la Libertà - anno I - n. 26 - 23 ottobre 1927

ANNO 1° - No 26 Nella lettera a Ad!.,., Shaw a.,– licurache come Enrico Il fa il mandar.te d ell'assassinio òi Can– terbury, cc.fì Mussolini fu il man• dante dell'assassiniodi Matteotti. Ma SJ.aw aggiunge che ciò non prova nulla contro il fascismo. Un Numero : 0.40 L'ultimo connglio dei • nistri ha deliberato una ulte– riore riduzione del 12 0/0 sulle paghe degli operai. Il Duce ha detto che l'ordine pubblico è perfetto. GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA ORDINARIO ) Per 50 Nu111cri,.,...... • . 20 I,. ABBONAMENTI Per 25 Numc1i... .. . . . . 10 fr. ESTERO IL DOPPIO SOSTlNITORE 50 I,. 25 /r. PARIGI 23 OTTOBRE 1927 LA CATTIVA AZIONE DI G. B. SH.AW La corrispondenza fra G. B. Shaw e Fritz Adler ILBISBETICO PUNITO Il professor Aulard, che non è sol– tanto un maestro della storiografia con– te~poranca, ma anche un nobile ,cuore, scrivendo nell'OE1wrc - i4 ottobre, 1- ·sulla lcllera di G. S. Shaw, ha confi– gurato l'ipotesi che la letlera. del com– mediogTafo inglese non sia in sostanza che Ull<.l farsa divertente, deslinata a burlar~i dei fascisti. Anch'io son d'avviso che la sola inter– pretazione, forse la sola giustificazione P!)SSib~le,de]l'alto compi~lo dallo Shaw, sia ps1colog1ca. Lo spmto dello Shaw oscilla fra la farsa e il ditirambo. Tal– volta oucsla sua conformazione men– tale lo ·spin$:e sino alla manifestazione di genio-: più spesso egli cade r..el pro– lisso cicaleccio e nella pantalonade per :teatro dei piccoli. Cio che gli rende im– possibile una visione oggclliva e reale delle cose. Shaw reputa sè stesso "•< Pucnio più ~ntelli9ente dell'Inghillerra ». E' un· grandissimo errore. Egli è soltanto la natura più genialmente bisbetica del– ['Inghilterra. Quando gli inglesi dico– no si, egli dice no ; e quando gli inglesi 'picono no, egli dice si. E siccorno questo Suo atl('ggiamento in un paese ricco, tolléranlt• e malincònico, è molto diver– tente, eali è gillnto ad una grande no– torietà, ciò che gli ha fatto ritenere che veramente tutto quello ch 1 egli · pensa !sia oro colato. Ora il guaio è ·che egli non pensa niente afTatto. Pensano gli altri per lui. Egli si limita a mettere ;una negazione innanzi all'afTermazione ~egli altri, e un'affermazione davanti alla loro negazione ; il che yeramente non ò molto difficile. Quello· che egli 'ha fallo fante volte 'per le cose inglesi, egli ha voluto far'lo questa volla. per le cose 1talianj}. Dal ~he' sono nati due grbssi inconvenienti : :uno per la sua reputazione di uomo di spirito i l'altro per il suo carallere mor:ale.è Ma forse la seconda cosa non è 'che la conseguenza della prima. Pascal diccsa : « Faisem· de bons mols, ma1i– vais cnractère >i. Shaw giusUfica larga– Jl}entc quèSta amara sentenza. Vediamo infatti quello che è capitato BIio Shaw. Evidentemente egli vol~,vi:t burlarsi o{ cVOTibody. dei s,ocialisti .,:Mé~ék:1~ii/: 1 }~u:. c~1~e~,~n ;';;:; bella cosa per lui burlarsi di' gente, come_ i socialisti che popolano a mi– gliaia le isole, le carceri, l'esilio, che hanno avuto la casa devastata, bruciata, .distrutta, la famiglia dispersa, ogni mo– :ciesta agiatezza o semplice tranquillità ,di vita cessata. Ma Shaw è fallo così. ,Lorenzo Sterne è un nomo di spirito, e anche generoso uomo di cuore. Swift è ~~a~~mi,·i~~J1~~~~•te,ml~a s~~~o cra 0 :i: rato su Swift. Però egli a modo suo è onesto. Si è burlato delle vittime, ma si è burlato anche dei carnefici ; e che cosa ha pensato? Far loro ingoiarè, con qualche cerimonia. obbli~atoria. per il Duce, questa trjpJicc verità : i. che la marria su Roma. è stata una. burla (u ,vnich a single rcgimcnl... could ha,e roulcd at any a momcnt 1>); 2. che Mussolini ha mandalo ad ammazzare Matteotfi («.Mussolini... has done for Jtaly what Napoleon did for France, exepl llrnt fo1· lhe Due de Enghien you must read MatleoUi »); 3. che ~.fusso– lini è un at!ore da fiera (« Mussolini... wilh lii~ dramatic gcsturcs ... i>). - Ma egli è ~l;1h ;1iustamcmfc punito, come un fanciulletto sorpreso a fare le smorfie alle spalle del... Duce. Io ho voluto citare in ingl~se le parole dello Sllaw,non pm•pedanleria di esat– tezza, ma semplicemente perchè ... in– \'ano il letlorc italiano le andrebbe cer– cando nel testo fascista pubblicato in Italia. La leltera. dello Shaw - giudi– cata con criteri morali - è una cattivll. azione. perchè non è mai lecito burlarsi delle dtlime. Legga lo Shaw il discorso di BYfOJJ in difesa dei luddisti, impic– ~at1 Per avere fracassato i telai mecca– nici. - :\la anche dal punto di vista let– terario <( is a failure ». L'uomo di spirito che rnole burlarsi della gente, ci deve riuscire ; se la gente burlala si burla del bm-lollc, è il burlone che resta bur– lato : i'd. ahimè, propl'io la Shaw è ri– ma~ll) budato. - Ed essere burlato dai fasristi, che non brillano per soverchia lnlcllicrcnza. rron è un titolo di onore pe1· lo.., Slrnw. L:,_ facezia dello Shaw e!'a così gros– sola 11:1. che i fascisti se ne sono accorti: ed allo:·a - forti della mancanza di ogni liberlù di stampa, quindi di con– trollo. noi loro paese - hanno cucinalo lo Shaw nella loro salsa ; cioè hanno lascinto. nel suo lesto ifaliano la beffa dl'llo S!iaw che colpiva. le ,·ittime, e 11011 :::,OJo hanno ~oppl'esso Lutte le frec– ciate che lo Shaw indil'izzava ai fa– scisti, ma ho.n_noinlel'calato nel testo U!la ounntilà d1 parole, che tornavano a Joru rscdfazione. L"n piccolo falso, che :cosa (, questo per i fascisti dell'olio di dei no'! lo l!f'II credo, yeramente, che la let– lera dt'llo Shnw meriti tanto chiasso ; e quindi non p('rderò ~1o_lto temp? a .sta– bilire in quanti punti 11 testo italiano adultera e fal::;ifica il pensiero dello Shaw. Jo non intendo difendere lo f! 1 i~~~-~-c~ 1 ~e!~: s\?~i 1 r:~:sf~ s~~:io1~f'~~~ )•ali. T11tfavia per mostrare in che ma– Jlit>ra questo episodio fa perdere ali«? Shaw persino la sua fama d.1uomo _d1 spirito. citerò un solo esempio. Slww scri,·e: "-:'1.!11 ~solini.wi! hout any of l\"flJ)O– leou·,.. 111·1•.-ti~e. lw:- donc fol' .!tal~. wJrnt KupulévH Uiù 101·france, exept that for lhe ~uc d'Enghien you must read Mat– teotti. n Traduzione letterale : « M., senza avere il prestigio di Na– poleone, ha fatto per l'Italia ciò che Napoleone fece per la Francia, salvo che invece di Duca di Enghien dovete leggere Matteotti. » lnterprefazione dell'ironia: ch~\! 0 {~1~:;~f~s~tf~i r:~at!alt~:;i!~: l'assassinio del Duca di Engbù11. E il furbo irlandese si stropicciava le mani, persuaso· di esserci riuscito. M~. era cucita col filo doppio, e i fascisti sono stati più spiritosi di G. Bel'nard Shaw, « l'uomo più intelligente dell'In– ghilterra». (Pero Jerome K. Jerome è morto ieri, e ,1/ells è ancora vivo.) - Infatti che cosa diventa nel lesto ita– liano la fraseUa dell1irlandesd ? State a sentire (Gazzetta del Popolo del 12 otto– bre 1927, pag. i, col. 6) : u Mussolini, senza il militare presti– gio di Napoleone, ha fatto per l'Italia ciò che Napoleone fece per la Frau– cia. n La parola militare non c'è nel testo di Shaw, ed è interamente soppresso l'in– ciso del Duca di Enghien e dell'ucci– sione di l\fat-teotti, che anabbe svelata.• l)ronia dello Shaw. - Questo famoso uomo di spirito è stato ammirabilmente cucinato dai fascisti. Ah ! tu ci vuoi far dire che Mussolini non ha fallo di. na-• poleonico che mandare ad assassinarJ, 1i!atteotfi? Ebbene guarda, noi ti faremo dire invece che egli è in tulio e per tu!lo il Napoleone d'ltalia ! Non ti va? Po– vero merlo ! E come farai a far sapere agli italiani che noi abbiamo solledfalo il tuo ,testo? la Italia non è tolreratn. una stampa non fascist,a, e la stampa fascista. deve pubblicare soltanto ciò che piace al Governo. - Hai approvato. la 'soppressione della libertà di stampa, in Italia ? Incassa le conseguenze. ...E fu cosi che « l'u'omo più intelli– gente dcll'lnghillerrà. »si fece mettere. nel sacco da un piccolo contadiJJo ita-· liano, segretario di uu fascio di pro– vincia. Da un punto di \'ista patriottico, ce ne ho gusto. E veniamo alla d,isfalla morale. cosa a profitto, persino la dissimula– zione, per sottrarsi alla patria senz:t libertà. !vta egli .si sente in diritto, pic– colo così come egli è, di rivolgere allo Shaw una sever.a parola. Io non so, caro signore, se voi siate veramente un grande scrittore, il più grande scritlore dell'Inghiltena cot!·· temporanea, come Yoi stesso a~,ele l'amabililà di informarci. Di mesl!erc io sono un modeslo intendilore di co5-;} economiche, e ricordo certi vostri saggi fabiaoi, nei quali pensavate di 1;cavar.! da!le dottrine di Jcvons e delPEdg(' • worth una nuova teoria del plus-va– lore, da mettere a I posto di ouella. del Marx a cui voi fai.e ronore d1·non tro– varlo di vostro gusto. Veramente ).far;. hall che era uno scienziato sul serio, giudicava il vostro un tentativo ridicolo, fondalo su una completa. inmlelligenza delle dotlr:ine di cui pretendevale occu– parvi. Io sono dell'opinione dì ).farshal\; ma non presumo per questo di giudi– care altresì la voslra. letteratura amena, la quale, chi sa, potrà, essere veramente inleressante. r Pprò vi avverto che i1 fare dell'ironia :r:a~f\j~}i: }:~~~~~ed!f11~!i1Ì:~~~: ~~~a~. ~peranze, e, se vi pare, sulle stesse illu– s10ni degli esuli, molti dei quah erano Uomini di alla situazione morale e so– ciale nel loro paese, ed ora mancano anche solo del pane, anzi ~ono rn balia della genie pasciuta e soddi:-;fatta come voi ; che il beffarsi - guardale - dello stesso fascismo e del suo Capo all'atto stesso in cui si finge di esaltarlo ; in altri termi•ni questo porre nella.bilancia In. propria reputazione, comunq~1e con• cjuislata, per burlarsi di tutto un po– polo ; è verameòte... una commedia sgradevole_. Vi augurerei di a(:corger– venc, e d1 farne ammenda. Ma temo. Che alla vostra età non si impari più· nulla. Penso che fu una forluna per s_l'italiani di un'altra genèrnztone, i!. lolla col Papa, col Borbone e con l'Au– stria, che il cattolico irlande~e Shaw non fosse ancora nato ; e che invece l'Olimpo inglese di quella geuerazionc· prendesse nome da Byron, da Shelley e da Swinburne, ·i quali bendarono le nostre piaghe o non pensarono di spu– tare :ml volto illividito dell'Italia inca– que , che avrebbe ricondollo l'ordine nel caos. 1la essi furono incapaci di appro– fittare di qualsiasi occasione. E:.si non seppero nè comandare. nè obbedire; nè iniziare, nè seguire. :Essi dicono che ave– vano Ja neurastenia del dopoguerra. e che se .\lusso!ini avesse aspettato quando essi sarebbero .stati guariti, tutto si sarebbe aggiustato al!a vecchia maniera, men!re essi si sarebbero goduto le loro belle situa– zioni di rivoluzionari assicurati conlro gli inconvenien!i delle rivo!uzioni. Se que- ~~1il~~ ~S.ti: ~;~e u\~Of~~Ci~m~tul~smt~~·isle: che ad ogni modo era sempre pronto a muoversi, hanno il diritto di lagnar:.i ? E' vero che egli giun~e al .comaorlo dei fa– scisti come una specie 'di Strafford Yil to– rioso e non decapitato; ma come un Lenin battuto egli non poteva che perdere la vita. Alcune cose che :'>lu.ssolini ha fatto e -al- BERY,!.RD SHA \V tre che egli minaccia di fare, vanno più in– nanzi n~Jle vie del socialismo che non quelle che l'English Labour Party ose- 1·ebbefare se fosse al potere. Esse Jo con– durranno in un serio conflitto col cap"ita– li_smo,e non è certo affar miQ o di qual– siasi altro sociali.sta di 'indebolirlo in pre– visione di un tale.conflitto. Deriderlo co– me f~ce l'aristocrazia inglese in Giorgio ~~::n~~f~ 0 ~()~~c~~~jJ~tehed:;;1"fn~i;'~~~ dent United Stales of America, a che cosa mena·? - Fino a quando egli può dire : ji;~~ ~~t! :e~,l1s{:s;t~i'vae ili!Dt~~1 1 ~; i~~j dobbiamo accettare la situazione. Ripeto : noi {inglesi) avemmo la J?OSsibilitàdi sfi– darlo per l'affare di Corfu ; se non lo fa– cemmo, è pcrchè comprendemmo dì do- Chi scriYe è un piccolo profesrnre il~v liano, che ha perduto il suo insegna– mento per non aver voluto sopportar~ la tirannia fascista, cd ha messo ogni tenata. ARTUROLABRIOLA. '~~e_p~i~~:t~~;i .:-1:u~:iu3cì·di t.rattenere a: ,------ {~!tb~ s~1bisl~~\cipi~-=fig~;i1ech:e1egdtn~~= · L , STO-RIA DE" 1>LA por,EMI-P '"'W•re,i pa_,saRo\-_L; a suo; amk;, perchè; .ft.. I Jj 1' · I, li. rifugiati 1ta!ia1.11 che hanno r1porato a Pa– rigi e Londra, sono liberi di descrivere r Proemio La sola novità nel caso dell'Italia ru l'olio di rfoiho ; e ,_noltepl)rsone preferirebbero essere purgate anzichè incatramate 'e av– volte nelle penne. Ii Daily ,Yews del 24 gennaio 192i pub- Ora è chiaro che il nostro atteggia:mento hlicava una lellera di O. Bernard Shaw, il \·erso un nuovo regimo non può essere de– famoso drammaturgo inglese {e che a suo terminato da-imesi tmpiegat.i per fondarlo. tempo fu uno dei promotori del movim_cn- E' inul.i!e sfidare Augusto o provoc;arlo a to fabiano inglese) in difesa di Mussolini duello perchè Antonio ci mostra eloquen- e ~~:e:~a 0 1~~~f;;s~~zion~provocò numt:ro- Ò~~ae:~\e ✓di f~~:1tep~r~iu;~1~~;;1~ek;g~fio:~ se proteste degli esuli 1La!iani,e speo1al- perchè prese a pedate il Lroppo costit_u– mente un 1clegramma dei rappresentanti zionale Abbè SièyCs. Voi non potete ch1e– a Parigi dei parliiti socialisti, della Con- dere di riconquistare il Libero Stato d'lr– rederazione del Lavoro e del Parlilo Re- landa perché ha approvato un Cocrcùn .4cl, pubblicano. ohe avrebbe inorridito lord Salisbury. L'lnternational Jnformation del 25 feb- spazzando Yia le autorità. democratiche braio 1927 daYa notizia clella lettera e stabilite dal Parlamento di Londra e so– della protesta, sotto il li\olo 1, L'aberra- Slituendo ad esse triumvirati autocralici. zione di G. B. Sha~· "· Costui chiese che che il Gustellodi Dublino non avrebbe osa- ~t~tc;~':1{~It~lra ~ 0 {~ 11 Jf:/:;~fa pa~b~~cassi~ ~Yo:tP:~ri 1 ~I~~~~eon°dtiri1~1~r;~mJli ia~t amico non nominalo _ con la quale ri- -merc_iare con la n~s?i1!,percllè il Sov_ietf~ spondeva alle proteste degli esuli ita!i;ini. conn.1v~n\ecol re~1c1d~oe pose termme 111 L'lntematioual Jnfol'mation non potette ac- graziosi ·banchelt1 dati d~I caro Boncken– ccderc a questo desiderio; le ragioni del ~or.q _Sarebbe assurd~ d1 pretendere che rifiuto sono esposte nella lettera di F"ritz il l\a1ser è ancora 11 legai~ c~.po dello Adler a B. Shaw, che noi pubblichiamo qui Stato te_desco,perchè la sost1tuz10!1edel~a appresso. r~pu~blica fu accompagnala dati ~ssa_ss1- Lo~:1r~e:~1fa°P~u~St~i,:h~wcgfedi 1 6~ 0e r1; k~~ctL~i~li1~~uhg;;1_u~~ni~it~ 1 :g.d 1 L.ieb- còttispondenza slà pubblicata. L'lnt~1'tlt'l- ~?I pa~1 è ~tu~1do e _lfnlcnrnle r11lu– tional Jnformalion ha creduto di dover lar:::1d1 ricon~:.cere la dittatura del _Du~c tuttò pubblicare. - Siccome la questione pe1:chè .non s1 compl s_enza le or~1!)a~r1e, intere:.sa parLicolarmente noi italia:ni, dia- pox_cheric._Lasola questi_oneper ,,101 e ,,a_ mo anche noi ,Ja cor.rispondem:a, trndu- pe1e se egli non ~o~duce i! suo g~,.erno _ab- cendofa_dal testo. inglese e tedesco. ri~~~:n;g a~~~~la~Ì~ /!~lt;~r;c '!ii~:'. 0 Gfi :t~= Facciamo. seguire UI:!- commento,. che è Jiani lo acceLtano, alcuni perchè fante de tutto rJ!-CC~rnso~el titolo ~~e diamo ~ m.ieux, molti di essi con enlusrnsmo. I a~e~~o s~~~!d,~~~i~e~~a pgrl~l~r~hè~10nedi ~o~g~m~~~s~ose p~~1f~d~~e lec1:~1e n~~ti~: li La lettera di G. Bernard Shaw ad un amico 7 febbraio 192i. Sono desolalo che il mio commento agli flrlico!i del Daily 1Yews su Mussolini, e che il sub-editore intitolò: «Una difesa» \'i sia dispiaciuto lanlo. Yoi non foste il solo a saltare immediatamente alla conclusione ohe io dovevo ignOl'are l'affare ~[alteoUi e gli altri rivoltanti episodi del terrore fa– scista. Questo è un errore. lo ne sono in– formalo. Quanto pure la stampa liberale inglese fosse stata reticente su queslo punto. ciò che non fu, io sono ~tato in rapporto con il rifugiato politico italiano, la eui leLlera mi spedite, e conosceva già lutto quello che la lettera diceva, e mol1e altre co::e ;rncoro, che io poteva in– ferire dalla mia esperienza e dalla cono– scenza della storia. Ma voi non potete sb,arazzarvi di :\tus– solini, ripetendo. col tono della virtù sde– gnata. il !:lito ammesso cd esallato che egli debba il potere a un coup d'Etal. Da che Augµsto fondò l'impero nomano, e se stesso fece imperatore, con un coup d'Etat, che cominciò con l'assassinio di Cesare, sino a Lenin. che divenne dittatore della Russia abbattendo con la violenza la de– mocrazia liberale di Kereusky inc!usovi !c piuttosto sgradevoli operazioni della Ceka. vi sono slale dozzine di grandi usu11pazioni eITelluale mercè un co11p d'Elal; ed ognu– no di questi coups fu un·operazione sporca, in forza della quale gente onesta e le.ile fu accoppata d:,Jla giu~lizia di magi:.!rati servili, aiutali da te>stimoni falsi. o bat– tuta. torturala e a,snssinata da hande in– fernali di prclorìaui armali. Tutte le li– bertà. di parola e di stampa sono state s~- :t'ae(; r~~~/~ènt~o::it~ez~~l d~~ 11 fer~ir~. ~ bero delle buone occasioni come lui. Oggi essi gli rimproverano che egli offrì loro di dirigerli su di un programma qualun- ;!~n~\~~!t~•fi~a~tJ~sc~;~~tso ~~d~,i!ll?~e\ genere di -quellache la stampa capitalistica· denunzia come ca'ratleristica del sociali– smo ; ed io' non ribollo. indigriato, come f.anno i liber,ali. :'>laque~lo non m: riguar– da ; ciò che mi riguarda è che la campa .. gna conlrò :'>fu:)solini è altrettanto stupida quan!o la campagna contro la dittatura. soviellisla in Russia. Sono dolenla che i rniei compagni socialisti non furono capaoi di prendere il governo dopo la guerr·a, ed ~ifee;ist:nJ:n¾~r)l:riio~~;'n~. f~\sf~is~o~o.~~ tempo da perdere, nè desid~ro coinpromel– lcre la- mia reputazione cli buon senso, ri– fiutando di accettare il fatto ç:ompiuto. Se li s~!f:1~1siei;1~~!11/~i,d~~~~dod\1ecr~l\~~:: la pena. Spero di avervi chiarita la mia posi– zione. Vostro G. BER:-..\RÒ SH.',W. llI Lettera di Federico Adler a G. B. Sbaw 4 ·marzO f 927. Caro Signore, . Il signor Gi!lies. se>grelario delrlnter– natio1wl o/ lhe Bri/i$h /,abottr Pu,·ty. mi ;~e{~·a:;;(tij~ ~ 0 rf~~ d!n~i~~ 1 i~tld~(a c~ef;b~- braìo, rig~ardanle il fascismo it.aliano; ed egli mi d1ee che voi "non .saresLe-dispia– ciulo se si d~s~e all(l vostra risposta la stes.sa pubb!ic11a. eh(' si è data a.l. tele– gramma del signor Turali"· - Siccome nòi pubblicammo nella nostra l11ler1wtio11al /11/oi-mation che è' spedila a tutta la stampa :.ocialista, la sostanza del telegram_ma che ,•i è stato mandato dagli italiani m Parigi, il signor Gillies ci do– manda se saremmo di_sposli a corrispon– dere al vostro desiderio. La vostra richiesta mi sembra alquanto DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE 50, Rue Labat, 50 . PARIS (18' A"') - Tdefono, Bo/zari, 25-99 IL GIORNALE SI PUBBLICA LA DOMENICA ulop1shca !\on c'è ll"S.suna possibilità di "derle la stessa pubblicita " La vostra lettera al Daily Sews fu stampo.la _con la massima pompa nella stampa fascista di J~alia, mentre non una sola parola _della l'lsposta a voi vi.potette essere pubblicata, poichè tutta la stampa italiana è sotto– posta al eontrol!o fascista. Io troverei sleale di fornire una nuova occasione per fare apparire quesla differenza di tratta– mento. Ma io mi veggo costretto a rubarvi un po· di tempo per rispondere un poco più a lungo alla vostra seconda lettera, che io ho letto con reale indignazione. Il vostro punto di vista di "non rifiu– tarvi di accettare un fallo compiuto» è ~ 01 1~~n~br1\~~r/a~a a èn.s?al~id\fi~~ sbt~a~~ socialista militante, il quale non può mai al'COnsentir.e che si debba « aocettare la situazione" quando il popolo italiano di– ce : «Cosi deve essere ; viva il Duce J " Certo non possiamo eventualmente tra– ~urare il fatto di un popolo, il quale per cecità o disperazione si butta all'entusia– smo per i propri nemici, ma noi non pos- gf~~~l!i ai'}~~fttaJ:1"co1~~ 8 ~i s~~~f~,io;ii dobbiamo contare col "fatto " de! futuro rovesciamento dell'usurp<!tore dal potere carpito. :'>laici dobbiamo sottomeltere spi– ritualmente. e dobbiamo sempre esser pa– raLi a combattere contro il ◄(fatto» del regime di terrore. Debbo io ricordarvi . lo scoppio della re~~r~a~~~~~pee: in ~~~~~~~itf~el:a g~~~;;~ opinione, noi avremmo dovuto accedere al fallo compiuto. Molli adoliarono que<;to punto di vista. ~fa io penso che oggi tutti ammetteranno che la ragione era dalla ,parie ·di coloro che resistettero impavida– mente a questo ratto. L'idea e:he il popolo debba accettare l'assolutisfuo, u faute ·de mieux ", può es- f•~~~of:~~:~a c~~at~~~ !aer~h i ei;~;/iJJ~ storica, non come un'esperienza reale. Nella noi izia che io scrissi nella Jnter– niitUmal ln/ormation - vi· mando il nu– mero - intorno alla vostra lettera nel Daily New.s: io j1rocurai di presentare il voslro errore come dovuto ai difctU delle vostre qualità. )fa nella vostra seconda lettera é dirflcile trovare un qualsiasi• lato buono, perchè, veramente. non vi è in.essa nulla di buono. Voi vi avvicinate al punto di vista delle olassi dominanti inglesi, per le quali la propria libertà e la sua conser– vazione è cosa fuori• discussione, ma che credono possibile atten_dersi dai «colonia– E" l'accettazione delroppressionc fascista /aule de m.ieux. · u I nemici di Mussolini - se vi piace, le sue vii.time - non possono pretendere che non hanno avuto. come lui, delle buone occasioni n. Questa concezione della sto– ria può essere buona per giudicare una partita di football, ma non è un criterio f;J ,.._, FEDERICO ADLER per I.egrandi lolle e aberrazioni del perio– do dei dopoguerra, anzi appare fanciulle– sca e provocatoria. «La campagna di ingiurie contro la .dil– latura di ~ussoLini è altrettanto stupida, ~i:i~10sf: 1!mK~~fa ~~n~l~iu 1 ;qJ~ll7!:! questa roba non può negare che sebbene qui «ci sia della follia, vi è pure del me– lodo in essa». Voi avete a~solutamente ragione che non si può combattere la dit– Latura dei fascisti, flnche si riconosca la dittatura nella Russia soviettista come una istituzione permanent~. Da questo punto di vista, ne! difendere le due dittature, voi _vi distinguete vantaggiosamente da mo!Li altri vostri compatriotti. Ma noi ne tragghiamo una opposta conclusione. :"ioi siamo parl.igiani della resta1tra.:io11c della. democrazia tanto in Italia, quanto in Russia, e, conseguentemente, noi abbiamo ii diritfo morale di combattere contro i! fascismo con tutte le nostre forze. Yoi potete qualificare «stupida,, ogni lotta contro la diltatur;,, 1 ma noi, ~bitanli di paesi ove abbiamo dovuto condurre quc,:;ta lotta in concreto, non vorremo mai ignorare il fati.o di una dittatura; senti– remo la maggior ::iimpatia pe1· la lolta conlTo di essa in ogni paese. e ad essa da- ~~~~~u~~in8~in~iuJ~o;~\&~~~a.drSi·it~a; dJ 1;n «fatto compiuto». t, Tutta la tirannia che io vidi. era del g~nc'.e _diquella ~he la uoslra stampa ca– p1t;i!tst1cadenunzia come caratteristica del socialismo n, Giudichiamo inutile esami– mire questa speciosissima conclusione « lo– gica", poichè noi siamo certi che, a di– sp~tto cli tutti i vostri spiritosi paradossi, voi non vorrete, sul scrio, presto.re il vo– !'-1 ro appoggio :il!e calunnie contro il so– c!a.lis!"llo, c!1e appaiono nella stampa capi– !al1!'-!1ca, ne agli 0J11wdggi del fascismo. Ile– sia la ter,;a po.ssibililà, che nei vostri,viag– g1 voi non vedesle che dei turisti ordinari. Ed ;mchc in questo caso la dbcussione ò inulile. ,\"e! YOSlropaese sarebbe di u~o dirvi quanto io ,,i stimi. Come un "nativo)> di n:1encoHi paesi, io me ne astengo non solo perchè sembrerebbe una frase vuota,, ma perchè nel fallo io Yi stimo assai, sebbene t\~~tel senso delle ,,ostre attitudini poli- li vostro affezionato {firmato) FRIEDEfUCII ADLER. IV Replica di G. B. Shaw a Federico Adler e i falsi nella traduzione della stampa fascista Più di_sei .mesi dopo lo Sha\v l'ispon– de\·a a l·eder1co Adler con una lettera dal ;t;,~.i;)~s.~~!:rcaa f~~t~b~! 1~:r (Lago :'>lag- La Ga:zctta del Popolo del 12 ottobre rivela così il retroscena di questa lettera : "Ieri Bernard Shaw - che aveva avuto una comunicazione a Stresa, su questo ar– gomento, col se_grntario provinciale fede– .raie {fascista) di Novara - prima di par– lire da St_resaha \'Ollllo consegnare al ba– rone Basile. aLJtorizznn<lolo & pubblicarla sulla ça:_:etta del Popolo. copia della Jet– lera (]1 r1sposla da !ut inYiala a E'ederico Acller ». Si tratta, dunque, di, una lettera concer– ~aln fra le nautorità )J fasciste e il bisb~- tico vecchielt.o irlandese. - Naturalmente !e stampa fascista, che non pubblicava una parola della !et.tera di Adler, ila diffuso con la massima pompa il certificato rila– sciato, dopo accorte sollecita~ioni, dal!o spiritoso commediografo. Credrnmo perciò inutilo riprodurlo in eztenso. Solo notiamo che la stampa fascis~ ~ per non venir meno all.e ·oneste tradizioni della ditta - non ba mancato di sollecitare qua e là il testo, già. abbastanza ripugnan– te, aggiungendovi del proprio, e facendo dire al Yaloroso camerata qualche cosa di più. - Non abbiamo tempo per pubbli– care a riscontro i due testi, e solo spigo- lia~1 t~~t~ s:1~~°cia::etta del Popolo si legge di )lu~solini : « uo uomo di Slato stranie– ro, che ha instaurato unà dittatura in un grande Stato moderno, SEXZ.-\.UN SOLO VANTAGGIOPERSOXALE, seoza un solo aiulo sociale, ufficiale o accademico, dopo aver marcialo su Roma con le sue legioni di camicie nere"· La parte in grassetto è aggiunto, e dopo « camicie nere» sono soppresse 16 pa– role I Ecco il testo inglese: « ... a foreign statesman, ,vbo had achieved a dictatorship in a greaL modem State, without a single advantage socia!, offlcial. or academic, Loassist him. after marching lo Rome with a force of black .~hirts, WHICH A SJ:'/GLE DISCIPLI:-iED HEGI- 11ENT.BACKED BY A CO)IPETEXT GO– VER~')IE~T COULD HAYE ROUTED A'l' ANY )IOME:-;"T ". Ecco la traduzione : « ... un uomo politico estero, che aveva attuala una dittatura in un ~ande St.alo moderno. SENZA UN Qt:. U.SIASI SPEClA– LE A!UTO, SOCIALE, OFFICIALE OD AC– CADEmCO, ,dopo avere marciato su Roma con una mano di camicie nere, CHE U~ SOLO DfSCfPLil'iATO REGGB.fEXTO.SO– STENUTO DA UN GOVERNORESPONSA– BILE. AVREBBE POTUTO DISPERDERE AD OG:\'I MOMENTO." Il "vantaggio personale >) che Mu.s:.o– lìni non a.nebbe avuto marciando su Ro– ma, non esiste nel testo inglese. Dio mio, bastava chiedere, e il vecchietto avrebbe accontenfato i suoi cari fascisti ! lla non c'è. E veniamo ad un altro e più spudorato falso della. traduzione ... fascista (- ita– liana ? -) del testo inglese. La Gaz;etta del Popolo fa dire allo Shaw: « SLando cosi le cose la PAXZANAdel– l'assassinio di :\latteotti YOLUTA DAL– L'ALTO, CO:\'TR.,0 OGì\"ILOGICADI COSE, IN U.:',' )[O~IE?-{TO VITTORIOSO SU TUT– TA LA LI:\'EA PEL FASClS)ro: non è un argomento sfruttabile, e, qualol·a lo rosse, lo sarebbe nella stessa m1suca dell'assas– sinio di sir Tommaso .Bccket, come argo– mento cori.Irtiil feudalismo"· La parola «panzana.n non esisle nel teslo in~lese, e tuLto il resto è ua'ass:iw1ta arbilrana e spropositata {- quest1 fasci– sti ! -) alle brevi parole dello-Shaw. Ecco il testo inglese,: iu\.s il i6, U1emurder of Matteotti is nb more. an a.rgument, against ~ìt111.n. the muMen of Sf. Thoinas - at - Beckèt ili an argument à~ainst feudalism ».- Traduzione : " Stando cosi le cose, !"assassinio di Mal– leotti, non è un argomento con[ro il fasci– smo più che non Jo sia, contro il feuda– lismo, ra:.sassinio di Thomas Becket ». Dunque, secondo Shaw, ·rassassinio di :'>Iattebtti non è una « pa·nzana », e non é una panzana « perchè voluto dall'alt.o ,. e, in secondo luogo, perché il fascismo era "Yiltori.oso su tutta la linea"· L'assa~inio ci fu, e fu voluto dall'alto conle ·1•aSsasi:jnìo di Sl 1 Thomas BeckerL ; tale il pensiero di Shaw. Per i nostri lettori meno... istruiti di un u gerarca » fascista avvertiamQ che Tom– maso Beckel, arcivescovo di CanterbuM-. fil assassinato, nel f 170, ai piedi Qell'allai·e dai favoriti di Enrico II. e diefro ordine del ~ovrano. - Dunque il Pensiero dello ShaW è che )[atleotti è stato ucciso per ordine di Mmsolini. - li malizioso vecchietto volle forse giuocare un tiro (in inglese) a.i fascisl i ; ma con una piccola falsifi– cazione, i fascisLi barino rimesso tutto a posto. Ci limitiamo a rile,·are questi due punti ; pure avvertendo che il testo italiano for– micola di cosiffatti errori, e senza propo– sito di difendere lo Sha"·· V Controreplica di Federico Adlcr (dallestotedesco) Zurigo, 7 ottobre l92ì. Onorevole Signore, .Leggendo la sua lettera del 2 corr .. giu– dico ormai una cosa disperata che noi due potremo intenderci sulla qucst ione dell'aLleggiamento dn prendere yersu il fa_ sci_smo_. !\on val dunque la pena che io Le sp1egh1ancora una YO!la la mia opinione generale su questo argomento che io svi– luppai nella mia lei léra del 4 marzo. - :lii limito rerciò n rispondere a un oaio di questiom, che Ella propone nella ·sua 1 1ettera. L Ella domanda : " )la se in Italia le ~~~1~~r~c1~hrori~ 1 iu~~~r;a~~n c~-~l f~~~i1= rono. la diUa!_ura del _proletariato con gli stessi, semplici mezzi -~ Essi avevano a loro disposizione lo stesso olio di ricino r:~ci~~~ci:tiS~la~·~rees~~n~i:" .hanno e~itato Innanzi tutlo io ritengo una gr:mde for– luna per il movimento operaio internazio– nale che i comunisti non si siano dati da f~re sul serio per stabilire in Italia una no!enta ditt_atura. Poichè, a prescindere da tutte le ragioni di principio che si oppon- ff~~iie0l~~l~t?~-~a;~::bg: 11 /~1 1 TI'.~l?~~!~•fr~ 1 : gato in breve tempo. Cotesto naufragio sa– rebbe stnto sfrutlato nell'interesse della co.ntror:ivoluzione in tulla Europa e a giu– sl!flc_az1onedella ripresa reazionaria, alla maniera slcssa come Lei fa. ricorso all'in– concludente occupazione dello fabbriche. che allora avvenne, per giusliflcare l'nr– r~s!o di ~lussolini. Sicuro; io sono con– vrnto che un tentath·o dei comunisli di ½~~co~~irg, les!~~iiecSL~~~ftgh~Ri~r;!~~~~; aopo breve lcmpo, anche se i comunisf i avessero fatto ricorso a!lo sle:::so sistema di_t~rrorismo c~e hanno impiegtto i l,1- sc1st1._ - La differenza non esiste nella maggior capacità di :\lusso!ini a "ristabi– l;r l'ordine» ma in un punto tutto di– verso. Qu:1lora i comunisti avessero com– messo gli stessi misfatti di ~lussolini e delle sue bande, anzi se essi se ne fo:::S<'rO permesso ~oltnnto !a <lc_cima pni-le : allora C)1ambcr!a.m.e tutti g!i nitri <legni amici di '.\lussolin1 che ,,,ono nl !l'Owmo ne>l!c \'~!'ie parli d'Europa, non !'a,:rebbero flnilt; prn c~mla loro. if!-dignnziooesu questo al– tragg10 ali~ «cm!là•» ; e ad essi _ da'.ta

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