000 lire ognuno. statuendo che l'art. 160 della. legge di pubblica sicurezza non fn disLinr.ione fra espatrianti per fini (:lOlitici o per scopi di laYoro, ma colpisce mdistintamenlc tutti coloro che espatria– no o tentano di espatriare senza passa– porlo. Dunque. chi non ha lavoro in Ilalia e non ha passaporto ... crepi. QUATTRO S VVERSIVI EVASI DALLE CARCERI DI MONZA 110:-iZ.\. - Un'audaee, romnnzesca eva– sione si è Yerificata In nol!c da sabnlo a domenica nelle nostl'e carceri manda– mentali. Quattro operai. cerio Giacomo Malberti di 33 anni. fabbro, unto a Desio. Felice Seregni di 20 anni. paneltiere, di Desio,Arturo Zappa di 29 anni, meoc,a .. nico. di Monzn ; Emilio Riboldi di 22 anni, da Desio, tulli df'mmzia!i nl '.tribunale Speoiulc. che !'li tro,·avano rinchiusi in celle sepnralc in at!c~n di essere tradotti •~Roma.sono riuscili ad evadere. Ln. notte di .<:ubalo il personale cli custodia, com– piendo un giro ct·ispczionc verso le .?3,30, constatava che qunllro celle che prima 1·ii,uUuvuno occupate erano vuote. Sul momenlo re5lò assai difficile sia .... bi/ire in qunli cil'coslnnzc i quallro dete– nuti e1-r.noriuscii i a prendere il largo. Lo porle delle c~lle in.full i appariYnno chiuse. e intatto erano pure le infer– riate. L'allarme venne dalo immedialn– mente : si iniziarono ricerche che però non diedero alcun risultato. Si riuscì tul– tavia a I rovare la strada. seguita dni qua111·0detenuti nella loro fuga. Una pe– sanle porta blindo.la che dà in un corlile cintato da un allo muro, appariva aperta, senza presentare segni di scasso, e dal– l'alto del muro che cinge il cortile penzo– JaYano due lcm:uola, annodate insi<"me che erano sen·ìte ai fuggiaschi per tro~ vai·e la strada. Da una r:tpida inchiesta compiuta è ri– sultalo che i quattro debbono a,·er scgre– tnmcntc fabbricato nna chiave fnlsa di lamiera della lunghezza di 12 centimetri e dello spessore di 2 millimett·i. Essi ave– Ynno avulo CUl'U di mc:tei·c della mollica ~i p~nc intorno all'o1fo della loro cellu. 111 modo che non funzionasse la molla che }~~-~e sr~t~fos~e!,~.~r~gostr:,~~:d~!~ J~~i~n1\~ di aprire la spia e, passando una mnno ali rm·c1·so lo sportello, di anrire l'uscio della cella. $Ce.si al piano _t!'rreno dello stabilimento, essi ap1·irnno con una se– conda chiave falsa una porticina a veti•i e succes"-ivamcnte un canccl!e!lo di ferro. penetrando nel cortile in cui i delcmuli vanno ::i._ prc_n~cre .aria durante In ~iornnta. Arrnmpwa!1s1 poi sul muro di cmtn che ~opo l:l trasformazione dello stabilimento m carcere m_andamcntalc non è più , igi– lnto eia i::cntmelle. MSì si calo.vano sulla strada mediante le lenzuola. _:\'elln ;iornnla di ieri i ma.-.istrnlì cli :\liluno hanno npcrlo un"inchie.:ìln volta ad appurar~. le l'C:i,p_onsabilìtitdei due n"cnti c,:irre1·a.1·1,1 Antouio Hea ,1 Caudidn P~iton a1 qun_!i t• :ìffld:11:. la CliSlorlia d('i 00 dNe– nu.111·tn~lll1t')inrflp rarcei·i, una YCnlina dei qua!t cl('vrn10 es.:erc ~ollopu:-li a sor- ;·.:.7tìl~l~1iie l~~ùcci'~trc•:,<1 p..:rchè deferiti al

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