la Libertà - anno I - n. 6 - 5 giugno 1927

I ANNO 1° - N• 6 Quando il principe viola la Coatitu:done il dovere del po– polo è in.sorgere. VJCTOR HUGO. .. la Libertà GIORNALE D2LLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA OllDll'iARIO Un Numero : 0.40 "Non bùogna farai il/a.ioni eccessive per quello che con– cerne il cosidetto proletariato urbano ; è in gran parte an• cora lontano da noi, e, •e non più contrario come una volta, assente,,. Oa1 d.iseono di Mu.uolini ali.:. Camera fascista. ABBONAMENTI I Per 50 Nttceti ....••.••...• , . 20 fr. som.,lTOiI 50 fr. 25 h. PARIGI 5 GIUGNO 1927 Il DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE 50, Ru, Labat, 50 -- PARIS (18' An') Pa 25 Namai 10 fr. ESTERO : IL DOPPIO O (Jiorr..ale -1 pUbblica la dorn.en.lca Una amara confessione fascista LA PIÙ GRANDE E LA MIGLIOR PARTE DEL POPOLO ITALIANO, DEL FASCISMO QUELLA DEL LAVORO, NON VUOLE SAPERNE FURENTE IMPOTENZA Ca ti clt. Il grande discorso, il Oiscorso • supersto_rico », il discorso «dantesco», co– me lo cb1ama l'impazzita Tribuna, il di- ~~r~/~~li~~\~ tato~u~~~~~rf~b~f1: -mo finalmente. Esso f la tra le nOstre ma– ni, sollo i nostri occhi e ci dà. una voglia ,~~e~~ ~~d!!iè:c!,~:rfo~~o~i~~~~!%oè I~ ratore che si fa bello, che si aggiusta il no– do della cravatta all'esordio, che è sicuro Gel suo successo davanl i alle a --comparse" e i;:hesi .com~enll'.l da .sè ad ogni frase, con dei gesh, dei tom att1 a procurargli l'~ C~c!so ad~~=r:i.t:: 0 f:~ .a ~~ 0 ete è una sala di teatro, zeppa òi portogMri, dopocbè ha cessalo con la mutiluione del– fopposit.ione di essere una Camera di de- putati. - Mussolini se ne è dalo a cmir-joie; ba :f:1~~-;8d~"%s:S.i ~;:~èrr~[if~~i tus;~ umore, tanto la sua filosofta, la sua socio– logia, la sua politica estera ed internai eco- ~~~ea1:~na:::•~.rara~~id~l1~µ se%~~ 'umano. Ma n·oi vogliamo fissare qui seriamente la sola co.a seria che abbia detto. L'ha dètla Ultemionalment.e oppure gli è sfllggita in eJ01W:~~d~ ~e~v;N;.ceit~j:~ ~t grander.za , che non temono pib nulla e non sentono pit'.lriguardi per .nulla! Il fatto è cbe l'ha detta. • I rindacati vanno bene. Non bi.rogna 'Pe1'6 farci iUu.tioni ecce,rive per quello che, COllt:ente il t:01iàetto proletariato ur6ano; ~ in gran parte ancol"rl lontano, e, •e non pià contrario come una voUa, a.r•ente"•. Ed ba aggiunto : a La generazione degli Irriducibili si eliminerà per legge nato.ra – ie; verranno gli operai e i coa~dini che ~~:li8Jl3tsrf!~t.apdo nei Balilla e negli coE1è, Dopo cin'JU:eanni CH aominio as- 1 801ulod~d~e: ~is~i~nt_:.::r:,~ •lii-e uoeiaooHeehq:J_iato..Jmprlgio-- 1,porlato Je rane p1tl vive e •salde' i depu':àt1°Jr ~,~ar: if~tre~ ifz~=i~~':1: c~er:ie~~ ¾~j~~J~: t ~= talo tulle le lusiogbe 1 i mercimoni, le cor– n11ioni. la constatazione niorliOcante per H ~me è questa : Bisogna aspettare la IS)orte della oenerasione degli irriducibili ; bisogna rimeU.ere tutte le speranze nelle generazioni degli infanti • captati, irregi-. mentaU, idiotiuali • nel reclutamento f.or – zato dei Balilla e delle Avanguardie fa– sciste_ Noi vorremmo che queste parole ad ono– re -del popolo italiano corressero il mondo e insegnassero agli innumeri imbecilli del :iur~!s~~:~:1°ff~~gr:i:~~t:et·i:,1 ~/~~ij{ :i:c°a~i~~fa ~~rtà~~~~a~s~~~ ad essi che la fiiù grande e la miglior parte ~ 1 ofe~:~r~1: ~ae~ 0 f~i~~o d:l n~3:~~ 0 i,i~~ e non si pieijberà mai ad ~o - aenera– ~iontt irridKC1bil4 I n resto Gel discorso mu.ssoliniano perde mollo inleresse ·in confronto di quel rico– noscimento. Per l'estero ignaro, farà una ecrta impressione la spavalda ammis– sione (anzi vanteria) del regime di Ler– rore costituito in Italia dal fascismo : • Tutti i giornali di opposiiione sono sta li :ff&1:ri1ii ~u!P èi c~!!f~lilaan~i~~~i~~e~ra~~ per regioni; si sono creati uffici politici dl investigazione ; si è erealo il tribuna.le t=~ tf a'iii~°n~~~n;pelfg~e~:~:~\e·dei : .i.un~ _\_; lr~Fi. fif1 °i~t!i~i ~rf'if~ dati ; 959 ammoniti ; 698 alle isole... 11 ru~tfs~~d~r:CCd~ 5 adiC::nd!r~ac:iÌ~s~!r~uk notlzia di queste ... cose,. • ~iffaD;land~ 11 _il fascismo con "spcculaz1om anhpatrioth– ebe 11. Ora il discorso conferma tulte le =f 3 &Jf•i~~\g~ua~~~~il~:1~•i~;;;fnt1/br::.i ed onesti, e reca ad esse il conforto delle ufficiali confessioni irretraltabili. Come non dovremmo ~--serne lieti ? Quante vol- ~~:i~~: J~~~~~o d~11:~slrcicif:r~~~e\~; !i~~r~if~o a e~~~~ 1tb~o fu:ll~~~o st ~g; Je nostre denunzie hanno l'avallo supre– :~;a';fo~! fotremmo taeere la nostra sod- fo!"diiefl!rc;;o:~~!f~~f5~o~f ;°'t t!~iac~ oppositori ? Forse perehè deridendo con satanica gioia le sofferenze e qua.lche debo– lezza, forae. di alcuni deportati. che eh-: bero l'ingenuità. di confidarsi al Duce - chi a sotto quali pressioni ! - il Capo del Governo fosci5la rifiuta !"amnistia. riman– dando di parlarne al 1932.,. quando (se non saranno prorogate} ce35era~co le leggi ec– cezionali "! Ma che cosa not sempre e so- ~:~!todgi9p;i~~~n1Yaii~; /!~cic!·t~ì!;~; dello slato di codarda scn•1lu, ch_e ne f~ roggelto della umiliante pietà dei. pop!Jl1 ~iberi? Nella cosiddetta a oormah~zaz10- ne ., cioè nella c~sazione _della rcs1.stenza ;f~ritf~~~~ 0 1:e~:1Tefa 0 ~ 0 )i~f;11~~{1•~v~~1: sario ci dice che se Iant1!ase1;:r~10m Italia lf con le spalle a terra, 11rasc1smo stesso tir~~:tr~:ir::e,nt: :os\~~~e°~è~;~~ ~è çomod:i. La lotta dura. sorda, terr1hlie, sen: ~fo~1l\; :~~~~ i~oi ~Y°Ji_r: 1 '1? if }~~t c:mo nOn può per sua nece5s1tà e..sscrecle-: Ìnente neppure .... ai morti - altro che ai vi~tto esto profilo i) discorSo rubeslo Qell'on. iÌussolini ~arà d1 a~maeslram:mlo ~n~~jì~ 1 ~~i 1ae~~~ 1 azf;!e 1 i~) 1 t~Ù~'è ~~~i~t ~iae~e. d:e~it~v:e~~!l~~acb~l;~rc:~1~ guerra' aperta a tulle le sorpre5e. t,;o mese àopo 1& Jargizione della buffonesca Carta del Lavoro - da qualche rinnegalo imbe– cille bisognoso di superare le comuni asia– tiche adulazioni, paragonala al Manifesto di Marx e di Engels - Mussolini non ar– disce P.iù di farne parola; riconosce l'irri- ~c!~i~~r~elcC!0;it~t~l%ig, ai~!a;~~~in~~ soITocaz1onedel Paese, mentre la crisi eco– nomica scoppia incontenibile da tutte le parti e il Duce non fa. lro\'are altri rimedi ;~l~r~e~:r \?lsi;:!'.~n~ ~=~1: :l~urione dei Il furore mussoliniano è angoscia del– roggi e del domani ; è convinzione di im– potenza nella sua onnipotenza. Le a cose 11 gli si ri~lano sotlo mano come gli uo– mini - piu degli uomini. Ed egli risponde, impazzendo. Guai per la nostra causa, guai per le nos:tre speranze se egli poteise es– sere clemente I Bai la il fascismo tulla la sua sirada, e ~l!~s~ag~~:::l~ec~:\r-:~g~:J~èch~ ~~ noi ehe il a Duce » segni col 26 maggio la data u della sepoltura della grande men– zogna del suffragio universale 11 ? Che ci lUfu 0 ~~nf~o 8 1~ 81 bi~t:n~~~ffu~fgn~e,~i~gndi; ~~~z!f:tf/~~i°apg;~ci~amdl r;ffiPer~~~~~~i~ zioni fasciste, ossia dal Governo che è il Brahma da cui le Corporazioni emanano ? Tutto ciò ornai non fa che ribadire il pas– sato e le.... responsabilità !}ellaCorona. Povera Corona ! Un ministro che essa ba teoricamente investilo del potere e che teoricamente essa può ad ogni momento revocare, si diverte ad annunziare al popolo italiano che ebli. si vorra conservare per altri 10 o f5 anni al ~ri~e~~af:, 0 !~~0,~e~ sg:ro~a~~~\~~~o~ ricamenle il vrivilegio esclusivo di fare grazia, amnìsl1a. ecc., ecc. ed un minjstro si permette di strombazzare cbe di amni– stie se ne parlerà nel 1932, dopo la scaden- dj· :~~;o~. s~:~l~~losedf;eift~fi~i1i razione. Ad una Corona cosl rinunziataria ;gi:ci~~:a!6~~ s:r:ucitt~r~~t1r:o~~~~t di cusl-odia e di protezione fedele della Carta costiluziooale. L'umoristico è che ~~{:;c~!~1~i;a~fg~enzJ~1f•~~l~:c~tttu°z~~~ naJe, come rein~tore: del ~ Njto sopra. Je.,J15Ul'Aatlon.tparlameiltarL· Ora il tasciSa:io sform la. Corona &enza. ~cn.n in– fl:nfJiment.o,senia. neppure un formale ri– chiamo al suo potere. Nel protocollo non ~:sl~e~r~~~nfi: di stile, un po', diremo Le democrazie europee, relle o a isti– tuzioni monarchiche o a istituzioni répub– blicane, guardano altonile un simile inau– dito carnasciale, insultante a ciò che esse stimano sacro, la volontà popolare, espres– sa nel suffragio universale, come fonda– mento della legittimità degli Stati e della collaborazione dei popoli. Jn un siffatto straniamento dalla comune civiltà. demo– cratica, la quale è anche mezzo comune di onesto controllo reciproco per via della pubblica. stampa e della pubbliche_tribune, esse non possono non vedere un Reticolo ~fr q 1 ~efi~c\~jtgo~:lJintiutite~1t~[~si! di armamenti terreslri, navali ed aerei, tali da oscurare a la luce del sole», come si è espresso il Duce con un'immagine lol– la a prestito ai ricordi scol:l.stioidelle guer– re tra i Greci e i Persinni. li Greco rispondeva al Barbaro : "Eb– bene, combatteremo all'ombra 11. Ma l'om– bra che il discorso di Mussolini proietta è un'angoscia oscura circa l'avvenire. E' l'llalia impoverita da coldssali spese di ar– mamenti ed è l'Italia isolata nella diffi– denza che non può non seguire le derisio– ni mussoliniane alla politica di intese pa– cifiche. alla "politica di Locarno •, cui pure l'Italia ha dato il suo nome e la. sua opera di libera compagna, e non di ,.eara– bmiere •, come ildesso si, eiserime il ~uce. Fatalmente dalle conwls,oni del fascismo uno spettr.o si eleva e si proflla all'oriz– zonte, lo spettro più esecrato dai popoli, lo spettro della guerra. Mussolini ha cre– duto anche di fissare il tempo della grande f.~~~;;~r;:/ rreaiic~~ra~L:{i t~~~rri!~~~ schi e si tralterà di slabilire i nuovi rap– porti della vita europea, sulla liquidazione definitiva delle posizioni successive al trat– talo di Versailles ; meno di un decennio ; un flato nella vita della storia. Ma cotesto impelo di guerra che è nel fascismo, come è in ogni tirannide, aUen– derà fino allora o ~on ~nticiper~ gli ~copp! fatali per l'esallaz1ooe m cu, vive e m cui è costretLo a mantenere i suoi, per gli ap– petiti pubblicamente dichiarali per la ne– cessità sempre immanente di risolvere con un diversivo all'estero la ~ra,,ilà della si– tuazione all'interno, che sia per di\'entare insostenibile ? La stessa esagerazione del pericolo di guerra che agita il fascismo per averne pretesto a imporre al popolo ar- :aa~~ti~i ~~~ 0 f~heta1!i 1 ~:?av~rt. ;:i~~p~~i :;enso della realiuazione del pericolo, in ro:~t~li~ia~e~nf~dd~!r~~e: ~ i~j~S~°a~~ ad ogni appello alla r~1one, spezza ogni freno, rompe ogni equilibrio. La mac~hi-: nalanciata a tutto vapore senza mezzi d1 :irreslo minaccio. di vincere la mano del macchinista. Perciò le parole sono sempre d~gli atti, anche quando chi le dice pensa di dire solo delle parole. Il bluff spesso im– pegna il giuocalore. Questo ron. Mussolini non sa. Il suo cli– scorso ne i; una pro\'a. Ma le responsabilità che si creano, maturano fatalmente. Tulle. Xon si mette in mo\'imenlo l'antitesi della guerra e della dittatura contro la _pace e la libertà dei popoli senza che i r1su.Jtati non siano per essere lerribili. Saggio è pre– pararsi. NOI. Il prossimo numero della - Li"– bertà, dedicato al terzo annivei– sario dell'assassinio di Matteotti, sarà in vendita nelle edicole -gio– vedi prossimo. Gli amici nostri sono tutti im– pegnati ad assicurargli una larga diffusione, LA RISPOSTADELLA "CONCENTRAZIONE" al discorso delcapo del fascismo Sabato, non appena ru nolo nel suo teslo II discorso Mussolini.Il Comitato Centrale deUa • Concentrazione • si rlunh-a nella sei!e della Libertd e. sotto la presidenza di Filippo ~hÙ~ 1 'osr;;1!f:Vga1l! :a:1g;e p~~:~a;oo~~ 'lall francesi: • La Concentra.:toM A11tlfasciSta, del lungo discorso detto dal capo dd governo italìano aoll avan.:l fascisti dl'lfa Comi:m, t.iolentl!!menlemutilata della ramJresenten;a dell'Opposizione, sente il bisogno di 11ren– dere atto con lnfinlla soddlsfa:ione del so– _,., dcouo1doto11to elle, 111alorado tuu, f nm::t J)fù er,eratt di t.ioo!n=cz e t r,lk 111D4oll rU comckm, aMp~tl dal f<u·ctsmo, mttl- ~l,t~/ie1,~~rf;r:=~i'. t'~g:~~io~[' Il p,:ot.elcrlatoitaliano è assente e contrario tlel ,_. ,,. Il cosidello proletar'.ato ur o : t lit ora• parti!!ancora lontano, I!!, lii!! non più contra– ria come UM volta, tUunte •· li R auce •Il arrl!!nde alla con.stata.:llme intluttablle di una • aenera.:fol!! irrlduclbfle • e rimetu le ,ue sptran::.emUe fulflre gene– ro:I0111 captate, deformate. fdiotf;.; a.te nel recluJaml!!nto for.-ato dt!I Balilla e dtl~ .-\van- F,:!~;j)~lle di una •oe11era:lonelniducUJilt• :i~:i 0 ~efg~~a~aÙlr~1J;~\,;:Rr'~'"tl! 1 !~r:: da con cui t stola rolla e dispersa ogni for– ~ di oppo.sl. :lonelegali' e segue la veroosa follia con .cui Il • duçt • proclama la pro~ prfa onnl.scen=a.in1olftrenle ea Inaccessi• bile ad alcun principio cU critica I!! di .::m– tradlzlone. La Co11centra:lone poi tUnuncia al mondo :lr,lte la nuovo violenta dlclllarazlonedi ouer– ra del duce at suffragio universale, fotl!.la– ml!!ntodella 101,ra11itd In tutte li!! na:fool ; ri• lt!va la supina acqull!!scen.:a del suprt!ml ,;te– po.sttarigtuTall della Co.stUu:ionenel prean– nunciato completo abbattimento della mctle– .sima con la crea:ionc at una Camera non ~~;~~tt~:i: · 8 c"f{::t 0 co~'f]::;_..s::, 1,~s:l~t!: cut u proletariato t, con tulto U suo splT:to, •assente• e • conlTOcrlo •· tait~e':};11~!~~r;n~~~t/~~:1it 8 ~C:e~~•~u~ pa=lonedt!l diritto cii amnutln. di cui il • C:u– ce • neaa ca conceuione, e nella dkh' a.ra. – :ione del •. duce • çfl~ rntrra di ru!l i.:oWnlll al potere • da dicci a q1tindlcianni ancora.• poicl1t • U suo successGrc non è ancora nato•. IJa uU/mo la Concentra..-ionedue met– tcTe in l!!t·Jdl!!nza. nel dilCOTSO del • duci!! •• la mo1ta11te dt!ri8lone del.la politica di Lo– carno, cui l'Jtalla fascista at·eva pa.rUclfl'.1to, Taf; 1 '~r:P~1,t!;:'taio!~°tf!o':n~a:;;;~~'~a~ 0 ':o~~; alla 7Hlcl!! lntcn1a:lonalt!. La dittatura faut– sta, come l1dl! l regimi di tiolen:a I!! di ti– rannia, tenrle fatalmente alla 9uerra. chi!! è nel suo istinto di rls.&a I!! di t,rutallta, che f!:J'::;:~~f,~" d~~t:Kf,l1~~ l~n~fi"Ju~f ~frl 1 ~~ ll dh:ersko nec-cuario quando non to possa f~ùui:n~e11n0 ~~! gh~l1::-~lO~ :,~ol::Jo~:~mpere ce~: J~~ce;~ra~;ilo,mcy~~s~f1a:~i•es~!~o~ vedi!!nelle dichiara:!Onltemerarie del • du– ce• pi,mamentl!! legittimata la sua ragf<nll!! !U esseri!! come fn1opprlmlt>lle or9a110 aell'Oppo.sl:lone ltaUona al Teo/me de~ l'usurpa:lone e dt!ll'lmperlaUsmo fa.sci– sti, C011tro f quoU oppone l'lmprestrUtlb'.lt! '11r1Uo della soi:ranltd popolare e la convll'lta ro!Onl{ldi pa:cedel popolo Ualfano •. · non ha ancora ritro– ta » • La burla dei ri– . cose e la verità delle salari - Sintomi di ri– domanda un program• di azione. ·gio. - Il discor:::odel duce, e la stampa batleva. da tre ù rumorosa delle grancasse, ~,J~~~~~ic~ 0 si~~!1ia~-~ lon:a ::ir~ù d~c~~~°Jr t:; boulcul"• si rae~p~r\~zfoo~; tevano interessar~ le pr:~,j~1~~rrea:c!aft tiche di prossime guerre, con relallvi cin– que milioni di italiani in linea (armali di che ona, di moog-:::.oello ?), in quanto che è ormai quasi convim:itme unamme che il :;~:;iio1~u~e::°f!i1:i!~11~L1ng;~b~:i~{: :~o~~f~~ i~;~i~e;~e s:tia c~i~t!s~~~ potrtbbe uscire cne con le corna rotle. In sosLanz.a tutto il lunghissimo discorso di Mussolini appare unu fallita esercita– i.ione per riscaJdarsi a freddo. Mussolini 'che conosce- assai bene il carallere degli italiani e sa quanto la loro meooria sia la– bile, ha temuto che continuando il suo i>=o– lamenlo che la fifa s-H consiglia, il suo pre– Migio sarebbe a.ssa1 scemato. Ptr ciò ha tenuto a \'Oler ricordare agli italiani che e lui il padrone de.Ivapore e che per qual- f~! ~~:~t ~i~~~6 8 ~etf~r!1/~ ~~m3~,~~~~~ negli elementi fascisti più consapevoli è assai appariscente. Essi si a~peltavano dav– vero delle diretth·e che im·ece non sono venute, direlti\"e che imprimendo un ritmo nuO\'O al movimento fascista aprissero qualche finestra dalla quale potesse pene– trare un poco d'aria nella altu11lestagnante, asfissiante situazione, lin deputalo fascista dell'Italia centrale no,n ha esitalo a commentare cosi il di– scorsodel suo Duce: u Mussolininon ba ancora ritrovala la testa persa nel giugno f924. dem uàl':co~'.s1; ~ 0 lr~Pi!t~asria~~b~n 8 t~z~~~~ mereiali e finanziari. La· stabilizzazione pro, .. \'iSOri.a a 90 che non è nè carne nè s:{~~\ci~~~lrae~ir~o~;~~e~~a r~~~! id!~~ taggi. Gli es!orl.atori si ficcano le mani ~:~dast~b~,~~r1fi;fseP~~~~~·o ?Ji'~:i. 01 ~~~ Iorquando le commissioni delle diverse branche industriali si recano da lui per prospettare la crisi ~rave <Jellerelati\·e in– dustrie: u Riducete I salari, licenziate 11. Su questa gli industriali in verità non hanno bisogno delle dichiarazioni del Du– ce. I salari degli operai italiani stanno su– bendo in questo momento delle falcidie im– pressionanti, che in media raggiungono il venti per cento. mentre di contro la cam– pagna per il ribasso del cosi.odella vila si rileva una vera e proprio presa in giro del popolo italiano. I commercianti banno provveduto ai ribassi lo un modo mollo O EPORT IT ? semplice : mettendo nelle vetrine dei car- Q UANTJ SON J D li J , lelli con le scritte: • Per contribuire alla battaglia della lira le merci di questo ne- ____ gozio sono ribassate del 10 oppure del i5 11 e: duce» nel suo discorso, occupandosi per cento». Va da sè che essendo un con– dei confinali e dei deportati. ha detto : trollo per il 90 per cento dei negozi impos– e: All'estero si è pulato di 200.000 confl- sibile, i ribassi risullano soltanto sulla nati e nella sola :\!Uano ne sarebbero stati carta, mentre il ribasso delle mercedi è rastrellati 20.000. purtroppo una realtà effetth•a. Prima menzogna. hl:~~~-o~td~~b~u~~d~nè ,~ci,ft! 0 àf~gi;~~C ~·essuno, mai, ba parlato di 200.000 con- che il seruo di terrore diffuso !n tutti i ceti fln:~\onflnati comuni, - ha continuato il i~rsi~i/:~gz~ 0 ;~c~ b~,:~ae~dt t:t~::t •duce» - sono in tutto 1527... Veniamo ai fè, in treno, nei trams spesso si sente a– politici. Sono stali diffidati 1.541 indivi- perlamente criticare questo o quel provve– dui, ne <:onostati ammoniti 959, sono alle dimeni.o governativo. Con una certa circo– isole G98"· spezione. naturalmente, ma è già un buon ch~ 1 J~a.. ~g11t\à. nd~nc'J~~l~mJci 0 ~~;~e~fi pco~ sin~~~~inenle questo malcontento accumu– sono parecctt1~ m1gha1~ !! !ato.da tempo deve essere CO[! intel,Jige~za Quanti ai confina_lie dPportati, le cifre 1 ~caoa )a.to ver~o ~a. sostanziale d1 prm- dc~ • duce ♦ :~o inferiori ~ ~ero.. . . ~~~fr!i~~~e·_!tJ~~~ts't~~f:\t~! 1 1~aF~~= ne..,:onnoo aad 8;~~f l~ grf~t;'~:/~J 1 l~~ 1 • eia addivenga..allo formulazione d~U!l,ser~o tale di i90. Ma non è tutto. Qualche centf- prog-ram~a d1_ lolla che possa ..,ef!_,red!– naio di "confinali " non sono stati depor- V?lgato_m ltaha e poss~ scu~tere l ignav~~ ~!\~t~e~':u~ 5 , 0~~sm6a~s:~:Ue 3 cfl~6il:. lo- f~~d~t~I~. ~-c1~itri: ~h~:f::~/~~if:cis~o . . . . . . . I d1 rn·olta da parte del popolo italiano se me~nd~l ~~~tt:uq~~~~~ad 1 i~~g_ che 11 nu- ~~ii!~an~~a~/~l;td1~ d~o~~~~~~~~ c3ìn ~ la i;:e~~nn tt~::att·e 1'11 opposizione è mor- ~~-d~a~::: s;,~~! ~;/~~~~~ :~t~~:- L'ATTUAL!TA INTERHZIONALE Alla Camera beiga l:na dichiara:ione ili \fandervel– de : « Se la Camera dice11e che nel Belgio no11 si può c11ere miniltro degli esteri cltc rifiutando il "diritto 1! :~°n af~d~'f:I!~idec:!e q~ 1 ?r:t:-e degli oppTeui e che esì.gendo che noi combattiamo le opinioni e/te .so– no carne della nostro carne, ebbene noi conosceremmo il no8lro dovere e non ci foTemmo n"petere il di.scor– •o due volte». :\fartedì alla Camera belga si ò svolta una interpellanza dei deputali cattolici di deslra -Siuwt e Mccier St!lle u conseguenze che possono avere sulla politica belga La– luni alti del ministxo· degli esteri Vaoder– velde ». I due cleputati reazionari facevano ac– cusa a iVandervelde di avere assistito il b~i:f:a~~g~~:i~r::~~! 1 ~ 5 u! ~~o~c~~tit ir:~ liani 1 Nenni e Sah"i, a\it?vano altacoato il governo fascisla ; di non avere parteci– pato al ricevimento dei mutilati italinni rinno-..·andocos• il gesto di Locarno. L'interpellanza era motivala da r~ioni esclusive di politica interna, onde fu facile a Vanden,elde dimostrare come egli non abbia mai mancalo ai ·doveri della corret– tezza verso governi stranieri. Se a Locarno ~~n abf~~ ;~~I~~~eMl~~~~r~ar~~~ del fascismo ; se non andò al ricevimento dei mutilali fascisti non fu per mancanza di rispetto ,·erso i combattenti italiani ma per il carattere politico della delesazione ; ~u:~~:J~a~~~ ~~~~?cti J 0 t:.utgi1:~: sere fra i suoi amici. Nella chiusa del suo discorso Vander– velde dissè in difesa del diritto d'asilo pa– role che andranno dritto al cuore del po– polo italiano. caP~fl~/ 1 ~~sita~:e:ii~nl~it:f a~t~i~~~~• ~l governo era solidale con Vandervelde, P.re– sero successi\'amenle la pnrola, in difesa dell'im•iolabile diritto di asilo i depulati socialisti Brunfaut, Piérarol e Hubin. Il primo, avendo ricordati i delitti del fascismo. finl il suo discorso al grido di : u Viva l'Italia, abbasso Mussolini 11. Richiamalo all'ordine dal presidente, ri– spose : uPiù che mai io grido : .Abbasso Mm=solioi.l'assassino». La .:;edula,con gmnde comusionectei reazionari, fini cosl con una netta mani– festazione antifascista. Il popolo italiano lo ricorderà nel giorno in cui gli sarà. dato di esprimere la sua riconoscenza a coloro che non lo abban– donarono nell'ora della sventura. La rottura anglo-rusUI La rottura diplomatica o commercialo fra l'Inghilterra o la Russia è un fotto compiuto. Da Londra è partita la missione russa, da Mosca quella inglese. Tutto sem– bra debba per ora arrestarsi qui, senza ulteriori complicazioni. Rompendo con Mosca, il governo di Lon– dra ha oJTerta una nuova occasione a chi vuol vedere chiaro nella oolitica dei con– sen·atori. Da un lato sofrisi ed incorag– giamenti a Roma fa– scisla, dalrallro la– to viso d'armi a !\lo– sca bolsce\'ica. Orrore della dit– tatura anlilibreale ? No, percbè in fot– to di anuti-liberali– smo Mosca val Ro– ma. e vice\'ersa. Difesa de! princi– pio del non - inter– Yento di uno Stato nella politica inter– na degli altri Stati? :\'emmeno. perchè non si puk far cari– co..allo Slato russo della propaganda co– munista. Quanto ai motivi di questa pfopagan– ~=--"-- da le sue affinità 'L R premier I► inglese ~ftan~uel;~li f~~~r Si potrebbe dire che il fascismo non Oche una scimmiottatura del bol~vi,;mo, un bolscevismo di destra: anti-proletario ol– tre che anti-democrat1co. Se Mosca irride alla Società delle Xnzioni, Roma fa e.io ; se Stalin derjde Locarno, :\tussolini poco imbarazzalo del fatto che, lui, a Leoarno c'era, ne riprende i motivi. La vera ragione del_larottura è dunque un·a1tra. E' tutto un piano di politica anti– prolelaria quello che I conservatori inglesi stanno svolgendo. Fortunatamente la classe operaia ingle– se conserva intatte le sue posizioni e vede le sue forze io continuo s, 1 iluppo, L'ora forse non è lontana in cui il.governo filo– fascista dei conservat.6ri sarà rovesciato. Quel giorno a .Mosca,dovranoo ben fini– re per riconoscere. magari fra i denti, che Mac Donald o Baldwin non sono la stessa cosa o che l'opera di divisione che i bol-- :f:~.ei~ ~~ fui~7a1u,lt9 ~~a p~ 1 i. ~f 0 ~!:: gior elemento di debolezza per gli sviluP– pi della ri\"Oluzione ru!:sa. F e/ice paeae la... Bulgaria ! Finiremo dunque per dover ammirare la Bulgaria'! Domenica infatti ci sono state in Bul– garia le elezioni generali politiche. Non si hanno ancora notizie dettagliale, ma si sa che le eleiioni 5i seno svolte in pieno ter– rore. Nonostante auesto.,. contro -ti.2- mandali che l.Occano a)Ja coalizione governativa,. :riie s~~ ~ 1 :u;a~i 6 ~a~Ci~u sg:l!tsi?a~ artigiani, fi 5emocratici, 5 comunisti, ft macedoni. Felice paese la...-Bulgaria, dove l'oppo-. sizione ha ancora .una tribuna. I Labattaglia antifascista a Ginevra La battaglia per la libertà 1indac.ak alla. Conferen:a di Ginevra è met1,;i irt que1ti ::;:;}n!p:!:i;n:h:a;!f ~~::: 'Je[ttr:;;~J apTilc f925 alla mano, con relativi regola-. menti e dUposi;;ioni, dicono: ci Il patto }:~~~:~!~n:t !uerTt~;iia:tn~~~!u,:r~ liberti,. di organ.i.ua; ;iotle, è in Italia 8tan– dalosamente violalo. Noi denauuiamo que– sta violen~ agli effetti ste11i cteU'equili--< brio della concorren:a inlerna=ionalc •· Dall'altra, c'è l'on. D~ Michelis, il valletto di Muuolini, che non •a dire altro : "Non si può di.rcutere di ciò perch.A cW riguarda ~~la :1Jl,I!! !Ì~er::a ~~l~!~~:g !~aiJ~n:r~t~~~: insolente e incongruente. Infatti, la Confe– reen:ia non.Jta altro ,copo appunto che di v:'Jf: d!t t':aft!C::,~ '7f_;:tar~ !!!!: na;follak. 1!: De lff<hdà UO,,'llk ;~{C11aùa ~he è prol}riQ t:ot?: { "fl'rCiì è coli, non ,e ne p11il •parlare. Così l'llalia. all'eltero .u& fare aifenikre la propria probità contrathiale. Coli l'Ita– lia a Ginevra accusata di frod4re il trat– tato ri.conosi:c che coli è appunro ... Un atteggiamento di un t:ini,mo ciclo– pico. Ma l'Jtali.a fa8t:i.sta conta a. Ginevra 1.Z voto dei • padroni • e dei a ooverni •· Ros– soni ,ara ancora delegato degli operai ita– liani per volontà e mandato dei padroni e dei govemi elteri.. Dio! Che fi_fUl"rl I •. La battaglia nella sua materialità di n·-1 1uUato è perduta a priori ; nella •ua signi– fica.."'ione morale e politica vince con una vittoria fiammante., avendo ridotto il fa- 1ci.fmo a confes,are tutto ciò di cui lo li acctUava. ge!~~:,~:z a:;~~: :~::::rco:~Jg!zagff:: pieno di rUor.se. fi diverte ad agitare la fr1uta .sulle spal,le f08tiste. E' magnifico. Noi gli votia:nì.o tutta la no,tra gratitudine. Ilricor socontro Rossoni Eeco il testo della protesta: contro la designazione del delegato operaio italiano nella persona del Comm. Rossoni, protesta che è stata rimessa al presidente 9ella. Conferenza : Signor Presidente, Conformemente all'articolo 3 del regola– mento della Conferenza. ho l'onere dJ deporre nelle vostre maru una protesta oontro 1a d.?SI"' ~one fatta dal GovernoItaliano del signor rori:ì11m:~e ,~e!;1rJftàoi:iee?1~oe :~~oa~~s!a~ quello del suol consfglleri tecnici. dl~u~s~a df~a~t~~ si appoggia su ragtonJ di Del :r.lone la,·oro. e della sua lavoro del trattalo di pace à fissato delle re– gole che tanno legge per tutU gli Stall e che non appartiene a nessun govemo di lgno– f~i~/ d.l eludere con una Ieglslazlonearbl..: La designazionedel signor Rossonl è et.ala fatta In Yìolaz.lone evidente della lettera di ~!:t~f~~~~ 0 A ir?::l~10 5 Pcfe 1 1i 1t::r~~~ da.cale, espressamente annunciato nel pream– bolo dell ca.pilo lo i J•, eome uno dei mezzi susccutblll di .migliorare le coodidonJdel Ia\·o– ratort e di assicurare la pace unh·ersalc. clo' che non si potrebbe ammettere senza la i,fù. gfa~:~~~~loci~e ~~~:~!~~o dtJ:to d~ is~~!~ zlooe professlon:iJc. è Il c:ipo pass1re ntat!,·a. mini el Trattato. -Essi non e5lstono che in virtù dell"oppree– slone sistematica. di tutte le organizzazioni libere. E~I fiOilO la tisuUanle dJ UO.'l lU!l~a Eerfe d.l ,·1olenzcla di cui realtà non è conte– stata e e,bc rcrganlzzazione lntcrna:r.!ooale del ~~-~t na~~n~,retib~~fl~~a~! g ~~?:iee s~~ mancare al suo dovere. r~n~1~rr~ol~1e:~ls~e 1~0~{::is:J~~l raJcl Pavoratori d'flaua. t>erchèI loro statuti corno d'altronde le prescrizionilegali, scartanci senza posslbllltà di ricorso. la libera ci:;prcssione de– gli intcres.:;[ e delle aspirazioni delle mnss,.. lra~~ce COf~ 1 '~;1~~~à <JJ 1q~;;~~atf 0 ~r 0 ;if:.ru oii~u :,! 1 ffe1t~ 0 dgf P;~~:a~~nJ:i ~at~~f'dfc~;~~a~~ ~ ~1~soat!.:11~'tr'~~o~zi~~e ~~~~an~io :fucJo:: cale. fa di tSS;e degli organisrr.ldf°St:ito, lna– ~(~ltal riempire le condlz!onlformulate ::ie.& Per tutte gueste ragioni. che saranno 8\'liup-– pate davanti alla Conferenza, ho l'onore si◄ frnor Presidente, di a,·vertln•i che lo doma'ndo d~l a~!'~a°n~ d,~!~ffé~~o 1·f!!a1f~!iic:enaJ:f mandale del sfgnor Rossonl e del suol oonsl-. gller:1 tecnici. • Questa protesta è firmata dal segre. tlario generale della F, S. I.. Oudegeest.

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