la Libertà - anno I - n. 18 - 28 agosto 1927

ANNO 1° - N• 18 Una ingiaatizia fatta ad ano solo, è una minaccia per tutti. MO~TESQlr"IEU. la Li ertà GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA OIDOCUIO Un Numero 0.40 Ade.uo la stampa fasci.ta in Italia protesta per il mp. plizio di Sacco e Vanzetti. E per gli altri giu.tiziati in Italia senza il paravento di un... enore giudiziario ? ABBONAMENTI l ~= ~ ~= .:::::·.:::::::::: ~~ t: ESTERO : IL DOPPIO SOSTI:!a:TOU so ft. 25 &. PARIGI 28 AGOSTO 1927 DIREZIO, E E AMMI '!STRAZIO E 50, Rue Laha 4 50 - PARIS (18' Arr~ • Telefono, Botzarù 25-99 IL GIORNALE SI PUBBLICA LA DOMENICA ILCARNEF1CE __..\1 sommo di ogni sistema politico e e un e~blema, che lo rappresenta. Le mooarch1e hanno lo stemma dei re · le repubbliche uo ~egno della 50\Ta~ilà popolar~ . .\I~ il simbolo della dittatura e del d1spolt.smo è il Carnefice L'Italia _a,·e\"a abolita la pe~a capi– l~le. ~nt~m~n~ e ragione, una tradi– z,_one d1 grn_r1sh e di filosofi. un bisogno d1 netto distacco dal passato aveva spi_nto il_ l!~ralismo italiano a ca'ncellare da! cod1c1 li supplizio della morte. L'l– taha ave\"a agilo lode,·olmente. 11 dolo– re, la sofferenza, lo spasimo e il lor– m~nl? ~on_oun'onla e un'infamia per chi h mfl1gga a capriccio e per tra– stullo. Si perdonano alle beh-e che na– tura non fece atte a vi\"ere, s; non la– c~rando _unapreda viva ; ma daUe belve c~gu_ard1amo_. La società può pretendere ~1 d1C~nders1 dal delitto, sequestrando li dehnquenle. cioè impedendogli di ~~ocere. Tormentarlo non può, sen.za ~1ventare peggiore di lui, percbè iJ de– linqu~nte ~be opera male, agisce sotto la mmacc1a della sanzione · e la so– ciet~ che i!30igge il dolore, I~ fa senza pen~lo d1 e_spia.zione, quindi sta Jm gradino al disotto del delinquen&e. _ ~ ste!sso.5enso della sua superiorità tltica, obbliga la società a non tormen– ~ il delinquente. ~ ~fa I~ J?f!~a di morte non è cancellata iJa1cod!c1 d_1 tutti i po_poli.Le stesse de– mocram VI fanno ncorso ; nè ciò le onora. Tuttavia si deve avvertire a loro scusante - lieve scusante e non sot– tral;ta al _d_ubbio- che at"endo esse tesi l!mam I codici, non hanno potuto ri– nuru.1~ ~d_ 1;1na s1;1premagarenzia del– la lrallqllilhla sociale conlro i casi di f. lù efferata ri,·olla contro le leggi del– umanità e della pietà. .~•I~lia la pena di morte non l'aveva p_ru ; 11su? sistema carcerario, contra– ~1amente a! <:_<>sfumi dei paesi più civili, • un abomrn10 e un orrore. La carcere italiana è stata sempre una :t,osa m?struosa e nefanda, un lri.tje ~;8;1_1~~sf.e:!:n! 0 ~0 sJe1t'";o1~!l~edei su1~id10, galleria dei supplizi più cru~ del!, ca!Dpo d'az"ione di aguzzini e mar– tonak>n ; essa non ha bisogno di es.~ sere superata dalla visione di un de– stino piu orri~ile della sua sle,.ssarealtà. Se la peoa dt morte non contenesse in se ~-tessala propria condanna non fosse cioè, rigeUabile per la sua intÌma nefan~ de&!4 ; di fronte al sislema earcerario Uahano sarebbe una liberazione e una S!!nerosilà. Gaelano Bresci che si rui– clda,_ Passanante e Paold Lep che im– pau_1sc.ono(- per citare i casi più fa– mosi, fra le centinaia di casi analo– ghi-), non d~o.strano che !a pena di morte può pe~rno essere deS"Jderala ~ me un'attenuazione a risconlro del no– iilro ~isl_eD_la c rcerario ? - Ecco perchè al r1pnstmo della pena saprema in Jlalia non si accordano le attenuanti the pur si \"Oglionoconcedere alla pen~ d1 morie manlenula nei codici dei paesi retti a democrazia, e dm·e vi\"Onorazze som!DB!]l~Dle civilizzate, per le quali è prmc1p10 a.ssoluto il rit::peUodella ~r– sona umana, con<::iderata nell"indinduo i all'individuo garentita. Il fascbmo, che si pretende una • ci• viltà •, il fascismo che assume di esse• re una •fa.se • della storia, il fascismo .che \"UOIe5sere ua nuo\'o av,·iamento dei destini de1l'Ilalia ; non si è sentito rappresentalo che da un personaggio : il Carnefice. Sulla ba mutalo e nulla ha aggiunto nell'architettura generale del– lo Stato. La :\lonarchia è rimasla )fo– narchia i il :\tinislero, ~linisLero; il ParJamento, Par-lamenlo ; e i funzionari 5000 rima~li qu~lli del ruolo ufficiai". L"na ::ola novit. 'l.ha introdotto nelle no– t:lre leggi (- con la •carta• del lavo- ~;· di)Ca~~: en':J;i~a:;ie,d~n; c:~iià EgoccioJanle fumigantecoma il san• gue che s. rea dalle ,·ene squarciate, dalle carni lacerale e umide : iJ Carne– Jice. - "Se ha u·ulo l'o.ssess.ionee l'incu– bo dal primo giorno della sua nascita. Lo ha im·ocalo nelle ore calme e neHe ore di concitazione della sua ,;la. Lo ha chiesto col linguaggio ridondante e ampolloso del Lupi, cinque anni !a, qwrndo non na ancora al gO\·erno; con que1lo umidiccio e presuntuoso del Roc- ':;'u'oild~\n;~r~~:~.loq~~:~~i!~~r::1~~~1;: no ; se ne gloria ora come di una pom– po,a conqubta, ora che lo ha inlroniz– z:alo nelle leggi ~peciali e ne sta fa– cendo un per--onaggio ufficiale del Co– dice. - Il Carnefice : in realtà, es.so è jl ,jmbolo del fa~cismo. Ogni pa.rtitp. OF"Di ~ppo politico che p~.5-a per il é'lnrno, ,·i la-ria una traccia. Per poco chP- ,·i rim:tnga, per in.:i~ifica.nle che Eia.la .:ua azione, sempre - una linea un lra!L1. un c.-nno. un -.+"gnone :ivele– rà J"e.;j.,.tPnza.Chi vi la-eia un i.:tituto. chi ,·i la.. ,·ia una le~:!l'. r-hi t"i la.sria una lradiziQnf". r.hi ,·i la-ria un pen.:iero; ed il fa-'-ci-mo Ja-,:erà in llalia un fun- ~i~~C:io.u~Prq';;f:gbt~!n';1r'f:1;tooc~ cupar"-i il zi11rnuin cui il fe-'-d--mosarà J:d;~:i~,;~, 'd ,;j·i a~\ti ie~:.:~:ii S:1~~ H:i,mo : P co-lui -;arà il Carnefice. - Il ruolo ufOci,ilP dr,i funzionari s'impin– guerà d"uo altro uffiriQ ,. di_una n~on J>"rs--Ona •. c-he t:ertamenle il fa.:cLSmo senza d1ffi1:olfà potrà .,;ceglicre in fa. miglia ; e ~tui qf'& il Carne!}ce. 0!-lan– do ci domaodPremo che co:--a11fascismo ba lasdalo nelle no.slre tredlzioni giu• ridìche, diremo : il Carnefice. Ed a ragione. Il liberalismo, ,·olendo edilkarP ~ulle fo!'U: dell'indh;duo, ci ba dato il si.:l,.ma d"lla rapprP5.entaoza popolare ; .la d.,.mnrrazia. ,·o!endo ren: j!!rd:i~~:~':c!f:.s~~f!:,~f.fst~Ònc~ obbliHtoria. il ::utrra'-'lo unh-er-ale_; li socialismo, \-Oleodo an,are la gestione 60Ciale della ecoo1J1Dia.ba creato, con la leei,.lazione 50Cia!e,un meno adaUo per :;,bilitare. 8d poca. J,. r.la ....-=i ~trici. ll dispotismo, la lira.o.aia capricc.iosa e ir– responsabile, la diUalura dell'arbitrio e del buon volere, cose vecchie di cui il fascismo è un nome nuovo; non ci pos– sono dare che la coercizione e 1a ,;o– lenza, la forza imposta all'individuo inerme ed impotente, incapace ormai di difendersi. Dispotismo, tirannia e ditta• tura, cioè la vecchia fa\"ola dello Staio tradizionale, che liberalismo e ~mocra– zia riuscirono a interrompere presso le razze e i popoli più civili ; non si man– tengono se non con un esercizio coslanle d~! terrore e della prepotenza. La loro prn normale espressione è il Caro·eflce. . ·on fa dunque mera\·iglia che il fa– scismo, il quale non è che un aberrante Mtorn~ ali~ Slato _assolulislico, dispotico e arb1lrar10 - cioè estraneo a precise norme di dirillo - allo Stato, che si ,ri– duce alla grassa banda dei fa,·oriti e dei loro capi, e che ignora il paes~, o lo conosce soltanto J>Prpascersene ; che il fascismo tutto si ngga riassunto nel ~l~~~~r J:~:~r~n~u!~it,c: ~::~t Urne il grado, Je insegne, il nome~ l'uf– cio. Questo è lo specchio io cui ~50 le– gittimamente si mira. 'fagliele, infatti, ad un popolo iJ d{– ritlo di dbcutere i s:uoi gO\·ernanli e ]e loro leggi : obbligatelo sollanto a pa– gare ed ubbidire ; ed esso <=i arrm·cllerà, si com·ellerà. si argomenterà prorompe– re, perchè che co.sa più. infame e repel– lente di quesla. che lu mi chiami a pa– gare e a militare, e poi mi togli la facol– tà di ammini::lrare me e il mio destino ? . lora lo Slalo non sarà che una vasla polizia, un enorme ::er'"izio di informa– zione, una trappola per sorprendere le parole e i pen!=ieri. .-\I .sommo di lutti i servigi deJlo Stato non ci :-arà che lo spionaggio: La spia e il delatore incar– neranno lo Staio ; ma non ba5.lerà. Per– chè spiare. perchè riferire, se non si de– ,·e intimidire, incutere lo spavento, far della paura l'unica condizione della fe– deltà dei soggetti ? Eppure c·è un grado di paura che gli uomini riescono a vin– cere ; mentre lo Stato, questo St.alo del– la spia e del delatore, ,-uole che la paura non .sia ,·iota, ~e no es...<::o pericolerà. Ecco perchè lo Stato che si radichi nella i~a. r:hi~r:.,:! 1:r:~c;;rl: ~::u~ :i fa rt fastigio più sontuoso e legittimo delJ'ordine sociale : solo il carneOce in- faui_a,·rà forza per rendere la paura un motivo assoluto ed incombente di obbe– dienza ; ~ per mezzo. suo lo lato potrà sperare d1 consen·ars1 e durare. sia pure per qualche breve stagione, che i fati gli hanno a.55et!"nata. La spia e il carnefice sono l'ultima parola di questo Stato. la sola morale che ess.o può rnculcare alle mandre anilile dei soggeUi. Inerente allo Stato. in ~ene– ra)e, è se~pre que.-ta sua funzione d 1 ipo- ~iùs~nt ~~ra~~1':·al~~~e!~ ~ 0 n7:n!~ ret~ment? contro il quale si conqui.sla e st raggmnge la civiltà, che è !alto del– l"individuo e della libera associazione ~enlre lo Stato, !'':"O~ S~ato, a quest~ ~rorzo nr<:o la c1nllà s1 contrappone e si op~~e- Xello Slato fascisla queste caraller1shche sono ea.altate ed accre– sciute ; onde esso è ,·eramenfe il mislero s,·elato dello Stato. di oe-ni Stato la pro,·a ra.t!"giuntache solo nella libera' indiridualilà è la garenzia della ch·iltà. ~~~n1:e;tapiÌ anni~i~~ J~~fl 0 ~~iiùu::O di progres9:>. ogni e~ere ci\"ili scelga-il suo po-stod1 fronte al fascismo. ARTURO !ABRIOLA. Alla. Conferenza. della. "Unione Interparlamentare" Una protesta dei deputati i l ani proscritti ·contrò il dispotismo fascista E' riunita in qu.uti giorni a Parigi la Conftrenl4 interparlamenJare per la pace. Con no1tro 1orpr~1a abbiamo vi.1to eh.e c'è anche un gruppo itali.ano, rappreun.tato da quakhe v~cdtio U\Of(e,uivo ,enalore, bni in..erito Ml regime. Clte ctUa ci 1tia a fare vn gn,,ppo italiano ufficiale AelùJ Confn-en:a, che ha per i1copo di 'difendere ù Libtrtà parlamentari per dirigerle alla politu.a di unione e di pace europea. non ri capi.Ice. Il regirM fa.1tilta è di/talari.o e antipariamffllare pc .ccellema; quanto al. pacifismo, u10 lo dilpreua c01Tledi- 1preua tutl-e ù formantmi. coru la Soci.et/I. IUlle h'a.:ioni, che ad euo ,i riferilcono. Ma c'è 1tmpre qual.ain.o cui non pare cero di adattare il foici1m.o o.Ile CorJt:e,INIU,C di •n 'O'iaggi.o di pi.actre a Parigi_.. In cilta d.( c:i6 vn gruppo di ~ italiani, che n 1mtono tanto piil deputati quanto pii i toro 1:WVerlari MAAO ondttto di ,pogliarU con U.ft colpo di mano J')ffl,G– JMnt~ ddla foro qualità, t:M Mli dlriwi che dal N(fragio anitt""1Ù, la ~o di nwndare olla Con(,,..._ la prolHfb 11M pi ,-bltlU'liato. Paris, le 211 ao1" 1927. MossmJR u: PRfsmE.'\"T et lfESSl'!URS LIS Dtti.Gu.ts, Les soussignés citoyens, qui revendi- ~~e:t C~~!::b: l S'tre~:,\~ !eur ~ ~ nom et au nom de leurs collègues et adhérents que la réection fascisLe a ré– duits au silence par la déporlalion, l'em– prisonnement et l'a.ssas.sinat, envoienl a la Conférence de l'Union lnLerparle- :~~:!;1"~ et 1! :~i:iele~~~~u!d;efJ!~1 son aUenlion sur la situation juridique et mora! dlJ Groupe otflciel ilalien, qui prélend siéger à la Conférence au nom du Partement italieo. Xous déclarons q_u'iJn'y a ni Groupe oi indi, 1 idu qui pu1sse, eo ce moment, rJclamer comme un droit de représen– ler le Parlement italieo, car, malheu– reu~emenl. et pour la bonte de la ci.ili– salion, il n·y a plus de régime con5.titu– tionnel en ltalie. La diclature a été ou- ~Jmm::t !u~'=)~ét :uiremfn!!J~r:!%~ \·idue1Je et sociale y a été supprimée. t.;o despolisme a:::,iahque,que seulement la force armi!e d'un parti de pré-toriens et la. résolulion a,·ouée du pouvoir de ue céder à aucuneco.otraiulemoraleni d"obéir à aucun scrupule juridique onl pu impo.ser à un pays désarmé. mailrise et lerrori,;e la Xalion et la plie .sous son t~~ ~:f~:~ 0 ~u~·a~)~~. 5 {!,: i!1 ~!~! ~~i ~~:~~n~r:;~e:t, 8 ~·!ft..'"i;_~•i~! 1 l: &oa::~ ,•ernemenl méme. Or la base de votre in!titution, le pos- ~~~~r:'~~1~:sldl~ ~~!~i~!~,~~es:lar;~~ Yous ,·ou:. proposez d'atleindre \'05 buts, ~ui :ront no:::.mémes buls, par l'aclion et I agilalion parlementaire. Vou.s pensez, comme nou.::,que la con.:cience é\·eillée des Groupes parlemeolaire" puisse im– po::er aux GOU\'ernements ceUe politi– que de paix et d"union internalionale, ~~\;~~ ~;.:,~~~;\~:.' ia::!i\~ 0 fe::~j!~ ~!~~ r/~~=~t3~~51:q~·:té:o~: !~p~;~ arrh-er à rélabli,;:sement d"une paix per– manente entre les peuple;;:.,ou, louL au moin,-., 8 une ~lil_ique conforme aux rè.crle.sde réqu1té rnternationale. Celte confiance dans le sy::lème parlemen– laire, c'est \'Olre loi et \"Olre croyance. :'.'iou.sne pou,·ons pa~ imaginer que dic– tature el despoli;;:.me pui..s.senl etre tolé– ré<::. par ,·ou.:, et reconnµ.s com.me des moyens capables d'a'-surer la paix enlre les peuple.:. Votre inslitulion esl, par elle-mt?me, la prole.station. viunte contre toule alleiate à la démocratie ef au régime parlementaire. :\lai,. !,:os mess;ieurs qui 5" ~nt con;:;ti– tués en Groupe pfflementaire pour ri>– pré5enter l"ltalie, ou sont des: Dépulés et de.sSénateur~ qui ont fait aete d'adhé– sion au fascisme, qui sont eux-mJme.s de;;:.fa.sci~tes, et partanl antiparlemen– taire;:; et -'-l)Uliensa\·oué5. de la réaction de.:potique, de la lyrannie q11i ,J,·it chez nou:: ; ou ot de,. Dépu!t• et de!OSéna– teurs qui. par !eur.s ,-oh; ou len;- silf'D<'f'. ont ~anctionnf- J,:o.: mHait.-- d,. la ré3("– tion. O,ux d"enlN' eux qoi :-ont Dl'put{:;. fa-l'"i-lr--:c. ont appn"iu,·1~. rHotre la Cnn ..- tilution el _ la log1ilie de!>_ in:-lilutions I ~=~nl~:~~ d1n~:~\%~1ilt i!~; l'exercice de la fonction parlemenlaire, par simple \"Otede majorilé, la déché– anc·e des opposanls du Gouvernement., bien que nous ayons élé élus par le su!- ~';;1~! : ~1;;;:el~uft éau~a:cl~a~~~é ~~ la Commission compétent.e de la Gbam– bre et par la Ghambre elle-méme en séance publique. Les Député.5 de l'Opposilion avaient f!._~i~•t! j ~ ~Ì!ufalees!a n~~ir~~ où celte participation fui rendue mora– lement incompatible avec leur dignité, el malériellemen1 i.IQpossible, par la : 1 ~~m0uéi~~:rx::.ui;!f~~~àirr,òi position - au nom d'une Révolution qui n'a été qu'UD coup d'Etat - \out droil à l'ex.plication de son aclion légale et ~:: !a~~~::. !~~ P:nr~kn1~~ \ré tant d'exemples tragiques bien con– nus. lls n'ont renoncé à eeUe parlicipa– C"lon que le j,our où le prestige méme de Jeur mandai et. le cad,vre de ){atleolti, :;;i~ f!!'r o~da~datsd~i~!re:etu1! ~~rm~st:e~e~.~~à~i~~~m~~tae~rr~~ protstation devant ,le peuple qui les avatt ~lus. Le non-participation de ill3 Dépulés ~ ~o/J:~ili~u:udéc3:.-~~eieir p<Mcé~ ~:{( ~~ouas 1~::é 1 ~kb~~xt~è~;• I~~ député.s communiste.s qui avaienl con– linué à fréquenter les .séances et qu·on a ar-rétés la ,·eille, toujour~ en ,;olation de la Con~:titution. En réalité, on risaii 3 dépouiller !es Députés de l"Opposition des immunifés parlementaire~ garan– lies par la loi statutaire, d'écraser par ~~ ~~~m~f&:si::i~:trat\~n~ 8 r ~u~ar~s:s opposants - citoyens et Députés - des lois de terreur qu'on allait voler ensuile L'Onlre \out adversaire du régime, les soumettant à la juridiction des • Tribu– naux spéciaux •, expressément déren– dus par la ConslHution, !es li\Tanl à la déporlalion en voie administrath·e, éga– lement anliconstitutionnelle et qui dé– shonore nolre Pays. Dè5 ce moment, la t)Tannie d·un bomme el d'un parti fut élablie en Ua– lie. Le régime parlemenlaire sombra. 0-où la conséquence que pers.oone o·a plus le droit de se partr de la représen– lation d'un ParlemenL ilalien, qui. juri– diquement et moralement, n·ex,ste plu5. Les messieurs du Parli fa!OCiiteitalien, ~!s~1~fi~~ ainf~e; feéf~~ 5 ps:~t r::cl! d'obéir en eilence au.,::ordres du Gou– vernemenL Ouels engagemPnls pour– raient-ils prendre vi.5-à-\"iSd'une Con– f érence internationale qui adoplerait des résolution5 conlraire~ aux opinions et à la conduile du Gou\·ern~ment de ~~~~n~als~~~fi:~r:rrre:~i ~~-i~~i,-~:: obéir par leur serment de parli ? Eo tous cas, c'e.51notre devoir de rap– peler à la Conférence de l'l.""nionInler– parlemenlaire que le parti fasciste est un parli nalionalisle, mililari5le et ou– ,·erlement ho~lile à la polilique de5.ac – cord.s inlernalionaux. La polilique inler– nationale du parti fa.scble e5l une poli- tiqu_ediexpansioz:i et d'agrandissements tei:r1\o_naUL La d1c~ure fa..scislen'a pas été, 01 elle pourra Jamais elre, un élé– ment de paix en Europe-Elle a été sou– \"eot dénoncée. com.me un danger de guerre pour le monde civilisé. L'adhé- t!~s t:cis 1 !!~. !t:t!~ls1el~:ci;~ déguis-es qui en font t!rt, déclarent ~~~u:~ 0 :n~f dtée obf ~i~-~~e~1 smcère. L'idéologie de leur parti, la politique de leur Gou,·ernement, la pro– paga~d.e de leur_presse, qui est la seule permise en It.ahe, et des organisations ~=~!nt:n°;H~~n~~'.:em~é~-:to:~~: ra~~ d!: ~~~ 0 1ato;!~-!ri~e 0 f,'ù:t:n àl~~~~~ ~arle~entaire. Le p~cills:me, l'interna– twnah.sme, la pohhque des accords inlernatiooaux, soni conslammenl ba– foués et rail1é5 par les organes du fas– ci.sme, dans les discours des hommes response.bles du parli et par le chef ~è~~r dupoc;;;:~!~!f'• • 'b~z 5_6 f~ \erme mililaic:e desl-ioé à rappeler au.,:: Ualiens qu"ils sont soumis à une domi– na!ion milita~, ~t ao.x étrangers que la pmssance m1hla1re, qui a dompté le Pays, peut se relourner conire eux. Xo~. les soussignés Députés ilaliens déclarons ne pournir reconnaitre daDS le Groupe italien de l'Union lnlerpar– lementa1re, tel qu'il est constilué offi- ~it~~mG~u~ u~ ~~K;J>sa~tn~è~ir:i un Groupe de citoyens qui, d'une fae<>n ~~~c~~1~1t.1i~ito~ed~~r1~!e~f"f~1i:n~ ;;:nie r~J~fee~lef! ii:,~J:r~::!!f,a!~ ciste, c'e3l-à-dire des faits qui n'ont rien a \"Oirni a,·ec l'esprit, ni nec les lois qui gou,·ernent \'Otre Union Ioterparle– mentaire. 'felle est la protestat-ion que nous dressons au nom de notre c.on– science, de la sincérité po]ilique, des victimes innombrables de la réaction ilalienne, dispersées dans les lles, ense– \'elies dans !es cachots ou jetée.s sur !es -roies de l 'ex.ii ; au nom du peuple ita– lien, qui o·a rien à voir ni avec ses bour– raux ni a\'ec leurs argousins, eL qui aime la paix, mais ne pourra faire une politique de pai.,::si ce n'est le jour où il aura rec.onquis sa liberté. Les Dépulb ilalien.s : FILIPPO AXEDF.O, :\f>.RJO 8ERGAllO, AussA,..,.-– DRO Bocco:,.,,, Bau– so Scozzi, Et.:ce,.,o CtnESA. antien mi– ni.sire, CwRJ.A."iO F AC– cari:srm,.-\R'rt."llO L\– eR1ou, ancitn mi– ni.sire, G. E. :\IODI· GUA."u, Ono1so :\loR– o.uu, Cl.AUDIO TRE– YES, FlLIPPO 'liJlV.TI. s,-gfi ombfrnti pr,litici e giornalillid e sopratutlo fra fr 1icl('ga:1oni par(am.mtari com:enute a Parigi, il me11nggio dei nostri drputati, - i 1oli rlrtti. n,:lle infMTlnli. eli!– :ioni d.J>traprill! 19'.?\ - h-i pr,:,d,:,ttouna grandr imprrufon,. Eno a~rà una: eco in tutti gli Stati. PER VIA AEREA Dai giornali: Ricciotti Garibaldi, u inde.sirable" in fnghi"lterra, traverserd La Francia per rendersi in Italia. SACOO EYANZE'ITI SONO STATI ASSASSINA La loro memoria vivrà eterna LACAUSA ESTREMA LEULTIME ORE Chi li ha giustiziali '! Il fanatismo nazionali.sta americano ; la loro fede anarchica ; la dottrina infa– me dell'esempio, che dice : Innocenti o colpe,·oli, sono colpe\"oli perchè bisogno Sacco muore gridando: «Vi– va [-'Anarchia !n . Vanz:etti proclama fin w.lla sedia elet- trica la nia innocenza. dare un esempio ! Le ore che hanno preceduto - nella Sacco e Yanzelli sono morti sulla se- notte fra Junedl e martedì _ J'35.3a:;siolo dia elellrica, \"itlime del crudele impe- lenle di eco e \anzelli, sono state di rialismo americano, che non ha allro una aog09Cia senza precedenti. Tullo il Dio che il Dollaro. che dal ,\"icarag-ua mondo atlende,'3 con trepidazioae un atto al '.\lessico calpe~ta l'indipendenza dei d1 cl~menza e se il sm15tro goyemalore popoli, che sono in \"OCedt a\·ere mate• ael .\lassachussell:! a'"~ compiuto que– rie prime ,petrolio, in prim 3 • slo allo, il suo nome sarebbe !"lalo bene- '.\la se queslo è il prologo della tra• ~!:~;rto~lerno, cosl come 10 eterno sarà f:t:!•/'epiJogo atroce .si chiama ... fa- .-\ Bo.;ton, nella casa Jel signor Fuller, Ogni Stato libero e ci,·ile a,Tebbe sai- ,;RJnano intanto le ultime delegazioni. valo quei due innocenti, se fossero slah ;i~!'mia~n;!;~ii: 1 f!eim~n: te~c:o ~el:: suoi cilladini. ~rella di Yanzelli. SHoile fer- la fatica ~J::~i:? fascista non l'ha potulo. :~~% ~•~~o~eia ~iaii:;~~~~-~ ~ Pe eh' ·1 G f · I è - 1 ·· v10 tbe co050ntiss.e alla dlfe...c.a il ricor10 dif!e~afo 1 oell~~i~: r::~f/ e ~litfc~ a Washington. Fre.:ldo, glac!ale, U gover- Coperto di sangue innocente, reo di :~to!~e°: 0 ~ S f!~!_:: 1 :t,n: ~~e 1 !": 1:'~: tutte le atrocità. a,·endo calpe!-,tato il di- dotta è dettata dalla legge!•· ritto e la libertà di lutli i suoi cilladini Esattamente alle 23 ore e 3 minuti (ora avendo '"enduto ai banchieri d'.-\mcric~ americana; il Go,·ematore annunciò al di- ~'"~~: ~l~~:~ 0 :i1~~m~ i~;a~:~1s~n~~ ~~':r:,.:~ul~oc;,~fl10~~ ~~~:w:eJta a \Vashington. Si dice che il Go,·erno mort~. furono ultimali i preparativi della fascisia ha tentato... e:.ecu.zione. ).Ju.ssolini fece dire dal P.refetto al pa_- A_ mena.notte e 9 minuti, :Sicola Sacco, dre di Sacco, che nei limiti delle po:::.si- palhd~1mo ma fermo, face,·a U El.IO in– bilità diplomalichf>, egli a,·e,·a fatto tuUo ,cre!,SO uel!a cella. Quando i guardiani eb- il possibile per sah-are suo fi,i;rlio. ~roinleft'!1,\io~/ ~o-r-:\~Ì~~~~i:Ì 1 ! ~i non è una menzogna, f la dimo- in inglr---3e : Addio figli miei I Addio oom– slrazione che il Go,·erno laicista non pagna m,a l • Le ulllme parole da lui pro- ~~~e~c~: ~~~!~ 0 - dfgJ~en~fai~:nr,'~~:~ ~Md:er:!:~'r.~rio della morte furono : cui sorte s1 commosse lutto il mondo Era salito sulla sedia elettrica a mezza– di cui l'innocenza rit::ultu·a da un alibi notte e 11. Otto minuti dopo i medici ne ~~u;~toad~--~~ 1 cj~ioc~f 1 e~~;;!~: ~ 1 ~; co~:::~1!: ~~~·i, dopo aver percorso Sacco mentre s-i .svolge\"a il delitto a con pa.350sicuro i ,·enti pas51 che lo se- ut BralDtree si trovava alla ~de de! ~~~~fi~ ~%'!a~e~~ed~~se:;a d1 1 ~!tc:r consolato con quello sle.s<:osegretario ! dm',':e\--a ,·erro il d!rellore d~la pngione, Fu già ricordalo che in circo<::lanze di~ndogli : • Grazie, per quanto a\"ele analoghe il Governo ilaliano - del1'èra fallo per me•- Poi, ri\"olto VPrso i testi– prefascista - a,·e\'a 5"trappato la grazi& m•,ni : • Tengo a dichiarare un'tdtima voi– di connazionali ingiu5.tamente condan- la che sono innocente e che non ho coro- nali in America. me::~on.,.~un delitto•. Ad un cerio momento era ba<:lalo U su~ ultime parole furono : • Vorrei far balenare la minaccia della rottura perdonare per il male che mi .&i fa•· ~~a r::J::!. diplomatici perchè ! 'A.me- U!m\·~tdi~b1:~(oa :1ori~oue e 26, Yan- E' chiaro che allora la fama della giu- ~~~~!~% f-58!.sinio era compiuto. stizia e della moralità pubblica italiana era tale da dare alla rottura dei rapporti u~· :::fi~°:it 1 :~ ~f 1 :'ra&~l>a ~\ ~t.iz ,.. diplomatici per cagione di dene'1"a!a La sentenza di clas~ pronunciata sei r~ro:ti~:e i~ 1 1·a~~i d~~i~i g~~~iz;~tea:~~ anni _fa, è stata f..C{>guita l)f'rtU i giwhci vano affrontare. f~~,~~i~:r:a~~~,.~~~~~é_nt~:;'1~.;~ E' questa la sanzione corretta, non ubbidito alla feroce e.,;.igenzadel eapital'.– spa,·alda. non guerrafondaia con cui · ~mo amf:.'r1cano cb_e,·olp,•a un e~empio e ~;~te ;~~e~~~:r~~~~~nr~~~e;gezain::r~:; ~hec~i-~iJ::1~%a f 11 ~: p~~~\re d/la;.~~ dee-liStali. ;:;:j difendono i concittadini al- dramma. lorchè n~nt!"ono,·iQlale in loro confronto l:'or~e è ,·ero che la prole!la d~I mondo le .;omme 8"uarenti1Ziedella giu-lizia. df~~~~:te f~oer~~:Oa':3~ 0 ~f!n~"''J7 fi~~~= )la r,n que,-lo. bi--0.:ma rhP lo Slato coi due a?ilatori proll:'lari. che ricorre alla pre,.:.ione d1>1la !-&.nzionP La plutocrazia amPrieana non ha Jeiio• della rotlur-c1.dPi rapporti diplomalic,, n1 da rieen-re. &-endl'l la più ri~a. e.:,,a ~oda detrault:trità 1;he il Go\"Prno fa.. :ci- ~,__ con-,d~ra la più Ci\"ile,anche 5'? è la -ta ha perduto intf'ramPnte in fa(· ia al p1u barbara. mr,ndo. La voce del mondo non l> stata ;i-:collata S" ~<>ero e \"auz,·ltì f'i:--'-(:ro ,tali ci:- a Bo~loo. p'!rchè C0.31 i>sig,;\G la .2i~t11ia tartini di 'tualun, 11 w altra Polc-07.a rii di cl:!~5e che a\"e\"ad':'tlaLa la sent.;onza. J::urr,pa .:.nvhl)<::fYJ a, 11tola \·ila ,ah-:\. Il loro delitto, in ullima aoali,;i, ~i La protesta in tutto il mondo i:(;j~i:d f=:~7~7:_ italiani - dP) tr·mro ..\ :"iJ>w York l"impr---ione è <=tata Pnor- me. ~1 rf'z.-trano due o tre aUenlati ma Il fa~ci,ml) è lei. cau-a e-!t-ema chi" fino al mom.-nto in eui noi andiamo in li ha inchiodati al!a ~':'dia cleHrir.a. ~acc:hma non ,;i s.-:;nalano manifestazioni L·;,~a.::.peraziMiE: d':'I mr;ndo da.unii :il d1 piaua. :::upp!izio atroce chi• ~ ,-,:alt-> una ~lida .\ ... Bueno.3 .\ires ed in tutta l'.\roerica alla cos-: ìPDZ:t.um :<:1.n:i. ,;i epilollherà in Ml ~ud, IJ> prole~ll! in\·et.e -ono ;,late \'i– un cre:=cmlo rli-p:-.-zzo ,J,- 1 ,-: 1 1r,ripolilici \'aci ed hanno a.:,_,cunto un ean.tlere netta.- e nazionali del nMtro Paese. m~~~d~~iti_::i! 1 3 5 L; 1 !ri~~i~ eh~ anche _1~i~pdi~:/'~i{~~\~ ~1".- ;;;; ~~~f 1 ~~~ nel ca.w d1 :;..accoe \"anzt>tli ~i é ri\·elata - continua per gli ilali<1ni. ~-lr!t!fa \T~o:t~~ii~l!. ~~!~.Jìd;~:o~~: Ora - ,·f:drete - ~i -1prirà aali Stali o•tante le pro1~1zionid.,.lla polizia. 1'oou– Ci:uli e for.,:i:,alt,r"·e la eaccia a que~li le\-ard.:.e le ad:act:nzi:> de-lJ"amba-cialade-– • indhirabl,e,.ç • n,nn~ tonr.li dPi duP ~•1 ~lati l"nili. sono stati inva,1 dalla :\larHM, i quali hannr, ,_,.:~lo unire h folla d~i prot~talari. In alcuni punti la ~~d~~e alla prol1><::la t!"PDPro~adi?) ~~~~~~:. 10 :;r uena \;1,;:~-it!u tnp<!~i a,: eece.--1,·a. li fa-r,i~mo t..:1 rial{) la mi .... ura di A Gjn.,.vra pure, .-to,·e la \ !;r.lia <11:lla quanto l'Itai.ia r .••a è r ~r,ettat."'P,t P-.-cuz10ne, .:,1 era a,uto na morto D"",le .\ncho:- ti:>mu~a nel cor.r-i;-rtn dPlle Po-- ~ani(P-!at "ni .. :11!-am<>r1cà.'!.,, ranrma~ 0 tn1z•··- u'"lla e-ecuz ,ne hJ ~L t,-r.,.t.a, l'in i.. p _ f,?.-ri mili•,m d , ta.IJ.nt r,he ,-1\"ono po., a1l'rti:-n --ano,, ;I \·alon: d•'.lla • pro- y-·' li, ~~ Bnu-·!1 1 ·,, A.:r.i.:!lerJam. }kfr,_..,, I ~ri;ç_~ dell'JV!lia :n camicia nera ~u I~!~~ ;;;:d:~~a~:i~~:··~1~ - L Amer-1ea è al bando.

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