Fine secolo - 2-3 novembre 1985

tavia rappresentante di 300 milionf di persone. Il nuovo trattato prevede l'Unione Europea (delle repubbliche ecc., si poteva agvungère, se non ci fossero le monarchie; no.i volevamo chiamarli Stati Uniti d'Europa). Un'ora prima del voto europeo, la nostra Camera _approvò un_a mozione che impegnava a ratificarlo. Fu abbastanza straordinario. Io annunciai in aula, prima che fosse avve– nuto, la soddisfazione di undici deputati non votanti che avevano visto ·approvato pressochè all'unanimità il man– dato imperativo di dare attuazione al progetto che stava– mo anche qua per approvare: il parlamento votò, e rati– ficò al-buio un deliberato europeo che era ancora da ve– nire! ' All'inizio del suo semestre di ..Presidenza, gennaio-luglio, il governo sembrò"marciare, Craxi, e soprattutto il segre– tario generale della Farnesina, Ruggero, uno che cono– sceva il problema, era stato a Bruxelles, non è una mezza figura. Poi le cose si sono insabbiate~ e la posizione degli Stati si è orientata verso la semplice riforma dei trattati esistenti. A Milano, in luglio, si votò che la riforma do– vesse comunque avvenire sulla base del testo del ,parla– mento europeo, e che una Conferenza intergovernativa la proponesse entro tre mesi ai parlamenti nazionali. Di fat– to invece di dare autorità alla Conferenza- l'hanno delega– ta alla diplom~zia, preferendo ancora una volta la logica delle cose alla logica degli uomini. · L'altro giorno il Parlamento Europeo ha votato-una mo– zione di deplorazione e di appello contro il mandato tra– dito - in Italia nessuno l'ha saputo, stavano tutti pensan– do ad Abbas. Dunque ora bisognerà passare alla non violenza per la Federazione europea. (Mi fermo un momento, per so_ttoporrequesto passaggio all'.attenzione di chi si interroga sui prossimi bersagli del– l'attività radicale). Ma era di Altiero che volevo parlare, patriàrca per volto, amori, figlie, adamantino, uno dei -pochissimi veri timidi - pensa al pudore del libro, allà discrezione, così forti perchè inavvertiti, non dichiarati - per la prima volta dal 1948, quando mi propose di dirigere la Gioventù Federa– _lista Europea, e non accettai, per la prima volta mi dice ora con un'ombra di imbarazzo: «Marco, ma io ormai ho poco tempo: e allora, .chi lo farà se non lo fai tu?» Ecco, a distanza di quarant'anni io vedo dipanarsi anco– ra quel filo forte, degli anni '30, fatto di innocenza, di lai– cità intransigente e antisettaria. Rivedo anche tutto il re– pertorio delle accuse, quelle che già il Pci rivolgeva igno– bilmente ai Rosselli: esibizionisti, vittimisti, attivisti, vita– listi, marionette dei servizi segreti, più pericolosi dei fasci– sti... Penso ai testi di educazione civica che non hanno mai conosciuto i nomi di Marlo Ferrara, o di Niccolò Carandini, di Arrigo Cajumi, di Mario Paggi, di Achille Battaglia, altrettanti nomi che alla Camera non mi stan– co mai di citare, a futura memoria, perchè un giorno for– se qualcuno verrà a frugare, e li troverà. Era una genera– zione che ha creduto alla forza ·della cultura, pronta a stare a corte - ma anche ad andare in galera - ed estranea e ignara del potere, che resta 'del sovrano, o del governo. Sapevano di contare sulla forza personale, e di essere al– tro. I figli hanno scelto-la mortificazione di idee e persone in cambio di potere, di potere sulle persone. I figli stanno ai padri come l'antifascismo secondo sta al primo. De Ruggiero, De Caprariis - pensa se In'grao avesse letto, non dico chissà che, ma De Ruggiero. E invece crociani, anticrociani, ha prevalso acriticamente questo vincolo ·che_ingiustamente si rinfacciava a Pasolini; con il mondo rurale, cattolico. Ma la conservazione è un'attivivà, una moralità, un fare, mentre per quindici anni non si poteva vedere se non la terra che tremava, e la gente che per es– ser vera doveva urlare. in modo assordante. Non è .fp,~ile, arrivare agli ultimi tempi E veniamo agli ultimi dieci mesi, e alle loro scansioni isti– tuzionali: elezioni amministrative, referendum, elezioni presidenziali, e ora Ìa crisi di governo. ·E, dal '67, a Firen- ze., che diciamo che siamo (non che dobbiamo essere) partito di governo. Allora era uno stratagemma semanti– co - come si parla di-governare i sentimenti, le spera~, le leggi e le notti e le cucine, insomma tutto il lessico del radicalese -. Ora la vecchia questione del governo e del– l'opposizione è solo più in evidenza. Noi abbiamo 'gover– nato' i singoli problemi sui quali ci siamo di volta in vol– ta impegnati. Quando digiunammo per 1'applicazione dell'art.81 alla Camera, e poi nel '67 riuscimmo, col solo appoggio di «ABC», ad avere il voto, la pregiudiziale di costituzionalità del divorzio - per 10 voti vinse una mag– gioranza che andava dai liberali al Pci, e aveva contro da Almirante alla Dc, sinistra dc compresa, invertendo mag– gioranze e minoranze politiche. Eravamo gli unici a co– noscere il regolamento, ciò che si è ripetuto nel Parla– mento europeo: e che vale a maggior ragione per l'econo– mia, perchè l'economia a livello dello stato è il diritto, e sappiamo quale ventaglio di rapporti possibili esiste fra diritto e società. · C'è qui una breve interruzione, il tempo di ricevere un'a– genzia· che informa dell'ultimo sondaggio sulla popolarità rispettiva di Craxi e Spadolini. Quest'anno, se abbiamo vinto sul referendum, è stato in buona parte perchè avevamo costretto a fare le elezioni sul referendum, a mostrare il nesso fra le due scadenze. La scònfit~ di quest'anno del Pci è stata più grave di quella della Dc nel '74, perchè la Dc era più 'cosa'. Cami– ti si scatenò, e non era sospetto: per vent'anni avevo ac– cusato la Cgil di stare con Camiti, e per una volta la Cisl si affiancava allà CFDT, al sindacalismo neofabiano. Alle elezioni, il ·punto da imporre enrche le liste verdi ve– nissero computate nella questione del- sorpasso. Ci dice– vano, diceva Alexander Langer, che il movimento verde non era maturo: m_asi è sempre immatup.. Anche in poli– tica conta il concepimento, l'attimo di impetus da cui de– riva la vita, e noi l'abbiamo dato alla luce questo Verde, che nori è detto che resti nella casa patema, e non se ne vada per una sua miglior strada. E guarda che ç grotte– sco ma non meno ·vero che il sorpasso si giocava su un

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